Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: HunnyBees    01/11/2018    0 recensioni
Ed ecco la mia primissima raccolta di one-shot qui su EFP.
Saranno, naturalmente, piccole storie a sé stanti e per quanto riguarda la ship, la principale è Eremika, ovvero Eren x Mikasa, ma può capitare che cambi.
*Queste storie sono state scritte da me per l'evento "Writober2018"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Armin Arlart, Eren Jaeger, Mikasa Ackerman
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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When i met you…

#11 writober2018
Fandom: Shingeki no kyojin / Attack on titan
Pairing: Eren x Mikasa
Prompt: Coffee shop (red list)
Other tags: Alternative universe, meeting

~ ~ ~ ~

Mikasa non era il genere di persona che amava passare il proprio tempo fuori casa. Escluse le due ore giornaliere di palestra e le mattinate a scuola, passava il suo poco tempo disponibile sul divano di casa o chiusa in camera. Eppure la sua migliore mica Sasha, che era il suo completo opposto, non poteva fare a meno di trascinarla con sé in qualunque nuovo posto scovasse, per "assicurarsi che non passasse intere giornate a dormire", diceva.

Quella mattina le aveva parlato, infatti, di una nuova caffetteria che aveva scoperto di recente, decidendo di trascinarla lì con sé, subito dopo le lezioni pomeridiane.
E fu così che, dopo aver impiegato circa una ventina di minuti per arrivarci, Mikasa si ritrovò a fissare l'insegna della piccola caffetteria. Era praticamente in mezzo alla città, una piccola locanda costruita tra due alti edifici.
-Vedrai, ti piacerà- mormorò Sasha allegra, afferrandole la mano e trascinandola all'interno.
Subito dopo, una giovane donna si presentò di fronte a loro, sorridendo e accogliendole calorosamente all'interno. Fuori c'era freddo, perciò la ringraziarono quando ella offrì loro uno dei posti più vicini al caminetto.
-Quindi, questo ti piace??- le chiese ansiosa Sasha, come se aspettasse solo di ricevere l'ennesima approvazione.
-Sono tutti carini, ma sai che-
-Che non ti piace uscire di casa, lo so- intervenne lei, girando gli occhi ed incrociando le braccia sul tavolo per qualche secondo che impiegò per osservare la compagna, per poi allungare le mani verso il centro del tavolino e afferrare la piccola carta.
-Ah, vendono dolci fatti in casa- esclamò sorpresa, quasi fosse stata Mikasa a portare lei lì e non viceversa.
La corvina girò gli occhi, spostando lo sguardo e scrutando l'interno della piccola caffetteria: le pareti erano in legno scuro, e così il soffitto che, però, era quasi interamente ricoperto da ornamenti e piccole lampade accese; solo nel lato opposto rispetto all'ingresso, c'era un bancone stracolmo di pietanze, mentre il resto della stanza era occupato da tavoli.
Certo, era piuttosto carino come posto, nonostante le dimensioni piuttosto limitative, e sembrava essere anche abbastanza frequentato, dato che la maggioranza dei tavoli erano già stati occupati.

-Avete già scelto cosa prendere?-
La voce del cameriere la costrinse a distogliere lo sguardo dalla locanda e a riportarlo invece sul suo tavolo e, dato che non aveva la benché minima idea di cosa ci fosse, né, tanto meno, aveva controllato il menù, si preparò a negare finché i suoi occhi grigi non incrociarono l'uomo che le aveva rivolto la parola.
Il suo cuore perse un battito, come se qualcuno lo stesso stringendo avidamente, e le sue labbra si aprirono in una piccola "o", lasciando trasparire lo stupore: quel cameriere doveva avere più o meno la sua stessa età; era alto e robusto e sul suo volto era dipinto uno sguardo magnetico che continuava ad attirarla ed imprigionarla nei suoi stupendi smeraldi.
-Mikasa? Cosa prendi?- la richiamò Sasha, provocandole un sussulto che riuscì a riportarla alla realtà.
-Oh, eh prendo il tuo stesso- sbottò, spostando di colpo il suo sguardo sul tavolo, imbarazzata, mentre le sue guance si dipingevano di rosso.
Sasha titubò per qualche secondo, alternando lo sguardo dalla compagna al cameriere che attendeva i suoi ordini -Allora due di quelle vostre buonissime cheesecake alla fragola-

Pochi secondi dopo, lo stesso cameriere portò loro ciò che avevano ordinato insieme a due bicchieri d'acqua.
-Allora- mormorò Sasha, infilando la forchetta nella punta della fetta per tagliarla -Ripensamenti?-
Mikasa afferrò la stoviglia, stringendola in mano per alcuni secondi, per poi affondarla nell'impasto di biscotto e crema che si portò alla bocca, assaporandolo lentamente.
-Buonissima!- esclamò, ripetendo la stessa azione per quante forchettate occorrevano per terminarla -Non avrei mai pensato che fidarmi dei tuoi gusti avrebbe portato a qualcosa di buono!-
-Così mi offendi- borbottó Sasha, ingurgitando l'ennesimo pezzo di torta e rivolgendo un'occhiata malevola alla ragazza -Ah, sai che qui vendono anche i biscotti della fortuna?-
-Davvero?- chiese Mikasa -E possiamo prenderli?-
-Certo, signorina- intervenne qualcuno, che si rivelò essere il cameriere che le aveva servite fino a quel momento -Ne desidera uno?-
Sasha annuì per entrambe, e, in breve tempo, l'uomo si presentò con due piattini in mano che porse rispettivamente alle due ragazze, per poi rivolgere un breve inchino e allontanarsi.
Mikasa rimase diversi secondi incantata, fissando la schiena dell'uomo che si allontanava verso un altro tavolo, dando le spalle al loro.
-Chissà cosa ci sarà scritto- mormorò Sasha tra sé, aprendo il biscotto perfettamente in due e divorandolo, finché non le rimase in mano un piccolo foglietto arrotolato di cui lesse subito il contenuto -"Oggi la tua fortuna si presenterà ai tuoi piedi". Chissà che significa-
Mikasa scosse il capo, dedicandosi all'apertura del suo e provvedendo prima alla lettura del biglietto: quando lesse le prime parole, i suoi occhi si spalancarono estremamente sorpresi.
-Va tutto bene? Cosa c'è scritto?- domandò curiosa Sasha, sporgendosi verso di lei.
-Solo che sarò molto fortunata...- disse poi, alzandosi dal posto ed invitando l'altra a fare lo stesso -Andiamo?-

Così arrivarono al bancone laterale dove sostava lo stesso cameriere che le aveva servite, intento a cercare il resto da consegnarle. Sasha era distratta quando, con sicurezza, Mikasa consegnò all'uomo un foglietto bianco, afferrando poi il denaro e dirigendosi all'uscita.
-Si può sapere cosa erano quelle occhiatine che mandavi a quel cameriere?- mormorò, mantenendo, per sicurezza, il tono basso, mentre si allontanava dal locale -Sei persino diventata rossa!-
-Sasha- la richiamò lei, procurandosi la sua attenzione, prima di voltarsi e proseguire -Hai qualcosa sotto il piede-
La ragazza in questione chinò il capo, spalancando gli occhi quando, bloccati dalla sua scarpa destra, intravide cinque euro.
   
 
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