Questa
storia è stata scritta per la Rainbow
Challenge indetta da
Fanworld.
Il prompt è il Verde.
Prima
che
leggiate, è mio dovere avvisarvi che questa è una
raccolta di Spin-Off legati alla fanfiction AU: "Elementia:
The War",
attualmente non ancora su Fanworld (il tempo di risistemare i capitoli
al momento pubblicati e la metterò anche qui XD). Essendo
che la lettura di "Elementia: The War"
è necessaria per
comprendere i seguenti spin-off, temo che la maggior parte di voi non
avrà la minima idea di quello di cui io parlerò.
T_T mi dispiace.
(XD ovviamente, se vorrete tuffarvi nella lettura della storia
principale... a me non potrà far altro che piacere!)
Green Wonder
(Hajime
e Teppei, 4 anni)
Lago di Dun, Ilar - Regno degli Ozora, Terre Centrali Orientali
La
risata piena e vigorosa di Hidetoshi Kisugi, Minister di
Terra, riempì la piacevole aria lacustre di quella sera
tiepida. A gambe
distese e i gomiti al suolo, restava scompostamente seduto sulle
rigogliose
rive del Lago Dun di Ilar con il piccolo Teppei sdraiato a pancia in
giù accanto
a lui; i piedi ciondolanti nell’aria ed il mento appoggiato
nelle mani.
«Per tutte le Dee, Seishiro, così rischi di
affogarlo tuo
figlio!»
«Fa’ silenzio, Hide. So esattamente quello che
faccio.» Si difese
l’interloquito immerso per metà nelle acque del
lago e con la mano che teneva
ancora sotto la superficie la testa di Hajime. «Come credi
che funzioni ad
Agadir?»
L’altro continuò a ridere, rivolgendosi a Teppei.
«Prendi
nota, figliolo, ti risparmierai questa tortura a Tyran.»
«Sì, però digli di quando
dovrà frantumare le montagne a
suon di pugni!» sottolineò Seishiro e il bambino
ridacchiò mentre fissava le
bollicine che risalivano sul pelo dell'acqua.
Il Minister di Agadir tenne sotto il figlio per qualche
altro secondo, poi lasciò la presa e la testa del piccolo
Hajime riemerse con
prepotenza, prendendo ampie boccate e sputacchiando acqua dolce. Suo
padre
sorrise, dandogli qualche colpetto sulla schiena.
«Tutto bene, figliolo?» domandò il Minister di Terra.
«Sì, zio Hide» rispose il bambino tra i
colpi di tosse. Anche
se non era davvero suo zio, Hajime aveva sempre considerato Hidetoshi e
Reika
Kisugi come dei parenti, dato che erano molto amici dei suoi genitori
fin da
giovani, e, come nelle più classiche delle tradizioni, lui
era divenuto amicissimo del loro
unico figlio,
Teppei.
«Forza, Hajime. Sei stato davvero molto bravo.» Lo
incoraggiò
il padre e il bambino sembrò illuminarsi; i pugni stretti con orgoglio.
«Davvero?»
«Sì. Sei rimasto sotto più del solito,
sei sulla buona
strada, ormai: nuoti già come un pesciolino e hai un
discreto livello di apnea.
Sei pronto per andare ad Agadir.»
«Ma… e quando mi spunteranno le
branchie?» domandò trepidante.
In risposta ricevette una carezza affettuosa sulla testa, mentre suo padre
rideva
divertito.
«C’è ancora tempo per quello, figliolo,
non essere
impaziente.»
«Uffa.»
«Forza, metti via quel muso lungo e fila a riva, che se tua
madre ti vede ancora in acqua al suo arrivo, me le dirà di
tutti i colori.» Lo
sospinse leggermente verso il bordo del lago che il piccolo raggiunse
in un
attimo.
Cercando di non inciampare nel tessuto bagnato del kiro
in miniatura che gli aveva
confezionato sua madre, Hajime raggiunse
Teppei e Hidetoshi, lasciandosi cadere sull’erba morbida
accanto al suo
migliore amico.
«Asciugati, ranocchio.»
Lo prese in giro l’uomo, lanciandogli un telo sulla testa, e
il bambino iniziò
a frizionarsi i capelli, facendo in modo che gli schizzi
d’acqua finissero
addosso a Teppei. Quest’ultimo rise, nascondendo il viso.
«Smettila, Hajime! È fredda!»
«Proprio per quello, se no non c’è
gusto!»
«Dite un po’.» Hidetoshi si
attirò la loro attenzione. «Ma
voi lo avete mai visto un vero Tritone di Agadir completamente
trasformato?»
I due bambini scossero il capo, con perplessità.
«Nemmeno tu, Hajime?»
«Non tutto-tutto.»
E l’uomo annuì con un sorrisetto convinto
«Ehi, Shiro,
perché non fai vedere ai due mostriciattoli
come diventerà Hajime tra qualche anno?»
«Sì!» Teppei parve da subito entusiasta e sgranò gli
occhioni vivi di curiosità. Il padre gli spettinò
la morbida massa riccia di
capelli.
«E' uno spettacolo unico, presta la massima
attenzione.»
Ancora in acqua, Seishiro si strinse nelle spalle. «Va
bene»
accordò, liberandosi del kiro
che venne appoggiato tra i canneti costeggianti la riva.
