Scritta per i Prompt del
Lunedì de Il giardino di Efp.
Prompt di E.P.:
‘Treno’.
Scritta sentendo:
https://www.youtube.com/watch?v=-v_qcFhWEUM;
KALEIDOSCOPE | The Most Beautiful Orchestral Music & Relaxing
Piano Music -
Jo Blankenburg.
Viaggio in treno
Edward appoggiò la mano
metallica sul vetro, guardando le
sterminate pianure verdi che si stendevano a perdita
d’occhio, ogni tanto
puntellate da edifici, le sterminate linee telefoniche seguivano il
tragitto
del treno.
Il rumore delle ruote di metallo o il
fischio del treno, lo
stridio ad ogni stazione in cui si fermava salvo ripartire, risuonava
nelle
orecchie del ragazzo.
< Ho sognato così
tanto questo momento. Come se la città
stessa avesse una qualche sorta di magia in grado di cancellare il
passato ed invece,
più scappo, più allontano, e più sento
il peso delle mie colpe >.
Guardò di sottecchi la
grossa armatura, seduta di fronte
nella stessa cuccetta, che da sola prendeva più di un
sedile. Infilò la mano
sana nella tasca e sfiorò l’orologio, sentendolo
liscio, immaginando l’incisione
all’interno.
< Ricordo vividamente come non
mai il sorriso stanco di
mia madre, l’odore del sangue, le mie stesse urla mentre
imploravo per non
perdere anche il mio unico fratello.
So chi sono e so che posso farcela,
non ho mai dubitato del
mio genio e nell’alchimia. Nonostante tutti i miei sbagli,
nonostante il mostro
che sono.
Eppure sento casa più
opprimente e vicina di quanto avrei
pensato > rifletté.
“La nostra vita
cambierà completamente, vero fratello?”
domandò Alphons.
Edward ghignò.
“Stiamo per diventare
Alchimisti di stato. Scopriremo chi
sono i fratelli Elric” disse.
Gli occhi gialli di Alphons
brillarono, mentre lui si
grattava la guancia di metallo con il tozzo indice.
La luce che entrava dal finestrino
faceva brillare il corno
sull’elmo che gli faceva da testa.
“Ho un po’ di
paura, mi sento parecchio osservato” ammise.
< Un tempo amavo dormire
durante i viaggi. Il calore mi
faceva sentire protetto e potevo sognare le avventure che potevamo
vivere una
volta arrivati a destinazione. Ho sempre desiderato visitare le
meraviglie
della capitale.
Ed ora che ci vado tutto è
così diverso. Non posso dormire,
se non troveremo una soluzione non potrò farlo mai
più. Sarò un mostro tra gli
umani, incapace persino di mangiare. Vorrei essere ottimista e forte
come il
mio fratellone > rifletté.
“Paura? Di cosa? Ci penso
io a te” disse Edward. Ghignò,
facendo scattare in alto la testa, la sua lunga treccia
ondeggiò dietro le sue
spalle. “Abbiamo affrontato cose ben peggiori,
vedrai” lo rassicurò.
“Il controllore e il
bigliettaio hanno parlato solo con me
pensando che fossi il più grande. Forse perché
non sei tanto alto” sussurrò Alphons.
Edward si alzò in piedi e
serrò un pugno.
“Loro non capiscono niente,
ma vedrai, glielo farò capire
io. Alto o no, mi temeranno!” disse secco.
< Stiamo per diventare cani
dell’esercito, la nostra vita
diventerà ancora più dura. Però non ho
paura e farò in modo che non l’abbia
nemmeno tu. Scaccerò ogni dubbio dal mio viso e dal mio modo
di fare non traspariranno
mai i miei dubbi.
Proteggerti come non ho fatto prima
è l’unica cosa che posso
fare. Non solo per espirare le mie colpe, ma perché tu sei
la mia famiglia, Alphons
> pensò.