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Autore: Le Streghe    20/07/2009    10 recensioni
Inevitabile. Una parola per descrivere il destino che li unisce e che li condurrà tutti insieme verso una meta comune.
Una storia dove troverete amore, magia, puro angst, yaoi, graditi (o sgraditi) ritorni.
Con "Intrecci" si apre (ahinoi) l'ultimo arco narrativo di questa lunghissima storia.
Il promesso yaoi è finalmente alle porte, siete pronti/e a beccarvi le conseguenze?
Scritta in collaborazione da Le streghe, ovvero Lay e Harianne.
Capitolo 49: ‘In altri tempi, forse, una simile scena lo avrebbe fatto infuriare al punto da spingerlo ad urlare contro Doumeki, ora invece…’
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DI cap3
Destino inevitabile - A stretto contatto
Capitolo 3
I dettami della strega.

Quando giunsero al negozio l'aspetto di Doumeki non era per nulla migliorato.
Se pur in pensiero per il compagno, Watanuki decise di fingersi indifferente accomodandosi per primo, in modo da cambiarsi in fretta e dare il via alle pulizie.
«Vedo che il nostro Watanuki oggi sta decisamente meglio...» Esclamò Yuuko, bloccandolo sull'uscio, con un sorriso ironico. Il suo sguardo passò dal primo al secondo ragazzo. «E tu invece?» Domandò serafica osservando Doumeki. «Sembri più silenzioso del solito.»
Quella constatazione non sfuggì a Watanuki. Ciò nonostante decise di far finta di nulla, seguendo le direttive di Mokona che dal suo arrivo era riuscito ad ordinargli da bere e da mangiare.
«Arrivo, arrivo!» Borbottò. «Yuuko-san, io vado a prendere sakè e stuzzichini.»
La donna lo ascoltò appena, agitando una mano con fare distratto. «Si, vai vai...» Poi tornando a fissare l'arciere. «Allora?»
Il ragazzo la guardò per un istante. «Sono solo stanco...» Mormorò.
«Strano...» Ribattè la strega. «Non sei un tipo che si lamenta di solito. È successo qualcosa? Watanuki ti ha fatto stancare?» Concluse con aria sorniona.
«No, non direi...» Continuò l'altro muovendosi verso la sala, senza raccogliere la battuta.

