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Autore: credo_nei_sogni    06/01/2019    2 recensioni
Perché Harry aveva capito cosa fosse accaduto non appena era entrata nella stanza col volto rigato di lacrime. Aveva capito tutto non appena la ragazza gli aveva buttato le braccia al collo e aveva pianto appoggiandosi sul suo petto, come faceva da bambina.
E per un attimo, al Salvatore del mondo magico, parve possibile cancellare gli ultimi mesi. Ma una voce sempre più insistente gli ricordava che per nessun motivo avrebbe riportato indietro il tempo. Nonostante tutto, non avrebbe voluto mai altro. Se non lei.
[...]
Hermione respirava a fatica, mentre tutti i suoni scomparivano e venivano sostituiti dal martellare incessante del suo cuore. Draco era lì, diverso dal giovane ragazzo che aveva conosciuto. Anni prima aveva sognato quella scena, in cui lei lo avrebbe stretto forte. Ma in quel momento, non poteva fare altro che starsene in silenzio, ad osservarlo. I suoi occhi di ghiaccio sembravano lanciare fulmini, tanta la rabbia che provava dentro. E la donna fu quasi presa dai sensi di colpa, prima di scuotere la testa e ritrovare la compostezza. Lei non doveva più nulla a Draco Malfoy. L'uomo che le aveva spezzato il cuore. L'uomo che odiava più di tutti.
Genere: Drammatico, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Potter, Hermione Granger, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Da Epilogo alternativo, Più contesti
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Hogsmeade


Alice aveva sempre amato l'Erbologia.Le piaceva essere a contatto con il terreno, osservare tutte le bellezze magiche che era in grado di donare e scoprire la precisa funzione di ciascuna di esse. 
Eppure quel giorno, non riusciva a concentrarsi e neppure lei ne capiva il motivo. Quella era decisamente una giornata no. 
Sospirò e si affrettò ad annaffiare quello strano fiore azzurrognolo innanzi a lei, di cui non aveva nemmeno ascoltato il nome. 
Al contatto con l'acqua, esso si spalancò, mostrando delle voraci fauci e tentando di attaccarla. Riuscì a malapena a gridare, prima che suo padre lanciasse un incantesimo, riportando il fiore nello stato dormiente. 
<< Alice, avevo appena detto che non andava innaffiata. A cosa stavi pensando? >> la rimproverò Neville Paciock, facendole abbassare il viso arrossato dall'imbarazzo. 
Non era la prima volta che veniva rimproverata durante una lezione di suo padre, ma era la prima volta in cui la colpa era unicamente sua. Solitamente era James a distrarla e a farle i dispetti, ma stavolta non poteva incolparlo di nulla visto che era abbastanza distante da lei, seduto accanto ad Hugo.
<< Mi scusi, professor Paciock >> sussurrò lei, alzando nuovamente lo sguardo.
<< In ogni caso, dieci punti in meno a Grifondoro >> fece lui, tornando poi a prestare la sua attenzione altrove. Non era da sua figlia distrarsi durante la sua lezione e gli dispiaceva togliere punti alla sua Casa, ma non poteva fare favoreggiamenti, nè lasciar pensare agli altri studenti che ne facesse.

La lezione terminò poco dopo, e James ed Hugo le si affiancarono mentre si recavano a lezione di Difesa.
<< Stai bene? >> le chiese il rosso, osservandola curioso. 
Alice fece per rispondere, quando sentì il braccio di James stringerla per le spalle.
<< Si, sta bene. Ed io sono molto fiero di te, Paciock. Per la prima volta, non sei stata un'insopportabile so-tutto-io. Potrei piangere >> la prese in giro, scompigliandole i capelli. Sapeva che si sarebbe probabilmente sentita in colpa per aver fatto perdere dei punti a Grifondoro, era fatta così, e tentò di buttarla sul ridere.
<< Io non faccio la so-tutto-io, sei tu che sei un asino >> borbottò lei, sfuggendo dalla sua presa e fingendosi infastidita dalle sue parole.  
James la osservò per qualche secondo per capire se si fosse davvero offesa, ma quando lei gli fece una linguaccia scosse la testa.
<< Non ho voglia di andare a lezione >> disse Hugo, nascondendo uno sbadiglio. Suo cugino l'aveva tenuto sveglio tutta la notte e la mancanza di sonno iniziava a pesargli.
<< Non dirlo a me.. >> fece il ragazzo, al pensiero di passare un'ora con suo padre. 
L'anno prima, l'ora di Difesa Contro le Arti Oscure era l'ora perfetta per i suoi scherzi contro quel vecchio rimbambito di Vladikavkaz. 
Lui e suo cugino Fred erano imbattibili negli scherzi, e quando anche Hugo si univa a loro, ne usciva sempre qualcosa di esplosivo. 
Ma ora il docente era suo padre e se non voleva una punizione eterna, sia fuori che dentro Hogwarts, doveva evitare di combinare casini.
<< E se andassimo da Hagrid? >> propose allora il giovane Potter, verso i suoi amici. 
Anche lui, proprio come Harry alla sua età, adorava passare del tempo insieme al mezzo gigante, e sapeva per certo che quella mattina non aveva lezione.
Il giovane Weasley annuì entusiasta, ben lieto di aggregarsi a James. 
<< Voi due siete folli. Se lo fate sappiate che non vi coprirò con tuo padre, James! >> tentò di dissuaderli Alice.
Era inconcepibile per lei voler deliberatamente saltare una lezione. E poi era Difesa Contro le Arti Oscure, una materia interessante, non Storia della Magia!
James la guardò con aria angelica, sbattendo le ciglia come un cerbiatto.
<< Ti preeeeeego >> cantilenò, sfoggiando un'espressione da cucciolo bastonato.
<< No, no, e no! >>

