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Autore: kodocha98    14/12/2018    1 recensioni
Raccolta di stralci della vita dei paladini di voltron all’interno dell’universo di Harry Potter.
I anno: welcome home
II anno: Christmas time
III anno: Heart Broken
IV anno: Family
V anno: loneliness
VI anno: siblings
VII anno: Goodbye, home.
Genere: Commedia, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Slash | Personaggi: Garrison Hunk, Gunderson Pidge/Holt Katie, Kogane Keith, McClain Lance, Takashi Shirogane
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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II anno: Christmas time

Per Harry, era stato il miglior natale della sua vita. Eppure, per tutta la giornata aveva cercato di soffocare un pensiero che lo tormentava. Solo dopo che si fu infilato sotto le coperte si sentì libero di rifletterci su: riguardava il mantello che rendeva invisibili, e colui o colei che glielo aveva mandato.

Hogwarts era nel pieno delle partenze: fra un po’ giorni sarebbe arrivato il natale. La sala dei corvonero era stata allestita a festa, l’albero natalizio primeggiava con il suo blu e bronzo che regalava all’albero un che di…fantasia, creatività. I drappi color bronzo scendevano leggiadri dalle finestre mentre le tende avevano piccole palline appese sulla corda; le stelle, invece regnavano come sempre: uno spettacolo, insomma sublime. Shiro era seduto in maniera un po' scomposta su degli schemi di storia della magia, per essere precisi sulla strategia utilizzata dai maghi giapponesi durante la prima guerra babbana, mentre all’improvviso- puff. Splat.
«Holt di nuovo tu!» l’urlo di una ragazza del sesto anno -Nadia Rizavi, forse? - risuonò in tutta la sala mentre una strana melma viola colava sulla faccia della suddetta. Takeshi sospirò, sogghignando di un po' mentre la povera Nadia cercava di togliersi la melma dagli occhiali.
Katie Holt, detta da tutti Pidge, era la figlia di mezzosangue -madre nata babbana, padre purosangue- di una nota famiglia di medimago; primo anno, un tipino…leggermente strano. Non era un insulto, solo che…era un qualcosa che non si vedeva neppure fra i maghi, per carità era un genio solo un po' incompresa.
Pidge non indossava l’uniforme femminile come qualsiasi altra ragazza a Hogwarts bensì indossava la maschile: pantaloni, camicia, cravatta e maglione con lo stemma della casa. Allo smistamento tutti rimasero confusi appena la videro e- nulla, solo dopo si capì l’errore.
«Sei tu che volevi toccare la mia provetta, io ti ho detto di non e dico non toccarlo» un colpo di bacchetta e la melma ritornò nella provetta «ma tu, ovviamente, non ascolti nulla di quel che dico e questo è quello che ti meriti» detto ciò Pidge prese la sua roba e, mentre la Rizavi urlava a squarciagola, andò nella sua stanza con naso all’insù e senza curarsi della situazione.
Shiro rise, finalmente. Si girò, guardando l’amico con sguardo beffardo «ti diverte, non è vero?».
Matt rise a crepapelle, annuendo: «devi ammettere Shiro che, da quest’anno, da quando Katie è qui la sala è molto più divertente».

‘Il natale si passa in famiglia’.  E lo trascinarono via di peso, in quattro, approfittando che aveva le braccia imprigionate nel pullover
 
Lance preparava le ultime cose per tornare a casa: un paio di api frizzole, le mutande da lavare, i regali per i nonni, genitori, zii e cugini…si passò una mano fra i capelli mentre vide che il regalo di Veronica non riusciva a entrare in valigia. Che cavolo, era l’unico regalo rimasto.
Già pregustava il sapore del tacchino succoso con le caldarroste, il dolce di sua nonna Alameda con la crema gialla, le patate di zia Rosalia e l’odore acre del sigaro di nonno Horacio. Non vedeva l’ora d’essere a casa, nel suo piccolo e caldo letto assieme ai suoi hermanos. In quel preciso istante, mentre il suo compagno di stanza Dante Suke [1] apriva la finestra, rientrò Blue, depositandosi -come sempre- sulla testa di Lance.
«Ehi, McClain il tuo uccello perde penne fa qualcosa» sbottò un altro compagno di casa «piensa en tu ave; idiota» e con delicatezza mise Blue nella sua gabbietta.

