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Autore: BRIDGET LANNISTER    05/11/2018    1 recensioni
[Good Girls]
Ma sapeva benissimo di aver bisogno di una doccia fredda e che sarebbe finita pensando a lui, come tutte le volte in queste ultime settimane.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 6:
“Ma sei impazzita?” chiese Ruby urlando “Vuoi portarlo??”
“Ruby, non sarà un problema”
“Beth” continuò la sua amica “Vuoi portare alla riunione un gangster”
“Sì” rispose lei accennando una risata
“Tu sei pazza, ci farai arrestare tutte”
“Per quale motivo, non porterà nemmeno la sua pistola” rispose sgranando gli occhi
“Io gliela farei portare! Potrebbe sparare in testa a Dean?!” disse Annie versandosi una tazza di caffè
“A chi dovrei sparare?” chiese Rio entrando con a seguito i suoi uomini
“A Dean” rispose Annie
“Carlos potrebbe farlo”
“Qui nessuno sparerà in faccia a nessuno” disse Beth prendendo il cesto degli indumenti sporchi e portandolo in lavanderia
 “Vado al lavoro, vi voglio bene” disse Ruby uscendo di casa
“Anche noi” rispose Annie continuando a fare gli occhi dolci a Eddie
“Cosa ha fatto l’uomo macchina?” chiese Rio rivolgendosi a Annie
“Lui ha perso tutti i loro soldi e si è scopato tutte le sue segretarie”
“Annie” urlò Beth inorridita “Fuori, tutti fuori da casa mia”, sia Annie che gli uomini di Rio fecero ciò che Beth aveva appena chiesto annuendo “ Anche tu Rio” esplose infine Beth
“Ma non ho fatto nulla”
“La tua faccia dice abbastanza, non ho bisogno della tua compassione” e lui se ne andò lasciando la borsa piena di contanti davanti ai suoi piedi.
Passarono giorni e Rio non si fece ne sentire ne vedere. Beth era sul punto di chiedergli di non accompagnarla più. Quello sguardo di compassione l’aveva fatta agitare e il comportamento di sua sorella l’aveva fatta innervosire. Ma lei voleva la sua compagnia, la voleva più di qualsiasi altra cosa. Così decise semplicemente di scrivergli un messaggio che comprendeva tutti i punti della serata, evitando di chiedere di vedersi, perché se lo avessero fatto, sicuramente avrebbero litigato
Sabato andremo al mio vecchio liceo. Ci sarà una riunione e tu se sei ancora disposto a venire con me sarà meno imbarazzante. Vestiti decentemente, non che non ammiri le tue felpe colorate ma…                                   NON PORTARE LA TUA PISTOLA O GIURO CHE TI SPARO IO STESSA. Ci vediamo alle 19.15 qui a casa mia.
Ci sarò fu la sua risposta, ma quando Beth rimise giù il telefono lui vibrò di nuovo
Non mi spareresti mai piccola, ci tieni troppo. E lei rise, rise di gusto. Quell’uomo sapeva come accenderla.
Il sabato arrivò così in fretta che Beth nemmeno se ne rese conto. Era agitata ma nemmeno lei sapeva il motivo: per Rio o per la riunione? No, era per forza per Rio. Per quella serata decise che forse non era un bene indossare un semplice pantalone e una camicetta scollata, si sarebbe vestita bene per dimostrare a Dean che sicuramente era lì con la sua nuova fidanzata ciò che quel pezzo di merda si stava perdendo e perché sicuramente era la sera giusta, quella in cui Rio le avrebbe fatto vedere le stelle.
Puntuale come un orologio, cosa non da lui, trovò Rio seduto sul suo divano
“Sei vestito come un adulto  e non come un ragazzino” disse lei sorridendo
“Piccola, vestito così non faccio paura a nessuno”
“Bhe di certo non fai paura, fai molto altro” disse lei guardandolo dritto negli occhi
“Bene, bene. Tu sei, cazzo sei bellissima”
“L’ho fatto per te” disse avvicinandosi a lui “e… non indosso le mutandine” disse infine al suo orecchio. Lei lo vide deglutire, vide la sua bella aquila muoversi più di una volta
“Tu sei il male” rispose lui e lei rise.
