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Autore: lolli89    10/01/2019    1 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 << Xx, sei pronta? >>, domandò James.
 
 
 << Si, due minuti >>, gli rispose lei da dietro la porta: James alzò gli occhi al cielo.
 
 
 
 << Guarda che anche se non ti vedo so cos’hai appena fatto >>, continuò lei sicura, sempre dietro la porta.
 
 
 << E come fai? >>, gli domandò lui, curioso da un lato, ma anche un po' destabilizzato dall’altro.
 
 
 << Perché ti conosco magari? E poi le donne sanno sempre cosa succede >>, gli rispose, come se fosse una cosa ovvia.
 
 
 << Certo, certo. Ma… Xx, sono tre ore che stai lì. Sta per arrivare la baby-sitter e tra poco Katy e Oliver saranno qui… ed è mezz’ora che mi dici che tra due minuti esci! >>, James aveva un tono tra il divertito e l’esasperato.
 
 
 << Saresti in ogni caso la più bella della sera, non ti servono tre ore per… >>, ma non terminò la frase.
 
 
 << Centodiciotto, centodiciannove e centoventi secondi. Vedi? Sono uscita in due minuti >>, gli sorrise Xx uscendo dal bagno, con Amelia in braccio: l’aveva preparata per andare a dormire.
 
 
 << Sei bellissima >>, le disse subito James, ammirandola, sgranando gli occhi.
 
 
Era il ventidue Dicembre, e James, Xx, Oliver e Katy stavano andando a una cena di beneficienza, a cui sarebbe seguita una serata a suon di balli. Era per una delle fondazioni che loro sostenevano e aiutavano, era una cosa importante, perciò Xx decise di andare con lui. E questo voleva dire tanto per James: sapeva della tendenza della sua ragazza a eclissarsi quando c’erano i fotografi o i giornalisti. Lei voleva mantenere la sua privacy e il suo anonimato, per quanto possibile, e tutto sommato la cosa non dispiaceva neanche a lui.
 
 
 << Amore, sai, la gente dovrebbe fare delle donazioni stasera, non morire di infarto appena ti vede. Sei favolosa, ma dovrò nasconderti fino a fine serata, se vogliamo salvare qualcuno da morte certa >>, fece lui prendendo Amelia in braccio, mentre lei metteva le scarpe.
 
 
 << Ha- ha. Sei molto spiritoso >>, commentò sarcastica.
 
 
 << Dopo tutti questi anni, io non smetto di guardarti, qualche volta ancora a bocca aperta… non finisci mai di stupirmi… di chi è questa canzone? >>, domandò lui, guardando il vestito da dietro.
 
 
 << Di Ligabue. Guarda che ti entrano le mosche >>, gli rispose Xx ancheggiando volontariamente verso di lui, tirandogli su con un dito il mento, carezzandogli i capelli.
 
 
Xx aveva un vestito blu notte: sotto aveva una gonna con uno spacco enorme che partiva da più su di metà coscia, un velo leggerissimo di tulle sopra il tessuto. Il corpetto aveva una scollatura profonda tra i due seni, e lasciava la schiena ricoperta solo di un leggerissimo strato di tessuto praticamente trasparente. Aveva una cintura in vita e tacchi alti, senza calze; si era fatta un trucco leggero, molto naturale, -non le piacevano i trucchi troppo pesanti o marcati-, e uno chignon basso laterale.
 
 
 << Hai aiutato tu mamma a pettinarsi e a scegliere il vestito? >>, domandò James ad Amelia, che ancora era in braccio.
 
 
 << Sei… sul serio, un incanto >>, James non smetteva di guardarla e ammirarla.
 
 
 << Anche tu stai benissimo così. Non ti vedo così elegante in molte occasioni >, gli sorrise, avvicinandosi a James, lisciandogli una piccola piega della giacca del suo smoking nero.
 
 
 Lui aveva il completo con la camicia bianca e il papillon nero con le scarpe lucide, anch’esse nere. Aveva tutti i capelli tirati indietro, e per l’occasione si era rasato completamente la barba, che solitamente portava appena accennata.
 
 
 << Grazie >>, fece lui, tutto orgoglioso. Amelia guardava i genitori e batteva le mani.
 
 
 << Sono belli mamma e papà? Si? >>, fece Xx, sorridendo alla figlia.
 
 
Sentirono suonare al campanello, e Xx andò ad aprire.
 
 
 << Ciao ragazzi! Entrate, entrate! La baby-sitter sta arrivando, mi ha appena mandato un messaggio >>, salutò Xx Oliver e Katy, facendoli entrare.
 
 
 << Siamo un po' in anticipo. È da qualche giorno che non vediamo Amelia, siamo passati a salutarla >>, spiegò Katy.
 
 
 << State benissimo! >>, continuò, osservandoli mentre entravano nel salotto. Oliver aveva uno smoking praticamente uguale a quello di James, mentre Katy aveva un bellissimo vestito color argento, con delle spalline sottili e una scollatura a cuore, che scendeva morbido fino ai piedi, e nascondeva il piccolo pancino che si intravedeva appena. Anche lei aveva la schiena scoperta.
 
 
 << Anche voi siete bellissimi! >>, face James. Amelia stava guardando tutti e quattro, ma soprattutto girava la testa dal padre allo zio e viceversa, forse un po' spiazzata da tanta somiglianza, anche nel vestito. Posò una manina sulla guancia del padre, e l’altra su quella dello zio, sorridendo: << Pa- pa- pa >>, poi si gettò su James, mettendogli le braccia vicino al collo.
 
 
 << Allora? Non c’è niente che volete dirci? >>, domandò Xx curiosa.
 
 
 << Anche voi dovreste dirci qualcosa >>, fece Oliver, il sorriso furbo.
 
 
 << Il battesimo di Amelia è il ventiquattro gennaio. Padrino e madrina tenetevi liberi per quella data, e poi per qualche sera.  Ci sono degli incontri >>, fece Xx.
 
 
Oliver e Katy trattenevano a stento un sorriso.
 
 
 << Daii, avanti! >>, li incitò Xx.
 
 
 << Voi due >>, fece Oliver, indicando con il dito prima Xx e poi James.
 
 
 << Ci avete fatto aspettare nove mesi! >>, continuò minaccioso.
 
 
 << Dai Oliver, lo sappiamo che sei una pettegola e che non vedi l’ora di dircelo! E che mai e poi mai resisteresti ancora tutti questi mesi >>, lo prese in giro Xx, e James ridacchiò.
 
 
 << It’s a girl! >>, esplose Oliver dalla gioia, arrendendosi, e Katy confermò con la testa, felicissima, mettendosi le mani sul pancino.
 
 
James lo abbracciò felice per il fratello: era un abbraccio fraterno, caldo… erano bellissimi da vedere.
 
 
 << I’m happy for you >>, gli sussurrò James, dandogli una pacca sulla schiena.
 
 
 << Me too >>, fece Oliver commosso.
 
 
Xx abbracciò Katy, con fare quasi materno, con delicatezza: ci si rivedeva un po' in lei, viveva di nuovo tutte le emozioni che stava vivendo ora Katy, le ricordava attraverso lei… sapeva esattamente come si sentiva Katy, e le mille preoccupazioni e gioie che la attraversavano a ogni secondo, probabilmente erano le stesse che aveva vissuto lei, quando era incinta, e ancora chiamava Amelia miniPhelps.
 
 
 << Sono tanto felice per voi >>, le disse, tenendole le mani, sorridendo.
 
 
 << Grazie. Noi… siamo tanto felici. Tanto >>, fece Katy abbracciandola ancora.
 
 
Xx poi si rivolse a Oliver, abbracciandolo stringendolo per i fianchi, e lui la avvolse nel suo abbraccio.
 
 
James andò a congratularsi con Katy, stringendola.
 
 
 << Congratulazioni. Sarà una bambina bellissima. E tanto amata >>, fece Xx allontanandosi da Oliver.
 
 
 << Si, lo sarà. Grazie >>, le sorrise.
 
 
 << E mi raccomando Katy, niente ascensori per almeno due settimane prima della data del parto! >>, fece Xx, e scoppiarono a ridere tutti e quattro.
 
 
 << Amelia! Avrai una cuginetta con cui giocare, sei contenta? >>, fece zio Oliver, prendendola in braccio.
 
 
 << Ai vostri lo diremo il giorno di Natale, non lasciatevelo scappare >>, fece Katy, che era radiosa, e James e Xx annuirono.
 
 
 << Hanno suonato alla porta, deve essere Hannah, la baby-sitter >>, fece Xx, avviandosi alla porta.
 
 
 << Lascia, vado io >>, fece James, che era il più vicino.
 
 
 
Lasciarono Amelia alla baby-sitter, anche se a malincuore, e salirono in auto.
 
 
Hannah aveva distratto la bambina, che si era messa a piangere quando vide i quattro andare via, con un gioco con tante lucine, e poi Xx aveva messo su un cd con gli audio dei pezzi suonati da James con la chitarra… era una cosa che la calmava sempre.
 
 
 << Mi si stringe il cuore ad averla lasciata li che piangeva. Sono una mamma orribile >>, fece Xx pensierosa, guadando dal finestrino.
 
 
 << Si stava già calmando. Hannah poi le darà il biberon e quello con il cd la farà dormire come un ghiro. Non ti preoccupare. Sei una mamma bravissima, avevi pensato anche al cd >>, fece James incoraggiante, anche se nemmeno a lui il ricordo dell’immagine e il suono della sua bambina che piangeva piaceva molto. Per niente. Non lo sopportava. Forse Amelia pensava che l’avevano abbandonata?
 
 
James scacciò questi pensieri, scuotendo la testa.
 
 
 << E poi, se la situazione fosse così grave da non riuscire a calmarla, vi chiamerà >>, disse Katy, una mano sopra quella di Xx, e anche Oliver fece lo stesso, confortando lei e il fratello.
 
 
 << Siete sicuri di essere Inglesi voi? Tutto questo toccare, abbracciarsi, stare fisicamente vicini alle persone anche quando parlate… è più da noi Italiani. Non mi dà fastidio si intende. Forse ormai James si è abituato… ma voi? >>, fece Xx in un tono fintamente scandalizzato.
 
 
 << Che simpatica. Certo che siamo inglesi, ma ci siamo abituati ad alcune caratteristiche vostre stando con te. Si vede che ci hai contagiato, tipo con i virus >>, la prese in giro Oliver.
 
 
 << Ha- ha- ha >>, commentò Xx, e scoppiarono a ridere tutti.
 
 
 
 << Pronta? >>, domandò James alla sua Xx. Stavano per uscire dalla macchina, c’erano già alcuni giornalisti, invitati all’evento per promuoverlo e pubblicizzarlo, pronti con le fotocamere. Oliver e Katy erano già fuori dall’auto, e James aveva richiuso la portiera, per concedere alla sua ragazza qualche secondo in più.
 
 
Xx fece un respiro profondo, gli strinse la mano più forte e annuì.
 
 
 << You’re so beautiful… andrà bene, vedrai. La serata ti piacerà. Poi torneremo a casa, nella nostra privacy, guarderemo Amelia che dorme beata e tranquilla e poi… non vedo l’ora di spogliarti >>, le sorrise malandrino. Xx arrossì.
 
 
 << A chi lo dici… ora usciamo, posso farcela. Soprattutto se la ricompensa alla fine sei tu >>, sorrise sorniona e ammiccante. James ridacchiò e scosse la testa.
 
 
 << Andiamo >>, fece lui, le diede un lieve bacio a fior di labbra e aprì la portiera.
 
 
Uscì per primo, poi tese la mano a Xx, per aiutarla a scendere.
 
 
Non le sarebbe servito, ma la prese, era come un’ancora di salvezza in quel momento. Intrecciarono le dita delle loro mani e si guardarono negli occhi per qualche secondo, James le sorrise, il suo sorriso timido, per darle coraggio.
 
 
Quando Xx spostò lo sguardo da lui al resto del mondo attorno a loro fu investita da un’ondata di flash, un rumore assordante che contrastava di netto con la loro bolla di intimità che avevano avuto fino a un secondo prima nella macchina.
 
 
James salutava e dispensava sorrisi a tutti, tenendo Xx vicino a sé. Anche Xx sorrideva, anche se più nervosa, e salutava timidamente con la mano.
 
 
Il ragazzo parlava con alcuni giornalisti, che gli chiedevano informazioni della serata e dell’associazione che sostenevano, e di eventuali progetti futuri per il suo sostegno. Stavano per andare avanti ed entrare dove si sarebbe tenuta la cena, quando una giornalista gli pose una domanda: << We’re asking all of you. Is she your girlfriend? >>, domandò, porgendogli il microfono.
 
 
Xx era scioccata. Che invadente la giornalista! E poi, non doveva promuovere la cena di beneficenza?
 
 
La ragazza guardò con discrezione la reazione di James: come si sarebbe mosso?
 
 
Lui la guardò sorridente, come a cercare, forse, il consenso di dare la risposta che lui voleva dire a tutti da tempo. Gli occhi di Xx brillavano.
 
 
 << Yes. She is my girlfriend >>, rispose con semplicità alla giornalista.
 
 
 << Usually she has always been accompanied by blonde American girls. She is not blonde, and does not look American. Did you change tastes? >>, domandò ancora, piuttosto sfacciatamente, la giornalista.
 
 
James si accigliò prima di rispondere: << The main reason for the evening is not gossip. In the past I had blond girls, yes, but now I'm in love with her, of the kind she is, and I do not care if she's brunette and Italian. I would have fallen in love with her even if she was French and with black hair. Or English with red hair. Now we have closed the gossip moment >>, rispose secco, prima di allontanarsi.
 
 
Xx era contenta della risposta che gli aveva dato James… ma le diede da pensare.
 
 
James non se ne accorse subito, e continuò a parlare con i giornalisti o con altri ospiti invitati alla serata, mentre Xx diventava sempre più silenziosa.
 
 
Durante la cena il ragazzo aveva iniziato a notare l’improvviso semi- silenzio di Xx, che di solito parlava e chiaccherava con tutti… ma quella sera sembrava persa nei suoi pensieri.
 
 
 << Tutto ok? >>, le domandò a un certo punto, un po' preoccupato.
 
 
 << Yes >>, bisbigliò, senza aggiungere una parola in più.
 
 
Oliver e Katy parvero notare il cambiamento, e guardarono James come a chiedere spiegazioni, ma lui alzò appena le spalle, come a dire: << Non ne ho idea >>: Xx in fondo parlava, anche se pochissimo, e non gli sembrava fosse successo niente di così grave da giustificare un simile comportamento.
 
 
Dopo cena gli ambasciatori della fondazione dovevano aprire le danze.
 
 
 << Scherzi? >>, domandò allarmata Xx.
 
 
 << No. Coraggio, solo un ballo, poi arriveranno in pista gli ospiti. Andrà bene, tu segui me. Prometto di non pestarti i piedi >>, le sorrise incoraggiante.
 
 
 << Jay, non so ballare! >>, disse così piano che James dovette avvicinarsi per sentire.
 
 
 << Una volta ti ho fatto una lezione, non ti ricordi? Non ti farò fare brutta figura, promesso >>, continuò, sfoderando quel sorriso timido a cui Xx proprio non sapeva resistere.
 
 
 << Sarà meglio per te! >>, sorrise anche lei, prendendo la mano di lui, ripensando alla loro “ lezione “ di ballo.
 
 
Attaccò la musica e loro due, Oliver e Katy e un altro paio di coppie iniziarono a volteggiare nella pista da ballo: Xx si sentiva centinaia di occhi puntati addosso, ma riuscì a non badarci troppo… aveva occhi solo per James, ed era meglio che non si guardasse i piedi, o sarebbe inciampata.
 
