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Autore: arwensil    18/07/2009    4 recensioni
Il vento gelido le scompigliò I capelli e le fece lacrimare gli occhi. Camminava tremando sulla neve, affondando I piedi sul fitto manto bianco. Una mano, appena più calda dell'ambiente circostante, le strinse il polso. Era arrivato, come sperava. ' Sei qui.' mormorò lei, sollevata. ' Dove altro potrei essere?'
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RIVELAZIONI

I tuoi grandissimi sogni i miei risvegli lontani
I nostri occhi che diventano mani

Hermione granger strizzò con difficoltà gli occhi alla vista di tutta quella luce.

Dov'era finita?

Riconobbe alcune brande disposte proprio di fronte a lei ed altrettante al suo fianco.

L'infermieria.

Si sollevò piano, appoggiando la schiena sul ferro battuto della brandina.

Come?

Una donna bassa e tozza somigliante ad una piccola botticella le si avvicinò.

' Finalmente ti sei svegliata cara, I tuoi amici fanno un gran chiasso, temo proprio di non poter impedire loro di entrare ora.'

Hermione cercò di focalizzare la donna che le cospargeva un unguento color sabbia sul braccio destro, quasi messo in sesto.

Madama Prince.

'Madama Prince cosa, ccc .. che cosa mi è successo?' mormorò flebile Hermione.

' Una brutta caduta cara, sei arrivata da me giusto in tempo.' rispose lei pacata riponendo l'unguento sullo scaffale più vicino, con l'aiuto della bacchetta.

Un vociare si fece sempre più vicino e l'anziana signora che prima era china su di lei, bloccava la porta con aria dura.

Le rughe sul suo viso si piegarono leggermente in un'espressione di fastidio, ma poi si arrese, spostandosi dalla porta vetro.

Harry, Ron, Neville, Luna e Ginny entrarono a passi veloci nell'infermieria, destando Hermione dal tremendo sonno che l'unguento le aveva procurato.

Le prime ad arrivare da lei furono le due ragazze che si sedettero sulla brandina alla sua sinistra e le chiesero come si sentisse.

'Sono stata meglio, voi sapete per caso, beh .. come sono finita qui?' chiese lei notando la strana collana che Luna portava al collo.

Era un'eccentrica combinazioni di colori e di tappi di bottiglia; Hermione non si chiese nemmeno perchè la portava perchè Luna era così, imprevedibile.

Ginny le rispose inquieta:

' No, io e gli altri siamo stati avvertiti ieri mattina che eri qui, non puoi capire il nostro spavento .. soprattutto di quegl'altri due.'

Harry e Ron parlavano sottovoce con Madama Prince e sembravano più contenti di qualche minuto prima. Poi si avvicinarono e Luna cedette il suo posto dicendo che sarebbe andata alla lezione di Divinazione e che sarebbe ripassata dopo.

' Se Divinazione non durerà molto riuscirò perfino a portarti una copia del Cavillo! Stai bene Hermione!' aggiunsè saltellando fino all'uscita.

Ron e Harry la guardarono intensamente e lei gli sorrise, per la prima volta loro erano venuti a trovare lei e non viceversa.

' Come ti senti?' chiese Harry.

' Non male, ma sicuramente meglio di ieri.. non che ricordi molto...' rispose lei pensierosa.

Doveva ricordare, non dimenticava mai nulla!

' Volevamo proprio sapere se ricordavi qualcosa, a noi è stato detto poco ..'

' Ma abbiamo preso un grande spavento ..' concluse Ron con voce fioca.

' Cosa vi hanno detto?Madama Prince mi ha spiegato che sono caduta, ma nient'altro.'

ripetè Hermione, in attesa di alcune informazioni dai due amici.

' Lei ci ha detto la stessa cosa e che ..' Harry guardò Ron e poi incalzò:

' Ti ha portata qui Malfoy e poi è sparito. Madama Prince l'ha visto solo ieri e non ha potuto chiedergli niente sull'accaduto perchè lui se ne è andato subito. '

Hermione deglutì rumorosamente.

Malfoy, Hogsmeade, il terriccio umido misto al suo sangue .. cos'era successo?

' Se lo vedo lo ammazzo sul serio!' sbottò Ron con voce tonante.

