Title: The End Of The Dream
Autore: Scarlet Blood (Morry)
Genere: ANGST ed è una death fic, avverto perché non si
sa mai...io odio quando non lo mettono come
avvertimento, so che rovina la *sorpesa*...ma penso
che questo tipo di *sorprese* non siano sempre gradite.
Rating: R (solo perché ci sono
chiari riferimenti ad un rapporto omosessuale, niente di spinto,
ma non si sa mai.)
Pairing:
D/H
Disclaimer:
Draco e Harry non mi appartengono ma sono tutti di
mamma Rowling, i diritti sono tutti suoi, delle case
editrici e della WB.
Tutta
la storia è frutto della mia fantasia malata e non è scritta a scopo di lucro ecc ecc...
Note: Non so da dove sia uscita questa FF, stavo ascoltando il pezzo di Moulin Rouge in cui Zidler(si scrive così?? Lol non
ho voglia di controllare) dice a Satine che sta per
morire e che deve mentire a Christian, dicendogli che non lo ama e allontanandolo da lei, per
salvarlo. E quelle parole sussurrate mi hanno fatto
scrivere tutto questo. Perché i sogni molte volte finiscono, e quando finiscono
non sempre c’è il lieto fine.
The End Of The Dream
I was
a full to believe
A
full to believe
It
all ends today
Yes,
it all ends...Today...
Avvolto in un nero mantello, una maschera argentata a coprirmi
il volto.
Un’ombra.
Un
presagio di sventura.
La
morte forse.
Ecco cosa sono diventato.
Ecco
per cosa ho vissuto, per cosa vivo.
La
morte.
Ho
ucciso.
Uomini,
donne, bambini.
Non
c'era differenza nelle loro grida.
Non
c'era differenza nel sangue che mi ha macchiato le mani.
Non
c'era differenza nella freddezza con cui ho affrontato quegli omicidi gratuiti,
in nome di una causa che tutt'ora non sento mia, che
mai sentirò mia.
Cammino nel vicolo buio, celato dal manto della notte, verso
l'ennesimo attacco.
Tra pochi minuti rischierò nuovamente una vita alla quale non do più importanza
da quel lontano giorno di molti anni fa. Dal giorno in cui ho smesso di essere me stesso, e sono diventato uno strumento al
servizio della crudeltà e della pazzia di un uomo...sempre che si possa
definire tale.
Ho
seguito il destino che mi avevano riservato fin dalla
nascita, un destino che ho cercato di sfuggire. Ma a
mie spese ho imparato che non è possibile rifiutare quello che il fato e la
perseveranza umana hanno in serbo per noi.
Ho
vissuto in un sogno per un piccolo frammento di questa vita che ormai ho
imparato ad odiare. Ho creduto in qualcosa che fino a quel momento non avevo mai conosciuto. In un sentimento che
mai mi era stato donato né insegnato a comprendere. Un piccolo angolo di
paradiso che ben presto però ho dovuto abbandonare.
Ma
mai dimenticherò la tenerezza dei suoi baci, il sapore della sua pelle, il
piacere e la passione con cui ci siamo donati l'uno
all'altro. Perchè anche nelle tenebre più oscure, questo spicchio di luce,
brillerà sempre nel mio cuore nero, come una stella che luminosa e coraggiosa
affronta la tenebra del cielo notturno.
Una
fitta al braccio mi ricorda dolorosamente il perchè mi trovo
in questo luogo, maledetto marchio. Brucia quasi come quando mi è stato
imposto. Quando ho sentito la pelle lacerarsi sotto il tocco
del ferro incandescente, la carne bruciare dolorosamente. Una sofferenza
che mai avevo provato fino ad allora, nemmeno durante
le più crudeli punizioni che, quello che avrebbe dovuto essere un genitore, mio
padre, mi infliggeva. Perchè in quel momento non è stato segnato solamente il
mio braccio, ma la mia intera esistenza, delineando il
mio futuro.
