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Autore: _ Arya _    01/11/2018    3 recensioni
Killian Jones, 18 anni, è l'unico mago al mondo ad essere stato posseduto da un Obscurus per oltre 14 anni ed essere riuscito a liberarsene. Dopo aver trascorso l'infanzia nell'oscurità, la sua vita è lentamente tornata alla normalità.
È sull'Espresso diretto alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, insieme ad Emma Swan, la giovane e bellissima Salvatrice. Riusciranno, nonostante le loro differenze e divergenze ad unirsi come lo Yin e lo Yang per prepararsi ai tempi bui e la guerra che attende il mondo magico?
La trama segue in parte le vicende di Harry Potter e ci sono dettagli di Animali Fantastici e Dove Trovarli. Non serve necessariamente conoscere nei dettagli la saga per riuscire a seguire perché molte cose cercherò di spiegarle io.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Regina Mills
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Easier



KILLIAN POV

Nulla mi era mai mancato più delle sue labbra. Del suo abbraccio, delle morbidezza della sua pelle, il suo profumo... lei, semplicemente.
La strinsi forte, come per accertarmi che fosse davvero tra le mie braccia e che non sarebbe svanita.
Ma non successe. Non svanì. Rimase lì, e tutto iniziò ad essere di nuovo bello.
Per una volta avevo fatto la miglior scelta possibile, me lo gridavano tutti i miei sensi. Era come se mi sentissi di nuovo completo dopo una brusca frattura.
-Stiamo scherzando?!
Ovviamente. Chi, se non Zelena, avrebbe potuto interrompere un momento tanto atteso?
A malincuore ci riscuotemmo tutti e due, e tornati a percepire di nuovo il mondo attorno a noi, non potemmo fare a meno di udire perfino qualche applauso.
-Killian! Cosa vuol dire tutto questo?! Perché diavolo stai baciando questa sciacquetta?! Io pensavo che tra me e te... e invece... proprio lei!
Emma aggrottò le sopracciglia, pronta a ribattere, ma allungai un braccio per fermarla. Era compito mio rispondere ad una Zelena Mills verde di rabbia e invidia.
-Mi dispiace ma io non ti ho mai dato motivo di pensarlo. Non ti ho mai illusa. Ho provato a farti capire con delicatezza che non poteva funzionare... il fatto è che tu non sai accettare un no. Io sto con lei, che ti piaccia o no. Non mi importa sinceramente.
-Ma tra me e te... c'era...
-Sesso?- borbottai tra i denti: non ero felice di parlare davanti ad Emma e allo stesso tempo non volevo mettere in ridicolo Zelena davanti a tutti; -Era solo quello. Attrazione. È sempre stato chiaro e mi pare che la cosa fosse reciproca...
Ed ero sicuro di avere ragione. La ragazza provava dell'affetto nei miei confronti, ed io nei suoi... ma non c'era nulla di romantico in tutto ciò. Ma Zelena era viziata, era abituata ad avere tutto ciò che desiderava e un no come risposta non le sarebbe mai piaciuto. Eppure, sarebbe potuta diventare una persona migliore... se solo si fosse resa conto che il mondo non ruotava attorno a lei!
E le sarebbe passata, sapeva bene quanto me che quello non era che un capriccio.
-Tu sei un...
-Non sono un bel niente! Non l'ho frequentata quando tra me e te c'era... qualcosa. Funzioniamo meglio come amici...
-Non voglio essere amica di uno che si scopa questa mezzosangue! E dimmi, questo sembrava un riappacificamento... per caso hai perso per riconquistarla o che? Hai lasciato a lei il boccino appositamente, non è vero?
-No!
Strinsi i pugni, quando era troppo era troppo. Non la colpii soltanto perché era una ragazza, avevo ancora dei valori. Ma un'insinuazione del genere non l'avrei mai accettata.
-Hai visto benissimo com'è andata e sai che mi sono impegnato tanto quanto lei. Sono un buon cercatore e non mi abbasserei mai ad una cosa del genere! E ultima cosa... insultala ancora una volta e ti faccio sparire la lingua.
