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Autore: _ Arya _    23/01/2019    3 recensioni
Killian Jones, 18 anni, è l'unico mago al mondo ad essere stato posseduto da un Obscurus per oltre 14 anni ed essere riuscito a liberarsene. Dopo aver trascorso l'infanzia nell'oscurità, la sua vita è lentamente tornata alla normalità.
È sull'Espresso diretto alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, insieme ad Emma Swan, la giovane e bellissima Salvatrice. Riusciranno, nonostante le loro differenze e divergenze ad unirsi come lo Yin e lo Yang per prepararsi ai tempi bui e la guerra che attende il mondo magico?
La trama segue in parte le vicende di Harry Potter e ci sono dettagli di Animali Fantastici e Dove Trovarli. Non serve necessariamente conoscere nei dettagli la saga per riuscire a seguire perché molte cose cercherò di spiegarle io.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Regina Mills
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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The Ball (Part 1)


EMMA POV

Quasi non riuscivo a respirare, figurarsi parlare. Cercare di dargli una spiegazione. Non ero nemmeno in grado di piangere.
Ero rimasta immobile, in apnea, mentre aveva cacciato Zelena con fare poco gentile, e mi ero limitata a camminare quando mi aveva preso la mano per condurmi fuori.
Avrei voluto dire qualcosa, rassicurarlo, perché percepivo chiaramente la sua preoccupazione mentre cercava di scuotermi... ma proprio non ce la facevo.
Finché non iniziai a tremare.
Tre anni prima avevo letto la profezia per la prima volta, e compreso il suo significato. A soli 13 anni, avevo letto che il mio destino fosse quello di morire. Strinsi gli occhi cercando di cancellare i ricordi, ma non servì a nulla. Due mesi orribili durante i quali non avevo fatto che allontanare i miei amici... mi ero chiusa in me. Avevo deciso che se quella sarebbe stata la mia sorte, allora sarebbe stato meglio che i miei cari mi stessero lontano.
Mi ero sentita sola, persa, disperata... ero quasi morta cadendo durante una partita di Quidditch da qualche decina di metri di altezza a causa di un dissennatore. Solo allora ero stata praticamente costretta a raccontar loro il motivo del mio stato.
Ma ci avevo impiegato quasi un intero anno per convincermi che non potevo lasciare fosse una leggenda a decidere per me.
-Emma! Emma, vado a chiamare qualcuno...
-No.
Fu quasi impercettibile, soffocato, ma per rendere il concetto gli strinsi una manica.
-Ok, ma...
-Io volevo dirtelo.
Riaprii piano gli occhi, cercando con tutte le forze di riprendere il controllo del mio corpo. Crollai quasi di peso quando mi condusse ad una panchina, ma riuscì a trattenermi.
-Emma, lascia stare, non...
-Non ha mentito.- dissi, senza il coraggio di alzare lo sguardo. -Esiste davvero quella profezia. L'ho letta tre anni fa. Ci sono stati diversi Signori Oscuri in passato, e nessuno dei Salvatori che li ha sconfitti è sopravvissuto. Secondo la profezia, i cosiddetti Salvatori non possono avere un lieto fine se vogliono portare a termine il loro... compito. Quindi, in pratica, dovrei morire per poter fare fuori Rumple, e...
-E rischiare di trascinare con te chi ti sta intorno?
-Già.
Mi sarei aspettata silenzio. O parole di conforto. O... qualsiasi cosa! Ma non una risata. Fui così sconvolta che perfino mi ripresi, per guardarlo ridere di gusto accanto a me. Era impazzito?!
-Killian, ma che...
-Emma! Scusa, ma non ti rendi conto? Pensi che se qualcuno di noi morirà sarà per colpa tua e di una stupida profezia?
-Io...
-Chiunque scelga di combattere l'oscurità, sa a cosa va incontro! Quante persone muoiono in guerra? In qualsiasi guerra? Mi sembra ridicolo ci voglia una profezia per spiegare l'ovvio.
