PROMETTIMELO

Tyrion si girò di scatto verso "Come scusa?" chiese lui quasi ridendo.
"Si insomma, non riesco a capire"
"Cersei non te lo ha detto?"
"Dirmi cosa? Oh dio é un suo ex? Non é vostro fratello?" chiese lui in preda al panico
"No, no oddio no. Loro sono gemelli Phil, gemelli" disse Tyrion alla fine non riuscendo a trattenere le risate.
Come previsto i gemelli passarono tutta la giornata attaccati come fossero davvero incollati. Tra risate e piccole risse tra di loro la giornata sembrava perfetta, soprattutto per loro, con una bella cena a base di  pizza e birra tutto sarebbe migliorato ancora di più.
Le giornate si fecero sempre più divertenti e bellissime un po' come l'utima sera che poi sfociò in una sbronza collettiva.
Lui avvolto in lei, lei sopra di lui, i loro corpi in un unico corpo, quella sensazione di essere: un unico corpo. I loro baci, le sue mani sul suo corpo, i loro nomi sussurrati al buio in preda ad un orgasmo dietro l'altro, un piacere dopo un altro. Cosa diavolo era successo!
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Tutto era cambiato, c'era una sorta di timidezza in entrambi ad ogni loro incontro, un imbarazzo che non sarebbe passato molto in fretta.
Erano passati oramai due anni da quel incidente o così lo chiamavano loro
"Cersei devo andare" disse lui con fermezza
"Potresti morire Jaime, cazzo morire"
"Lo so Cers"
"E poi io? Come cazzo dovrei fare senza di te? Potrei morire anche io così almeno saremmo morti entrambi" rispose lei urlando e piangendo
"No ma che cazzo stai dicendo, io tornerò da te, sempre e questo tu lo sai meglio di chiunque altro. Starò via poco te lo prometto"
"Se muori, Jaime Lannister denuncerò l'intero esercito" disse arrabbiata
"Lo so, se no non saresti tu sorella" disse lui avvicinandola a sé e avvolgendola tra le sue braccia per poi posarle un leggero bacio sulle labbra che fece immediatamente riemergere i ricordi di quella notte costringendoli a staccarsi l'uno dall'altra.
Lo salutò piangendo e pregando chiunque ci fosse lassù di riportarglielo a casa sano e salvo o sarebbe andata a cercarlo, chiunque fosse.
Due mesi dopo Cersei ricette una lettera, per un momento le sue mani tremarono, non poteva essere morto, lei lo avrebbe saputo, tirò un profondo respiro e apri la busta:
-Cara sorella,
Non smetto di pensare a te, alla tua voce, alla tua risata, al tuo viso, non smetto di pensare a te e quel nostro bacio. Non ho mai avuto il coraggio di dirti quanto quella notte due anni fa abbia cambiato la mia vita in meglio. Il tuo odore il tuo sapore, oh Cers quanto mi manchi.
So che anche per te quella notte ha cambiato tutto, lo vedo nel modo in cui mi guardi, in cui mi parli. Io so che anche per te è così. So che è sbagliato siamo fratello e sorella ma Cersei non ho mai provato nulla di tutto questo con nessuno, cazzo con nessuno. Che diavolo c'è di sbagliato in me. Tra tre settimane torno a casa, come promesso torno a casa, spero di vederti.
Con amore tuo fratello Jaime.-
Le lacrime cominciarono a rigare il suo viso, perché le stava dicendo tutte quelle cose due anni dopo e perché anche per lei era così. Fece un paio di respiri profondi e decise che era ora di affrontare la questione a testa alta.
Le tre settimane al ritorno di Jaime erano state a dir poco orribili, continui pensieri, continui problemi e continua ansia, ma quel giorno era arrivato, avrebbe rivisto il suo gemello e avrebbe capito tutto o cosi sperava.