 



<< Dove sono James ed Hugo? >> chiese Harry Potter, dopo aver fatto l'appello. Gli sembrava di aver visto il figlio la mattina durante la colazione, ma non ne era sicuro.
<< Loro...si sono sentiti male dopo Erbologia...forse hanno mangiato troppo a colazione... >> mentì Alice, tentando di non balbettare. Era pessima come bugiarda.
Come prevedibile, si era lasciata convincere a mentire per quei due. 
Si maledì per la sua capacità di resistenza pari a zero, ma sapeva bene di non poter dire mai di no a James. Quel ragazzo aveva una capacità impressionante di convincere chiunque a fare qualunque cosa, e quando questa sua dote non bastava riusciva ad essere talmente assillante e petulante, che per esasperazione veniva accontentato. 
E poi, con lui c'era Hugo. 
E per lui, Alice avrebbe mentito anche al Ministro della Magia.
Harry annuì poco convinto, ma decise di lasciar perdere. Anche lui non era stato uno studente diligente e, sebbene avesse avuto motivazioni più che valide con cui distrarsi, aveva deciso di non pressare suo figlio fino a quando non fosse stato necessario.
<< Bene, oggi parleremo dei Berretti Rossi. Qualcuno sa dirmi cosa sono? >> iniziò la lezione l'uomo, appoggiandosi alla cattedra e osservando i suoi studenti.
Prevedibilmente, solo una mano si sollevò: Alice Paciock.
Harry le fece un cenno con la mano, ad invitarla a conferire.
<< Sono creature simili ai Nani, dalla pelle olivastra e gli occhi rossi. Hanno una sorta di randello di ferro, che usano per ferire le loro prede e nutrirsi del loro sangue >>
Aveva letto di quelle creature dopo aver sentito Hagrid accennarle durante Cura delle Creature Magiche ( l'uomo, "stranamente", voleva possederne uno) e, complice il suo desiderio di conoscenza, si era messa ad informarsi.
<< Molto bene, signorina Paciock. 10 punti a Grifondoro >> sorrise lui, segretamente soddisfatto. Del resto era sempre un fiero Grifone e poi Alice gli ricordava spesso Hermione durante il periodo scolastico.
<< I Berretti Rossi popolano maggiormente località del Nord Europa. Dimorano soprattutto in luoghi che sono stati tristemente protagonisti passivi di battaglie, quindi in località nelle quali si hanno avuti grandi spargimenti di sangue. Si possono trovare soprattutto al confine tra Scozia ed Inghilterra in castelli in rovina che hanno assistito ad omicidi e uccisioni violente. In questi luoghi aspettano degli ignari viandanti per colpirli con il feroce randello fino a condurli ad una lenta morte. Imbevendo il cappello, che portano sulla loro testa, del sangue sparso pare che con esso ricarichino la loro energia vitale. Qualora il sangue presente sui loro cappelli si asciugasse queste creature, molto probabilmente, morirebbero.*>> spiegò lui, camminando per i banchi.
Alcuni studenti prendevano appunti, altri lo osservavano, ma si capiva benissimo che erano con la mente altrove.
<< Quindi sono stati anche ad Hogwarts? Dopo la Seconda Guerra Magica... >> chiese un ragazzino di Serpeverde, attirando l'attenzione di tutti.
Dall'inizio dell'anno ogni occasione era stata buona per chiedere dettagli sulla Guerra al famoso Harry Potter, e lui aveva sempre trovato il modo di evitare il discorso.
<< Sì, poi sono stati mandati via durante la ristrutturazione... Il che ci porta alla domanda...Come si sconfiggono i Berretti Rossi? >> eluse l'uomo, riportando l'attenzione sulla lezione. 
Nuovamente, la figlia di Neville alzò la mano.
<< Sì, Alice? >>
<< Il metodo migliore per liberarsi di loro è l'utilizzo dell'incanto Stupeficium >>
Harry annuì.
<< Giusto. Altri dieci punti a Grifondoro. Bene, ora leggete a pagina 197 e, per la prossima volta, voglio una ricerca di almeno tre pergamene su queste creature. Alla prossima lezione parleremo dello Stupeficium >>.
Poco dopo la lezione terminò, e i ragazzi si affrettarono verso l'uscita.
<< Alice? >> la richiamò lui, facendola avvicinare
<< Dì a mio figlio e a Hugo che la prossima volta che saltano una lezione senza motivo, possono scordarsi di Hogsmeade per tutto l'anno scolastico >>
La ragazza annuì ed uscì fuori, lasciando Harry a ridacchiare tra sé: non avrebbe mai davvero punito James in quel modo per una simile sciocchezza, ma niente gli vietava di divertirsi a lasciarglielo credere.




