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Autore: Akane    23/10/2018    0 recensioni
Mike e Chester devono affrontare un piccolo imprevisto. Questo piccolo imprevisto ha le connotazioni di un miracolo oppure di una rarità che si verifica ad una persona su un miliardo probabilmente e Chester è quel fortunato. Il miracolo in questione nasce dopo nove mesi ed ha le fattezze di un bambino che è la splendida somma di due splendidi uomini! Nulla di più allucinante e meraviglioso insieme!
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda
Note: What if? | Avvertimenti: Mpreg
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scene3 *Ecco il capitolo finale, non me ne ero dimenticata ma settimane intensissime per me. Avverto che quest'ultima parte ero bloccata di nuovo, le prime due sono andate lisce e veloci, ma la terza non riuscivo di nuovo a scrivere, l'ho fatta un po' a forza e sono sicura si percepisce, ma ho voluto comunque concluderla. Spero sia piacevole lo stesso. Se scriverò ancora di loro due insieme e felici? Non lo so visto che ci ho provato ed è stato come sempre complicato. Però seguite la mia pagina e lo scoprirete. Buona lettura e grazie a tutti. Baci Akane*

3. LA CREATURA



La creatura, così viene definita da Chester, è decisamente figlio loro.
Non tanto per le somiglianze fisiche che per ora è presto notare se non per gli occhi di Mike e la bocca di Chester, ma quanto per il carattere.
Definirlo deciso è poco.
Kisa ha le idee chiare su cosa vuole e sa come ottenerle.
Ha capito nel giro di subito che se strilla gli danno da mangiare, per cui strilla. E da lì in poi il passo è breve per capire che può avere anche altro sempre se strilla.
Così lui strilla. E strilla. E strilla fino a che non lo calcolano.
Mike ha la fissa di non viziarlo per cui anche se partono queste urla lui ha questa malaugurata idea di ignorarlo fino a che smette. Ma visto che non smette Chester si alza ogni volta e gli dà qualunque cosa voglia.
Così da lì in poi la Creatura li ha in pugno perché per sentirlo strillare il meno possibile, e capendo che il metodo di Mike non funzionerà mai con uno come lui, finisce che lo soccorrono immediatamente.
L’unica cosa positiva è che di notte dorme.
Del resto di giorno non sta fermo e zitto un secondo, non riposa nemmeno un’ora e di conseguenza la Creatura arriva alle 22 che crolla malamente qualunque cosa faccia.
Oggi per esempio è steso nel lettone con i due papà ed ha il braccio sollevato in aria per prendere un gioco sopra la sua testa e lì proprio così crolla.
Stacca la spina.
Il braccio rimane sollevato in aria, nemmeno si abbassa, ma del resto quando lui si addormenta lo noti subito visto che non dice nulla e c’è un dolcissimo e meraviglioso silenzio.
Chester e Mike, che aspettano le ore dieci di sera a mille mani, si guardano divertiti e abbassano il braccino della Creatura.
Vedendo che dorme e sapendo che quando parte possono sparare i cannoni che non si sveglia più fino alle sette di mattina, lo posano nella culla vicino al letto e si danno il cinque per festeggiare un’altra giornata superata, poi si danno anche un bacio e proprio come il figlio, crollano immediatamente appena mettono la testa sul cuscino.
Del resto la loro giornata inizia molto presto e finisce alle dieci.
Ma non è tanto che inizia presto, quanto tutto quello che c’è nel mezzo.
L’inferno.

Ore sette, puntuale come un orologio e senza bisogno di sveglie, le urla della Creatura si levano a trapanare le orecchie.
- Questo qui farà death metal, vedrai! - Grugnisce Chester, Mike si alza per primo e lo prende per poi metterlo sul letto. A quel punto comincia a giocare con lui e la Creatura smette di strillare, adora quando i suoi papà giocano con lui, è sicuramente uno dei suoi momenti preferiti.
Anche la pappa l’adora, a quella di solito ci pensa Mike il quale va a mettere su le tonnellate di caffè e di latte.
Poi si rimane nel lettone per un po’ a fare la pre colazione, ovvero chi col biberon di latte chi con quello di caffè.
Finché si fa questo è ancora tutto sopportabile.
Poi iniziano i guai.
Kisa infatti detesta la parte che viene dopo, ma ovviamente non ci si può esimere visto che si tratta dei bisogni.
Mike lo cambia di pannolino mentre Chester prepara la vasca per il bagnetto.
All’inizio provavano a farlo separati, ovvero solo alla Creatura, ma questi strillava fino a che uno dei due non entrava e continuava fino a che non entrava anche l’altro.
In breve vuole tutti e due con sé, sempre. Qualunque cosa faccia.
In parte probabilmente è perché odia le pulizie, infatti mentre Mike lo cambia, Kisa piange. E piange ancora più forte quando viene messo dentro l’acqua.
Dà sollievo alle orecchie solo quando si mettono con lui.
Ormai sono rassegnati, a volte si mettono i tappi nei momenti che sanno urlerà.

