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Autore: queenjane    14/01/2019    5 recensioni
The Ring Cycle, an Empress, Wagner and Ludwig II of Bavaria, quote " In quella sera del marzo 1904, rifletteva che Wagner aveva avuto una vita tormentata, ricca di scandali, avventure e opportunità, creando quelle perfette composizioni, che narravano di eroismi, morte, tradimenti, amori appassionati, avventure e quanto altro.
Si sfiorò il ventre, nella discreta penombra, il bambino si era mosso, finalmente. Sarebbe stato un maschio, non poteva che essere così, un segno che si fosse palesato ascoltando quelle struggenti melodie.
Movimenti leggeri come piume, si impose di non piangere, commossa, pensando a Wagner, che le sue fortune erano risalite nel 1864, quando, a 51 anni, oberato dai debiti e inseguito dai creditori, Luigi II di Baviera era asceso al trono.
Cugino di Elisabetta Wittelsbach, imperatrice d'Austria, SISSI, era giovane, cupo e tormentato, era diventato il mecenate del musicista, ne aveva pagato i debiti e lo aveva fatto installare a Monaco...."Un divertissement con alcuni pezzi su Alexei Nicolaevich Romanov, il figlio dell'imperatrice, sul suo coraggio, a soldier prince, a knight, full of grace and courage, a Ring within the Ring.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Periodo Zarista
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Siamo come i secchi del mulino, uno sale, l’altro scende, uno è pieno, l’altro è vuoto, è la legge della fortuna che nulla possa durare a lungo nello stesso e medesimo stato”, così la mia vita.

L’infanzia funestata da morti e  tragedie.

Un matrimonio per amore, con lo zar di tutte le Russie, quattro amate figlie fino al mio Aleksey, il mio orgoglio.
La mia gioia e la mia tragedia.

Il rapporto con padre Grigory, per me era un uomo di Dio, per altri un diavolo incarnato.

Sono stata una principessa, un’imperatrice, una madre, una moglie, una sorella di misericordia, ora una prigioniera, semplicemente Alessandra Feodorovna Romanova.
L’INCOMPRESA.
Come Maria Antonietta, che Ludwig di Baviera privilegiava, da subito la chiamarono la straniera, la cagna austriaca, le attribuirono mille amanti e turpitudini, come me.
Mi chiamano la Nemka bliad, la meretrice tedesca, o sostengono che abbia fatto il bagno nel sangue dei miei nemici.
Che idiozia.

Un decreto del governo provvisorio sancì per i Romanov lo stesso trattamento economico dei soldati,  600 rubli al mese, 4.200 per sette persone sarebbe stato sufficiente, peccato che la cifra doveva servire per  i membri del personale, cuochi, dame valletti e quanto altro.  
 Lo zar preparò un budget, in base al quale si trovò a licenziare dieci persone. Li avrebbero serviti comunque, ma questo significava la povertà. 
I pasti erano poco imperiali, burro e caffè erano stati considerati lussi inutili di cui i Romanov potevano fare a meno. Il pranzo era una minestra, carne o pesce, del vino, a cena, carne, verdura, alle volte pasta.  Gli abitanti di Tolbosk, saputo della situazione, inviarono  caviale, dolci, uova e pesce fresco, doni del cielo per la zarina.
Era la fede che li faceva andare avanti, giorno per giorno, potevano portare via ogni cosa, ma non le “nostre anime”, scrisse Alessandra alla sua amica Anna.  Perdonare i nemici, non cercare vendetta, trarre la forza di non cedere alle avversità, che questa vita non è nulla, a confronto dell’eternità. Olga ne scrisse in una poesia privata, cercava di capire la vita e sapeva di comprendere molto poco.
“Abbiate timore per le vostre anime, non per i vostri corpi. San Paolo”
 Nella sua ultima lettera a Anna Vyribova , Alessandra aveva scritto che l’atmosfera era elettrica, che la tempesta era in arrivo, ma Dio era pietoso e avrebbe avuto pietà di loro, le anime in pace, tutto “sarebbe stato per volontà di Dio”
Ed i narcisi e le rose fiorivano nello stretto giardino, come nei giardini del Palazzo di Alessandro e in tutto il mondo.
 

Note
La definizione al principio è del romanzo spagnolo  “La Celestina”, pubblicato intorno al 1502, che trovo molto pertinente per la vicenda di Alessandra Feodorovna Romanova.
Durante la prima guerra mondiale, Alessandra lavorò come infermiera volontaria insieme alle due figlie maggiori, nelle sue lettere si definiva sorella di misericordia.
Lo zar fu costretto ad abdicare nel marzo del 1917, fu fatto prigioniero assieme alla moglie e ai figli, in condizioni sempre più barbare e disumane.
   
 
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