“Se ti comporti bene, è possibile che tu dopo mi possa aiutarmi a togliere questo vestito, è incredibilmente stretto”
“Ma ti piace quando sono cattivo”
“Questo è vero, ma è eccitante vederti fare quello che ti chiedo”
“Davvero non indossi le mutandine?” chiese lui alzandosi dal divano e circondandole la vita con entrambe le sue braccia
“Vuoi scoprirlo?” disse lei portando una delle sue mani sul suo sedere
“Mi ucciderai” disse lui affondando anche l’altra mano sul suo sedere.
Presero la sua Cadillac, Beth non era mai stata in un auto come quella, sembrava di sprofondare su quei sedili.
Parcheggiarono nel cortile e una volta uscito si diresse verso la sua parte e le aprì lo sportello e notò la sua espressione “Elizabeth che ti prende?”
“Forse non dovremmo, ritorniamo a casa”
“Lui è qui?”
“Sì… ma non è per lui, è per me” vide la faccia di Rio  “Andiamo guardami, madre di quattro figli, sono grassa in un vestito strettissimo e ho chiesto ad un uomo tatuato, che è il mio capo e il capo di una gang di accompagnarmi…”
“Elizabeth adesso stai esagerando. Sei una donna bellissima, sei la più bella donna che io abbia mai visto e hai un corpo piccola, me lo sogno la notte e non vedo l’ora di toglierti quel fottuto vestito credimi” disse lui sorridendole e portandola fuori dall’auto. Chiuse la portiera e la baciò, la baciò profondamente e quando le loro lingue si toccarono lui gemette nella sua bocca e lei fece lo stesso. Si sorrisero, lui le prese la mano ed entrarono.
La palestra era piena di decorazioni, uno striscione assurdo con scritto CLASSE DEL 98 e un mucchio di persone: Rio odiava le persone. Lei gli strinse di più la mano
“Hei va tutto bene” disse lui sorridendole, lei annuì e prese un gran bel respiro
“Beth, Beth” sentirono in lontananza. Era Alice una delle vecchie compagne di Beth
“Alice che piacere rivederti” disse sorridendo “George” aggiunse
“Hei Beth, ho sentito di te e Dean” rispose George, marito di Alice e fidanzati dal liceo.
“Nulla da dire su Dean” e così i suoi amici si rivolsero a Rio. Rio vide Beth in difficoltà e ci pensò da solo
“Io sono Rio” disse lui porgendo la mano ad entrambi e sorridendo
“Piacere Rio e da quanto state insieme?”
“Un paio di mesi” rispose lui vedendo Beth in preda al panico
“Dove vi siete conosciuti?”
“In un bar” rispose ancora lui. Alla sua risposta Beth si girò di scatto verso di lui e sottovoce Rio disse “Andiamo piccola, tu parli con i federali e non mi racconti cosa gli hai detto?”
“Mi hai detto tu di inventarmi qualcosa” disse lei con sorriso malizioso
“Direi che dopo potremmo approfondire l’argomento” disse lui avvolgendole il braccio e prendendola in vita, lei sorrise e gli diede un bacio ma quando si staccarono Dean era davanti a loro
“Dean” disse Beth
“Uomo delle macchine” esclamò Rio, prendendosi una gomitata da parte di Beth.
“Cosa state facendo?”
“Ci stiamo divertendo Dean” rispose lei guardando la sua accompagnatrice che non staccava gli occhi da Rio. Lo strinse ancora più vicino a lei e si accorse che Rio si stava proprio divertendo
“Ci sono problemi?” chiese alla fine l’uomo tatuato
“Sei tu il problema” chiarì Dean
“E tu che non mi hai fatto portare la pistola Elizabeth” disse Rio ridendo e rivolgendosi dolcemente a Beth che lo guardò arrossendo. Beth notò ancora come la segretaria di Dean guardasse Rio e la cosa cominciava davvero a darle fastidio, ma Rio non aveva altri occhi che per lei. La serata non sembrava estremamente un disastro. Entrambi parlarono moltissimo e molto timidamente, cosa non proprio da Rio, le chiese di ballare e risero davvero molto durante tutto la canzone
“Come facevi a sapere della conversazione con Turner?”
