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Autore: _maricrow_    31/10/2018    0 recensioni
Asaheimr e Vanaheimr, due mondi, uno situato al di sopra, e un'altro al di sotto. Prima grandi nemici, ora grandi alleati. Così diversi, eppure così simili.
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Crow Hogan, Jack Atlas, Sorpresa, Yusei Fudo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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". . . Hmmm . . ."

I suoi occhi si aprirono molto lentamente, cercando di sforzarsi di rimanere aperti e magari di mettere a fuoco la vista. Si sentiva dolorante: tutto, ogni singola parte del corpo faceva male. Il vago ricordo che aveva di ciò che era successo prima di svenire iniziava a riemergere nella sua mente e dopo ancora, ha realizzato di essere in quella che sembrava una prigione, le mani inchiodate verso l'alto da diverse catene.

"Oh, il bambino si è svegliato ~!"

Il suono vago di una voce catturò la sua attenzione. Si guardò intorno, cercandone la fonte, il suo sguardo incrociandosi con due occhi verde smeraldo che lo fissavano intensamente, facendolo leggermente sobbalzare. Riconobbe all'istante che era lo stesso uomo che accompagnava l'Aesir di Thor quando erano a Vanaheimr.

"Dragan ha esagerato come al suo solito, cominciavo a temere che non ti saresti più svegliato." Crow non disse nulla, limitandosi ad osservare l'uomo con un'espressione attenta, così quest'ultimo ha continuato. "Ad ogni modo, visto che abbiamo un pò di tempo, possiamo farci quattro chiacchiere, sono proprio curioso." Si chinò all'altezza del ragazzo, il sorriso che non ha mai abbandonato il suo volto. Tuttavia, se sperava di ottenere una risposta da quest'ultimo, si era sbagliato.

"Ohi, cosa c'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua? Sei forse arrabbiato?" Disse l'uomo, inclinando leggermente la testa, come se questo potesse aiutarlo a vedere meglio il ragazzo attraverso le barre che li separavano.

Nessuna risposta. Crow continuava a guardarlo con diffidenza, dimostrando di non aver alcuna intenzione di collaborare, o iniziare una qualsiasi conversazione con l'Aesir. Ciò nonostante non ha fermato l'Aesir nel cercare di attaccarne una.

"Oh giusto, è perchè non mi sono presentato, è così? Come sono sbadato. Il mio nome è Brave, piacere ~!" Il suo sorriso divenne più ampio, portando un dito verso i suoi occhi. "L'Aesir di Loki, il dio delle malefatte." Quegli occhi fecero rabbrividire Crow, il quale si costrinse a puntare gli occhi verso il basso in un punto non ben definito, incontrando i suoi stivali rovinati. Cos'era quella sensazione? E perchè si sentiva così a disagio?

Non era in grado di vedere il ghigno che aveva Brave in quel momento, che era onestamente sorpreso da questo ragazzo; non aveva certezze, ma attraverso i suoi occhi era in grado di vedere oltre all'apparenza di una persona, e aveva la sensazione che questo ragazzo nascondesse qualcosa. Ma non aveva intenzione di svelare subito le sue carte al nemico.

"Bene." Disse, alzandosi. "Credo che sia giunta l'ora, nostro Padre ti sta aspettando."

Padre?

Ma non si oppose quando delle guardie lo raggiunsero per scortarlo fino alla stanza del Re: almeno ora avrebbe potuto incontrarlo. Notò, inoltre, che le catene che gli legavano mani e piedi non erano semplici gingilli che servivano per tenerlo fermo; Era quasi sicuro che in qualche modo fossero in grado di bloccare la sua magia. E mentre arrivarono a destinazione, alzò lo sguardo verso quello che le guardie annunciarono come Re di Asgaror. La sua sola estetica bastava a farlo sembrare superiore a qualsiasi altra persona che avesse mai incontrato, ma sapeva che non era solo essa. Era forte, e dannazione se lo era, poteva sentire la grande energia che emanava. Non aveva mai visto nulla del genere.

