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Autore: Querdenker    23/12/2018    2 recensioni
{ Raccolta di flashfic | DekuxOchako | future!fic | post!Yuuei Graduation }
Partecipante al Secret Santa indetto dal gruppo SasuNaru fanfiction Italia.
AUGURI AHIRYN!

I - «A me non sembra poi così difficile, rispetto all'affrontare un villain»
III - «Sì ma cioè, voglio dire... - iniziò a balbettare il ragazzo - Come hai fatto?»
V - «Ti ho portato i tuoi preferiti cara»
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izuku Midoriya, Ochako Uraraka
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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II
 

 

«We wish you a merry Christmas, we wish you a merry Christmas and a happy new year
Bakugou aveva cominciato a sbraitare una serie di parole irripetibili e sconce contro i suoi assalitori: Kirishima, Sero e Kaminari lo stavano addobbando di tutto punto, palesemente per prenderlo con i fondelli.
«Oh, è arrivato Baku Natale!» sghignazzò Kaminari rivolgendosi agli altri. L'intera classe stava festeggiando la vigilia nel dormitorio, agghindato in ogni modo possibile ed immaginabile in nome del consumismo occidentale, come lo aveva definito Tokoyami. E ogni momento era buono per prendere in giro Bakugou, ovviamente.
«Voi... - tuonò il ragazzo, togliendosi una ghirlanda dal collo – Luridi stronzi, pezzi di merda, me la pagherete!»
Era stato bellamente ignorato da tutti, che anzi non facevano che ridere della sua pacata reazione.
Anche Deku rise, anche se non del tutto convinto. Non era decisamente presente in quell'atmosfera natalizia.
«Midoriya?»
Iida era come sempre attentissimo alle reazioni del compagno. Anche Todoroki lo stava fissando incuriosito, forse cosciente del fatto che stava pensando alle parole dette da lui qualche settimana prima.
«Sì?»
«Sei strano, ti senti bene?»
Izuku fece un sorriso tirato: «Non preoccuparti Iida-kun, sono solo un po' stanco...»
Devi dirglielo
Piantala
Ragazzo, devi dirglielo!»
Perché diamine la voce della sua coscienza era terribilmente simile a quella di All Might?
No, ad Ochako non avrebbe detto nulla, non quel giorno almeno. Non avrebbe voluto turbarla e rovinarle la serata con le sue sciocche paturnie. E poi non poteva assolutamente fare la figura dell'idiota di fronte a tutta la classe, si sarebbe sotterrato per la vergogna! Inoltre sarebbe stato assolutamente irrispettoso nei confronti della ragazza, che si sarebbe sicuramente sentita in dovere di rifiutarlo con parole gentili al posto magari di prenderlo a schiaffi o di volersene andare senza dire nulla.
Ma ragazzo, e se ti ricambiasse? Perché sei sempre così pessimista!
Smettila, smettila!
«Oi, Deku!»
L
a voce dura di Bakugou lo aveva tolto da quel turbine di ragionamenti contorti senza capo né coda.
«Kacchan?»
Katsuki lo sguardò per qualche secondo, sotto gli occhi curiosi di tutti. Lo guardò con sufficienza, dai piedi alla testa, soffermandosi poi sugli occhi.
«Se devi stare col broncio tutta la cazzo di serata, vattene da qualche parte a risolvere i tuoi problemi da nerd sfigato e non rovinare la festa pure agli altri. Trova una soluzione alle tue cacchio di grane e poi torna qui»
Con il tempo, il rapporto tra Izuku e Katsuki era migliorato: era difficile definirli con una parola. Erano rivali, entrambi puntavano al primo posto, avevano caratteri completamente diversi, eppure anche con poche frasi riuscivano a capirsi appieno. Izuku non si sarebbe certamente sorpreso se Bakugou un giorno gli avesse detto di aver capito che lui era innamorato di Uraraka.
La stessa Uraraka che ora lo stava fissando confusa dall'altro capo della sala, seduta tra Yaoyorozu e Ashido. Gli sorrise dolcemente e poco ci mancò che Izuku sprofondasse giù nel pavimento. Inspirò a fondo.
Allora ragazzo, glielo dici?
Un moto di coraggio lo pervase. Katsuki aveva ragione, che diamine! Non poteva certo rimuginare in eterno!