Il suo colorito ora era rosso, tanto da confondersi con la lunga chioma ondulata. Per un attimo credetti che mi avrebbe colpito, ma non lo fece.
-Vaffanculo, Killian!
E si voltò lasciando di corsa il campo senza aggiungere un'altra parola. Si era messa in imbarazzo, ma in quel momento non riuscivo a dispiacermene: aveva fatto tutto da sola! Se avesse voluto ne avremmo potuto parlare in privato, ma aveva preferito agire senza pensare come sempre.
Poco importava. Erano affari suoi.
Io non avevo mai illuso nessuno, non avevo mai preso in giro né lei né Emma. Almeno in quel caso, la mia coscienza era totalmente pulita.
-Mi dispiace...
-Non hai di che scusarti, Killian. So come stanno le cose e... se davvero è tua amica...
-Faccio fatica a capire chi è mio amico. A parte te. Mi dispiace, ci ho messo troppo tempo ad accorgermi di quanto sono stupido...
-Non preoccuparti. Troverò il modo per fartela pagare...
Non ebbi modo di chiederle se stesse scherzando, visto che fummo costretti a sgomberare il campo. Ma non restammo soli a lungo, Regina era ad aspettarci all'ingresso degli spogliatoi di Grifondoro con un'espressione piuttosto allegra.
-Era ora! Non sapevo più che fare con voi due!
-Sta' zitta- rise Emma -tu hai chiesto a Robin di venire con te al ballo?
-No.
-Ecco...
-L'ha appena chiesto lui a me, in realtà.
Lasciai quindi la presa dalla mano di Emma, la quale quasi si gettò addosso ad una Regina leggermente imbarazzata. Beh, che dire! Era la giornata delle nuove coppie, a quanto pare. Non che fossi sorpreso, a malapena avevo evitato di bruciarmi quando mi ero esercitato tra quei due! Certi sguardi di fuoco erano stati inequivocabili e solo perché amavo farmi gli affari miei non avevo chiesto loro come mai non stessero ancora insieme. E dovevo sicuramente dar credito a Robin, Regina non sembrava una ragazza facile da conquistare... quanti ragazzi aveva rifiutato anche davanti a me! E non riuscivo a contare sulle dita delle mani a quanti avesse detto di no per il ballo.
-D'accordo, smettila. Non è che stiamo insieme come voi due, andiamo solo ad un ballo.
-Certo Mills. Tecnicamente anche io ed Emma...
-Oh tu sta zitto. Lei ti avrà perdonato, ma io non ancora! Chi fa stare male i miei amici, non se la cava tanto facilmente... devi lavorarci su!
Io e la bionda ridemmo, anche se non ero certo stesse scherzando. E in realtà non ero nemmeno convinto che lei stessa mi avesse perdonato. Ad ogni modo avrei seguito il consiglio della mora e ci avrei lavorato su, non volevo correre il rischio di fare altre cazzate. Desideravo fare le cose per bene, anche se non ero sicuro di esserne capace... ma potevo sempre imparare. Per Emma ne valeva la pena.
-Comunque vi lascio festeggiare la vostra riconciliazione, ora. Ciao!
Detto questo girò sui tacchi, e restammo in silenzio fino a che non ci ritrovammo completamente soli. In realtà avrei tanto voluto passare del tempo con lei, ma al momento aveva altro da festeggiare: la sua prima vittoria da Capitano. In più stava visibilmente male, quindi non me la sentivo di trattenerla. Ero felice così, per il momento andava più che bene.
-Non mi dispiacerebbe seguire il consiglio di Regina, ma credo ti lascerò in pace per adesso. Avrai da festeggiare la vittoria, immagino...
-Beh, sì, ma... posso raggiungerli dopo...
Anche se stanca, la sua espressione era davvero dolce. Mi sarei mai perdonato per averle fatto del male? Il minimo che potessi fare era iniziare a comportarmi nel modo giusto.
-Credimi, ti terrei con me tutta la sera... ma vai- accennai un sorriso, per poi prenderle entrambe le mani -E' più che giusto così. Te lo meriti. Insomma, hai battuto me, non è una cosa che succede tutti i giorni...
