Caro, caro Natale.
I
A Elisa. Ho provato a non farli litigare, ma come ben sai, Madara e Mito sono terribili insieme.
Spero ti piaccia.
Se qualcuno di sua conoscenza l'avesse vista girare per i negozi di Konoha insieme a lui, avrebbero pensato che fosse davvero impazzita.
E invece no.
Mito Uzumaki era stata presa - metaforicamente, s'intende - per i capelli e trascinata da Madara Uchiha nel centro della città, per trovare un regalo alla povera sventurata che lui si era trovato come fidanzata. Sakura Haruno, appunto.
«Allora – aveva cercato di chiedere lei, comprensiva – cosa vorresti comprarle?»
Madara le aveva scoccato un'occhiataccia: «Non lo so. Secondo te perché mi sto affidando all'unico essere lontanamente femminile che mi possa aiutare?»
Ovviamente, si era beccato un colpo in testa.
Ma Mito in fondo era una persona buona e caritatevole: non avrebbe mai lasciato Madara a scegliere da solo un regalo. Per il bene di Sakura, s'intende.
E così si erano ritrovati a girovagare senza meta per ben tre ore, senza di fatto concludere nulla. Esausti, si erano seduti in un bar, dopo essere entrati in qualcosa come venti negozi e in metà di essi aver rischiato la rissa.
«Ma non hai neanche una minima idea? Neanche una piccola piccola?» gli chiese lei mentre beveva il suo caffé. Madara per tutta risposta scosse la testa, prima di addentare l'ultimo morso della sua crêpe alla Nutella.
Poi si girò verso la vetrina del negozio di fronte, ed ebbe una sorta di illuminazione. Si pulì in fretta la bocca, sporca di zucchero a velo, si alzò a pagare per poi dirigersi tutto impettito verso il locale davanti a loro. Mito osservò l'insegna del negozio e sbarrò gli occhi: apparteneva ad una marca di intimo femminile.
Si massaggiò le tempie, rassegnata.
"E ti pareva che non la finiva a parare lì..."
Tempo un quarto d'ora e Madara Uchiha usciva tronfio dal negozio con un pacchetto che con grande probabilità conteneva la migliore lingerie sul mercato.