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Autore: Mahlerlucia    09/12/2018    8 recensioni
{Sequel di "Autumn leaves" || Questa mini-long partecipa alla challenge "I’m dreaming of a white Christmas" indetta dal gruppo Facebook “Boys Love – Fanfic & Fanart's World”}
Vorrei che tu venissi da me in una sera d’inverno e, stretti assieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo.
(Dino Buzzati)
[Asahi x Kisumi]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hayato Shigino, Shigino Kisumi, Shiina Asahi
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie '4 seasons'
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Questa mini-long partecipa alla challenge "I'm dreaming of a white Christmas" del gruppo Facebook

Boys Love - Fanart & Fanfic's World



 

Prompt utilizzati: Dicembre, Montagna, Feste 
Fandom: Free! - Iwatobi swim club
Personaggi: Asahi Shiina, Kisumi Shigino
Coppia: AsaKisu
Tipo di coppia: Yaoi




 

On the top of the world

 


It’s Winter-fall
Red skies are gleaming, oh
Sea-gulls are flyin’ over
Swans are floatin’ by
Smoking chimney-tops
Am I dreaming?
Am I dreaming?


 

 

Tokyo, dicembre 2017

Il libro di testo ti sta apertamente sfidando con le sue pagine dense di fitti ed indecifrabili paragrafi da memorizzare.
Con l'aiuto dei preziosi appunti forniti dai tuoi amici eri riuscito a superare il primo step, ovvero il tanto temuto esame di lingua inglese.
Ora devi affrontare il secondo scoglio necessario per poter accedere alle prove accademiche del secondo anno: il test d'informatica. Non hai mai avuto particolari problemi a smanettare sulla tastiera di un personal computer o sullo schermo di un tablet; ma dal punto di vista teorico i concetti faticano parecchio ad imprimersi nella tua mente distratta.
Ti schiaffeggi più volte le guance nel disperato tentativo di mantenere la concentrazione, pur restando in attesa di un qualunque avvenimento in grado distrarti da quel supplizio universitario.

“La RAM, acronimo dell'inglese Random Access Memory, viene utilizzata come memoria primaria nella maggior parte dei computer disponibili in commercio. Si tratta di una memoria volatile, cioè...”

Vieni interrotto dall'allegra suoneria del tuo smartphone. On the top of the world degli Imagine Dragons.
Un attimo prima di accettare la chiamata butti un occhio al display sul quale ti appare immediatamente un nome a te piuttosto familiare, quello di Makoto Tachibana.

“Pronto?”

“Ehi, Asahi! Ti disturbo? Stai studiando?”

“Non dire fesserie, tu non disturbi mai. E sì, sto studiando informatica. O almeno ci provo...”

“E come va?”

“Hai una domanda di riserva?”

“Se stai riscontrando qualche difficoltà possiamo ripassare insieme domani in biblioteca. Ne volevo approfittare anche per lasciarti quello che mi avevi chiesto.”

“A cosa ti riferisci?”

“Ai biglietti per Niseko. Ricordi?”

“Per gli dèi! Pensavo fosse impossibile trovarli ora che siamo così a ridosso delle feste natalizie. Come ci sei riuscito?”

“Ho dovuto cercare parecchio, ma Rin mi ha dato una mano. Quando gli ho fatto presente che si trattava di un regalo per Kisumi non ha esitato nemmeno per un secondo.”

Rin Matsuoka. Chi meglio di lui - che passa più tempo in giro per l'Australia che nella terra del So Levante - poteva adoperarsi per trovare nel minor tempo possibile due biglietti per l'Hokkaidō.
Ripensi alle numerose volte in cui Kisumi ti aveva parlato con trasporto della loro amicizia, citando spesso anche un certo Sousuke Yamazaki. Ti aveva raccontato, nei minimi dettagli, di un episodio riguardante una brutta incomprensione intercorsa tra i due ex compagni di classe. Rin e Sousuke parevano essersi allontanati irremovibilmente fino al momento in cui, lo stesso Shigino, combinò un incontro con la scusa di offrire loro un ghiacciolo, riuscendo nell'intento di farli riappacificare.