James ed Hugo, stretti sotto il mantello dell'invisibilità, camminavano a passo spedito. 
Hagrid non era nella sua capanna e i due avevano quindi deciso di passare quell'ora ad Hogsmeade. 
Osservando la Mappa si assicurarono che nessuno fosse presente lungo le scale per l'aula di Difesa, poi andarono alla Statua della Strega Orba e si addentrarono nel passaggio segreto verso Mielandia, pronunciando l'incantesimo Dissendium.
Conoscevano bene quel passaggio segreto, come molti altri, e come sempre si trovarono a ringraziare mentalmente i Malandrini.
Dopo quelli che parsero una decina di minuti, si trovarono nel negozio tanto ambito e sgusciarono fuori dal mantello, che James depose accurato nel suo zaino.
Passarono una ventina di minuti a fare scorte di caramelle e dolciumi di ogni gusto e consistenza, poi uscirono fuori e si incamminarono per le vie del villaggio magico.
<< E se andassimo ai Tiri Vispi? >> propose James, con uno sguardo malandrino. Adorava andare al negozio da suo zio George e poi lì aveva le idee e i materiali migliori per i suoi scherzi.
<< E se ci fosse mio padre? >> sospirò Hugo, scartando quella possibilità.
Ron era solito ad aiutare George quando aveva del tempo libero e di certo non sarebbe stato felice di beccare i due ragazzi al dì fuori di Hogwarts, al contrario di suo fratello che li avrebbe coperti.
<< Succo di zucca ai Tre Manici di Scopa? >> fece allora il giovane Potter, ricevendo subito un cenno di assenso dal rosso.
Quando arrivarono al locale, notarono che era piuttosto tranquillo: solo due o tre tavoli erano occupati da streghe e maghi della terza età. Voltando la testa, James notò però un volto a loro familiare, che subito identificò come zia Hermione.
Stava per indicare ad Hugo la donna e intimargli di andare via, quando la persona che era con lei tornò al tavolo.
L'aveva visto una sola volta in una fotografia in cui aveva quasi vent'anni in meno, ma non ebbe alcun dubbio sul chi fosse.
L'uomo dai capelli biondi e la barba curatissima stava sorridendo ad Hermione e i suoi occhi grigi sembravano illuminati.
Era Draco Malfoy, ne era sicuro.
<< Dovremmo andare Hugo >> borbottò allora, uscendo immediatamente dal locale.
Suo cugino lo seguì confuso, non capendo il motivo di quel ripensamento.
<< Che succede James? >>
<< Nulla, ma dobbiamo tornare ad Hogwarts >>.
Doveva assolutamente raccontare a Rose ciò che aveva visto.

