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Autore: T_Jey    15/07/2009    6 recensioni
Forse dal titolo non si capisce subito,ma si può intendere, questa, diciamo, è la mia rivisitazione, nei giorni nostri, di Orgoglio e Pregiudizio. Spero che la Austen non mi maledica, perchè onestamente nella mia storia del racconto originale rimane ben poco. La storia viene narrata dalla protagonista, Lizzy, che però è figlia unica e convive con sua cugina, nonchè migliore amica, Jane Bennett. Il vero motivo per cui Lizzy non vive più a casa dell'amato e sempre sottilmente ironico padre è la donna che questi ha sposato dopo la morte della prima moglie. Lizzy infatti non riesce proprio a sopportarla, ma per poter andare a vivere da sola ha dovuto concedere alla matrigna di andare con lei, un pomeriggio alla settimana, a fare shopping ed è proprio durante uno di questi pomeriggi di compere che, tra un paio di scarpe e l'ultima borsa di Gucci, la matrigna informa la sua cara figlioccia di averle organizzato un incontro al buio con il figlio dei signori Bingley.
Lizzy ovviamente rimane scaturita da questa notizia e ... beh, il resto lo scoprirete leggendo ;D .
La storia è tutta raccontata, almeno per ora, dal punto di vista di Lizzy, che con ironia e un pizzico della sua pazzia, arrichisce gli eventi.
Spero vivamente che vi piaccia e vi diverta tanto quanto mi sono divertita io a pensarla e scriverla!
Chiedo perdono a tutte le amanti di Orgoglio e Pregiudizio, perchè ho cambiato un po' i personaggi,ma le coppie rimangono sempre le stesse, Darcy/Lizzy, Jane/Bingley!
Buona lettura e mi raccomando, commentateeee!!:D
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Imprevedibile, destabilizzante...
Ossia, quando tu fai di tutto per confondermi e stupirmi.





Mamma mia!
Ma è una reggia!
Parcheggio la macchina.
Cerchiamo di evitare di buttare giù qualche statua che non mi sembra il caso. Sorrido divertita all'idea di fare strike della venere di fronte a me...meglio di no...

- cavolo Jane, ma questo posto è immenso!-

Esco il più agilmente possibile dalla macchina, stando ben attenta a non pestare con la testa. Lo faccio spesso.
Le chiavi!! Sono talmente presa dall'ammirazione di questa casa che nemmeno me le ricordo...
Le tolgo dal cruscotto e le metto in tasca della gonna, che sistemo con un gesto distratto... quando guido mi sale su...
Ma guarda che facciata!
- che dici Jane, neoclassico? Guarda che fila di colonne...e che scalinata...i proprietari dovevano essere proprio dei megalomani...-
Jane sorride.
Ma dubito stia sorridendo a me, quanto più al suo principe azzurro che sta agilmente scendendo la scalinata.
Ovviamente in cima chi c'è?
Lui.
Serio e composto come la solito, elegante anche nella sua tenuta casual...oddio. No.
Mi guardo i piedi, si, Lizzy, oggi hai optato per i tuoi mocassini scamosciati beige chiaro.
Mi guardo le maniche, si, Lizzy purtroppo oggi hai la camicia blu, quella del colore dei suoi occhi.
Mi guardo le gambe, si, Lizzy hai ancora la gonna in jeans addosso.
Lo guardo. Sospiro. Brava Lizzy, lascia stare, non ci pensare.

Vado incontro a Bingley e lo saluto con un sorriso che viene ampiamente ricambiato.
- Benvenute! Siete le prime! -
Sorrido. A forza di sorridere mi si stireranno i muscoli del viso,ma con lui è così, Bingley è così solare e caro che ti viene sempre da sorridergli con sincerità!
- grazie! Si in effetti siamo partite con un po' di anticipo,perchè, non sapendo la strada, abbiamo pensato che era meglio prenderci un po' di tempo, sai in caso ci fossimo perse...- si, non siamo arrivate prima perchè tu e Jane poteste stare un po' da soli in pace, nooooo...