 
Al primo ballo seguì il secondo, in modo molto naturale, e poi iniziarono ad arrivare tutte le coppie di ospiti, e la ragazza si sentì meno al centro dell’attenzione.
 
 
 << È così male? >>, le domandò James, stringendola appena più forte.
 
 
 << Non è male. Anche se sono convinta che tu c’entri qualcosa >>, gli sorrise ammiccante, e lui ridacchiò.
 
 
 << Scusa, ma voglio rubarti la ragazza per il prossimo ballo >>, Oliver piombò dietro al fratello, che non lo aveva visto arrivare.
 
 
James annuì: << Ok. E io mi godo tua moglie per il prossimo e siamo pari >>, rispose lui, prese la mano di Xx e la mise tra le mani del fratello: Xx e Katy scossero la testa divertite.
 
 
 << A tra poco >>, le sussurrò, prima di prendere la mano di Katy.
 
 
 << Ti avviso che sono una pessima ballerina >>, annunciò subito Xx al ragazzo.
 
 
 << Don’t worry >>, le rispose Oliver.
 
 
 << Stai bene? >>, le domandò invece.
 
 
 << Mmm? Si, non preoccuparti >>, rispose distratta.
 
 
Oliver e Xx non stavano così vicini come Xx e James, si postavano di poco: la ragazza provò a cercare con lo sguardo il suo ragazzo, ma non lo trovò.
 
 
 << Si vede che qualcosa non va. Se è per Amelia è in ottime mani lo sai, e se non ti ha ancora chiamata la baby-sitter vuol dire che va tutto bene, no? Tra qualche ora sarai a casa, e potrai vederla tu stessa >>.
 
 
 << Lo so che Amelia sta bene… stavo pensando ad altro… mi dispiace se sto rovinando la serata >>, fece mogia.
 
 
 << Non stai rovinando proprio niente >>, assicurò lui, sorridente.
 
 
 << Allora, come sta andando il tuo percorso per diventare papà? >>, domandò per cambiare argomento.
 
 
 << Benissimo! È tutto così nuovo, così… intenso. Accarezzare e baciare la pancia di Katy è diventata la mia parte preferita della giornata >>, sorrise lui.
 
 
 << Piaceva tanto anche a James >>, sorrise Xx, e le immagini di quando aveva il pancione le tornarono in mente.
 
 
 << E vedrai, man mano che cresce avrai la sensazione di avere sempre un maggiore contatto con tua figlia. Crescerà e la sentirai muoversi e rotolarsi nella pancia di Katy, ora è piccola ancora… ne riparleremo quando accadrà >>, sorrise la ragazza… e anche Oliver.
 
 
 << Non vedo l’ora di poterla vedere e stringere a me >>, continuò Oliver.
 
 
 << Ci credo >>, gli rispose.
 
 
 
Poco più tardi erano tornati ai loro tavoli, e i due fratelli stavano parlando con diverse persone, stringendo mani e spiegando qualcosa.
 
 
 << Katy vado al bagno >>, fece Xx e la ragazza, rimasta seduta, annuì.
 
 
Una volta entrata nel bagno, Xx si fissò nello specchio, inspirando profondamente. Sfortunatamente era uno specchio parecchio grande, tutto illuminato, che metteva in luce ogni minimo difetto che lei sentiva di avere.
 
 
Si osservò: non era bionda, non era alta, non era americana… tutte qualità che James pareva apprezzare.
 
 
 Sbirciò sul suo smartphone, alla voce ex ragazze di James Phelps; non lo aveva mai fatto, e un po' si vergognava di farlo in quel momento… ma la giornalista l’aveva messa un po' in crisi.
 
 
 Lei sapeva che lui la amava, lo sentiva, ne era certa. Avevano fatto una figlia insieme… anche se, in effetti, era stato involontario… come potevano venirgli in mente queste idee?
 
 
Ma le immagini parlavano da sole.
 
 
Mise via il telefonino scoraggiata, e riprese a guardare la sua immagine riflessa: vedeva una giovane donna… spaventata. Spaventata di non essere una buona mamma, spaventata di non essere all’altezza del ruolo che aveva nella vita di James, spaventata di non essere abbastanza per lui… per quanto lui la rassicurasse. Spaventata anche di poterlo perdere, per una americana alta e bionda… che lui un giorno si sarebbe stancato di lei, e sarebbe ritornato ai suoi standard di bellezza… si sentiva inadeguata.
 
 
 A un certo punto delle sue follie mentali, quando iniziò a pensare seriamente che le dispiaceva non essere bionda, americana eccetera, ma che poteva farsi la tinta e chiedere la cittadinanza americana, sentì la porta aprirsi, e vide entrare la giornalista.
 
 
 << Tu sei la ragazza di James Phelps >>, la riconobbe.
 
 
Xx storse il naso, essere etichettata solo come la ragazza di James Phelps era uno dei motivi per cui non voleva farsi fotografare con lui quando erano in mezzo la gente: lei era molto altro!
 
 
 << Stai pensando a quello che ho detto prima? Qualcosa da aggiungere? >>, si informò subito.
 
 
 << No. Buona serata >>, continuò secca, prima di uscire.
 
 
 << Guarda che ti ho solo aperto gli occhi. Succederà ancora. Così sarai preparata >>, continuò maligna: Xx si fermò ma non rispose, e quando finì di parlare lei continuò per la sua strada.
 
 
Sgattaiolò in terrazza, a godersi un po' di aria fresca, seduta sulla sedia di un tavolino in disparte.
 
 
 << Lo sai che prenderai freddo così? >>, domandò una voce alle sue spalle. Xx sorrise, riconoscendolo immediatamente.
 
 
 << Lo sai che pensavo di essere riuscita a passare inosservata ad arrivare fin qui? >>, continuò lei.
 
 
James sospirò, avvicinò una sedia a quella di lei, si tolse la giacca del suo smoking e gliela posò sulle spalle, accomodandosi a fianco a lei.
 
 
 << Prenderai freddo >>, gli disse Xx, che si stava togliendo la giacca per restituirgliela, ma lui la bloccò, rimettendogliela.
 
 
 << Grazie >>.
 
 
 << Perché te ne stai qui tutta sola? Sei stata taciturna tutta la sera. Ti stai annoiando? >>, James si preoccupò, prendendo le mani di lei tra le sue.
 
 
 << No Jay, non preoccuparti… solo pensieri che mi attraversano la mente. La serata è bellissima. Siete riusciti a raccogliere delle donazioni? >>, provò a sviare il discorso.
 
 
 << E da quando non puoi dirmi quello che pensi? >>, si informò lui, guardandola dritto negli occhi, serio: Xx si fece piccola piccola.
 
 
Lei non rispose subito, e rimasero entrambi in silenzio per qualche istante, mano nella mano.
 
 
 << James io… non lo so. Quella giornalista a inizio serata mi ha messo in crisi. Sai, quella che faceva insinuazioni sulle tue ex tutte alte, bionde e americane. E, come penso tu abbia notato, io sono bassina, castana e italiana… praticamente l’opposto >>, ammise Xx, vuotando il sacco delle sue ansie, senza però avere il coraggio di guardarlo negli occhi.
 
 
 << Io lo so che tu mi ami. Lo so che mi dirai che abbiamo anche una bambina, che è il frutto del nostro amore. Lo so che la ami sopra ogni cosa e che oggi non potresti stare senza di lei… ma so anche che è un frutto involontario, non programmato… non voluto all’inizio. Ma… non lo so. Mi sento inadeguata, non mi sento all’altezza di tante cose, di essere alla tua altezza, tra le mie principali preoccupazioni. Di non essere all’altezza di essere una brava mamma per la nostra Amelia… >>, continuò, fissandogli i bottoni della camicia, il cuore in gola, temendo la reazione di James alle sue parole.
 
 
 << Stronzate >>, le rispose lui, quasi ringhiando.
 
 
Xx sgranò gli occhi, sentendo il suo battito cardiaco accelerare bruscamente: James sembrava esserci rimasto davvero male.
 
 
Aveva provato più volte a convincerla che non gli importava più di nessun’altra, da quando l’aveva conosciuta. Glielo aveva dimostrato, ma non ci era mai riuscito fino in fondo, visto che di tanto in tanto riemergevano in lei queste paure. A volte non riusciva a capire Xx…  ed era nervoso quando lei non riusciva a confidarsi e parlare con lui di quello che la preoccupava o la faceva stare male. Le alzò il viso, fino a che gli occhi di lei non incontrarono quelli di lui.
 
 
 << Io… a volte non riesco a capirti. Non sono mai stato così tanto felice in vita mia. Vorrei che lo sapessero tutti… ma mi rendo conto che tu voglia mantenere la tua privacy, ed entrambi vogliamo proteggere Amelia. Ma… almeno tu dovresti saperlo che mi rendi l’uomo più felice del mondo. Non sono mai riuscito a convincerti completamente che tu sia la donna della mia vita… perché? Ne abbiamo parlato tante volte… Non mi importa niente che tu sia italiana, americana, cinese, tedesca o inglese. E non mi importa di che colore sono i tuoi capelli. A me piacciono i tuoi, il tuo colore, i tuoi riflessi… e sai? Non me ne importa niente neanche di quanto tu sia alta. Che tu sia un metro e ottanta o uno e cinquanta. Riesco a tenerti stretta e a prenderti in braccio. A sollevarti per tenerti schiacciata tra me e il muro quando facciamo l’amore… a me non serve altro. Non voglio altro. È vero, le mie ex ragazze avevano tutte alcune caratteristiche in comune… ma sono ex, e non era una cosa fatta volutamente. Sei tu la mia ragazza. Ho scelto te, non loro. Ho fatto una figlia con te, non con loro. Magari non era programmato in quel momento… ed è vero che non ho reagito bene all’inizio, ma mai e poi mai, con nessun’altra ho pensato di costruire una famiglia, come stiamo facendo io e te. Non mi passava neanche per la testa. Hai detto che non ti senti alla mia altezza, che ti senti inadeguata… ma tu non sai che le altre… mi davano ragione perché pensavano di farmi contento, anche se non erano d’accordo con me. Anche se uscivamo a cena ad esempio, loro ordinavano solo quello che mangiavo io. Non mi rispondevano a tono, non mi sfidavano neanche… queste sono cose che fai solo tu con me. Le altre quando scoprivano che sono più o meno famoso… perdevano ogni tipo di personalità per adattarsi a me. Non mi davano contro, non mi rispondevano… Anche se serviva. Con te invece non ho di questi problemi, e non ti importa che sia famoso o no. Loro si che non erano alla mia altezza. Ma tu… tu lo sei eccome >>, le sorrise. Il suo tono si era un po' addolcito rispetto la reazione che aveva avuto poco prima.
 
 
 << E Xx… io ti amo così esattamente come sei. Per questo non mi interessa nessun’altra oltre te. Sei bellissima… sei ironica, sei divertente ed intelligente… mi fai ridere tanto, e neanche te ne accorgi. Sei così allegra, positiva… senza contare che sei una brava mamma per Amelia. Le trasmetti tutto il tuo amore Cosa posso chiedere ancora? >>, continuò lui.
 
 
Xx aveva gli occhi lucidi: in quel momento sembrava che tutte le sue paure e le sue preoccupazioni si stessero sgretolando una alla volta... che lui le stesse distruggendo. Si sentiva così sciocca… lui le dimostrava tutti i giorni il suo amore… come poteva dubitare?
 
 
 << Se ti capita di trovare altre persone come questa giornalista, dimmelo. Loro non ci conoscono, non conoscono il nostro rapporto. E non sanno niente del nostro amore >>, le sorrise lui, guardandola dritto negli occhi.
 
 
 << Senza contare una cosa >>, disse una voce alle loro spalle. Xx e James saltarono sulla sedia: erano talmente concentrati l’uno sull’altra che avevano lasciato fuori il resto del mondo.
 
 
La testa di Oliver, seguita da quella di Katy, spuntarono da dietro una tenda.
 
 
 << Oliver! Che ci facevi lì? Origliavi?? >>, gli domandò il fratello.
 
 
 << Macchè. Siamo venuti a cercarvi. James, dobbiamo fare il discorso conclusivo della serata tra poco. >>, fece spiccio Oliver.
 
 
 << Xx, ascoltami e fidati di me, che lo conosco come le mie tasche da trent’anni. Lui non ha mai, mai, guardato nessuna di quelle bionde americane nello stesso modo in cui guarda te. Neanche lontanamente. Neanche una volta. Sei speciale per lui, e non ti farebbe mai del male, soprattutto ora che ha sperimentato la sua vita senza di te, sai… quando avete litigato di brutto. Era un cane bastonato… era come se gli mancasse l’aria per respirare. Per lui non esiste neanche il solo remoto pensiero di abbracciare qualcuna che non sia tu… figurati di baciarla. Fidati, non si stancherà così facilmente >>, sorrise Oliver incoraggiante, e Katy annuiva a fianco a lui.
 
 
Xx e James lo guardarono, poi James avvolse il fratello in un caldo e lungo abbraccio.
 
 
Xx era piuttosto in imbarazzo, non solo perché Oliver e Katy avevano sentito una conversazione piuttosto privata tra loro, soprattutto Oliver, almeno per quello che la riguardava, ma lui aveva “ difeso “ il fratello…
 
 
 << Mi sento così stupida ora >>, mormorò Xx, alzandosi e dirigendosi verso di James. Lui la prese per la mano e la attirò tra le sue braccia, tirandola leggermente, avvolgendola a lui.
 
 
Xx inspirò il suo profumo dal suo petto, riempiendosi le narici di lui.
 
 
 << Sorry >>, gli bisbigliò.
 
 
 << Non ti devi scusare >>, le rispose.
 
 
 << Andiamo a fare questo discorso? >>, domandò a Oliver, che annuì con forza.
 
 
James era abbastanza timido, a dispetto di come si comportava in pubblico, o anche con lei… quindi parlare di fronte a una sala piena di gente non doveva essere facile per lui… Oliver invece risultava più sciolto e a suo agio. Anche per questo motivo era tanto fiera e orgogliosa di lui in quel momento, e applaudì forte, quando si levò dalla sala uno scroscio di applausi… e fu l’ultima a smettere, sorridendogli.
 
 
Era parecchio tardi quando James e Xx rientrarono in casa, ringraziando la baby-sitter di essersi intrattenuta fino a quell’ora. Xx aveva ancora addosso la giacca del ragazzo, e lui aveva il papillon tutto slacciato che gli pendeva dal collo.
 
 
 << Vuoi un the? >>, le domandò.
 
 
 << Solo se mi fai compagnia >>, gli rispose.
 
 
Xx lo guardò armeggiare dietro al bancone della cucina, senza parlare.
 
 
Prese il suo cellulare, trovò quello che cercava e alzò il volume. Era una canzone di Little Richard, “ Good Golly Miss Molly “, si intitolava.
 
 
James mise l’acqua sul bollitore e accese il fuoco, poi sentì la canzone partire e si girò curioso: sorrise subito.
 
 
Xx stava ballando a ritmo di musica, muovendo il busto, le spalle e i fianchi, invitandolo a ballare con un dito.
 
 
Ridendo divertito si avvicinò a lei, iniziando a muovere un po' le gambe e il petto, lei si tolse le scarpe alte e lo seguì: muovevano entrambi le spalle, e se lui andava indietro con il busto, lei lo seguiva, andando avanti, e quando era lei ad andare indietro, lui si muoveva andando avanti: stavano ridendo come matti, poi lui le fece fare delle giravolte, e lei, una mano sulla sua spalla a tenerlo fermo ( ahimè, alla sua testa non aveva speranze di arrivare se stava in piedi ), gli girò intorno a ritmo di musica, muovendo i fianchi e il busto.
 
 
A quella canzone ne seguì una seconda, “ Great balls of fire “ di  Jerry lee Lewis, mentre loro continuavano a ridere e ballare.
 
