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Autore: Val_Winchester    20/11/2018    1 recensioni
● PERICOLO SPOILER PRIMA STAGIONE SPN - TVD ●
I fratelli Sam e Dean Winchester di, rispettivamente, 26 e 22 anni, si riuniscono dopo 1 anno per andare alla ricerca del loro padre, John, scomparso da qualche settimana.
Le ricerche iniziano proprio da Mystic Fall, una cittadina della Virginia che pullula di esseri soprannaturali. Ma mai avrebbero immaginato di conoscere qualcosa a loro sconosciuto, fino a quel momento..
Genere: Fantasy, Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Prima stagione
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Biblioteca di Mystic Falls

Sam e Dean si recarono in biblioteca per fare delle ricerche sulla presunta donna assassinata sulla Centennial.
Ovviamente avrebbero dovuto fare delle ricerche al computer, per accorciare i tempi. 
Il motore di ricerca di tutti i computer presenti era il Mystic Falls Journal. 
Ma Dean, sulla voce "Omicidio" non riusciva a trovare nulla.
"Aspetta, provo io.." disse Sam.
"Sta' fermo!" lo intimò il fratello, dandogli un leggero colpo sulla mano per evitare di intromettersi.
Sam gli diede una spinta e lo fece spostare con tutta la sedia. "Gli spiriti infuriati provengono da morti violente.."
"Esatto, quindi?" chiese Dean, infastidito dal suo sapere sempre tutto.
"Quindi forse non è un omicidio" pensò Sam.
Digitò "Suicidio". E trovò un riscontro.
"Ecco qua. E' successo nell'81. Constance Welsh, 24 anni si getta dal Wickery Bridge e annega nel fiume" lesse il minore.
"C'è scritto perchè l'ha fatto?" chiese Dean.
"Sì.." Sam era visibilmente dispiaciuto per quello che stava leggendo "Un'ora prima del suicidio ha chiamato il 911. Aveva lasciato i suoi due bambini soli nella vasca da bagno e quando è ritornata.. non respiravano più. -i nostri bambini erano morti e Constance non ce l'ha fatta- ha dichiarato il marito, Joseph Welsh"
"Che cosa ti ricorda quel ponte?" chiese Dean indicando la foto sull'articolo, ricordandosi dell'accaduto avvenuto quella mattina con gli agenti.

 
Passarono le ore e Dean non riusciva a togliersi dalla mente quella ragazza. I suoi occhi color nocciola lo avevano stregato.
Quando ormai si fece buio, lui e Sam decisero di tornare sul Wickery Bridge ad indagare.
"Perciò è quì che Constance ha fatto il volo d'angelo.." disse il maggiore, sporgendosi dalla ringhiera. Avevano parcheggiato l'Impala poco distante da loro.
"Pensi che papà sia stato quì?" chiese Sam, guardando il fratello.
"Lui insegue la stessa storia e noi seguiamo lui" rispose Dean, continuando a camminare.
"E adesso che facciamo?" chiese Sam, seguendolo.
"Indaghiamo finchè non lo troviamo. Ci vorrà un po'."
Sam si fermò. "Dean, io non sono come te. Non ho intenzione di continuare a fingere che vada tutto bene. Forse.. questa vita non fa per me. Forse dovrei vagliare altre possibilità" Sam sbottò. Si rese conto che la vita da cacciatore poteva non essere la sua unica chance per il futuro.
Dean, a quelle parole, si voltò. "Tu hai delle responsabilità!"
"Verso papà? Verso la sua crociata? Se non fosse per delle foto, non saprei neanche com'era nostra madre. E comunque, che importanza ha? Anche se scoprissimo cosa l'ha uccisa.. la mamma è morta e non tornerà mai più" 
Dean si arrabbiò. Lo prese per il colletto della giacca e lo sbattè contro un palo. Ci fu un attimo di silenzio. "Non parlare così di lei" gli disse, poi.
Poi si calmò e lo lasciò andare. Vide qualcosa. Qualcuno. Ed era proprio davanti a lui.
La donna in bianco era in piedi sulla ringhiera che li guardava.
"Sam.." Dean richiamò l'attenzione del fratello.
La donna si buttò di sotto.
I due, spaventati, si precipitarono dove si era buttata ma non videro nulla.
"Dov'è finita?" chiese Sam, scioccato.
"Non lo so" rispose Dean.
All'improvviso, l'Impala si accese da sola.
"Ma che succede?" chiese Dean.
"Chi sta guidando la macchina?" chiese di rimando Sam.
Dean gli mostrò le chiavi che aveva in tasca.
Era chiaro che era lo spirito  della donna a manovrare l'auto.
L'impala partì a tutta velocità e si scagliò su di loro che, per scappare, si misero a correre.
E per scamparla, dovettero buttarsi di sotto.
Sam riuscì ad acchiapparsi alla ringhiera e quindi a non cadere.
Risalì sul ponte con un salto e guardò di sotto in cerca del fratello. "DEAN!" urlò, preoccupato.
"Sono quì" rispose il maggiore, strisciando sulla riva del fiume, ricoperto di fango.
"Stai bene?" gli urlò Sam, tirando un respiro di sollievo. Sorrise.
"Mai stato meglio" rispose il fratello, ironico.
Anche Dean risalì sul ponte.
I due controllarono l'auto.
"L'impala è apposto?" chiese Sam.
"Non so che cosa sia successo ma sembra di sì" rispose Dean. "Quella Constance è una vera bastarda!" urlò.
"Non vuole che indaghiamo, mi sembra evidente" disse Sam. "E ora che facciamo, genio?" Si sedette sul cofano dell'auto. Dean vicino a lui.
"Non ne ho idea" rispose Dean, togliendosi il fango di dosso.
"Puzzi come una fogna" disse Sam, sentendo l'odore del fratello.
"Grazie, gentile" rispose Dean. "Forse è il caso di prendere una stanza da qualche parte"
"A meno che tu non voglia andare in giro conciato così, direi di sì.." disse Sam.
Montarono sull'Impala e andarono alla ricerca di un motel.

