Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Bea_chan    02/05/2005    5 recensioni
La guerra. Quella vera, non un gioco... Quella dove si combatte e si muore come foglie nel vento, quella dove non si può più tornare indietro... In una Tokyo ormai invasa e devastata dagli alieni, un gruppo di Ribelli capeggiati dal traditore per eccellenza cerca di contrastare la tirannia di Deep Blue e il suo esercito, aiutando le Mew Mew. Lotte, segreti e tradimenti s'intrecciano nella base aliena, dai Sotterranei ai Piani Alti. Ma solo il temibile Progetto C.DNA potrà decidere l'esito della Guerra. Senza scampo.
Genere: Avventura, Azione, Dark, Drammatico, Guerra, Malinconico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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…”C’è nel contatto umano un limite fatale,
non lo varca né amore né passione,
pur se in muto spavento si fondono le labbra
e il cuore si dilacera d’amore.

Perfino l’amicizia vi è impotente,
e anni d’alta, fiammeggiante gioia,
quando libera è l’anima ed estranea
allo struggersi lento del piacere.

Chi cerca di raggiungerlo è folle,
se lo tocca soffre una sorda pena…
ora hai compreso perché il mio cuore
non batte sotto la tua mano”…
[Anna Achmatova, Andreevna]

*
Correvano, attraverso i lunghi e tortuosi corridoi, estirpando letteralmente dalla strada ogni ostacolo che intralciava la loro frenetica corsa.
Un allarme  risuonava insistentemente nell’edificio e la sua intermittente luce rossa tingeva di carminio le pareti bianche della base aliena. Le urla dei soldati erano ovunque, decisi a fermare l’avanzata di quello strano gruppetto di alieni e…umane.
”Aizawa, vola avanti e avvertici se c’è qualcuno appostato nel corridoio” intimò Meiko. La morettina annuì piccata, leggermente offesa dal tono di comando della giovane. Represse il commento acido che voleva assolutamente uscire dalle sue labbra e si librò grazie alle ali di Lorichetto sulla schiena, sparendo alla vista.
”Dannazione Meiko, come diavolo hanno fatto a beccarci?!” esclamò velenoso Shin, aumentando l’andatura. L’aliena non rispose, la fronte corrucciata e le labbra tese nello sforzo della corsa.
”Sfido, io…” si intromise Zakuro, affiancandoli “Avete fatto così tanto baccano che mi meraviglio non ci abbiano già sguinzagliato dietro il grosso delle truppe…” ironizzò.
Purin proruppe in una risatina di assenso e Retasu si limitò ad ansimare. Decisamente, non facevano per lei quelle interminabili maratone… Santiddio, aveva il dna di un pesce, non di una gazzella!
Minto ritornò, il volto preoccupato
”Non riusciremo a passare… Ci saranno almeno due unità che bloccano il passaggio a quel dannato portone! Non c’è un’altra strada?”
”No”
”Si…” borbottò l’alieno dagli occhi viola, contrariando il diniego di Meiko. Tutte lo fissarono, senza smettere di correre, tallonate dalle guardie alle loro spalle.
”Ma che…che diamine stai dicendo?”
”Che conosco un’altra via, Meiko…fidati. Mentre io li distraggo, voi prendete alla svelta quella strada e scappate…” aggiunse, uno strano sorrisino sulle labbra.
Meiko frenò di colpo nel corridoio, pericolosamente vicina ai soldati che avanzavano, imitata subito dagli altri
”Ma sei pazzo! Non vorrai…” si interruppe, fissandolo negli occhi. Per un attimo, dimenticò che si trovavano nel mezzo di un assalto, di una spedizione di salvataggio… Dimenticò persino Kisshu.
Si perse, annegò in quelle iridi viola cupo dalla pupilla sottile…
Scosse la testa e si costrinse a tornare concentrata. Il rumore delle voci, dei passi e delle armi degli alieni le ripiombò nelle orecchie.
”Si, Hida… Sono ancora un generale e un buon combattente, quindi faremo così” concluse Shin, facendo apparire le sue corte spade con un movimento dei polsi.
Meiko annuì, stringendo il suo bastone. Doveva raggiungere suo fratello, a tutti i costi… Del resto, non si era certo scordata del suo *intento*. Guardò le Mew Mew con la coda dell’occhio, trattenendo un ghigno di soddisfazione.
”Ehi, aspettate un attimo… Cos’ha in mente questo folle?” chiese Minto, una nota di panico nella voce. Aveva il sospetto che non avrebbe condiviso l’idea…
Zakuro scrutò i due alieni, imitata da una curiosa Purin. Retasu si guardava alle spalle ansiosa, temendo che i soldati li raggiungessero. Ormai le voci erano vicinissime…
Shin si voltò verso le guardie, sopraggiunte alle loro spalle, le armi strette in pugno. Sorrisi cattivi nella luce scarlatta della sirena d’allarme…
”Meiko, ti affido queste umane… Conducile alla stanza dalla via secondaria, visto che solo tu sei in grado di aprirla… Io vi raggiungo prima possibile” ordinò Shin, mentre le lame delle spade venivano percorse da scintille rossastre. I soldati lo fissarono rabbiosi…
La giovane annuì
”Andiamo, Mew Mew… Tenete il passo, perché non vi aspetto” ridacchiò, scattando a destra del corridoio, inoltrandosi in uno stretto passaggio.
”Aspetta, Meiko!!” chiamò Purin, rincorrendola rapida. Zakuro e Minto si guardarono sospettose
”Faremmo meglio a non perderla di vista…”
”Già, non è che mi fidi poi tanto…Vieni, Retasu!”
”Arrivo, Minto, arrivo…”
La ragazza dal costume verde smeraldo sospirò affranta, seguendo le amiche. Questo significava altro correre, altro sudare e altro faticare attraverso la base aliena…