 
Il bollitore fischiò, e James andò a spegnerlo, mentre Xx si sedeva sul divano, stanca ma allegra: ballando le erano scappati un po' di capelli dallo chignon basso, e ora le ricadevano sulle spalle.
Il ragazzo la raggiunse, porgendole la tazza e sedendosi, ancora ridacchiava.
 
 
 << È stato divertente >>, le disse lui, soffiando sul suo thè, osservandola senza che lei se ne rendesse conto.
 
 
 << I agree >>, gli rispose, sorseggiando dalla tazza.
 
 
 << Xx… è tutto ok? Per la storia della giornalista e delle bionde americane? >>, domandò lui dopo un po', poggiando la tazza sul tavolino di fronte al divano.
 
 
Xx non rispose, e sorseggiò il suo thè guardandolo di sottecchi. Lo finì e posò la tazza sul tavolino di fronte a lei, girandosi verso di lui.
 
 
 << Jay… è così tanto difficile per me. È come se vivessi costantemente la vita di un’altra… una vita da favola. E vivo sempre con l’angoscia di svegliarmi e scoprire che è tutto un sogno, che devo andarmene e lasciare il posto a una vera principessa, che arriva dal to mondo e che si adatta meglio di me al tuo tipo di vita. Come se… >>, gli rispose lei, un po' timorosa di quello che avrebbe potuto risponderle.
 
 
Ma non finì la frase: James si avvicinò a lei, posandole una mano sulla bocca. Quando i loro sguardi si incrociarono una scarica da mille volt la attraversò. Il cuore le batteva forte nel petto… le sembrava quasi di soffocare… si sentiva in trappola.
 
 
 << Ti mostrerò qui e ora come posso baciare le tue labbra, in modo da cancellarti ogni dubbio, ogni perplessità… ogni pensiero che ti faccia pensare di non essere adatta a me, anche solo per un secondo >>, disse lui: il suo sguardo si addolcì un po', ma Xx non capiva a cosa lui stesse pesando; le mancava quasi l’aria.
 
 
Al tono della sua voce e alla promessa di quello che sarebbe avvenuto, Xx rimase senza fiato, e se fosse stata in piedi le gambe le avrebbero ceduto: guardò in successione i suoi occhi e le sue labbra, eccitata e un po' intimorita da quello che sarebbe successo.
 
 
La baciò: un bacio ardente, passionale, a cui lei rispose con molto entusiasmo. Xx schiuse le labbra, e lui ne approfittò per entrare con la lingua, rincorrendo quella di lei. Le succhiò il labbro, mordicchiandolo piano, mentre le mani si spostavano sul collo, sfiorandolo leggere. Una mano scese sul ginocchio, risalendo tutta la coscia in modo seducente.
 
 
Durò diversi minuti, e quando James si spostò il suo largo petto si alzava ed abbassava velocemente, come se avesse difficoltà a respirare.
 
 << Io manderò sempre via i tuoi dubbi. Ma sul serio… non devi angosciarti per niente. D’accordo? >>, le disse incoraggiante, riprendendosi a poco a poco.
 
 
 Vide Xx saltargli al collo felice, e riprese a baciarlo: non si stancava mai di questo.
 
 
 << Cosa c’è adesso? >>, domandò lui scocciato, quando lei si allontanò: si stava divertendo, e aveva intenzione di continuare per tutta la notte.
 
 
 << Come è andata la raccolta fondi? >>, gli domandò lei, a un centimetro dalle sue labbra.
 
 
 << Pfff >>, sbuffò lui, fissandola: Xx arrossì di colpo, distogliendo lo sguardo.
 
 
 << È andata bene. Ora, nei prossimi giorni ci daranno meglio l’importo. Te lo dirò non appena ce lo faranno sapere >>, le sorrise.
 
 
 << Grazie >>, gli rispose. Si alzò ed andò a posare le tazze che avevano usato nel lavello in cucina.
 
 
Si stava stiracchiando, quando all’improvviso James piombò su di lei, premendola sulla penisola della cucina, assalendola con passione selvaggia, quasi disperata: non si era neanche accorta che lui si era alzato e l’aveva raggiunta.
 
 
L’intero corpo di Xx si rilassò, e tutte le sue paure sembrarono svanire nel nulla: sentiva solo la morbidezza delle sue labbra, il calore della sua pelle, e il suo respiro che le accarezzava il viso.
 
 
Gli restituì il bacio divorandogli le labbra: le sembrava di respirare di nuovo, senza le sue angosce, e con James così… così James, si sentiva parte di lui, in quel momento, ed era il posto migliore del mondo.
 
 
Immerse le sue piccole mani tra i suoi capelli, accarezzandogli dolcemente la nuca, passandosi le sue ciocche di capelli tra le dita.
 
 
James senza smettere di girare la sua lingua attorno a quella di lei, le passò le braccia intorno alla vita, premendola meglio contro di lui: i loro corpi si cercavano più che mai.
 
 
 Lui la sollevò tra le sue braccia senza sforzo, un braccio attorno alla sua schiena, e l’altro a sollevarla dal sedere, e si diresse verso la loro camera, spostandosi appena dalle sue labbra, tenendo la fronte appoggiata a quella di lei, i nasi che si sfioravano.
 
 
James non accennava a metterla a terra, e una volta arrivati velocemente nella loro camera, aprì la porta con un calcio.
 
 
La spinse contro la porta, sollevandole la coscia, quella dove aveva lo spacco che si apriva e gli mostrava quasi interamente la gamba.
 Xx sentiva il corpo di lui teso sul suo, mentre le sue labbra le divoravano il collo. Le sentì risalire, baciarle il profilo della mascella e trovare le sue labbra… lo prese per i lati del papillon che ancora portava slacciato, come per reggersi a tutte quelle sensazioni.
 
 
Stavano bruciando entrambi di passione, di desiderio, di amore, di voglia l’uno dell’altra, di unirsi in tutti i modi possibili.
 
 
Come le sue labbra si levarono da quelle di lei, la dovette sostenere per la vita per non farla crollare: Xx era senza fiato. James sorrise, soddisfatto… il suo bel sorriso timido.
 
 
Le prese la mano e la condusse vicino al letto. Prendendola per la vita, la sollevò sulla cassettiera, premendosi contro di lei.
 
 
Le slacciò rapidamente la cintura del vestito, e le sfilò la sua giacca, che ancora indossava, facendo cadere tutto a terra.
 
 
 << È da quando sei uscita dal bagno che voglio toglierti questo vestito >>, fece lui avido, impaziente, prendendole il viso tra le mani per baciarla.
 
 
L’ardente desiderio che Xx vedeva nei suoi occhi la eccitò da morire, lo tirò di nuovo per il papillon slacciato, attirandolo a lei, baciandolo con desiderio.
 
 
James le afferrò la vita e scese a baciarle il collo, lasciando dietro di sé una scia incandescente dove le sue labbra passavano. Il suo corpo spingeva contro quello di Xx, provocandole di gemiti che non riuscì a trattenere: il legno della cassettiera scricchiolava ad ogni loro movimento.
 
 
Xx sentiva tutto il corpo di lui su di lei, tutti i vestiti che indossava… si sentiva così piccola tra le sue braccia, e così affamata di lui… iniziò a spogliarlo tirandogli da un lato il papillon, sfilandoglielo.
 
 
Gli sbottonò i primi bottoni della camicia, ma lui afferrò la sua mano mettendola contro il muro sopra la sua testa, per poi succhiarle le labbra con preoccupante brutalità.
 
 
Xx non si era mai sentita così… non era mai stata così incredibilmente affamata di un uomo.
 
 
 << Jay… >>, soffiò, ma lui non la lasciava parlare, continuando a baciarla con forza.
 
 
 << Mmm? >>, mugolò lui.
 
 
 << Mi fai impazzire… >>, fece, a fatica.
 
 
 << È ciò che vuoi? >>, le domandò, guardandola negli occhi, il fuoco che gli bruciava dentro.
 
 
 << Sei tu quello che voglio >>, mormorò sicura lei. Impercettibilmente gli occhi di lui si fecero più grandi, più ardenti.
 
 
 << Jay… ho tanto bisogno di te… >>, gli disse sincera, carezzandogli il viso.
 
 
  << Sono io che ho bisogno di te… >>, fece lui con una dolcezza incredibile, che contrastava un po' con la nota di brutalità che aveva messo nel baciarla.
 
 
 << Allora siamo a posto così >>, ridacchiò lei, e il ragazzo si unì alla risatina.
 
 
 << TI darò ciò che vuoi >>, aggiunse, prima di rituffarsi nelle sue labbra.
 
 
 << Solo se lo vuoi anche tu >>, fece più seria lei.
 
 
James alzò un sopracciglio, scettico: << Stai scherzando, sì? >>, le domandò.
 
 
 << No… >>, ammise, prendendo una sfumatura rossa.
 
 
 << Non c’è momento in cui non voglia fare l’amore con te, stringerti a me, spogliarti, baciarti… sentirti gemere… >>, le sorrise malizioso.
 
 
Xx strinse maggiormente le cosce attorno a lui, in modo da premersi sempre di più contro il suo ragazzo, a sottolineare quello che lui le stava dicendo… non voleva lasciare il minimo spazio tra loro.
 
 
James la sollevò con facilità, facendola girare e stendendola sul letto. La afferrò con fare possessivo per la vita e tirò Xx verso di lui: la parte inferiore del vestito si sollevò violentemente verso la parte superiore delle cosce, mentre lui premeva il suo corpo su quello di lei, con le mani sulla sua schiena.
 
 
Xx riprese a sbottonargli la camicia con molta calma, voleva godersi ogni istante di lui: arrivata a metà dovette però fermarsi, scossa da dei leggeri brividi; chiuse gli occhi, mordicchiandosi il labbro.
 
 
 James, una volta tolta la cintura, fece scivolare delicatamente le sue mani lungo le cosce di lei, prendendo il vestito sollevandoglielo fin sopra il collo. Per un secondo abbandonò il tessuto sulla sua faccia, baciandole la pancia attraverso il babydoll che aveva indossato per l’occasione.
 
 
Sorrise a vederglielo addosso: era piuttosto trasparente e scollato, infatti non lo aveva notato per tutta la sera… la parte dietro era praticamente inesistente.
 
 
 Xx aveva la sensazione di starsi offrendo a lui, e questo la inebriava e le faceva girare la testa.
 
 
Con le sue grandi mani le sfilò il vestito dalle braccia, gettandolo a terrà. Xx riaprì gli occhi, desiderosa di vederlo. Il tessuto sottile e trasparente del suo babydoll rivelava le forme del suo corpo, caldo e vibrante per lui.
 
 
Senza smettere di baciarla, James infilò le mani sotto quell’indumento: erano mani grandi, morbide, passionali… potenti. Xx trattenne il fiato, mentre lui le mordicchiava un orecchio, sussurrandole: << E’ così bello toccarti… hai un corpo fatto per essere accarezzato… baciato… amato… >>.
 
 
La ragazza avvampò: era pazzesco come delle semplici parole potessero essere così sexy solamente per il fatto che era lui a pronunciarle. Osservava quell’uomo così potente e magnifico… ma anche così vulnerabile e sensibile, che si stava chinando verso di lei. Si rendeva conto di ciò che le faceva? La sua presenza, tutto ciò che lui è… nessuno l’aveva mai fatta sentire così.
 
 
James finì di slacciarsi la camicia, levandosela e gettandola a terra insieme al vestito di lei, rivelando così il suo corpo scandalosamente sexy.
 
 
Xx trattenne il fiato, ammirandolo… sorridendo leggermente. In quel momento ebbe la certezza che lui sapeva esattamente come la faceva sentire.
 
 
James si avvicinò a lei, mentre la ragazza gli stava slacciando i pantaloni, facendoli scivolare lungo le sue gambe, e con un calcio anche quelli e i calzini finirono a terra. Lui posò una mano su entrambi i lati del seno di Xx, baciandolo attraverso la stoffa, mordicchiando e leccandole i capezzoli, che si indurirono quasi all’istante: le sfuggì dalle labbra un gemito prima che potesse fermarlo.
 
 
Lui sorrise, piuttosto soddisfatto, poi risalì con il viso, portandolo a un soffio da quello di lei: Xx sentì il suo fiato caldo accarezzarle le labbra… e protestò quando lui si spostò dai suoi seni.
 
 
 << Un po' di pazienza… >>, ridacchiò lui. I suoi occhi si fissarono sulle labbra di lei, mentre i suoi fianchi scivolavano con delicatezza tra le sue cosce.
 
 
Con una mano risalì il suo corpo, afferrando una spallina sottile del babydoll e facendola scivolare sul suo braccio, scoprendo parzialmente il seno, poi fece lo stesso con l’altra spallina, osservando ogni più piccola reazione di lei ai suoi movimenti.
 
 
 << Questo completino che hai messo è molto sexy e provocante >>, le sussurrò all’orecchio, baciandone la parte posteriore poi.
 
 
 << Allora lo devo mettere più spesso >> gli rispose, sorridendo al suo collo.
 
 
 << Certo >>, assicurò lui subito, facendola ridacchiare.
 
 
Xx faceva vagare le sue mani sul suo petto, carezzandolo, alzando e spingendo inconsapevolmente il suo bacino contro di lui, senza quasi accorgersene.
 
 
Lui invece se ne accorse eccome, e dovette trattenere a fatica l’impulso di entrare dentro di lei: voleva di più, molto di più, quella notte.
 
 
 << James, prendimi… >>, lo implorò quasi.
 
 
 << SShh… abbiamo tutta la notte davanti… >>, le sussurrò sensuale, e maledettamente erotico.
 
 
Le sue labbra si premettero contro quelle di lei con determinazione: Xx poteva solo seguire il ritmo che imponeva. Tremava tutta, ora era solo un corpo che voleva essere soddisfatto e completato.
 
 
James scese a baciarle il profilo del collo e delle spalle, Xx si muoveva sotto di lui sempre più impaziente, sempre più irrequieta.
 
 
 << Qualcuno qui si sta agitando >>, le sorrise, ridacchiando.
 
 
Xx sbuffò, ma dentro di lei era al settimo cielo, dentro di lei si diceva che era semplicemente impossibile dimenticarsi di un uomo del genere… un uomo come James, il suo James. Una volta che entrava nella tua vita, che marchiava la tua pelle, il tuo corpo, la tua anima… diventava una parte di te, alla quale sarebbe stato impossibile rinunciare… sarebbe stato come dover rinunciare u un organo vitale, non si poteva fare e basta.
 
 
James scese sempre di più, soffermandosi sui suoi seni, caldi sotto le sue mani e la sua bocca: sentiva la pelle d’oca che le provocava, e questo lo faceva impazzire
 
 
Con una mano Xx scese fino al bordo dei suoi boxer, strofinando l’erezione, che premeva per uscire, al di sopra della stoffa, mentre l’altra si insinuò sotto la stoffa, stringendole il sedere, quasi conficcandogli le unghie nel sedere.
 
 
James si dovette bloccare, gli occhi chiusi, le labbra ferme sul suo seno, e inspirare profondamente: non se lo aspettava, e ne rimase sorpreso.
 
 
Alzò i suoi occhi verdi su di lei, lo sguardò così intenso che avrebbe potuto bruciare ogni cosa, il mento appoggiato al suo seno; la guardava sorridente.
 
 
 << Dimmi >>, gli disse lei sorniona, posandogli una mano nei capelli, carezzandoli con dolcezza.
 
 
 << Ti sto guardando >>, le rispose sorridente.
 
 
 << Questo lo vedo >>, gli rispose, posando la testa meglio sul materasso scendendo, senza nemmeno accorgersene, a formare dei cerchi e delle figure immaginarie sulle sue spalle con le dita.
 
