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Autore: Abby_da_Edoras    24/12/2018    9 recensioni
Per vostra grande sfortuna, le mie grinfie e i miei deliri sono arrivati anche su questa serie TV! Sì, voglio sottolineare che mi sono ispirata totalmente alla serie TV e che non voglio minimamente mancare di rispetto ai personaggi storici, però la mia "sindrome da lieto fine" è arrivata a tanto che ho deciso di... fare in modo che la Congiura dei Pazzi non ci sia proprio stata! Come ho fatto ad arrivare a tanto? Beh, con una storia a metà tra la parodia e la commedia, in cui ho inserito un nuovo personaggio, Antonio Orsini, completamente inventato, un ragazzo sensibile, allegro e generoso che si impegnerà totalmente per riconciliare Medici e Pazzi... e ci riuscirà, perché nelle mie storie un lieto fine lo devono avere proprio tutti (e chi lo ha detto che i cattivi non hanno un lieto fine? Con me sì!). Ah, il mio prestavolto per Antonio Orsini è il Romeo del musical Ama e cambia il mondo.
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono ad autori, registi, sceneggiatori e produttori della serie TV I Medici 2.
Genere: Angst, Drammatico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Medici Abby's Version'
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Capitolo terzo
Cosa stava succedendo a palazzo Medici? Proprio ora che Antonio credeva di aver favorito l’unione con la famiglia Pazzi, erano i fratelli Medici a metterlo in crisi! Non c’era pace per lui, è proprio vero che nessuna buona azione resterà mai impunita…
Giuliano stava sempre meno a casa e, quando c’era, si mostrava piuttosto nervoso. Lorenzo, dal canto suo, sembrava arrabbiato con lui ritenendolo un irresponsabile che non voleva crescere.
Antonio si trovava proprio preso nel mezzo e, oltre a questo, si preoccupava di come aiutare Clarice a favorire le nozze tra Francesco e Novella… e non bisogna dimenticare Jacopo Pazzi perché Antonio, di certo, non lo dimenticava e, anzi, non smetteva di pensare a lui nemmeno per un istante, seppur preso da un milione di altre cose.
Quel pomeriggio il giovane si trovava in camera sua cercando di fare il punto della situazione. Alcune cose positive c’erano e lui se ne rallegrava, peccato che succedesse sempre qualcosa che scombinava tutto!
Per esempio, di buono era venuto fuori che Lorenzo aveva proposto a Francesco una società tra le banche Medici e Pazzi per vendere l’allume di Volterra e aumentare le entrate di entrambe. Se la cosa fosse andata in porto, sarebbe stata un’altra opportunità per le due famiglie di collaborare e di rendere più realistico quello che Antonio si ostinava a sperare. Ed era positivo che la proposta fosse venuta spontaneamente da Lorenzo e che Francesco l’avesse considerata… insomma, sembrava proprio che Antonio non fosse il solo a volere l’unione tra le due famiglie.
Peccato che Giuliano cominciasse ad essere geloso di Francesco: era come se pensasse che Lorenzo avrebbe voluto lui come fratello…
E peccato, ovviamente, che l’idea di collaborazione tra le banche dei Medici e dei Pazzi fosse stata clamorosamente bocciata (tanto per usare un eufemismo) da Jacopo, che aveva mostrato una spiacevole tendenza a non cooperare… Antonio pensava che, probabilmente, avrebbe dovuto provare a parlargli di nuovo. In fondo, grazie alla sua insistenza, era intervenuto alle nozze di Guglielmo e Bianca, perché non sperare che potesse dare il suo benestare anche alla società tra le banche? Del resto, lui pure ci avrebbe guadagnato, no?
E poi Antonio avrebbe voluto parlare anche con Giuliano e fargli capire che non doveva essere geloso di Francesco. Sì, questa parte sarebbe stata di sicuro più facile, Giuliano si sentiva probabilmente trascurato e avrebbe solo avuto bisogno di un piccolo incoraggiamento per chiarirsi con il fratello.
Riuscire a incontrare di nuovo Jacopo Pazzi e cercare di convincerlo a vedere la positività nell’accordo per l’allume sarebbe stato tutto un altro paio di maniche…
Così Antonio decise di cominciare subito andando a parlare con Giuliano e uscì dalla sua stanza per cercare l’amico. Lo trovò che stava scendendo le scale, con l’evidente intenzione di recarsi da qualche parte.
“Buon pomeriggio, Giuliano, stavi uscendo? Avevo alcune cose da dirti, hai tempo per me?” gli chiese.
Il giovane Medici sembrava ben poco disposto ad un colloquio e molto preoccupato per qualcosa.
“Questo non è proprio il momento, Antonio. Devo raggiungere Lorenzo al Palazzo dei Priori, sta succedendo un disastro con la faccenda dell’allume e Jacopo Pazzi cercherà di convincere il Consiglio a fare guerra a Volterra!”