Shin guardò le cinque sparire dentro quello stretto corridoio, sollevato. Almeno era sicuro che qualcuno arrivasse a dare una mano agli altri. Beh…*quasi* sicuro. Con Meiko non si era mai certi di niente…
”Generale Fukazaki, dobbiamo chiederle di spostarsi e lasciarci passare! Il nostro obbiettivo sono le umane, non…”
”Non mi muoverò da qua per nessun motivo al mondo…” le sue lame si colorarono di rosso scarlatto e una scintilla arse nei suoi occhi, ora diventati lilla “Quindi, venitemi a prendere…”.
I soldati non se lo fecero ripetere oltre.
Si gettarono sul giovane, un’orda di alieni adulti e armati fino ai denti… Ma evidentemente avevano sottovalutato quel diciannovenne (eh si, ne ha compiuti 19 ^o^ ndBea) (-.-;; ndTutti)
Shin incrociò le spade al petto e si aprì di scatto, spedendo i primi quattro contro il muro con una raggio di pulsante luce purpurea. Sistemò i seguenti in un acceso duello a colpi di lama, roteando le sue spade e bloccando gli assalti di tutte le guardie. Si chinò rapido, schivando l’affondo di un alieno con una lunga cicatrice sull’occhio sinistro, piantandogli una lama nello stomaco.
Rotolò indietro, rialzandosi rapido e sogghignando ai suoi avversari
”Che c’è? Avete già finito?” li provocò, roteando una spada. Gli alieni digrignarono i denti, furiosi… Si stavano facendo battere da un ragazzino diventato generale solo per grazia di Deep Blue. Molti agognavano quella carica…
”Fate largo, branco di incapaci…” una voce glaciale bloccò la violenta carica che si stava preparando ad attaccare il giovane. Si fece avanti chi Shin non avrebbe mai voluto affrontare in duello… Un alieno dalla lunga chioma blu scuro, raccolta in una morbida coda, lo sguardo freddo e distaccato, la sua temibile arma già stretta nel pugno sinistro.
Quello fece un sorriso gelido, le labbra di poco increspate
”Generale Shin Fukazaki… Non credevo ti spingessi a tanto, sai?”
”Iwo…” ringhiò il giovane, squadrando il generale dell’esercito dell’est. Dannazione…
”Mi è giunta voce che stai proteggendo le umane e che anche la signorina Hida si sia unita al vostro *gruppetto*” allargò il ghigno “che scenetta patetica…”
”Non sono affari che ti riguardano, Iwo… Stai indietro o non avrò scrupoli a riservarti lo stesso trattamento che ho avuto contro i tuoi soldati” minacciò Shin, stringendo le spade.
L’alieno avversario tornò serio, alzando la sua arma, una lunga falce
”Ho ordine di rimuovere chiunque ostacoli il piano di sua eccellenza Deep Blue… Senza eccezioni” sibilò, sparendo poi dalla sua vista.
L’alieno dagli occhi viola si guardò intorno frenetico, cercando di individuare dove si fosse nascosto Iwo. Ma vedeva solo i sorrisi di scherno dei soldati che lo accerchiavano. Chiuse gli occhi, cercando di usare l’udito…
Si smaterializzò appena in tempo, evitando la falce diretta proprio sul suo collo. Se ci fosse stata la testa, l’avrebbe già persa, staccata di netto. Riapparì poco distante, ansimando. Iwo lo fissò ammirato, tenendo ancora la falce puntata verso di lui
”Notevole, Fukazaki… Davvero notevole. Ma vediamo se riesci a scansare…questo” sibilò con voce dolcemente velenosa, sparendo nuovamente.
Shin si asciugò il sudore sulla fronte, cercando di riprendere fiato… Doveva fare presto. Più in fretta che poteva, se voleva davvero essere d’aiuto agli altri.
Ma la cosa si stava rivelando più difficile del previsto…