La fase critica è questa, ma c’è anche il resto della giornata che è composta da un programma fitto di cose da fare, altrimenti la Creatura si annoia e strilla.
Così si gioca in tanti modi, si esce, si va a trovare gli altri fratelli e sorelle. Insomma, il stare a casa tranquilli non è proprio contemplato.
Momenti morti sono riempiti di strilla, ovviamente.

Chester quel giorno torna a casa dopo degli impegni e quando torna lo spettacolo che gli si presenta davanti agli occhi lo lascia senza parole. E lasciare Chester senza parole ci vuole.
Mike e Kisa non ci sono nei paraggi ma gli indizi lo conducono a loro.
Colori. Colori ovunque. Non pennarelli per terra.
Pennellate. Per terra, sui muri.
Bombe di pittura esplose su pareti.
Chester impallidisce e senza dire nulla segue le tracce che si fanno sempre più definite fino a che in camera di Kisa trova delle opere d’arte che fanno opere d’arte.
Kisa e Mike ognuno con pennelli in mano disegnano sui muri, uno in basso e l’altro in alto, alle rispettive altezze.
Mike fa qualcosa di senso vagamente compiuto, mentre Kisa va completamente a caso, ma è impossibile non notare quanto si amalgami a quello che disegna sopra suo padre. È qualcosa di a dir poco incredibile vedere che in effetti i segni di Kisa si sposano con quelli di Mike e Chester dopo un primo momento di shock dove non sapeva nemmeno come reagire, prende il telefono ed inizia a fare foto.
Gli artisti non si notano subito nelle foto perché sono dipinti quanto le pareti.
- Oh sei tornato! - Esclama Mike sentendo il suono della foto, Chester lo vede tutto sorridente e che si comporta come se fosse normale.
Kisa si accorge della sua presenza e corre da lui abbracciandolo, lo sporca ma Chester lo prende e lo solleva.
- Mike, tu e lui non starete più soli, sai? - Mike alza le spalle.
- Ormai abbiamo finito i rinnovamenti... - Chester inarca le sopracciglia scettico.
- Rinnovamenti? -
- Beh è da un po’ che volevo rinnovare lo stile di casa... -
- Ah quindi l’hai anche fatto apposta! - Esclama ancora incredulo.
- Beh non è che fai questo macello per sbaglio, eh? -
Eh no per niente!
A questa volontarietà Chester non sa cosa dire, così gli riconsegna Kisa e gli dice:
- Quando avete finito pulitevi, intanto preparo la cena. Farò qualcosa di lungo perché mi sa che non ci metterete poco. -
E così come se lì fosse sempre tutto normale, si va oltre verso la prossima follia.

Chester non è da meno in quanto a danni visto che quando è lui che deve vedere di Kisa finiscono per fare gavettoni con il fango, perché quello è più divertente.
Quelli li fanno all’esterno, nel giardino.

