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Autore: AlekHiwatari14    16/02/2019    1 recensioni
Questa è la storia di una ragazza normale che si ritrova a traslocare ignara che sia Konoha il luogo della destinazione, ma quella città non è la stessa. Tutto è cambiato e completamente diverso da come lo conosciamo, inoltre quella ragazza scoprirà la realtà su di lei, qualcosa che non immaginava affatto. Tra mille peripezie quotidiane si ritroverà ad affrontare un avventura bizzarra e fuori dall'ordinario scoprendo pian piano le differenze tra la realtà e la fantasia che gli avevano sempre fatto credere...
PRESENTI TUTTI I PERSONAGGI DI NARUTO, INCLUSI MINATO, KUSHINA E ALTRI.
Buona lettura.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kiba Inuzuka, Menma Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sorpresa | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Naruto Shippuuden
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CAPITOLO 20



Il sole era alto e mi ritrovai ad alzare il busto dal letto.

 
Rita:Che razza di sogno...?

Mormorai tra me e me, sbadigliando e stiracchiandomi per poi alzarmi dal letto. Aprii le tende ancora assonnata e vidi il sereno della giornata. Il sorriso sul mio volto non poteva mancare. Stavolta a scuola non ci sarei andata, anche perchè era Domenica e l'entusiasmo era alle stelle. Papà sarebbe venuto a casa e mi avrebbe portato in un luogo in cui ci saremo allenati. Per la prima volta mi sarei allenata con papà. Non potevo crederci. Andai verso il comodino, accesi il cellulare, inconsapevole di ciò che mi aspettava. Pensavo di aver sognato il bacio e la situazione in cui mi ero trovata con Kiba, ma mi accorsi che non era affatto un sogno quando mi trovai quel messaggio su whatsapp dove c'era scritto:"Grazie per avermi permesso di essere il tuo ragazzo."
Il telefono mi cadde di mano e arrossii di colpo. Avevo completamente dimenticato che era successo il giorno precedente.

Hanare:Tesoro? Sei sveglia?

Domandò mia madre entrando in camera e vedendomi con il rossore in volto.

Hanare:Rita? Cos'hai? Non ti sarai beccata l'influenza, spero.
Rita:Magari, mamma... magari...


Borbottai, riprendendo il cellulare e andando verso la cucina. Mi sedetti a fare colazione, nella speranza che le cose sarebbero andate meglio, ma si metteva di male in peggio. Kiba stava diventando un tantino più appiccicoso e assillante del normale. Arrivò una notifica su Facebook, dove aprii l'App e vidi di cosa si trattava. Stavo bevendo il latte, quando a momenti mi strozzavo.
Cominciai a tossire, sentendo la gola bruciare e spalancando gli occhi. La notifica che avevo non era altro la richiesta di Kiba su Facebook di mettere di essere impegnata con lui.

Hanare:Tesoro? Stamattina sei un po' strana. Sicura di stare bene?
Rita:Non sono sicura più di nulla, mamma...

Rivelai mentre veniva verso di me. Si sedette al tavolo e cercò di capire la situazione, ma non riuscii a dirle niente. Anche perchè era arrivato papà e non volevo dire le mie cose sentimentali davanti a lui. Era fin troppo misterioso e non capivo bene come avrebbe reagito se avesse saputo che la sua unica figlia si fosse messa con qualcuno. E poi non si parlava di uno qualsiasi. Era anche la persona che mi aveva ridicolizzato l'altro giorno e messa contro i miei amici. Che dire? Si, mi ero cacciata davvero in un bel pasticcio.

Kakashi:Sei pronta per l'allenamento?

Sorrisi e annuii per poi alzarmi e andare a vestirmi con i miei soliti vestiti ninja. Andammo al parco dove iniziò l'allenamento fin da subito.

Kakashi:Ascoltami bene. Anche se sei mia figlia, non ci andrò leggero con te.
Rita:Sappi che è quello che voglio.

Kakashi accennò ad un sorriso. Lo compresi dal modo in cui mi guardava, per poi annuire e dire:

Kakashi:Molto bene. Farai la prova proprio come ho già fatto con i tuoi vecchi compagni.

Poi mostrò un campanello. Era proprio come quelli descritti nel manga originale.

Rita:Fammi indovinare. Devo prendere i campanelli senza fartene accorgere, vero?
Kakashi:Sei sveglia.
Rita:Sarà una passeggiata.