- venite che vi presento mia sorella!-
Annuiamo. Già, la sorella, chissà che tipo è...
Io la mia idea me la sono fatta: magretta, pallidina, caruccia, con i capelli rossicci, gli occhi azzurri e timida,timida, timida!
Saliamo la scalina e lui ci viene incontro.
Uhm, io continuo a chiamarlo "lui" ma immagino avrete inteso a chi mi riferisco...a una delle mie sco...scoperte! meno gradite dell'ultimo periodo...Mr Darcy e il suo cavallo bianco...il suo cavallo bianco? Oddio...lasciamo perdere.
Come sempre per educazione sorrido e saluto. Due baci e l'inebriante dopobarba mi avvolge.
Mi allontano velocemente conscia della mia voglia di struciare la mia guancia contro la sua...
Improvvisamente sento un po' più caldo e mi sbottono un attimo la camicia, ma trattengo l'istinto di sventolarmi con la mano.
Esagerata, come sono esagerata!
Jane mi guarda strano - tutto ok?-
Annuisco convinta - ho solo un po' di caldo -
Mi guarda stupita, io non ho mai caldo,sono freddolosa!
Sorrido - allora tua sorella? Dai che non vedo l'ora di conoscerla!-
Ci avviamo tutti dentro e passando per stanze dai soffitti affrescati e altissimi e con mobili stupendi, arriviamo fino a un salottino dove troviamo un ragazza seduta a un tavolino intenta alla lettura di una rivista...scandalistica?
Bingley le si avvicina - Carol - la richiama.
Guarda te, neanche si è scomposta sentendoci arrivare, deve essere interessante quel gossip...inevitabilmente sento il mio sopraciglio destro alzarsi.
Jane lo nota e mi guarda incuriosita non capendo cosa possa avermi "infastidita".
La gentile signorina abbassa intanto la sua rivista, la posa sul tavolo e fa la faccia sorpresa - oh, Charles non vi avevo sentiti arrivare...- sorride.
Il sorriso del falso che sa di star mentendo.
Lo conosco.
Lo uso spesso anche io!
Charles le sorride dolcemente. Le crede.
Jane o meno, Bingley è molto ingenuo.
- Carol ti presento Jane ed Elizabeth Bennet. Le abbiamo conosciute da poco, ma ti posso assicurare che sono già due nostre care amiche - si gira tutto sorridente verso Darcy - vero Will? -
E sì Charles, e non sai nemmeno quanto...o forse sì?! No! Che glielo abbia detto?? Beh, io infondo l'ho detto a Jane...O è stata lei a dirlo a lui?
Sento il suo sguardo, suo di lui,su di me, ma io non stacco gli occhi da lei, che nel compenso guarda prima me poi Darcy, incuriosita molto probabilmente dalla frase del fratello...in effetti, saputo che rapporto c'è tra lui e Jane verrebbe naturale anche a me sospettare una qualche tresca...ma che tresca e tresca! Qua si è andati subito al sodo e poi basta!
Caroline si alza, si avvicina a noi e ci saluta con un bacio sulla guancia. Sorride.
- se siete amiche di mio fratello e di William, allora dobbiamo essere amiche!- poi si gira verso di lui. - Hai notato William, tu e Elizabeth siete vestiti uguali, che carini -
Sorride e mi guarda.
- ah - esclamo facendo finta di essere sorpresa - non lo avevo proprio notato! -
Sì, come no! Appena arrivata ti è quasi venuto un colpo!
Mi sistemo un attimo il colletto e - oh Elizabeth, hai proprio un brutto segno sul collo...- fa' con aria preoccupata lei e di nuovo si gira verso Darcy - hai visto anche tu?-
Io mi porto una mano al collo coprendo l'area interessata e arrossendo.
- eh, già, sai una botta...-
- sul collo? Strano posto per prendere una botta - insiste lei e si volta verso Darcy che impassibile mi guarda - non credi Will?-
Lui la guarda e limpido le risponde - Carol, sai perfettamente che quello è un succhiotto, vuol dire semplicemente che Lizzy ha una vita...-
AAAAAAAArg! Ma che vai in giro a direeeeeeee!?!?
Anzi, visto che siamo in vena di parlare, perchè non le dici anche di chi è colpa? Ti voglio vedere!
Sono rossa peperone. Sento le guance in fiamme e sono consapevole del silenzio imbarazzato.
Mi giro verso Bingley - scusami, dove trovo il bagno? -