 
James riprese a baciarle la pancia, mentre con le mani le massaggiava entrambi i seni.
 
 
Con la bocca scese più giù, fino a passare con la punta della lingua tra le sue gambe, sulla sua femminilità, da sopra il sottile tessuto del tanga: era talmente sottile e trasparente che era quasi come non indossarlo. La sentì respirare bruscamente.
 
 
Continuò, e con una mano scese infilando un dito al di sotto del tanga, sfiorandola leggera, provocandole dei brividi lungo tutto il corpo: Xx gli strinse più forte le spalle, mentre le dita dei piedi si arricciavano.
 
 
All’improvviso James la prese per i fianchi e si girò sulla schiena, portandola sopra di lui, sorridendo sornione: le sciolse tutta la pettinatura, ormai quasi completamente sfatta, liberandole i capelli che le ricaddero morbidi sulle spalle.
 
 
Xx si tolse il babydoll sfilandolo da sopra la testa, con una sicurezza che non era completamente sua: lui lo notò, le pupille che si ingrandirono impercettibilmente, mentre la guardava.
 
 
La ragazza si chinò su di lui, baciandolo con forza, con passione, con possesso: lui era suo, e ne andava estremamente fiera.
 
 
Scese fino al petto, continuando a baciarlo e a lasciargli una scia di fuoco dove passavano le sue labbra, poi con uno strattone gli levò i boxer, lanciandoli sopra al resto dei loro vestiti.
 
 
 << Sei bellissima >>, mormorò James, guardandola china su di lui, mentre lei gli sfiorava l’erezione con un dito.
 
 
 << Anche tu >>, gli rispose lei.
 
 
 << Tu di più >>, le disse allegro.
 
 
 << No, tu di più, e basta così >>, fece lei, vedendo che stava per aprire bocca, baciandolo per chiudergliela.
 
 
James non si lamentò, anzi: rispose con entusiasmo. Mordicchiandole il labbro inferiore, stringendole forte le mani attorno ai fianchi, lasciandole i segni delle dita addosso.
 
 
Xx si chinò su di lui di nuovo, mentre le dita scorrevano intorno ai suoi fianchi, al bacino per arrivare al pene e infine allo scroto, dove si fermarono ad accarezzarlo con delicatezza. Si chinò ancora, e sostituì le mani con la punta della lingua. La punta della lingua arrivò a sollecitargli la punta dell’erezione.
 
 
Appoggiò la bocca delicatamente sulla cappella. Dando dei piccoli colpi con la lingua: era come se stesse assaggiando il suo gusto di gelato preferito.
 
 
 
La lingua scese su tutta l’asta, fino alla base, mentre con un dito continuava a stuzzicargli la punta. Xx andò ancora più giù, succhiandogli piano prima un testicolo e poi l’altro.
 
 
Con la mano libera prese a risalire lentamente dal ginocchio alle cosce, passando per l’inguine fino al petto, tirandogli piano i radi peli che c’erano. James la stava guardando con occhi pieni di desiderio, cercando di respirare normalmente, mentre scariche di piacere lo attraversavano: aveva l mani tra i suoi capelli, li stringeva e li tirava, quasi a volerle bloccare la testa lì.
 
 
La bocca di Xx andò più su, coprendosi i denti con le labbra iniziò a mordicchiare tutta l’asta, arrivò alla punta e alzò lo sguardo, fissandolo negli occhi: poi lo prese in bocca, fin dove lei riusciva ad arrivare, andando su e giù, strofinandolo e continuando a muovere la lingua… mentre con una mano gli prendeva prima un testicolo e poi l’altro, massaggiandoli con lentezza, e la mano libera risaliva, graffiandogli il fianco.
 
 
 << Oh… s-si. Non fermarti… dai… oh… >>, James tentava di rimanere con gli occhi aperti, ma non era così facile, era inondato da mille scariche elettriche di piacere.
 
 
 << Continua… vai… ti prego… oh… yeah… >>, non riusciva a trattenersi, e alzava in continuazione il bacino e il pube per andare verso di lei, per spingerla a continuare, ad andare più a fondo…
 
 
Xx alternava un ritmo più veloce e sostenuto a uno più lento: lo stava facendo impazzire, e questo le provocava una ondata di orgoglio… in quel momento era solo suo.
 
 
James esplose, le venne dentro la bocca, mentre la guardava, gli occhi dilatati dalla voglia di lei; si sentì tremare dalla testa fino alle dita dei piedi, come se gli fosse esplosa una bomba atomica dritta nello stomaco, e si fosse irradiata tutta dentro di lui, facendolo tremare e vibrare, mentre con il bacino andava inconsapevolmente su e giù, verso la bocca di lei.
 
 
Gemeva forte, si poteva quasi dire che stesse ringhiando: << Xx! >>, urlò il suo nome, preso da un’estasi selvaggia e avvolgente, uno tsunami che non lasciava nulla in piedi dopo il suo passaggio.
 
 
Xx si spostò un poco, guardandolo e schioccando la lingua, piuttosto orgogliosa di quell’orgasmo.
 
 
Il respiro di James si regolarizzò poco alla volta, e fece segno a Xx di avvicinarsi a lui: le prese il viso dolcemente tra le mani e la baciò con trasporto, mordicchiandole le labbra, inseguendo la sua lingua…
 
 
 << I love you >>, le disse, guardandola negli occhi, i volti vicinissimi.
 
 
 << I love you so much >>, gli rispose, avvolgendogli una mano dietro la nuca.
 
 
James si spostò dietro di lei, abbracciandola: le baciava il collo, stringendole i seni con le mani, facendola impazzire, era una dolce tortura. Lui spostò una mano, andando a stringere possessivamente i fianchi della ragazza, e poi scendendo verso le natiche.
 
 
Passò e accarezzò la parte posteriore della coscia di Xx e poi, da sotto, le aprì la gamba con forza: era impaziente.
 
 
Xx sorrise, le risultava davvero difficile non farlo: lui le baciò il collo, mordicchiandolo piano, dandole i brividi sfiorandole l’orecchio…
 
 
Lambì di nuovo le sue labbra, prendendosi la sua lingua: il profumo di Xx gli dava alla testa, facendolo impazzire, e la strinse ancora di più al suo corpo, mentre si spostava con la testa, affondando il naso nei capelli di lei.
 
 
Xx era attratta istintivamente dal calore che il suo James emanava, e con le mani salì sulle cosce di lui, fino ad aggrapparsi ai suoi fianchi.
 
 
James inspirò bruscamente, poi, senza preavviso, con prepotenza, con voglia, spostò la mano libera tra le gambe della sua ragazza, che si contorse appena quando lui la sfiorò con un dito, mentre tornava a baciarla con foga.
 
 
Gli occhi di James brillavano, mentre Xx aveva il cuore che stava esplodendo dalla gioia: il suo basso ventre si contraeva, mentre il desiderio di entrambi si amplificava ogni volta che i loro corpi si incontravano… la lingua di James sapeva di amore, e la loro eccitazione era sul punto di esplodere.
 
 
James si spostò di scatto da dietro lei, una mano sulla sua coscia, per tenerla aperta il più possibile, la guardò per qualche istante e lentamente si abbassò su di lei, mantenendo il contatto visivo, fino a che la sua bocca non trovò quello che cercava.
 
 
Xx si aggrappò alle lenzuola non appena sentì la bocca di lui tra le sue gambe che la baciava. All’inizio era un bacio talmente lieve e delicato che sembrava la sfiorasse solo, ma diventò via via più intenso, la lingua di James che entrava insolente dentro di lei, mentre con una mano le teneva aperta una gamba, e l’altra risaliva fino ad arrivare al seno.
 
 
Il ragazzo si stacco a fatica, soffiando piano con le labbra, per poi riprendere a baciare lentamente tutta la zona inguinale.
 
 
Xx si stava contorcendo sotto i suoi tocchi, sentiva che l’orgasmo stava montando dentro di lei, e quando James entrò piano con un dito dentro di lei, non riuscì a trattenere un gemito, che le sfuggì dalle labbra.
 
 
James sorrise, lanciandole un'altra occhiata veloce: prese a muovere il dito in senso orario, andando ad aumentare via via il ritmo dei movimenti. SI avvicinò di nuovo con le labbra, e con i movimenti leggeri della lingua accarezzò la parte che sporge tra le piccole labbra, che sentì gonfiata ed irrigidita…
 
 
Continuò così ancora un po', Xx stava gemendo forte sotto il suo tocco, mentre si muoveva seguendo il ritmo che lui aveva imposto con i suoi movimenti.
 
 
 << Jay… mmmm… ti… t-ti prego… oooh >>, gemeva lei: e questa era musica per le orecchie del ragazzo.
 
 
Istintivamente lei mosse il bacino verso di lui, quasi a volerlo invitare a continuare ancora, a non smettere… con una mano gli afferrò il polso della mano che stava sui suoi seni, stringendolo forte, mentre l’altra mano era scesa tra i capelli di lui, quasi spingendo la sua testa a una maggiore intensità.
 
 
James non aspettava altro, e con più intensità muoveva la lingua e dito, ancora dentro di lei: finchè la sentì, tutti i muscoli di lei si contrassero velocemente, e l’orgasmo esplose forte, potente, uno tsunami che cancellò ogni pensiero, qualsiasi cosa che non fosse piacere: solo le mani di lui la tenevano ancorata alla realtà.
 
 
 << James! >>, ringhiò quasi, al culmine di quella sfrenata lussuria.
 
 
 << Bentornata amore >>, fece un James sorridente, quando lei riaprì gli occhi dopo qualche minuto di quella goduria, di quell’orgasmo che l’aveva travolta.
 
 
Aprì gli occhi, un sorriso beato sulle labbra, e davanti di sè trovò il viso di James, che la guardava felice.
 
 
 << Amore mio… vorrei… se sei d’accordo, provare a fare una cosa… >>, fece un po' titubante lui.
 
 
 << Dimmi >>, fece lei, piuttosto tranquilla, ancora in uno stato di beatitudine, carezzandogli i capelli lascivamente.
 
 
Vedendo che non rispondeva subito, lo guardò interrogativa.
 
 
 << Amore, coraggio. Sai che possiamo parlare di qualsiasi argomento. Sono io, non una qualsiasi, puoi dirmi tutto >>, lo incoraggiò dolcemente.
 
 
 << Ok. Beh… ehm… ci penso da un po'… vorrei, se vuoi, provare a fare… del… anal sex >>, disse alla fine, svuotando il sacco, ma era piuttosto in imbarazzo.
 
 
Xx non rispose subito, ma non smise di carezzargli la testa con dolcezza: lei non ci aveva mai pensato in verità, e il fatto che lui glielo stesse chiedendo la stupì non poco. Lo guardò con la coda dell’occhio, e vide che la stava fissando, piuttosto rosso in faccia, attendendo una risposta. Non gli era mai passato per la testa, e non ne sapeva tantissimo sull’argomento: sapeva che c’era a chi piaceva da impazzire, che diceva che era una cosa potente da provare, e a chi non piaceva per niente, che lo considerava doloroso e umiliante. Ma si disse che era il suo James a chiederglielo… dopotutto tentare qualche volta non le costava nulla…
 
 
 << Xx, a me piace da impazzire anche il sesso tradizionale con te, come l’abbiamo sempre fatto, quindi se non vuoi non fa niente, l’ho detto solo per sperimentare qualcosa di nuovo insieme, non preoc… >>, ma Xx non gli lasciò terminare la frase, posandogli l’indice sulle labbra.
 
 
 << Proviamoci, ti chiedo solo di andarci con calma. Io mi fido di te e di lasciarti il controllo… ma piano >>, gli sorrise incoraggiante; a James si illuminarono gli occhi, non era affatto sicuro che lei gli dicesse di si, ma non voleva neanche farlo all’improvviso, senza dirle niente… la zona era delicata, non voleva spaventarla entrando in lei e basta, soprattutto senza il suo consenso.
 
 
 << Sicura? Non lo stai dicendo solo per farmi contento? >>, indagò, osservandola: voleva esserne più che sicuro.
 
 
 << Sicuro. Non ti farei mai entrare da… beh, da … solo per farti contento. Fosse stato un altro avrei già rifiutato… ma mi sento sicura con te. E ho massima fiducia di quello che farai. Soprattutto perché potrebbe fare male. Proviamo questa nuova esperienza insieme… se va bene sarà una novità, se va male… vedremo come comportarci >>, sorrise Xx, un po' tesa.
 
 
James la baciò dolcemente prendendole il viso tra le mani: aveva tutta l’intenzione di farla rilassare… anche se il solo pensiero che quella parte sarebbe stata “ solo sua “, che nessun altro si era mai avventurato lì prima… lo eccitava da morire. Lo rendeva ancora più speciale, e faceva ancora più sua Xx.
 
 
 << Voglio che mi prometti che se ti dovesse fare tanto male mi fermi, ok? >>, le disse serio.
 
 
 << Jay, se mi dovesse fare tanto male ti butto giù dal letto, non preoccuparti >>, gli sorrise lei, e lui si rilassò un po', sorridendo di rimando. La baciò, e il suo bacio cancellò ogni timore in Xx, proprio come faceva tutte le altre volte in cui era in ansia o preoccupata: la baciava e lei si scordava tutto.
 
 
Lasciò che la sovrastasse con il suo corpo e con il suo calore: le diede dei baci languidi sul collo che diedero i brividi a Xx. Con un braccio si reggeva sollevato sopra di lei, mentre l’altra mano le accarezzava un fianco, per poi scendere sulla coscia, sempre più avidamente.
 
 
 << L’entrata è dall’altra parte >>, gli sussurrò Xx divertita all’orecchio dopo pochi minuti: si erano talmente persi tra i loro baci da dimenticarsi qualsiasi cosa, anche quello che stavano per fare. James scoppiò a ridere, una risata allegra, contagiosa.
 
 
 << Hai ragione. Ma vedi… quando siamo così vicini… il bisogno di entrare dentro di te è così forte da farmi male, da cancellare tutto il resto dalla mente >>, le rispose con sincerità, quando si calmò la risata: la sua risposta accese un fuoco dentro Xx che non si sarebbe spento con facilità. Lo guardò per un attimo, sorridendogli radiosa, poi mise le mani attorno al suo collo e lo tirò verso di lei, baciandolo con forza, con prepotenza, cercando la sua lingua e trovandola, cercando di metterci nel bacio tutto il suo amore per quell’uomo straordinario.
 
 
James la fece stendere a pancia in giù, posizionandosi sopra di lei, a cavalcioni sulle sue gambe. Le spostò i capelli di lato, baciandole lentamente il collo, centimetro dopo centimetro, senza fretta… mentre con le mani le carezzava i fianchi, facendo dei cerchi sulla sua pelle: Xx aveva i brividi di piacere che le risalivano dalla spina dorsale, dove la sua lingua aveva lasciato una scia di fuoco dietro di sé, e si irradiavano in tuto il corpo… la bocca di lui si spostò verso l’alto, mordendole con malizia una spalla, accarezzandola poi con una mano.
 
 
 “ È così bella “, pensò James, mentre la guardava e la accarezzava. In quel momento il viso di Xx si voltò a guardarlo, e il sorriso che gli regalò fece di colpo accelerare il battito del suo cuore: le sorrise anche lui, era come se si stessero parlando anche senza dire una sola parola a voce alta.
 