Quando alcune ore dopo Aizawa-sensei li aveva dolcemente cacciati nelle loro camere, intimando loro di non fare baccano, Izuku aveva appena fatto in tempo ad avvisare Ochako di volerla incontrare tra un'ora. Lei l'aveva osservato stranita, ma aveva annuito.
Ed eccolo lì a fissare l'orologio in camera sua, tentando invano di riordinare le idee. Mancavano pochi minuti.
Dovresti avviarti ragazzo
Stranamente Izuku obbedì senza replicare, quasi come fosse in uno stato di trance. Aprì piano la porta e percorse lentamente il corridoio, fino a ritrovarsi nella sala comune. Ochako era già seduta sul divano, rigida e con gli occhi chiusi.
«Uraraka-san, ti devo dire una cosa: spero di non turbarti ma...»
«Mi piaci.»
«Sì, fammi finire un attimo... Aspetta, cosa?!»
«Hai sentito benissimo, Deku-kun.»
Non avrebbe mai e poi mai sperato in una frase simile. Fu come ricevere una botta in testa e svegliarsi improvvisamente, mentre osservava il viso di Uraraka diventare paonazzo e iniziare a muoversi verso l'altro. Una vocina nella sua testa gli fece notare che tutto il corpo di lei si stava sollevando: per l'imbarazzo aveva iniziato a fluttuare.
Izuku si mosse inconsciamente. Afferrò le mani della ragazza e la spinse giù.
Poi la baciò.
Non era il suo primo bacio. Era uscito con un paio di ragazze – sempre su loro sollecitazione, lui in condizioni normali non avrebbe mai avuto il coraggio di chiedere ad una donna di uscire – ma era la prima volta che prendeva l'iniziativa. Si sentiva goffo, eppure aveva talmente tanta adrenalina in circolo in quel momento che se non avesse baciato Ochako probabilmente avrebbe iniziato a correre per il dormitorio come un forsennato dalla gioia. O forse l'avrebbe fermato e baciato lei. O forse...
Piantala e goditi il momento, idiota.”
Eccola, la voce di Katsuki che ogni tanto faceva incursione nella sua mente per dargli una strigliata.
Non aveva la minima idea di quanto tempo rimasero lì, appiccicati l'un l'altra, tenendosi stretti. Ochako gli aveva afferrato i capelli con così tanta forza che avrebbe potuto strapparglieli e a Deku non gliene sarebbe potuto fregare un accidenti.
«Odio rovinare questo genere di momenti, ma direi che possiamo anche finirla qui e tornare tutti a letto»
Aizawa-sensei li osservava a metà tra l'assonnato e l'arrabbiato – come sempre – e aveva tutta l'aria di una persona che si sente palesemente un terzo incomodo.
I due ragazzi si staccarono subito, una più rossa dell'altro, ma non dissero nulla. Non che Aizawa-sensei avesse voglia di ascoltare le loro scuse, s'intende. Ochako borbottò un “ci perdoni” e fuggì verso la sua camera. A Deku invece toccò l'ingrato compito di seguire il professore, che lo stava riaccompagnando alla sua stanza.
«Sensei...»
«Non è di certo la prima volta che becco studenti a limonare di notte Midoriya e non sarà sicuramente l'ultima. Mi chiedevo solo quando avrei beccato voi due.»
«Cosa? Chi...»
«Non credo siano affari tuoi.»
Deku annuì, ma il pensiero di Aizawa in veste di Cupido, protettore delle coppie segrete, lo fece inorridire e allo stesso tempo divertire.
Arrivarono in camera sua dopo un tempo che sembrò interminabile.
«Beh, – borbottò – buon Natale sensei. E scusi se...»
«Sì sì, buon Natale anche a te Midoriya. Scuse accettate.»
Aizawa non si dilungò oltre, sembrava decisamente propenso a tornare a dormire in santa pace.
Prima di aprire la porta, Deku realizzò cosa era successo poco prima, la dichiarazione di Ochako, lei che diventava tutta rossa (e sicuramente pure lui), il bacio... Sospirò felice, come se si fosse liberato di un peso.
Avrebbe certamente passato la notte a ricordare gli avvenimenti di qualche minuto prima come un idiota, perdendo ore di sonno preziose. Poco male, a tenerlo sveglio almeno stavolta erano fatti realmente accaduti e non le sue solite elucubrazioni senza senso.

  
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