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Autore: lolli89    13/11/2018    1 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 << Jingle bells, Jinge bells, Jingle all the way >>, stava canticchiando XX: aveva messo dei biscotti nel forno, e il loro profumo stava invadendo tutta la casa.
 
Amelia stava gattonando per terra mentre James stava montando l’albero di Natale.
 
 << Credevo che ieri ai tuoi venisse un colpo alla festa. Un altro nipote con l’anno nuovo, erano felicissimi >>, gli disse Xx: la sera prima avevano fatto la festa per brindare alla fine del periodo buio che avevano attraversato un po' tutti. C’erano gli amici e la loro famiglia, e Oliver aveva fatto il suo bell’annuncio.
 
 << Ladies and gentlemen… ho una notizia da dare. Presto avremo un altro piccolo Phelps che gira. Katy e io aspettiamo un bambino! >>, annunciò Oliver entusiasta.
 
 << Si, hai ragione >>, ridacchiò James, alzatosi dalla sedia per correre dietro ad Amelia, che stava gattonando e mettendo le mani dove non doveva.
 
 << L’albero è pronto per essere addobbato >>, annunciò il ragazzo poco dopo, mentre finiva di girargli attorno appendendoci le luci.
 
 << E i biscotti sono pronti >>, annunciò Xx tirando fuori la teglia dal forno: James andò subito ad assaggiarne uno, era parecchio goloso.
 
Imprigionò Xx con le braccia contro il ripiano, mentre aveva il biscotto in bocca, e la guardava con sguardo divertito.
 
 << Sono buoni? >>, gli sorrise divertita Xx, facendo scorrere le mani sui capelli di lui.
 
 << Very >>, borbottò lui, il biscotto ancora tra i denti.
 
 << Sono contenta >>, gli mormorò all’orecchio, avvicinandosi a lui.
 
 << Presto potrebbe esserci qualcosa tra i miei denti… come tu ora fai con il biscotto >>, lo provocò, posandogli le mani fredde sotto la maglietta, sui suoi fianchi… mentre gli morsicava leggermente il collo.
 
James sussultò e quasi il biscotto gli andò di traverso: Xx non avrebbe saputo dire se per le mani fredde o il piccolo morso.
 
Xx stava decorando l’albero di Natale aiutata anche dal ragazzo: Amelia era affascinata da tutte le lucine che si accendevano e spegnevano, o che cambiavano giochi di luce.
 
 
Xx stava tentando di mettere la punta sull’albero: provò a mettersi in punta di pieni, quasi si arrampicò con scarso successo, quando sentì James ridacchiare dietro di lei. Era andato a cambiare il pannolino ad Amelia, e quando Xx si voltò lui aveva ancora la figlia in braccio.
 
 << Need help? >>.
 
 
Xx non rispose: stava già andando in cucina a prendersi una sedia, quando arrivò lui, soffiandole il puntale dell’albero da sotto il naso e mettendolo in cima senza difficoltà.
 
 
 << Tu giochi sporco. Non è leale! Da quanto mi stavi guardando tentare di mettere quella dannata punta là in cima? >>, Xx voleva fare la seria, ma scoppiò a ridere dopo due secondi, e James la seguì.
 
 
 << Sorry… mi diverto troppo a prenderti un po' in giro >>, rispose lui ancora tra le risatine, avvicinandosi per baciarla.
 
 
Finirono di addobbare tutta casa, e data la giornata di sole decisero di uscire a fare una corsetta. James spingeva la carrozzina, mentre Amelia guardava il paesaggio e faceva dei sorrisi enormi. Xx riusciva a stare quasi al passo; dopotutto James aveva gambe molto più lunghe delle sue, e due sue falcate corrispondevano a quattro di quelle di lei, ma lui la aspettava sempre: << Muoviti lumaca! >>, fece a un certo punto, facendole un sorriso a trentadue denti. Xx si corrucciò, fece uno scatto e lo sorpassò, non prima di dargli una piccola pacca sul sedere.
 
 
Quando rientrarono erano sfiniti, erano stati fuori più di un’ora.
 
 
 << Vai prima tu in doccia, ok? >>, gli disse Xx, mentre spogliava Amelia: si girò di scatto, dandogli le spalle e colpendolo in piena faccia con la sua coda di cavallo.
 
 
James arricciò gli occhi facendo una smorfia buffa, alzando le mani per proteggersi e spostarle i capelli.
 
 << Ha- ha, Molto spiritoso >>, lo prese in giro la ragazza.
 
 
James quasi non le fece finire la frase che la prese per la cosa, facendola arretrare, avvicinandola a sé, baciandola con passione.
 
 
Amelia, ancora in braccio alla madre, sorrise battendo le mani.
 
 
 << Ah, ti piace che mamma e papà si siano i bacini eh? >>, fece James alla sua bambina, dandole un bacio e stringendole tutte e due in un abbraccio.
 
 
 << Le mie ragazze >>, fece ancora, prima di lasciarle andare.
 
 
Erano tutti e tre in bagno: James si faceva la doccia mentre Xx faceva il bagnetto ad Amelia, la situazione era irreale. Il ragazzo si insaponava, mentre Xx lo guardava attraverso il vetro della doccia, come imbambolata. Vedeva tutti i suoi muscoli delineati che si muovevano sotto la pelle, le gocce d’acqua corrergli lungo tutto il corpo e i capelli… era una visione. Le bastava guardarlo per risvegliare nella sua mente la nitida la sensazione di stare tra le sue braccia… era una droga, come se lei fosse drogata del suo ragazzo, e ogni volta che non lo poteva toccare era come una crisi di astinenza.
 
 
A un certo punto sentì un “ toc toc ” e si riprese dal suo sogno a occhi aperti, James aveva battuto sul vetro e le stava indicando Amelia. Era da un pezzetto ormai che la stava lavando sullo stesso punto.
 
 
Se riprese, e finì di lavare la sua bambina, mentre James si voltava dall’altra parte ridendo sotto i baffi.
 
 
 << Jay, mi sono dimenticata di prendere alcune cose prima che siano usciti. Torno subito, ok? Lascio a casa Amelia, così sono più veloce >>, gli disse appena uscito dal bagno.
 
 
 << Ok >>, le rispose James, e la ragazza sparì.
 
 
 << Che dici amore? Facciamo una sorpresa alla mamma? >>, domandò ad Amelia, e preso dall’ispirazione si alzò.
 
 
A un certo punto ebbe quasi la sensazione di essere controllato: si affacciò alle finestre della cucina e del salotto, ma non notava niente di strano; chissà…
Ovviamente non aveva dimenticato Simone e la sua minaccia di distruggere la sua vita e la sua famiglia, ma non aveva ancora avuto l’occasione di parlarne con Oliver… e ancora non aveva detto niente a Xx. Si sentiva una specie di impostore a mentirle: dopo che si erano ritrovati, si erano promessi che sarebbero stati sinceri completamente… ma non voleva agitarla e farle perdere quella fiducia in lui che aveva riconquistato a fatica.
 
 
 << Scusa, scusa, scusa! C’è un traffico terribile per strada, non pensavo di fare così tardi, ora met… to >>, Xx era piombata in casa come una furia, ma si bloccò a metà frase.
 
 
 << James? >>, Xx avvampò. Mise sopra il tavolo tutte le borse che aveva: il suo ragazzo era in cucina, intento a tagliare dei pomodori, e aveva solo l’asciugamano legato in vita.
 
 
 << Che combini? >>, gli domandò, avvicinandosi, avvolgendogli la vita con le braccia.
 