Pochi minuti dopo Watanuki tornò con la merenda, se così poteva chiamarsi un pasto a base di salatini e sakè.
Diversamente dal solito, fu invitato ad accomodarsi. Un pensiero che, nonostante tutto, lo rallegrò. Yuuko-san si preoccupava per lui dopo tutto.
«Oh non c'è pericolo. Sto benissimo oggi. Di  sicuro si è trattato di un calo di zuccheri.» Dichiarò nel tentativo di rassicurare la donna.
La sua risposta sembrò essere precisamente quanto si attendeva la strega che, senza scomporsi, mosse una sedia invitandolo nuovamente. Questa volta con l'espressione di chi non ammetteva repliche. «Un calo di zuccheri eh?» Commentò quando il giovane, se pur sbuffando e lamentantosi, decise di ascoltarla. «Raccontami la tua giornata.»
«Yuuko-san... ho un sacco di lavoro da fare. Per quale motivo..»
«Raccontamela su...» Continuò la strega notando l'espressione improvvisamente tesa di Doumeki.
«Cosa dovrei dirle. Sono stato a scuola, come sempre.»
«Come sempre eh? Non sei stato con lui?» Proseguì la donna indicando la figura dell'arciere. «Mi sembrava di averti detto che era necessario.»
«Beh... si, l'ho visto a pranzo.» Replicò il ragazzo con sguardo incerto. «Ma sto meglio!» Dichiarò convinto.
Invece di rispondergli la strega sembrò interessarsi improvvisamente a Mokona, che intanto aveva preso uno stuzzichino dal vassoio e si era avvicinato all'arciere.
«Doumeki non mangia?»
Il ragazzo si limitò a rifiutare con un cenno della mano ed il gesto non passò inosservato attirando l'attenzione di Yuuko e la rabbia di Watanuki.
«Hei tu!» Urlò infatti quest'ultimo. «si può sapere perché non mangi?!»
«Sono solo... stanco...»
«Stanco di mangiare?» Ribattè l'altro sempre più in collera. «Come sarebbe?! Ho perso mezz'ora a prepararti la merenda!»
Doumeki evitò di rispondere e Yuuko ne approfittò per fare un cenno al suo dipendente. «Tu. Vieni qui.»
«Che c'è ora?!»
«Mostrami quello che hai in tasca.»
«Che?» Domandò l'altro evidentemente stupito dall'improvvisa richiesta.
«L'amuleto che hai in tasca» Ripetè la donna con fare annoiato.
«Ah! Dice questo?» Replicò il ragazzo estraendo l'amuleto e mostrandolo alla strega. «Me l'ha dato Doumeki.» Spiegò indicando l'arciere, il cui volto si fece improvvisamente più pallido.
Yuuko si limitò a prendere ciò che sembrava essere un o-momori studiandolo con attenzione. «Immagino tu lo abbia accettato senza sapere cosa fosse.» Mormorò.
«Che? È un talismano, Yuuko-san. Lo sanno tutti!»
Per tutta risposta la strega lo fulminò con lo sguardo, facendo lo stesso con Doumeki.
«Cosa pensavi di ottenere con questo?» domandò indicandogli il talismano. «Mi sembrava di averti detto di stargli a stretto contatto.»
L'arciere la fissò dritto negli occhi. «Lo so e lo avrei fatto. Quello era per le lezioni.»
«Posso sapere che... sta succendendo?» domandò Watanuki, sentendosi sempre più debole.
«Va a sederti al suo fianco prima.» Gli ordinò la donna senza guardarlo. «E prendigli la mano se non vuoi morirmi in negozio.» continuò, osservando Doumeki con espressione scettica.
A quello, l'arciere sgranò leggermente gli occhi osservando Watanuki in attesa della sua reazione. Il pensiero di doversi tenere per mano con quest'ultimo lo innervosiva.
Il più piccolo, invece, si alzò in piedi di scatto e le sue guance assunsero una tonalità molto simile al carminio. «Eh?! Prenderlo per mano? E per quale motivo io dovrei...!» Stava per iniziare a lamentarsi, scuotere le braccia in tutte le direzioni ed urlare come suo solito, quando un nuovo capogiro lo colse, obbligandolo ad appoggiarsi alla parete in preda alla debolezza.
Così, dopo un'esortazione da parte di Mokona ed uno sguardo penetrante da parte di Yuuko, Watanuki si ritrovò a sedere di fianco a Doumeki, al colmo dell'imbarazzo e senza riuscire a guardarlo, né tantomeno a muoversi.
«Aspetti di morire, prima?» chiese il più grande dei due, osservandolo con aria insofferente.
Per risposta, l'altro divenne semplicemente ancora più rosso e lanciò un'occhiata supplicante alla strega.
«Hai sentito cosa ho detto... prendigli un braccio se proprio non vuoi dargli la mano.» La donna guardò entrambi con sguardo profondamente annoiato. «Davvero, non vedo dove stia il problema, Watanuki.»
L'interpellato, nonostante la debolezza ed i battiti del cuore leggermente accelerati, scrutò l'amico per un'attimo per poi rivolgersi di nuovo a Yuuko.
«Ma è sicura che vada bene? Insomma... non lo farà stare peggio?»
«Tu toccalo e vedrai che entrambi vi sentirete meglio.» Rispose quest'ultima mentre Watanuki si voltava verso Doumeki per guardarlo, di nuovo.
«Fallo e basta.» Rispose l'arciere, ormai allo stremo delle forze.
«Ne... sei sicuro...?» Domandò Watanuki.
ll suo dubbio fu stroncato da un brusco cenno d'assenso dell'altro.
Se pur controvoglia, Watanuki si costrinse a tendere la mano per appoggiarla nervosamente sul polso dell'arciere. Il tutto in un misto di imbarazzo ed insicurezza.
In quel preciso istante, entrambi i ragazzi sentirono il sollievo fluire insieme all'energia.
I loro volti più sereni convinsero Yuuko ad esternare quanto doveva, così, dopo aver osservato il lavoro svolto da Doumeki, ne rivelò il contenuto ai presenti, alzando lo sguardo sull'arciere e sorridendogli in modo sinistro.
 «Avevi intenzione di ucciderti, Doumeki-kun?» Esclamò con tono d'accusa.
Questo fece scattare Watanuki, che si staccò di colpo dal ragazzo al suo fianco.
«Uccidersi?!» Ripetè con orrore.
Doumeki si limitò ad un silenzio teso e Yuuko annuì mostrando una ciocca dei suoi capelli. «Esattamente.» Esclamò. «Doumeki-kun li ha inseriti per darti la sua energia... ed ovviamente, una cosa del genere alla lunga avrebbe potuto ucciderlo.»
Impallidendo di nuovo, e questa volta non per la sola mancanza di energia, Watanuki si voltò verso il suo amico e lo guardò seriamente.