Non potevi evitare di perderti nella luce che i suoi occhi di porpora emanavano ogni volta che aveva la possibilità di ricordare quella storia. La ricostruzione di un rapporto solido ed importante come quello presente tra i suoi due amici era stato sicuramente uno dei traguardi più rilevanti mai raggiunti nella sua giovane vita.
La consapevolezza di essere entrato nel suo piccolo mondo solamente un anno più tardi rispetto ai suoi storici compagni di classe ti reca un certo fastidio. Scrolli le spalle nel vano tentativo di scacciare quel pensiero.

“Pronto?! Asahi mi senti? Non è caduta la linea, vero?”

“Eh?! No, no. Sono qui, scusami. Va bene, vediamoci in biblioteca nel pomeriggio. Tanto Mister Shigino sarà impegnato con i suoi allenamenti almeno fino all'ora di cena. Che due grandissime palle!”

“Dai Asahi, un po' di entusiasmo! Sai bene che Kisumi è il tuo primo sostenitore in assoluto. Mostra anche tu un po' di riguardo per i suoi interessi.”

“Lo faccio, non ti preoccupare. Ma non appena mi espongo mi chiede di iscrivermi a quel dannato club di basket, come se fosse un disco rotto!”

Distingui la piacevole risata di Makoto propagarsi attraverso il microfono del tuo telefono. In un primo momento ci resti male, ma è giusto un attimo. In fondo giocare a basket a tempo perso non ti dispiace affatto. Specie se lo sfidante ti dà sempre del filo da torcere.

“Pensa che mi ha detto che te la cavi piuttosto bene. Mi ha chiesto persino di provare a convincerti...”

“Cooosa? Cosa ti ha chiesto quel pelo rosa?”

Non riesci a credere a quello che hanno appena udito le tue orecchie. Quel cialtrone è arrivato fino al punto di interpellare altre persone per portarti in quel suo adorato mondo della pallacanestro.
Non ti basta quello che siamo diventati ora? Non puoi fare a meno di me nemmeno mentre cerchi di mirare al canestro? Che zucca vuota che sei Kisumi Shigino!

Ma non puoi mentire a te stesso: sai bene che la cosa ti lusinga molto più di quanto tu voglia realmente far credere alle persone che ti circondano.
Nemmeno Makoto si stupisce più come un tempo di fronte alle tue reazioni pseudo-rancorose e te lo dimostra con una nuova squillante risata che ti riporta al qui ed ora.

“Ci tiene particolarmente alla condivisione, lo conosci meglio di me.”

Lo conosco meglio di te, sicuro.
Tutte le meraviglie che sono capitate negli ultimi due mesi le potete conoscere e comprendere appieno solamente voi due... e nessun altro.
La fiducia, la stima, la vicinanza, il sostegno, la necessità di trascorrere più tempo possibile insieme, il desiderio. Sono tutti aspetti che fanno parte della vostra nuova vita condivisa, dopo un lasso di tempo estremamente lungo che vi ha visti separati per cause di forza maggiore.
Due bambini il cui destino era stato rimandato ad una lontana data da destinarsi.

“Queste insinuazioni... Ah! A proposito! Haru sta meglio?”

“Stamattina aveva ancora qualche lineetta di febbre, ma era decisamente più in forma rispetto a ieri sera. Ora sto tornando a casa. Non mi ha mandato nessun messaggio nel corso della giornata, per cui presumo sia tutto a posto.”

“Ma perché, scusa... solitamente Haru manda messaggi ad altri esseri umani? Lo sai che non ha mai risposto ad una mia lettera dai tempi della mia partenza forzata? E ci rimanevo male ogni volta...”

