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Autore: arwensil    17/07/2009    3 recensioni
Il vento gelido le scompigliò I capelli e le fece lacrimare gli occhi. Camminava tremando sulla neve, affondando I piedi sul fitto manto bianco. Una mano, appena più calda dell'ambiente circostante, le strinse il polso. Era arrivato, come sperava. ' Sei qui.' mormorò lei, sollevata. ' Dove altro potrei essere?'
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio tutti per le recensioni e per avermi aggiunto ai preferiti,
ho postato per gioco ma ci tengo davvero. Grazie.


HOGSMEADE


Tutti i giorni sono notti a vedersi, finché non vedo te,
e le notti giorni luminosi, quando i sogni si mostrano a me.


Il giorno di Natale a casa Weasley era un evento tanto atteso. Non c'erano lustrini, sbalzi o lusso sfrenato, solo il calore di una famiglia che, tu ne facessi parte o no, ti accoglieva come un figlio. Harry sembrava sempre più felice di passare le festività con Ron e tutti loro, ma sembrava altrettanto timido quanto il primo giorno che li incontrò; ancora non si rendeva conto di appartenere, in un modo strano certo, ad una famiglia.

Il calore del camino e I gustosi dolci di Molly rallegrarono tutti, compresi Tonks e Lupin arrivati con il muso lungo. La loro relazione, a detta di Tonks, andava a gonfie vele, ma Lupin non era dello stesso avviso; cercava di starle distante, come se si sentisse appestato. Harry sentì parlare Tonks con la signora Weasley in cucina a proposito di questo.

' Pensa che se più mi sta lontano, meno io lo cerchi! Ma non capisce che lo amo, Molly e non mi importa se è un lupo mannaro.' Harry sapeva dell'avversione di Lupin per se stesso, ma cercò di fargli capire che era inutile trattenersi e scappare dall'amore, quello non poteva fare male. Ron mangiò come un forsennato per tutto il giorno, schivando battute dei suoi fratelli sulla sua goffaggine in sella alla scopa; Ginny aiutò la madre il più possibile servendo tutti I presenti ma trascurando Harry, che non aveva occhi che per lei.

Silente non si era fatto vivo, vi erano solo Malocchio, Kingsley, Hagrid aggiunti al solito gruppo.

Tuttavia non si sentì molto la sua mancanza, perchè l'attrazione, soprattutto per I gemelli Weasley, erano I genitori di Hermione.

Proprio lei, desiderava così ardentemente vederli per Natale, che li aveva invitati in un posto un po' insolito come la Tana, ma loro si sembravano divertire un sacco.

Trovavano quelle cose '' magiche'' molto suggestive e pendevano dalle labbra di Fred e George che adoravano sentirsi raccontare storie babbane e raccontarne loro altrettante.

Con sollievo di Hermione, la giornata finì presto e I suoi genitori dovettero partire per Londra e lei, insieme ai suoi due amici, tornare ad Hogwarts.

Appena tornati nell'imponente castello Hermione comunicò agli amici del suo impegno:

' Ragazzi, ci vediamo questa sera'.

' Dove vai?' chiesero Ron e Harry all'unisono.

' Vado, beh .. insomma vado a farmi un giro per Hogsmeade!' disse lei, colpita sul vivo.

' Non puoi! E' scattato il coprifuoco!' ripeterono entrambi.

Lei rimase perplessa, ma diede ragione agli amici; doveva rimanere dentro le mura del castello, a meno che ..

' Harry, il tuo mantello!' chiese lei esultante.

' No, Hermione no!' sbottò lui alzandosi, probabilmente per nasconderlo.

' Harry! Ti sei dimenticato tutti I favori che ti ho fatto?' ripetè lei alzando la voce. Aveva poco tempo, lui se ne sarebbe andato, non poteva aspettare.

' Te lo darò, solo se mi dici chi devi incontrare' annunciò lui, davanti a Ron, quasi addormentato.

Hermione doveva aspettarselo, Harry le leggeva in faccia ogni emozione ed era l'unico a cui non poteva nascondere nulla, ma cambiare qualcosina forse ..

' Devo spiare Draco Malfoy, l'ho visto parlare con Pansy Parkinson approposito di una gita notturna a Hogsmeade.. non posso lasciarlo andare!' sussurrò lei, cercando di nascondere l'enorme bugia. Infondo non era un vero e proprio incontro, si sarebbe portata il libro di Incantesimi, avrebbero provato quelli insieme.

Lui la guardò per un attimo che parve eterno e poi le consegnò il mantello.

' Va bene, ma fai attenzione. La prossima volta verrò con te' disse Harry cercando in vano di svegliare Ron, ma Hermione era già sparita.