Non seppi come ribattere e strinsi le labbra. Non aveva proprio torto. Insomma... mettersi contro Rumplestiltskin e i Mangiamorte sarebbe stato un tentativo di suicidio anche senza me nei dintorni.
Avevo accettato che una profezia non potesse essere una certezza, e che il mio destino sarebbe dipeso dalle mie scelte. Non sarei necessariamente morta solo perché un pezzo di carta diceva che così doveva andare. Eppure, una parte di me avrebbe sempre avuto paura... paura di ferire chi amavo, paura che le persone che amavo sarebbero rimaste ferite, o peggio, a causa mia.
Per questo non avevo ancora trovato il coraggio di raccontarlo a Killian. Avevo immaginato quel discorso molto diverso... non con una risata da parte sua.
-Allora, tutto qui o c'è altro?
-No, non...
-Ottimo. Davvero avevi paura di dirmelo? Swan, avanti!
-Io...
Fantastico. Adesso mi sentivo davvero molto stupida, vedendola sotto quella prospettiva. Nessuno l'aveva mai fatta così semplice, nemmeno Merlin, nonostante avesse fatto un discorso simile.
Ma in fondo, tutti quelli con cui ne avevo parlato, erano maghi. Killian, avendo passato la maggior parte della sua vita tra i babbani, vedeva le cose sotto una diversa prospettiva. In qualche modo più semplice... eppure...
-Cosa ne diresti di andare a bere qualcosa? Un succo di zucca con rum, o un idromele...
-Magari. Ne avrei proprio bisogno. Ma non serviranno mai alcolici a una minorenne...
-Swan, Swan! Cosa ci sto io a fare, secondo te?
-Giusto... i pro dell'avere un ragazzo maggiorenne.
Ridemmo insieme, poi improvvisamente tornò serio e mi strinse forte una mano.
-E che ti piaccia o no, non permetterei mai che l'Oscuro ti faccia del male. Deve solo provarci. Senza offesa, me ne infischio che tu sia la Salvatrice... non ti lascerò affrontarlo da sola. Se davvero arriverà il momento, io sarò al tuo fianco. Lo faremo insieme.
Per nascondere la commozione e bloccare le lacrime, mi fiondai sulle sue labbra senza vergogna e mentre lo baciavo sorrisi. Sarei mai riuscita a capacitarmi di quanto meraviglioso potesse essere, e quanto fortunata fossi? Mi ripromisi che d'ora in poi non gli avrei più nascosto niente... perché ormai era chiaro che riporre la mia fiducia in lui fosse la cosa più giusta che potessi fare.
Che stessimo diventando sdolcinati quanto Mary e David? Pazienza!

 

***


Gli ultimi giorni di lezione prima delle vacanze erano volate e l'indomani sarei andata a casa coi miei amici. Adesso, però, era il momento di pensare alla serata... al famigerato ballo che era finalmente arrivato. Un po' ero emozionata all'idea e avevo cambiato colore di rossetto tre volte prima che Regina me ne procurasse uno rosso corallo acceso, perfettamente in tinta col vestito. I capelli me li aveva tirati su Mary in uno chignon intrecciato – elegante ma non troppo tirato, lasciando ai lati due ciocche ondulate; il tutto tenuto con una fascetta semplice, senza lustrini.
Al vestito avevo abbinato dei guanti fino al gomito e delle scarpe con un po' di tacco.
-Sarei più comoda con le ballerine. Non capisco perché devo mettere questi aggeggi!
-Sei perfetta Emma, scordati che ti faccia mettere quella roba che nemmeno merita di essere chiamata scarpa. Sono l'accessorio più anti-sesso che esista!
-E' per un ballo, non deve metterle per farci sesso...- intervenne Mary in mio soccorso: quasi preferii non lo avesse fatto.
