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Autore: gigliofucsia    15/12/2018    0 recensioni
Lucia si é appena trasferita nell'accademia della Spada, dove si insegna l'arte della spada, del tiro con l'arco e dello spionaggio. Lei è iscritta al corso di spada, ma poi si cominciano a notare delle sparizioni che riguardano il suo corso, iniziate nel giorno stesso in cui si é trasferita. Ma Lucia non centra niente e non riesce a spiegarsi il perché.
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo un'esplosione di chiacchiere e urla la svegliarono piano piano. La sua compagna di stanza si era alzata mormorando:

– Ma cosa sta succedendo? –

Lucia sentì il bisogno di alzarsi a sedere. Anche con la testa che girava seguì la sua compagna fuori dalla stanza. Una ragazza andò dalla compagna di stanza dicendo che gli scomparsi erano tornati. Lei rimase a bocca aperta chiedendo cosa fosse successo. Entrambe la guardarono e poi l'amica rispose:

– è stata l'istitutrice del corso per spie! Loro stanno raccontando tutto, vieni! –

Le due si avviarono lungo il corridoio, alla luce del sole. Una discreta folla , un po' vestita ed un po' in camicia da notte si immergevano in semicerchio, dal suo interno, il preside spiccava con i suoi capelli grigi e l'occhio analitico.

Lorenzo stava raccontando tutto. Lucia avrebbe tanto voluto sapere se l'avevano già portata via o se era ancora nelle segrete o era scappata in qualche modo.

Lui sembrava essere partito da poco:

– A me mi ha svegliato durante la notte e mi ha chiesto di seguirla dicendo che aveva bisogno di aiuto, dato che era una professoressa che conoscevo di vista io l'ho fatto e mi ha portato in quella ghiacciaia. Quando sono arrivato io c'erano già una decina di ragazzi e … si sospettava ancora che ci fosse Lucia dietro a tutto questo quindi ho subito pensato che avere un complice nei professori era una buona strategia per rapire i ragazzi senza che nessuno sospettasse nulla. Mi ha minacciato di uccidermi se non avessi acconsentito a legarmi e.. io ho acconsentito non potevo fare altro.

A quel punto intervennero gli altri dicendo che la dinamica era più o meno la stessa. Erano stati fregati, alcuni per il fatto che era una professoressa e anche un'ottima attrice, altri perché si aspettavano che Lucia li avrebbe minacciati con un coltello.

Il ragazzo si mise a raccontare di come li trattava. A quanto pareva lasciava il cibo in un sacco e loro mangiavano con le mani, aveva legato le mani davanti per evitare di doverli imboccare uno per uno. Per i bisogni naturalmente era un'altra storia, hanno dovuto arrangiarsi un po' da soli. Lucia vide Anna con il ragazzo che l'aveva attaccata il giorno prima per disperazione, ne rimase un po' sorpresa ma le faceva comunque piacere vedere che alla fine si erano riuniti. Quel ragazzo poteva essere stato anche uno stupido ed un impulsivo ma amava davvero la sua sorellina. Senza pensarci fece un piccolo sorriso.

– Insomma... siamo andati avanti così finché... lei non ha portato giù anche Lucia, io pensavo che fosse una sua complice ma... poi qualcuno mi ha detto che aveva un coltello puntato alla schiena –

A Lucia non stupiva il fatto che fosse stata l'unica ad essere stata minacciata mentre dormiva; quella donna ce l'aveva a morte con lei e, probabilmente, non l'avrebbe seguita, viste le circostanze. Ma nel momento in cui ci pensava il preside aveva interrotto il ragazzo per chiedere a Lucia cosa era successo di preciso dopo. Lucia strinse i pugni e con lo stomaco rivoltato al ricordo cominciò a raccontare. Da quel momento dovette continuare lei. Raccontando tutto quello che aveva saputo e quello che sapeva. Il racconto non rispecchiava molto la realtà dei fatti per il semplice fatto che Lucia non fece cenno a ciò che veramente aveva provato, dal racconto sembrava una persona molto più razionale e calcolatrice ma la verità era che non se la sentiva di svelare i suoi pensieri e le sue emozioni a persone che non conosceva. Voleva solo levarsi dai piedi quell'esperienza il prima possibile. Però la storia aveva preso proprio tutti. Anche le vittime ascoltarono come se non fossero stati presenti.

Il preside disse di aver chiamato subito delle guardie per farla portare via, il prima possibile. Dopo le dovute spiegazioni tutti si dispersero tornando dai loro amici continuando a raccontare. Il direttore disse che per quel giorno le lezioni erano sospese quindi Lucia era pronta a ritornare in camera sua quando sentì il suo nome venir chiamato alle sue spalle.

Con una contrazione di stomaco si voltò per ritrovarsi davanti il fratello e la sorella Anna. Il ragazzo aveva una faccia che raccontava qualsiasi cosa avesse da dire. Guardando in basso teneva le mani intasca. Dopo un paio di secondi si avvicinò mormorando:

– io... mi... mi sento un idiota... sul serio non so come... come scusarmi per... per quello che ho fatto ieri – Lucia sentì il suo cuore aumentare i suoi battiti come se si trovasse davanti ad un precipizio. Un brivido che non aveva alcuna attinenza con la paura la percorse in tutto il corpo e non aveva idea di cosa significasse.

– è che... ero spaventato per mia sorella, pensavo che non l'avrei rivista mai più e... credo di aver perso la testa.. mi... mi dispiace da morire –

Lucia non sapeva proprio cosa dire, non le era mai accaduta una cosa del genere, così, per evitare che il ragazzo continuasse ad avere i sensi di colpa rispose:

– beh... ecco... sono... sono contenta che vi siate ritrovati... alla fine –

Il ragazzo finì con un giuramento:

– Giuro che la prossima volta farò più attenzione alle...alle chiacchiere di corridoio –

Lucia annuì sorridendo e se la svignò. Quel giorno non finirono le scuse nei suoi confronti, anche i ringraziamenti per aver salvato, l'amico, il figlio, il fratello e così via. Quando sentì la voce della madre di Mattia scuotere le pareti uscì da camera sua e la vide attraversare il corridoio attaccandola e dimenandosi tra le guardie. Lucia vedendola in quello stato era abbastanza sicura che non sarebbe uscita di prigione. Infatti, da quando la vide uscire dall'istituto non la rivide mai più. Fu processata e condannata a morte più per il timore che potesse rifarsi di nuovo su Lucia che per altro, alla fine non aveva ucciso nessuno. Lucia rimase un po' sull'attenti per i primi giorni successivi ma poi, divenne una specie di eroina. Quindi piano piano riuscì a rilassarsi e a farsi degli amici. Finalmente la storia di Mattia era definitivamente chiusa. Non l'avrebbe più disturbata.

  
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