La prima pipì senza il pannolino di Kisa si compie in solitaria.
Sono settimane che Mike e Chester fanno una testa così a Kisa sull’usare il water ed hanno deciso di togliergli il pannolino per costringerlo, perché Mike aveva letto un sacco di articoli sui modi migliori per farli smettere di fare i bisogni nei pannolini, ma Chester è più spiccio.
Prende e gli toglie il pannolino e gli mette le mutandine con  la stampa personalizzata dei Linkin Park.
Ovviamente i primi giorni li passa a bagnarsi e sporcarsi senza ritegno, Chester lo sgrida, Mike gli spiega di non farsela nelle mutande.
Gli hanno anche preso uno sgabellino per raggiungere il water, gli fanno sempre vedere come si usa la tazza infatti quando vanno loro in bagno se lo portano dietro.
È così che vedendo che se lo prendono in mano per fare la pipì, lui comincia a fare la stessa cosa pensando che sia questo ciò che quei due rompiscatole vogliono.
Il risultato è un Kisa di tre anni che non fa altro che tirarsi il pisellino come se fosse uno yo-yo.
Mike ci mette un secolo a fargli capire che non è quello lo scopo della pipì fuori dal pannolino, Chester non si sente di biasimarlo molto.
- Ma Chez, se inizia a masturbarsi già così presto da grande lo rinchiudono per atti osceni! Dobbiamo trasformarlo in un maniaco? - A quel punto anche Chester si impegna a togliergli quel vizio, comunque il problema della pipì addosso resta.
- Forse dovremmo rimettergli il pannolino. - Commenta Mike depresso, ma è proprio in quel momento che nel silenzio depresso di casa sentono il fantomatico suono di pipì.
Mike e Chester si fermano e si guardano spalancando gli occhi, poi si girano alla ricerca di Kisa e lo trovano in piedi davanti al ficus gigante d’ingresso che ci fa la pipì dentro.
A quel punto Mike e Chester si mettono a saltare come matti e gridare e fare le feste.
Scrivono subito ai ragazzi che stasera si festeggia la prima pipì non addosso di Kisa, mentre se lo lanciano in aria felici come dei canguri in Australia.
- Amore hai fatto la pipì senza dirci nulla! -
- E l’hai fatta giusta! -
- Cioè devi farla in bagno, ma il fatto che cerchi un posto migliore delle tue mutande è favoloso! - Kisa ride con ancora le mutandine calate ed il pisellino all’aria, gli piace quel gioco. Se per una pipì sulla pianta fanno così, allora cosa succederà quando la farà nel portaombrelli?

- Forse dovevamo spiegargli che la deve fare nel water... - Dice Mike mentre butta via la pianta morta per via della pipì di Kisa, gli ombrelli e sacchi di scarpe.
- Ci abbiamo provato... - commenta Chester mentre lo aiuta a smaltirli.
- Pensava che andasse bene farla lì ed ora la pianta è morta... -
- Così come i nostri ombrelli... -
- E le nostre scarpe... - Mike si sente in colpa per via della pianta più che tutto il resto, ma ormai che le cose sono così ci possono fare poco.
- Dai adesso si arrangiano all’asilo, gli insegneranno loro dove cazzo si piscia! - L’ottimismo è il pane della vita, si dice.

Kisa viene espulso dall’asilo perché usava ogni tipo di pianta e contenitore per fare la pipì al posto dei water.
Alla fine comunque ce la fanno ad insegnargli il water. Alla fine. Dopo due scuole cambiate e diverse piante morte di urina umana.

Mike nemmeno sclera quando Chester lo chiama dicendogli titubante che Kisa si è rotto un braccio.
- Mm... - Commenta Mike semplice e tranquillo.
- Come mm? - Chiede Chester preoccupato della sua strana reazione. Se lo immaginava fuori di sé a sentirlo.
- Mmm... tre anni e mezzo il primo osso rotto. Me lo ero programmato molto prima. È stato più tardivo di quel che immaginavo! - E Chester ride nonostante sappia che Mike non sta scherzando ed è davvero convinto che sia stato tardivo.
Non che abbia torto...
- Beh, è mio figlio, doveva per forza cominciare prima o poi... -
Per forza. Utopia immaginarsi il contrario, proprio.
In fondo buon sangue non mente.