-Cara, dolce, ingenua, Mary Margaret!- esclamò infatti l'altra, con una risata -Davvero non hai capito che la tua compagna di stanza non ha la minima intenzione di partire per le vacanze di Natale senza un piacevole ricordo del suo bello?
Prima di fare qualsiasi cosa mi guardai intorno ansiosa, ringraziando il cielo che nessuno fosse nelle vicinanze! Ci mancava solo che l'intera scuola venisse a sapere che volevo andare a letto con Killian. Da pazza farneticante, sarei diventata per tutti la pazza farneticante sgualdrina... non era davvero il caso, visto che nessuno si faceva gli affari suoi quando si trattava di me.
-Urla un altro po' Regina, mi raccomando!
-Smettila, non c'è nessuno!
-Ma allora è vero? Lo... lo vuoi fare oggi?
Ovviamente era scandalizzata, nonostante la chiacchierata fatta tempo fa. Maledetta io quando avevo chiesto a Regina, tra mille giri di parole e balbettii, se avesse un preservativo. C'era da immaginarselo che sarebbe finita così.
-Non lo so, va bene? Se succede, succede. Non fatene un affare di stato.
-Ma sei sicura Emma? Non farlo solo perché è più grande e pensi se lo aspetta... se ci tiene a te...
-Voglio farlo, Mary, ok?!- biascicai interrompendola sul nascere, infastidita non poco. Ora ci mancava che mi facesse un discorso materno, come se fossi una stupida ragazzina e non sapessi prendere le mie decisioni da sola! Neanche stessi per firmare una condanna a morte.
-Ok... scusa, io...
-Sei scusata, discorso chiuso. Fine. Sono affari miei. E sta ferma ora che altrimenti non riesco a farti i capelli... lisci o ondulati?
-Ondulati, mi piace l'effetto che è venuto a te. Però fissali bene dietro, altrimenti mi vengono gonfi.
-A questo posso rimediare io- si intromise Regina -Ho un paio di lozioni magiche che fanno al caso tuo... Emma finisci di acconciarla e poi fammi spazio.
Passammo la successiva mezz'ora a finire di prepararci e per fortuna non parlammo più di argomenti imbarazzanti. Anche perché mi facevano venire solo l'ansia, quando io volevo semplicemente trascorrere una bella serata con Killian e... essere pronta ad ogni evenienza. Tutto qui. Sapevo solo di essere pronta a quel livello di intimità con lui... che fosse successo oggi, tra un mese, o tra un anno. Non volevo programmare nulla, non mi piaceva, anche se non potevo negare di essere leggermente nervosa all'idea... ma era normale, probabilmente. Avevo mille domande ma troppo stupide perché le ponessi a Regina senza sentirmi una sfigata; dovevo rilassarmi, perché sapevo bene che non appena lo avessi visto, le paure mi avrebbero abbandonata. Era sempre così con lui, ormai. Anche se il brivido non mancava mai, ed era qualcosa che mi era mancato nelle mie precedenti – poche – relazioni. Era strano... se me lo avessero chiesto, non ero certa sarei stata in grado di spiegarlo dando alle parole un senso logico: mi sentivo in pace e rilassata, ma allo stesso tempo avevo le farfalle nello stomaco. Tutto era perfettamente naturale, eppure non mi capacitavo di poter essere così felice.
Era strano. Positivamente strano.
-Per una che non ha aspettative, ti sei messa parecchio in tiro, Emma...- mi fece notare Regina con un sorriso, quando restammo sole perché Mary si ricordò di aver lasciato qualcosa in camera.
-Dai, non ti ci metterai anche tu...
-Guarda che ti conosco Emma, e da cinque minuti sei seduta, tesa come una corda di violino. A che servono le amiche se non per condividere anche queste cose?
-Non sono tesa. Un po'. Ma poi mi passa.- farfugliai, risultando estremamente poco credibile. Aveva ragione, ma era difficile affrontare certi argomenti quando la diretta interessata ero io... non era come parlarne in generale... era imbarazzante. Forse non per lei, ma per me sì.