' Ne siete proprio sicuri, Malfoy?' chiese lei.

' Sì! Non ricordi che dovevi andare a spiarlo? Due notti fa?' spiegò Harry tranquillo.

<< Devo spiare Draco Malfoy, l'ho visto parlare con Pansy Parkinson approposito di una gita notturna a Hogsmeade.. non posso lasciarlo andare! >>

' Si, ma non ricordo cosa accidenti è successo ad Hogsmeade! ' Urlò lei sconvolta.

Ron la guardò, cercando probabilmente di vederne la follia, ma vide solo una ragazza stanca e distrutta.

' Vuoi che rimaniamo?' chiese infine Harry.

' Potremo mangiare qui, chiedendolo gentilmente a Madama Prince ..' esordì Ron.

'No ragazzi, andate pure, non vi preoccupate tanto non mi muovo da qui' disse lei sorridendo raggiante.

Harry la baciò sulla fronte e se ne andò mentre Ron rimase a tenerle la mano per un po', non smettendo di guardarla.

Era normale sentirsi così in apprensione per lei?

Era perchè Hermione fosse la sua migliore amica o per ..?

Ron appena ci pensò le lasciò la mano e, baciandola in fronte come l'amico, se ne andò.



'Draco, non far finta di non aver sentito ! Ascoltami!'

' Pansy non ho intenzione di ascoltarti ne tanto meno di calcolarti ..'

' Draco, l'ho fatto per te! Perchè l'hai difesa?Quella mezzosangue!' la ragazza piangeva e non riusciva quasi a respirare quando Draco le si avvicinò.

Lei, pensando che il ragazzo si fosse pentito di due sere prima, si ricompose e si avvicinò alla sua bocca, speranzosa.

Il biondo avanzò sempre di più fino a sfiorarle con le dita il mento, lei sorrideva.

Era il suo momento, l'aveva tanto aspettato.

Proprio quando lei avvicinò le labbra alle sue, lui le strinse il collo in una morsa ferrea e la spinse contro il muro.

Pansy perse il controllo ed iniziò a divincolarsi, ma lui la tenne stretta e le sibiilò alcune parole all'orecchio :
' Non-chiamarla-mai-più-mezzosangue e non aggredirla mai più. Sono stato chiaro?' detto questo mollò la presa e se ne andò, senza badare ai singhiozzi alle sue spalle.

Pansy era una povera illusa; probabilmente giusta per la sua famiglia, per il suo sangue, per la sua casa .. ma non bastava.

A Draco non bastava più nulla. Da alcune settimane non faceva che pensare alla più proibita delle ragazze, quella per cui avrebbe dovuto provare l'odio più puro ma per cui, al contrario, si sarebbe gettato nel fuoco.

Vederla stesa a terra due sere prima, schiantata da una stupida oca, lo aveva fatto andare in bestia.

Nessuno poteva toccarla, nessuno!

L'aveva portata in infermieria, ma per evitare domande inconsuete ed evitare di vederla ancora in quello stato se n'era andato, senza voltarsi.

Non aveva chiuso occhio per due notti intere ed aveva evitato ben due gufi di suo padre e due giornate nella Stanza Delle Necessità.

Ma ne valeva la pena.

Questa volta Draco sentiva una speranza crescere forte e travolgente dentro di lui; poteva essere diverso, poteva diventare come lei.

Ma solo stare insieme a lei gli avrebbe dato questa sicurezza e per questo, durante la lezione di pozioni del professor Piton, programmò una visita all'infermieria.

Motivato e felice, dopo aver sistemato Pansy ed I suoi piani, uscì ad ora terminata ma un uomo dal mantello nero lo bloccò.

Piton lo guardava accigliato.

' Draco, come procede?' chiese sottovoce.

Draco rifletè per un attimo e come se fosse in balia di uno strano incantesimo, si ricordò che Piton non era solo il suo professore di pozioni, ma bensì un Mangiamorte.

Cercò delle scuse plausibili e gli spiegò che la missione andava alla grande, ma senza esagerare troppo.

' Bene, ma .. Draco!' lo chiamò mentre se ne andava.

' Fai attenzione, il Signore Oscuro non ammette sbagli'

'Certo.' rispose lui, per poi scomparire e dimenticare la loro conversazione.

  
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