Odio,
odio e rancore sono stati i sentimenti testimoni della
mia iniziazione. Sensazioni che ho ben presto imparato a canalizzare, ma contro
coloro che non lo meritano. Ma non ha nessuna importanza, visto che la mia anima dannata ormai non
urla più disperatamente ad ogni vita innocente spezzata. Perchè ormai non
esiste perdono o redenzione. Ma solo la speranza di
una fine imminente.
Un
rumore alle mie spalle, mi fa girare di scatto e puntare la bacchetta che ho in
mano. E mi rendo conto che evidentemente il mio tempo
è scaduto. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato.
Senza
pensarci mi getto a terra di lato scagliando il primo incantesimo contro l'uomo
che ho di fronte. Schiva facilmente il colpo. Il duello ha avuto inizio.
Ogni
ferita inferta, ogni colpo subito. E' lo stesso
dolore. Perchè per la prima volta so per certo che non vincerò. Perchè? Perchè
è così che deve andare. E' così che da sempre è stato scritto.
Perchè
è lui.
Schivo
l'ennesimo attacco prima di scagliargli contro un cruciatus. Lo colpisco,
cade in ginocchio cercando di trattenere le urla di dolore, gli occhi
ben aperti per continuare a controllare i miei movimenti. Infierisco con un
altro colpo, avvicinandomi di qualche passo.
La
mano che trema mentre, incrocio il suo sguardo, e sono
perduto.
Un esitazione. Porto la mano libera al fianco, quando la sollevo
per osservarla è completamente ricoperta di sangue. Una risata sarcastica mi
sfugge dalle labbra, e con tutta la forza che ho mi ributto a capofitto nella
lotta. Sento la ferita pulsare, sto sicuramente perdendo molto sangue, ma non mi importa sono come impazzito. I colpi seguenti arrivano
precisi e implacabili.
So
di star cercato la morte. Ma non voglio sopravvivere a
questo duello. E’ troppo che lo aspetto.
Ansimante
lancio l'ennesimo incantesimo, quando un diffindo ben assestato mi sfiora,
la maschera che porto cade, tagliata in due si frantuma a terra. Rivelando fili
d'oro che sfuggono al nero mantello.
Cado
in ginocchio, stremato, le mani a terra cercando di sostenermi come posso. E poi... la sua voce, il mio nome sulle sue labbra.
Su
quelle labbra che ho baciato mille volte.
Su
quelle labbra su cui ho soffiato promesse che sapevo di non poter mantenere.
Con
un ultimo impeto d'orgoglio rialzo il viso, un gesto talmente improvviso che fa
cadere il cappuccio sulle mie spalle rivelando interamente il mio volto.
I
nostri sguardi s'incontrano. Una valanga di ricordi mi investe.
"Draco..."
lo sento ripetere il mio nome quasi all'infinito.
"Potter,
ti prego risparmiami sentimentalismi strappalacrime"
Mi
guarda disorientato, non posso credere che si aspettasse
una frase differente da me.
"Finiscimi"
"Co... cosa?"
"FINISCIMI!"
glielo urlo, i muscoli tesi per lo sforzo, e non posso far a meno di riportare
una mano alla ferita sul fianco.
"No...NO!"
Lo
vedo far un passo avanti "Fermo! Non avvicinarti!" ansimo a fatica,
non voglio che mi raggiunga, non resisterei ad averlo più vicino "Cristo santo Potter! Sono uno dei Mangiamorte più
crudeli mai esistiti, ho ucciso centinaia di persone. Uccidimi e
mettiamo fine a questa patetica sceneggiata."
"Non
posso. Hai capito? NON POSSO!" questa volta è lui
ad urlare.
