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Autore: Djmathew    16/11/2018    1 recensioni
< Matte, qual è il film della Disney che ti è piaciuto di più? > chiede Tommy, il mio migliore amico < Zootropolis, credo, cioè sono tutti belli però secondo me quello è il migliore > dai che forse riesco a batterlo per la prima volta a Magic < Davvero? Anche secondo me, è un universo ben strutturato > e mi ha fato fuori tutte le creature, che palle < Pensa come sarebbe se tutto a un tratto venissi trasportato lì > tanto mi batte anche stavolta < Secondo te come reagiranno nel vedere un mammifero mai visto prima? Diventerai subito oggetto di tutti i giornali e ti cattureranno per studiarti, non sarebbe così tanto figo > forse ha ragione < Dai mi arrendo, PlayStation? >
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voglio dimenticare


<< Matte? >>
 

Dove sono? È buio, non vedo nulla. Non sento niente. Che succede? << Matte? >> stavolta distinguo la voce << Fiera >> dov'è? Voglio vederla. Voglio parlarle, voglio stare con lei << Fiera! >> non c'è nessuno qui, solo io e l'eco della mia voce. Corro, cerco qualcuno, qualsiasi persona va bene, non voglio stare solo. Vedo qualcuno, un umano << Vedo che la situazione è peggiorata, o mi sbaglio? >> l'unica cosa che noto sono i suoi occhi, color nero, quasi vuoti << No, non te. Tutti tranne te >> l'Esterno è davanti a me, fissandomi con aria di superiorità << Rilassati, non voglio farti male, solo farti i miei complimenti >> attenzione l'Esterno è bipolare << Per cosa? >> di certo non per ieri, quello lo considero un fallimento oltre che a un trauma << Per ciò che è successo dopo l'ultima volta che ci siamo incontrati, – quella in cui hai fatto lo stronzo? – quasi nessuno ha reagito come te, hai nascosto alla perfezione il tuo malumore e questo fa di te una persona molto resistente >> cioè stai valutando la mia psiche? << Tu sei veramente difficile da capire >> ma perché dovresti farlo? << Comunque, vedo che ti stai affezionando alla ragazza, tientela stretta e proteggila >>

 

Apro gli occhi.

 

Sono in bagno, in piedi davanti allo specchio, in preda alla nausea. Sto male. Ogni mio respiro diventa sempre più pesante e le braccia, appoggiate al lavandino stanno tremando. Sto male. Dov'è Fiera? Devo stare con lei, forse mi calmo. Sto male. Però non posso mostrarmi debole davanti a lei. Sto male. Devo farcela da solo. Sto male. Sto male. Sto male Sto male Sto male Sto male Sto male Sto male Sto male. La nausea aumenta, raggiungendo l'insopportabile, mi chino sul lavello, vomitando i miei succhi gastrici. È l'ansia, lo so che è l'ansia, è un intera settimana che sono così. Mi serve aiuto, ma non posso chiederlo. Alzo la manovella del lavandino, facendo scorrere l'acqua. Bevo, mi sciacquo la bocca, togliendo il gusto del vomito.

 

Chiudo gli occhi.

 

<< Ehi Michael! >> chiamo il mio amico, che è appoggiato al muro con il telefono in mano, lui alza lo sguardo e mi risponde << Ciao Matte, come va? >> abbassa il telefono << Tutto bene, per ora, te? Hai scelto che liceo fare? >> manca una settimana alla fine della scuola, e Michael è in terza media, quindi l'anno prossimo andrà alle superiori, lasciandomi qui << Bah, lo scientifico, forse scienze applicate, te? >> la ricreazione sta per finire e io non ho ancora toccato la merenda << Anch'io scientifico, voglio diventare un ingegnere >> estraggo il pacchetto di cracker ormai rotti dalla tasca e lo apro << Me ne dai uno? >> prendo un pezzo di cracker tra quelli messi meglio e glielo do << Tieni >> la campanella suona e subito il chiasso attorno a me diventa ancora più forte.