Rise di nuovo. Una risata melodiosa, sincera.
Ecco, questo volevo. Farla ridere. Farla stare bene. Mi sarei impegnato a fondo per riuscirci, non avrei permesso che la mia idiozia interferisse ancora una volta.
-Bella battuta, Jones. Ma è vero, avevamo preparato una specie di festicciola... che sarebbe andata bene per festeggiare o per consolarci.
-Solo non fare troppo tardi, prendi qualcosa per la febbre e vai a letto. Ok?
-Sei il mio dottore ora?
-Potrei. Insomma, non è meglio un dottore giovane e sexy come me rispetto a Whale?
Rise ancora, ed io non riuscii a resistere all'irrefrenabile voglia di baciarla per l'ennesima volta. Lei non tardò a ricambiare, così approfittammo di quel momento di silenzio per ritrovarci ancora un po'. Delle sue labbra non mi sarei mai stancato, così come della sua tenera stretta... di lei, in poche parole. Al momento, resistere era dannatamente complicato... ma stava male e aveva bisogno di riposo; avremmo avuto tutta la domenica, se si fosse sentita abbastanza bene da lasciare il suo letto. Avrei reso la Stanza delle Necessità più accogliente del solito, così avremmo potuto rilassarci insieme... e mi sarei preso cura di lei.
-Va bene Killian, hai ragione. Mi sento uno straccio...- disse infine, poggiando la testa sulla mia spalla -Non credo resisterò più di un'ora. Ma ci vediamo domani, ok? Se sono viva, credo scenderò per colazione dopo le dieci...
-D'accordo. Ma se non te la senti non importa e rimani a dormire...
Annuì, poi sollevò lo sguardo e mi sorrise ancora.
-E tu stai bene? Non ho visto, ma dicono che hai fatto un bel volo...
-Giusto un po' ammaccato. Mossa davvero furba, tra parentesi! Ma comunque ero già in basso, non sono caduto male... Nulla di rotto.
-Bene. Non volevo ti facessi male... pensavo avresti lasciato stare, piuttosto.
-Io non lascio stare- le ricordai -Non mi piace arrendermi.
-Ho notato. È una delle cose che mi piacciono di te. Però l'ho notato che fai fatica a muovere il braccio... sicuro di stare bene?
Certo che non si riusciva davvero a nasconderle nulla... non che mi dispiacesse che fosse così premurosa. E sì, il braccio mi faceva male ma non era rotto, motivo per cui avevo liquidato Whale. Al massimo mi sarei svegliato con qualche livido, pazienza!
-Swan, te l'ho detto. È solo la botta... promesso. Non sto cercando di fare l'eroe.
-Ok, ok. Allora... buonanotte.
-Buonanotte. Riposati bene, tesoro.
E siccome non c'era due senza tre, decidemmo di condividere ancora un bacio prima di dividerci. Poi, a malincuore, la lasciai raggiungere i suoi compagni di squadra, mentre io mi diressi direttamente verso il castello. Non volevo passare nel nostro spogliatoio, non perché avessi paura ma perché semplicemente non avevo voglia di rovinarmi l'umore litigando con tutti. Probabilmente mi sarei cambiato, avrei recuperato qualcosa a cena, ed avrei mangiato in camera con un buon libro.
Cosa me ne importava di quella gentaglia che sapeva soltanto giudicare, se avevo di nuovo la mia Emma? E ripensando alle sue parole di due settimane prima, nonostante non fosse stata una situazione positiva, mi venne da sorridere. Perché aveva ragione. Sarebbe stato piacevole poter camminare mano nella mano, o semplicemente insieme, senza doverci nascondere o fingere di essere meno che amici. Solo l'idea, mi dava un gran senso di libertà.
Quanto mi ero sbagliato! Non ero io che toglievo la luce ad Emma... era lei che trasformava la mia oscurità in luce!

 

***


EMMA POV

Non avevo sinceramente idea di quando fossi stata così felice, l'ultima volta. Mi sentivo in colpa verso me stessa, perché non avrebbe dovuto essere così semplice perdonarlo... e anche se forse lo avrei fatto penare ancora un pochino, in cuor mio lo avevo perdonato.