 
Xx era abbastanza tranquilla. A parte la prospettiva del dolore, ma pensò che quello sarebbe poi passato. Quanto poteva fare male? Dopotutto aveva partorito in un buco di ascensore senza nessun tipo di aiuto medicinale o anestetico, quello si che aveva fatto un male del diavolo. Poteva essere peggio? Lo avrebbe scoperto presto… Sarebbe stato strano? Probabile, almeno all’inizio… dopotutto lei gli stava lasciando libero accesso al suo corpo… ma quello che le dava più da pensare era l’aspetto psicologico della faccenda. Era come se lui la dominasse, come se lei, spontaneamente si stesse sottomettendo a lui e a quel potere che lei gli dava… era un po' strano, soprattutto perché avevano avuto sempre un rapporto alla pari, e ora, in questo momento c’era un netto squilibrio… o magari lei doveva solo lasciarsi andare e non pensare a niente. Si fidava totalmente di lui, si sentiva protetta e al sicuro tra le sue braccia… si fidava tanto da lasciargli il controllo totale, si fidava tanto da mettersi completamente nelle sue mani… si sentiva di appartenere a qualcosa… a lui. Era una sensazione meravigliosa.
 
 
Nel frattempo le era sfuggito il fatto che lui fosse sceso sulle sue natiche e le stesse baciando, mentre con le mani risaliva dalle sue ginocchia fino alle cosce, con carezze che la fecero vibrare ancora di piacere: ogni cellula che entrava in contatto con lui, con la sua pelle, si infiammava…
 
 
Con un dito James sfiorò delicatamente la zona interessata, carezzandola dolcemente, baciandone i contorni esterni.
 
 
Xx sentì James che si allontanava da lei: << Dove vai? >>, gli chiese, prima di poter fermare la sua bocca; c’era una lieve nota di disappunto nella sua voce.
 
 
 << Non vado da nessuna parte senza di te. Prendo solo una cosa >>, le sorrise lui, che aveva colto in quella domanda qualcos’altro.
 
 
Quando lo sentì tornare vicino a lei, Xx si rilassò… per poco. Sentì qualcosa di freddo all’ingresso dell’ano, e sentì che le dita di James stavano spalmando qualcosa. La sensazione di freddo svanì quasi subito, sostituita invece da una di calore e morbidezza.
 
 
 << È lubrificante. Ho letto che aiuta… in questi casi >>, le spiegò, prima che lei potesse chiederglielo: sapeva che lo stava per fare, anche se sentiva sotto le sue mani che i muscoli si erano rilassati.
 
 
 << Qualcuno ha fatto i compiti. E aveva già pianificato tutto >>, sorrise Xx, un tono lievemente divertito nella voce.
 
 
 Anche James sorrise: << Ho pensato a te. E che ti sarebbe servito >>, borbottò, dandole un bacio sulla spalla.
 
 
Il ragazzo, facendo più piano possibile, iniziò appoggiando la punta del dito su quell’apertura ancora inviolata della sua ragazza. Sentendo che non si era irrigidita, sempre con molta calma, si spinse più dentro, senza muoverlo.
Vide una spalla di lei contrarsi lievemente, e rimase lì, aspettando che si abituasse a quell’intrusione: non aveva nessuna fretta.
Si abbassò a baciarle la tempia, poi raggiunse il collo, che prese a lambire con la sua bocca e la sua lingua: Xx sentì i suoi capelli solleticarle la guancia.
Con la mano libera le stava accarezzando un fianco, disegnando cerchi invisibili, per poi risalire e sfiorarle il seno, la spalla, il braccio… e raggiungere la sua mano.
 
 
Con la bocca stava scendendo lungo la spina dorsale, il naso che le sfiorava la pelle, respirando e riempiendosi le narici con il suo profumo; era solo suo, non ne esisteva un altro di uguale in tutto il mondo.
 
 
La sentì sospirare, e provò ad entrare un altro po' dentro di lei: questa volta non si irrigidì, gli strinse solo le dita della mano tra le sue… e lui lo prese come un segnale che poteva continuare.
 
 
Uscì piano con quel dito, ma non del tutto, e quando riprese la risalita, questa volta le dita erano due.
 
 
Xx pensò che dovesse aver messo altro lubrificante, perché non sentì particolari resistenze, e scivolò dentro di lei abbastanza agevolmente. Voltò leggermente la testa all’indietro ad osservarlo, era chino su di lei, concentrato e impegnato a farla rilassare. Sorrise a quella scena, lui non si era accorto di essere osservato.
 
 
 << It’s ok? >>, mormorò sulla sua pelle.
 
 
 << Yes >>, gli rispose solo: aveva iniziato a muoversi con tutte e due le dita, facendo piccoli movimenti circolari… e andando un po' avanti e indietro.
 
 
Stava andando per gradi, e lo stava facendo lentamente, controllando le sue reazioni, assicurandosi che non provasse dolore: gli era molto grata, anche se non aveva dubbi in merito, sapeva che non sarebbe mai entrato di prepotenza.
 
 
 << Alza un po' il bacino >>, le sussurrò languidamente lui, e lei obbedì senza neanche pensarci.
 
 
La mano di James lasciò le dita di Xx, percorsero tutto il suo addome e andarono tra le sue gambe: sorrise quando Xx trattenne un sospiro.
 
 
 << Grazie Jay di questa trovata che mi distrarrà >>, ghignò lui divertito sul suo collo, dandole un bacio sulla guancia, e Xx ridacchiò.
 
 
 << Sei molto spiritoso >>, lo prese in giro, e per vendicarsi, contemporaneamente, entrò in lei… beh, da entrambe le angolature, anche se più piano da quella dell’ano.
 
 
A Xx sfuggi un gemito roco, ma James lo sentì benissimo: si sentiva straordinariamente potente in quel momento, come se avesse nelle sue mani un potere incredibile… era esaltato: essere dentro di lei così… completamente, e totalmente, lo faceva sentire euforico. Continuò a muovere le dita contemporaneamente, prima in senso circolare e poi avanti e indietro.
 
 
Xx stava gemendo piano, non sapeva da dove arrivassero, ma era attraversata da mille scariche elettriche: le dita dietro di lei erano tollerabili, non le facevano così male, e dopo un po' erano anche piacevoli…e beh, quelle davanti… Xx sorrise, non continuando il suo pensiero.
 
 
James fece scivolare piano le dita fuori, e le sussurro piano, ma con una voce carica di denso desiderio, una voce maledettamente erotica, si trovò a pensare lei: << Pronta? >>. Lei annuì.
 
 
Con la sua erezione era tutta un’altra storia: quando iniziò a entrare con la punta subito si irrigidì un po'.
 
 
Fece dei respiri profondi, e le dita di lui che si muovevano tra le gambe erano una bella distrazione dal dolore. Anche i suoi baci, e la lingua sul suo corpo lo erano. Si trovò a sorridere, e a tornare a rilassare i muscoli.
 
 
Lui era rimasto fermo, entrando solo un po', aspettando che lei si abituasse a quella nuova intrusione.
 
 
La mano di lei raggiunse quella che lui aveva tra le gambe, stringendola piano, e lo prese come un segnale di via libera. Spinse piano, entrando lentamente: nonostante il fastidio iniziale… era maledettamente eccitante… era estremamente intenso: mai se lo sarebbe aspettato così.
 
 
Xx si voltò di nuovo per guardarlo: aveva la bocca semiaperta, gli occhi chiusi a godersi quel momento: era bellissimo, e lo trovava molto erotico… e doveva ammettere che il sesso anale non era male… o forse lo pensava perché lui la stava stimolando in tutti i posti possibili.
 
 
La mano libera di James le massaggiava la schiena… per poi scendere su un suo seno, e iniziare a tormentarlo, mentre con la bocca le baciava e le mordicchiava il collo con bramosia…
 
 
 << Oh… J- Jay… James… >>, Xx stava gemendo con voce roca: era un piacere travolgente, era come se qualcuno avesse buttato una tanica di benzina in lei e ora stesse andando a fuoco… era incredibilmente potente.
 
 
James intanto continuava a muoversi piano: il passaggio era stretto, e le sensazioni erano amplificate, era come se le sentisse più intensamente… e il fatto che poteva disporre del corpo di Xx in tutta la sua interezza… era una fantasia estremamente eccitante; e il fatto che lei avesse accettato di provare, anche se sapeva che non sarebbe stato così piacevole all’inizio… il fatto che era stata disposta a quel dolore per lui… era la ciliegina sulla torta.
 
 
James stava gemendo sul collo di Xx, il suo petto che aderiva alla schiena di lei: la ragazza lo sentiva gemere quasi sul suo orecchio, e il suo respiro caldo sulla pelle la stavano mandando in estasi… la mano che era sul suo seno salì a tenerla per un fianco, quasi conficcandole le unghie nella pelle… in un momento di lucidità vide i segni dei graffi che le stava lasciando, e spostò la mano sul suo seno…
 
 
 << Xx… oh… >>, riuscì a malapena a rantolare, la voce roca dal desiderio: lo sentiva, l’orgasmo che stava arrivando, improvviso e forte come uno tsunami… era travolgente. Sentì i muscoli delle gambe tremare, strinse più forte quasi d’istinto il seno di Xx, come se dovesse aggrapparsi a lei per non perdersi, per rimanere ancorato al mondo… stava tremando, il cuore che sembrava impazzito, palpitava a un ritmo forsennato, i gemiti di lei che rimbombavano nelle sue orecchie… sentiva il sangue bruciare nelle vene…
 
 
Venne, travolto da quell’orgasmo che lo stava investendo in pieno, eliminando qualsiasi cosa non fosse piacere…
 
 
 << Xx >>, gemette, la voce colma di lussuria, mentre riusciva ad aprire gli occhi e a guardarla…
 
 
Anche Xx si voltò a guardarlo, gli occhi vicinissimi, che si persero in quelli di lui, nel loro verde intenso, facendole vibrare l’anima… erano così vispi, così intensi e profondi… vide una scintilla attraversarli quando lo sentì al culmine del suo orgasmo… gli sorrise radiosa, posandogli dolcemente una mano sulla guancia, accarezzandolo.
 
 
Xx lo sentiva: James la stava trascinando con i suoi movimenti in un’altra dimensione, vedeva tutto sfocato attorno a sé, l’unica cosa che vedeva con chiarezza, in modo nitido, era lui… era lui tutto ciò di cui aveva bisogno, era più indispensabile dell’ossigeno per lei.
 
 
 Xx gemette… non riusciva a controllarsi, aveva fame di lui e di quello che le stava facendo. Lo desiderava alla follia… e lo sentì. Sentì, poco dopo, l’orgasmo salire da dentro di sé, come un grumo, una matassa indistinta di desiderio che si stava sbrogliando, irradiandosi in tutto il suo corpo… il suo corpo iniziò a tremare, invaso da mille sensazioni… era quasi stordita dall’esplosione dei sensi dentro di lei… la sua pelle, là dove era a contatto con quella di James scottava talmente era calda… stava quasi ansimando.
 
 
 << Jay! >>, riuscì a rantolare, e lui riuscì a strapparle un gridolino, che lei soffocò tra le labbra di lui, che le mordicchiavano il labbro inferiore.
 
 
Xx non riuscì a resistere oltre, e l’orgasmo in lei esplose forte, potente, facendola tremare dalla testa ai piedi… era così erotico… era così divino… così coinvolgente da spazzare via tutto il resto.
 
 
Le sue gambe cedettero, e lei tornò distesa a pancia in giù, il respiro affannoso, gli occhi ancora chiusi.
 
 
Dopo qualche minuto, quando iniziava a regolarizzarsi il suo respiro e il suo battito, sentì James sorridere sulla sua fronte: non aveva bisogno di vederlo, lo percepiva. Si sentì anche sollevata e spostata. Non si prese la briga di aprire gli occhi, si fidava di quello che faceva.
 
 
Si sentì avvolta, e finalmente aprì gli occhi e lo guardò: l’aveva spostata per metterla sotto le coperte, e le sue braccia l’avevano avvolta con calore.
 
 
 << Ehi >>, gli sorrise: all’improvviso era stanchissima.
 
 
 << Ehi >>, le rispose lui, sorridendo: era appoggiato con un gomito sul cuscino e si reggeva la testa con la mano, e le baciava il collo con delicatezza, accarezzandole la testa con la mano libera.
 
 
Xx si accoccolò più vicina a lui, e il suo respiro caldo lo fece rabbrividire… aveva ancora tutti i sensi molto allerta a percepire qualsiasi cosa.
 
 
 << Come ti è sembrato? >>, le domandò, sinceramente curioso, riprendendo a baciarle il collo e le spalle, mentre con la mano libera le accarezzava la schiena, coccolandola un po'… il desiderio, la voglia e la bramosia avevano lasciato il posto solo alla dolcezza e alla tenerezza.
 
 
 << Devo dire… che è stato pazzesco. Non lo so se sia dipeso dal fatto che avevo tutti i punti sensibili stimolati da te… o se dipendesse solo dalla penetrazione da dietro. Sta di fatto che è stato intenso. Molto… >>, poi si rese conto che aveva parlato con troppa scioltezza e arrossì.
 
 
 << Dopo tutto quello che è successo ti vergogni ora per delle parole? >>, la prese un po' in giro lui, ridacchiando rilassato.
 
 
Xx borbottò qualcosa che somigliava molto a un: << Ma cosa dici! >>, ma James non indagò oltre.
 
 
 << Anche a me è piaciuto. Sai… è qualcosa di molto intimo e profondo… qualcosa di totale… >>, cercò di spiegarsi, e fu certo che Xx avesse capito cosa intendeva.
 
 
La vide sbadigliare piano, tentando di tenere gli occhi aperti, mugolando solo un: << Mmm >>.
 
 
 << Dormi… buonanotte XX >>, le baciò una tempia.
 
 
 << Buonanotte James >>, gli sorrise: lui si distese meglio, e lei gli poggiò la testa sul petto, cullata dal battito del suo cuore, mentre lo stringeva a sé. James sorrise, e la avvolse di più tra le sue braccia, addormentandosi subito dopo.
 
 
 
 
 
 << James? >>, mormorò Xx. Erano a letto, sotto il loro piumino e fuori stava nevicando abbondantemente, ma era molto presto, ancora l’alba non era sorta.
 
 
 << Mmm? >>, mormorò lui ancora addormentato, gli occhi chiusi.
 
 
 << Ti amo >>, gli sussurrò a un orecchio, e lo vide sorridere, il suo bellissimo sorriso timido.
 
 
Con l’indice della mano Xx seguì il profilo della sua mascella, mentre con l’altra risaliva il fianco, arrivando fino alle sue spalle, al collo, ai capelli… tirandoli piano.
 
 
Gli mordicchiò piano il lobo dell’orecchio, poi scese a mordicchiargli il labbro inferiore, premendo dolcemente le sue labbra su quelle di lui, che ancora si ostinava a far finta di dormire.
 
 
Xx sbuffò piano, un po' impaziente, ma decise di non rinunciare tanto facilmente. Si mise a cavalcioni su di lui, sollevandogli piano piano la maglietta che indossava, sfiorandogli la pelle calda con le sue dita molto più fredde, respirando piano sulla sua pelle, mordicchiandogli un fianco lentamente.
 
 
Il ragazzo cominciò a gemere senza fiato, piano, cercando di non farsi sentire. Aveva i brividi che già solo così gli attraversavano tutto il corpo.
 
 
Xx raggiunse con estrema lentezza la sua bocca, rischiando di farlo impazzire: aveva le mani sul suo collo, mentre lo baciava piano, il naso che sfiorava il suo.
 
 
 << Niente, non riesco a svegliarti. In letargo come gli orsi. Fa niente, andrò a prepararmi del caffè >>, fece lei, fingendo di non averlo sentito gemere e spostandosi da sopra di lui.
 
 
Le sue mani scattarono sui fianchi della ragazza, afferrandola e rimettendola esattamente dov’era, gli occhi ancora chiusi, ma stava sorridendo apertamente.
 