"Bene...
allora resta lì dove sei a guardami morire
dissanguato. Sappiamo entrambi che ormai per me non ci sono più speranze. Non
credevo avessi questa vena sadica." un colpo di
tosse mi costringe ad interrompermi. Riesco distintamente a
sentire il gusto del sangue in bocca "Ti piacerà sai? Mi indebolirò sempre di più, magari, se sono fortunato,
sverrò... Ma sappiamo entrambi che sono decisamente un osso duro. Dovremmo
solamente aspettare e vedere. Il mio cuore potrebbe cedere. O
forse, potrei morire soffocato dal mio stesso sangue. Cosa
ne dici? Quale alternativa ti piace di più?"
Il
dolore e la debolezza prendono possesso di me definitivamente e cado
all'indietro, l'impatto con il suolo mi provoca un altro attacco di tosse.
Cerco di mettermi su di un fianco, allungandomi più che posso per arrivare a
recuperare la mia bacchetta, abbandonata poco distante da me. Se non vuole
uccidermi lo farò io stesso.
Ma
lo sforzo è troppo grande e ricado ansimante, la faccia premuta al suolo nel
tentativo disperato di non lasciarmi sfuggire i gemiti
di dolore.
Ho
dolori ovunque, come se tutto il mio corpo fosse attraversato da lame che
crudeli affondano nella carne. Anche respirare sta
diventando un’impresa troppo grande.
E
quando mi sento rialzare abbastanza dal ritrovarmi tra le sue braccia, non
riesco più a trattenere un grido.
"Cazzo!
Ti avevo detto di starmi lontano! Perchè? Perchè fai sempre
di testa tua!" abbandonato contro di lui, non riesco più a sostenere
quella maschera di freddezza che ho indossato molti anni fa "Dovevo
immaginarmelo. Le brutte abitudini sono dure a morire vero Potter?" nel
mio tono ora non c'è più la freddezza di poco fa, ma solo
tristezza e rimpianto.
"Hai
fatto di testa tua anche quella sera vero?" lo sento irrigidirsi "Lo
sapevo..."
"Draco
io..."
"Non
dirmi che ti dispiace. Non dirlo." chiudo gli occhi e in un istante sono di nuovo lì,
attorniato da persone incappucciate con l'unica consapevolezza del suo sguardo
fisso su di me. "Non puoi capire come mi sono sentito in quel momento. Tu
eri lì. E io non potevo fare nulla per impedirti di
vedere tutto, altrimenti ti avrebbero scoperto. L'unica cosa alla quale non avrei mai voluto tu assistessi. E quando il marchio è stato
impresso su di me il mio cuore s'è spezzato. Per
sempre. Davanti ai tuoi occhi pieni di lacrime... Non ho potuto vederle ma so che le hai versato per me quella notte.
Lacrime che forse non meritavo." alzo una mano e
gli tocco il viso "E che non merito nemmeno ora." Per raccogliere una
piccola goccia cristallina che è sfuggita ai suoi occhi.
"Harry..."
si riscuote sentendomi pronunciare il suo nome
"sento già freddo, e la vista si sta pian piano oscurando... ti prego...
fallo."
Chiudo
gli occhi, respiro con difficoltà cercando un po' d'aria che fatico a trovare
"Scusa, per tutto quello che ti ho fatto, per quello che ci siamo detti,
per non aver avuto abbastanza forza, per aver ceduto."
"Basta,
non chiedere scusa per qualcosa che non è dipeso da te."
mi ha stretto ancora più a lui, sento il suo respiro
sul mio orecchio ed è una sensazione così piacevole "Non ce l'ho con te.
Quello che provo non è cambiato e mai cambierà. Per
sempre. Nemici ricordi?"
Annuisco
a fatica, ricordando gli anni della scuola. Già... nemici secondo tutti. E tutti si sbagliavano. Io e lui siamo
stati tante cose. Rivali, complici, amanti. Ma
mai veramente nemici. Ma questo solo noi lo sappiamo.
Sento
le sue labbra posarsi sulle mie, mentre la punta della sua bacchetta sfiora la
mia schiena.
Quando si allontana da me lo sento solamente dire "Eternum Dormiens"
E
poi tutto si fa buio.
Today
is a day when dreaming ends...