*
I due si studiavano attentamente…
Gli occhi dalle iridi dorate erano cupi e concentrati, in quelli scuri, invece, aleggiava un’espressione divertita e una scintilla di follia. Si capiva che il possessore di quello sguardo stralunato non era cosciente. Solo un vuoto, triste burattino…
”Kisshu, hai completamente perso il cervello?!” sbottò Pai rabbioso, tenendo uno svenuto Taruto in braccio, ammaccato ma vivo. Kisshu sogghignò, senza staccare gli occhi dal volto dell’avversario
”Non preoccuparti, lo sistemo in un attimo…”
”Ma allora sei *davvero* deficiente!!” gridò il generale dell’esercito del sud, lasciando cadere malamente il sedicenne, che riprese i sensi bruscamente
”Ahio… Che craniata…” si lamentò, massaggiandosi la testa. Si rivolse rabbioso verso colui che l’aveva praticamente “gettato” per terra “Pai, che diamine…” ma l’alieno lo interruppe
”Ti ricordi quello che avevamo detto?! Qualcosa sul fatto di non attirare l’attenzione di Deep Blue facendo imprudenze… Dovevamo riprendere l’umana e così recuperare il docum…”
”Andiamo, Pai! Non dirmi che infrangere il protocollo dell’esercito, tradire la stirpe, salvare delle umane e fare irruzione armati nella base non attira l’attenzione….” ironizzò Kisshu, interrompendo la sua concitata parlantina.
Pai aprì bocca per ribattere, ma…non gli venne in mente niente. Per la prima volta, Kisshu gli aveva tappato la bocca.
Taruto passò lo sguardo sui due, alternativamente, sempre più confuso
”Ma che diavolo state dicendo…?” chiese debolmente.
I due lo ignorarono deliberatamente…
Purtroppo per loro, Masaya Aoyama non era disposto ad essere ignorato a lungo. Digrignò i denti, impugnando la spada a due mani
-Quando sfidi qualcuno, Ikisatashi, devi combattere senza distrarti!-
Si gettò sull’alieno dagli occhi d’oro, interrompendo il suo *discorso*. Kisshu balzò indietro, parando tutti gli assalti del Blue Knight con i suoi tridenti. Bloccò il grosso spadone tra le affilate lame, trattenendo a sforzo l’impeto del ragazzo, le armi che producevano scintille giallastre
”Senti, fratellone….” ansimò “non potremmo parlarne più tardi…?”
-Non accetto… che non mi si consideri…- esclamò rabbioso Masaya, illuminando la sua spada e provocando una tempesta di fulmini dorati per la stanza. Pai e Taruto si smaterializzarono rapidi, evitando le scariche, mentre Kisshu creava uno scudo tra se e la furia del suo avversario.
Il duello riprese, violento e impetuoso, senza esclusione di colpi. Attacco, parata, ancora parata…
Masaya compì un affondo diretto verso il petto dell’alieno, che sferzò la lama con i tridenti, allontanandola da sé. Tuttavia, il moro lo guardò con un sorrisino cattivo e lo colpì sotto la mascella con l’elsa dello spadone.
Kisshu cadde e strisciò all’indietro causa la potenza del colpo subito, artigliando il terreno per frenarsi, ferendosi i polpastrelli delle dita sulla dura terra.
Si bloccarono entrambi, ansimando pesantemente…
Kisshu sogghignò, alzandosi e asciugandosi, con il dorso della mano, il labbro sanguinante
”Sei bravo, Aoyama…Questo te lo riconosco” sbuffò, sputando il liquido scarlatto e stringendo i tridenti “ma adesso tocca a me…” sibilò. Masaya ricambiò il ghigno
-Fatti sotto, generale…-
L’alieno dagli occhi d’oro camminò lentamente verso di lui, sparendo poco dopo. Riapparì al suo fianco, sferzando le lucide lame verso il collo del Blue Knight, che parò il colpo. Andò a segno, tuttavia, ferendogli una guancia. Un rivolo purpureo macchiò la sua pelle bronzea, colando sulla saetta tatuata sulla guancia…
Kisshu lo guardò, cercando di riprendere fiato, studiando la sua reazione. Aoyama si toccò la ferita, digrignando i denti rabbioso
-Questo non avresti dovuto farlo!- urlò, gettandosi nuovamente verso il suo avversario, la spada sguainata e brillante.