 
 << Preparo la cena. Sono anche a buon punto, sai? Così mettiamo Amelia a letto presto e speriamo che dorma, così io e te ci divertiamo… >>, le rispose allusivo, sfoderando uno dei suoi disarmanti sorrisi timidi, che gli creavano quelle rughe così sexy intorno agli occhi…
 
 
 << Questo programma per la serata mi piace molto. Speriamo che Amelia dorma però. Che non faccia come ieri che ci ha fatto passare la notte in bianco per via dei denti >>, rispose lei con entusiasmo.
 
 
Lo aiutò a finire di cucinare, lo lasciò preparare la tavola mentre lei dava da mangiare ad Amelia: James aveva pensato anche a lei, preparando una specie di crema di riso con le patate, e aveva fatto anche una specie di crema di zucchine e carote… gli piaceva cucinare per la sua bambina.
 
 
 << Dove hai imparato a cucinare? >>, gli domandò, mentre Amelia sembrava impaziente di venire imboccata: aveva la faccia sporca perchè aveva messo la mano dentro alla crema di riso, e in un nanosecondo se l’era portata sul viso; Xx e James neanche l’avevano vista.
 
 
 << Guardo su internet, leggo e provo. E poi mia mamma mi ha insegnato le basi >>, rispose lui noncurante, preparando la tavola.
 
 
 << Ricordami di ringraziarla >>, gli sorrise.
 
 
Dopo cena erano sul divano a giocare con Amelia: a loro piaceva molto passare più tempo possibile con la loro bambina, giocare e ridere con lei: << Sarà grande troppo presto, poi passerà tutto il tempo con gli amici e le amiche >>, diceva sempre James, e si vedeva lontano un miglio che era orripilato da questo… o meglio, dal fatto che Amelia crescesse e che loro, i genitori, non sarebbero più stati il centro del suo mondo.
 << Non possiamo farla rimanere così piccola per sempre? No, è? >>, aggiungeva poi.
 
 
 << Aspetta un po' >>, disse James all’improvviso, alzandosi e uscendo dalla stanza.
 
 
Tornò con in mano la sua chitarra: si era anche messo gli occhiali, ultimamente la sera aveva gli occhi stanchi, stare dietro a una bambina di sei mesi non era una passeggiata.
 
 
 << Oh, che bello, un bel concerto solo per noi Amelia! >>, fece Xx battendo le mani, e la bambina la imitò, battendole a sua volta.
 
 
James fece un inchino prima di iniziare, poi attaccò con i pezzi classici che gli piacevano e suonava sempre; per Xx era sempre una gioia sentirlo e vederlo, la rilassava molto, come se venisse rapita dalla musica che le sue mani producevano pizzicando le corde dello strumento.
 
 
Allattava ancora Amelia, solo la sera o la mattina, era un momento per loro, di coccole… e queste coccole unite alla musica di James ebbero un effetto soporifero sulla bambina, che si addormentò cullata dalla musica che suo padre suonava.
 
 
 << In questo mi somiglia, anche lei è rapita dalla tua musica, come la mamma >>, sorrise Xx, parlando sottovoce: James aveva appena messo Amelia sulla culla e la copriva con una copertina, la bambina dormiva beata a pancia in su con le sue braccia piccole piegate verso l’alto.
 
 
James si voltò verso Xx dandole un bacio sulle labbra: una sensazione di benessere le avvolse il cuore, quasi fosse un antidoto a tutti i mali e le stanchezze del mondo… strinse la presa su di lei; Xx si sentiva così piccola tra le sue braccia, poggiata al suo petto…
 
 
Restarono così per un po'; Xx lo stringeva a sé quasi fosse questione di vita o di morte… un sorriso le dipingeva le labbra. A vedere la scena da fuori forse sarebbe parsa un po' strano: una ragazza di appena un metro e sessanta, o forse addirittura un paio di centimetri meno, stringeva a sè un ragazzo di un metro e novantuno… ma a loro non importava.
 
 
Xx si stava allontanando, ma le sue braccia la tennero stretta ancora qualche minuto: lei adorava quel senso di protezione e di virilità che sentiva nei suoi abbracci… e lo baciò di nuovo, con forza. SI allontanarono dalla culla, accendendo una piccola luce sul comodino della stanza di Amelia, chiudendo la porta solo a metà.
 
 
James le mise una mano lungo il fianco, facendola risalire lungo la vita, senza mai smettere di baciarle il collo… sentire le sue ferme e soffici dita accarezzarla faceva andare Xx fuori di testa… poi la prese alla sprovvista bacandola con brutale e selvaggia passione, a cui lei rispose senza tirarsi indietro: l’odore di James, quello che lei tanto amava la pervase, facendole perdere ogni contatto con la realtà.
 
 
 James le sussurrò in un orecchio: era almeno un po' consapevole dell’effetto che le faceva? Probabilmente si, e lo faceva apposta… questo fece sorridere Xx sulle labbra di lui.
 
 
 << Perché sorridi? >>, le chiese lui curioso, passandole le mani su tutto il corpo… le sue mani così calde, grandi… mentre la guardava con quei suoi occhi… affamati, non avrebbe potuto descriverli altrimenti.
 
 
 << Anything >>, gli rispose sussurrando, riprendendo a baciarlo
 
 
James si era messo una camicia e non aveva continuato a girare per casa con solo l’asciugamano, anche se a Xx non dispiaceva… ma era poco pratico.
 
 
 << Come >>, gli sussurrò, stringendogli il lembo della camicia, tirandolo leggermente.
 
 
Lui bofonchiò qualcosa che somigliava molto a un: << Immediately >>.
 
 
Lui la seguì senza dire altro, mentre il cuore di Xx saltava diversi battiti: il suo modo di fare ultra sexy non era qualcosa di studiato a tavolino… era solo se stesso.
 
 
Arrivarono alla loro camera, e lui piombò su di lei così, senza preavviso, con un solo passo, afferrandole i polsi delle mani per poi premerli ai lati della testa, contro la parete. Xx barcollò un po', eccitata ed intimorita dalle intenzioni dell’uomo che aveva di fronte.
 
 
Quando lui la baciò era come se la stesse prendendo completamente… e Xx aveva la sensazione di essere completamente sua, di appartenere a lui solo… era come se lui stesse reclamando improvvisamente i suoi diritti su di lei.
 
 
Il suo torso si schiacciò contro quello di lei, mentre la sua lingua girava e giocava con sua… mentre le sue mani ancora bloccavano la ragazza con fermezza: la pelle di lui contro la sua, il suo profumo che la avvolgeva… era una fortuna che lui la schiacciasse al muro, o lei sarebbe caduta, tanto aveva le gambe di burro.
 
 
James infilò una coscia tra le sue gambe, in modo da avere più possesso ancora su di Xx… era quasi… brutale, selvaggio… e maledettamente eccitante.
 
 
Xx gli lasciò prendere quello che voleva, lasciandosi andare al suo ritmo diabolico, seguendo la sua onda… la ragazza non aveva ma provato una intensità così forte tra le braccia di nessun’altro uomo finora. Aveva la capacità di far scomparire ogni cosa attorno a loro, immergendola in un vortice di sensazioni dove era lui ad avere la padronanza su lei… e basta.
 
 
Il corpo di Xx stava tremando a questa intensità e a questo suo assalto erotico… tremava per lui, come fosse stata creata appositamente per stare tra le sue braccia forti: lei lo voleva, lo voleva dal profondo e completamente.
 
 
La lingua di James la stava facendo impazzire con profonde e sensuali carezze, le sue mani dominanti che non la mollavano neanche per un secondo, il suo corpo sodo che premeva e schiacciava quello di lei spietatamente… a Xx sfuggì un gemito, mentre inarcava la schiena, in modo da cancellare ogni più piccolo spazio tra loro.
 
 
Xx sentì il corpo di lui tendersi contro di lei, mentre stringeva sempre più la presa, fino quasi a farle male… si sentiva solo il suono elle loro bocche fuse insieme e dei loro respiri sempre più affannati…
 
 
Amelia pianse. James mollò di malavoglia la presa su Xx, quasi imprecando per il tempismo della figlia, poggiando la fronte contro il muro.
 