«Non devi fare cose del genere!» Esclamò afferrandogli il polso. «Non hai bisogno di... salvarmi sempre, andava benissimo in quel modo! Ce la faccio da solo, sai.» Terminò, l'espressione corrucciata.
Doumeki trattenne un sorrisetto e si limitò ad osservarlo con la coda dell'occhio. Watanuki che si preoccupava per lui era una novità che non gli dispiaceva affatto. «Da solo moriresti prima di rendertene conto.» Esclamò, come se fosse un dato di fatto.
«Morire prima di rendermene conto. Ma sentilo!» Si lamentò l'altro con fare piccato. «Chi è lo stupido che si è trasformato in una batteria vivente, eh?!»
Quello scambio di battute sembrò alleviare la tensione e, nuovamente allegra, anche Yuuko pensò bene di dare il suo contributo, ridendo agli estri di Watanuki e alle battute che Mokona faceva sui due ragazzi.
«Oh Mokona, non fare certe affermazioni, su!» Commentò all'ennesima battuta del manju nero. Poi con sguardo serio tornò a fissare l'amuleto ancora nelle sue mani. «Che ne facciamo di te...» Mormorò.
I suoi pensieri furono interrotti dalle nuove urla del suo dipendente. «Non c'è bisogno di ridursi ad uno straccio. Tu e la tua dannata fissazione di salvare la gente. Cos'è tirare con l'arco fa venire manie da super eroe alle persone?!»
In risposta a tanto urlare Doumeki portò le mani alle orecchie. Un'immagine che suscitò l'ilarità della strega.
«Quanti conosci oltre Doumeki che usano l'arco e ti salvano la vita?» Domandò con espressione ironica.
Quella domanda sembrò spiazzare il ragazzo che dopo averci pensato dichiarò che anche Haruka-san aveva un'arco.
«Può darsi... Ma di sicuro non ti ha mai salvato la vita.» Rispose l'altra notando l'improvviso interesse dell'arciere.
«Che? E quando quel demone stava per mangiarmi dopo che comprai il sogno da Himawari-chan?» Replicò l'altro iniziando a contare sulle dita le volte che era stato salvato dal sacerdote. «Per non parlare di quando sono caduto dalla finestra e... di ieri sera.»
«E tu credi che sia stato Haruka-san a salvarti?» Chiese la donna senza perdere di vista l'espressione di Doumeki. «Eppure ricordo di averti spiegato che dietro la sua presenza c'era un motivo che non aveva a che vedere con lui.»
Watanuki la fissò perplesso. «Si ma.. come... come può essere...» Domandò.
«Proprio non ci arrivi eh?» Proseguì la strega mentre Mokona andava a sedersi di fronte a Doumeki, osservandolo fisso fisso. «Non ti sei mai chiesto il perché Haruka-san ti appaia con le sembianze di Shizuka?»
Quelle parole riuscirono a far irrigidire l'arciere. In quel momento l'ultima cosa di cui aveva bisogno era la voce di Watanuki che urlava di odiarlo.
Fortunatamente il ragazzo era tanto confuso da non averne la forza.
«Loro si... somigliano.» Ribattè infatti indicandolo. «Ho visto una foto di Haruka-san ieri..»
A quel commento la strega rise nervosamente. «Ahahah ma Haruka-san non è morto così giovane!» Esclamò tornando a guardarlo con espressione seria. «Non hai visto nella foto che era più vecchio di come ti appare in sogno?»
«Certo che l'ho visto. Ma... una persona è libera di decidere come apparire quando... è uno spirito, no?» Domandò sempre più incerto.
Quell'ulteriore prova di non voler comprendere quanto era ovvio spinse la strega a farsi ancora più seria. «Watanuki Kimihiro.» Esclamò in tono professionale. «So per certo che lo stesso Haruka-san ti ha già detto di non essere mai stato lui a salvarti. Guarda in faccia la realtà.»
Watanuki sembrò non aver nulla da ribattere e Doumeki, che già da prima avrebbe voluto sollevare l'argomento, decise di approfittare dell'occasione offertagli da Yuuko.
«Hai visto mio nonno ieri? Per quello mi hai chiamato con il suo nome?» Domandò d'un tratto.
«Che?» Commentò l'altro. «Io ti ho... chiamato con il suo... Che stai dicendo!  Tu non c'eri in quel momento!»
«Idiota.» Fu la secca risposta dell'altro. «Chi credi ti abbia riportato in camera dopo che sei svenuto?»
Quella domanda sembrò spiazzare il povero Watanuki. «Eri... tu?» Mormorò.
L'altro si limitò ad annuire e quel modo di fare tanto odiato sembrò ridare vigore al ragazzo.
«Beh, non sperare che ti ringrazi!» Borbottò.
«E chi ti ha chiesto niente.» Rispose l'arciere notando lo sguardo di Yuuko.
«Watanuki e Doumeki giocano a fare gli sposini!» Urlò Mokona di punto in bianco, saltellando sul tavolo e andando verso il più giovane dei due che, a quel commento, era arrossito in modo evidente.
«Mokona.» Intervenne la strega. «Non metterli in imbarazzo, su.» Poi rivolgendosi all'arciere. «Spero che questa sia la prima ed ultima volta che provi a cambiare le mie regole, Doumeki-kun.»
«Hei! Perché con lui è così affabile e con me è sempre aggressiva?» Si lamentò Watanuki dopo aver ascoltato quanto avevano da dirsi.
«Forse perché lui si dimostra più... intelligente?» Replicò la donna fissando l'ora, poi batté le mani tra loro con uno schiocco sonoro. «Bene! Chiariti i punti in questione, direi che è giunta l'ora di mangiare. E voi...» Esclamò osservandoli entrambi. «Dovrete cucinare insieme, visto che l'amuleto lo terrò io.»
Quella notizia sembrò scuotere gli animi.
«Cosa? E la mia autonomia? Come faccio a cucinare con questo qui sempre attaccato?!» Protestò il cuoco con aria decisa.
«Non ti starò attaccato, così potrai avvicinarti quando ti scarichi.» Commentò in tono piatto l'arciere.
«Cosa?! Non sono un cellulare, hai capito?» Sbottò l'altro agitandosi. «Non ho bisogno di un caricabatterie!»
A quello, Doumeki tornò a fissare la strega. «Ora capisce il perché dell'amuleto?» Domandò indicandolo.
«Questo non significa che tu debba assecondarlo. Se non ti sopporta o rifiuta di guardarsi dentro... beh è un suo problema. Non tuo.» Ribadì la donna.
Senza ascoltarla Watanuki si alzò e, avvicinatosi alla porta, invitò Doumeki a seguirlo, dirigendosi con lui verso la cucina.
Yuuko li osservò con espressione indecifrabile. «Il primo passo è stato compiuto...» mormorò. «Ora è tutto nelle loro mani.»