Poco distante, Pai e Taruto assistevano impotenti allo scontro.
”Quanto andranno avanti?” domandò rivolto al nulla un esasperato Pai, sfregandosi la fronte. Taruto alzò le spalle
”Sai com’è fatto Kisshu, no? Finchè non riavrà quell’umana continuerà a tartassarlo di… Ahia!” si interruppe, osservando il colpo che era stato inferto al fratello “deve far male, quello…”
Pai sbuffò, scotendo la testa infastidito
”Non è questo il punto!”
”E qual è?” ribattè il sedicenne annoiato, scrutando il contrattacco di Kisshu.
”Che se togliamo di mezzo Aoyama non riusciremo più ad andarcene da questa dannata stanza…” concluse tetro Pai, fissando con la coda dell’occhio lo scambio di affondi e parate tra i due combattenti. Taruto sobbalzò a quelle parole
”Come…?!” rantolò incredulo, voltandosi verso il fratello maggiore.
Questo lo fissò di rimando, un sopracciglio inarcato
”Pensaci, Taruto…Quel *burattino* è l’unico, oltre a Hida, in grado di farci uscire da qua, essendo questa una specie di dimensione parallela… Quindi, vediamo di tenerlo in vita” rispose chiaro.
Il giovane sospirò, ritornando a fissare Kisshu
”Già, dici facile… Chi lo ferma più, quello?” ironizzò, indicando con il pollice l’alieno dagli occhi d’oro. Pai guardò nella sua direzione, corrugando la fronte scocciato
”Di certo non noi due…”
”Emh…Pai!” lo chiamò con urgenza Taruto, indicando frenetico qualcosa alle sue spalle.
”Che c’è?!”
”Credo che abbiamo trovato il *modo* di fermarlo…”

