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Autore: Fata Desi    16/07/2009    1 recensioni
Isadora ha 18 anni e ha avuto una dolorosa storia d'amore.Piano piano la sua vita è tornata normale e allegra e questo lo deve soprattutto a due suoi amici:Dave e Jack. Ma è davvero felice? Chissà che qualcuno non le regali il vero amore e la vera gioia di vivere? Ma chi sarà mai? Se un poco vi ho incuriosito entrate a leggere e lasciate un piccolo commento...grazie mille!
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo con un bell’evento…spero vi piaccia!! XD

 

 

Chapter Ten: Notte e idee folli… [Seconda Parte]

 

 

Punto di vista: Isadora

 

 

Non riuscivo a dormire.

Continuavo a girarmi nel letto tanto che avevo il timore di svegliare Paola che dormiva beatamente nel suo letto.

Ero agita.

Troppo agitata

Anzi sarebbe meglio dire emozionata.

Neanche la musica che ascoltavo riusciva a calmarmi.

-ma che ha Dave?- mi ritrovai a pensare quasi arrabbiata e con la testa tra le mani.

-io proprio non lo capisco- per la prima volta pensai di non capire il mio migliore amico.

Se così potevo continuare a definirlo.

No,in realtà lui non era più il mio migliore amico.

Ormai era l'uomo che amavo e desidearvo avere di fianco più di ogni altra cosa al mondo.

Ed ad un certo punto mi venne quasi da ridere al ricordo di quando mi aveva detto di essersi fidanzato con una ragazza e di quanto io mi sentii amareggiata dalla cosa per paura di perderlo.

Già,ma qualche mese fa io lo vedevo solo come un amico,per cui quella per me era solo la paura di perdere il mio grande amico.

Eppure mi dava fastidio e quando si erano lasciati non ero poi così dispiaciuta...

-che infame che sono!- mi ritrovai a pensare -ok che lui non la sopportava più dopo appena due settimane però non è bello essere felici di queste cose...-

pensai amareggiata.

A quel punto,nel mezzo del delirio dei miei pensieri,decisi si alzarmi e stiracchiarmi un po' le gambe.

Facendo con molta attenzione andai verso il comodino e guardai l'ora sul cellulare di Paola.

Erano le 5.49.

-sono quasi le sei di mattina e non ho chiuso occhio!- pensai tra me e me irritata.

Decisi di andare in bagno a darmi una rinfrescata,sperando che il mio umore potesse migliorare e arrivasse il sonno ad accogliermi tra le sue braccia.

A quel punto mi venne in mente l'ultimo risveglio,quello tra le braccia di Dave e mi sembrò di impazzire.

Volevo urlare,sfogarmi in qualche modo ma non sapevo come fare.

Perciò presi il mio beauty e l'asciugamano e corsi verso la mia stanza cercando qualche vestito e poi mi precipitai di corsa fuori di casa.

 

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Punto di vista: Dave

 

Erano ore che continuavo a rigirarmi nel letto.

Credo che al mondo non ci sia nessuno più idiota di me...

Ma cosa avevo combinato!!

Per quasi un anno sono riuscito a trattenermi dal provarci con lei.

Per quasi un anno l'ho considearata la mia migliore amica.

Per quasi un anno ho continuato a mentirmi...

L'amavo.

E anche troppo.

Non ce l'avrei mai fatta a sopportare un rifiuto da parte sua o peggio ancora di perderla del tutto,anche come amica.

Di solito mi bastava punzecchiarla e vederla arrossire oppure strapparle un sorriso e un abbraccio.

Invece quel giorno non ero riuscito a domare la mia anima vogliosa di lei.

Non ero riuscito a non bramarla.

E così mi ritrovo seduto sul letto,solo come poche altre volte ed esasperato all'idea del giorno successivo,di come mi sarei dovuto comportare con lei.

Dovevo starle lontano.

Non potevo rischiare di perderla.

Dopo aver passato una notte insonne in cui avevo toccato le punte di follia maggiore,decisi di alzarmi.

Mi svestii svogliato e  senza badare a cosa indossavo.

Avevo bisogno di rilassarmi e schiarirmi le idee,perciò uscii di casa senza neanche sciacquarmi il viso.

L’ambiente circostante era immerso in un silenzio quasi surreale.

Il sole,poco alla volta,si affacciava ad augurare il buon giorno.

Senza rendermene conto,inizia a camminare verso il bosco dietro casa,perso nei miei pensieri, e solo dopo un po’ mi accorsi di essere in prossimità di un laghetto.

Avevo ripercorso la strada del giorno prima.

Quella fatta con Isa.

Neanche l’avessi nominata ed ecco davanti a me l’immagine più bella della mia vita.

 

Sotto la piccola cascata,in mezzo al lago,si ergeva una dea.

Era girata di schiena,mostrando le sue bellissime e slanciate gambe.

Lo sguardo si posò poco più sopra,dove si affacciavano due tonde e sode natiche.

Alzando sempre più lo sguardo vidi i suoi capelli lunghi fino a metà schiena e la testa inclinata verso l’alto.

Era stupenda.

