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Autore: Zomi    21/02/2019    1 recensioni
Margaret sa che c'è qualcosa che la lega a Law da sempre, per sempre.
Sir Crocodile non lascia impunita nessuna infedeltà, di alcun genere.
Cosette sogna un amore sincero, sereno, luminoso come il sole e i sentimenti.
Le penne candide di Monet cadono inaspettate sul ghiaccio di Punk Hazard.
A Dressrosa è estate. Nel cuore di Baby è estate.
{FanFiction partecipante al “This would Be Love” Challenge indetta dal Forum Fairy Piece}
{FanFiction partecipante al Crack&Sfiga Ship's Day2k19 indetto dal forum Fairy Piece }
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Crocodile, Donquijote Doflamingo, Margaret, Trafalgar Law | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Amore: Amore estivo
Coppia: Monet x Baby
Note d’Autore: FanFiction richiesta da __Page.


 
 


Baby odiava viaggiare.
Odiava lasciare la sua confortevole casetta, il suo bisognoso Joker e le comodità di Dressrosa, per viaggiare a cavallo di Buffalo, sempre pronto a rinfacciargli i suoi insuccessi amorosi e quanti poveri uomini bisognosi abbandonava nella capitale, per dirigersi verso la lontana Punk Hazard per ritirare le ultime scoperte del professore Ceaser Clown.
Certo, anche lui aveva bisogno di lei, della sua attenzione e dei suoi servizi, e non poteva di certo abbandonarlo senza cure!
Ma lasciare le caldi e soleggiate terre di Dressrosa, per giungere alle fredde, innevate e oscure lande di Punk Hazard, spegnevano ogni fiammella di entusiasmo in Baby, assopendo il suo costante desiderio di essere utile e di aiutare il prossimo.
La verità era che Baby non odiava viaggiare: lei odiava semplicemente l’invero.
Di Punk Hazard.
La fredda, bianca, buia, inospitale Punk Hazard.
Dove mai l’estate arrivava, dove mai il sole sorgeva, dove mai, mai, mai Baby si sentiva a casa.
-Stupida isola!- gettò il mozzicone a terra, pestandola con la punta della ballerina, stringendosi nel striminzito abito a tinte vinacce.
Perché non c’era l’estate a Punk Hazard?
Perché sempre quella neve, con quel freddo e quell’infinita vastità di bianco che non sembrava avere mai fine?
-Qualcosa ti turba?-
Un turbinio di fiocchi candidi e alcune penne d’arpia al seguito fecero sussultare Baby, che si ritrovò accerchiata dalle possenti ali dell’assistente dello scienziato pupillo del suo padroncino.
-Monet!- strillò presa alla sprovvista –Quante volte devo dirtelo di non comparirmi dietro le spalle!!!-
-Ih Ih Ih Ih- rise acuta, sporgendosi col volto alla sua nuca libera -Ti ho rubato qualche brivido?-
Baby sbuffò, le guance rosse di freddo, e assolutamente non per la bella e fin troppo vicina presenza dell'arpia… sperava.
-Non disturbarmi- borbottò attirando maggiormente le attenzioni della spia di Dressrosa.
-Disturbarti in cosa?- tubò accostandosi alla collega e premendosi col petto sulla sua schiena.
Baby sussultò nuovamente.
Per il freddo, ovvio!
E per quell'estate che così tanto le mancava.
-Sto odiando Punk Hazard- affermò volgendo gli occhi alla vasta landa bianca che si apriva sotto i locali del laboratorio.
-Oh non ti piace?- ghignò Monet -Cosa non gradisci?-
-Manca l'estate!- sbottò insofferente -È così freddo qui, così bianco e così… nevoso!-
-Le neve è bella!- stridò la verde, punta sul vivo.
-Ma non è estate!- ribattè decisa -Non c'è il sole, non c'è il caldo, non ci sono gli amori estivi!- si abbatè contro le ali che l'accerchiavano.
Oh quanto le mancava i battiti accelerati del cuore, le gambe che tremano, i baci sperati e rubati!
-Voglio l'estate!- pigolò in un sospiro.
Monet la studiò con le iridi ambrate, esaminando il suo fisico asciutto e curviforme, soffermandosi sulle labbra gonfie e tristi e le gote rossiccie ma solo dal freddo.
E gli occhi bui, vuoti di sole e calore, vuoti d'amore.
Decisamente non estivi.
-Se ti manca il calore dell'estate- strinse l'abbraccio e le parlò all'orecchio -Ti scalderò io- sfarfallò le candide penne -Se ti manca il sole, guardami negli occhi- sorrise civettuola attirando le iridi brune di Baby.
-E- piegò il capo -Se vuoi amore- soffiò sulle sue labbra rubandole un bacio -Sarò felice di dartene quanto ne vuoi-
Baby boccheggiò, le labbra che sapevano di neve e ironia.
Mantenne gli occhi su Monet fino a perdere lo sguardo stesso nelle iridi d’ambra dell’alata, cadendo come neve sul suo petto e tra le sue labbra.
A Baby l’inverno non piaceva.
L’inverno di Punk Hazard non piaceva.
Lei amava l’estate.
E tra le braccia di Monet e con i suoi baci leggeri e al sapor di nevischio, ne sentiva una esploderle nel cuore.
Calda e piena d’amori.

 
   
 
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