 
Lo stato di torpore in cui l’aveva condotta James, in un mondo in cui non esisteva nessun’altro se non lui, andò in frantumi quando sentì sua figlia piangere.
 
 
Chiuse per un secondo gli occhi, poggiando la testa dietro di lei, diede un veloce bacio a James e andò dalla figlia.
 
 
 << Amelia, tesoro, che succede? >>, la prese dalla culla, tenendola tra le braccia, cullandola con dolcezza.
 
 
Arrivò anche James, che carezzò la testa di Amelia.
 
 
 << Posso aiutarti? >>, le chiese.
 
 
 << Si, per favore prendi una pezzetta pulita e bagnala con acqua fredda. Sono i denti, guarda >>, Xx aprì la bocca di Amelia, dove si vedevano un paio di puntini bianchi spuntare.
 
 
 << Vado subito >>.
 
 
Tornò dopo qualche minuto, e porse la pezzetta di stoffa a Xx, che con delicatezza la massaggiò piano sulle gengive, per rinfrescarle un po' e darle sollievo… almeno secondo quanto aveva sentito dalle altre mamme.
 
 
L’effetto calmante fu quasi istantaneo, così Xx si mise a camminare, cullando Amelia e facendo segno a James di andare fuori.
 
 
 << Se ti vede non dorme più >>, gli bisbigliò.
 
 
James era steso a letto, caviglie incrociate che guardava il soffitto, immerso nei suoi pensieri, e neanche si accorse di Xx che era entrata in stanza: si schiarì la voce per segnalare la sua presenza, e il ragazzo si voltò verso di lei sorridente
 
 
 << Si è addormentata? >>, le domandò, tirandosi su.
 
 
 << Si si, ora dorme. Speriamo che non si svegli di nuovo >>, gli rispose, sedendosi a fianco a lui.
 
 
 << Dove eravamo rimasti? >>, domandò Xx in tono furbo, avvicinandosi alla sua bocca.
 
 
James sorrise, tirandosi completamente su: nessuno dei due sapeva spiegare come, ma Xx  si trovò contro il muro, le gambe avvinghiate ai suoi fianchi, mentre lui la sorreggeva, baciandola avidamente.
 
 
Finirono sul letto, Xx era sopra di lui, e gli sfilò velocemente la camicia, levandogli in un gesto secco anche i pantaloni e i boxer.
 
 
Prese a baciargli il petto, i fianchi, le spalle… memorizzava ogni dettaglio, anche il più piccolo dei nei. Seguì la loro scia con la punta delle dita, mentre continuava a scendere mordicchiandolo e baciandolo, facendogli uscire un gemito, anche se somigliava di più a un ringhio.
 
 
Arrivò alla sua erezione e la prese tra le mani, iniziando ad accarezzarla… prima piano, con solo due dita… poi sempre con più insistenza. Scese a leccare tutta la lunghezza dell’asta, succhiando piano la punta, che stava diventando lucida.
 
 
James strinse le lenzuola, mentre i suoi gemiti erano sempre più frequenti. Xx si fermò per un secondo, guardandolo negli occhi: << Ti prego… continua >>, la stava praticamente implorando.
 
 
Xx gli sorrise, e continuò, prendendo in bocca la sua eccitazione, per poi solleticare anche la base, e i testicoli del ragazzo…
 
 
James venne dopo qualche minuto di questa dolce tortura, aggrappandosi al lenzuolo, mentre Xx sentiva che tutti i muscoli di lui si tendevano per rincorrere l’orgasmo…
 
 
Xx lo guardò, soddisfatta del suo lavoro… senza che se ne accorgesse James la prese e la portò sotto di lui:                                  << Vorrei restituire il favore… e sarebbe egoista da parte mia ricevere piacere e non darlo… >>, le sorrise, ammiccante.
 
 
Le sue mani le tolsero la maglietta con un gesto impaziente, e poi andarono a posarsi sulle spalline del suo reggiseno, che abbassarono con gentilezza. Glielo sfilò, e poi tolse in un gesto secco i pantaloni e me mutandine di lei insieme. Le baciò il collo con avidità, con voglia… poi salì alla bocca mordicchiandole il labbro inferiore, e scese giù fino ai seni di lei, che cominciò a leccare e mordere piano. Xx era già eccitata, e inarcava la schiena con violenza, stringendo con una mano i capelli di lui, scompigliandoli tutti.
 
 
Scese ancora più giù, baciandole la pancia e i fianchi… fino ad arrivare alla sua eccitazione. Xx quasi urlò quando sentì la sua lingua li, che la solleticava e la stuzzicava. Sostituì la lingua con un dito, iniziandolo a far andare su e giù lentamente… mentre lui con la bocca risaliva fino ai seni di lei, bacandolo e leccandolo con voracità. James la guardò, inarcava sempre più la schiena, mentre con una mano afferrava il cuscino e con l’altra continuava a stringergli i capelli forte: era bellissima in ogni suo movimento.
 
 
 “ Solo con un suo dito arrivo all’orgasmo “, pensò Xx, mentre altri gemiti sommessi di piacere uscivano incontrollati dalla sua bocca… James intensificò i suoi movimenti e Xx esplose, un orgasmo incontrollato la fece tremare completamente, mentre perdeva momentaneamente l’uso delle gambe e del cervello, travolti dall’ondata del piacere… ma non era ancora finita.
 
 
 << Ti prego, Jay… >>, fece, gemendo ancora.
 
 
 << Cosa? >>, domandò facendo il finto tonto.
 
 
 << Prendimi >>, disse quasi in un sussurro.
 
 
 << Come potrei dire di no >>, le disse lui, e la cosa fece sorridere entrambi: Xx lo guardò, era così dannatamente bello, tutto nudo e sudato sopra di lei, mentre si reggeva con un avambraccio per non pesarle sopra, e con la mano libera le accarezzava i fianchi, baciandola.
 
 
Iniziò a muoversi su e giù, mentre Xx lo assecondava con i movimenti del suo bacino, e con una mano gli carezzava la schiena, pianandogli le unghie nella carne, lasciandogli dei segni rossi.
 
 
 << J- Jay >>, Xx era quasi al culmine, sentiva l’orgasmo salire di nuovo in lei; si sentiva come se tutto in lei dovesse esplodere da un momento all’altro.
 
 
James alternava movimenti lenti a scatti di velocità, continuando a baciare la sua ragazza, che aveva portato una mano sul suo viso, e lo accarezzava…
 
 
James esplose in un orgasmo forte, che lo fece tremare: aveva una mano infilata tra i capelli di Xx, e al momento del culmine tirò forte, fino quasi a farle male… mentre con la testa crollava sopra il suo seno.
 
 
Xx venne pochi secondi dopo, gemendo forte, chiudendo le gambe attorno ai fianchi di James, come a volerlo intrappolare in quell’istante…inarcò ancora di più la schiena, contorcendosi fino alle dita dei piedi…
 
 
 << Wow >>, sussurrò dopo un po' James: erano ancora fermi nella stessa posizione, troppo esausti per muoversi.
 
 
 << Wow… >>, ripetè lei, mentre gli carezzava i capelli con la mano, sorridendo.
 
 
 << Amore? >>, fece lui dopo un po', sollevando la testa per guardarla: da un po' infatti non la sentiva più, e il suo respiro si era fatto regolare. Sorrise, si era addormentata.
Uscì piano da lei, le mise le mutandine e poi la coprì con il lenzuolo e la coperta. Si mise i boxer anche lui e si infilò al suo fianco, spegnendo la luce della abat-jour, addormentandosi in pochi secondi, sfinito.
 