Un brutto guaio, ero dove si era cacciato Draco Malfoy; era mezzanotte passata ed era solo, all'ombra di un albero, di fronte alla stamberga strillante.

Perchè le aveva chiesto di venire?

Quella sera sarebbe dovuto tornare nella stanza delle Necessità .. ma non voleva farlo.

Il Natale era stato orribile ed aveva contribuito a dargli quella forza che gli avrebbe così impedito di agire. Ma non poteva, doveva.

La testa iniziò a ronzargli rumorosamente, quando sentì dei rumori alle sue spalle; provenivano dalla foresta.

Che fosse lei?

Un tonfo però lo fece rinsavire; non era certo la leggerezza della Granger.

E così, correndo, si addentrò nella foresta, dove I riflessi della luna la facevano apparire argentata.


' Sembrava troppo bello per essere vero! ' pensò Hermione Granger allungando la mano per cercare la bacchetta ormai lontana.

' Stai spiando Draco, non è vero? DIMMELO, Lurida feccia!' urlò l'esile figura mora di fronte a lei.

Appena arrivata ad Hogsmeade era sicura di essere sola ed aveva continuato il suo cammino, fin quando, all'inizio della foresta, aveva avvertito strani rumori alle sue spalle.

Non si era mai tolta il mantello da quando Harry gliel'aveva consegnato e non ci provò nemmeno; era in trappola e di certo quello non era Malfoy.

Ne avrebbe riconosciuto la chioma, il portamento .. ma la figura apparteneva di certo a Pansy Parkinson. Goffa, maldestra e diabolica.

Come in un terribile incubo, lei l'aveva seguita e schiantata proprio nel cuore della foresta, mentre Hermione tentava in vano di andarsene.

Non aveva paura di lei, ma di certo non voleva procurarsi botte di vario genere per la sua stupidità.

Perchè era venuta?

Malfoy non c'era, nemmeno quando ne avrebbe avuto bisogno.

La Parkinson si avvicinò sempre più ad Hermione e pestò la sua mano.

' Dimmi che ci fai qui o non farai più ritorno ad Hogwarts!' sbotttò ancora una volta.

Le uniche ipotesi nella mente di Hermione erano quelle su Draco; probabilmente l'aveva seguito per capire con chi si doveva incontrare, forse era uscita per un po' d'aria o forse ... era gelosa.

Il piede schiacciò sempre con più forza la mano dolorante di Hermione, facendole cacciare un urlo.

Pansy si avvicinò al suo viso, sporco di terra e di neve, e la guardò attentamente; non aveva niente in più di lei, Pansy aveva coraggio, da vendere e certamente più di quello della Mezzosangue.

E voleva Draco,molto di più di quanto lo volesse lei.

Mentre la Parkinson mormorava altre minacce verso la Grinfondoro una maledizione venne scagliata verso la mora, in piedi davanti alla sua vittima.

' Stupeficium!'

Hermione si scostò debolmente per non ricevere riflessi dell'attacco ed infine si lasciò andare sul terriccio umido. Faceva freddo e tremava, le ferite sembravano quantuplicarsi per il tempo in cui rimaneva lì. Tese l'orecchio ad ascoltare chi era sopraggiunto:

' Pansy? Che ci fai qui?' chiese Malfoy correndo verso chi aveva schiantato.

La Parkinson lo guardò con occhi truci e vendicativi.

' Ho visto che la Mezzosangue ti seguiva e l'ho schiantata, è un osso duro!' mormorò lei, tendando in vano di alzarsi.

Malfoy finalmente si girò verso Hermione, quasi priva di sensi a pochi metri di distanza da lui; la guardò senza esprimere emozioni, come era solito fare.

Si avvicinò piano e con delicatezza le porse la bacchetta che giaceva ai suoi piedi.

' Granger, stai bene?' le chiese mostrando per la prima volta in vita sua, un minimo di preoccupazione per una Mezzosangue.

Lei non rispose ma si limitò ad afferrare con la mano buona la bacchetta. Era in collera con lui, sentiva il suo stomaco ribollire; era tutta colpa sua, se non l'avesse invitata sarebbe ancora tutt' intera.

La Parkinson si mise alle spalle di Draco, puntando in un nano secondo la bacchetta contro Hermione, a terra.

Malfoy, senza perdere tempo estrasse la sua e schinatò di nuovo l'amica, che protestò in un milione di lingue.

La Grinfondoro non badò molto all'accaduto e tornò ad accasciarsi a terra, sentendo che questa volta stava per perdere I sensi definitivamente. Due braccia esili e gelide la strinsero.

Per un attimo Hermione Granger pensò di essersi addormentata nelle braccia di un angelo.

  
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