Risposi, ma le aspettative che Kakashi aveva per me, erano ben altre.

Kakashi:Ah, un'altra cosa. Niente tagli, intesi?
Rita:Che? Come diamine faccio senza chakra?
Kakashi:Sei mia figlia. Un modo lo troverai di certo.

Ok, la cosa diventava davvero difficile e assurda. Pensai di potercela fare lo stesso. In fondo conoscevo molto bene le sue tecniche e il suo modo d'agire, ma la realtà fu ben diversa da quella che mi aspettavo.
Decisi di utilizzare la tecnica della sostituzione e nascondermi tra dei cespugli. Affrontarlo faccia a faccia non era una buona idea. Dovevo prenderlo di sorpresa. Lo vidi prendere un libro e incominciare a sfogliare le pagine mentre rassicurava:

Kakashi:Attacca quando vuoi. Tanto lo sai che sono qui per questo.

Rimasi in silenzio. Doveva essere un modo per farmi parlare, ma io ero molto più astuta di quanto potesse pensare. 
"Rifletti, Rita. Potrebbe andarci giù pesante se volesse, ma devo trovare un modo per distrarlo e prenderlo alla sprovvista senza tagliarmi o utilizzare il sangue. Cosa posso fare?" Mi chiesi mentalmente, quando vidi un gatto passarmi davanti.
"Un gatto? Possibile che si sia perso?" Pensai, mentre mi voltavo sempre di più verso quel micio che se ne stava davanti ai miei occhi leccandosi le zampe. In quell'istante toccai il sacchetto che avevo alla vita. Mi accorsi che era pieno e guardando dentro feci un sorriso. Avevo la soluzione a portata di tasca.

Rita:Ehi, piccolino? Ti va di darmi una mano?

Domandai al gatto che fece un miagolio. Riuscii a indirizzarlo verso Kakashi e farlo avvicinare ai suoi piedi, mentre prendevo il contenuto del sacchetto e lo mettevo in bocca.

Kakashi:Un gatto? Sbaglio o avevo detto niente tagli?

Ci fu un esplosione poco lontano da lui che lo distrasse quel tanto che bastava per fregargli il campanello dalla tasca, ma afferrò la mia mano sentendo il mio tocco.

Kakashi:Molto astuta. Ti avevo sottovalutata.

Affermò, mettendo da parte il libro e cominciando a fare sul serio.
Aveva preso il punto esatto del mio polso che stringendolo fece scivolare il campanello dalle mani.
Con l'altra mano cercai di riprenderlo, ma cominciò uno scontro in stile arti marziali.

Kakashi:Ottimi riflessi, ma devi migliorare ancora.

Continuò a ribadire. L'addestramento era più tosto di quello che pensavo. Adattai nuovi metodi e passammo tutta la mattina e il primo pomeriggio ad allenarci. Era impossibile fargliela a mio padre. Utilizzava tecniche su tecniche e la vedevo piuttosto dura la strada per il successo. Soprattutto avendo il chakra bloccato.

Hanare:Ancora ad allenarvi? Ci avrei scommesso.

Interruppe mia madre, venendo con il cesto per fare un pic-nic insieme. Facemmo una pausa, ma ero sinceramente amareggiata. Nemmeno quei meravigliosi sandwich di mia madre potevano colmare la delusione che avevo dentro.

Hanare:Tesoro, tutto bene?
Rita:Si, sto solo cercando di capire come battere papà. Tutto qua.
Kakashi:Devi ancora migliorare parecchio, anche se devo dire che hai fatto grandi progressi. Piuttosto, ho notato che eri molto abile nel schivare i miei attacchi. Insomma, era come se sapessi perfettamente la prossima mossa che avrei fatto. Posso sapere come ci sei riuscita?
Rita:Studio.
Hanare:Studio?
Rita:Preferisco avere le informazioni prima di confrontarmi.

I due si guardarono in faccia, come se avessi detto qualcosa di sbagliato.

Hanare:Credi che potrebbe avere...?
Kakashi:Non lo so.
Rita:Avere cosa?

Domandai introducendomi nel discorso. Insomma, odiavo stare in disparte. Kakashi si alzò per poi invogliare:

Kakashi:Continuiamo l'allenamento.
Rita:Cosa? Ma avevi detto che ci saremo fermati e avremo continuato la prossima volta.
Kakashi:Si, ma adesso devo controllare una cosa.