 
 
 << Questo senza dubbio. Non stare in pena, appena possibile torno dalle mie girls >>, le disse James sorridendo dall’altra parte del telefono: XX ridacchiò.
 
 
James era dovuto andare via per qualche giorno con Oliver a causa di impegni lavorativi e di impegni con il centro di cure che sostenevano. Xx aveva sbuffato un po', era metà dicembre, e lei stava facendo le corse per tutti i regali che ancora dovevano prendere – fin’ora non ne avevano preso manco uno -, era tornata a lavoro, per cui il suo tempo era limitato, e in più Amelia non stava molto volentieri con la baby sitter che avevano dovuto scegliere in fretta e furia; l’aiuto di James in quel momento le avrebbe fatto molto piacere.
 
 
 << Qui noi non vediamo l’ora. Sei via da una settimana appena, ma ci sembra un’eternità. Ci manchi. E… qualcuno ha preso il tuo posto nel letto, e mi scalda in queste fredde serate invernali… mi tiene parecchio sveglia, e mi fa fare tanto movimento. Quindi quando torni forse dovrai dormire sul divano. >>, buttò lì Xx.
 
 
 << What?? Who?? Ma, che stai dicendo?? >>, James strabuzzò gli occhi allarmato: non si era accorto del tono ironico della ragazza.
 
 
 << Si, sai com’è. Ti giri un secondo e ti fregano il posto da sotto il naso. Ho controllato, è un bestione di circa sessantasette centimetri, e pesa circa sette chili. Il suo nome completo è Amelia Holly Susan Phelps. Forse devi averla intravista qualche volta>>, Xx scoppiò a ridere al telefono, e fu seguita da James.
 
 
 << Very witty >>, fece James, ridacchiando ancora.
 
 
 << Very… che? >>, domandò Xx.
 
 
 << Scusa, vuol dire spiritosa >>, le spiegò.
 
 
 << È la realtà delle cose amore. Così la prossima volta impari a partire per i monti della luna con preavviso pari a zero e poco prima di Natale >>, continuò lei sogghignando.
 
 
 << A… what?? >>, James era perplesso.
 
 
 << Oh, mi è scappato. È un modo di dire italiano. Vuol dire partire per un viaggio molto lungo, verso un luogo favoloso ma difficile da raggiungere. Almeno per me al momento. Lo so che è lavoro e che non era previsto… ma in questo momento è così che mi sento >>, gli spiegò.
 
 
 << Sarebbe più favoloso con te e Amelia >>, fece lui sorridendo, anche se lei non poteva vederlo, e quindi sorrideva al suo smartphone.
 
 
<< Adulatore sfacciato >>, borbottò Xx. << Ti passo Amelia, vuoi? >>, gli domandò.
 
 
 << Of course >>.
 
 
 << Amelia, c’è papà al telefono. Parla Jay >>, disse Xx; aveva messo il telefono vicino all’orecchio della figlia.
 
 
 << Ehi, Amelia! I’m dad. I miss you so much, lo sai? Fai compagnia alla mamma, io sarò a casa da voi tra pochi giorni. E quando sarò a casa io e te parleremo di questa storia del letto, si hai capito bene >>, scherzò James, sentendo che la sua bambina aveva fatto dei versi strani.
 
 
 << Princess, i love you >>, disse alla piccolina, che sentiva ridere ora.
 
 
 << Ha afferrato il telefono. Si sta guardando intorno per vedere dove sei >>, Xx gli stava raccontando la scena.
 
 
 << Amore di papà >>, stava sorridendo James sciogliendosi un po': ultimamente stare lontano da casa senza di loro diventava sempre più difficile; gli mancavano loro e quei momenti allegri e divertenti che passavano assieme.
 
 
 << Ha appena stretto di più il telefono. Deve aver capito che la tua voce viene da qui. Forza Amelia, chiama pa-pà >>, la incoraggiò.
 
 
 << Pa- pà. Dai Amelia, su, fai felice papà >>, insistette Xx.
 
 
 << Pa- pa- pa >>, fece Amelia, prendendosi il piedino con la mano che aveva il telefono, buttando a terra con l’altra il gioco che aveva in mano: Xx prese al volo il telefono, raccolse il gioco e lei lo buttò di nuovo a terra.
 
 
 << Ma, Amelia! Non si fa così! >>, la riprese Xx: intanto James sorrideva immaginandosi la scena.
 
 
 << Sai, lei ti adora. Ti adorava quando ancora stava nella pancia e doveva nascere… te lo ricordi? >>, gli chiese Xx, mentre le tornavano alla mente le scene della gravidanza.
 
 
 << Come fosse ieri >>, le rispose dolcemente, ripensando a come si agitava Amelia quando lui accarezzava la pancia di Xx o suonava qualcosa.
 
 
 << E pensare che tra qualche anno qualcuno potrebbe portarcela via >>, continuò lui.
 
 
 << Che intendo dire? >>, Xx era presa in contropiede, non capiva a cosa lui si riferiva.
 
 
 << Beh, qualche ragazzo. Potrebbe farla soffrire, farla piangere… e io non posso permetterlo! >>, si accalorò lui.
 
 
 << Ah, ecco cosa intendevi. Amore, noi possiamo solo starle vicino, e darle tutto il nostro amore e sostegno… non possiamo fare molto di più. E… Jay, pensa la prima volta che farà l’amore con un ragazzo. Come reagirai? >>, scherzò lei.
 
 
  << Non è divertente! >>, quasi gridò lui, avrebbe voluto spezzare fin ora le gambe a quel fortunato.
 
 
 << L- lo so. Ma dovresti sentirti! James, abbiamo diversi anni ancora per abituarci alla cosa >>, Xx stava ridacchiando, il ragazzo sbuffò.
 
 
 << Ciò non toglie che noi, se dovesse rivelarsi necessario, potremmo riempire i ragazzi che la faranno soffrire di mazzate, dandogliele di Santa ragione >>.
 
 
 << Questo mi piace di più >>, disse James convinto.
 
 
 << Mi raccomando, fai attenzione. Non sopporterei che ti succedesse qualcosa… pensavo di morire quando non eri raggiungibile a Bruxelles >>, gli disse dopo un altro po' che erano al telefono, rabbrividendo al solo pensiero.
 
 
 << Starò attento, non preoccuparti. Non ho alcuna intenzione di lasciarvi >>, assicurò James sicuro, e Xx si rincuorò.
 
 
 << Va bene. Buonanotte... no, aspetta. Mi sa che da voi è ora di pranzo. Buon pranzo allora… I love you >>, fece Xx sbadigliando leggermente.
 
 
 << I love you too. Ci sentiamo domani. Buonanotte. Da un bacio ad Amelia da parte mia. Non vedo l’ora che passino questi tre giorni >>, le rispose.
 
 
 << A chi lo dici. Ciao… Jamie >>, disse apposta.
 
 
 << Ma! >>, James non ebbe neanche il tempo di protestare per quel nomignolo che Xx aveva già riagganciato. Sentì la vibrazione dei messaggi, era Xx: gli aveva mandato una emoticon con la faccina furba e una con la faccina che mandava il bacio. Poi gli aveva mandato un messaggio: “ Ciao amore… James “, con il nome in grassetto.
Preso da un momento di spregiudicatezza, le rispose: “ Vedrai. Quando vengo a casa te ne pentirai “, e le mandò la faccina con il mezzo sorriso.
 
 
 “ Non vedo l’ora “, gli rispose Xx, mandandogli un selfie sue e di Amelia: Xx faceva la linguaccia, e Amelia rideva, anche lei con la lingua di fuori.
 
 
Il ragazzo sorrise scuotendo la testa, poi andò verso il fratello, che stava salutando Katy al telefono.
 
 
 << Hi Katy… See you soon. Take care of yourself and our child. I love you >>, e Oliver riattaccò.
 