Una risatina incerta si mescola al fracasso di sottofondo dovuto al traffico capitolino. Sei conscio del fatto di essere andato a toccare un punto debole della personalità del suo 'migliore amico'.
Intuisci fin da subito la sua volontà di dire qualcosa in sua difesa, ma non lo fa. Rinuncia, come aveva già fatto in molte altre occasioni per l'estrema fedeltà che da sempre riservava nei confronti del buon Nanase.
E non puoi far altro che maledire la tua assurda impulsività, specie dopo quello che Makoto aveva fatto per te. Senza tralasciare il fondamentale aiuto di Rin Matsuoka.

“È fatto così, pazienza. Allora ci vediamo domani pomeriggio con tutto il materiale utile, compreso il libro!”

“L'ho dimenticato a casa giusto un paio di volte, può capitare.”

Si sta chiaramente vendicando, a modo suo. Tu hai osato 'toccare' Haru e ora lui sta spulciando la gamma completa dei tuoi difetti. Beh, non che sia particolarmente complicato trovarne qualcuno nel vasto elenco delle tue sbadataggini e delle tue reazioni di stampo fortemente emotivo.
Ti mordi il labbro inferiore per bloccare sul nascere una delle tue tipiche risposte acide. Forse un minimo di autocontrollo è ancora immagazzinato nelle tue membra perennemente in allerta.

“Certo. Ti saluto, Asahi. Buona giornata!”

“Aspetta, Makoto!”

Continui a torturarti quel labbro fino a farlo quasi sanguinare. Kisumi non ci avrebbe messo molto a scoprire quei brutti segni che stai nervosamente lasciando su quella bocca che ama divorare di baci.

“Dimmi.”

Sospiri mentre poni fine a quella piccola tortura fisica. Non è mai così semplice per te, ma è il minimo che tu possa fare per quell'enorme dimostrazione d'affetto e d'amicizia.

“Gra-grazie! Grazie mille per quello che hai fatto per me e per Kisumi. Non sai quanto ti sono grato, davvero.”

“Oh, figurati. Riferirò i tuoi ringraziamenti anche a Rin, dato che è stato l'artefice del ritrovamento dei biglietti. A presto, Asahi.”

“Certamente. A presto, Makoto.”

 

***

 

Rigiri più volte lo stesso gamberetto appartenente al sashimi che hai ordinato. Mantieni lo sguardo puntato sul corpo rosato di quel piccolo crostaceo cotto a dovere, nel tentativo di non incontrare i suoi occhi già pronti ad indagare le motivazioni legate a quel tuo strano atteggiamento.
Una delle due hashi in legno ti cade di mano e finisce sul pavimento; ti pieghi sotto il tavolo per raccoglierla, ma la sua mano è più lesta della tua. Vi sfiorate involontariamente e non puoi fare a meno di alzare lo sguardo per incontrare il suo. Ti regala uno splendido sorriso, ricompensa per ogni minima attenzione mostrata nei suoi confronti.

“Scusami, mi è scivolato...”

“Me ne sono accorto. Volevo raccoglierlo da terra per te. Guarda, intanto su quel tavolo nell'angolo ci sono gli hashi e gli hashioki di scorta.”

Ti alzi dalla sedia per andare a recuperare delle nuove posate pulite, mentre Kisumi cattura l'attenzione di una giovane cameriera chiedendole di portare via le due bacchette ormai inutilizzabili.
Avevi deciso di dargli appuntamento al Sugita, uno dei ristoranti più rinomati della capitale. Non avevi badato a spese e non ti eri nemmeno posto il problema della prenotazione anticipata. La fortuna, per una volta, era stata dalla tua parte e ti aveva consentito di trovare subito un tavolo libero.
L'occasione per la quale avevi organizzato - a modo tuo - quell'insolita cena richiedeva la giusta atmosfera ed un certo grado d'intimità. Non potevi di certo parlare con Kisumi di quello che avevi organizzato per lui - e per voi - all'interno del locale gestito da Akane. Tua sorella avrebbe ficcato il naso nelle tue questioni personali e ti avrebbe sicuramente chiesto di portare in Hokkaidō anche lei e Tsukushi. D'altronde un posto da favola come Niseko faceva gola a tutti.
Sì, come no. Questa sarà la mia vacanza da favola e non ci dovranno essere né sorelle isteriche e né bambini piagnucolosi al seguito.

