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Autore: MissRosalie42    08/02/2019    2 recensioni
Skam Italia.
Il titolo, Aspettando Marzo, spiega proprio perché la sto scrivendo. Pubblicherò un capitolo al giorno, fino a marzo, come se fossero clip, parlando di come la vita andrà avanti per tutti i personaggi, da un punto di vista esterno, quindi saranno tutti protagonisti a capitoli alterni.
Cercherò di non fare spoiler per chi non ha visto Skam norvegese.
Coppie che troverete sicuramente: Martino e Niccolò, Giovanni e Eva, Eleonora e Edoardo, Elia e Filippo, ma ce ne saranno anche altre (ad esempio penso di aggiungere Silvia e Luchino).
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo cinquanta
Un incontro inaspettato
8 febbraio
 
Una tipica giornata, per Eleonora. La mattina aveva seguito i corsi, poi era tornata a casa, aveva pranzato con una delle coinquiline, e aveva studiato per qualche ora.
Poi, la sera, era rimasta sola, come succedeva spesso. I ragazzi che vivevano con lei facevano decisamente molta più vita mondana e raramente trascorrevano del tempo nell’appartamento. Lei ne era contenta, perché così poteva studiare o rilassarsi in santa pace.
In quel momento era stesa a pancia in giù sul letto, con il computer, decidendo cosa guardare su Netflix appena fosse arrivato Domenico, che in effetti doveva essere lì a momenti.
Avevano deciso di restare amici e la cosa stava funzionando. Dalla sera dell’appuntamento, quella era già la seconda volta che si vedevano a casa di lei per guardare un film insieme e per il momento lui non sembrava intenzionato a voler oltrepassare i limiti.
Le arrivò un messaggio sul cellulare, che teneva lì accanto, e per un folle istante fu tratta in inganno dalla lettera E con cui iniziava il nome del mittente. Pensò fosse Edoardo, che era sparito da qualche giorno. Nessun messaggio, chiamata o notifica di alcun genere. Completamente scomparso. E adesso lei si ritrovava a sobbalzare ogni volta che il telefono le si risvegliava, ed era delusa quando leggeva un nome che non era quello del ragazzo. Come aveva fatto a ridursi in quello stato? Il buonsenso, comunque, le diceva che non era il caso di scrivergli per prima.
Il messaggio era di Eva, che non le aveva scritto nel gruppo con le ragazze ma in una chat privata.
Sei sola?, diceva.
Eleonora pensò che volesse telefonarle, così le rispose in fretta.
L’istante dopo, suonò il campanello.
Portandosi dietro il cellulare per rispondere subito ad un’eventuale chiamata, si alzò pigramente dal letto e salterellò con solo i calzini ai piedi fino alla porta d’ingresso.
Non era Domenico.
Si ritrovò davanti la sua migliore amica.
 
Ci furono strilli e abbracci e anche qualche lacrima.
Eva la stava abbracciando talmente stretta da toglierle il fiato, e anche se Ele notò subito i due ragazzi dietro l’amica, se ne fregò altamente e continuò a stringerla e a dirle quanto aveva sentito la sua mancanza.
Poi si staccarono ed entrambe rivolsero l’attenzione ai due rimasti sul pianerottolo.
Davanti c’era Edoardo, che la guardava con un enorme sorriso, e dietro di lui Federico, che sollevò una mano per salutarla.
“Sorpresa!” esclamò Fede.
“Ciao, Eleonora” le disse Edo, che moriva dalla voglia di avvicinarsi a lei e abbracciarla, ma non osava.
“Ciao” mormorò la ragazza, senza fiato sia per l’abbraccio con Eva sia per quella visione che non si sarebbe aspettata neanche tra un milione di anni.
Fece qualche passo indietro insieme alla rossa e li fecero entrare.
 