 
Dove stavano loro era praticamente ora di pranzo, per cui andarono a piedi verso un ristorante lì vicino: Oliver gli tagliò un paio di volte la strada camminando a fianco a lui, e James lo tirava da parte con un braccio, e poi il contrario… si divertivano come un tempo, quando erano ragazzini.
 
 
 << Oliver, you're married and with a son coming! >>, lo prese in giro James.
 
 
 << I know. I'm your big brother himself, and I can torture you when I want to >>, lo prese in giro Oliver.
 
 
 << Thirteen minutes >>, borbottò James.
 
 
Si sedettero e ordinarono da mangiare.
 
 
 << How are Katy and the baby? >>, domandò James.
 
 
 << Well. Just before Christmas we have an ultrasound. I can’t wait! >>, Oliver era elettrizzato.
 
 
 << Do you want to know if it is male or female when it will be now? >>, domandò l’altro.
 
 
 << Of course! >>, gli rispose Oliver, come se la risposta fosse ovvia.
 
 
James prese il portafogli, e tirò fuori da una tasca nascosta tutte le foto delle ecografie di Amelia… e c’era una foto sua e di Xx.
 
 
 << Qui non sapevamo ancora se fosse maschio o femmina. Mi sembra impossibile ora! Adesso è ovvio… ma allora era una cosa quasi straordinaria, inverosimile. Della serie: “ Come, non sapete se è maschio o femmina? “ . Mi ricordo benissimo quando potevamo sentire il suo cuoricino battere. Era così… irreale! Ora lo possiamo sentire quando vogliamo, senza dover aspettare settimane intere >>, fece James, sorridendo al ricordo. Oliver gli diede un colpetto sulla spalla.
 
 
 << Puoi sempre farne un altro. Così proverai ancora… tutto questo >>, buttò lì, vedendo come il fratello si inteneriva al ricordo.
 
 
 << Si… con calma. Intanto mi esercito nella pratica >>, ghignò.
 
 
 << Stupid >>, mormorò Oliver, ma già stava ridacchiando.
 
 
 << Come vanno le terapie? >>, domandò il più piccolo.
 
 
 << Bene. Per Natale dovrei anche togliermi il gesso >>, gli rispose, mentre la cameriera portava le ordinazioni del bere.
 
 
James notò un biglietto nel portafogli, era quello di Simone, così lo tirò fuori cogliendo la palla al balzo: era da un po' che lui e il fratello non passavano un po' di tempo da soli e non facevano una bella chiaccherata.
 
 
 << Ehm... Ollie, io… dovrei parlarti di una cosa. Vorrei un consiglio. >>, cominciò, un po' in ansia.
 
 
 << Tell me >>, fece il fratello, bevendo un po' di acqua.
 
 
 << Beh… hai presente Simone? >>, domandò, ma Oliver fece una faccia un po' strana, come a dire: “ E chi è questa? “, così aggiunse: << Quella con cui… ehm… sono stato… a letto >>, gli rispose, vergognandosene ancora.
 
 
 << Oh, si, quella con cui hai tradito Xx. Anzi una delle due >>, si ricordò il fratello, e James lo guardò storto.
 
 
 << È vero >>, fece Oliver.
 
 
 << Sfortunatamente lo so. Mi è quasi costato la mia famiglia >>, rispose scontroso.
 
 
 << Sorry >>, fece Oliver, forse aveva esagerato un po'.
 
 
 << Ehm, allora. Questa… Simone? Che è successo? >>, continuò, prestando attenzione al fratello.
 
 
 << Allora, quando tu e Amelia eravate ricoverati in ospedale, io e Xx eravamo li tutto il giorno, come è normale. Un giorno siamo andati a mangiare al bar qualcosa, e siamo andati a fare due passi nel parco vicino all’ospedale. Avevamo bisogno di un po' d’aria. A un certo punto un gruppetto di fan mi si è avvicinata, e Xx si è allontanata. Sai quanto non le piaccia essere riconosciuta solo come la ragazza di, e non per il suo lavoro >>, cominciò James, e Oliver annuì.
 
 
 << Ok. Tra queste persone c’era anche Simone, e mi si è avvicinata. Mi ha detto che lei avrebbe delle foto e dei video di quella notte… e che le darebbe in pasto ai media, se solo lo volesse, che ci metterebbe un secondo a distruggermi, che la gente giudica, anche se sono cose private… soprattutto se sono cose un po' insolite come… beh, una cosa a tre >>, continuò mogio, mentre Oliver si sedeva meglio, per ascoltare con più attenzione.
 
 
 << Mi… ha dato un biglietto con il suo numero. Mi pare faccia la modella, ma non me lo ricordo. Questa cosa le si potrebbe ritorcere contro… e… non so che fare. Devo chiamarla? Far chiamare l’avvocato? Sentire prima che vuole? È successo quando eri in coma… non ho mai desiderato tanto un tuo consiglio come allora >>, terminò James.
 
 
 << Xx lo sa? >>, gli domandò.
 
 
 << No. già la situazione era brutta, non volevo aggiungere anche questo. E poi… non so cosa vuole, volevo capire questo prima. Non so se dirglielo o risolvere la cosa da solo. Io… Ollie, l’ho quasi persa per questo. Non voglio che accada di nuovo. Ma ci siamo anche promessi che ci saremmo detti sempre la verità… e io non le dico di questo >>, fece James mesto.
 
 
 << Lo so, e vedrai, non la perderai… è forte abbastanza da sopportare. Ma… devi proteggerla, Jay, lei e Amelia. Se venisse fuori… non le darebbero tregua. Il mondo di internet è spietato qualche volta… quindi io glielo direi, almeno sarà preparata se accadesse il peggio. Comunque… chiama questa Simone, ma non partire con l’avvocato, magari a parlare con lei riesci a farle cambiare idea. Chiamala e senti che vuole intanto… poi vedi quello che ti dice… >>, gli rispose Oliver con praticità.
 
 
 << Maledizione! Io… mi ci sono cacciato da solo in questo guaio. E me ne pento sempre di più… spero che questo incubo finisca il prima possibile >>, James stava stringendo i pugni così forte… quasi da conficcarsi le unghie nella carne.
 
 
 << Ehi… ormai è fatta. È inutile che continui a pensarci su >>, gli disse il fratello, dandogli un colpetto sulle spalle.
 
 
D’impulso James compose il numero di Simone, nervoso… quasi sospirò di sollievo quando partì la segreteria.
 
 
 << Ciao… Simone. Sono James. Ti chiamo perché… beh, per quella storia di cui mi hai parlato. Ora sono fuori città, ma quando torno possiamo trovarci e parlarne. Aspetto una tua risposta, bye >>, disse James, lasciando il messaggio… non restava che aspettare che lei lo richiamasse.
 
 
 
James entrò in in casa, Xx stava dando da mangiare ad Amelia, che dava le spalle alla porta di ingresso.
 
 
Quando Xx lo vide le si illuminarono gli occhi, e gli fece un gran sorriso, felice di vederlo; anche James le sorrise, il suo disarmante sorriso timido che era dolcissimo: la stanchezza delle ore del viaggio e del jet lag era sparita.
 
 
Si avvicinò piano ad Amelia, non la vedeva da dieci giorni… gli sembravano un’enormità di tempo.
 
 
 << Amelia, guarda chi c’è qui >>, fece Xx alla sua bambina, e il viso di James sbucò da un lato del seggiolone, mentre con la mano andava a cercare quella di Xx, stringendola forte.
 
 
 << Hi princess! I’m daddy >>, la salute lui, con un sorriso enorme, il viso vicinissimo al suo.
 