“Ho i miei agganci”
“Non potevi chiedere a me?”
“Avrei potuto, ma mi avresti detto la verità?”
“Non ti avrei detto molto, te lo avrei mostrato” disse lei baciandolo e poi sorridendogli.
Durante la serata parlarono con molte persone e Rio si divertì a sentire storielle di Beth durante il liceo notando ogni tanto le occhiate da parte di Dean e strani messaggi da parte della sua accompagnatrice.
“Non è possibile, ora le tiro un pugno” esclamò Beth guardando la biondina accanto al suo ex marito
“Di cosa parli piccola?”
“Quella bambina mi ha preso mio marito e non mi interessa, va bene così, ma di certo non le farò mettere quelle manine viscide su di te” disse lei piuttosto arrabbiata. Sentì Rio ridere e poggiarle la mano sulla coscia
“Mi piacerebbe vederti prendere a pugni quella ragazza, ma poi avrei paura di te”
“Non è vero”
“No, non è vero. Ma ti senti meglio?”
“Un pochino” disse lei dandogli un bacio sulla guancia
“Vieni che ti porto a casa Elizabeth, devo toglierti quel dannato vestito”
“Prima voglio fare una cosa, che non ho mai fatto al liceo” disse lei, prendendo per la mano Rio e dirigendosi verso il bagno
“Vuoi fare sesso in un bagno Beth?” chiese Rio piuttosto preoccupato
“No, voglio solo divertirmi un po’, abbiamo tutta la notte per fare il resto” disse chiudendo la porta e portando le sue labbra su quelle di lui.
Le sue mani erano ovunque: sulla sua spina dorsale, sul suo sedere, le sue dita tra i suoi capelli e la sua lingua sul suo collo. Non poteva chiedere nulla di meglio
“Davvero non porti le mutandine?”
“Ancora non ci credi?” chiese lei ansimando
“Sinceramente non molto” disse lui continuando a baciarle il collo. Così lei prese una delle sue mani e la portò tra le sue cosce dimostrando  a Rio che davvero non le portava “Elizabeth, davvero devo portarti a casa e toglierti questo vestito”
“Non penso succederà stanotte” disse lei staccandosi da lui e aprendo la porta del bagno
“Come scusa?!” esclamò lui, lei rise
“Sei pronto per me gangster?”
“Tu dovresti essere pronta per me e penso che tu lo sia” disse Rio portandosi le dita alla bocca e assaporando il sapore di Beth “Sai, sei proprio buona!” e Beth non resistette più
“Portami a casa” disse infine.
La sua bocca fu su di lei ancora prima di entrare in casa
“Fammi almeno aprire la porta!” disse Beth ansimando
“Non ci riesci?”
“Ho qualcosa che mi distrae” disse lei ridacchiando “Sai, mettermi la mano in mezzo alle cosce di certo non aumenta la possibilità che io apra più in fretta questa porta” disse lei girandosi verso di lui che alzò le mani e le fece aprire la porta. Non appena entrati la caricò sulle sue spalle e si diresse immediatamente in camera da letto.
“Mettimi giù” urlò Beth ridacchiando
“Ti ho preso piccola, non ti lascio più” disse lui mettendola giù e baciandola. Si guardarono negli occhi e lei gli sorrise. Un sorriso che lo fece sciogliere
“Elizabeth, io ti sto facendo mia, sei sicura? Il mio mondo è pazzo”
“Io sono già tua! Ma tu?”
“Cazzo piccola, appena mi hai guardato ero tuo. Se sono con te, sono con te sempre”.
   
 
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