Cinque secondi e ci sono chiusa dentro.
Mi guardo attorno. Sicuramente qua dentro nessuno potrebbe soffrire di claustrofobia, al massimo di agorafobia...
Faccio scorrere l'acqua fredda e metto le mani sotto il getto.
Che situazione assurda. E la sorella!
5 minuti che la conosco e già non la sopporto. Cosa avevo detto, timida e caruccia?
Con quel nasino da topo, quei capelli biondicci e insinificanti e quegli occhi languidi con cui cerca a tutti i costi di scorgere nel "suo" William un minimo di interesse o ammirazione!
Appunto per la giornata,meglio evitarla in tutti i modi.

Toc toc.

Chiudo l'acqua e asciugo le mani.
Apro la porta.
Lui.
- sono arrivati i tuoi...- interessante - tutto ok? -
Mi studia con il suo sguardo blu.
Prendo il colletto e lo scosto.
- vedi questo? Starei meglio se non ci fosse! Ma si può sapere che rispo.-
Le sue labbra sulle mie,il mio viso tra le sue mani, il suo dopobarba. Scordo improvvisamente quello che stavo dicendo...
Un leggero contatto,ma intenso.
Poi con un "scusa" tutto scompare e lui già scappa via. Di nuovo.
Questa volta almeno non ha detto grazie.
Un leggero tocco, ma di un peso enorme. Che gli è preso? Cos'era quello? Che gli passa per la testa?
Mi stacco dalla porta su cui mi ero inconsciamente adagiata e lo seguo.
E' curioso come da quel giorno non ne abbiamo mai parlato. Quasi non ci siamo più parlati in verità...in fondo che ci sarebbe da dire?
E' stata solo l'avventura di una notte, una notte di passione, niente di più...l'unico problema è che continuo a rivederlo.E ogni volta che lo rivedo rivivo quella notte, che ormai si è come moltiplicata per ogni istante passato insieme.
Le voci degli altri mi spronano a non pensarci più, come sarebbe giusto che sia.

Appoggio il cucchiaino del dolce sul piatto.
Sono piena e il sorbetto al limone ha decretato la fine.
Sorrido, almeno il pranzo è stato tranquillo, nessun momento imbarazzante, nessuna domanda invadente, ovviamente senza tener conto della mia sempre esuberante e espansiva matrigna,ma ormai non ci faccio nemmeno più caso.
Sicuramente è stata alquanto imbarazzante quando si è messa a discutere con Darcy a proposito degli avvocati, ma è il minimo. Quel che è certo è che adesso anche a lei Darcy non sta molto simpatico...e dalla faccia che ha fatto lui, non ha una gran considerazione della mia matrigna...
Tutti iniziano ad alzarsi per trasferirsi in uno dei salottini, ma il mio sguardo viene attirato dal parco esterno e mi viene un'idea...
- Charles, non è che ci mostreresti il parco?-
E accettata da tutti ben volentieri la proposta ci avviamo fuori...
- due passi aiuteranno la digestione...-