 
 << Ho un ragazzo orso e pure sonnambulo >>, lo prese in giro lei. << Forse dovevo sceglierne uno migliore. O più giovane, magari la vecchiaia fa questo effetto >>, tentò, anche se non risuonò tanto convincente, e dovette mordersi le labbra per non ridere.
 
 
James aprì gli occhi di scatto, fulminandola con gli occhi, stringendole di più i fianchi.
 
 
 << Non ti azzardare >>, ghignò, anche se la voce era ancora un po' impastata dal sonno.
 
 
 << L’orso è sveglio allora! >>, lo prese in giro ancora.
 
 
 << Buongiorno anche a te Xx >>, soffiò.
 
 
Poi, improvvisamente scattò in avanti, facendola cadere con la schiena sul letto, sovrastandola con il suo corpo: << Vedi, non sono poi così vecchietto da non riuscire a fare queste cose >>, disse beffardo.
 
 
Non le lasciò il tempo di rispondere: la baciò intensamente, aprendosi quasi a forza uno spazio nella bocca di lei, che lo accolse con gioia, passandogli le braccia sulle spalle, avvicinandolo al suo corpo.
 
 
James avrebbe potuto perdersi in quei baci: erano unici, speciali e mai uguali tra loro; il profumo di Xx lo avvolgeva completamente, il sapore del suo bacio, della sua bocca… mandavano in frantumi ogni sua piccola resistenza, gli mandavano in tilt il cervello: non si sarebbe accorto neanche se una bomba fosse caduta a fianco al loro letto. Esisteva solo lei.
 
 
Si staccò di malavoglia, ma sorridendole, la voce resa roca dal desiderio che si stava impadronendo di lui: la voleva, la desiderava: << Ti amo >>, le sussurrò, a un millimetro dalla bocca.
 
 
Xx gli carezzò il viso, non aveva fatto la barba, perciò si vedeva un po'… e pizzicava, ma lei la adorava.
 
 
 << Non potevo scegliere un vecchietto orso sonnambulo migliore di te. Non lo cambierei per nessun motivo al mondo con nessuno. Neanche per il Principe Harry >>, gli sorrise rassicurante.
 
 
James ridacchiò: << La smetti di prendermi in giro? >>, domandò, mordendole il labbro inferiore.
 
 
 << Neanche per il Principe William? >>, aggiunse poi, divertito.
 
 
 << Neanche per l’intera famiglia reale inglese. Sei il mio bellissimo giovane ragazzo, e non ti libererai di me così facilmente >>, gli sorrise, passandogli di nuovo le mani sul collo.
 
 
 << Sarebbe una promessa o una minaccia? >>, domandò lui ridacchiando.
 
 
Xx alzò le sopracciglia, uno sguardo eloquente: << Una minaccia naturalmente >>, sbottò, fingendosi offesa.
 
 
 << Ti amo amore mio >>, le sussurrò James, lo sguardo così dolce e divertito che avrebbe sciolto qualsiasi cosa.
 
 
 << Meno male. Perché ti amo anche io >>, gli rispose sorridente.
 
 
Con una mossa a sorpresa, Xx si spostò, spinse la schiena di James contro la testiera del letto, e si sedette sopra di lui.
 
 
Lo sguardo di lui cadde fuori dalla finestra, vedeva ancora buio.
 
 
 << Ma… che ore sono? >>, domandò incerto.
 
 
 << Presto. Al massimo le cinque >>, disse così piano che a malapena la sentì.
 
 
James strabuzzò gli occhi, poi scosse la testa divertito.
 
 
 << Non avevo sonno >>, borbottò lei per giustificarsi.
 
 
James ridacchiò, richiudendo gli occhi, abbandonando la testa all’indietro per seguire i movimenti della mano di lei tra i suoi capelli, mentre con l’altra mano Xx scendeva sulle sue cosce, arrivando al ginocchio, stringendo, disegnando cerchi con le dita lungo le sue gambe… risalendo di nuovo verso l’elastico dei boxer, tirandolo leggermente di lato: James gemette ancora più forte.
 
 
Anche Xx ridacchiò, tornando a baciare il suo ragazzo. Le loro labbra erano perfette le une sulle altre, facevano movimenti decisi, erano brucianti di passione e di amore: le loro lingue giocavano e si rincorrevano. Nessuno dei due voleva porre fine a tutto questo, non avevano bisogno dell’ossigeno per respirare. O forse sì.
 James si spostò appena, concedendole qualche secondo per riprendere fiato, la fronte appoggiata su quella di lei, il respiro un po' affannoso; ma quando si avvicinò di nuovo e Xx si ritrasse ridacchiando, il ragazzo sfoderò un’espressione da cucciolo ferito: << Ehi! >>, protestò, riaprendo gli occhi.
 
 
Xx sorrise divertita, posandogli l’indice sulle labbra. James le prese la mano, schiudendo le labbra, baciando e mordicchiando ogni singolo dito, mentre con l’altra mano le cingeva un fianco con forza, salendo poi a sfiorarle la schiena… la stava guardando negli occhi, che erano a pochi centimetri dai suoi.
 
 
La ragazza si sentì trapassata da quello sguardo, era come se lui la stesse spogliando con gli occhi, come se, solo guardandola, potesse sapere cosa passava nella sua mente, sentire i suoi pensieri, conoscerla nel profondo… era una sensazione incredibilmente potente.
 
 
A Xx sfuggì un gemito di piacere dalla bocca prima che potesse trattenerlo: prese a baciare il profilo della sua mascella, lasciando una scia infuocata dietro di sè, e gli mordicchiò piano l’orecchio.
 
 
Con voce bassa e roca, piena di lussuria, si avvicinò al suo orecchio e gemette in modo sexy ancora più forte, appositamente per provocarlo: non era affatto sicura di riuscire a farlo.
 
 
 << Jay, my God. Mi piace da impazzire questa tua barbetta appena accennata… è scandalosamente sexy >>, concluse a fatica, il respiro accelerato, la voce profonda e languida: la mano che le cingeva il fianco diede una stretta molto più decisa.
 
 
All’improvviso anche l’altra mano di James scese sui suoi fianchi, la sollevò di peso e la avvicinò a sé ancora di più. Xx sussultò per il movimento repentino: si era addormentata la sera prima indossando la camicia che lui aveva indossato quel giorno, e la sua cravatta, molto allentata.
 
 
Lei gli diede un piccolo morso sulla spalla, poi un bacio subito dopo, proprio in quel punto. Si guardarono negli occhi, andando solo con quello sguardo nella profondità delle loro anime… e dopo qualche secondo di quel contatto così intenso, lui la attirò a sé usando quella cravatta, un sorriso malizioso stampato nel suo viso. La baciò, come se non succedesse da mesi, come se la sua vita dipendesse da quel bacio.
 
 
Lei gli sfilò via la maglietta con un unico gesto impaziente e deciso, spingendolo di nuovo contro la testiera del letto, avvicinandosi ancora di più, come un gatto: guardò un solo secondo verso il basso, la sua eccitazione era ben visibile e premeva per uscire.
 
 
Xx si tolse la cravatta, slacciando poi con deliberata lentezza la camicia, interrompendosi e ricominciando da capo ogni volta che lui si avvicinava.
 
 
James sbuffò, ma aveva gli occhi spalancati e brillanti, osservando con desiderio e bramosia la sua ragazza: alzò le mani come in segno di resa: << I can? >>.
 
 
 << Sono tua >>, gli rispose con decisione, osservando la sua reazione, mordendosi un labbro, consapevole di quanto quel gesto lo facesse impazzire
 
 
Lui fece un ghigno, ma la guardò con i suoi profondi occhi verdi e rassicuranti, così accesi e pieni di seducente allegria: << Sicura? Potrei farti di tutto… qualsiasi cosa >>, le disse, quasi a volerla sfidare, inarcando un sopracciglio. O forse gliela voleva far pagare per averlo svegliato prima dell’alba.
 
 
 << Sono tua >>, ripetè con decisione, in un sussurro lieve al suo orecchio: << Jamie >>, aggiunse poi, ben sapendo che quella sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso.
 
 
 << Well done >>, rispose, dopo averla fulminata con gli occhi per quel nomignolo che lui odiava.
 
 
Prese la cravatta abbandonata sul letto, e con un solo movimento si girò a sovrastarla, facendo finire Xx sotto di lui. Le sbottonò gli ultimi tre bottoni della camicia, le alzò le braccia legandogliele sulla testiera del letto con quella stessa cravatta, poi ne prese una seconda bendandole gli occhi.
La ammirò per due secondi, poi ci pensò su, e con le sue calze trovate nel cassetto di lei, le legò le caviglie ai piedi del letto, lasciando le sue gambe completamente divaricate.
 
 
 << … Jay?... >>, fece incerta: si sentiva completamente inerme e vulnerabile, in balia totale di lui e di ciò che decideva e voleva farle.
 
 
James non rispose, ma la ammirava attentamente con uno sguardo di fuoco: se la mangiava con gli occhi.
 
 
 << Jay… sei qui? >>, domandò lei ancora, titubante.
 
 
 << Sei splendida. Torno subito >>, fece lui, trattenendo a stento una risatina divertita: le diede un rapido bacio sulla fronte e uscì.
 
 
 << No! Jay, no! Dove stai andando?! James!... James Andrew Eric Phelps torna subito qui! Non lasciarmi da sola! E se entra un ladro e mi uccide?? >>, protestò Xx a gran voce: ora si che si sentiva più indifesa che mai.
 
 
 << Quanto sei tragica >>, ridacchiò James qualche minuto dopo, rientrando in stanza, con un secchiello e qualche ghiacciolo dentro. Xx aveva continuato a elencare tutta una serie di situazioni critiche che potevano accadere mentre lei era li immobilizzata a letto, e lui l’aveva ascoltata per tutto il tragitto, sforzandosi di restare serio.
 
 
Si sedette accanto a lei e la baciò, facendole dimenticare ogni preoccupazione. Ogni lamentela stava per muovere nei suoi confronti, qualsiasi cosa stesse per ribattere… venne tutto cancellato dalle sue labbra, così seducenti, così cariche di passione, così invitanti…
 
 
Si spostò con enorme sforzo, mettendo fine a quel bacio focoso e terribilmente appassionato, che rischiava di mandare a monte i suoi piani per lei.
 
 
Senza aggiungere altro, prese uno dei ghiaccioli dal secchiello e lo posò sulle sue labbra, facendolo scorrere su di loro: Xx rabbrividì a quel tocco ghiacciato, per poi trovarsi a gemere piano quando le calde labbra di lui lo sostituirono sulle labbra.
 
 
Continuò quella lenta ed estenuante tortura ancora per qualche minuto, facendole scivolare il ghiaccio in tutto il corpo, dalle dita delle mani a quelle dei piedi, mentre Xx si dimenava sotto di lui, strattonando le sue “ catene “.
 
 
James si beava di quella visione, sorridendo a vederla così, in totale balia di lui…
Mise da parte il giaccio, sostituendolo con le proprie mani, attraversandola tutta, carezzandola, stringendola… nei punti più delicati, sul seno, sui fianchi, sulle cosce, sul collo… la morse piano, inumidendola con la lingua, baciandola e lasciando scie di fuoco su di lei, provocandole ondate di piacere che lei non riusciva a trattenere e celare…
 
 
Xx pensò che le mancasse poco all’autocombustione: credeva di andare letteralmente a fuoco… era maledettamente erotico quello che le stava facendo, ma per nessuna ragione al mondo avrebbe voluto che smettesse.
 
 
James baciava ogni centimetro di pelle, inspirava il suo profumo a pieni polmoni: discese sul suo ventre, baciandolo e sfiorandolo con il naso, e arrivò tra le sue gambe. Xx strattonò con più forza le mani e le gambe, ma il suo ragazzo l’aveva stretta bene. Con le mani James le carezzava il sedere, salendo lentamente sulla schiena per poi scendere sui suoi seni, massaggiandoli, stuzzicandoli fino a farli diventare ultra sensibili al tocco… poi scese sui suoi fianchi, stringendoli forte, fino quasi a farle male, lasciando i segni del suo tocco, quasi fosse un avvertimento per il mondo: lei apparteneva a lui solo.
 
 
Xx aveva tutti i muscoli in tensione. Inarcò lascivamente la schiena, si aggrappò con le mani alle cravatte che la immobilizzavano… aveva il respiro accelerato, il battito del suo cuore era a mille, pensò mancasse veramente poco prima che si creasse un varco nel suo petto e si lanciasse direttamente nelle mani di quell’uomo buono, timido, ma che sapeva essere tremendamente sensuale ed erotico, che aveva la fortuna di poter definire il suo ragazzo, e il padre della sua bambina. Lui ne avrebbe avuto cura per sempre, questo lo aveva finalmente capito.
 
 
 << Jay… n- non… fermarti… >>, implorò, tra un gemito e l’altro: lo sentiva, sentiva l’orgasmo crescere dentro di lei, pronto a inondarla fino alla radice dei capelli; iniziava a sentire i muscoli tendere e tremare, irrigidendosi fino alle dita dei piedi… ma lui si spostò, lasciandola in bilico, poteva precipitare in un orgasmo travolgente o stare lì.
 
 
 << NO! >>, le scappò un grido di protesta, prima che riuscisse a ricollegare il cervello con la bocca.
 
 
 << Shh! >>, la ammonì lui, tappandole la bocca con la mano. James si spostò, osservandola: la voleva, i suoi occhi scintillanti non mentivano, e neanche il suo respiro affannoso. Sentì Xx che dimenava la testa per togliersi quel “ bavaglio “, così spostò la mano prima che potesse mordergliela.
 
 
 << James! >>, tuonò: era quasi arrabbiata con lui per non aver continuato. Lui pensò, senza dire una parola, che fosse bellissima anche così.
 
 
 << Così non vale! Non è affatto giusto! Non puoi vendicarti di me così perché ti ho sve… ohh >>, non terminò la frase, trattenne bruscamente il respiro: non se lo aspettava proprio.
 
 
Aveva preso un altro cubetto di ghiaccio, e lo stava strofinando sulla sua femminilità, facendolo scivolare avanti e indietro… su e giù…
 
 
Il petto di Xx si alzava e abbassava velocemente, stava cercando di non esplodere di piacere: la benda sugli occhi, l’impossibilità di muoversi, l’essere consapevole di essere alla sua mercè… stavano amplificando tutte le sue sensazioni…
 
 
 << James… ti… ti prego… >>, miagolò Xx, che lo pregava, lo supplicava di continuare…
 
 
 << È una supplica dolcissima la tua >>, le disse James, togliendole la benda dagli occhi: finalmente poteva ammirarlo e vedere il suo bel sorriso che si allargava sul suo volto.
 
 
 << Ciao bellissimo >>, gli sorrise Xx, tornata a vederlo.
 
 
 << Ciao stupenda >>, le sorrise baciandole il naso, poi lentamente slegò mani e piedi. O quasi. Riuscì a slegarle subito i piedi, ma aveva qualche difficoltà con una mano… forse aveva stretto un po' troppo, e ora si era formato un nodo.
 
 
 << Non ci credo… >>, mormorò Xx alzando gli occhi al cielo: non sapeva se ridere o prenderlo in giro. O entrambe le cose. Ma immaginò che gliel’avrebbe fatta pagare rimandando ancora il suo orgasmo, e decise che quest’ultimo vinceva di netto la partita, per cui si limitò a mordersi la lingua e non commentare, lasciandosi sfuggire solo un sospiro.
 
 
Riuscì finalmente a liberarla e la guardò: il suo sorriso imbarazzato venne sostituito all’istante da uno più consapevole, più sicuro e audace. SI guardarono negli occhi; stavano bruciando della stessa passione e dello stesso ardente desiderio di aversi e di amarsi, la stessa bruciante voglia di unirsi il più intimamente possibile.
 