 

<< Ehi nanetto, vattene e forse non ti massacriamo >> riconosco questa voce, quando incontrai Fiera per la prima volta. Non era un buon momento per lei << Non questa volta >> ha detto, quelle zebre non le hanno fatto niente quella volta, ma le altre? Se “questa volta” non è successo niente vuol dire che nelle “altre volte” qualcosa è successo. Il telegiornale ha identificato le due zebre dicendo che, ricattando le vittime, estorcevano soldi alle ragazze prese di mira, altrimenti la pena era... oh cazzo. L'hanno violentata, forse più volte. E io come l'ho trattata? Non ho fatto praticamente niente per farla sentire meglio. Lo stupro è una cosa seria, e io ho trattato lei con leggerezza, come se fosse una cosa da nulla. Devo... che devo fare? Non so che fare, come posso aiutarla? Però, adesso che ci penso, quando le parlo sembra felice, non ha mai dato segno di alcun fastidio, ma potrebbe essere tutta una facciata, forse le sto dando solo noia. No, non è possibile, non è quel tipo di persona.

 

Mi sveglio.

 

Ho troppe paranoie per la testa, che posso fare per togliermele? Mi siedo sul letto e penso. Dato che credo di non star dando abbastanza attenzioni a Fiera oggi starò tutto il giorno con lei, ma che possiamo fare? È passata circa una settimana da quando Julia è stata ricoverata, quindi dovrebbero dimetterla oggi. Ma non è sicuro che la dimettano oggi << Operatore, oggi la piccola Julia verrà dimessa dall'ospedale, sarebbe opportuno prelevare lei e suo fratello >> scherzavo: andiamo a prendere Julia.

 

Esco dalla camera << Matte? >> Nick mi chiama, ha un'aria preoccupata << Che succede? C'è qualcosa che non va? >> c'è qualcosa che lo turba, questo è ovvio << Te l'ho già chiesto la prima volta che ci siamo incontrati ma, per ovvi motivi, non hai potuto rispondermi. Tu, come fai a conoscere Judy? >> rimango immobile a causa della sua domanda. Non avevo pensato a come rispondergli allora e non ci ho pensato adesso, devo essere sincero? M'invento qualcosa sul momento? Che faccio?

 

Due braccia mi avvolgono il petto dolcemente << Buongiorno, anche te appena sveglio? >> è Fiera che mi abbraccia da dietro. Eh? Che succede? Stanno accadendo troppe cose insieme, l'unica cosa che riesco a fare è un leggero sorriso << Ciao... facciamo colazione? >> la sua voce è debole, anche lei si è svegliata poco fa.

 

Sono seduto a tavola con davanti la colazione, l'intervento di Fiera mi ha salvato, anche se prima o poi dovrò dire qualcosa sia a Nick che a Judy. Oggi io andrò a recuperare Julia poi Sam, anzi no, è meglio prima andare dal fratello casomai Julia abbia difficoltà a camminare, anzi togli il casomai: SICURAMENTE avrà difficoltà a camminare. E Fiera mi accompagnerà, così mi tolgo la paranoia << Non mangia, Operatore? >> uh? Che? Cosa? Ah già sto facendo colazione. Il cappuccino si sta raffreddando ma è ancora abbastanza caldo per non essere imbevibile. Adesso che ci penso, non ho mai mangiato niente a colazione, ogni giorno bevevo solo caffellatte e poi subito via a scuola << Ehi – Fiera mi agita la mano davanti – Che hai, ti devo imboccare? >> dice scherzosamente.

 

Hm, mettiamola in imbarazzo << Si >> cerco di dirlo nel modo più convincente possibile. L'espressione sulla sua faccia cambia di colpo: prima sorpresa, poi sconcertata, poi imbarazzata, infine sorride, capendo lo scherzo. Allunga il braccio verso il mio piattino, prende un biscotto e me lo mette davanti alla bocca << Di' aaaaaahm >> aspetta che? Cos? Quando? Credo che la mia faccia stia cambiando dal rosa pallido al rosso ciliegia al rosa di nuovo pallido fino ad un colorito normale. Attenzione un contro-contrattacco ad uno scherzo, sono sorpreso!

