Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: Fiore di Giada    17/11/2018    0 recensioni
[Fanfction partecipante al contest una citazione, una storia, indetto da eleCorti sul forum di efp. Fandom scelto: Saint Seiya The lost Canvas.
Citazione scelta: Si vive una volta sola, ma se lo fai bene, una volta sola è abbastanza.]
L'energia di Thanatos circonda me e il mio maestro.
E' una tagliola, che, inesorabile, si stringe attorno a noi.
Dilania le nostre carni, sbriciola le nostre ossa.
– Maledizione... – impreco, frustrato. No, non è giusto!
La nostra lotta non può terminare così!
Quel bastardo di Thanatos non può vincere!
Provo ad alzarmi, ma il dolore mi fulmina.
Che stupido... Mi sono dimenticato che non ho più la gamba destra.
Il cosmo abnorme del dio della morte me l'ha distrutta.
[OS sui pensieri di Manigoldo poco prima di morire contro Thanatos]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cancer Manigoldo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'energia di Thanatos circonda me e il mio maestro.

E' una tagliola, che, inesorabile, si stringe attorno a noi.

Dilania le nostre carni, sbriciola le nostre ossa.

Maledizione... – impreco, frustrato. No, non è giusto!

La nostra lotta non può terminare così!

Quel bastardo di Thanatos non può vincere!

Provo ad alzarmi, ma il dolore mi fulmina.

Che stupido... Mi sono dimenticato che non ho più la gamba destra.

Il cosmo abnorme del dio della morte me l'ha distrutta.

Il sangue fluisce da questa ferita e mi indebolisce sempre di più.

Mi gira la testa e la vista si annebbia...

No, non posso arrendermi.

Il mio maestro, malgrado il peso dell'età, continua a combattere contro il terribile e dilagante potere del dio della morte.

Ma nemmeno lui potrà farcela, malgrado la sua mente lungimirante e la sua forza strabordante.

No... Non posso abbandonarlo ad una lotta solitaria, destinata ad una terribile sconfitta.

Non se lo merita.

Un rapido ricordo attraversa la mia mente. A causa di un attacco di specter, il mio villaggio in Italia è stato distrutto.

A quello sterminio terribile, per un imperscrutabile giramento della Fortuna, sono sopravvissuto solo io.

Tuttavia, non ero da solo.

Riuscivo a vedere gli spiriti dei morti, che urlavano il loro dolore attorno a me.

Un attimo prima erano corpi, palpitanti di salute e vita, poi, in un lampo, si sono trasformati in fuochi fatui.

Questi spiriti sofferenti, in quei tragici momenti, erano la mia sola, triste compagnia.

Mi hanno impedito di sprofondare nell'abisso della solitudine, ma mi hanno corrotto la mente e indurito il cuore.

Quei tristi spiriti, portatori di tristezza, odio e dolore, mi hanno convinto dell'assoluta inutilità dell'esistenza.

Cosa era la vita? Una lunga strada verso il nulla...

Convinto di questo, ho cominciato a rubare gli incauti che si avvicinavano al villaggio, per sopravvivere.

Ripensando a quella situazione, riderei, se non fossimo in una situazione tanto disperata.

Ammiravo la morte, ma il mio corpo voleva continuare a vivere.

Ma quale vita era quella? Era una lunga sequenza di giorni tutti uguali.

La vita, in quei momenti, anche se non me ne accorgevo, era un lungo cammino nell'oscurità.

Non avevo uno scopo che desse senso alla mia esistenza.

Al termine di ogni giorno, avvertivo in me un senso di vuoto e di amarezza, che cercavo di reprimere beandomi dell'oro e delle gemme che sottraevo agli imprudenti viaggiatori.

Ma, passata quella prima ebbrezza, restava dentro di me un senso di vuoto.

Allora non ne capivo la ragione, ora sì.

Anche se non volevo ammetterlo, mi sembrava di compiere azioni prive di senso.

Poi, ho incontrato te, maestro.

Devo ammetterlo, all'inizio non sopportavo la calma statuaria che opponevi alle mie parole.

Vedevo nell'espressione imperscrutabile del tuo volto un insulto a quello che avevo passato.

Tuttavia, incuriosito, ho deciso di seguirti.

Forse, in te, anche se non volevo ammetterlo, avevo visto la speranza di un senso all'esistenza grigia che conducevo.

E l'ho trovato.

Il tuo esempio è stato per me una luce nella tenebra della mia esistenza.

Tu hai saputo dare una direzione alla mia presenza nel mondo.

Mi hai insegnato che la vita non è un cammino insensato verso la morte.

Siamo noi che diamo un significato a quello che facciamo, perché niente è stato scritto delle nostre esistenze.

Grazie a te, ho capito che ogni uomo, in sé, ha un universo di sogni, speranze e ambizioni, che nessun dio, per quanto potente, può permettersi di distruggere.

Hades e i suoi ignobili servi non hanno mai compreso la realtà dell'essere umano e l'hanno giudicato spazzatura, dall'alto della loro superbia e potenza.

L'uomo è un abisso di cinismo e crudeltà, ma è anche capace di andare oltre le sue fragilità, pur di rimanere fedele ad un ideale di giustizia e di libertà.

Un uomo è tale solo se è pronto a dare la vita per quello in cui crede.

E se crede davvero in un'idea, la sua sola esistenza è sufficiente e può morire tranquillo, privo di rimpianti e pago di quello che ha fatto.

So cosa devo fare.

Malgrado la mutilazione alla gamba, riesco a saltare e afferro il corpo di Thanatos alla gola.

Non te l'aspettavi, bastardo?

Ora anche tu sei spazzatura!

Addio, maestro...

E grazie ancora di tutto.







   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Fiore di Giada