Shouta si trascinò verso la lapide di Toshinori, la stanchezza e il dolore delle ferite ostacolavano sempre più i suoi passi e una volta sdraiatosi, appoggiò la testa alla lapide e chiuse gli occhi.
Una mano sfiorò delicatamente il viso di Shouta che riaprì gli occhi.
“Ora puoi riposare, amore mio”
“Toshinori...” sussurrò Shouta mentre lacrime rigavano il suo volto.
Il biondo gli sorrise dolcemente e si avvicinò per dare all’amato un dolce bacio.
I due ragazzi si dissolsero nel cielo di una notte in cui aveva smesso di piovere.
Prima di tornare a casa, una volta certo che Tsukauchi aveva ricevuto il soccorso di cui aveva bisogno, Izuku passò per un ultimo saluto a Shouta e Toshinori quando vide il corvo ancora una volta adagiato sulla lapide del moro. Teneva qualcosa nel becco e quando il giovane si avvicinò, l’uccello lasciò cadere nelle sue mani l’anello che Shouta gli aveva dato poche ore prima… l’anello di Toshinori che Izuku aveva creduto perso per sempre nella foga dello scontro finale.
“Grazie.” Mormorò Izuku al corvo.
 
“Se le persone che amiamo ci vengono portate via perché continuino a vivere non dobbiamo mai smettere di amarle. Le case bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre.”