-Avanti. Lo hai detto tu, no? Quel che succede, succede... non credo che lui si aspetti nulla...
-Ma io sì.- ammisi, a voce così bassa che sembrò stessi solo muovendo le labbra.
-Di che hai paura, allora?
-Di... tutto? Se fa male. Se faccio schifo e poi non mi vuole più? Se non mi piace...
-Più sei tesa e più fa male. Quindi evita di costringerti se non te la senti, perché effettivamente potrebbe non piacerti. Per la seconda, non dire idiozie! Killian lo sa che sei vergine, figurati, e comunque non farai schifo. Viene naturale quando è... giusto.
-Come con Daniel? È stato così facile?
-Sì.
-Ti manca ancora?
-Mi mancava. Poi l'ho lasciato andare... ma rimarrà sempre importante. È stato... lo sai insomma, la mia famiglia è un casino. Non ho mai visto una relazione sana e... invece io con lui l'ho avuta, credo. Anche per questo ho pensato fosse giusto finisse così, quando si è diplomato. Non credo nelle relazioni a distanza e so che avremmo solo rovinato tutto. Così invece è rimasto un bel ricordo e non sono pentita di come sono andate le cose.
Annuii con un sorriso. Regina sembrava sempre sicura di sé, aveva tanti spasimanti a farle il filo e uno che non la conosceva avrebbe potuto dire che fosse una di quelle ragazze a cui piaceva sentirsi superiori e ammirate da tutti. Invece aveva un cuore tenero e Daniel era davvero l'unico con cui avesse mai avuto una storia. Adesso c'era Robin, e sapevo che quando si fosse sentita pronta ad aprirsi riguardo ciò che provava per lui, lo avrebbe fatto. Per ora mi sarei limitata a guardarli ballare insieme perché a mio avviso sarebbero stati una coppia adorabile!
-Grazie Regina. Mi sento decisamente meglio...
-E di cosa. Solo non dimenticarti le precauzioni se concludete! Non vorrei ritrovarmi zia a diciassette anni, poi!
A quel punto scoppiammo a ridere e la colpii sulla spalla, solo perché sapevo mi avrebbe uccisa se le avessi messo in disordine i capelli dopo tanto impegno!
Era davvero uno schianto col suo vestito nero dagli ornamenti dorati, e la fascia con la piuma che impreziosiva la perfetta acconciatura dal taglio corto stile anni '20! Il rossetto rosso fuoco, poi, era il tocco finale.
-E comunque tu sei venuta fuori bene, sei la persona meno incasinata che conosca!

 

***


KILLIAN POV

Consideravo le feste a tema una pagliacciata, e se non avessi avuto un ottimo motivo per andare avrei volentieri trascorso la serata in tranquillità. Ma cosa c'era di meglio di andare con la mia ragazza, che la pensava esattamente come me?
Avevo scelto un completo verde scuro abbastanza classico per non somigliare ad un pagliaccio, ma non potevo negare di essere curioso di come si sarebbe presentata lei. Non mi ero nemmeno curato delle facce e i commenti di gran parte dei miei compagni quando Zelena aveva esordito con un sarcastico “guardatelo come si agghinda per vedersi con quella stupida Grifondoro”. La rossa ce l'aveva con me e sospettavo sarebbe stato così ancora a lungo... pazienza.
-Stai bene- commentai, quando mi ritrovai ad uscire dalla sala comune proprio in contemporanea con lei. In fondo non potevo negare fosse bella!
-Lo so. E saresti potuto venire con me piuttosto che con quella...
-Non ti sei ancora stufata?
-Come potrei. Sei un traditore, Killian!
-Mammamia quanto sei esagerata! Essere Serpeverde non vuol dire non poter uscire con i Grifondoro, non l'ho letto da nessuna parte.
-Beh, è una regola non scritta! Bisogna essere Serpeverde nel sangue per capirlo, ma probabilmente non è questo il caso...