E non mente proprio in effetti...
Quando quel giorno tornano a casa insieme per una cosa che dovevano fare entrambi, sono stupiti nel sentire tutto silenzio, si guardano intorno ed è anche più shoccante vedere tutto in ordine.
Di norma quando sta con uno dei ragazzi poi vige il disastro ed i ragazzi poi scappano a gambe levate.
Ma lì quel giorno è tutto in ordine.
Si guardano perplessi:
- Vuoi che lo abbia ucciso? - Quel giorno toccava a Brad il baby sitting.
- O gli ha dato una canna! - Commenta Chester serio, Mike impallidisce.
- No, il periodo delle canne è finito da un pezzo! - Risponde logico Mike, però l’ansia sale e preferisce trovarli subito.
Quando si inoltrano in casa sentono dalla porta chiusa dello studio dei suoni. Si fermano.
- Oh gli sta suonando la chitarra! - lo studio è una delle stanze che sono sempre state rigorosamente chiuse per impedirgli di fare danni agli strumenti, la sacralità è lì dentro.
- Evidentemente stava meditando di ucciderlo. - Sussurra Mike giustificando il fatto che Brad ha osato far incontrare Kisa con i loro strumenti per la prima volta nella sua piccola vita di bambino di quattro anni.
Fino a quel momento se ne erano guardati per bene, consapevoli che poteva fare danni seri.
Brad non sta suonando niente di specifico, magari strimpella a caso, ma fa suoni piuttosto interessanti e Mike chiude gli occhi annuendo.
- Questa la dobbiamo ricordare, è un riff molto carino! - Chester annuisce e quando fa capolino rimane senza parole, inebetito a guardare la scena.
Brad è seduto vicino a Kisa, ma non è lui a suonare la chitarra.
Brad sorride mentre Mike e Chester dimenticano la bocca spalancata.
Kisa imbraccia una chitarra più grande di lui almeno il doppio e sta facendo a ripetizione alcune note che probabilmente ha imparato in quel momento. Le fa anche molto bene e sono degli accostamenti melodiosi che si sposano alla perfezione.
Ed è qua che ai genitori vengono su le lacrime agli occhi.
Kisa si accorge della loro presenza e si gira a sorridere.
A 4 anni si vedono meglio le fattezze, gli occhioni di Mike così come il naso, la zona inferiore del viso di Chester, i sorrisi radiosi e smaglianti di entrambi. I capelli neri sono un po’ mossi ma non ricci. O meglio sarebbero neri se Chester non avesse avuto la bella idea qualche giorno prima di fargli lo shampoo colorato facendo venire un infarto a Mike.
Ha anche le braccia piene di tatuaggi finti. Finti in quanto sono disegni che si fa da solo e sulla schiena ci pensa Mike a fargliene.
Per i piercing finti si sta attrezzando.
I vestiti sono sempre tutti rigorosamente in stile punk, Mike però per uscire gli mette le camice di flanella a quadri.
Quel momento i due se lo imprimono nella memoria.
- E se volete saperlo è anche molto intonato! - Dice Brad con un sorriso calmo e beato.
Non si stupisce di vederli commossi ed abbracciati, sa quanto è importante la musica per loro e sa anche che non lo hanno mai avvicinato ad alcuno strumento o suono solo per paura che in realtà non fosse dotato o che non gli piacesse.
Le solite stranezze di Mike e Chester. Ma lui sapeva, in quanto zio, che il figlio di quei due non poteva che essere dotato nel campo musicale.
- Al posto tuo gli insegnerei il piano, sono sicuro che lo impara in un paio di ore. Ha imparato le note in pochissimo! - Kisa mette giù la chitarra nelle mani dello zio e corre dai genitori, gli salta al collo e si fa sollevare. Sa che sono commossi perché sono felici per qualcosa che ha fatto lui ed è contento che per una volta non siano arrabbiati e non lo sgridino, è contento per una volta di averli fatti felici e resi orgogliosi.
Quella cosa della musica è proprio una cosa bellissima. La vuole rifare. Sì sì, è sicuro.

- Ma ci pensi che se gli avessimo dato degli strumenti sin da piccolissimo magari ci saremmo risparmiati un sacco di strilla allucinanti? - sussurra Mike a Chester mentre Kisa suona perfettamente la nona di Beethoven perché ovviamente Mozart è troppo noioso.
- Sta ore ed ore agli strumenti. Ed è buonissimo quando è lì! - sibila Chester capendo quanto si sono dannati la vita da soli.
Mike ridacchia e appoggia la testa alla sua spalla mentre Chester fa altrettanto.
Kisa si è fatto fare la cresta e se la tira su col gel.
- Beh, ma se fosse stato buono non sarebbe stato nostro figlio, non credi? - Suggerisce Mike, Chester deve concordare.
- Siamo entrambi iperattivi, tu non sai stare fermo senza produrre qualcosa, io non so stare fermo e basta! - I due ridono insieme senza disturbare il figlio.
Abituarsi ai miracoli è facile, si dicono.
Incredibilmente facile.
Ormai quel miracolo è la loro quotidianità, sono una famiglia vera e propria e stanno programmando i divorzi con le mogli con cui rimarranno amici ed in rapporti, per potersi sposare e rendere tutto ufficiale.
L’idea della villa comune è ancora in voga ed un giorno la realizzeranno, per il momento fanno su e giù fra le varie famiglie, ma la sera tornano sempre lì.
La sera sono Chester, Mike e loro figlio Kisa, la Creatura.
E lo saranno per sempre.


   
 
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