“Ho ordinato del tonkatsu per tutti e due. Magari stasera preferisci mangiare della carne piuttosto che del pesce... non so...”

“Eh?! No! Chi l'ha detto?!”

Il tuo compagno ti studia con fare incerto e perplesso. Rimane in silenzio per qualche istante in attesa di un tuo ulteriore commento o di una tua nuova reazione. Non ci ha messo poi molto a rilevare il livello d'inquietudine da te mostrato dal momento in cui è passato a prenderti in Università con la sua auto.

“Asahi... stai bene? Mi sembri un po' pensieroso. Al telefono mi sembravi felice ed è anche per questo che non ho saputo dire di no alla tua proposta di venire a cenare qui insieme a te. Ma adesso... sembri nervoso... e vorrei capire per quale motivo. Ho fatto forse qualcosa che ti ha offeso e me ne vuoi parlare?”

Sgrani i tuoi occhi mentre si fissano su quella sua espressione titubante e malinconica. Poggi rumorosamente entrambe le mani sul tavolo, attirando l'attenzione delle persone sedute ai tavoli limitrofi.
Ti senti in colpa per quello a cui era arrivato a pensare Kisumi a causa delle tue futili paure tramutate in bizzarri silenzi. Almeno sulla carta, il motivo del vostro incontro avrebbe dovuto portarvi solo ulteriori gioie.
Ok, basta mostrare espressioni da deficiente. Ora glielo dico. Mica mi potrà dire che non gli va di venire? O che è impegnato? O che deve studiare? O che ha gli allenamenti? No, no e poi no! Non esiste!

“L'unica cosa che può offendermi in questo momento è un tuo rifiuto!”

La signora seduta alle tue spalle smette di chiacchierare con le sue amiche, incuriosita da quell'esclamazione che forse hai pronunciato con un'enfasi eccessiva.
Il cestista abbassa la testa per cercare di nascondere il suo palese imbarazzo: le sue guance si sono tinte di un acceso rosso porpora mentre con una mano si copre la bocca, incredulo di fronte alla tua strana richiesta non ancora concretamente formulata.

“Non capisco... non dovrei rifiutare... cosa? Siamo in un ristorante e...”

S'interrompe d'impeto, distratto dai tuoi movimenti di recupero all'interno della borsa a tracolla. Frughi per qualche istante nelle due tasche principali, alla ricerca di qualcosa di non ancora ben definito.

“Trovati!”

Sbatti un quaderno di appunti sul tavolo, rischiando quasi di far rovesciare la lattina di birra. Lo apri alla pagina in cui è stato inserito quello che sembra essere un piccolo dépliant.
Porgi quel foglietto pubblicitario al tuo compagno che lo afferra non senza una certa esitazione.

Niseko: la magia dell'Hokkaidō...

Lo osservi con uno sguardo carico di speranza per quella sua risposta che attendi in uno stato di silente trepidazione.
Ti prego, ti prego, ti prego...
Dischiude quel piccolo opuscolo informativo, trovandovi al suo interno due biglietti aerei pinzati insieme in un angolo. Il volo da Narita a Sapporo era previsto per il sabato successivo alle otto del mattino.

“Co-cosa significa? Asahi...”

Stringi i pugni sbattendoli più volte sul legno del tavolo. Questa volta la birra comincia a colare davvero sulla tua tovaglietta di carta, ma la cosa non sembra interessarti minimamente.

“Significa che io e te sabato mattina saliamo su un aereo e ce ne andiamo in montagna, insieme!”

La signora dal temperamento decisamente troppo curioso si volta e annuisce con convinzione. Tu non puoi vederla, ma Kisumi sembra quasi cercare un appiglio nel gesto spontaneo di quella gentile sconosciuta.
Non si aspettava di certo una cosa del genere.
Un regalo tanto importante dalla persona che amava era il massimo che potesse desiderare in un momento del genere.