Sbuffai, seriamente seccato: era insopportabile quanto faceva la ragazzina isterica e sparava tutte quelle idiozie.
-Sai cosa? Pensala come vuoi, Zelena, non me ne frega niente. Buon divertimento!
Detto questo accelerai il passo, non avendo la minima voglia di discutere e rovinarmi la serata. Volevo godermela al meglio, visto che il giorno dopo saremmo tutti partiti e avrei rivisto Emma solo al rientro dalle vacanze. Pur essendo contento di tornare a casa per un po', mi dispiaceva non potessimo trascorrere le festività insieme... sarebbe stato decisamente più tranquillo vederci al di fuori della scuola: ed io avrei potuto portarla ad un vero appuntamento.
Stavo finalmente iniziando a lasciare che la luce riuscisse a sopraffare il buio da cui non avevo mai smesso di essere avvolto.
Inoltre, durante l'incontro di due giorni prima, ero riuscito ad evocare un lieve Patronus consapevolmente, e non per colpo di fortuna... mi faceva davvero bene stare al suo fianco, più di quanto probabilmente si rendesse conto. Mi stava trasformando in una persona migliore. E gli incubi erano completamente spariti da quando avevamo fatto pace.
Non sapevo dire quanto sarebbe durato quel periodo di quiete... ma proprio per questo, non avevo voglia di sprecarlo.
Arrivato all'ingresso della Sala Grande, non feci la minima fatica ad individuarla accanto alle scale. In rosso. Le donava il rosso. Fin troppo. Era bellissima, tanto che non riuscii a fare a meno di fissarla come un perfetto babbeo, fino a che non mi sorrise e si avvicinò.
-Eccoti. Pensavo ti saresti tirato indietro... stai benissimo!
-Anche tu, Swan... sei incantevole.
I miei occhi non riuscivano a fare a meno di continuare a squadrarla. L'abito rosso coi ricami in oro le arrivava fino a metà coscia, lasciando scoperte gambe e braccia lisce e candide come la neve. E il suo sorriso, era davvero l'ornamento più bello in assoluto.
-Smettila di fissarmi così- borbottò leggermente imbarazzata, incrociando le braccia al petto: certo, più facile a dirsi che a farsi! Dopotutto ero io ad avere la ragazza più bella della scuola!
-Scusa, è che non è facile farne a meno.
-Quindi ti piaccio?
-Dire che mi piaci è decisamente riduttivo, splendore.
-Grazie. Ma devo ammettere di avere un cavaliere all'altezza... anche se beh, più che cavaliere, compagno di buffet immagino!
Mentre ridevamo insieme, le rubai un bacio e lei ricambiò avvolgendomi in un tenero abbraccio. Partecipare a quella festa si stava rivelando un'idea decisamente ottima! Fummo interrotti soltanto quando i suoi amici ci raggiunsero, con un fischio di David che non poté mancare.
-Prendetevi una camera voi due! È pieno di ragazzini qui...
-Ah-ha!- replicò lei, fulminando il ragazzo con lo sguardo. Io feci soltanto spallucce, tanto ormai i ragazzini di oggi vedevano di peggio!
-Tutto sommato non avete scelto male...- approvò Regina squadrando me e l'altro, e solo in quel momento mi accorsi che Robin aveva la mano dietro la sua schiena. Anche Emma, che sollevò le sopracciglia, sembrò farci caso insieme a me. Erano carini da vedere insieme, anche se molto molto diversi! Lui vestito in bianco e azzurro, con una giacca a righe, lei un bel vestito nero con le paillettes e i capelli agghindati elegantemente e impreziositi da una piuma.
Mary Margaret e David erano invece più colorati, tipico loro. Quel che stupì tutti fu vedere Neal avvicinarsi, con al suo fianco niente meno che Merida, anche lei una Grifondoro del nostro anno. Era la prima volta che vedevo la sua rossa chioma ribelle legata ordinatamente!