Non ero mai stata una persona molto romantica, ma il suo gesto aveva lasciato di stucco perfino me. Aveva appena perso la partita, aveva fatto un gran bel volo di cui sicuramente non andava molto fiero e in più si era fatto male... ed invece di correre a nascondersi, come avrei fatto io, era venuto da me. Davanti a tutti. Era venuto da me, e con delle parole bellissime e soprattutto sincere, mi aveva pregato di perdonarlo.
Ovviamente era stata questione di minuti prima che la voce si spargesse, così quando avevo raggiunto gli altri in spogliatoio, quasi pronti per andare a festeggiare, mi avevano fatto le congratulazioni. Neanche mi fossi sposata! La più eccitata di tutte era stata Anna, che ci aveva definiti “carinissimi e tenerissimi insieme”, mentre il meno contento, ovviamente, Neal. Ma quando eravamo rimasti in disparte, prima di raggiungere gli altri sulla via del castello, mi aveva assicurato di non avercela con me. Pur ribadendo che Killian non gli piacesse e che se mi avesse fatto soffrire di nuovo lo avrebbe pestato di botte, era contento che fossi felice.
Aveva promesso che questo non avrebbe rovinato la nostra amicizia, né avrebbe cambiato il suo affetto nei miei confronti. Era stato così dolce che alla fine avevo ceduto alle lacrime! Ma anche così contenta che finalmente tutto andasse bene: l'adrenalina alle stelle mi aveva fatto dimenticare la stanchezza, ed ero rimasta con gli altri a festeggiare fino a mezzanotte.
Ovviamente non erano mancate frecciatine e commenti pungenti riguardo i miei gusti in fatto di uomini, da parte di qualcuno, ma mi ero lasciata scivolare tutto addosso.
Ero semplicemente troppo felice per farmi rovinare l'umore.
Quando mi ero finalmente decisa a ritirarmi, Mary mi aveva seguita ed avevamo chiacchierato fino a che non mi ero addormentata. Era contenta di vedermi felice, ed aveva ammesso che fossimo una bella coppia. Mi aveva solo suggerito di stare attenta, ma anche lei vedeva del buono in Killian ed era convinta che fosse un bravo ragazzo.
Solo che tutto quel far festa aveva portato le sue conseguenze, e mi ero svegliata a mezzogiorno passato in uno stato tremendo. Forze quasi pari a zero, occhi rossi che a fatica avevo aperto, e 39 e mezzo di febbre. Avevo saltato la colazione con Killian e guardato gli altri uscire a sfidarsi a palle di neve mentre io poltrivo sul divano con una disgustosa pozione preparata da Whale.
Così, dopo 4 ore, avevo deciso che non fosse il caso di sprecare tutta la domenica. La febbre si era leggermente abbassata ed io avevo recuperato abbastanza forze da riuscire a stare in piedi, e dopo essermi coperta a dovere mi ero convinta a lasciare dalla sala comune.
I corridoi erano semivuoti, meglio per me visto che barcollavo leggermente. Tuttavia avevo bisogno di aria fresca e sapevo che fuori avrei trovato anche Killian insieme a Regina. Me lo aveva riferito Mary dopo pranzo, aggiungendo che il mio ragazzo sarebbe passato più tardi nella speranza che stessi un pochino meglio. Pensai che in questi casi sarebbe stato utile avere il cellulare ad Hogwarts, non potevo certo mandare continuamente sms via gufo... sarebbe stato un casino se tutti avessimo iniziato a farlo. Ma avevo voglia di vederlo, e un po' di fresco non mi avrebbe ucciso.
Gelo.
D'accordo, avevo sottovalutato la situazione. Mi bastò mettere un piede fuori per essere colpita in pieno dal gelo invernale. Di solito lo amavo, ma quando a contrastarlo c'erano i miei 38 gradi di temperatura non era davvero il massimo.