 
Amelia sussultò, non avendolo sentito, ma poi riconobbe il padre e iniziò ad agitare le mani e a scalciare con i piedi per essere presa in braccio, facendo dei versi e dei gorgoglii, con un sorriso.
 
 
James la accontentò e la tirò su dal seggiolone prendendola in braccio, stringendola forte, scoccandole un bacio sulla guancia.
 
 
 << Pa- pa- pa >>, disse lei, colpendolo sulle guance con le manine, afferrandogli una ciocca di capelli, tirandola, James rise di gusto.
 
 
 << Ti ha sporcato con la sua pappa >>, gli disse Xx, che si era avvicinata ai due, mostrandogli un po' di bave miste ai resti della pappetta che stava mangiando, che erano finiti sulla maglietta di lui.
 
 
 << Non fa niente. Sono felice di essere a casa. >>, le rispose, guardando la macchia sulla spalla.
 
 
 << Posso avere un bacio anche io? >>, domandò la ragazza dopo un po', divertita: Amelia continuava ad avere le mani sul viso di James e colpiva, erano le sue carezze.
 
 
 << Anche due >>, le disse allegro.
 
 
 << Ma che generoso >>, lo prese in giro lei: James la strinse con il braccio libero e si abbassò. Lei si alzò in punta di piedi e si scambiarono un bacio, che subito divenne più intenso.
 
 
 << I missed you >>, gli disse spostandosi un po', ma il ragazzo la avvicinò di nuovo a sé, e subito le prese le labbra per un altro bacio.
 
 
Xx lo strinse in vita, mentre gli mordicchiava piano il labbro inferiore: le loro lingue si stavano rincorrendo, ritrovandosi dopo diversi giorni.
 
 
 << Anche tu amore mio. Ti amo >>, le disse, allontanandosi appena dalle sue labbra, non prima di avergli posato sopra uno sguardo incandescente.
 
 
 << Hai visto Amelia? Papà è a casa! >>, fece entusiasta alla figlia Xx, e intanto James ridacchiava.
 
 
 << Forza, chiamalo! Fagli sentire quanto brava sei. Pa- pa- pa >>, la incoraggiò.
 
 
 << Pa- pa- pa >>, chiamò di nuovo Amelia.
 
 
 << Ma… you’re very good! >>, si entusiasmò James.
 
 
Si sedettero sul davano, Xx si accoccolò vicino a James, che la strinse tra le braccia.
 
 
 << Hai mangiato? Vuoi che ti prepari qualcosa? >>, gli domandò lei, ma James scosse la testa.
 
 
 << Non ti preoccupare, ho mangiato qualcosa in aeroporto. Oh, ma aspettate, ho dei regali per voi >>, fece James alzandosi dal divano, mettendo Amelia per terra sul suo tappetone: andò verso la valigia e ne tirò fuori due pacchetti.
 
 
 << Jay, a Natale manca ancora qualche giorno >>, gli fece notare Xx.
 
 
Lui la ignorò: << Uno alla mia principessa >>, disse, chinandosi a dare il pacchetto ad Amelia.
 
 
 << E uno per l’amore della mia vita >>, disse piuttosto serio: Xx sorrise, sentendo improvvisamente caldo a quell’affermazione, e prese il pacchetto che le porgeva.
 
 
Amelia si divertiva a scartare il pacchetto… o forse a sentire il rumore della carta, non potevano saperlo, ma James la aiutò, sentendosi per terra accanto a lei.
 
 
 << Guarda Amelia! Guarda che belle cose ci ha portato papà! >>.
 
 
James aveva portato a entrambe un cappello morbidissimo con il pon pon in cima, e i guanti in coordinato.
 
 
 << E guardate >>, mettendosi anche lui il cappello: ora avevano tutti e tre lo stesso cappello e gli stessi guanti.
 
 
 << Sono bellissimi >>, gli disse Xx, e anche Amelia parve apprezzare.
 
 
 << Da a papà un bacino per dire grazie. Guarda, così >>, fece Xx avvicinandosi al ragazzo e posandogli un bacio sulla guancia.
 
 
Amelia gattonò verso il padre, che si abbassò quasi sdraiandosi sul tappeto, e sbavò un po' sulla guancia di lui, ma per lui era abbastanza. La sollevò dandole un enorme bacio, poi stese le braccia, Amelia tra le mani, e le fece fare una specie di aeroplano; Xx stava ridendo, accarezzando i capelli del suo ragazzo.
 
 
 << Vado a metterla a letto >>, fece James dopo un po': Amelia stava sbadigliando… era tenerissima, e lui la guardava con uno sguardo pieno di dolcezza e di amore.
 
 
 << Ok, ti aspetto qui >>.
 
 
Un violento acquazzone esplose all’improvviso, e Xx dovette correre fuori per recuperare alcune cose sparse per il giardino e i panni sullo stendino: tornata dentro era fradicia.
 
 
 << Non mi sembrava di averti vista nella doccia con me >>, fece James quasi ghignando, uscito dal bagno.
 
 
 << Spiritoso >>, fece lei, ma il suo cuore accelerò. James a petto nudo era già indecente di suo… ma un James nudo e bagnato era la tentazione in persona! Anche la mela di Adamo ed Eva sembrava insulsa al suo confronto.
 
 
Si avvicinò, arruffandosi leggermente i capelli, e alcune gocce di acqua gli scesero sul viso: lui le sorrise.
 
 
Xx arrossì violentemente: in tutta la sua vita non aveva mai visto qualcosa, o qualcuno, di più eccitante! Questo bell’uomo di fronte a lei rappresentava il concetto di virilità… nessuna donna al mondo sarebbe riuscita a resistergli.
 
 
Le gambe di Xx tremarono, il cuore che le batteva furiosamente… se solo lui glielo avesse chiesto si sarebbe gettata ai suoi piedi in quel momento.
 
 
Lui si avvicinò ancora. La stava divorando con gli occhi, la testa inclinata leggermente di lato. Con il dorso della mano le sfiorava le forme, che i vestiti zuppi avevano reso ancora più evidenti.
 
 
L’intero corpo di Xx tremava: era in fiamme.
 
 
James allungò il braccio, premendo il palmo della mano contro la sua nuca per attirarla a lui e poggiare le sue labbra su quelle di lei.
 
 
Il bacio era tenero e allo stesso tempo intenso; i loro corpi sembravano avere un incontenibile bisogno di possedersi.
 
 
 << Sei davvero una bambina cattiva. Sai… non mi sono dimenticato… Jamie >>, le ricordò lui tra le sue labbra, un sorrisetto beffardo dipinto in viso… e quella stessa bocca scese a baciarla lungo il collo. Xx lo sentì trattenere una risata, sempre sul suo collo… evidentemente il ricordo doveva averlo divertito.
 
 
La ragazza alzò un sopracciglio, e James riemerse dal suo piccolo angolo di paradiso, guardandola con tenerezza.
 
 
 << Un bicchiere di vino? >>, le domandò, e Xx annuì.
 
 
James tornò dopo qualche minuto con due bicchieri in mano, si sedette vicino a lei con un lieve sorriso. Passandole il suo, le loro dita si sfiorarono, e i loro occhi si incontrarono… il cuore di Xx quasi scoppiò.
 
 
 << Come è andato il viaggio? >>, gli domandò, sorseggiando il suo vino.
 
 
 << Bene. Molto bene. Abbiamo dei progetti interessanti in ballo… staremo a vedere >>, le rispose. Sentì il suo telefono squillare… quasi non voleva rispondere, ma poi ci ripensò, e anche se controvoglia si alzò: era un numero che non conosceva.
 
 
 << Pronto? >>, rispose, un po' scortese forse.
 
 
 << James? Sono Simone >>, rispose la ragazza all’altro capo del telefono.
 
 
 << Ciao. Hai sentito il mio messaggio? >>, le domandò, facendo finta di camminare avanti e indietro, allontanandosi così dalla stanza senza sospetti.
 