Antonio restò basito.
“Guerra a Volterra?” ripeté, come se non riuscisse a crederci. “Aspettami, Giuliano, voglio venire anch’io!”
“Pensi di poter convincere Jacopo con le tue belle parole? Padronissimo di provarci, tanto, peggio di così…”
Antonio seguì Giuliano e, strada facendo, ne approfittò per farsi spiegare questo inaspettato quanto spiacevole sviluppo della situazione.
“Jacopo Pazzi ha fatto in modo che i mercanti di Volterra vendessero l’allume a un prezzo inferiore, ha fatto uccidere Maffei che era dalla nostra parte e ha denunciato tutto questo come un tradimento di Volterra” disse il giovane, molto innervosito. “Ecco come lavora il tuo amico!”
“C’è sicuramente un equivoco” replicò Antonio, cercando di non perdere la fiducia. “Che motivi avrebbe Messer Pazzi per volere la distruzione di Volterra?”
“Ho rinunciato da tempo a cercare di capire le motivazioni di Messer Pazzi” tagliò corto Giuliano, mentre entrava nel Palazzo dei Priori, sempre tallonato dal giovane Orsini, “ma, visto che siete tanto in confidenza, puoi chiederlo direttamente a lui… magari non appena avrà finito la sua arringa!”
Jacopo Pazzi, infatti, stava appunto incitando i Priori a votare per muovere guerra a Volterra, nonostante l’opposizione di Lorenzo che non voleva spargimenti di sangue. Il gonfaloniere chiese la votazione e, questa volta, l’esito fu sfavorevole ai Medici.
Sembrava proprio che l’inganno di Jacopo fosse riuscito e l’uomo appariva molto soddisfatto.
Lorenzo, invece, cercò di salvare il salvabile e, in una disperata corsa contro il tempo, prese con sé il fratello Giuliano e Francesco Pazzi per organizzare con loro un ultimo tentativo di salvare la città. I tre passarono accanto ad Antonio con tanta fretta da non accorgersi nemmeno di lui e uscirono dal palazzo, continuando a parlare.
A quanto pareva, perfino Giuliano si era dimenticato di chi lo aveva accompagnato fino a lì!
Antonio, tuttavia, non se la prese. Capiva che la situazione era molto grave e, anzi, sorrise nel vedere Giuliano, Lorenzo e Francesco insieme. Il pericolo che correva Volterra aveva nuovamente unito i due fratelli e sembrava che Giuliano non fosse nemmeno più tanto ostile verso Francesco: avrebbero agito insieme per tentare di scongiurare quella guerra.
Molto bene, non c’è più bisogno che io parli con Giuliano, allora. Spero che riescano a impedire la distruzione della città… e, visto che sono nuovamente uniti, come una vera famiglia, penso proprio che ci riusciranno.
Rassicurato, il giovane Orsini si incamminò verso Palazzo Medici. Non poteva fare niente per Volterra ma, poiché l’incomprensione tra Lorenzo e Giuliano pareva superata, lui poteva dedicarsi ad un altro compito: insieme a Clarice, avrebbe parlato con Andrea Foscari per convincerlo a concedere la mano di sua figlia Novella a Francesco. Il nobile veneziano era molto offeso per il rifiuto di Giuliano di sposare la giovane e aveva deciso di ritornare con lei a Venezia quella mattina stessa per poi sconsigliare al Doge di intraprendere una qualsiasi alleanza con Firenze. Clarice aveva pregato Foscari di recarsi a Palazzo Medici, prima di partire, per un ultimo colloquio, ma nessuno dei due sapeva se l’uomo si sarebbe presentato e, comunque, se avrebbe ascoltato quello che la giovane donna aveva da proporre.
Quando Antonio entrò nel palazzo, Andrea Foscari era appena arrivato e Clarice gli era andata incontro. Per una volta, il tempismo era stato perfetto!
Foscari, tuttavia, non sembrava affatto disponibile ad un colloquio.
“Madonna Clarice, ho accettato di incontrarvi solo per cortesia, ma potete dire a vostro marito che gli affari di Firenze non mi interessano e che io e mia figlia partiremo tra poco per tornare a Venezia” disse in tono gelido.
“Non vi parlo a nome di Lorenzo, Messer Foscari, lui non è qui e non sa nemmeno che vi ho chiesto questo colloquio” disse la giovane, mentre il fratello si avvicinava a lei e salutava cortesemente il veneziano. “Vi presento mio fratello, Antonio. Mi sono consultata anche con lui prima di parlarvi perché quello che veramente conta per me è la felicità di vostra figlia.”
Quelle parole accorate spiazzarono Foscari e lo indussero ad ascoltare con maggior attenzione ciò che Clarice aveva da proporre.
