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Autore: Il corsaro nero    25/12/2018    2 recensioni
Il Natale è da sempre la festa della gioia, della famiglia e dell'amicizia, anche se quest'ultima potrebbe provocare un mare di guai e pasticci... natalizi.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Broly, Goku, Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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UN DOLCE NATALE


Una torta?” domandò il giovane dai capelli a palma e l'enorme cappotto blu al giovane che gli stava camminando di fianco, in quel freddo mattino di Dicembre, con tanto di neve per terra e qualche fiocco che cadeva dal cielo nuvoloso, leggermente più alto di lui, dalla pelle abbronzata, dai capelli neri lunghi fino alle spalle spettinati e una cicatrice sulla guancia, il quale annuì: “Già. Vegeta ha deciso di prepararne una per i suoi genitori che verranno a trovarlo per Natale.”

I due si fermarono davanti al citofono della piccola villa e, mentre schiacciava il citofono, quello più alto aggiunse: “Sai, sono sempre via per lavoro, per questo lui e suo fratello li vedono poco...” “Sono certo che apprezzeranno molto il pensiero... non vedo l'ora di vedere la torta che ha fatto... scommetto che sarà buonissima.”

Proprio in quel momento, la porta si aprì e comparve un giovane più basso degli altri e coi capelli a fiamma.

Il ragazzo, senza mezzi termini, indicò il giovane con la cicatrice e disse: “Entra pure, Broly. Kakaroth, invece, resterà fuori.” “Eh?! E perché, Vegeta?!” protestò il giovane dai capelli a palma mentre Broly entrava in casa, e Vegeta rispose: “Vorrei evitare danni al mio capolavoro e, con la tua propensione a combinare disastri, me la distruggeresti in un secondo. Guarda che non ho dimenticato quello che mi hai combinato l'anno scorso.” “Non ho mica fatto apposta a incendiarti il tuo albero di Natale... però è anche colpa tua. Non mi avevi detto che il tuo albero era vero...” “Questo perché non credevo che fossi così stupido da mettere delle candele accese sull'albero! Anche un bambino avrebbe messo delle lampadine, come qualunque persona con un pizzico di cervello!!!” “Beh, alla fine non è che è successo qualcosa di così drammatico...” “A parte l'arrivo dei vigili del fuoco, dei curiosi che pensavano che il proprietario fosse un perfetto idiota dato che aveva lasciato una candela accesa, della distruzione del mio salotto e del regalo che avevo comprato per i miei?! Abbiamo dovuto fare la festa di Natale a casa tua, che non ci sta nemmeno uno spillo! Inoltre, ho dovuto regalare a mia madre una saponetta di Bulma e a mio padre la mia cravatta più bella, visto che i negozi erano chiusi!!! Ma quest'anno non ci casco!!! Tu stai fuori da casa mia!!! Vedrai la torta solo il giorno di Natale!!!”

Dopo aver detto quelle parole, il ragazzo chiuse la porta, sbattendola violentemente.

Goku si voltò e mugugnò, offeso: “Io non combino danni... o almeno non troppi...”

Stava per andarsene, quando gli arrivò una pallonata in faccia.

Guardando di fianco a sé, vide due ragazzi dall'altra parte della siepe del giardino di Vegeta che si scusarono: “Scusaci, ci è sfuggita...” “Nessun problema, ragazzi.” “Ce la potresti passare?” “Nessun problema, preparatevi a ricevere un bel missile terra – aria, la mia specialità calcistica...” dichiarò Goku, preparandosi a tirare un bel calcio alla palla ma si fermò subito.

Poteva combinare un danno e la prima cosa che avrebbe fatto Vegeta sarebbe stato quello di fargli la ramanzina.

Gli avrebbe dimostrato che sapeva non combinare danni!

Così, prendendo in mano la palla, disse ai due: “Ripensandoci, oggi non mi sento in forma... sarà per un'altra volta. In ogni caso, eccovi la palla.”

Goku lanciò la palla ai due ragazzi ma i due la mancarono e questa sbatté contro un furgone che passava lì vicino, tornando e finendo, prima che il ragazzo potesse fermarla, nella casa di Vegeta, sfondando una finestra.