 




<< Scusami per l'attesa >> aveva detto Draco Malfoy, dopo essersi seduto al tavolo.
Hermione scosse leggermente la testa, dicendogli che era lì solo da pochi minuti. 
Del resto era stata lei a rimandare l'invito che lui le aveva rivolto il giorno prima.
Ron e Cali l'avevano invitata a cena, e non aveva potuto rifiutare. Poi, non avrebbe mai potuto raccontare di dover vedere Draco Malfoy: Ron l'avrebbe ucciso e Ginny, di certo, avrebbe ucciso lei. 
I due avrebbero avuto tutte le ragioni per farlo, la Granger ne era consapevole, ma ciò nonostante non era riuscita a rifiutare un momento con Draco. 
Tutto in lui urlava al mondo il suo cambiamento, facendole vedere ciò che avrebbe potuto avere. 
Una nota di amarezza le attraversò il viso, quando realizzò che quel cambiamento era avvenuto per un'altra donna e non per lei. 
Ma il passato era passato, e non si poteva cambiare.
<< Mi fa piacere, passare un po' di tempo insieme, con calma >> le disse l'uomo, distogliendola dai suoi pensieri.
Ed era vero, Draco aveva sperato di parlarle con calma dalla prima volta in cui si erano rivisti.
Voleva sapere di lei, della sua vita, del suo lavoro.
Voleva scoprire se la sua Hermione esisteva ancora o se ciò che le aveva fatto l'aveva cambiata per sempre.
Forse era la sua specialità, distruggere le persone che lo amavano. 
Prima Hermione, poi Astoria.
La cameriera interruppe il momento portando loro le Burrobirre e poi i due iniziarono a raccontarsi.
Hermione gli raccontò di come avesse deciso di non intraprendere la carriera da Auror insieme ad Harry e Ron, e di come avesse concentrato il suo tempo a battersi per i diritti dei Nati Babbani e degli Elfi Domestici nel Mondo Magico, passando sempre più tempo all'interno del Ministero della Magia. Accennò a come Kingsley l'avesse poi assunta, affibbiandole man mano sempre più potere e responsabilità, fino a farle ricoprire l'alto incarico che ora occupava.
Draco raccontò invece del suo aver proseguito gli studi da privatista, di come avesse deciso di intraprendere la carriera del Pozionista e di come, dopo il matrimonio, lui e sua moglie si fossero trasferiti in un villaggio magico irlandese, per consentirgli di seguire il suo sogno.
Nominare sua moglie gli fece spuntare un triste sorriso e le domande di Hermione a riguardo, erano come del sale su una ferita fresca.
Affrontare quell'argomento così doloroso era una delle cose che gli risultava più difficile fare, eppure sapeva che doveva farlo.
Doveva avere la forza di raccontare proprio ad Hermione l'epilogo di quella favola che era stato il suo matrimonio con Astoria.
Così, dopo un attimo di smarrimento, sospirò ed inizio a parlare di quel giorno che gli aveva cambiato la vita.