Mi alzai, posando il resto del sandwich che avevo tra le mani e allontanandomi da mamma di qualche metro, seguendo mio padre. Si fermò dopo qualche passo, per poi dire:

Kakashi:Se riesci a prendere il campanello a questo giro, ti insegnerò la tecnica del richiamo.
Rita:Cosa?

Si tolse la benda sull'occhio, facendo uscire il suo Sharingan e utilizzandolo su di me. Peccato che per qualche strana ragione non aveva alcun effetto su di me. Anzi, lo distolse dall'obiettivo principale entrando in modalità illusoria. Era come se si fosse autoproiettato in un'altra dimensione. Io nemmeno mi resi conto della cosa, visto che riprovai nella stessa maniera di prima a prendere quel campanello, riuscendoci. Era strano. Era immobile e solo dopo averglielo strappato, ritornò in sé. Ero seccata dal fatto che l'avessi preso con così tanta faciltà, mentre prima non riuscivo nemmeno a sfiorarlo.

Rita:Papà, non è divertente. L'hai fatto di proposito.
Kakashi:Veramente credo di aver scoperto una cosa bizzarra e interessante allo stesso tempo.

Rivelò, venendo verso di me per poi aggiungere:

Kakashi:Hai la stessa abilità di tua madre, ma non capisco se non sai gestirlo oppure è variato a causa del blocco.
Rita:Abilità di mia madre?
Hanare:Si tratta della capacità di vedere e prendere informazioni sull'avversario, anche quando ci si trova nella stessa illusione.

Intervenne mia madre, avendo osservato tutta la scena da lontano, ma io non riuscivo a comprendere a pieno la situazione.

Rita:Ma che c'entra? Io non ho visto alcuna illusione.
Kakashi:Probabilmente il blocco del chakra non consente agli altri ninja di prendere possesso di te. E' una cosa buona, no?

Quelle parole mi lasciarono sorpresa, per poi mettere il broncio e dire:

Rita:Se lo dici tu...

Anche se sinceramente odiavo quella situazione. Odiavo avere quel dannato blocco di chakra.
Improvvisamente sentii il cellulare squillare. Andai verso mia madre, visto che l'avevo lasciato lì. Quando vidi chi mi chiamava, mi si gelò il sangue.

Hanare:Tesoro, va tutto bene?
Rita:Ehm... scusate un attimo.

Balbettai, allontanandomi dai miei e non sapendo come gestire la situazione per poi rispondere al telefono.

Rita:Cosa vuoi?
Kiba:Come cosa voglio? Ti ho mandato dei messaggi e delle richieste su Facebook, potevi anche degnarti di rispondere.
Rita:Mi sto allenando e non ho la connessione al momento.
Kiba:Dove sei?
Rita:Al parco, perchè?
Kiba:Allora ti raggiungo.
Rita:Ma anche no, idiota! Sto con la mia famiglia e non voglio altre rotture ora.

Staccai il cellulare in faccia all'uomo cane. Stava diventando assillante e non poco.
Dopo appena due minuti ebbi un'altra chiamata, era Sakura.

Rita:Pronto?

Risposi e feci l'errore più grande della mia vita. Cominciò a sbraitare come una pazza:

Sakura:Auguri. Auguri. Non posso crederci che vi siete messi insieme!

Quelle parole furono come una valanga che mi veniva addosso. Non ci potevo credere. Kiba aveva già messo i manifesti e stavamo insieme da nemmeno 24 ore. Rabbrividii e attaccai il telefono in faccia a Sakura. Non sopportavo l'idea che la mia bellissima giornata in famiglia fosse stata appena rovinata da un idiota come Kiba.
Decisi di spegnere il telefono così avrei avuto più tempo da passare con i miei, ma quando feci ritorno non vidi più Kakashi e a mia madre si era aggiunta Kushina e Minato.

Hanare:Oh, eccoti. Hai visto chi c'è qui?
Rita:Buongiorno Kushina. Salve Minato, ma papà?
Hanare:Lo sai come stanno le cose, tesoro.

Sospirai sentendo quelle parole. Papà non poteva stare con noi. Ed io che avevo rifiutato di vedere l'uomo cane per stare insieme a lui.
Kushina, vedendomi e volgendo lo sguardo verso mia madre, cominciò a fare complimenti. Questi mi fecero arrossire e non poco.