2 Novembre 2005

 
Nel frattempo, si era fatto giorno.
I fratelli trovarono un motel in città, parcheggiarono ed entrarono.
"Salve, vorremmo una stanza.." chiese Dean, dando una carta di credito all'anziano signore alla reception.
Il signore lesse il nome sulla carta. "Ma che cos'è una riunione di famiglia?"
"Come scusi?" chiese Dean, confuso.
"Un altro Afranian, Bart.. è venuto quì e ha preso una stanza per un mese" rispose l'anziano.
Sam e Dean si scambiarono uno sguardo d'intesa, capendo che il loro padre era stato lì e poteva ancora essere lì.
"Ehm.. è vero, ha ragione. Bart è nostro padre, ci ha chiesto di raggiungerlo quì. Potrebbe dirci il numero della sua stanza?" chiese Sam, reggendo il gioco.
Il vecchio gli diede il numero e i due andarono subito in quella stanza.
Dean rimase davanti la porta, cercando di coprire Sam che, nel frattempo, la scassinava con i loro aggeggi.
Una volta aperta, Sam afferrò Dean per il colletto e lo tirò dentro la stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
In quella stanza non c'era nessuno. Ma , da quello che c'era, era chiaro che vi fosse stato qualcuno.
Le pareti erano tappezzate di indizi, mappe, articoli di giornale. Tutto su Constance e sulle persone scomparse.
"Deve essere andato via da almeno un paio di giorni. Quì c'è un panino che puzza" disse Dean, guardandosi intorno.
Sam notò che vi era del sale sul pavimento. "Quì c'è del sale.. papà era chiaramente preoccupato" poi si avvicinò al muro dove vi erano delle foto di alcuni uomini. "Questi chi sono?" chiese.
"Sono vittime della Centennial. Però non capisco.. sono uomini molto diversi tra loro" pensò Dean. "Che cos'hanno in comune?" Le vittime, dal 1985, erano state sette. L'ultimo il ragazzo di Amy, Troy.
Sam vide che c'era anche una foto di Constance con su scritto "Donna in bianco". Ed ebbe un'illuminazione. "Papà deve averlo capito"
"Perchè?" chiese Dean, avvicinandosi a lui.
"Ha trovato il nostro stesso articolo su Constance, La Donna in Bianco"
"Però a questo punto avrebbe dovuto cercare il corpo e distruggerlo, no?" chiese Dean, conoscendo il padre.
"Forse non è quella la soluzione" intuì Sam.
"Se ne sarebbe comunque accertato. L'avrebbe riesumata. C'è scritto dov'è sepolta?"
"No, non mi pare. Ma se fossi papà, andrei a chiederlo a suo marito" rispose Sam, indicando la foto del marito di Constance. L'articolo risaliva al 1981 quindi Joseph avrebbe dovuto avere circa 64 anni.
"D'accordo. Cerca di trovare l'indirizzo. Io vado a farmi una doccia" disse Dean, andando verso il bagno. Doveva togliersi assolutamente quel fango di dosso.
"Dean.. per quello che ho detto prima sulla mamma.. mi dispiace" disse Sam, scusandosi.
Dean si fermò e si voltò verso di lui. "Niente sentimentalismi" rispose, sorridendo. Lo aveva chiaramente perdonato.
Sam sorrise. "Va bene, idiota"
"Imbecille" rispose Dean, di rimando. Erano cose che si dicevano sempre per insultarsi, sempre le stesse da anni ormai. Si voltò ed entrò in bagno. 
Sam notò qualcosa e il suo sorriso svanì. Di fronte a lui, c'era un grosso specchio. E, incastrata all'interno della cornice, c'era una fotografia di John seduto sul cofano dell'Impala vicino a un ragazzino con il cappello da baseball, presumibilmente Dean, e un altro bambino in braccio, presumibilmente Sam. 
Sam sorrise tristemente, prendendo la foto con sè. 
  
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