“Sa-sabato mattina?! Ma...”

Due piccole scintille attraversano i tuoi occhi color rubino. Il tuo sorriso si spegne di fronte a quel 'ma' da lui sentenziato con voce tremula. Improvvisamente ti senti la terra mancare sotto i piedi e vorresti avere uno scudo a portata di mano per ripararti dalla delusione che ti divorerà non appena riuscirà a spiegarti cosa gli impedisce di provare solo e unicamente gioia di fronte ad un regalo del genere.

“Ma... cosa? Non dirmi che devi studiare o cazzate del genere! Questa sarà la nostra prima, vera e propria vacanza insieme. Anch'io dovrò rinunciare ad una settimana di allenamenti, ma non m'interessa! Io voglio fare questo viaggio con te più di qualunque altra cosa al mondo!”

“Non volevo dire questo. È solo che...”

“Solo... cosa?”

“Mi sembra troppo bello per essere vero. E chissà quanto ti sarà costato!”

“Inutili dettagli, non ti preoccupare. E mettiti in testa che quello che ti sto dicendo è tutto verissimo! Non puoi dirmi di no! Ti prego!”

Ti alzi in un unico scatto di nervi e colpisci involontariamente lo schienale della sedia su cui è stanziata la solita signora dalle orecchie ben tese. Non hai né il tempo e né la pazienza necessari per scusarti. Tanto lo sai che si sta facendo bellamente i fatti vostri.
Unisci le mani intrecciando tutte e dieci le dita. Ti sporgi verso di lui e lo fissi con gli occhi più enormi che tu possa mostrargli. Non potresti mai accettare un suo rifiuto, non glielo perdoneresti mai. E non avrebbe senso alcuno.
Ti sorride e chiude gli occhi. Ti sta facendo sudare sette camicie in pieno dicembre e ha pure il coraggio di farsi beffe di te in quel modo. Senza contare che giusto un attimo prima era sull'orlo di una crisi di pianto.
Mister 'sorriso stampato' dammi una risposta o ribalto il tavolo con tutti i gamberetti!

“Ci devo pensare. Dunque... sabato forse devo...”

Non lo lasci terminare perché gli tiri un tovagliolo dritto in faccia.
Mentre la cameriera si sta avvicinando al vostro tavolo con la doppia porzione di tonkatsu ordinata poc'anzi, lanci un ultimo sguardo arcigno a Shigino e ti risiedi. Cerchi di mantenere i nervi saldi, ma l'impresa sembra essere più ardua del previsto.

“Signori, tutto bene? Posso portarvi dell'altra birra visto che la lattina si è rovesciata?”

“Sì, grazie!”

“No, grazie!”

“Come volete! Allora ne porterò una sola.”

Vedi Kisumi seguire quella ragazza con lo sguardo per poi tornare a dedicarsi immediatamente alla tua instabilità emotiva. Oramai non si stupiva più di tanto dinnanzi ai tuoi atteggiamenti perennemente suscettibili. Aveva imparato a contrastarli a dovere.

“Ti sei calmato?”

Sollevi un sopracciglio tenendo le braccia incrociate al petto. Non hai alcuna intenzione di rispondere a quella domanda idiota quanto retorica. Anche se, in effetti, una nuova strana sensazione, molto simile alla quiete, si sta pian piano impossessando di tutte le tue facoltà cognitive. Sospiri e socchiudi per un attimo gli occhi; in quel momento percepisci il rumore della nuova lattina fresca poggiata sull'asse del tavolo.

“Grazie!”

La cameriera ti sorride, stranita da quelle tue parole. Probabilmente pensava che quella bevanda fosse per il tuo 'amico' e non per te, visto il modo brusco con cui l'avevi invitata a non portarti nient'altro da bere.
Ti rimetti composto sentendo un certo trambusto provenire dal tavolo allo tue spalle.
Finalmente la pettegola se ne torna a casa sua!