C'erano ragazzini che urlavano e si rincorrevano, ma anche tante altre facce note che si tiravano palle di neve, ed altri ancora che costruivano e stregavano pupazzi. Avanzai lentamente, cercando di evitare di scontrarmi con gli undicenni urlanti, e mi guardai intorno in cerca di Killian o di qualcuno dei miei amici. In lontananza si intravedeva perfino il lago ghiacciato, e sembrava che qualcuno si fosse spinto fin lì per una pattinata.
Non appena localizzai il diretto interessato, non potei fare a meno di sorridere. Era nel bel mezzo di una guerra a palle di neve con Regina, Robin, Mary, David e Jeff. Non avrei mai immaginato che si sarebbe ritrovato a divertirsi coi Grifondoro, pur sapendo che al momento i suoi compagni di casa lo avevano praticamente ripudiato.
Mi avvicinai molto lentamente, cercando di non essere notata, e quando fui abbastanza vicino affondai le mani nella neve – fortunatamente avevo indossato i guanti – e gli tirai una palla bianca dritta sulla nuca.
-Quanti punti ho fatto?
-Swan!
In un attimo abbandonò la partita e mi raggiunse di corsa, salutandomi con una calda stretta e un lungo bacio che per un attimo mi fece dimenticare di avere freddo. Ovviamente partirono alcuni fischi da parte dei miei amici, al che mi scappò una risata.
-Poi gliela faccio pagare, tranquilla. Ma come stai? Non dovresti prendere freddo... sarei venuto a trovarti tra poco. Lo avrei fatto prima ma ha detto che dormivi e non volevo disturbare...
-Ehi, frena. Lo so, non ti preoccupare... è che mi stavo rompendo e avevo voglia di vederti. Sto un po' meglio, è che ieri non ho seguito il tuo consiglio...
-Lo immaginavo... mi sa che dovevo venire io a metterti a letto.
-Ah sì? E mi avresti lasciata dormire?
-Swan!- esclamò, sollevando le sopracciglia stupito -Mi sorprendi. Mi spiace che stia male, ma se la febbre ti fa questo effetto...
Mi baciò ancora mentre ridevo tra i baffi, quella battuta mi era uscita spontanea. D'altro canto più di una volta eravamo arrivati molto vicini allo spingerci oltre...
-Mi rubi le battute, sai. Comunque che ne dici di rientrare? Fa freddo...
-Sì, ok- acconsentii, mio malgrado stavo congelando -Mi dispiace però, ti stavi divertendo.
-Emma, fidati che a qualsiasi cosa preferirei te. Ma è vero, i tuoi amici sono... simpatici. Regina è riuscita a convincermi a fare un tentativo.
-Mi fa piacere, molto. Neal non c'era, vero?
-No... ma non per colpa mia, credo. Anche se ovviamente non mi sopporta.
-Gli passerà. Abbiamo parlato ieri, non ti odia. È solo...
-No, lo capisco. Ha senso...
Restammo un attimo in silenzio, non sapendo cosa dire, ma quando mi attraversò un brivido di freddo mi strinse a sé sentenziando che fosse il momento di rientrare. Salutammo quindi gli altri e mi lasciai condurre dentro, nella sua stretta. Notai diverse occhiate e brusii al nostro passaggio, ma non me ne importò assolutamente niente. Ero semplicemente contenta che avessimo deciso di concederci la libertà che meritavamo entrambi. Non mi pentivo della nostra scelta iniziale, ma adesso che tutto era molto più chiaro, era meraviglioso.
Passammo prima per la sala grande, prendendoci un paio di cioccolate calde che in occasione della prima neve venivano servite tutto il giorno insieme al tè, poi ci dirigemmo verso il nostro posto preferito. In fin dei conti avevamo bisogno di privacy e quello era il luogo migliore.
Una volta entrati vi trovammo sia un divano che un letto, quest'ultimo voluto da me. Volevo stare comoda, anche se ero ovviamente preparata alle sue battutine che non tardarono ad arrivare.
-Dritta al sodo, eh? Qua abbiamo invertito i ruoli...
-Non mi sembra- alzai gli occhi al cielo, liberandomi di sciarpa, guanti e giacca -Sei tu che fai insinuazioni, io voglio solo starmene comoda...