Nonostante avesse un'accompagnatrice potei giurare che mi scoccò un'occhiata poco amichevole, ma non disse nulla e salutò il resto del gruppo col sorriso. Avevo promesso a me stesso che avrei cercato di entrare in buoni rapporti con lui per il bene di Emma, ma negli ultimi giorni non c'era mai stata occasione: me lo rendeva difficile...
-Stai benissimo, Emma!
-Grazie Neal, anche tu... e voi due? Da quand'è che uscite insieme?- domandò sorpresa.
-Non usciamo insieme- intervenne Merida per prima -Abbiamo deciso di andarci da amici, visto che né io né lui volevamo andare con “qualcuno”. Però non è stata una cattiva scelta devo dire!
-Ci credo!- sorrise lei, dando una pacca all'amico -Non è un ragazzo d'oro?
-Oh sì! Ed è anche divertente, quindi una serata alternativa con lui è un'ottima idea!
-Se mi credevi noioso perché sei voluta venire con me, scusa?
-Ma dai, non volevo dire questo! Poi saremmo noi donne a prendercela per tutto! Comunque Emma, Killian, bella idea quella di andare insieme vestendo i colori delle due case. Bel messaggio!
Io ed Emma ci guardammo, sorpresi: certo che eravamo proprio tonti! Nessuno dei due si era accorto di quella casualità... Merida non aveva tutti i torti. Lei in rosso, con ornamenti dorati, io verde con cuciture in argento: neanche ci fossimo messi d'accordo.
-Ci credi che non lo abbiamo fatto apposta?- rispose lei divertita.
-Ah, beh! Allora siete ben sincronizzati direi!
-O è stato puro caso...- borbottò Neal, alzando gli occhi al cielo. Forse ero stato troppo ottimista ad aspettarmi che si sarebbe comportato amichevolmente fin da subito, nonostante ciò che sembrava aver detto a Emma.
-Forse hai ragione amico. Mi dona il verde e l'ho scelto per quello. Mi rende affascinante, eh?- scherzai, al che risero tutti tranne lui. Proprio non riuscivo ad andargli giù! Non che a me lui facesse impazzire particolarmente, ma almeno mi stavo sforzando. Capivo fossimo in posizioni diverse, certo... però se teneva tanto a lei, non avrebbe dovuto sforzarsi di più?
-Andiamo Neal, ho sete. E non è carino fare il geloso della propria ex, quando sei con un'altra ragazza... piccolo promemoria per quando avrai un vero appuntamento!
Restammo tutti esterrefatti quanto divertiti dell'intervento tanto diretto di Merida! Davvero niente male la tipa... e forse gli avrebbe fatto bene frequentarla davvero! Ma non lo dissi, ovviamente, perché poi quello stronzo sarei stato io.
Tuttavia il commento pungente sembrò funzionare, ed il ragazzo senza dire altro – leggermente imbarazzato – ci salutò velocemente e seguì la sua accompagnatrice in sala.
Alla fine lo stesso facemmo noi... e quasi feci fatica a riconoscere la Sala Grande! Era stata trasformata in un tipico salone anni '20, con tanto di musica d'epoca. E l'area rinfresco sembrava decisamente ben fornita, quindi lasciammo gli altri alle danze e la raggiungemmo con Emma.
-Ma questo bel vestitino si allarga insieme a chi lo indossa?- la punzecchiai pizzicandole leggermente un fianco, quando riempì il piatto di dolce e salato senza esattamente contenersi.
-Jones. Con questa forchetta potrei farti più male che con la bacchetta.- mi minacciò, puntandomela contro. Risi, ma sollevai le braccia a mo' di resa.
-Scusa non lo faccio più. Sei splendida, sai che non potrei dire sul serio...
-Non è facendo il lecchino che ti salverai la prossima volta.- mi ammonì, abbassando la forchetta e riponendola nel piatto; -Comunque... cos'è che farai durante le vacanze? Stai a casa o...?