24 Novembre 2011, Londra Babbana
<< È bellissimo qui... >> sospirò Astoria, stringendosi più forte al petto di Draco, che le carezzò dolcemente un braccio.
Erano sul London Eye e la vista, da lassù, era qualcosa di incredibile pur essendo pieno giorno.
Sua moglie lo aveva convinto a visitare la Londra Babbana, che lei non aveva mai visto, e non aveva potuto dirle di no. 
Non le avrebbe mai detto di no, men che meno nel giorno del suo compleanno. 
Così avevano lasciato il piccolo Scorpius, di 7 anni, a casa assieme alla domestica Mary ed erano andati in Inghilterra. 
Avevano deciso di passare la mattina a Londra, poi passare a Diagon Alley per il pranzo ed infine tornare a casa, dove amici e parenti sarebbero venuti a celebrare sua moglie.
Quando scesero dalla ruota panoramica, camminarono mano nella mano per le strade di Londra. Ogni volta lo sguardo di Astoria si illuminava nel vedere ciò che la circondava, e Draco si beava della donna estasiata al suo fianco. Era stato una sola volta nella Londra babbana, e non aveva visto granché, ma in quel momento gli sembrava tutto estremamente familiare.
Era sua moglie a farlo sentire a casa.
Camminarono per ore, fino a quando le gambe iniziarono a far loro male e si resero conto di essere usciti dal centro e di essersi addentrati in una periferia malridotta.
Stavano per smaterializzarsi, vista la strada deserta, quando Astoria sentì dei versi simili a lamenti.
Ebbe appena il tempo di voltarsi verso Draco, quando una fattura la colpì, facendola crollare sulle ginocchia per il dolore.
Cinque uomini avanzarono verso di loro con sorrisi tutt'altro che amichevoli.
Il biondo tirò fuori la bacchetta ma venne disarmato prima che potesse fare alcunché.
<< Cosa volete? >> fece, mascherando la paura, mentre aiutava sua moglie a rimettersi in piedi.
<< Giustizia >> disse quello che sembrava il capo, avvicinandosi lentamente.
Aveva gli occhi enormi, iniettati di sangue: sembrava una bestia famelica.
<< Tu! Dovresti essere ad Azkaban, non nascosto chissà dove >> sibilò, fissando con disgusto e rabbia l'uomo.
<< Lasciateci stare, per favore... >> li pregò Astoria, mentre lacrime di terrore le inondavano il viso.
Quello che aveva parlato la guardò tristemente, facendo segno agli altri di afferrare Draco.
<< Mia moglie è morta >> disse poi, rivolto verso la donna.
<< Sa la sua colpa? Essere una babbana. Così, un giorno eravamo insieme a Diagon Alley, volevamo trovare qualcosa di particolare per nostro figlio in arrivo, quando dei arrivarono dei luridi Mangiamorte. Capirono subito che non fosse una strega, e Lucius Malfoy la uccise. Veloce come un battito di ciglia, in piena strada, e nessuno mosse un dito >> raccontò.
Draco, stretto da due uomini non riusciva a respirare. Poteva fingersi sorpreso, ma non lo era. Sapeva quante cose terribili aveva fatto la sua famiglia, e lui non era stato da meno.
<< È...orribile... >> mormorò Astoria, abbassando lo sguardo. Sapeva che non sarebbe finita bene, né per lei né per Draco. Non dopo ciò che aveva sentito.
<< Orribile dici? Orribile è che il nome Malfoy sia ancora vivo, che non gli sia stata tolta né la libertà, né il denaro. Questo è orribile. Ma ora che ne ho la possibilità, farò giustizia. Conosci il detto babbano "Occhio per occhio, dente per dente", Malfoy? La tua famiglia ha ucciso mia moglie ed io ucciderò la tua >>
Draco trasalì e tentò di liberarsi dalla stretta, fallendo miseramente. Astoria, invece, si immobilizzò quando la mano dell'uomo le afferrò il viso, mentre con l'altra le scostava i capelli dalla fronte.
<< Anche se, ucciderti sarebbe un peccato. Magari i miei amici, prima, hanno voglia di divertirsi >> fece, afferrandola per un braccio e spingendola verso il resto del gruppo.
Draco sentì le mani che lo avevano trattenuto allontanarsi, solo per poi essere sostituite da catene d'acciaio.
<< Vi prego lasciatela stare, non ha fatto nulla >> supplicò,  quando quello che aveva parlato gli si avvicinò.
<< Ha sposato un assassino, direi che è sufficiente >> sibilò l'altro, costringendo Draco Malfoy a non distogliere lo sguardo da ciò che stavano facendo a sua moglie.
Le urla di Astoria erano come pugnalate, mentre i quattro uomini abusavano di lei.
Parve un tempo infinito, poi la lasciarono a terra in una pozza di sangue, troppo stanca anche per urlare.
Draco sentì allora le catene lasciarlo, ma non riuscì a compiere un solo passo. Gli occhi erano gonfi per tutte le lacrime che aveva versato, e sua moglie pareva più morta che viva. 
Quando un debole singhiozzo lasciò le labbra della donna, lui si riprese e corse verso di lei, ma fu bloccato da un Cruciatus in pieno petto.
Urlò per il dolore, ma poi riprese il cammino. Un'altra fattura, più forte della precedente.
<< Questa è la tua fine, Malfoy >> fece l'uomo, preparandosi a lanciare l'ennesima fattura.
Draco chiuse gli occhi, ma quando l'incantesimo lasciò le labbra dell'uomo, non avvertì nulla.
Alzò le palpebre: sua moglie, con le poche forze che le erano rimaste, si era gettata davanti a lui, facendogli da scudo.
Quello che accadde poi, fu solo confusione.
Arrivarono degli Auror, capitanati da Dean Thomas.
Lui ed Astoria vennero di corsa portati al San Mungo, ed ebbe a malapena il tempo di mandar ad avvertire i suoi, prima di perdere i sensi.

Al termine di quella storia, la voce di Draco si spezzò. Hermione, con gli occhi inondati di lacrime, poggiò la sua mano su quella di lui per dargli conforto.
<< È mostruoso...non so cosa dire >> balbettò scioccata.
<< Non devi dire nulla. È stata la mia punizione per tutte le scelte sbagliate che ho fatto e convivrò col senso di colpa in eterno >>.



 

*Preso da potterpedia.it

Spazio autrice!
Volevo aspettare un po' prima di pubblicare questo capitolo, ma visto che domani riprende la scuola non so quando potrò riaggiornare. Svelato il mistero su Lady Malfoy, ve lo aspettavate? Poi Alice, James e Hugo non vi ricordano qualcuno? Vi chiedo di lasciarmi una recensione, solo per farmi sapere se la storia vi piace. Alla prossima.
Un bacio :)

   
 
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