-E letto sia. Sarò il tuo infermiere per il resto della giornata...
Detto questo si liberò anche lui dei vestiti in eccesso e si buttò sul letto, aprendo le braccia a cui non resistetti un istante di più. Mi sistemai comodamente nella sua stretta, baciandogli la guancia prima di chiudere gli occhi. Ora sì che stavo meglio. Molto meglio. Era incredibile che effetto mi facesse.
-Mi era mancato tutto questo.
-Anche a me Killian. Sono stata male questi giorni... più di adesso, anche se fisicamente non avevo nulla.
-Tesoro, non smetterò mai di chiederti scusa per la mia... idiozia, stupidità...
-Non serve. Mi basta che non rifaccia le stesse cazzate. Senti ti sto dicendo questo perché... insomma, una rottura è... a qualsiasi età, è sempre brutta. Certo. Il motivo per cui sono stata così male è che... ci avevo creduto davvero, sai? Perché... perché nessuno finora è stato in grado di farmi sentire come mi hai fatta sentire tu, e quando la magia si è spezzata è stato doloroso...
-Credimi, anche per me.
Ora ci eravamo separati, per poter guardarci negli occhi. Avevamo bisogno davvero di quella chiacchierata ed era meglio non rimandare. Solo una volta chiarito tutto, avremmo potuto ricominciare, o in qualche modo riprendere da dove ci eravamo interrotti.
-Non mi sto giustificando, ma pensavo fosse la cosa migliore... allontanarmi. Ma mi sbagliavo. È stato difficile resistere senza di te, sai? Non sono mai stato una bellissima persona a dire la verità e non dipendeva dall'Obscurus. Non ero cattivo, avevo i miei pregi... ma ero anche un bulletto. Insomma, ero una versione babbana di Zelena e i suoi diciamo. Forse non così crudele, ma sicuramente stronzo. Ho fatto molti progressi, sì, ho lavorato su me stesso ma c'è tanta strada da fare. Sempre. E tu mi spingi ad essere migliore, Emma. Proprio perché ti vedo così perfetta... ma non perché sei la Salvatrice! Perché sei perfetta ai miei occhi, e vorrei essere anch'io una bella persona. Te lo meriti.
Quello stronzo dal cuore tenero proprio non mi permise di trattenere le lacrime! Ed io che avevo pensato di fargli sudare il perdono... che illusa! Ma come rimanere indifferente a quelle parole? Non sapevo neanche se si rendesse conto di quanto quel discorso avesse avuto impatto su di me. Mai per nessuno ero stata perfetta, nella mia vita. Il che mi aveva portata a pensare di essere sbagliata, ed una piccola parte aveva continuato a crederlo anche quando avevo finalmente saputo la verità sulle mie origini e tutto il resto. E lui ora veniva a dirmi di voler essere migliore per essere alla mia altezza.
Fece per asciugarmi le lacrime con la mano, ma non gliene diedi modo e mi gettai direttamente sulle sue labbra. D'accordo, forse ero una sciocca... ma ero convinta che non sarei mai riuscita a trovare qualcuno come lui. Eravamo giovani, certo, ma quante coppie erano nate a Hogwarts? Quante persone, compresi i miei genitori, si erano sposati un anno dopo aver preso il diploma? Noi avevamo ancora tanto da scoprire l'uno dell'altro, dovevamo ancora conoscerci a fondo... ma un inizio come quello non poteva che essere qualcosa di positivo.
-Ti odio. Volevo tenerti il muso ancora per un po', ma sei così dannatamente tenero!
-Spero eviterai di definirmi tenero in pubblico! Ma sono contento di averti fatto cambiare idea. Quelle cose le penso davvero, Emma...
-Lo so, l'ho capito. E se mi vuoi anche dopo che sono riuscita a batterti con 38 di febbre...
Scoppiammo a ridere entrambi, ed io tornai a prendere la mia posizione preferita: tra le sue braccia. Sarebbe stato tutti i giorni così facile, adesso?