Come spiegarono rapidamente a Eleonora, Edoardo aveva ricevuto un grosso regalo in anticipo per i suoi diciotto anni, che consisteva in un buono molto consistente in un’agenzia di viaggi. Lui e Fede avevano già in programma di andare da qualche parte quell’estate, magari proprio in Inghilterra, ma avevano deciso invece di anticipare la vacanza e portare anche Eva per andare lì a farle una sorpresa.
Erano atterrati da poco, prima di passare da Ele erano solo andati in albergo a posare le valigie, e sarebbero ripartiti domenica.
Edoardo sembrava molto imbarazzato, come se l’idea che aveva creduto bellissima e geniale, adesso che si era realizzata, fosse soltanto stupida.
Ele li fece accomodare in camera sua.
“Vado a prendervi qualcosa da bere… tipo… tipo l’acqua” borbottò un po’ a disagio.
Eleonora si trascinò l’amica in cucina e lasciarono i ragazzi seduti sul letto.
“Come vi è saltato in mente?!” domandò Ele, appena furono fuori portata d’orecchio degli altri due, prendendo la rossa per le spalle e parlando comunque il più a bassa voce possibile.
Lui mi ha trascinata in questa storia. È venuto da me prima ancora di andare da Fede” rispose Eva, anche lei sussurrando.
“Davvero?” Ele sembrava sorpresa.
“Sì!” esclamò la rossa, cercando di sussurrare. “Gli ho detto che mi sembrava un’idea assurda e che era pazzo ma mi ha detto che vi sentite da mesi.” Adesso il tono era un po’ accusatorio. “E poi ne ho parlato con Sana perché non sapevo cosa fare e lei ha detto che è vero.” Di nuovo il tono accusatorio.
Eleonora abbassò lo sguardo, colpevole. “Mi dispiace” disse solo.
“Fai bene. Avresti potuto dircelo. Siamo le tue migliori amiche, non dovrebbe esserci spazio per l’orgoglio.” Eva le si avvicinò e spostò la testa fino ad entrare di nuovo nel campo visivo dell’amica. Le sorrise.
Ele ricambiò il sorriso. “Non era solo per orgoglio. Silvia lo sa?”
Eva annuì.
“Cos’ha detto?”
“L’ha presa benino, credo.”
“Non è arrabbiata con me? Mi sento come se… la stessi tradendo.”
“Non penso che sia arrabbiata. Non tanto per Edoardo, credo, forse più perché ce lo hai tenuto nascosto.”
“Ho sbagliato” ammise. “Le parlerò il prima possibile. Mi dispiace.”
In quel momento suonò di nuovo il campanello.
“Cazzo!” esclamò Eleonora, e si precipitò alla porta.
 
Se Domenico era sorpreso di incontrare tre amici di Roma di Ele all’improvviso durante quella che doveva essere una loro serata film, non lo diede a vedere. Con la sicurezza nei modi che lo contraddistingueva si presentò a tutti, confidò ad Eva che aveva sentito tanto parlare di lei, e addirittura disse che gli dispiaceva di non averlo saputo prima perché in quel caso non si sarebbe messo in mezzo a quella reunion.
Con la massima educazione Eleonora lo invitò a restare e propose di andare a fare un giro per la città tutti insieme.
Domenico stava per rifiutare e lasciarli da soli, però si accorse dell’atteggiamento di Edoardo.
Era un atteggiamento sulla difensiva, preoccupato, e allo stesso tempo molto irritato. Era chiaro che il ragazzo avesse una grossa cotta per Eleonora.
Le cose che poteva fare, quindi, erano due: lasciare carta bianca al romano e andare via, oppure restare per vedere come si comportava e capire che tipo era.
Domenico era sicuro di non avere alcuna possibilità con Ele in senso romantico, ma non per questo voleva lasciarla al primo che capitava. Quell’Edoardo doveva essere degno della meravigliosa ragazza che era Eleonora.
Quindi, alla fine, restò.
 
Edoardo prese la notizia nella maniera peggiore e in cuor suo stava ribollendo. Non ci voleva un genio a capire che quel Domenico vedeva Eleonora molto più che come un’amica. Era bello, affascinante, più grande, e sembrava pure simpatico e intelligente. Insomma, era il ragazzo ideale per la signorina Sava. E da come lei si comportava con lui, da come lo guardava, sospettò che dovesse esserci qualcosa tra i due, anzi ne era sicuro.
In un momento di distrazione di tutti gli altri, Federico mise una mano sulla spalla di Edo e lo guardò scuotendo la testa e trattenendo una risata.
“Fregato!” gli sussurrò all’orecchio, ed Edoardo non poté fare a meno di sbuffare.

Fine capitolo cinquanta

(Nessun palo (come Ludo Besse insegna, non sono una brava allieva), ho solo pubblicato più tardi del solito. Il mistero della conversazione in bagno delle ragazze è svelato, parlavano di questo weekend!)
   
 
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