“Scusatemi ragazzi, prima di andarmene volevo augurarvi buona permanenza a Niseko. Vi posso assicurare che è davvero un posto stupendo e sono convinta del fatto che vi divertirete una sacco. Buona serata e Buone Feste.”

“Oh! Grazie mille, signora! Ne sono più che convinto anch'io! Buona serata e Buone Feste anche a voi!”

Al contrario di Kisumi, ti limiti ad annuire in segno di saluto nei confronti di quel gruppo di donne che avevano assistito a gran parte della vostra discussione. E avevano intuito molto più di quello che potevi immaginare.
Avvicini le tue hashi ad un pezzo di tonkatsu e lo porti alla bocca ancora tiepido. Lasci che il sapore dell'impanatura al panko di quella cotoletta si sciolga sul tuo palato; mastichi lentamente ogni singolo boccone fino a concludere quel 'faticoso' pasto sorseggiando un bicchiere di meritata birra fresca.

“Finalmente ti vedo mangiare come si deve. Un atleta come te non dovrebbe farsi prendere dal nervosismo tanto facilmente, non credi?!”

“Un atleta come me ha solo la grandissima sfiga di avere un compagno che si diverte a prenderlo per il culo facendogli perdere ogni volta la pazienza. Dimmi, ti sei divertito almeno?”

Kisumi inizia a ridacchiare cercando di afferrare un pezzetto di foglia di cavolo cappuccio tritato con le sue bacchette. Lo solleva portandolo prima alla ciotola contenente la zuppa di miso e poi alla bocca.
Ti indica con le punte delle sue hashi mentre termina la masticazione del cibo. Non puoi fare a meno di sorridergli, nonostante tutto. Lo conosci troppo bene per potertela prendere seriamente con lui.

“È divertente perché ci caschi sempre. È chiaro come il sole che io non possa assolutamente permettermi di rifiutare una proposta tanto bella. Sarei il primo a pentirmene, lo sai bene.”

Abbassi gli occhi mentre mandi giù avidamente l'ultimo sorso di birra.
Riprendi tra le mani quel piccolo dépliant; lo apri dando nuova visibilità a quei due biglietti della Japan Airlines.

“E poi... sai una cosa? Adoro da morire i momenti in cui mi definisci come il tuo compagno! È la cosa più bella che tu possa dirmi, Asahi Shiina!”

 

***

 

I piccoli bottoni della sua camicia a righe scivolano rapidamente tra le asole, lasciandoti la possibilità d'intravedere la pelle chiara e liscia del suo petto. Le tue dita svelte non perdono tempo a liberarlo da quella stoffa divenuta oramai superflua per quelle che sono le vostre intenzioni più prossime.
Le tue labbra non trovano pace se non rimanendo ben salde alle sue, calde ed umide. Morbide e bramose.
Lo sospingi fino al ciglio del letto e lo inviti implicitamente a sdraiarsi supino.
Ti togli la felpa e la maglietta ed in un attimo sei sopra di lui. Senti le sue mani allungarsi sul tuo addome e ti avvicini a lui per facilitargli quell'abbraccio che desiderate scambiarvi dal momento in cui vi siete salutati nel parcheggio sotterraneo dell'Hidaka University.
Cominci delicatamente a lambire la pelle del suo collo, fino a scendere sul petto, sui capezzoli. Lo senti gemere sotto l'influsso di quei piccoli morsi che gli rilasci lungo tutta la parte superiore del corpo.
Avverti la dolcezza delle sue dita districarsi tra i tuoi crini spettinati. Carezze di velluto che ti portano subito in un'altra dimensione: la vostra.

“Asahi...”

Sta chiamando il tuo nome intercalandolo tra uno spasmo di piacere e l'altro. Ti affacci sul suo viso mentre lui ti accoglie mostrandoti uno dei suoi sorrisi più luminosi.
Fate l'amore in quel modo, con l'ardore di due anime che non possono più vivere separandosi l'una dall'altra.
Fate l'amore come se fosse l'ultima volta e la cosa più bella del mondo messe insieme.