-Non cantare vittoria perché riuscirò a prendermi la mia rivincita, Swan. A meno che Zelena non mi cacci, ora rischio davvero effettivamente... è tutta la settimana che cercava di farsi invitare al ballo. Ma a me queste cose non fanno impazzire e non sarei andato con nessuno che non fossi tu...
-Siamo in due allora. Calcola che non so ballare quindi non provarci nemmeno a portarmi in pista. Però possiamo divertirci lo stesso.
-Ma certo, Swan. E sono curioso di vederti in un abito anni '20, non posso negarlo. Lo hai già comprato?
-No, lo prenderò domani a Hogsmeade. Ma non aspettarti chissà cosa, non sono una modaiola come Regina.
-Corro il rischio di suonare sdolcinato, ma sei bellissima qualsiasi cosa indossi. Anche con questo maglione e gli occhi arrossati...- nel dirlo mi strinse più forte e mi baciò la guancia, poi la fronte. Io chiusi gli occhi, lasciandomi andare al relax più totale. Non sapevo dire quanto sarebbe durata quella pace, e proprio per questo avevo intenzione di goderne fino in fondo.
-A proposito di Hogsmeade, Emma. Ci andiamo insieme? Cioé, se non... se non hai altri piani, se ai tuoi amici non dispiace...
-Frena, Killian! A loro non dispiace se vieni con noi, figurati. E nel pomeriggio possiamo farci un giro da soli, che dici?
-Mi sembra un buon piano. Ora rilassati, tesoro... riposati. E io ti faccio un bel massaggio...


Killian Jones era per anni stato la tana della creatura più oscura sulla faccia della Terra. Lui stesso aveva rischiato di diventarlo e poi morire insieme ad essa.
Era stata la forza del suo gran cuore a salvarlo e, giorno dopo giorno, la Luce della Salvatrice stava spazzando via il Buio che ancora lo tormentava.
L'Oscuro non era nato con un cuore colmo di Tenebre. Eppure, la salvezza per lui non esisteva. Non era così forte. In quello stesso istante, bramava nell'ombra, pronto ad avverare la prima parte della sua profezia, quella che preferiva: guerra, sangue... morte.
E forse, si era reso conto che ci fosse anche un terzo pezzo del puzzle: era abbastanza sicuro che si trattasse proprio quel giovane unico nel suo genere...





 

Angolo dell'autrice;
Ciao! Sono tornata e dopo aver recuperato i vostri (credo tutti i nuovi) capitoli, come promesso aggiorno anch'io.
Sia Killian che Emma sono piuttosto felici, tanto da continuare a fregarsene del pubblico che ha assistito alla scenette... Zelena invece lo è meno! Per ora ha deciso di uscire di scena, ma vedremo... Killian però ha ragione. Se si rendesse conto che il suo è solo un capriccio, starebbe decisamente meglio.
Intanto lui ha lasciato che Emma andasse a festeggiare la sua meritata vittoria, mentre Regina ha finalmente fatto un passo con Robin, accettando il suo invito al ballo! Diciamo che è stata una bella giornata per entrambe le coppiette ahaha
Siccome Emma è testarda, ha finito per star male... ma le è bastato riprendersi un pochino per andare a cercare Killian e godersi quel che rimaneva della domenica insieme. Adesso non hanno più paura di farsi vedere insieme, anche se suscitano brusii... ma hanno avuto bisogno di chiarire alcune cose, prima delle coccole. Ed i buoni propositi di Emma sono di nuovo andati a quel paese, quando lui ha usato tutte le parole giuste per scusarsi. 
Vedete? Sono stata brava, e ho fatto un intero capitolo di fluff... tranne per la parte finale, MWAAHAHAHA (risata da notte di Halloween... xD). Rumple si è reso conto che non è solo Emma il problema... ma c'è un terzo tassello fondamentale. E sta iniziando a lavorare ai suoi piani...
Nel weekend provo ad aggiornare anche l'altra, altrimenti sarà di nuovo in settimana... vediamo :)
Un abbraccio e buonanotte a tutti! :* (EFP mi sta facendo di nuovo lo scherzetto di sballare i codici anche dopo che per qualche giorno sono a posto... quindi spero che questo capitolo esca normale ^^")
   
 
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