Si immerse
poi completamente, allontanandosi con bracciate rapidissime e
scomparendo sotto
la superficie. Teppei allungò il collo per vedere dove fosse
finito,
ma l’acqua era diventata improvvisamente immota, come
meravigliosa tavola sotto
la luce della luna. Si sentiva solo il continuo sciabordio lungo la
riva e tra
le canne.
Poi, Seishiro Taki riemerse con un potente colpo di reni,
saltando sulla superficie e Teppei balzò a sedere, assumendo
una postura più
composta e osservandolo con gli occhioni carichi di meraviglia.
La luna illuminava il colore verde chiarissimo della sua
pelle, mente le squame della coda – che era lunga,
più lunga di qualsiasi altra
coda di pesce che avesse mai visto – cangiavano al riverbero
e brillavano come
diamanti.
«Wow!» esalò, sbattendo velocemente le
palpebre. Era incantato.
«Spettacolare, vero?» gli domandò suo
padre con un sorriso e
lui annuì energicamente, correndo verso la riva dove venne
raggiunto da
Seishiro; in quel modo, poté osservarlo meglio da vicino.
«E tu, Hajime? Pensa che diventerai
così.»
L’interpellato non parve troppo entusiasta e
osservò prima
Hidetoshi e poi suo padre.
«Ma è… è verde»
sentenziò. «Anche io diventerò verde,
papà? Come
un’alga?»
L’uomo rise di gusto, mentre Teppei gli fissava le orecchie
sul cui padiglione era spuntata una
sottile membrana che
faceva da pinna. «La tonalità di colore dipende
dal tipo di acqua e dalla
vegetazione. Quindi non diventerai solo
verde.» Quella notizia non sembrò rincuorare suo figlio,
però dovette ammettere che la
coda di suo padre era bellissima e la fissò come
ipnotizzato, mentre la
dibatteva debolmente nelle acque del lago giocando con Teppei che
cercava, invano, di afferrarla.
Fu proprio quest’ultimo a girarsi verso di lui con un
sorriso entusiasta sul volto.
«A me piace il verde, Hajime!» Poi si rivolse al
Tritone: «Zio
Shiro, anche Hajime avrà una coda lunga e luccicante come la
tua?»
«Certo, Teppei.»
«Wow!» Galvanizzato, tornò dal suo compagno di giochi. «Hai
sentito? Diventerai bellissimo come il tuo papà!»
Hajime arrossì. «Bellissimo? Ma se ho i denti a
coniglio!»
«E allora? A me piacciono anche quelli!» Teppei gli
balzò al collo,
rotolando tutti e due sull’erba. «Voglio vederti con
la coda verde!»
«Ehi, Teppei! Piano!» furono le deboli proteste di
Hajime,
mentre i loro padri ridevano divertiti.
Seishiro indossò nuovamente il kiro
e tornò nella sua forma umana, uscendo dall’acqua.
I lunghi
capelli neri, che arrivavano a lambire quasi il fondoschiena, si
incollarono fradici
alla pelle. Con gesti lenti li strizzò, prendendo posto
accanto a Hidetoshi; quest'ultimo sghignazzava nel vedere Hajime e
Teppei
che giocavano alla lotta, e Teppei aveva la meglio.
«I due mostriciattoli
vanno d’amore e d’accordo» disse il
Minister di Terra, aveva una
corporatura molto più possente di quella del Minister
dell’Acqua che era
asciutta e flessuosa. «Un giorno finiranno col prendere il
nostro posto qui a
Ilar, te lo dico io.»
«Chissà, magari il destino avrà in
serbo qualcos’altro per
loro. Qualcosa di molto più importante.»
L’altro lo pungolò con una gomitata.
«Pensi sempre in grande
tu.»
«Arin dice che sono lungimirante. Ma
non ci vuole molto per capire che diventeranno due ottimi
Elementi.»
«Parole sante.»
In quel momento, le voci di Arin Taki – da cui Hajime aveva
preso la dentatura sporgente – e Reika Kisugi – che
aveva tramandato il ricco
groviglio di ricci a Teppei – si attirarono le attenzioni dei
piccoli,
emergendo dal bosco con delle ceste cariche di cibo per il loro pic-nic
in riva
al lago.
«Bambini, arrivano i rinforzi!»
«Abbiamo preparato anche la crostata di mele!»
I mostriciattoli
balzarono in piedi, esclamando, all’unisono, un festante: «Evviva!»
Note:
c'erano dei momenti di cui mi sarebbe sempre piaciuto parlare. Momenti
che precedono l'inizio della Guerra raccontata in "The War",
momenti
legati all'infanzia di Yuzo, Mamoru, Hajime e Teppei, e alla loro
crescita. La nascita di questa raccolta, mi ha permesso di poter
trovare un modo per raccontarvi di questi piccoli e importanti
momenti.
L'intera
Raccolta (ed in particolare le storie sui Ciccioli XD) è
dedicata a Kara: perché so che
apprezza tantissimo
Elementia, perché quando avevo bisogno di una mano a trovare
una trama per quel terribile colore verde mi ha riempito di spunti e
perché, indirettamente, mi ha fatto venire l'idea di creare
una Raccolta.
:* Grazie.