Con un gesto lento e sensuale alzò le braccia al cielo e poi spostò i suoi castani capelli.

Rimasi fermo,immobile.

Non sapevo cosa fare.

Lei non mi aveva notato.

Sarebbe stato stupendo andare lì da lei ma una parte di me diceva che era meglio fuggire.

Eppure non riuscivo a fare nessuna della due cose.

Ero incantato.

Lentamente si spostò leggermente di lato,regalandomi una visione unica.

Non avevo mai visto niente di più bello.

Era una fata,una dea.

Un dono per questa misera umanità.

Sembrava nata per star lì così,in mezzo all’acqua.

Intoccabile e divina.

Guardandola in quel momento notai le sue gambe sovrapposte,che celavano il suo fiore proibito,il ventre piatto e leggermente più sopra il seno.

Aveva due coppe divine,due colline in fiore.

Quel seno che tante volte avevo immaginato anche solo di sfiorare,quella morbidezza infinita.

Ma ciò che mi colpì di più fu il suo viso.

Era l’estasi.

La testa era rivolta verso l’alto e l’acqua dolcemente vi si posava sopra.

Gli occhi erano chiusi e la bocca semiaperta.

-Mai visto niente di così speciale ed eccitante in vita mia- pensai estasiato e stupito.

Ero incantato,irrecuperabilmente stregato da lei.

Per non so quanto rimasi fermo ad ammirarla.

All’improvviso,però,aprì gli occhi e si voltò a guardarmi.

Nei suoi occhi vidi lo stupore e poi un leggero imbarazzo che si dipinse sulle sue guance.

Era davvero meravigliosa.

Mi guardò di nuovo e poi si mosse verso la sponda del laghetto dove prese con delicatezza l’asciugamano e lo avvolse intorno al suo corpo.

E poi di nuovo mi guardò.

Ma questa volta con occhi curiosi.

Come investito da un’improvvisa scarica elettrica,mi ridestai dai miei pensieri e mi allontanai da lì il più velocemente possibile.

-non posso perderla…- e così corsi via.

 

 

 

 

Punto di vista: Isadora

 

 

Dave mi guardava con occhi felici,quasi estasiati.

-forse non mi ha riconosciuta…-pensai ironica.

Poi vidi che diventò bordeaux e si allontanò.

-perché te ne vai,stupido!- imprecai tra me e me.

“Dave!!” urlai.

Lui non rispose,non tornò in dietro e tanto meno si fermò.

Ero sulla sponda del laghetto con solo un piccolo asciugamano che mi copriva dal seno fino a poco meno di metà coscia.

Non so bene neanche io perché,mai inizia a correre.

“Dave” urlai di nuovo,accelerando il ritmo della corsa.

Ero a piedi nudi,in mezzo a un bosco.

Lui palesemente mi ignorava e questo mi irritava parecchio.

Durante la corse inciampai in una radice,cadendo a terra e procurandomi un bel taglio sulla gamba.

“Ah!Che male!” urlai con le lacrime sul viso.

Scendevano senza che io potessi fermarle e,forse,non erano dovute solo alla ferita.

Cercai di alzarmi ma mi faceva davvero troppo male e la vista del sangue non migliorava le cose.

Chiusi gli occhi e iniziai a piangere più forte tenendo il volto tra le mani.

Ero da sola,in mezzo a un bosco,ferita e senza mezzi di comunicazione.

E soprattutto senza Dave.

Non avevo lui al mio fianco a sorreggermi come sempre.

Continuai a piangere finche non sentii due mani che improvvisamente mi sollevarono da terra,facendomi emettere un piccolo urlo di spavento.

Aprii gli occhi e trovai davanti a me il mio sogno.

Il mio principe era arrivato a salvarmi.

“Dave!” urlai buttando le mie braccia intorno alle sue spalle.

Lacrime di felicità scendevano sulle mie guance.

“che frignona!” disse ridendo e prendendomi in giro.

“pensavo di morire…pensavo che mi avresti abbandonata…” singhiozzai guardandolo.

“piccola io non ti abbandonerei mai” mi disse sfoderando un sorriso celestiale “per te ci sarò sempre” aggiunse dandomi un bacio sulla fronte.

Quel semplice e tenero gesto fu la migliore delle cure per la mia anima.

“Ora ti porto a casa,così medichiamo la ferita” disse  serio.

“no,riportami al lago,per favore” gli sussurrai.

“no,hai bisogno di cure. Non vorrei che ti venisse un’infezione” mi disse preoccupato “non voglio che tu stia male”

“dave al lago ho i vestiti e,soprattutto,il beauty con il kit per le emergenze”

“sei incredibile Isa” disse ridendo

“so di essere sbadata per cui mi porto avanti” dissi con piccolo sorriso imbarazzato.

Ci guardammo e scoppiammo a ridere.

 

 

 

 

Scusate ma oggi non ho tempo per cui ringrazio  tutti,in particolare a Gin_ookami97 che mi lascai sempre dei bellissimi commenti che mi rendono felice (spero che questo capitolo ti sia piaciuto…hehe…) e a Nlc che mi ha lasciato un bel commento…grazie di cuore!! XD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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