Kushina:Certo che più passa il tempo e più diventa bella tua figlia.
Rita:Cosa?
Hanare:Sono d'accordo. E' molto simile a suo padre.
Kushina:Ma che dici? Non conosco tuo marito, ma so per certo che è molto simile a te. Ha i tuoi stessi capelli e forma degli occhi. E poi sei riuscita ad educarla davvero bene.
Hanare:Guarda che anche i tuoi sono molto educati.
Kushina:Come mi piacerebbe se uno dei miei figli si mettesse con lei.
Minato:Avanti, Kushina. Sono cose da ragazzi.
Kushina:Lo so, lo so, anche se mi piacerebbe fare un bel matrimonio combinato come i vecchi tempi. E' vero che sono grandi, ma penso che starebbe proprio bene insieme a mio figlio Menma.
Rita:Eh?!

Urlai, arrossendo di botto anche peggio di com'ero. "Che vergogna!" Pensai. Avrei voluto andare all'inferno e mai più sentire i discorsi di quelle due.

Menma:Mamma, ti prego.

Interruppe Menma, avvicinandosi ai genitori e facendo notare. La cosa fece arrabbiare la madre che alterata cominciò a sbraitare:

Kushina:Come osi interrompere le fantasie di tua madre?

Lui sospirò per poi volgere lo sguardo su di me. Aveva un'espressione stranamente rassegnata, mentre io alzavo la mano per salutarlo incerta.

Rita:Ciao.
Menma:Come mai qui? Pensavo fossi con lui.
Rita:Lui chi?
Menma:E' inutile che fingi. So come stanno le cose.

In quel momento compresi quanto fosse bastardo l'uomo cane. Prese Menma per il braccio e lo trascinai via dai nostri genitori, ma era impossibile farlo con Kushina sempre vigile.

Kushina:Dove state andando?
Rita:Andiamo a farci un giro. Mamma, ti dispiace se vado con Menma?
Hanare:No, certo che no.
Rita:Allora ci vediamo stasera a casa.
Menma:Come 'stasera'? Aspetta!
Rita:Muoviti e non fiatare!

Continuai trascinandolo con me, per poi cercare di capire cosa fosse successo.

Rita:Quindi ha messo davvero i manifesti quel bastardo.

Compresi, mentre camminavamo per la città. Aveva le mani in tasca e con il suo solito fare, domandò:

Menma:Dimmi una cosa, ma è vero poi che state insieme?
Rita:Sinceramente non lo so nemmeno io.
Menma:Ma lui ti piace? Cioè... so che non sono affari miei, ma... a volte sembri infastidita da lui.
Rita:E mica solo a volte. Se è per questo ieri mi sono data appuntamento con lui per chiarire quello che è successo in classe e... e poi bho. E' diventato tutto troppo confuso.

Spiegai, incrociando le braccia. Mi fermai arrossendo di colpo nel ripensare al giorno precedente. Insomma, in fondo era vero. Quel bacio era del tutto inaspettato e non sapevo nemmeno io come mi fossi trovata in quella situazione. Menma si fermò, appoggiandosi ad un muro e cercando di capire la situazione.

Menma:Che vuol dire 'confuso'?
Rita:Vuol dire che mi sono ritrovata fidanzata con lui senza nemmeno capire come.
Menma:Si, ma per stare con lui qualcosa dovresti provarla, no?

Effettivamente era vero. Qualcosa dovevo pur provarla. Il problema era che non sapevo esattamente cos'era.
Improvvisamente sentii un braccio mettersi sulla mia spalla.
"Ti prego, fa che non sia lui." pensai essendo terribilmente terrorizzata da chi poteva essere. Purtroppo era esattamente chi pensavo fosse. Kiba.

Kiba:Ecco cos'avevi da fare.

Affermò, guardando in cagnesco Menma. I due si davano occhiatacce da paura, ma non sapevo che il peggio non era ancora arrivato. Qual è il peggio? Scopritelo nel prossimo capitolo.
 
***

Intanto...prima di tutto ciò, a mia insaputa succede qualcosa...

Kiba, dopo aver avuto il mio si, stava dando i numeri letteralmente. Aveva cambiato lo stato di Facebook da single a impegnato inviandomi anche la richiesta d'approvazione che stavamo insieme e in più aveva cambiato anche lo stato su whatsapp scrivendo: "E' il giorno più bello della mia vita!" oltre a mettere i manifesti che eravamo fidanzati.
Informò tutta la classe, tramite messaggio o telefonata, ma io non ne ero a conoscenza.
Avevo altro da fare e anche lui aveva un bel po' di cose da fare.