 
Guardandolo negli occhi, Xx gli tolse i boxer con un gesto impaziente, liberando la sua erezione: si morse sensualmente il labbro inferiore, poi si mise alle spalle di James, baciandogli languidamente il profilo del collo, le spalle… con un dito seguì tutta la linea dritta della spina dorsale, mentre gli mordeva piano una spalla e poi tornava a sfiorargli con piccoli baci la parte posteriore del collo…
 
 
Con le mani gli graffiò i fianchi, continuando fino ad arrivare alle cosce e poi tornando indietro piano, fino ad arrivare alla sua erezione…
 
 
Passò un dito sulla punta che divenne lucida, mentre con l’altra mano andava su e giù, sfiorandogli con le dita i testicoli…
 
 
James si aggrappò forte alle cosce di lei, poteva sentire i suoi muscoli tendersi al suo tocco… aveva gli occhi chiusi, come per assaporare meglio quegli attimi, il busto disteso sul petto di lei, la testa abbandonata all’indietro sulla sua spalla e la bocca semiaperta: era una sensazione esaltante quella di poter ridurre un uomo come James a un grumo di desiderio come era ora…
 
 
All’improvviso un brivido di freddo. Si destò da quello stato di trance e si girò di scatto per guardare Xx, che innocentemente stava sfiorando con uno dei ghiaccioli rimasti la sua erezione.
 
 
 << Vuoi la guerra? >>, quasi ringhiò lui, ma prima che lei potesse rispondere si girò di nuovo, sedendosi sul letto, la prese per la vita trascinandola sopra di sé ed entrò in lei con forza, con irruenza. Lei trattenne quasi il respiro per quella improvvisa brutalità, ma quando lo sentì dentro di lei si rilassò, godendosi quel contatto profondo.
Gli avvolse le braccia intorno al collo, stringendo le gambe più forte attorno ai suoi fianchi: iniziarono a muoversi in sincronia, sul loro tempo, baciandosi con una dolcezza che era nettamente in contrasto con le loro spinte selvagge, mentre i loro gemiti morivano l’uno sulla bocca dell’altro.
 
 
Con una mano James era sceso a toccarle il sedere, per poi risalire la schiena e avvolgerla nel suo braccio, mentre con l’altra mano le carezzava una guancia con tenerezza.
 
 
 << Guardami >>, le mormorò James, la voce roca.
Xx aveva gli occhi chiusi e la bocca semiaperta, la testa inclinata contro la sua mano, come a voler prolungare quella coccola… ma aprì gli occhi, puntandoli dritti nei suoi.
Con una mano si spostò dal collo di lui andando ad appoggiarsi sopra a quella che lui aveva sulla sua guancia, mordicchiandogli e leccandogli sensualmente un dito alla volta…
 
 
James strinse di più la presa sulla sua schiena, graffiandola, come a volerla avvicinare a lui il più possibile, come se volesse che ogni millimetro della sua pelle entrasse in contatto con quella di lui…
 
 
 
Xx trattenne il fiato, sorpresa da tanta foga, e guardava il suo ragazzo, i suoi occhi brillavano… sentì l’impulso di baciarlo, l’esigenza di unire le loro labbra… gli succhiò piano il labbro inferiore, poi lo baciò, trovando la sua lingua e giocandoci insieme, la mano libera che gli avvolgeva il collo…
 
 
L’orgasmo travolse entrambi con la forza di un tornado, travolgendo i loro corpi sudati e intrecciati, le loro pupille dilatate, il respiro affannoso, il cuore che sembrava pronto a esplodere…
 
 
Si staccarono dopo un po', quando i respiri tornarono a un ritmo accettabile, non volendo dividere quell’intreccio di corpi e anime: si sorridevano teneramente.
 
 
La fece stendere sul letto, e, reggendosi sopra di lei con gli avambracci la baciava con amore, mentre lei aveva una mano tra i suoi capelli e l’altra gli carezzava quella barbetta sexy… lo osservò.
 
 
 << Sai, tutta la palestra e l’esercizio fisico che stai facendo sta dando i suoi risultati…  complimenti >>, gli sorrise, un po' sorniona un po' complice.
 
 
 << Grazie >>, mormorò contento, baciandole una tempia.
 
 
 << Ora però potremmo dormire un altro po'? Non sono neanche le sei di mattina… >>, sbadigliò lui, spostandosi e rimettendosi sotto le coperte. Le sollevò dal lato di Xx, invitandola a seguirlo.
 
 
 << Orso pigrone >>, borbottò prendendolo in giro. Gli sorrise, prendendogli il viso tra le mani e sfiorandogli leggera le labbra. Poi si girò dandogli le spalle, aderendo al corpo di lui, che la sentì, e sorridendo, a occhi chiusi la avvolse nel suo abbraccio, addormentandosi.
 
 
 
 
 << Mooorniing >>, le bisbigliò all’orecchio meno di tre ore dopo, quando Xx si svegliò.
 
 
La ragazza sbadigliò sorridendo, stropicciandosi gli occhi e voltandosi verso di lui: era steso su un fianco, il gomito ad appoggiarsi sul cuscino, la testa appoggiata alla mano.
 
 
 << Mooorniing. Da quanto sei sveglio? >>, gli domandò, stiracchiandosi le braccia, mettendosi anche lei sul fianco, baciandolo leggera.
 
 
 << Non ne hi idea. Ho perso il conto. Ti stavo guardando… sei bellissima >>, gli rispose. Le sfiorò le spalle con le dita, facendole quasi il solletico; Xx ridacchiò.
 
 
 << Ma non stavi morendo di sonno neanche tre ore fa? >>, lo provocò lei.
 
 
 << Si… ma è più interessante guardarti >>, le rispose, talmente serio che Xx arrossì un po'.
 
 
 << Sai… vorrei che il tempo si potesse fermare qui. In questo preciso momento. I’m… happy. I’m very happy. There is a lot of snow outside… tu sei quì accanto a me… nell’altra stanza c’è la nostra bella bambina, le nostre famiglie vanno d’accordo… Oliver adora fare lo zio, è innamorato della sua nipotina. E tra un po' anche lui avrà una bambina tra le sue braccia da crescere >>, sorrise tra sè, immaginandosi suo fratello a cambiare pannolini e scaldare biberon. Anche Xx sorrise, ma non lo interruppe.
 
 
 << I love you. Io… non credevo che sarei riuscito a provare qualcosa di così grande… così travolgente per qualcuna. Non mi era mai successo… e non avrei mai sperato in tanta fortuna. So di essere ricambiato, lo sento nel profondo, in ogni mia cellula… sento tutto il tuo amore, e sento quello di Amelia… sento nella mia anima questa ondata di sentimenti… ed è bellissimo. È come una droga. Ne ho costantemente bisogno… ne sono immerso. E… beh, nostra figlia è uno splendore: la perfetta parte di te e di me, mi riempie le giornate di gioia… di amore, di divertimento… e ne vado orgoglioso, lo sai anche tu. Io sono orgoglioso delle mie donne, mi danno amore e tanta allegria… XX… >>, James si spostò, anche se con malavoglia da lei, la fece alzare in piedi e si inginocchiò.
 
 
Xx sgranò gli occhi, che diventarono subito lucidi: era emozionata, una gioia selvaggia si stava aprendo in lei… le guance le diventarono subito rosse, e si portò le mani tremanti alla bocca: dovette asciugare una lacrima solitaria e silenziosa che aveva deciso di scendere dai suoi occhi.
 
 
James si girò verso il comodino, tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una piccola scatolina e l’aprì davanti a lei… Xx vedeva che lui era emozionato tanto quanto lei, quasi tremava.
 
 
Il ragazzo non si era preparato nessun discorso speciale, ma sapeva che le parole gli sarebbero uscite fuori, era lei ad ispirarlo. Per mezzo secondo chiuse gli occhi, pregando chiunque fosse all’ascolto che l’anello le piacesse, ma soprattutto che lei gli dicesse di sì… era nervoso.
 
 
 << Xx… io sono l’uomo più felice del mondo con te accanto. Tu mi completi… mi capisci, mi fai sentire una persona migliore, e sono molto fortunato… mi lasci libero. Libero di fare, di sperimentare… in tutti i campi, anche con Amelia, e in questa libertà io scelgo di tornare da te… con te. E sai quanto voglia dire per me. Non mi hai mai imposto niente, non ti interessa che io sia famoso o benestante, ti infastidisce se spendo troppo per te, non vuoi dipendere da me, vuoi essere indipendente. Vuoi stare bene da sola, ma stare meglio con me. E questo è bellissimo… non dai mai niente per scontato, meno ancora le persone… ti sei guadagnata quello che hai con la fatica e il sacrificio… e io ti ammiro. Mi sfidi, mi tieni testa, non sei mai scontata… anche con il lavoro che faccio, non mi tarpi le ali, mi sproni a fare di più e fare meglio… e sei disposta a mollare la tua vita così come è oggi per venire con me, per non farmi stare lontano da te e Amelia... o preoccupato per voi. Ringrazio ogni giorno chiunque ti abbia messa sul mio cammino, anche se il nostro primo incontro è stato frutto del caso… anche se è avvenuto in una situazione difficile. Come allora, io ti chiedo di fidarti di me… Dal canto mio, io non potrei chiedere di meglio. Non voglio di meglio. Ce l’ho già il meglio per me… e io voglio solo te. Sei bellissima, sei così intelligente e divertente… sei così forte e coraggiosa… neanche tu immagini fino a che punto. Non mi serve altro per essere felice. A parte qualche altro fratellino o sorellina per Amelia, ma a quello penseremo… e magari provvederemo >>, aggiunse sorridendo, con una nota di nervosismo: stava parlando con il cuore in mano, e sorrise del sorriso di Xx.
 
 
Lei dal canto sua alla parola qualche alzò un sopracciglio divertita: gli avrebbe chiesto più tardi di quantificare più precisamente.
 
 
James continuò prendendo coraggio: << Io ti amo, e voglio passare tutto il mio tempo con te, tutti i giorni della mia vita… perciò… sposami. Sposami, e fammi l’onore di farmi diventare tuo marito. È la cosa che mi renderebbe più felice al mondo… oh, aspetta, non era una domanda! Xx… will you marry me? >> le chiese un po' impacciato: era emozionato, era nervoso, era trepidante… era un groviglio di emozioni. Aveva preso il suo cuore in mano e glielo stava donando, le aveva rivelato ogni cosa, anche quelle che non le diceva mai… ma erano tutte vere quelle parole, dalla prima all’ultima.
 
 
Xx aveva le lacrime agli occhi, non riusciva a trattenerle: << Che stupida, lui mi fa una dichiarazione così bella, sincera ed emozionante… e io piango >>, pensò per un attimo tra sé.
 
 
Xx si inginocchiò in modo da essere alla sua stessa altezza, aveva gli occhi lucidi e le guance umide di lacrime, le labbra tremavano leggermente, e la sua voce era soffocata dall’emozione: << Ti sei ricordato di inginocchiarti, eh? Una volta avevamo scherzato su questa cosa… Oh, James, amore mio… anche io sento come te questo amore… questo sentimento così grande, così immenso… così totale… sincero e potente… quasi mi spaventa. Perché non saprei che fare se un giorno mi venisse portato via. Non saprei come sopravvivere senza… è più indispensabile dell’aria stessa. Tu e Amelia siete le cose migliori che potessi avere, le più belle… non potrei mai rinunciarci. Sai… quando scopri com’è essere felice… che sapore ha la felicità… poi è dura lasciarla andare. Non so che farei senza di voi. Farei qualunque cosa per te… per vederti felice… per vederti anche solo ridere. Non credevo sarei mai riuscita a trovare un uomo come te, con cui aprirmi così… con cui poter parlare di qualsiasi cosa, condividere i miei pensieri… e non sentirmi mai derisa, non essere mai considerata una stupida per questo, mai presa in giro… Hai usato la dolcezza e la tenerezza dove prima… beh… dove non c’erano. Hai spazzato via tutto il male, tutto il dolore che avevo dentro, e mi hai presa per mano e portata in un mondo bellissimo, fatto di amore sano una relazione felice… non una malata e contorta com’era prima. Mi hai fatto capire che dovevo meritare di meglio… e io ti ho creduto. Mi sono fidata, e mi hai portata via con te… allora presi la decisione migliore della mia vita. Non credevo possibile si potesse amare così profondamente e totalmente… sono così grata che tu abbia scelto me… che tu oggi scelga me. Sei così bello, così genuino… così buono e gentile… pensi sempre agli altri, a chi è meno fortunato, e ti dai da fare perché queste differenze non ci siano più. Sei talmente divertente e intelligente… così sexy… che non sempre ho pensato di essere alla tua altezza… o all’altezza dell’amore che mi dai. Ma so anche che non vorrei nessun’altro, che un altro sarebbe sbagliato per me. La persona giusta sei tu, sei sempre stata tu, e lo sarai per sempre. Mi ritengo incredibilmente fortunata ad essere così tanto amata da te. E sei un papà così meraviglioso con la nostra bambina… così attento a lei e ai suoi bisogni… così premuroso e divertente… anche lei è fortunata ad avere te come papà. Ci proteggi sempre, ci metti davanti a tutto il resto… e non era così scontato accadesse. A volte sembri un leone, pronto a ringhiare contro chiunque abbia cattive intenzioni… altre volte sei così dolce e romantico… mi stupisci sempre, qualsiasi cosa tu faccia. Sai, trovare qualcuno che senta quello che provo per lui… quello che gli trasmetto… trovare l’amore… non è così facile, anche per questo devo dire grazie. So quanto tu ami la tua libertà… ed io amo la mia… e non te ne priverei mai. Sta proprio nella libertà l’amore… ci siamo trovati in questo. Decidere si seguirti a Santa Monica e poi a Londra… non avrei mai resistito senza di te tutto quel tempo, e ancor meno Amelia… quindi è stato un po' anche egoismo, da parte mia… ma non me ne importa di questo stupido egoismo, se possiamo stare insieme. Io ti amo tantissimo… amo tutto di te… mi completi, mi sento al settimo cielo quando siamo insieme… mi sento riempita da te rendi il mio tempo migliore ridendo, giocando e scherzando con me… e io vorrei fare altrettanto con te… e l’unica cosa che mi farebbe più felice sono altri bambini, ma abbiamo tempo per quelli… anche se dovremmo parlare bene di quanti. Poi abbiamo avuto degli ottimi risultati con Amelia, quindi siamo bravi a fare anche quelli >>, gli sorrise lei, scherzandoci un po' su… lo vide ridacchiare, era molto teso ancora… ma non aveva ancora capito?
 
 
 << Io sono la ragazza più fortunata del mondo ad averti, a trasmetterti tutto quello che provo. E non avrei mai immaginato di ricevere una proposta di matrimonio dopo un risveglio così focoso… con indosso solo la tua camicia tutta spiegazzata. E non avrei mai immaginato che tu indossassi solo i boxer, con i capelli tutti spettinati e all’aria… a proposito, sei molto sexy così. Ma io dico che è perfetta così, il momento è perfetto. Yes, i do. Lo voglio… voglio sposarti >>, i suoi occhi brillarono, tanta erano i sentimenti in gioco e le emozioni.
 
 
James ci mise qualche secondo a realizzare che aveva detto di sì…
 
 
 << Si, voglio diventare Mrs Phelps. Voglio diventare tua moglie con tutta me stessa. Sarebbe per me un onore enorme… Non fare così James! Se ti mordicchi così il labbro e mi fai il tuo sorriso timido, è ovvio che ti dico che ti sposo! Non potrei dirti di no neanche volendo >>, scherzò lei ridacchiando nervosamente; era così sensuale…
 
 
Xx gli prese il viso tra le mani e lo baciò, sciogliendo così la tensione e il nervosismo nell’aria.
 