Stiamo passeggiando tranquillamente, a passo lento per poter ammirare per bene quel giardino tanto bello e tanto grande...
Ogni centimetro quadrato di verde è estremamente curato, partendo dalle distese chilometriche di prato erboso all'inglese, fino alle composizioni floreali che decorano le aiuole, con fantasiosi accostamenti di fiori coloratissimi e profumatissimi...
Per non parlare dei cespugli e delle siepi! Tutte curatissime e dalle forme più fantasiose! Un giardino da film...una vera meraviglia.
Inizio a guardarmi attorno e Darcy accanto a me mi guarda incuriosito - cosa cerchi?-
-Jack-
-chi?- chiede dubbioso.
Io sorrido immaginandomi la reazione di sdegno che farà a sentire la mia risposta.
- ma il giardiniere! Jack mani di forbici! - esclamo convinta.
Con la coda dell'occhio vedo Jane coprirsi gli occhi sconsolata, ma con un accenno di sorriso sulle labbra e Bingley fare un'aria stralunata, mentre sua sorella, ma che abbia veramente capito la battuta?? fa una smorfia, se non la capisci non è mica colpa mia!
Lui però mi spiazza. Fa un ghigno saputo e divertito.
Non è possibile! Tu! Serio e composto, davanti a una battuta così demenziale, e me lo dico da sola, dovresti indignarti! Non è giusto!! Volevo vedere anche la tua di smorfia aristocratica!
- Io proprio non capisco! Si può sapere perchè ce l'avete tanto con sto Jack mani di forbici? -
Io guardo Bingley senza capire il senso della sua esclamazione.
- Mi spiace Lizzy, ma sei arrivata tardi, il tuo ormai è plagio, riceverai presto notizie dai miei avvocati - sghignazza il moro e io rimango basita.
sicuramente mai quanto Caroline, ma dopo questo mi cadono un po' di convinzioni, no, non pregiudizi!
Io sono orgogliosamente fiera di non avere pregiudizi!
Ma esattamente non so cosa mi spiazzi di più; che anche lui si sappia divertire con battutine cretine che vanno a intaccare il suo portamento algido e aristocratico, oppure il fatto stesso che le battutine cretine le dica anche lui!
Sono decisamente scossa e a quanto pare anche Caroline che ne approfitta per reggersi al caro signor Darcy, una volta aristocratico bastardo,ma forse ora non più...
E improvvisamente davanti alle due coppiette a braccetto mi sento di troppo; è palese come anche la sorella di Bingley pensi la stessa cosa, infatti tiene occupato con chiacchiere idiote il povero Will, che però sembra molto preso dai suoi discorsi, non so se per cortesia o per vero interesse, mentre Jane e Charles un po' più distanti sono presi da reciproco imbarazzo e completamente isolati dal resto del mondo, nel loro timido silenzio...chissà come fanno!
Camminano tranquilli mano nella mano, rigorosamente in silenzio e si lanciano ogni tanto occhiate a vicenda, per finire in un ancora più imbarazzato silenzio.
Esattamente non so se sono più invidiosa della loro ingenuità o del loro amore innocente...
E questi pensieri mi riportano su di lui, sul suo corpo atletico e slanciato e al suo viso, al suo profilo bellissimo e alle sue labbra morbide, per non parlare dei suoi occhi blu.
Distolgo lo sguardo dal suo portandolo verso l'orologio.
- oh, sono già le tre! - esclamo.
Via, voglio solo andare via in questo momento e non vedere più quella smorfiosa attaccata al suo braccio, consapevole del fatto che lei rispetta tutti i canoni della donna aristocratica perfetta per Darcy.
Stupida, elegante, con la puzza sotto al naso, composta, brava donnina da salotto... uhm...che bello, sono felice di non essere così!
- devo proprio andare, ho un impegno! - mi giustifico allo sguardo interrogativo di Jane che fa per mollare la mano di Jim - Jane, spero non ti spiaccia se ti lascio qui -
lei si volta verso di me e fa per parlare - ma non posso riportarti a casa è troppo tardi, sono sicura che a Benjamin non darà fastidio darti un passaggio fino a casa...- sorrido vedendo lui annuire.
- ti accompagno - Darcy si libera dalla morsa d'acciaio della piovra e fa un passo verso di me con uno strano sguardo negli occhi.
- no, grazie, rimani a far compagnia a Caroline, sono sicura di essere in grado di ritrovare la strada anche da sola - sorrido freddamente.
- ne dubito, ti accompagno.- afferma lui secco.
Io lo guardo allibita. Io veramente non riesco a seguire tutti i suoi cambiamenti! Anzi, non ci provo nemmeno.
- bene - mormoro stizzita, saluto tutti e mi avvio.
Lui accanto a me.
L'unico suono è il rumore dei nostri passi sul vialetto e i rumorosi pensieri che vorticano nella mia testa.
A un certo punto mi afferra per il braccio e mi trattiene. Io mi giro fulminandolo,oggi mi ha fatto proprio perdere la pazienza, adesso che cavolo vuole?
- di qua.-
ah.
- visto che avevo ragione...-
Io lo uccido.
- ci sarei arrivata lo stesso...-