Il Re gli sorrise, e alla fine parlò. "Mi congratulo con te per essere riuscito a superare le mie guardie, nessuno ci era mai riuscito fino ad oggi. Tanto meno, tener testa al giovane Dragan. Dimmi, ragazzo, da dove vieni? E perchè sei qui? Sono curioso di ascoltarti."

"Da Vanaheimr." Rispose freddamente. Onestamente, era un pò titubante sul raccontare o meno gli avvenimenti, quando tutti e tre gli Aesir sembravano osservarlo quasi sorpresi alla menzione del suo Regno. "E sono caduto in quel coso luminoso- quella specie di arcobaleno mi ha portato fin qui."

"Menzogne! Bifrost, solo chi sa come accedervi può accedervi! E gli unici in grado di farlo siamo noi tre, significa che ci hai seguito!" Esclamò Dragan, visibilmente irritato. Si era aspettato una risposta del genere, era tipico far passare tutto per un incidente e nascondere le reali intenzioni. Non c'era modo di credergli.

Tuttavia, Harald non sembrava condividere la sua opinione.

"Il Bifrost non è solo un ponte in grado di riflettere i colori dell'arcobaleno. Solo a chi è concesso è in grado di attraversarlo, e tu ragazzo lo hai fatto. Sono sicuro che vi sia un motivo per cui tu sia qui. Vedi, le coincidenze non esistono, fanno tutto parte di un destino già scritto. Sono stati gli Dei a guidarti fin qui." Il cenno di un sorriso mentre guardava il ragazzo negli occhi." Qual'è il tuo nome?"

"Crow . . ." Affermò.

Harald osservò per un attimo il ragazzo, prima di ridacchiare. "Interessante. Crow, come i corvi di Odino che fungono da suoi messaggeri . . ."

"Ohi! Non sono messaggero di nessuno, voglio solo tornarmene a casa!" Sbuffò.

"Mi scuso. Ma avrei una richiesta da farti, vorrei che accettassi di rimanere questa sera da noi, come nostro ospite. È il mio modo di chiederti scusa per il mio ragazzo." Disse, rivolgendo lo sguardo verso Dragan.

Ospite?

Crow rimase visibilmente perplesso, non sapeva come rispondere a quella domanda; da prigioniero ad ospite? Questo sicuramente non gli era mai capitato - neanche per sentito dire. Si sentiva un po' titubante nei suoi confronti: nessuno, neanche gli abitanti di Vanaheimr erano così gentili con lui, perché lo faceva?

"Devo rifiutare . . ." Disse, abbassando lo sguardo. "Anche perchè i miei fratelli saranno preoccupati per me." Non voleva davvero tornare a casa, ma dall'altro non voleva che si preoccupassero per lui.

"Fratelli?" Chiese improvvisamente Brave, e Crow annuì. "Si . . . Yusei e Jack sono i miei fratelli."

"Sei il fratello minore del Re di Vanaheimr? Colui che possiede i poteri di Quetzalcoatl?" Chiese di nuovo l'Aesir, lui limitandosi ad annuire ancora. Ci fu un attimo di silenzio. Tutti in quella stanza sembrarono estrefatti dalle parole del ragazzo. Nessuno si aspettava di trovarsi dinanzi al principe di Vanaheimr.

"Capisco." Disse infine, il Re. "Ma permettimi di insistere, penseremo noi ad avvisare il Re; dopotutto siamo alleati, è il minimo che possa fare per farmi perdonare."

Ben presto era di nuovo titubante. Il Padre degli Aesir sembrava cortese e gentile nei suoi confronti. E Asgaror e Vanaheimr erano alleati, dopotutto, e si trattava solo di una sera, forse era sincero e dovrebbe accettare. Inoltre speva che al suo ritorno al Regno dovrà fare i conti con suo fratello, e si sentiva davvero troppo stanco per farlo subito.

"Va bene."

   
 
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