Un minuto dopo, si sentì un forte e adirato urlo maschile che fece trasalire tutti, soprattutto Goku: “KAKAROTH!!!!!!!!!!!!”


Non ci posso credere!!!! Ti sbatto fuori da casa mia e tu riesci lo stesso a distruggermi tutto!!!! Tu attiri davvero ogni disgrazia!!!!”

Mentre Vegeta era impegnato a dire di tutto e di più a Kakaroth, Broly diede un'occhiata alla torta con in mezzo un pallone da calcio.

Era stata indimenticabile quella scena: Vegeta aveva preso la sua stupenda torta dal frigorifero e, un secondo dopo che l'aveva messa sul tavolo, un pallone aveva distrutto la finestra, centrando in pieno la torta di Vegeta e sporcando le pareti, il pavimento e il tavolo della cucina di glassa.

Dopo che Vegeta ebbe finito la ramanzina, Goku dichiarò, in tono solenne: “Perdonami, Vegeta... ma ora basta piangere sul dolce versato. Rimbocchiamoci le maniche tutti e tre e prepariamone un altro. Vedrai, riusciremo a fare tutto prima della festa di domani, così farai un figurone con i tuoi genitori!” Perché ho la sensazione che combinerà un altro guaio? Fu il pensiero, sconsolato, di Vegeta.


Adesso dobbiamo infornare il tutto per trenta minuti a 180 gradi.” disse Vegeta, leggendo le istruzioni sul libro di cucina che aveva in mano e Goku mise all'interno del forno l'impasto che avevano preparato tutti e tre insieme, dicendo, tutto contento: “Fatto.”

Una volta che l'impasto fu dentro, Broly diede un'occhiata alla cucina e domandò: “Che ne dite se, nell'attesa che la torta sia pronta, puliamo un po' la cucina?” “Ottima idea. Bisognerà sistemare questo posto prima che Tarble torni dal suo amico... ti accompagno a prendere i detersivi... mi raccomando, Kakaroth, non aprire il forno!” “Va bene.”

Vegeta e Broly uscirono dalla stanza, lasciando il giovane dai capelli a palma seduto davanti al forno.

Goku rimase immobile a fissare la torta gonfiarsi sempre di più.

Caspita... guarda come si gonfia... pensò il giovane e, prima di aprire il forno pensò: Voglio vederla meglio... in fondo, cosa vuoi che succeda?

Sfortunatamente, appena aprì il forno, la torta si sgonfiò immediatamente.

Goku richiuse immediatamente il forno ma il dolce rimase sempre sgonfio.

Oh no... andiamo, rigonfiati... sennò Vegeta mi uccide...” la pregò sottovoce Goku e, proprio in quel momento, la porta si aprì e ricomparvero Vegeta e Broly, coi detersivi e gli strofinacci.

Vedendo la disperazione del compagno, Vegeta domandò, sospettoso: “Che è successo?” “Beh...” “Non dirmi che sei stato così stupido da aprire il forno.” “Non dico niente.”

Sentendo quella risposta, Vegeta mise una mano sulla fronte e fece un ringhio soffocato.


Mentre noi due andiamo a comprare gli addobbi natalizi, tu occupati dell'impasto.” si raccomandò Vegeta, fuori dalla porta con Broly, con indosso un un grosso cappotto verde, a Kakaroth, il quale, con un sorriso sul volto, dichiarò: “Sissignore.” “Non fare altre sciocchezze mentre siamo via.” “Fidati di me, Vegeta. Ci vediamo dopo.”

Mentre Vegeta e Broly si allontanavano, il primo pensò: Ho di nuovo quella sensazione...

Una volta che ebbe chiuso la porta, Goku tornò in cucina e, dopo aver posizionato il libro davanti a sé e preso gli ingredienti, cominciò a leggere, mettendo all'interno di un contenitore la farina: “Zucchero, farina e...”

Sfortunatamente, la polvere della farina gli arrivò al naso, facendoglielo prudere.

Il giovane tentò di resistere al prurito ma fu tutto inutile e, alla fine, starnutì davanti al libro, voltando delle pagine.

Mentre si grattava il naso, Goku tornò a guardare il libro e, non accorgendosi che le pagine erano cambiate, lesse: “Dov'ero rimasto?... Ah già. Peperoni, acciughe, tonno...”