There was a story that I was told
And I want to tell the world before I get too old
And don't remember it, so let's December it

 
Hunk era felice quasi fuori al portone della scuola, aveva le mani piene di cioccorane, la sciarpa attorno al collo, i paraorecchie ed era assieme ai suoi amici. La valigia al fianco, Pidge che trattava di una nuova diavoleria appena inventata; Shiro che intratteneva una conversazione con Matt, con Adam al loro fianco, mentre Lance e Keith erano molto più indietro -litigando, ovviamente, sulla vittoria dei futuri mondiali-; nulla poteva rovinare la felicità di Hunk al momento.
«Hunk, aspetta!»
Shay si avvicinò al tasso con fare affannato, i riccioli color cioccolato ricadevano mollemente sulla mantella dei corvonero mentre il sole baciava la pelle della giovane, facendone risaltare le lentiggini, i due si erano conosciuti a erbologia e c’è da dire che: Hunk era cotto di lei.
«Volevo augurarti buon natale e-» con un po' di rossore sulle gote -Hunk non sapeva se per il freddo oppure no- «volevo darti il mio regalo!».
Nello scompartimento del treno c’era il delirio, chi dormiva – Pidge e Matt-, chi litigava -Keith e Lance- e chi si lanciava occhiate di soppiatto -Adam e Shiro-; mentre Hunk scartava il regalo datogli poco prima da Shay con un sorriso luminoso sul viso.

“Caro Hunk, buon natale. Spero che tu possa passare delle splendide vacanze, scrivimi qualche volta.
spero ti piaccia il mio piccolo regalino…che ne dici di vederci qualche volta?
Tua Shay”

 
«Ah, Keith con chi lo passi il natale quest’anno?»
«Lo passo con lo stupido qui presente»
«Ehi, serpe chi hai chiamato stupido?!»
«Te, idiota di un grifone»
«Bastardo, inténtalo de nuevo si tienes el coraje!»
 
Piccole note:
[1] Dante Suke non è altro un omaggio a un altro fumetto/cartone che adoravo: Avatar. Soprattutto, qui si tratta del mio personaggio preferito: Zuko. Dante è il nome di Dante Basco la voce inglese del personaggio mentre Suke è la pronuncia del nome di Zuko in caratteri cinesi.
[2] Shay la immagino una ragazza di coppia mista, nella mia immaginazione lei è per metà africana e l’altra metà francese. Questo è a titolo informativo.
[3] Lance è anche lui, come Shay, figlio di coppia mista. Spagnola/Scozzese se vogliamo essere precisi, ho fatto delle ricerche e ho visto che il cognome McClain è un cognome scozzese e, sinceramente, per me Lance ha origini spagnole oppure cubane ma volevo comunque dargli una sola connotazione quindi: spagnola. Nella mia immaginazione la madre di Lance è una maga spagnola che ha insegnato ai figli a parlare la sua lingua madre.
[4] Mi scuso se le frasi in spagnolo sono errate in maniera grammaticale, lessicale e quanto altro ma non avendo mai studiato lo spagnolo mi son dovuta affidare al buon vecchio Google.
[5] La terza citazione è la canzone di Train: Shake up Christmas

Spero che queste piccole oneshort vi piacciano, se trovate errori grammaticali/ortografici: fatemelo sapere, purtroppo, scrivo queste short molto tardi -infatti sono le due- poiché vado tutti i giorni all’università. Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi piace lo smistamento dei paladini e, volevo dirvi che: io mi concentrerò sui paladini e non so se inserirà mai Allura nella storia. Chissà.
Per il resto, se non ci dovessimo vedere: buongiorno, buon pomeriggio e buonasera.
  
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