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Autore: Val_Winchester    06/11/2018    1 recensioni
● PERICOLO SPOILER PRIMA STAGIONE SPN - TVD ●
I fratelli Sam e Dean Winchester di, rispettivamente, 26 e 22 anni, si riuniscono dopo 1 anno per andare alla ricerca del loro padre, John, scomparso da qualche settimana.
Le ricerche iniziano proprio da Mystic Fall, una cittadina della Virginia che pullula di esseri soprannaturali. Ma mai avrebbero immaginato di conoscere qualcosa a loro sconosciuto, fino a quel momento..
Genere: Fantasy, Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Prima stagione
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Casa Gilbert 

​Era mattina. Gli uccellini cinguettavano allegri mentre il sole splendeva sulla grande casa della famiglia Gilbert. Una grande veranda di legno bianco avvolgeva tutta la facciata principale. Era tutto tranquillo, ignaro dagli orrori che accadevano in quella cittadina. 
​Elena Gilbert, 17 anni, guardava se stessa attraverso lo specchio nella sua camera da letto. Era triste. I lunghi capelli color mogano le incorniciavano il viso piccolo e delicato. Aveva dei grandi occhi da cerbiatta, color nocciola, il naso piccolo e all'insù e la sua bocca sembrava una rosa, vellutata e carnosa.
​Si mise a sedere sul davanzale della sua finestra e prese un piccolo quadernetto dalla copertina verde mela, il suo diario. 
​Lo aprì e, come era solita fare quando voleva sfogarsi, si mise a scrivere.
​"Caro diario,
oggi sarà diverso.. DEVE essere diverso. Sorriderò e sarò credibile. Il mio sorriso dirà "Sto bene, grazie. Mi sento molto meglio" Non sarò più la ragazza triste che ha perso i genitori. Ricomincerò da zero, sarò una persona nuova. E' l'unico modo per superare tutto."
​Mentre scriveva, si guardava intorno. 
​La sua camera era piena di ricordi legati a prima della morte dei suoi genitori. Quasi erano diventati insignificanti per lei. 
​C'erano premi, certificati, nastri. Fotografie incorniciate di lei insieme ai suoi amici in pose divertenti. E foto della sua famiglia al completo, felice.
Tutto quello che c'era intorno a lei, rifletteva la vita di una ragazza popolare e determinata a perseguire la carriera di cheerleader. 
​Ma adesso Elena era cambiata. Tutto era cambiato.  
Chiuse tutto, si alzò e si guardò di nuovo allo specchio, cercando di autoconvincersi di quello che aveva scritto. Prese la sua roba e scese al piano di sotto dove, ad aspettarla in cucina, c'era sua zia.
Jenna Sommers, 29 anni. Era ancora una studentessa universitaria e la sorella minore di sua madre, Miranda.
"Dei toast.. potrei preparare dei toast per colazione" disse Jenna, aprendo il frigo. Doveva ancora abituarsi ad essere come una madre per quei due ragazzi rimasti ormai orfani. Non era una tipa casalinga, non lo era mai stata. 
"L'importante è il caffè, zia Jenna" rispose Elena, versandosi una grossa quantità di caffè nella tazza. Lei non criticava sua zia, anzi, apprezzava lo sforzo che stava facendo da tre mesi prendendosi cura di loro.
"C'è del caffè?" chiese Jeremy, fiondandosi sulla macchina del caffè. Ma poi prese la tazza dalle mani della sorella.
​Jeremy era il fratello minore di Elena, aveva 15 anni. Da quando erano morti i suoi genitori, si era convertito al Punk. Vestiva sempre abiti scuri, indossava l'eye-liner e lo smalto nero sulle unghie. Ed era un emarginato. Un emarginato disordinato e anche molto carino. 
"E' il vostro primo giorno di scuola e sono del tutto impreparata.." disse Jenna, cercando confusamente qualcosa. "Volete dei soldi per il pranzo?"
"Io ce li ho" rispose Elena, versandosi nuovamente del caffè.
Jeremy, invece, li prese senza neanche ringraziare.
"Nient'altro? Una matita HB?..che sto dimenticando?" chiese ancora Jenna, confusa.
"Non hai una grossa presentazione oggi?" chiese Elena, ricordandosi di ciò che la zia aveva detto la sera prima.
Jenna sospirò. "Ho appuntamento con il mio consulente per la tesi alle.." guardò l'orologio "ADESSO! CAVOLO!" si slegò lo chignon disordinato che aveva fatto quella mattina appena sveglia e si aggiustò i capelli.
"Allora vai.. ce la faremo" rispose Elena, rassicurandola.
Jenna la guardò e le sorrise, ringraziandola. Prese il malloppo di libri e si fiondò fuori dalla porta d'ingresso.
"Tutto bene?" chiese la ragazza al fratello, rimasti ormai soli.
Jeremy sospirò, infastidito. "Non cominciare" rispose, allontanandosi.
Elena continuò a sorseggiare la sua fumante tazza di caffè mentre al notiziario passava la notizia del ragazzo scomparso il giorno prima.
Ad un certo punto udì un clacson.
Era la sua migliore amica Bonnie, passata a prenderla per andare a scuola insieme.

​Mystic Falls era una cittadina tranquilla e pittoresca. O almeno era quello che sembrava. 
​Era un posto ideale in cui crescere una famiglia. Vi erano appena un paio di ristoranti, un negozio di ferramenta e una chiesa. 
​Elena era seduta in macchina accanto alla dolce, spumeggiante e adorabile Bonnie. Un'amica leale e dal cuore grande. 

"Allora.. mia nonna dice che sono una veggente" disse Bonnie, sorridendo "i nostri antenati erano di Salem, streghe e cose simili. Lo so, è follia, ma lei insiste e io.. mi dico: chiudetela in una casa di riposo! Poi però ci ho pensato.. ho predetto l'elezione di Obama e credo ancora che la Florida si staccherà e diventerà un'isoletta turistica". Bonnie aveva 17 anni, come Elena. Erano migliori amiche da una vita e andavano al liceo insieme. Anche lei aveva i capelli lunghi, ma neri e ricci. Era di carnagione mulatta e aveva gli occhi da gatta verde smeraldo. 
Si voltò verso Elena che non le prestava minimamente attenzione e guardava pensierosa fuori dal finestrino. "Elena! Torna in macchina!"
Elena tornò coi piedi per terra. "L'ho rifatto, vero? M-mi dispiace, Bonnie.. mi stavi dicendo che.."
"Che ora sono una veggente!"
"Giusto, certo. Allora, prevedi qualcosa.. su di me" chiese Elena, fingendo interesse.
Bonnie sorrise. "Io vedo.."
Non fece in tempo a finire la frase che un enorme uccello si schiantò contro il parabrezza dell'auto. Bonnie, frenò di colpò ed entrambe urlarono, in preda al panico.
"Oh mio Dio, che cosa è stato?" chiese Bonnie, quando la macchina fu ormai ferma in mezzo alla strada. Elena era paralizzata, sconvolta. "Elena, come stai?"
"Sto bene, sto.. bene"
"Era un uccello, è sbucato dal nulla"
"Non posso essere spaventata dalle auto per il resto della mia vita" disse Elena.
Bonnie si calmò, fece un respiro. "Prevedo che quest'anno sarà fantastico. E prevedo che i tempi tristi e cupi sono finiti e che tu sarai molto felice.." disse, sorridendo.
Elena ricambiò il sorriso.
Poi Bonnie riaccese il motore e ripartì.
  
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