*
”STIAMO CAMMINANDO NELLO STERCO!!!!”
Un urlo risuonò sulle viscide pareti della *via secondaria* imboccata da Meiko e le Mew Mew. L’aliena sbuffò, ignorando l’esclamazione di una delle ragazze. Ma, a quanto sembrava, non gradiva essere snobbata…
”Meiko… Ti rendi conto che mi stai facendo avanzare negli escrementi di tutta Tokyo?!” strillò isterica la voce, ponendo particolare enfasi su ogni parola.
”Calmati, Minto-chan…” la rabbonì Purin, avanzando dietro di lei e reggendosi alle pareti ricoperte di muschio “Almeno non ci troveranno facilmente, no?”
”Siamo nell’impianto fondiario della città, vero…?” chiese Zakuro, affiancando Meiko, alla testa del gruppo. Questa annuì
”La nostra base copre parecchi chilometri…penso che nessuno l’abbia mai visitata tutta”
”E allora perché andiamo di qui?” domandò Retasu, raggiungendo le due e scansando l’acceso dibattito tra una schifata Minto e una divertita Purin.
Meiko sorrise
”Stiamo semplicemente facendo un giro più lungo…Se i miei calcoli sono esatti, tra quattro uscite dovrebbe esserci la botola che sbuca davanti alla porta dove siamo dirette” spiegò alle due, che annuirono. Ma Minto intervenne
”Questo non ti da il diritto di costringermi ad usare questa via! Insomma, santo cielo, vi rendete conto che siamo immerse nella m…”
”Io credo che dovresti risparmiare il fiato, Aizawa” Meiko freddò la non proprio educata uscita della morettina, accompagnata da risatine di assenso delle altre.
Minto tacque, stizzita
Perché tutte a me?!” si chiese, seguendo le altre, tutte immerse fino alla vita nell’acqua della fogna sotterranea.
Meiko sentì una lieve stretta allo stomaco…
Si stava…divertendo?! Come poteva essere allegra con quelle umane che avrebbe dovuto togliere di mezzo appena recuperato il pezzo finale del documento?
E quel piccolo, persistente morso alle viscere non l’avrebbe abbandonata tanto presto.

*
”E’ tutto pronto?”
”Certo…mancano solo alcuni particolari da ultimare, ma credo che potremmo agire questa notte”
La figura annuì, congedando l’uomo. Picchiettò rapido sulla tastiera del pc, scaricando veloce un file su un dischetto.
Bussarono alla porta
”Signore…se vuole, possiamo cominciare a muoverci. I soldati piazzeranno le ultime cariche e ci raggiungerai…”
”No” lo interruppe “E’ meglio che vada solo io…”
”Ma…signore…”
”Fidati…Meno persone si muovono, meno rischi ci saranno…e ricordatevi, voglio che questo posto venga distrutto da cima a fondo…Tabula rasa, sono stato chiaro?”
L’uomo indugiò. Poi compì un saluto militare e, prima di andarsene, si bloccò sulla soglia
”…Potrei farle una domanda, signore?”
”Dimmi”
Cambiò nervosamente appoggio da un piede all’altro
”Che succederà se questo negoziato non andrà in porto…? Voglio dire, potrebbero anche non accettare…” la frase finì nel vuoto, lasciando la stanza silenziosa.
La figura sospirò, girando sulla sedia e dandogli le spalle
”Allora le nostre speranze di salvezza saranno finite…In quel caso, solo un miracolo potrebbe salvarci, visto e considerato che le Mew Mew sono state catturate e, molto probabilmente, neutralizzate…”
L’interlocutore deglutì alla freddezza di quell’affermazione
”Ma… la signorina Momomiya?”
”…Non lo so, Argo, non so più cosa pensare…” si alzò di scatto, tenendo il nero dischetto nella mano destra. Afferrò un cappotto nero e se lo infilò, intascando il prezioso file
”Accompagnami fuori…è tempo che vada”.

…to be continued…
  
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