...Salsa piccante e capperi?! Kakaroth, hai cucinato uno sformato di peperoni!” disse Vegeta guardando, disgustato, la schifezza che l'amico aveva cucinato.

Piuttosto che far mangiare ai suoi genitori una roba del genere, li avrebbe regalato di nuovo la saponetta e la cravatta!

Goku fece una faccia imbarazzata e poi disse: “Mi sembrava che ci fosse qualcosa di strano. Lo zucchero, per esempio. Lì mi sono insospettito.”

Per tutta risposta, Broly guardò il compagno con uno sguardo divertito mentre Vegeta commentava, esasperato: “Ci rinuncio...”


Wow, che meraviglia!” fu l'esclamazione che Broly non riuscì a trattenere, osservando la grande e stupenda torta di panna e fragola.

Era addirittura più bella di quella che Vegeta li aveva fatto vedere un secondo prima che venisse distrutta da una palla da calcio.

Sembrava proprio appetitosa... non vedeva l'ora di mangiarla...

Sbaglio o qualcuno era scettico?” ricordò, con un un sorriso di vittoria, Goku e Vegeta si limitò a sbuffare.

Dopo cinque ore di cucina interrotta, erano finalmente riusciti a cucinare una torta decente... questo perché lui e Broly avevano cucinato, senza perdere di vista quel pasticcione, mentre Kakaroth si era limitato a mettere la panna e le fragole.

In ogni caso, la torta era venuta bene... almeno una volta quel cretino l'aveva combinata giusta...

DRIIIINNNN

Proprio in quel momento, si sentì il telefono e Vegeta prese la cornetta e disse: “Pronto? Ah, ciao mamma, sei tu... come stai? E papà?”

Goku e Broly, capendo che Vegeta stava parlando con i suoi genitori, rimasero in silenzio, entrambi sorridenti.

Cosa?! Un impegno improvviso?!”

Anche se gli dava le spalle, i due giovani capirono dalla voce che l'amico era sconvolto.

Ma avevate promesso a me e a Tarble... so bene che non dipende da voi...” farfugliò il giovane alla cornetta poi, dopo qualche secondo, domandò: “Quindi... non verrete? Capisco... non preoccupatevi... ci sentiamo...” CLICK

Vegeta mise giù la cornetta come un automa e, dopo essere rimasto immobile per qualche secondo, corse, scuro in volto, fuori dalla cucina.

Vegeta...” lo chiamò Goku ma Broly lo bloccò: “Credo che abbia bisogno di stare un po' da solo...”

Il ragazzo si fiondò in camera sua e si buttò sul letto, mentre grosse lacrime gli uscivano dagli occhi.


Questa festa è davvero molto bella, si vede proprio che vi siete impegnati tanto...” “Grazie, mamma.” “Mi dispiace un po' per quella finestra su cui avete messo quel telo di plastica... ma cos'è successo?” “Beh, sai... un pallone da calcio impazzito l'ha distrutta... comunque, Vegeta ha chiamato degli operai che gliela metteranno a posto il 27.” “Speriamo che non succeda niente...” “Sta tranquilla, mamma.”

Goku sorrise a sua madre e poi finì di apparecchiare.

Oltre a lui, a Vegeta e a Broly, c'erano i suoi genitori, Bardack e Gine, suo fratello maggiore Radish, il quale, come al solito, aveva gli auricolari nelle orecchie, e la sua fidanzata Chichi, il suo insegnante di karate Muten, un vecchio amico di suo nonno, e tutti i suoi amici.

Gli invitati di Broly erano un po' meno numerosi, in quanto aveva invitato solo la sua ragazza Cheelai e suo padre Lemo, da lui considerati la sua vera famiglia.

Da parte di Vegeta c'erano suo fratello minore Tarble, la sua ragazza Bulma, dai genitori di lei e da sua sorella maggiore Tights.

Quand'ebbe finito, tutti si sedettero a tavola e Goku e Broly andarono a prendere l'enorme torta che avevano preparato per l'occasione.

Tutti ne furono subito entusiasti.

E' davvero un capolavoro, fratellone...” disse Tarble a Vegeta e l'altro, con un sorriso, annuì: “Grazie, Tarble.”