 
 << Si. Sono fuori anche io per il periodo Natalizio. Mi ha fatto piacere che tu mi abbia chiamata. Come stai? >>, gli chiese; James era basito, lei si comportava con lui come fossero amici da tanto, come se lei non lo avesse velatamente minacciato…
 
 
 << Tutto bene >>, rispose secco, non aveva intenzione di fare il teatrino al telefono… aveva di meglio da fare.
 
 
 << Sono contenta. Che dici, ci vediamo dopo le feste con il nuovo anno? >>, chiese lei come se nulla fosse.
 
 
 << Ottimo. Fammi sapere quando sei in città. A presto >>, concluse in fretta.
 
 
 << Ok. Buon Natale James >>, rispose lei zuccherosa, lui non rispose e riagganciò.
 
 
 << Scusa, seccature di lavoro >>, fece, rientrando in salotto.
 
 
 << Va bene >>, gli rispose tranquilla: al ragazzo si strinse il cuore, lei non aveva nessun dubbio che lui le dicesse la verità… quando, solo in questo caso, non era proprio così… si sentiva un po'… uno stronzo, non trovava altre parole.
 
 
Si sedette di nuovo vicino a lei, sporgendosi verso di lei per asciugarle qualche goccia di vino ferma sul labbro inferiore: nonostante il tocco innocente a Xx venne la pelle d’oca.
 
 
James si leccò innocentemente il dito che aveva preso le gocce del vino… questo gesto diede alla ragazza i brividi: il suo modo di essere sexy anche senza volerlo era semplicemente irresistibile per lei. Lui poteva trasformare un qualunque gesto quotidiano in qualcosa di completamente indecente, semplicemente perché a farlo era lui…
 
 
Il ragazzo succhiò il suo labbro inferiore soprappensiero… ma in un modo tale che Xx dovette prendere un profondo respiro per mantenere il controllo.
 
 
 << La vuoi piantare? >>, gli bisbigliò, osservandolo. Lui la guardò senza capire.
 
 
 << Di essere così… sexy. Qualunque cosa tu faccia >>, ammise.
 
 
Improvvisamente la baciò. Il contatto era delizioso, il calore delle sue labbra contrastava con la freschezza del liquido… Xx chiuse gli occhi, concentrandosi sul gusto del vino mescolato con il sapore di lui.
 
 
 << Prima che riprenda a baciarti, ci sono altre questioni urgenti di cui dovremmo parlare prima di domani mattina? >>, le domandò suadente, mentre la accarezzava… baciandole il collo.
 
 
 << Sai che ti dico? Tu parli troppo. Mi aspettavo un po' più di azione >>.
 
 
James la fissò: a Xx piaceva provocarlo, e il giochetto evidentemente piaceva anche a lui.
 
 
 << Devo pensare che sia un no? >>, continuò lui, la ragazza annuì.
 
 
 << Oh… e quindi la signorina vuole dell’azione? >>, sembrava un predatore che ipnotizzava la preda.
 
 
 << Hmm… provo ad essere più esplicita >>, gli rispose alzandosi: senza pensare afferrò i bordi della maglietta sfilandola velocemente dalla testa, gettandola sul divano. Arrossì quando gli occhi di James si scurirono a mano a mano che lui li faceva vagare lungo il corpo di lei… che credette di perdere l’equilibrio dall’intensità dello sguardo.
 
 
Alzandosi anche lui, la afferrò con velocità avvolgendola con le braccia intorno alla vita, portandola contro di sè. Xx si ritrovò faccia a faccia con il ragazzo, il respiro pesante… era ancora fradicia, ma si sentiva il fuoco dentro.
 
 
Senza smettere di baciarla la spostò giù verso il divano, iniziando a liberarla dai jeans bagnati, che però avevano deciso di rimanere appiccicati alla pelle di lei, rendendo le cose più difficoltose del solito.
 
 
Xx ci provò… ma non riuscì a trattenere una risatina di fronte ai suoi sforzi per toglierle i jeans, che a quanto pare le si erano affezionati tanto da rimanerle incollati sulla pelle.
 
 
Alla fine tirò uno strattone e riuscì a spogliarla, ma quando tornò a guardarla negli occhi, Xx smise di ridere: i suoi occhi erano febbrili, scuri… si perse completamente dentro di loro.
 
 
 << So esattamente come cancellare quel sorrisetto dal tuo bel viso >>, le disse lui.
 
 
 Un’ondata di calore si diffuse in tutto il corpo di lei, sapeva esattamente cosa significava quella promessa. Rotolò di colpo su un fianco, e si mise a cavalcioni sopra di lui, così da poter toccare come voleva ogni centimetro del suo corpo…
 
 
Iniziò a baciargli gentilmente il collo, per poi scendere lentamente verso i suoi addominali: Xx sentì il suo corpo tendersi, ed emettere un gemito sonoro mentre toccava i suoi punti sensibili… voleva dargli tutto ciò che lui riusciva a dare a lei, e aveva tutta la notte per farlo…
 
 
 << Sicuro che non sei troppo stanco? >>, lo stuzzicò lei. Gli occhi di James le fissavano le labbra, e diventavano sempre più scuri.
 
 
 << Non avevamo detto meno chiacchere e più azione? >>, le rispose a tono, distogliendo l’attenzione dalla bocca di lei.
 
 
James tese i muscoli delle braccia e della schiena, alzandosi dal divano e sollevandola nello stesso istante: lei gli allacciò le gambe intorno la vita, mentre lui la trascinava via dal divano senza smettere neanche per un secondo di baciarla, andando verso la loro camera da letto. La depose a centro del materasso, mentre lui si sedeva sul bordo. Xx lo guardò: non c’era nulla in quel momento che lei voleva di più di lui…
 
 
Il ragazzo le sorrise con tenerezza, le prese la mano e vi depositò un lieve bacio, per poi tirarla piano verso di lui e avvolgerla amorevolmente con le sue forti braccia: Xx si trovava nel posto più confortevole del mondo. Le braccia di James erano come un bozzolo che la proteggevano da tutto e tutti.
 
 
Lui fece scivolare gentilmente le mani sulla sua schiena, bloccandole a tradimento le braccia: un sorriso feroce gli si formò sul viso, e un senso di piacere lo invase per l’impotenza della ragazza.
 
 
Xx riuscì a liberarsi facilmente, allontanandosi un secondo per osservarlo bene, Voleva fare le cose con calma, lentamente, dopo il loro periodo di lontananza… ma non riuscì a mantenere la calma, non ne aveva neanche l’intenzione. Vederlo così aveva scatenato tutta una serie di emozioni e sensazioni lussuriose che difficilmente sarebbe riuscita a contenere…
 
 
Si chinò verso di lui, mettendogli una mano sulla coscia, sospirando di impazienza. Vide il suo petto muoversi velocemente su e giù, anche lui evidentemente stava provando le stesse cose… Xx trattenne il fiato di fronte al suo uomo, che la guardava come se fosse la cosa più appetitosa del mondo…
 
 
A volte le parole non erano necessarie tra loro: quando si intendevano così, semplicemente guardandosi negli occhi, come in quel momento… entrambi erano sicuri di provare la stessa tensione, la stessa attrazione l’uno per l’altra.
 
 
I suoi occhi colmi di tenerezza la guardarono da capo a piedi, osservandone ogni più piccolo dettaglio, ogni neo, ogni dettaglio… era magnifico, e Xx si congratulò con se stessa per la scelta dell’intimo di pizzo nero, che era tra i preferiti, non a caso, di lui.
 
 
Avevano entrambi solo l’intimo addosso, e Xx vide James avvicinarsi pericolosamente a lei, sembrava un predatore pronto ad assaltare la sua preda.
 