Kiba:Mamma, io esco.

Avvertì, tirandosi Akamaru con lui e andando a scontare la punizione riverniciando quelle statue con un sorriso impressionante.

Sai:Non ho mai visto nessuno verniciare delle statue con tanta allegria.

Notò, passando di lì insieme a Ino.

Ino:Ah...l'amore. Lo sai che si è fidanzato, vero?
Sai:Si, ho letto il messaggio. Anche se non capisco come abbia fatto a mettersi con lui.
Ino:Sono d'accordo. Lui l'ha bullizzata e le si è messa insieme.
Sai:Masochista. Di sicuro.
Kiba:Invece di sparlare alle mie spalle, perchè non organizziamo qualcosa?

Domandò, sentendo tutti quei discorsi su di noi che cominciavano ad infastidirlo.

Ino:Verso le sei ci vediamo con gli altri al cinema. Vuoi unirti a noi?
Kiba:E lo chiedi pure? Certo che si.
Ino:Ho mandato anche un messaggio a Rita prima per sapere se volesse venire, ma non ha risposto.
Sai:Probabilmente avrà da fare.
Ino:Si, ma... gliel'ho mandato più di tre ore fa. Non ha nemmeno visualizzato.
Kiba:Cosa?

Incuriosito, l'uomo cane prese il cellulare vedendo che non mi collegavo su whatsapp e Facebook dalle nove di mattina. Cominciò ad insospettirsi e a preoccuparsi. Erano le due di pomeriggio e non avevo mai avuto la connessione spenta per così tanto tempo.

Kiba:Che strano. Adesso provo a chiamarla.

Pensò a voce alta, digitando il mio numero, ma c'era la segreteria telefonica.
Mandò un paio di messaggi per capire cosa stavo facendo, ma non ebbe risposta.

Ino:Ti ha risposto?
Kiba:No, ma dopo passo a casa sua per vedere cos'ha. Probabilmente avrà qualche problema con il cellulare. Anche perchè non li legge proprio.
Sai:D'accordo, allora facci sapere appena la contatti.

I due si allontanarono da lui per proseguire il cammino, mentre Kiba finiva di verniciare la statua del terzo hokage.
Sospirò per poi scendere dalla statua e tornare a casa, cercando di contattarmi nuovamente.

Kiba:Akamaru, secondo te che può esserle successo?

Il cane fece dei lamenti, mentre Kiba riprovava nuovamente a chiamarmi. Stava perdendo le speranze, quando risposi:

Rita:Cosa vuoi?

Quelle due semplici parole innervosirono l'uomo cane che cominciò ad urlare:

Kiba:Come cosa voglio? Ti ho mandato dei messaggi e delle richieste su Facebook, potevi anche degnarti di rispondere.
Rita:Mi sto allenando e non ho la connessione al momento.
Kiba:Dove sei?
Rita:Al parco, perchè?
Kiba:Allora ti raggiungo.
Rita:Ma anche no, idiota! Sto con la mia famiglia e non voglio altre rotture ora.

Gli staccai il cellulare in faccia e lui guardò il telefonino arrabbiandosi.

Kiba:Ah, ma chi la capisce? Su, Akamaru. Andiamo a controllare al parco. Questa non me la racconta giusta.

Nel frattempo, il messaggio di Kiba del suo fidanzamento con me, arrivò anche sul cellulare di Menma.
Era dalla mattina che fissava e rileggeva quel messaggio che diceva:"Ehi, non ci crederai, ma io e Rita stiamo insieme. Per qualsiasi cosa, contatta me non lei."
Poi mise la chat con me di whatsapp rileggendo ciò che mi aveva scritto:"E' vero? Ti sei messa con Kiba? Contattami."
Vedendo che non rispondevo al messaggio, cominciò ad avere una sorta di depressione. Mise il telefono sul letto e si abbracciò le ginocchia che aveva davanti a se.
Kushina entrò nella stanza in quel preciso istante, vedendolo terribilmente giù.

Kushina:Menma, ma cos'hai?
Menma:Nulla.
Kushina:Perchè non esci un po'? Naruto!
Menma:Non mi va. Voglio stare da solo ora.

