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Autore: Querdenker    23/12/2018    2 recensioni
{ Raccolta di flashfic | DekuxOchako | future!fic | post!Yuuei Graduation }
Partecipante al Secret Santa indetto dal gruppo SasuNaru fanfiction Italia.
AUGURI AHIRYN!

I - «A me non sembra poi così difficile, rispetto all'affrontare un villain»
III - «Sì ma cioè, voglio dire... - iniziò a balbettare il ragazzo - Come hai fatto?»
V - «Ti ho portato i tuoi preferiti cara»
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izuku Midoriya, Ochako Uraraka
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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V
 

 

Con passo lento, riuscì ad arrivare a destinazione. Non era più giovane come una volta, quando tutta la forza del mondo era nelle sue mani, pieno di vita e di voglia di riscatto.
«Ti ho portato i tuoi preferiti, cara»
Poggiò un mazzo di girasoli sulla tomba e osservò la foto di quella che per quasi 70 anni era stata la sua compagna: non aveva permesso che mettessero una foto di lei da vecchia.
Izuku aveva voluto che ritraessero Ochako come lui l'aveva sempre vista, giovane, piena di vita e sorridente.
Se n'era andata ormai da qualche mese, di notte, nel sonno. Deku aveva sempre temuto che un villain l'avrebbe portata via da lui e dai loro figli, invece avevano vissuto a lungo insieme e quando erano endati entrambi in pensione sembrava che il pericolo fosse scongiurato.
Gli era caduto il mondo addosso la mattina in cui lei non si era più svegliata e aveva dovuto chiamare i suoi figli – ormai già grandi e con dei figli a loro volta – e un'ambulanza.
Quel giorno, il Giappone aveva dichiarato lutto nazionale per Ochako Uraraka, una delle eroine più valorose ed energiche. Al funerale c'erano tutti gli amici di una vita – quelli che erano rimasti. Yaoyorozu senza Shouto, che ormai mancava da quasi 10 anni; Iida, a cui non reggevano più le gambe ed era costretto in una sedia a rotelle, accompagnato da Asui e Tokoyami, ormai prossimo alla cecità; Katsuki era venuto con Ashido e Kaminari, ma senza Jirou, Kirishima e Sero. E lui, da quel momento solo, che come unico sostegno aveva ormai solo un bastone.
E questi un tempo sarebbero stati degli eroi? Questi vecchi?”, ecco cosa aveva tormentato Deku per tutta la durata del funerale. Il fatto che tutti piano piano stessero scomparendo, svanendo nel nulla.
Tra meno di 20 anni sarebbe stati solo un ricordo. Quei ragazzi e quelle ragazze della sezione A, potenti, fieri e al servizio del Bene non esistevano più: ormai erano solo ombre di ciò che erano stati in passato. Ombre vecchie e decrepite, che non ricordavano bene il passato od erano diventate sorde.
«Sai... – disse Izuku alla tomba – dicono che certe persone muoiano dentro dopo che il loro compagno se n'è andato. Credo di sentirmi anche io così.»
Una piccola lacrima gli solcò il viso – era sempre stato un maledetto frignone, a detta di Katsuki.
«Non lo so, alzarmi la mattina diventa sempre più difficile. Vado a trovare i ragazzi e sto con i bambini, mi diverto tanto con loro. A volte vedo Iida e gli altri, ma poi torno a casa e mi sento oppresso dalla solitudine, Ochako...»
Era certo che lei da qualche parte lo stesse ascoltando. Era convinto che lei fosse sempre accanto a lui, a proteggerlo ed incoraggiarlo. Era sempre stato così, da quanto avevano fatto il loro ingresso alla Yuuei.
«Non desidero morire per raggiungerti. Tu non me lo permetteresti mai. Ma a volte, quando mi sveglio nel cuore della notte e non ti vedo accanto, o quando pranzo da solo, vorrei davvero che quel momento arrivasse presto. Perché così potrei stare di nuovo con te. O, nel caso non ci sia nulla dopo, finirebbe tutto.»
Sospirò tristemente, continuando a fissare la tomba di lei. Col tempo il suo vizio di divagare non era affatto sparito. Anzi, forse era peggiorato, visto che ogni tanto tendeva a dimenticarsi di ciò di cui stava parlando. Ochako per questo lo prendeva sempre in giro, ridendo come una bambina.
Si avvicinò alla lapide e sfirò la foto di lei, abbozzando un sorriso triste.
«Scusami se ti ho turbato con questi discorsi tristi da vecchio. Non so se domani potrò venire, dicono che pioverà e lo sai che il maltempo peggiora i miei acciacchi. Ma appena posso verrò sicuramente. A presto cara.»
Esattamente come era arrivato, con passo lento e sorretto da un bastone, Izuku Midoriya si incamminò verso casa sua.

  
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