 

Fiera scoppia a ridere << Sei diventato tutto rosso! >> Nick e Judy ci guardano, lui mi fissa con uno sguardo interrogativo mentre lei è semplicemente divertita << Va bene, basta con gli scherzi. Oggi avete qualche programma? Non dovreste stare tutto il tempo chiusi qua dentro >> domanda giusta al momento giusto, grazie Judy << Volevo andare con Fiera a prendere Julia che oggi viene dimessa >> il suono del suo nome sorprende Fiera << Che... io... te? >> oh no ho detto qualcosa che non va non vuole venire con me l'ho ignorata troppo che faccio << Solo se vuoi, non lo vuoi? >> io non sono preoccupato sì sono preoccupato << Sì sì lo voglio, è solo che... >> ah ok, non ho fatto niente, falso allarme. Che...? Che...? Che... cosa stavi per dire?

 

La colazione continua silenziosamente, non mi piace questo silenzio, nel film sembravano tutti più loquaci. È sicuramente successo qualcosa in questi sei anni, e dire che sembravano già troppe le persone con traumi passati << Quando andiamo? >> grazie Fiera per aver rotto il silenzio << Possiamo andare all'ospedale verso pomeriggio ma partirei anche subito per fare un giro in città >> il suo viso s'illumina, tenta di nascondere l'emozione ma chiunque riuscirebbe a vedere la sua felicità.

 

Fiera, anche se di poco, mangia più velocemente. È impaziente di andare in città, o è impaziente di andare in città CON ME? Seeee vabbè, magari fosse così. Finisce di fare colazione e si alza << Vado a prepararmi >> in viso ha l'espressione più felice che io abbia mai visto.

 

Rimaniamo io e la coppia, il silenzio torna subito, per qualche secondo io e Nick ci fissiamo, senza dire una parola. Ok basta ansia, concentrati su una cosa inutile, concentrati su una cosa inutile, contiamo quanti granelli di zucchero ci sono sopra questo biscotto: uno due tre quattro cinque sei sette otto nove dieci undici. Undici granelli di zucchero. Hanno tutti undici granelli o sono messi a caso? Ne prendo un altro e conto: uno due tre quattro. Solo quattro granelli qua << Operatore, la signorina Fiera la richiede nella sua stanza >> GRAZIE FIERA << Vado >> mi teletrasporto subito nella direzione della camera di Fiera, oltrepassando il tavolo e apparendo qualche metro dietro Nick.

 

Potrei giocarle un altro scherzo per vendetta. Mi trasformo in ombra per non fare alcun rumore, essendo bidimensionale posso passare sotto la porta. La stanza è stranamente buia, non è che ho sbagliato camera? Ah no eccola. Perché sta al buio? Forse mi ha chiamato per qualcosa di serio, meglio non farle nessuno scherzo.

 

Ritorno alla forma umana << Hai bisogno di qualcosa? >> sussulta, sorpresa dalla mia comparsa improvvisa, ma si calma subito. Uso del vento per fare pressione sull'interruttore e accendere la luce. Fiera si gira, mettendo le mani dietro la schiena in modo da non coprire i vestiti << Come mi sta? >> È TORNATO IL MAGLIONCINO ROSA CON JEANS CORTI CHE LE STANNO BENISSIMO << Perfetta, perfettamente perfetta, sei bellissima già di tuo e adesso sei oltre il misurabile >> Che. Cosa. Ho. Appena. Detto. Ho un pochino esagerato con i complimenti, credo. Fiera si stupisce della mia risposta, non sapendo come reagire, e arrossisce imbarazzata dalla quantità eccessiva di complimenti, riuscendo solo a mormorare << Grazie >> sorridendomi debolmente.

 

La stanza si riempe di nuovo di silenzio, di' qualcosa di' qualcosa di' qualcosa << Sai – NON SO – tu sei il primo. – eh? – Sei il primo che si preoccupa per me, certo, c'erano le suore dell'orfanotrofio ma lo facevano solo perché erano obbligate, tu perché lo fai? >> ecco, tutti credono che ci sia un perché, ma << Non mi serve un motivo, lo faccio e basta >> ho capito che non sono bravo nei discorsi, finora mi ha sempre aiutato l'Esterno quindi, almeno con lei, devo riuscirci da solo. Le metto una mano sulla spalla << E sempre per lo stesso non-motivo, ti aiuterò sempre >> vorrei scendere con la mano, portargliela al fianco per poi avvicinar-COSA CRISTO STAI PENSANDO. Ogni azione sotto QUEL punto di vista le farebbe perdere la fiducia nei tuoi confronti quindi non pensarci neanche e STACCA QUELLA MANO.