“So che siete rimasto offeso dal rifiuto di Giuliano di sposare Novella, ma… vedete, c’è anche un altro figlio di banchieri fiorentini che vostra figlia potrebbe sposare.”
“A chi vi state riferendo, Madonna?” domandò Andrea Foscari, subito più interessato.
“A Francesco Pazzi” rispose Clarice, con un lieve sorriso. “Credo di poter dire che Novella sarà più felice con un marito che ama e che la ama che in un matrimonio combinato soltanto per interesse. Purtroppo ho conosciuto l’infelicità di una simile unione e vorrei risparmiarla a vostra figlia.”
Foscari appariva perplesso.
“Credevo che la famiglia Medici e la famiglia Pazzi non fossero in buoni rapporti. Perché mi consigliate questa unione?”
“Le cose stanno cambiando” intervenne Antonio, dopo essersi scambiato un sorriso e uno sguardo d’intesa con la sorella. “Le due famiglie si stanno avvicinando molto e, anzi, Francesco Pazzi è considerato quasi un fratello da Lorenzo. Un matrimonio tra lui e vostra figlia sarebbe un ulteriore passo verso la pace, oltre che l’inizio di un’alleanza proficua tra Firenze e Venezia.”
“Guglielmo, il fratello di Francesco, ha sposato Bianca, la sorella di mio marito” riprese Clarice, “e fa quindi parte della famiglia. Se volete seguirmi, Messer Foscari, vi condurrò da lui, così potrete parlare di questo matrimonio.”
Il nobile veneziano rifletté per qualche istante, soppesando i vantaggi che sarebbero derivati da tale unione, poi decise di acconsentire ad incontrare Guglielmo.
“Molto bene, Madonna Clarice, sarò lieto di parlare con Messer Guglielmo” disse, offrendo il braccio alla giovane.
Mentre i due salivano lo scalone per accedere al piano superiore, Antonio vide Lorenzo e Francesco che passavano davanti all’ingresso, molto agitati e nervosi. Decise quindi di raggiungerli, visto che lì non aveva più niente da fare e che Clarice se la sarebbe cavata benissimo da sola.
Avrebbe dovuto mordersi la lingua per impedirsi di anticipare a Francesco la bella notizia, tuttavia credeva di riuscire a mantenere il segreto ancora per un po’…
“Lorenzo, Francesco, dove state andando così di fretta?”
“Dobbiamo partire immediatamente per Volterra, dobbiamo riuscire a fermare l’armata. Giuliano è già con i soldati, abbiamo soltanto questa possibilità” gli disse l’amico. “Per favore, spiega tu la situazione a Clarice, io non ho tempo, dobbiamo andare subito e temo che sia già troppo tardi!”
“A Volterra, adesso? Ma perché?” domandò Antonio, che evidentemente si era perso qualche passaggio.
“Io e Francesco speravamo di trovare il mercante pagato da Jacopo per ingannare i commercianti di Volterra, ma siamo arrivati tardi, lui lo ha fatto uccidere” spiegò in fretta Lorenzo, mentre preparava il cavallo.
“Mio zio non poteva permettere che testimoniasse contro di lui” aggiunse Francesco, già in sella.
“L’ultima possibilità che abbiamo per impedire un massacro è raggiungere l’armata e fermarla” concluse il giovane Medici, salendo anche lui a cavallo. Nei suoi occhi si leggeva chiaramente che non credeva nemmeno lui a questo tentativo disperato, ma sentiva il dovere di provarci.
I due giovani si allontanarono spronando i cavalli al galoppo, mentre Antonio restava a guardare, mille pensieri in testa, una gran confusione e una morsa gelida che gli stritolava il cuore.
Jacopo Pazzi aveva tramato per la distruzione di Volterra.
Jacopo Pazzi aveva fatto uccidere il mercante corrotto che avrebbe potuto testimoniare contro di lui.
Basta. Antonio corse a Palazzo Medici per informare la sorella della partenza improvvisa di Lorenzo e Francesco. La trovò nella sua stanza, che attendeva l’esito del colloquio tra Andrea Foscari e Guglielmo, e le spiegò tutto concitatamente.
“Temo che sia già troppo tardi, ma Lorenzo deve fare quello che ritiene giusto” commentò Clarice. “Ma tu, Antonio, mi sembri sconvolto, sei pallido, ti senti bene? E… dove stai andando? Non penserai di seguire Lorenzo e Francesco a Volterra, vero?”
“No, non a Volterra” rispose il giovane, conscio che quello che si proponeva sarebbe stato ancora più difficile e rischioso del tentativo dei suoi amici.
“E allora dove vai?” chiese preoccupata la sorella.
“Vado a parlare con Jacopo Pazzi” fu la laconica risposta di Antonio.
Ovviamente, la cosa non tranquillizzò affatto la povera Clarice, che forse avrebbe preferito Volterra…
Fine terzo capitolo
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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