-Non lo so, sinceramente. L'anno scorso col nonno siamo venuti un paio di giorni in Scozia a sciare.
-Oh, sai sciare!
-Sì, e modestamente non sono male! Tu?
-Sì... ma preferisco lo snowboard.
-Concordo. Peccato non poterti sfidare, Swan... sarebbe stato diventare vincere e inventarmi qualche bella penitenza!
-Credici! Comunque ti invidio... noi probabilmente saremo chiusi in casa di David, la sua famiglia vive nel Kent. Sarà tanto se andremo una giornata a Londra, al padre piacciono i mercatini babbani.
-Non ha tutti i torti! Beh... fammi sapere se decidete di andare. Magari, non so, potrei venire anch'io se riuscissi a organizzare un passaggio.
-Sarebbe bello- sorrise, ed il mio cuore fece una capriola. Non sapevo davvero dire quando fossi diventato così sdolcinato... ma spesso non riuscivo proprio a farne a meno. Mi sembrava sciocco ammetterlo ad alta voce, perché chiunque avrebbe potuto dire “siete solo ragazzini, è normale”, ma Emma mi rendeva felice. Per davvero. Probabilmente fino a quel momento non avevo mai capito cosa volesse dire sentirsi bene con qualcuno fino in fondo, senza dover nascondere assolutamente niente della mia natura. Conosceva il mio passato, i miei periodi più bui, il mio carattere a volte difficile... eppure non ne era spaventata. Mi sentivo libero, ed era una sensazione bella e leggera che giorno dopo giorno stavo iniziando ad apprezzare sempre più. La strada era ancora lunga per me, sapevo che l'oscurità non aveva smesso per sempre di soffocarmi... ma ero sulla buona strada e confidavo di rimanerci.
-Ti sei incantato?
-Scusa... sì... sarà la fame. Dammi un piatto dai, ti faccio compagnia nell'abbuffata.- sdrammatizzai, divertendola. Così riempii il mio piatto anch'io, e dopo aver preso due calici di spumante analcolico ci andammo ad accomodare ad un tavolino in fondo alla sala. La maggior parte delle persone ballavano sulle note di un secolo fa, ed intravidi anche Regina con Robin. Guardai Emma con la coda dell'occhio mentre osservava la pista, e mi chiesi come avrebbe reagito se l'avessi invitata a ballare: avrebbe accettato o mi avrebbe mandato a quel paese? Era stata piuttosto chiara sull'argomento...
-Li invidio.- disse ad un tratto -A volte vorrei... vorrei fosse possibile non essere quella che sono. Vorrei negare la realtà come gli altri... potermi divertire, uscire di casa senza guardarmi le spalle. Avere una vita normale... ho 16 anni ma ci sono giorni in cui me ne sento 46 e ammetto che qualche volta me la prendo coi miei genitori... perché si sono messi nei guai, sapendo di avere una figlia? Non potevano non sapere a cosa andavano incontro. Un momento dopo però mi sento un'ipocrita perché è grazie a loro e persone come loro che i “buoni” ancora riescono a resistere. Però...
-Però a volte vorresti goderti quello che chiamano “il periodo più semplice della tua vita”...- sussurrai, prendendole le mani; -Lo capisco, è normale. Non devi sentirti in colpa per questo...
Spostò lo sguardo nel mio, ricambiando la stretta delle mani. A essere sincero, anch'io volevo essere più egoista... convincerla a lasciar perdere la guerra contro l'Oscuro e andarcene via insieme da qualche parte, magari coi nostri cari. Poi, però, parlava la coscienza... quindi sapevo esattamente cosa intendesse dire. Era triste, da una parte... ma ci rendeva migliori, probabilmente.
-Quando sono con te è più semplice.
-Sei sicura? Non è che sono esattamente un... bravo ragazzo.
-Dico davvero, Killian. Quando ci divertiamo insieme, per un po' dimentico tutti i problemi e... diventa più facile sopportare il peso.
