Arrivato sul suo addome, poco al di sotto dell’ombelico, trovò la bassa vita dei jeans grigi, che già prima si prese la libertà di aprire.
Alzò lo sguardo sorridendo dolce.
Lei, ansimante ancora per quel breve assaggio di piacere, aprì gli occhi e lo guardò, acconsentendo a ciò che Mike aveva in mente di fare.
A quegli occhi azzurri così profondi, Connie Rubirosa non sapeva proprio dire di no.. infondo quale donna ne sarebbe stata capace..?
Alzò leggermente i fianchi permettendo a Mike di prendere la vita dei pantaloni ed abbassarla gentilmente fino alle sue bellissime ginocchia che in ufficio aveva sempre sognato di poter accarezzare liberamente, poi li sfilò completamente, prendendo tra le mani uno dei piedi.
Guardandola negli occhi iniziò a baciarlo.
Si piegò verso di lei mentre risaliva lentamente fino al ginocchio quindi Connie appoggiò sulla sua spalla tutta la parte inferiore della gamba.
Mike sorrise. «Sei decisamente la donna dei miei sogni più segreti.» sussurrò appoggiando entrambe le mani sul materasso all’altezza dei fianchi e riprendendo, nella parte interna della coscia, la sua risalita fatta di teneri ma ardenti baci.
Arrivato nei pressi dell’inguine si fermò ed appoggiò delicatamente la mano sul suo addome, sfiorandone la pelle fino al tessuto delle mutandine, poi fece passare l’estremità del suo indice poco all’interno dell’elastico e sentì quanto la sua pelle fosse morbida e liscia.
Quel gesto le fece venire la pelle d’oca, provocandole un'altra forte fitta d'eccitazione allo stomaco.
«Michael..» riuscì a dire tra un sospiro e l’altro, aprendo gli occhi il tanto che bastava per poterlo ammirare.
Mike rise sommessamente prima di abbassarsi di nuovo, chiudere gli occhi ed inspirare profondamente mentre l’accarezzava passando le sue labbra sopra la sua intimità, ancora coperta da quel sottile strato di cotone bianco ed in quel preciso momento, Connie realizzò che solo poco meno di un millimetro di tessuto la separava dall’intenso piacere carnale che Michael Cutter stava per donarle..
«Mi piace il tuo profumo.» sussurrò Mike scatenando in lei il profondo e irresistibile desiderio di sentire quella lingua, così estremamente abile nella retorica, darle quel piacere sopra cui aveva sempre e tanto fantasticato.
Si abbassò di nuovo e prese a darle leggeri baci sopra tutta la superficie del tessuto bianco, poi si fermò e la guardò di nuovo.
Connie ricambiò ancora una volta il suo sguardo.
Lo vide abbassarsi e l’unica cosa che riuscì a fare fu gemere sommessamente nell’esatto momento in cui sentì la sua lingua passare lentamente su tutta la sua intimità, ancora nascosta agli occhi di lui.
Quello sfregamento la fece impazzire, desiderò con grande intensità sentire Mike dentro di sè e lasciare perdere tutto il resto.
Invece, Mike lasciò andare ancora una volta una risata sommessa e si alzò il tanto che bastava per riuscire a far scivolare via quelle mutandine bianche che gli impedivano di realizzare una delle sue più profonde e solitarie fantasie notturne.
«Connie, credimi se ti dico che mi sento un uomo dannatamente fortunato ad averti nel mio letto, finalmente tutta per me. Questo è esattamente il sogno che vorrei vivere in eterno.» disse mentre buttava quell’indumento a terra, vicino al reggiseno.
Connie realizzò anche che poteva finalmente lasciarsi alle spalle tutti gli stupidi pensieri che creava quando si trovava a letto con un uomo, dato che tutto ciò di cui aveva bisogno si trovava lì e stava per donarle il più grande piacere, realizzando il gesto più intimo che due persone possano mai vivere e voleva goderselo a pieno.
Mike chiuse gli occhi e le baciò l’altra coscia ma, diversamente da prima, non si fermò.
Andò avanti risalendo per ciò che viene definito Monte di Venere per poi andare a divorarla..
..Letteralmente..
Connie spalancò gli occhi, rimanendo senza fiato.
«Michael..!» gemette stringendo, contemporaneamente, le lenzuola ai lati del suo corpo, sentendo con estremo piacere quanto in realtà la sua lingua fosse abile.
Anche Mike gemeva mentre la leccava e la succhiava, riuscendo ad accrescere sia il suo piacere che quello di lei.
«Dio.. Michael..» gemette di nuovo senza fiato, sentendo che lui la stava portando lentamente e dolcemente alla più euforica pazzia.
Allungò una mano dietro di sè e trovando il morbido cuscino, lo strinse mentre l’altra iniziò a passarla nei morbidi capelli di lui.