 
Lui fece scivolare le mani sulle sue gambe, risalendo sulle cosce, sui fianchi, sul seno, sulle spalle… Xx era in iperventilazione.
 
 
 << Sei… tu sei un gioiello. Che solo io ho la fortuna di ammirare. E non cederei questo onore a nessuno al mondo >>, le disse suadente. Le sue labbra poi si schiantarono su quelle di lei, e quel bacio era come una ventata di aria fresca in una giornata afosa: essenziale… desiderato. La sua bocca scese, baciandole i seni da sopra il pizzo nero, Xx trattenne il fiato, e fece scivolare le mani lungo il suo petto, oggetto del suo desiderio, per poi scendere, per liberarlo dell’unico indumento, e anche superfluo, che aveva.
 
 
Quando finalmente troneggiò nudo di fronte a lei il suo cuore saltò qualche battito, sovraeccitato da tutta quella bellezza. Passò avidamente le mani sui suoi muscoli pettorali, per poi farle vagare più in basso, verso gli addominali… la morbidezza della sua pelle contrastava con la durezza dei muscoli. Lo fissò per un momento con commozione: era così intenso quel momento che aveva un po' paura di perdere il controllo e di non goderselo appieno.
 
 
Xx accoglieva il suo profumo, così unico nel mondo… il tocco della sua pelle, i movimenti del suo corpo… era ubriaca di James, in quel momento il suo corpo esisteva solo per vibrare sotto le sue carezze. Inarcò la schiena per premersi maggiormente contro di lui, per andare incontro a quelle carezze così avvolgenti… lui scese a baciargli il collo…  lei voleva sentire la sua pelle sotto le sue dita, voleva accarezzarne ogni muscolo, ogni centimetro del suo corpo.
 
 
Xx lo attirò vicino a lei, avvolgendogli le mani dietro al collo. Voleva annullare tutta la distanza tra loro: le mani scendevano lentamente dal collo alle spalle, baciandolo come se fosse questione di vita o di morte, segnando e baciando ogni suo neo… spinse delicatamente i suoi pettorali con le mani, facendolo stendere.
 
 
Salì di nuovo cavalcioni su di lui, ogni loro scambio, ogni loro carezza era infinitamente dolce e passionale. Si guardavano con tenerezza, consapevoli di ciò che stava per accadere. Xx vide così tante emozioni passare nei suoi occhi… James non aveva bisogno di usare le parole per farsi capire da lei: si sentivano allo stesso modo.
 
 
James le mise una mano sulla schiena, trascinandola verso di lui: la pelle di Xx reagì quasi immediatamente, le venne la pelle d’oca sulle braccia. James portò di nuovo le labbra su quelle di lei, era insaziabile. Si stavano reciprocamente offrendo, anima e corpo, l’uno all’altra… la ragazza sentiva che per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa. Il cuore di Xx strabordava di amore e dolcezza… sentiva che per James provava un amore e una attrazione più forte di qualsiasi cosa avesse mai provato per qualsiasi altro uomo… semplicemente era l’uomo della sua vita, lo sentiva in ogni sua cellula.
 
 
James la spinse indietro sul materasso, le abbassò la coppa del reggiseno, succhiando ciò che nascondeva, mentre con la mano cominciò ad accarezzare l’altro seno, facendole venire i brividi. James risalì baciandole il petto, salendo ancora il collo, e ancora sulla mascella… le mordicchiò l’orecchio, mentre con una mano scese sui fianchi, e sulle cosce, andando su e giù.
 
 
La fece girare a pancia in giù, massaggiandole ma schiena, baciandole le spalle, scendendo lungo la spina dorsale… arrivò alle natiche, e gliele strinse con le mani; Xx inspirò bruscamente, non se lo aspettava… la fece alzare a quattro zampe, e le infilò la mano sotto il pizzo delle mutandine, carezzando la sua femminilità, mentre con la mano libera le massaggiava prima un seno e poi l’altro… Xx si stava mordendo il labbro inferiore, gemendo piano, il corpo in balia delle sue mani. Con una mano risalì, carezzandole le labbra, mentre lei gli mordicchiava il dito.
 
 
James stava gemendo forte, le mani di lei ancorate al suo sedere che lo stringevano al ritmo delle sue carezze. Le abbassò le mutandine, girandola un’altra volta, stendendola sul materasso. Le divaricò le gambe, e scese a leccarle piano la femminilità. 
 
 
A Xx sfuggì un gemito sonoro, mentre gli stringeva forte le spalle, chiudendo le gambe sul suo viso. Xx lo allontanò per un secondo: James era un po' confuso, ma poi capì, e si stupì della sua ragazza. Xx si alzò, girandosi verso l’erezione di lui, che leccò piano all’inizio… mentre lui faceva lo stesso con la femminilità di lei.
 
 
Era la prima volta che praticavano la posizione del sessantanove, e sentire i gemiti di entrambi era… sexy.
 
 
James le diede un piccolo morso sul sedere, stringendole con le mani i fianchi forte, affondandoci le unghie dentro. Xx sentì che l’erezione di James pulsava sempre di più, così si spostò, girandosi a guardarlo. Il suo sguardo era così sexy… la guardava quasi con venerazione.
 
 
Si mise di nuovo sopra di lui, girandosi di spalle, e iniziando a muoversi su e giù… sentiva tutta la potenza di James in quel momento, lo sentiva in tutto il suo essere… completamente. La riempiva di lui… era una cosa così totalizzante, così travolgente…
 
 
 << Aspetta. Non voglio… voglio guardarti >>, la bloccò James. Xx si girò e gli sorrise, baciandolo dolcemente sulle labbra. Riprese a muoversi sopra di lui, stavolta guardandolo.
 
 
 << Molto meglio >>, le sorrise lui.
 
 
 << Si… hai ragione >>, concordò, in effetti guardarlo era tutta un’altra cosa. Lei si abbassò, aderendo completamente al suo corpo, mentre gli stringeva le gambe sui fianchi.
 
 
Xx si muoveva a ritmo diverso, alternando movimenti veloci ad altri più lenti, mentre lui la seguiva… poi lui la bloccò di nuovo, ora era il suo turno di dettare il ritmo: Xx sorrise.
 
 
 << Sempre il solito che comanda >>, lo prese in giro, una mano infilata nei suoi capelli, l’altra sulla sua spalla.
 
 
 << Mi sembravi un’amazzone… e sono loro a comandare di solito >>, le sorrise.
 
 
Xx sentì che l’orgasmo stava montando dentro di lei, si sentì tremare completamente… ed esplose. L’orgasmo la travolse come uno tsunami, mentre Xx perdeva ogni controllo su di sé, tremando con forza.
 
 
 << J- Jay… >>, gemette lei forte…
 
 
Lui la raggiunse dopo pochi secondi, stringendola più forte tra le sue braccia. Xx sentiva vibrare il suo petto sotto di lei, e gli baciò il capezzolo, con dolcezza.
 
 
 << Xx >>, quasi ringhiò lui, gemendo con forza… travolto anche lui dall’orgasmo.
 
 
Rimasero per qualche secondo così, Xx gli appoggiò il mento sul petto, guardandolo.
 
 
 << Che c’è? >>, le domandò curioso, mentre le carezzava distrattamente la schiena.
 
 
 << Niente. Sto solo guardando l’uomo migliore del mondo >>, gli rispose allegra, baciandolo, e stendendosi al suo fianco, dandogli un bacio sulla spalla.
 
 
 << Esagerata >>, le sorrise, girandosi sul fianco per guardarla.
 
 
 << Buonanotte amore >>, gli sorrise, vedendolo sbadigliare.
 
 
 << Buonanotte >>, rispose piano lui: stava crollando. Chiuse gli occhi, e Xx lo sentì respirare profondamente… si era addormentato.
  
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