 

Tolgo velocemente la mano dalla spalla << Che succede? >> l'ha notato << Nulla >> ti prego non fare altre domande << Sicuro? >> mi guarda negli occhi, distolgo lo sguardo << Si, tranquilla – mi giro – andiamo? >> faccio un passo verso la porta quando Fiera mi abbraccia << Ricordati che puoi sempre parlarmi quando ne hai bisogno >> STAI PEGGIORANDO SOLO LE COSE e quand'è che si sono invertiti i ruoli? << A cosa devo questo trattamento speciale? >> la mia domanda rimane senza risposta << Sei molto comodo >> cala di nuovo il silenzio, solo che stavolta è un silenzio rilassante, senza alcuna tensione. Sicuri che ci siano problemi se facessi qualcosa? A me sembra tutto a post-NO NON PUOI, meglio non osare, poi anche se ci riuscissi poi cosa faresti? Mi do un pizzicotto per distrarmi dai miei pensieri. Fiera sussulta e si ritrae dall'abbraccio << Che è stato? >> cosa quando << Che succede? >> si massaggia il braccio << Qualcosa mi ha punto >> non dirmi che è colpa del mio pizzicotto. Riprovo, stavolta con l'altro braccio << Ahia, mi ha punto di nuovo! Ma dov'è?! >> vedo qualcosa tra me e lei, c'è una specie di filo che parte dietro la sua testa per collegarsi al mio petto.

 

<< Lo vedi anche tu? >> tecnicamente dovrebbe vederlo anche se fosse opera dell'Esterno, oppure sono pazzo io, ma dato che il dolore che sento viene trasmesso anche a Fiera quel filo dovrebbe essere coinvolto, non sono pazzo. Fiera si accorge del filamento << Che cos'è? >> tenta di toccarlo ma la sua zampa trapassa il filo. Provo con la mano che porta il simbolo prenderlo. Appena lo sfiora, il filamento si stacca dal mio petto e dalla nuca di Fiera per poi accorciarsi, come se fosse risucchiato dal mio dito. Il simbolo dell'Esterno si illumina, molto di più di quello che fece le altre volte. Un nuovo disegno si dipinge sul dorso della mano: una catena. Quindi il nuovo potere sarebbe la capacità di poter collegare le persone e ciò che sentono, ma fino a che punto? Sentono solo il dolore? Oppure anche le emozioni si trasmettono?

 

Comunque, pensiamo a cose serie << Hai in mente un nome per questo potere? >> la colgo di sorpresa << Che? >> forse deve ancora capirci qualcosa << Posso collegare due individui e ciò che succede a uno si trasmette all'altro, quella cosa che ti ha punto ero io che mi sono pizzicato il braccio >> usa qualche secondo per elaborare ciò che ho detto << Perché ti sei dato un pizzicotto? >> eeeeeeeeeehm << Questa – indico Fiera con una fare teatrale – è una domanda molto interessante >> non le ho risposto ma in qualche modo l'ho fatta ridere.

 

<< Domino, – che? – può andare bene come nome? >> ma è << Perfetto, è il nome migliore che possa avere >> lei mi sorride, contenta di aver avuto successo. Domino, carino questo potere, solo, perché si è manifestato ora, cosa vuole fare l'Esterno? Mi convince sempre di meno, non può terrorizzarmi per poi chiedere scusa. Spero di non avere altri attacchi di panico durante l'appuntamento.

 

Si può definire appuntamento? Dovrebbe esserlo. Ma se è un appuntamento devo stare attento a non fare cazzate. Però non devo distaccarmi dal mio personaggio, non deve stare con un'altra persona. Ecco, sto già in ansia.

​N.D.A
Ma salve, è da un po che non ci si vede, vero?
​Giusto sei mesi, poco vero?
​Mi scuso per questo periodo d'inattività e per ora vi lascio.

​Qualche parte che vi è piaciuta?

​qualche parte che NON vi è piacuta? fatemelo sapere nelle recensioni.

​Ringrazio sempre Plando per essere sempre presente nelle recensioni e vi saluto.

​Matteo.

 

   
 
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