“Ricordati che sabato partiamo!”

“Certo! E sarà il viaggio più bello della mia vita!”

 

 

With the dreams of the world
in the palm of your hand
(Dreaming) A cozy fireside chat
(Dreaming) A little this, a little that
(Dreaming) Sound of merry laughter skippin' by
(Dreaming) Gentle rain beatin’ on my face

(Dreaming) What a extraordinary place









 


 

Angolo dell'autrice



Ringrazio anticipatamente tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia mini-long dedicata alla stagione dell'inverno! :)

Prima di tutto ci tenevo a specificare che con l'avvento di questa nuova storia 'stagionale' - i cui protagonisti saranno sempre Asahi e Kisumi - ho deciso di creare un'apposita serie dal titolo '4 seasons'.
Quindi, non solo quella che pensavo originariamente come una one-shot sarà in realtà una mini-long, ma ora che diventerà anche una serie mi toccherà mettere pure una parte primaverile e una estiva. Con calma si farà tutto! :)
La storia è scritta interamente in seconda persona e al tempo presente.
Il punto di vista, questa volta, sarà quello più 'colorito' di Asahi (in Autumn leaves il pov, invece, era quello di Kisumi).

In questo primo capitolo Asahi decide di organizzare un viaggio in Hokkaidō per lui ed il suo Kisumi. Per fare ciò chiederà l'aiuto di Makoto che a sua volta si farà aiutare da Rin (qui sempre e solo citato, come Sousuke e Haruka).
Nella seconda parte Asahi si ritrova in uno dei più rinomati ristoranti di Tokyo per poter proporre il viaggio a Kisumi, anche se in realtà si è già procurato i biglietti e ha già fatto tutte le prenotazioni del caso. Il punto è fare la proposta senza incorrere nei loro consueti battibecchi e nel carattere fumantino del fulvo. Non ci sono riusciti neanche a 'sto giro! XD
Fortuna si riscattano nelle ultime righe. E nel prossimo capitolo... si partirà per la montagna! **

Piccole annotazioni:

  • La canzone di cui riporto la prima strofa e parte del ritornello, rispettivamente all'inizio e al termine del capitolo, è A Winter's Tale dei Queen.

  • La canzone On the top of the world degli Imagine Dragons viene citata come suoneria del telefono di Asahi. Il titolo della canzone vuole un po' richiamare il suo orgoglio e la sua fissazione per i libri ed i riti motivazionali (il famoso I'm a genius ripetuto in continuazione in solitaria dinnanzi allo specchio per darsi coraggio prima di ogni gara importante, per intenderci).

  • Niseko (in giapponese 'collina scoscesa') è una cittadina turistica situata nella prefettura di Shiribeshi, in Hokkaidō. Dista circa un centinaio di chilometri da Sapporo, la città più importante della grande isola giapponese. È famosa soprattutto per i suoi impianti sciistici costituiti dalla tipica neve 'polverosa' proveniente dalla Siberia e per gli impianti termali di cui dispone.

  • Gli hashi sono le bacchette che si usano in Giappone come posate. Gli hashioki sono dei sostegni per gli hashi in ceramica o in legno. Evitano loro il contatto diretto con il tavolo dato che non è buona educazione (nella cultura giapponese) appoggiare le bacchette direttamente ai piatti e alle ciotole.

  • Il tonkatsu è un piatto della cucina giapponese composto da una cotoletta di maiale impanata nel panko (un particolare pangrattato giapponese) e fritta nell'olio. Viene servita insieme al cavolo cappuccio tritato e alla zuppa di miso.

  • Akane è la sorella maggiore di Asahi. Tsukushi è il figlio di Akane e ha circa un anno.


Ringrazio di tutto cuore le mie compagne di avventura, senza le quali non avrei mai potuto partecipare a questa meravigliosa nuova challenge ideata sul nostro gruppo.
In particolar modo ringrazio _aivy_demi_ perché c'è sempre stata, nonostante tutto! Thank you girl! **

A presto,

Mahlerlucia

   
 
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