Tuttavia, non appena spostò lo sguardo, Goku notò un velo di tristezza negli occhi dell'amico.

Evidentemente, l'assenza dei genitori alla festa di Natale gli pesava... ma non l'avrebbe mai ammesso per orgoglio.

DLIN DLON

Ma chi è, fratellone?” domandò Tarble e Vegeta, alzandosi in piedi, disse: “Non ne ho idea, Tarble... sarà il solito vecchietto che bussa alla porta per chiedere beneficenza.”

I due fratelli si diressero verso la porta e quando l'aprirono fecero una faccia incredula.

SORPRESA!!!” gridò una giovane donna accompagnata da un uomo alto, con la barba e i capelli a fiamma.

Vegeta, ancora senza parole, balbettò: “Mamma... papà...” mentre Tarble, al settimo cielo, corse ad abbracciare i genitori, dicendo: “Siete venuti!!!” “Certo, come potevamo mancare alla festa di Natale?” disse la donna mentre l'uomo aggiunse, mentre metteva sull'attaccapanni il suo cappotto: “Più che altro è stata vostra madre a convincermi ad annullare tutti i nostri impegni e a farmi venire qui.”

Tuttavia, dal tono della voce, Vegeta e Tarble intuirono che il padre, in fondo in fondo, era stato felice di annullarli per raggiungere i suoi figli.

Beh, adesso siete qui.” disse Vegeta “Che ne dite di andare in sala da pranzo? C'è una sorpresa per voi.” “Va bene, ma... cos'è successo a quella finestra? Sbaglio o c'è un telo di plastica?” domandò il padre di Vegeta e il ragazzo, imbarazzato, disse: “E' una lunga storia... ve la racconterò dopo la sorpresa...”

I due coniugi raggiunsero la stanza e rimasero senza parole non appena videro la torta.

Buon Natale.” disse Vegeta “Questa torta l'ho fatta io, aiutato un po' da Broly e ancora meno da Kakaroth, per voi.” “Vegeta... sono senza parole.” disse la madre del ragazzo e il figlio più grande, tagliando un pezzo di torta che mise in un piattino di plastica, disse: “Non dire niente, mamma. Mi basta che tu la mangi.”

Immediatamente, tutti tagliarono una fetta di torta e se la mangiarono.

Tuttavia, appena la misero in bocca, tutti fecero una faccia disgustata.

Bleah! Splut! Cough! Cough!” fece Vegeta “Questa torta è immangiabile!!!” “A me non sembra tanto male...” commentò Broly, divorando il pezzo nel suo piatto “Anzi, è buonissima. Non è che si potrebbe fare il bis?”

Aveva appena finito di dire quelle parole che tutti i presenti gli avvicinarono i loro piatti.

Vegeta guardò con sospetto la torta.

C'era qualcosa che non quadrava... lui e Broly avevano seguito con profonda attenzione le istruzioni sul libro di cucina mentre quell'idiota di Kakaroth si era solo occupato delle fragole e della...

Ad un tratto, lo sguardo di Vegeta s'indurì... aveva un tremendo sospetto...

Fammi vedere la bomboletta con cui hai messo la panna.” sibilò a Goku e il giovane gliela porse.

Non appena lesse la scritta sull'etichetta, Vegeta trovò la conferma dei suoi sospetti.

Ma questa non è panna. Questa qui è neve artificiale!!!!” urlò il giovane, adirato nero “Possibile che tu sia così stupido da non riuscire a mettere della stupida panna?!?!” “Scusami, Vegeta. Le tue bombolette mi sembrano tutte uguali.” si difese Goku, imbarazzato.

Dopo una risata di gruppo, il padre di Goku domandò: “Ordiniamo delle pizze?” “Ottima idea. Telefono a Whis. Gestisce una pizzeria che è sempre aperta e se si unisce a noi ce le porterà senz'altro.” dichiarò Bulma, prendendo il cellulare.

Vegeta rimase in silenzio e, dopo essersi voltato, sorrise.

Tecnicamente Natale non si festeggiava con le pizze... ma, in fondo, non era importante.

Dopotutto, la cosa veramente importante del Natale era festeggiarlo tutti insieme, con gli amici e la famiglia... come, dove e in quale maniera si festeggiava non aveva la minima importanza.

   
 
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