Sorrise, poi si sporse e mi abbracciò, in una calda stretta che automaticamente ricambiai. Avrei voluto dire che per me valesse la stessa cosa, ma pensai che qualsiasi parola avrebbe rovinato il momento. Così mi limitai a stringerla ancora, per spostare poi le labbra sulle sue e baciarla lentamente, come a godermela fino in fondo.
-Potrei vomitare.
-Zelena.
-Davvero Killian, hai pessimi gusti. Un vero peccato!
Feci per intervenire, ma Emma mi fermò alzandosi in piedi e tirandomi per una mano.
-Lasciamola perdere. Cosa ne dici di provare a ballare quella roba?
-O...k?
-Bene! Sappi solo che sono impedita e i tuoi piedi rischiano di grosso.
-Va bene, sono stato avvertito almeno!
La seguii quindi in pista, apprezzando quell'iniziativa per non avvelenarci la serata. In fondo non avrebbe fatto nulla in mezzo a tutta la gente, era abbastanza intelligente da rendersi conto che i professori non gliel'avrebbero fatta certo passare liscia, soprattutto visti i precedenti.
Una volta in centro pista restammo un po' a guardarci intorno, per cercare di carpire qualche passo... avevo tante doti, ma quel tipo di ballo non era tra queste! Con un valzer avrei potuto stupirla, ma così... avremmo fatto i cretini insieme, pazienza.
-Pessima idea, eh?- scherzò, quando per l'ennesima volta perdemmo il ritmo. Forse avremmo fatto prima ad improvvisare, in fondo chi se ne importava!
-Meglio essere ridicoli insieme che da soli, dai!- scossi le spalle, ridendo insieme a lei e prendendole fianco e mano, nel goffo tentativo di imitare quelli che sapevano cosa stessero facendo.
-Cosa ne dici di andarcene di qui?
-E dove vuoi andare Swan!
-Nella “nostra” Stanza, no? Avrei un'idea migliore per passare il resto della serata...
-Ah sì?- feci accigliato, non sapendo bene cosa dire. Mi stava prendendo in giro... non potevo cascarci.
-Sì. E non prevede tacchi, il che è già una gran cosa.
-Non prendermi per il culo, Swan.
-Non ti sto prendendo in giro, Killian! Insomma, se è quello che vuoi anche tu... poi ok, se non ti va.
-Hai pure dubbi se mi vada o no?
-Bene! Allora andiamo, forza.



 

Angolo dell'autrice;
Ciao! Scusate il ritardo, ma devo traslocare a breve e sto un po' trascurando lettura e scrittura... ma sto già recuperando!
Allora, Killian non ha preso male quella rivelazione... tutt'altro. Ha fatto notare a Emma l'ovvio, diciamo, e nonostante questo le ha fatto capire che non si tirerebbe indietro e che non lascerebbe che nessuno le facesse del male. Per lei sentirsi così amata è una cosa nuova, ma è anche reciproco. Anche Killian si rende conto di essere diventato piuttosto sdolcinato, ma sa che la ragazza continua a renderlo migliore e più felice, giorno dopo giorno. 
Così come lui non ha aspettative, Emma ne aveva... e anche se ha cercato di evitare l'argomento, alla fine ha confessato a Regina le sue paure. Normali sicuramente, essendo la sua prima volta, ma se ne vergognava lo stesso. Ha però deciso di godersi la serata così come viene, senza stare in ansia tutto il tempo... e lei e Killian si stanno divertendo parecchio, nonostante sia Neal (non con cattiveria, dai) e Zelena abbiano tentato di turbare le acque... hanno mangiato, riso, si sono sciolti e hanno addirittura cercato di ballare... e tutta quella leggerezza, ha convinto Emma a fare il passo successivo, lasciando Killian a bocca aperta. Siccome mi piace essere capita, il capitolo si chiude qui ahahahahah
Vado a dormire che sto morendo di sonno ora xD Un abbraccio, grazie a tutti come sempre! :)
   
 
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