Arriviamo alla macchina e lui mi apre lo sportello.
Lo guardo.
C'è come un momento di stallo, tutto si ferma.
Lui si sporge e mi posa un bacio non proprio sulla guancia ma nemmeno sulla bocca.
- arrivederci Elizabeth...-
Io, come sempre, inebriata dal suo dopobarba e dai suoi modi strani e imprevedibili, non riesco a fare altro che annuire e salire in macchina.
Lui chiude la portiera e ci guardiamo ancora attraverso il vetro.
Poi mi rendo conto di essermi seduta con ancora le chiavi in tasca e distolgo lo sguardo per tirarle fuori.
Un secondo, ma quando rialzo lo sguardo verso dove un attimo prima c'era lui non c'è più. Lo vedo invece allontanarsi velocemente nella direzione da cui eravamo giunti.
Sbuffo.
Non riesco a seguirti William, non riesco a capire!

Mi sento improvvisamente sconsolata. Scuoto la testa e metto in moto.
Guido e le mie mani mi portano in centro... sono solo le tre e mezzo.
Parcheggio e inizio a camminare per la via, specchiandomi nelle vetrine.
Cammino distratta e come ogni persona che cammina distratta vado a sbattere contro qualcosa.
O meglio, qualcuno.

Dispiaciuta alzo lo sguardo verso lo sventurato.
- scusami! Non ti avevo proprio visto! -
Lui sorride gentilmente - scusami tu, sono io che non stavo guardando...- beh, in effetti se due persone si vanno addosso, infondo la colpa è di entrambi! Mi sta già simpatico questo qui.
Sorrido anche io, aiutandolo a riprendere tutte le buste che nello scontro gli sono sfuggite di mano.
- shopping? -
Lui ride. - non io, faccio da chaperon e porta borse a due mie amiche -
Sorrido - mi sembrava strano! Piacere io sono Lizzy e scusa ancora se ti sono venuta addosso -
Lui cerca in qualche modo di porgermi una mano, ma pieno com'è di buste non riesce a far altro che porgermi un mignolo e a guardarmi divertito dalla situazione - ehm, ti darei anche la mano, ma non ho un dito libero se non il mignolo! Piacere, George - Io gli stringo il mignolo con il mio e ridacchio anche io divertita dalla situazione.
E' alto, magro, biondo e con i capelli un po' lunghi tirati indietro; tutto l'opposto di lui.
- Georgeeeeeee -
Una voce squillante ci fa girare entrambi verso due ragazzine di circa la mia età che ci raggiungono con altre borse in mano.
Arrivano tutte allegre e non appena mi vedono esclamano in coro, sempre con vocina stridula - Lizzyyy!!-
Beh, penso sia ovvio a chi assomigliano queste due. Matte shopping, vocine stridule e un po' sceme...a chi assomigliano se non alla zia alias la mia matrigna?!
Mi chiedo se sia possibile usare il termine cuginastre, perchè questo è proprio il caso.
Le mie due cuginastre si avventano su di me, abbracciandomi, baciandomi e colpendomi ripetutamente e ovviamente inconsciamente con le borse.
Io cerco il prima possibile di ristabilire una distanza di sicurezza tra me e le due cuginastre strillanti, mentre intravedo nello sconosciuto appena conosciuto uno sguardo a metà tra il divertito e il sorpreso.
- Lizzy! E' da un'enormità che non ci vediamo! Come stai? Ti vedo così in forma! Oh, ma sai che quei mocassini sono proprio uguali a quelli che volevo prendere anche io l'altro giorno, ma è un vero piacere rivederti! E' passato tanto tempo dall'ultima volta che sei venuta a trovarci con zia! Dovresti venire più spesso! Sai che ci fa sempre piacere vederti e poi magari un giorno potremmo andare a fare shopping tutte assieme! Ma Jane come sta? La zia? Lo zio? Tutti bene? E un ragazzo - ammicca - allora, te lo sei trovata un bel ragazzo da sposare? - si illumina - a proposito di ragazzo, che maleducata che sono! Ti presento George Wickham.-