Naruto si avvicinò alla stanza sentendo che la madre faceva discussione con suo fratello. Rimase in silenzio per un po', per poi chiedergli:
Naruto:E' per quello che ha scritto Kiba? Ha mandato anche a te il messaggio?
Menma:Si. Voglio stare solo ora.
Kushina:Quale messaggio?

Domandò cercando di capire cosa fosse successo.
Menma spostò lo sguardo verso Naruto. Era uno sguardo minaccioso e lui non riuscii a fare a meno di dire:

Naruto:Ehm... Menma, perchè non glielo dici tu a mamma?
Kushina:Dirmi cosa?
Naruto:Io vado!
Kushina:Ehi! Dove scappi? Vieni subito qui!

Purtroppo Naruto era già uscito e Kushina per sapere la verità doveva parlare solo con Menma. Peccato che era testardo proprio come lei e non riuscì a fargli uscire nemmeno una parola.
Per farlo distrarre, decise di andare al parco insieme a suo marito e con grande sorpresa videro Hanare.

Kushina:Oh, ma che coincidenza.
Hanare:Kushina, che ci fai qui?

Chiese, facendola avvicinare a lei.

Minato:Menma, non vieni?
Menma:Si, vengo tra un minuto.

Rispose, riguardando quel telefono e cercando di chiamarmi, ma era sempre occupato. Riprovò e riprovò finchè non comprese che l'avevo spento. Sospirò, pensando che fossi uscita con il mio nuovo ragazzo, per poi andare verso i genitori. Si bloccò nel vedermi lì.

Rita:Ma papà?
Hanare:Lo sai come stanno le cose, tesoro.

Sentì e vedendo il mio volto cambiare espressione comprese la situazione. Capii che ero stata tutto il tempo con loro ad allenarmi e per qualche strano motivo se ne fosse andato prima ancora che me ne accorgessi. Ascoltò la conversazione tra me e i suoi genitori, quando sentì qualcosa che lo mise in imbarazzo e non solo a lui.

Kushina:Lo so, lo so, anche se mi piacerebbe fare un bel matrimonio combinato come i vecchi tempi. E' vero che sono grandi, ma penso che starebbe proprio bene insieme a mio figlio Menma.
Rita:Eh?!

Urlai, arrossendo di botto, ma non ero l'unica. Anche lui arrossì e decise di intervenire facendo arrabbiare la madre.

Menma:Mamma, ti prego.
Kushina:Come osi interrompere le fantasie di tua madre?

Lui sospirò per poi volgere lo sguardo su di me. Aveva molte domande da fare e non esitò a farle vedendo la mia attenzione su di lui.

Rita:Ciao.
Menma:Come mai qui? Pensavo fossi con lui.
Rita:Lui chi?
Menma:E' inutile che fingi. So come stanno le cose.

Decisi di trascinarlo con me con una scusa e un'altra. Dovevo capire cosa avesse detto l'uomo cane e lui non oppose molta resistenza. Aveva diverse domande nella mente.

Rita:Quindi ha messo davvero i manifesti quel bastardo.

Compresi, mentre camminavamo per la città. Aveva le mani in tasca e con il suo solito fare, domandò:

Menma:Dimmi una cosa, ma è vero poi che state insieme?
Rita:Sinceramente non lo so nemmeno io.

Quelle parole lo fecero sussultare:

Menma:Ma lui ti piace? Cioè... so che non sono affari miei, ma... a volte sembri infastidita da lui.
Rita:E mica solo a volte. Se è per questo ieri mi sono data appuntamento con lui per chiarire quello che è successo in classe e... e poi bho. E' diventato tutto troppo confuso.

Spiegai, incrociando le braccia e fermandomi. Il rossore sul mio volto era ben evidente e Menma lo scambiò per rabbia.
Si appoggiò al muro, incrociando le braccia e cercando di capire la situazione.

Menma:Che vuol dire 'confuso'?
Rita:Vuol dire che mi sono ritrovata fidanzata con lui senza nemmeno capire come.
Menma:Si, ma per stare con lui qualcosa dovresti provarla, no?

Alzai lo sguardo verso di lui. Calò il silenzio e in quel momento Menma si rese conto che ero davvero confusa sui miei sentimenti. Cercò di dire qualcosa, ma si bloccò vedendo Kiba sbucare dietro di me.

Kiba:Ecco cos'avevi da fare.
   
 
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