Eccoci al termine di questo terzo capitolo che speriamo vi sia piaciuto come i precedenti. ^_^
come avrete notato i nostri "eroi" sono parecchio bloccati, ognuno nella propria posizione. Quella dell'uomo che non deve chiedere mai per Doumeki e, quella del demente per watanuki. :P Confidiamo nella vostra pazienza perchè, se pur non da subito le scene yaoi non mancheranno!


Ed ora andiamo alle vostre recensioni.

Witch Of The Dimensions: Come non darti ragione su Haruka :P Siamo contente che la storia continui a piacerti.

Doremichan:  Ihih Haruka ha fatto colpo (e come poteva essere altrimenti :P). Hem... come accennato i due si daranno da fare ma non subito in modo estremo. Wata in fondo è come ben sappiamo, piuttosto leeeento su certe cose. :P
In fondo, che ti aspetti da uno che invece di studiarsi Doumeki mentre dorme, va ad imparare a memoria la cucina? :P

Naco Chan: Ahahahah Yuuko qui si è un po' risentita. Sostiene che anche lei è molto dolce (Seee come no. Nd Lay - Come il veleno... :P Nd Hary). Riguardo la tua preoccupazione, come hai visto, non era affatto fuori luogo! ^^" Ah, Watanuki, non ci stancheremo mai di ripeterti quanto sei lento!

LawlietPhoenix: Ahahah anche tu ci hai preso non poco con il problema di Shizuka.
Su Watanuki ormai le parole sono state sprecate tutte. E' tonto. Che possiamo farci? XD

Yusaki: Dire che condividiamo in pieno i tuoi pensieri su Doumeki e Haruka è dire poco. XD
Siamo contente che la storia ti piaccia. ^_^

Raven di Halloween:
Ihihih Grazie per il sakè. Mooooolto apprezzato. Hic :P
Haruka è un piacere anche da scrivere. Zizi. E per il petalo di ciliegio... magari la risposta non è così lontana :P

Thyahiel: Grazie! Siamo felici che la storia ti piaccia! Quando a Yuuko ed Haruka... crediamo gli venga proprio naturale. ^^; Ahahah speri che il tempo proti consiglio a Watanuki? Speriamo gli porti anche un cervello nuovo. XD

Kyle: E finalmente anche il nostro supremo consigliere si fa vedere! Grazie per il commento, mr McDale-Reed, commento molto in Doumeki_style. Per la serie, due paroline in più le facevano male? ^^;



   
 
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