Io che sotto quella cascata di parole avevo trattenuto inconsciamente il respiro tiro un sospiro e sorrido - Kitty, Lydia è un vero piacere vedervi e - mi giro verso George - ci siamo appena conosciuti, gli sono appena andata addosso - sorrido colpevole.
Loro mi guardano entusiaste - sai! Lui è appena stato trasferito qua, è stato assegnato qua in città, fa il poliziotto!- sorridono entusiaste...
Già, che clichè ragazze, una storia da film, la relazione con bel poliziotto. Le guardo divertita, che facciano una cosa a tre? Oddio che idee che ti vengono Lizzy.
- che stai facendo di bello?- mi chiede Kitty con un sorriso e io mi ritrovo imbarazzata a rispondere con un "niente di che, passeggiavo".
Alle due si illuminano gli occhi e dopo mezz'ora mi ritrovo a condividere la stessa sorte del povero George, che mi sorride complice all'ennesimo negozio di scarpe.
- Infondo questo è il mio lavoro, servire la comunità - scherza lui alla mia domanda, "ma chi te l'ha fatto fare, per me è un obbligo di famiglia, ma a te..."
Io rido.
E' bello passare il tempo a parlare con lui, si scherza ed è semplice, nessuna complicazione, nessuna frase criptica.
Sospiro. William, sempre è in mezzo...
George mi guarda incuriosito - chi è che ti fa sospirare in questo modo? -
Io lo guardo sorpresa, - come fai a sapere che è qualcuno? -
- beh, hai una faccia, quella faccia, quella di chi pensa a qualcuno... ti va di parlarne?-
E improvvisamente sento che è l'unica cosa che vorrei fare. Parlarne con qualcuno e mi rendo anche conto che nonostante abbia raccontato tutto di quella sera a Jane, dopo quel giorno non le ho più detto niente, ho tenuto tutto dentro.
Sorrido imbarazzata. - in verità sì...ma...- nemmeno ti conosco!
Lui sorride dolcemente - sai, parlare con gli sconosciuti è la cosa migliore, tanto nemmeno sei sicuro di incontrarli di nuovo e poi non sei mica costretta a dirmi chi è, puoi solo raccontare cosa è successo...che ne dici?-
Io annuisco - grazie...- guardo l'ora, sono quasi le 7,30...tutti i negozi sono chiusi...
- io però ora devo andare, per te è un problema se ci vediamo domani...-
- a pranzo?-
Annuisco - bene - gli lascio il mio numero e dopo aver riconsegnato tutte le buste alle mie cuginastre, le saluto e mi dirigo verso la mia macchina. Destinazione casa.

** I nomi di Bingley e Wickham, che magari vi hanno sorpreso li ho trovati su Wiki, perchè anche io non me li ricordavo... e perchè effettivamente a memoria non ci sono sul libro, ma sono quelli che vengono usati nella serie Tv di Orgoglio e Pregiudizio. Io non ho mai visto questa serie, ma a quanto pare esiste...boh!

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Salve a tutti!
Voglio ringraziare chi ha commentato, grazie mille, siete troppo gentili! e chi mi ha aggiunto tra i preferiti e tra le storie seguite!
Ora che sono arrivata al quinto capitolo e che ho ricevuto tutti questi complimenti, penso di essere pronta a ricevere le critiche ^^.
Scherzo ovviamente!!
Spero che continuerete a seguire la storia anche dopo l'annuncio che sto per fare.
Venerdì parto per Barcellona con i miei compagni di classe...(viaggio di maturità ;D) e poi quando torno, a parte per un giorno sarò presissima e poi riparto con i miei...quindi...non so esattamente quando posterò di nuovo, ma vi prometto che in viaggio, magari in aereo butto giù qualche riga del prossimo capitolo!
:D
Auguro a tutti delle buone vacanze!
Arrivederci al prossimo capitolo e grazie!

Baci Freeze.

  
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