 
James era stato così nervoso, così in ansia… così preoccupato che lei potesse rifiutare per un motivo qualunque… che non aveva reagito subito quando lei gli aveva detto di sì.
 
 
 << Can… can you repeat? Please… Voglio che questo ricordo sia bene inciso nella mia mente… >>, quasi balbettò, dentro di lui era come se fossero esplose dieci casse di fuochi d’artificio.
 
 
 << Yes, I do, James. Lo voglio. Voglio sposarti… voglio diventare tua moglie… e voglio che tu diventi mio marito >>, gli sorrise radiosa, gettandogli le braccia al collo, facendo cadere entrambi sul pavimento.
 
 
James la stringeva forte, facendola aderire a lui, ma non era ancora abbastanza, non si avvicinava neanche lontanamente alla felicità che voleva trasmetterle; la baciò, con passione, con amore, con desiderio, con romanticismo… voleva farle sentire tutto quello che provava lui
 
 
Dopo un po' si separarono, entrambi più calmi… James visibilmente meno nervoso. Avevano ancora entrambi gli occhi lucidi di emozione.
 
 
 << Allora ci sposiamo! >>, fece lui, non riuscendo a trattenersi: era felice, solo questo
 
 
Xx annuì forte,ì sorridendo intenerita: << Pensavi che ti dicessi di no? >>, lo prese un po' in giro lei. Questo non sarebbe mai cambiato tra loro.
 
 
 << Poteva succedere. Diciamo… che è stata la mezz’ora più lunga, più intensa, più emozionante della mia vita… e anche quella in cui sono stato più nervoso. Questa e quando è nata Amelia >>, confessò. Xx si addolcì.
 
 
 << Tra l’altro… tu lo fai. Ridere, scherzare e giocare con me… rendendo il mio tempo migliore. Non avere dubbi su questo >>, le sorrise lui furbo, rispondendo a qualcosa che lei aveva detto quando stava rispondendo alla sua domanda.
 
 
Xx sorrise felice, non serviva chiedergli spiegazioni: lo guardò, aveva uno sguardo completamente innamorato.
 
 
 << Oh, quasi dimenticavo! >>, esclamò all’improvviso. Le prese la mano sinistra, baciandola, e, con mano un po' tremante, ma estremamente orgoglioso, le infilò l’anello al dito.
 
 
 << Jay… è… è bellissimo >>, fece commossa, ammirandolo da vicino… la sua mano brillava.
 
 
 << Ora posso chiamarti la mia fidanzata. Lo sei >>, sorrise lui: non riusciva a smettere.
 
 
 << Ti sta molto bene, ma sei più bella tu >>, le disse dopo un po': era molto fiero della sua scelta.
 
 
 << Ora posso usare anche io la parola fidanzato. Finalmente… >>, gli disse dopo un po' lei, mentre guardava il suo bellissimo anello da ogni angolazione. Lo adorava già.
 
 
 << E’… favoloso >>, gli assicurò di nuovo.
 
 
 << La mia fidanzata è favolosa >>, la contraddisse lui.
 
 
 << E spero di poterla chiamare moglie molto presto >>, aggiunse guardandola di sottecchi: Xx sorrise.
 
 
 << Anche io non vedo l’ora di chiamarti marito >>, Xx era elettrizzata.
 
 
 << Non oso immaginare in una giornata di sole… dovrò andare in giro con gli occhiali da sole! >>, rise lei, mentre ammirava i riflessi di luce e i luccichii che già solo così faceva il suo anello, facendoglieli vedere.
 
 
James ridacchiò, era molto contento che le piacesse… e che la misura fosse perfetta.
 
 
 << Da quant’è che te ne vai in giro con questa scatolina? >>, gli domandò poi curiosa.
 
 
 << Mmm… circa dieci giorni Ma era questo il momento perfetto. Fuori c’è anche la neve, e noi adoriamo la neve >>, le rispose con sincerità.
 
 
 << Hai ragione. Sulla neve e sul momento perfetto. Non lo cambierei per nessun’altro >>, gli sorrise, incoraggiante e felice.
 
 
 << Anche se… di la verità. TI bruciavano un po' quelle tasche, vero? >>, lo provocò, un sorriso sornione in volto.
 
 
 << Ma sentila! >>, la canzonò lui, spingendola piano con la mano sulla spalla.
 
 
 << Si, un po' si >>, ammise dopo un po' con una smorfia. << Ma io volevo un momento perfetto… non sapevo come, sapevo solo che l’avrei riconosciuto. E stava tardando ad arrivare. Se te lo avessi dato dieci giorni fa ti avrei già sposata a quest’ora >>, rivelò, un po' scherzando e un po' no.
 
 
 << Tutta questa fretta? >>, mormorò piano, anche se pure lei non vedeva l’ora.
 
 
 << SI. Non vedo l’ora >>, le rispose, baciandola.
 
 
 << Dieci giorni magari sono pochini… ma vorrei sposarti appena possibile. Se vuoi anche prima di partire per Santa Monica >>, le disse con totale convinzione, e lei annuì.
 
 
 << Se è fattibile… dobbiamo vedere se ci sono date libere. Lo faremo già domani >>, rispose eccitata nell’iniziare i preparativi.
 
 
 << E dimmi… è tutta farina del tuo sacco? >>, domandò divertita, assottigliando gli occhi per scrutarlo… James arrossì lievemente.
 
 
 << Beccato! >>, rise la ragazza.
 
 
 << Beh… in verità io l’avevo già adocchiato, e in pratica già deciso per quello. Ho pensato subito a te, quando l’ho visto >>, sorrise al ricordo lui.
 
 
 << E…? >>, lo incitò a continuare.
 
 
 << E poi… volevo sentire un secondo parere. Ti ricordi quando, un paio di settimane fa, sono stato via con Amelia tutto un pomeriggio? Appena dopo tornato dal viaggio di lavoro. Ecco, è venuta ad approvarlo anche lei. Ha sorriso quando l’ha visto, ha detto che era perfetto per la sua mamma >>, raccontò James.
 
 
 << Ho dovuto girare più di qualche gioielleria. L’ho trovato sull’ultima… Oliver mi ha accompagnato nell’ultima, dove lo avevo già visto. Più che altro per fare da baby-sitter ad Amelia. E in parte per un suo parere, dato che ci era già passato con Katy >>, ridacchiò lui.
 
 
 << Devi aver messo a dura prova la capacità di sopportazione di tuo fratello >>, ridacchiò lei.
 
 
 << Un po'. Essere trascinato per la città dal suo gemello non è la cosa che gli piace fare di più. Ma fidati, mi sono fatto perdonare >>, ammise lui, sorridendo.
 
 
 << Lo immagino. Le tue tecniche di persuasione e di perdono sono note >>, sorrise ammaliante e beffarda, James sbuffò divertito.
 
 
 << La commessa mi aveva tirato fuori un sacco di anelli, ma io avevo già notato questo, e mi era rimasto in testa >>, sorrise lui, ricordando perfettamente la scena:
 
 
 
 << Buongiorno signorina. Sono qui con mio fratello… vorrei vedere un anello di fidanzamento >>, disse James, la voce sicura ma carica di emozione pronunciando quelle parole.
 
 << Ottimo, e congratulazioni allora. Aveva già visto qualcosa… o le faccio una panoramica di quello che abbiamo…? >>, domandò la commessa.
 
 
 << Si, ne avevo visto uno in vetrina qualche giorno fa >>, le rispose, dondolando il passeggino di Amelia avanti e indietro.
 
 
 << Se non mi ricordo male dovrebbe essere di Tiffany >>, aggiunse, sperando di dare alla commessa qualche indicazione in più.
 
 
 << Ok, forse ho capito. Vado a prendere quelli che abbiamo, attenda un momento >>, fece lei, e sparì.
 
 
Intanto Amelia si era svegliata, così James la prese in braccio, camminando avanti e indietro.
 
 
 << Ohh, che bella bambina! >>, squittì un po' leziosa la commessa.
 
 
 <<   Grazie. Si, era questo >>, le disse indicandolo tra quelli che lei aveva portato: lo aveva riconosciuto subito tra gli altri, e anche a Oliver scappò un: << Wow >>.
 
 
La commessa lo lucidò e glielo porse: << E’ di Tiffany, della collezione Setting Pavè. È stato progettato alla perfezione. La montatura a sei griffe permette al diamante taglio a brillante di elevarsi al di sopra della scintillante fedina di pavè di diamanti. La pietra centrale può variare da uno virgola cinque a sei carati. La montatura è di platino, e questa è di due carati >>, spiegò la commessa, molto tecnicamente.
 
 
 << È molto… luccicante. Bellissimo >>, commentò Oliver con sincerità.
 
 
 << Si. Già così si vedono le mille sfaccettature del diamante centrale. In più c’è una cascata di piccoli diamantini ai lati. Dovreste vederlo alla luce del sole… è fenomenale >>, fece la commessa entusiasta. Con occhi quasi sognanti: forse aspettava anche lei di riceverne uno…
 
 
James aveva ascoltato attentamente, avvicinandolo e guardandolo da ogni angolatura. Voleva che fosse perfetto per – sperava- la sua futura moglie, ma doveva sentire…
 
 
 << Amelia, ti piace? Per la mamma, che dici? Va bene? Secondo papà è l’anello giusto >>, domandò alla sua bambina, come se potesse rispondergli sul serio. Amelia sorrise battendo le mani, ed emise un suono strano, che però James prese per un sì.
 
 
 << È l’ultimo rimasto di questa collezione. Ce ne sono anche altri della stessa linea, ma hanno carati più grandi. Se vuole glieli faccio vedere, o ne prendo al… >>, ma la commessa non terminò la frase.
 
 
 << No. Mi piace questo. È l’anello giusto >>, disse convinto.
 
 
 << Ottimo allora, ha fatto un affare. La sua fidanzata rimarrà a bocca aperta. Voleva vedere altro? >>.
 
 
 << Grazie. No, non mi serve altro >>, rispose educatamente.
 
 
 << E lei? >>, fece rivolta a Oliver.
 
 
 << Io? Oh, no, ho già dato. Ora tocca a lui >>, ridacchiò Oliver.
 
 
 << Peccato… oh, mi scusi! >>, alla commessa era scappato il commento a voce alta, e diventò subito rossa, defilandosi andando a prendere la confezione dell’anello.
 
 
 << Come with uncle Amelia while dad pays >>, fece Oliver prendendo la nipote in braccio.
 
 
 << Xx lo adorerà, fidati. Hai superato te stesso >>, gli sorrise il fratello.
 
 
 << Lo spero… soprattutto spero che mi dica di sì >>, commentò James, leggermente preoccupato.
 
 
 << Ma certo che ti dirà di sì! Certo, ha scelto la mia brutta copia, quindi magari qualche problemino potrebbe averlo… >>, lo prese in giro lui: i due fratelli si guardarono e ridacchiarono per quanto aveva detto Oliver.
 
 
 << Comunque, io non ho nessun dubbio in merito la risposta che riceverai. Hai già pensato a come darglielo? >>, gli domandò poco dopo, uscendo dal negozio.
 
 
 << Neanche una. So solo che voglio sposarla >>.
 
 
 << Mi sembra che tu abbia le idee chiare >>, commentò Oliver spingendo il passeggino.
 
 
 << Forse… in un momento in cui non se lo aspetterebbe. Insolito. Non voglio la solita cena con l’anello dopo il dessert. O dentro la torta. Che poi uno deve stare attento che non lo ingoi. Voglio stupirla >>, di questo James era assolutamente sicuro.
 
 
 << Tu come l’hai chiesto a Katy? >>, era curioso: non lo aveva mai chiesto al fratello.
 
 
 << Eravamo in vacanza al mare. Stavo andando in giro con quell’anello da due settimane… poi un giorno al tramonto, lei era lì, in mezzo all’oceano, che stava ridendo per degli schizzi che un gruppetto di bambini stavano facendo vicino a lei. Il rosso del tramonto era riflesso sul mare… era bellissimo da vedere. Ho pensato subito che doveva essere lì, in quel preciso momento. Ho fatto una corsa nella nostra stanza, quando è uscita mi sono inginocchiato… l’ispirazione mi è venuta lì, ma ancora mi ricordo ogni parola >>, raccontò, un sorriso gli si aprì sulle labbra al ricordo.
 
 
 << Beh, bello! Magari ci penserò su >>.
 
 
 << No. Quando uno ha l’ispirazione lo fa, non un secondo prima. È come se te lo sentissi dentro, una vocina che ti dice: Now. Fidati >>, gli rispose lui, restituendo il passeggino e Amelia al padre.
 
 
 
 
 << Ehi? Jay? Ci sei? >>, Xx lo ridestò dal suo sogno a occhi aperti.
 
 
 << What? Oh, yes. Stavo solo pensando >>, le rispose lui tornando al presente.
 
 
 << Quasi me ne stavo dimenticando. Buon Natale James >>, gli sorrise, baciandolo dolcemente, le mani dietro il collo.
 
 
 << Buon Natale Xx >>, rispose lui, rispondendo al bacio con passione… poi sentirono attraverso la radiolina che Amelia era sveglia, e andarono da lei.
 
 
 << Jay? >>, fece più tardi Xx: avevano scartato i regali, Amelia si stava divertendo molto, anche se tentava di mangiarsi la carta dei pacchi. Si coprirono per bene e uscirono; era la prima volta che Amelia vedeva la neve, e sembrava quasi che avesse gli occhi più grandi, per guardare meglio tutto quel bianco attorno a lei. Avevano indossato tutti e tre lo stesso cappello e gli stessi guanti che James aveva portato a casa come regalo da uno dei suoi ultimi viaggi.
 
 
 << Dimmi >>, le rispose sereno: aveva in mano una piccola pallina di neve, tolse il guanto alla figlia e gliela fece toccare. Amelia ritrasse subito la manina, ma sorrideva al padre, e non mollava lo sguardo da quello che lui le mostrava in mano.
 
 
 << I love you >>, gli sorrise per distrarlo, poi a tradimento gli tirò una palla di neve: James scoppiò a ridere.
 
 
 << Sarà meglio andare dentro ora, o Amelia prenderà freddo, Possiamo tornare più tardi e fare un bel pupazzo di neve, anche dai tuoi dopo pranzo, con Oliver e Katy >>.
 
 
 << Si, meglio entrare >>, fece James precedendola per aprirle la porta… tirandole anche lui una palla di neve. Amelia rideva un sacco…
 
 
 
 
 
 
 
 
Note:
 
Ciaoo!
 Chiedo Venia, è passato un pezzo dall’ultima pubblicazione, lo so. Ma tra Natale e svariati altri impegni non ho mai avuto moltissimo tempo. Però mi sono fatta perdonare (spero), con un capitolo lunghissimo! E ho voluto renderlo denso e ricco di avvenimenti e di novità per James e Xx. Spero vi piaccia, fatemi sapere!! Quindi non mi sono dimenticata della mia storia, tutt’altro, non temete! Ora, volevo inserire le foto dell’anello che James ha regalato a Xx, la descrizione l’avevo presa direttamente dal sito di Tiffany, se andate li lo trovate alla pagina anelli di fidanzamento, magari con le immagini andate meglio a visualizzarlo… e vivolevo mettere anche la foto di James. C’è un punto in cui lei gli dice che gli allenamenti stanno dando i loro risultati, o una cosa simile. Ora se seite curiosi/e andate sul  suo instagram, l'ultima foto è quella che intendo… almeno, a me aiutano tanto le immagini nel processo di visualizzazione, spero valga lo stesso per voi e vi possa aiutare. Volevo inserirle qui, ci ho messo un'ora ma non ci sono riuscita!
Per chi ancora mi leggerà alla prossima! Per chi mi ha letto per caso… grazie di averlo fatto.
 
Grazie della pazienza, a presto!
  
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