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Autore: Justice Gundam    25/02/2019    3 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: A World Reborn

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 65 - Ritorno a Reborn City

Quello che Adrienn aveva davanti ai suoi occhi era sicuramente la visione più scioccante che lui avesse mai avuto in vita sua. "Come... come sarebbe a dire?" boccheggiò il ragazzo dai capelli bianchi, sentendo uno sbuffo di aria appesantita dalla polvere e dallo smog seccargli la gola. "Questa... questa sarebbe Reborn City? Sono... sono stato assente per dieci anni... e Reborn City è già cambiata fino a questo punto? Non... non può essere vero..."

Dietro  di lui, Radomus, Gossip Gardevoir e il gruppo di Vera stavano accompagnando Padre Elias ed Angela, entrambi con le mani legate dietro la schiena. I due malfattori travestiti da guide spirituali stavano guardando il triste scenario del degrado di Reborn City con un'espressione spocchiosa, quasi trionfante. "Hah! Adesso hai visto con i tuoi occhi, mio caro Adrienn, di cosa sono stati capaci questi miscredenti!" affermò la donna, con uno di quei suoi sorrisi da psicopatica. "Ora ti sarai reso conto che quello che la Chiesa d'Alfa sta cercando di fare è giusto... e di quanto è folle il vostro tentativo di opporvi alla nostra giustizia! Questo è quello che succede quando si buttano le perle ai porci!"

Ignorando i deliri di Angela, Radomus sospirò e appoggiò una mano sulla spalla di Adrienn, cercando di fargli coraggio. "Così, in quello strano incidente, sei 'saltato' avanti nel tempo di dieci anni, per così dire... e adesso che vedi quanto è cambiata Reborn City, fai fatica a crederci. Non posso biasimarti, ragazzo mio. Anch'io sarei scioccato se questo fosse successo a me... questo è quello che è successo a Reborn City a causa dello sviluppo scriteriato, e soprattutto alle azioni del Team Meteora, l'organizzazione criminale che spadroneggia da queste parti."

"Loro usano delle armi terribili - il PULSE, un marchingegno che altera i Pokemon e provoca effetti devastanti sull'ambiente circostante." continuò Vera. "Ne abbiamo già distrutte alcune, per fortuna... ma siamo sicuri che il Team Meteora ne abbia altre in serbo, e non sappiamo cosa vogliano farne."

"Ma chi è il capo di questa organizzazione? Avevo sentito parlare di un'organizzazione fuorilegge anche nel tempo da cui sono venuto... ma si erano limitati a fare i disturbatori!" affermò Adrienn, lo sguardo che passava da un angolo all'altro di quella città oscura. Nuvole di smog, mucchi di spazzatura, pozzanghere di acqua fangosa, vagabondi che si aggiravano per le stradine fatiscenti come tanti fantasmi... era assurdo pensare che, l'ultima volta che l'aveva vista, quella città così degradata fosse stata un posto così pieno di vita e di colori.

"Hm? Quindi, il Team Meteora esisteva già da un po', mi pare di capire." disse Drew, incuriosito dalla notizia.

Adrienn scosse la testa e aprì le mani, ignorando la risposta... ma fu Radomus a darla al suo posto. "Il Team Meteora, in sè e per sè, esiste soltanto da tre anni. Ma prima di loro c'era, in effetti, un gruppo di individui un po' troppo zelanti che cercavano di convincere gli abitanti di Reborn City ad andarsene e lasciare che questo posto tornasse il luogo sacro che era una volta."

"Non è forse un peccato quello che sta succedendo da queste parti?" continuò Padre Elias, testardamente sicuro della giustizia della sua causa. "La presenza di questi ignoranti è un affronto alla gloria del sommo Arceus... come si può permettere che in un luogo sacro come questo, tutte queste persone continuino a fare i loro comodi, credendosi i padroni di questo luogo, e ignorando il loro compito? Noi mortali, umani e Pokemon, siamo i servi del sommo Arceus, e lasciare che in un posto a lui sacro si svolgano simili attività profane... è una vergogna!"

"Non credo che Arceus abbia messo noi umani e i Pokemon sulla Terra soltanto perchè passassimo tutto il nostro tempo a cantare le sue lodi." fu la rapida risposta di Radomus.

Gossip Gardevoir disse di sì con la testa. "Credo piuttosto, che siamo stati creati per crescere ed imparare come persone." affermò. "E questo vuol dire, tra le altre cose, vivere la nostra vita facendo quello che riteniamo giusto, senza che nessuno dovesse mostrarci la strada."

"Non capite nulla... noi viviamo in un mondo effimero! Io, voi, i nostri Pokemon... siamo tutti evanescenti e privi di sostanza come le ombre proiettate da una candela, e l'unica vita degna di essere vissuta, è una vita dedicata completamente alla luce dell'Assoluto." continuò Padre Elias imperterrito.

Adrienn guardò verso il sacerdote, e per la prima volta, Vera ebbe l'impressione di sentire un accento di rabbia e delusione nella sua voce.  "Ancora vorrebbe farmi credere che lei sta agendo in nome di un bene superiore, padre Elias?" affermò. Nonostante tutto, manteneva un tono di formalità e di rispetto verso il sacerdote. "Lei mi ha ingannato... lei ha ingannato tutti quanti, e adesso non può pretendere che io le creda senza alcuna riserva. Mi dispiace... ma dovrete sottoporvi alle leggi di Reborn City. Avete ingannato, avete minacciato persone innocenti, e avete usato la vostra religione per terrorizzare gli altri. Non potete sperare di cavarvela così a buon mercato."

Angela scosse la testa e sogghignò malignamente. "Siete proprio degli illusi... credete davvero che le misere sbarre di una cella possano tenerci imprigionati a lungo? La Luce ci salverà." affermò con una certezza agghiacciante.

"Per quanto odi ammetterlo, hanno una parte di ragione." rispose Ritchie, grattando Sparky dietro un orecchio. "Quel Pius è ancora a piede libero... e ho l'impressione che non siano loro gli unici fanatici della Chiesa d'Alfa."

Radomus e Gossip Gardevoir fecero cenno di non preoccuparsi. "Ora che il Team Meteora sta perdendo terreno, la polizia di Reborn City ha più tempo e maggiori risorse per tenere d'occhio la situazione." rispose la graziosa Pokemon Abbraccio. "Basterà avvertirli di fare buona guardia a... questi due prigionieri che fanno parte di una pericolosa organizzazione di fanatici."

Padre Elias sorrise, con lo stesso tono di un maestro che si accingeva a spiegare la lezione a degli alunni discoli. "Le prigioni e le leggi degli uomini non possono trattenere i messaggeri celesti del sommo Arceus." affermò. "Tutte le opere dell'uomo sono cenere e polvere dinnanzi alla sua giustizia. Voi non conoscete le strategie della Luce."

"No, ma conosciamo le strategie dei furfanti." rispose sarcastico Drew.

"Adrienn... adesso andremo a consegnare il nostro amico santone e la sua complice alle autorità di Reborn City." disse Radomus, distogliendo il ragazzo dai capelli bianchi dalla sua contemplazione della città in degrado. Adrienn disse di sì con la testa, voltandosi appena un po' verso il maestro di scacchi. "Fatto questo... nel caso ti interessasse, se non hai un posto dove andare, sentiti libero di fermarti al castello della mia famiglia. Sono convinto che a mia figlia Luna farà molto piacere la tua compagnia... e poi, oltre a darti un posto dove stare, ti potremo aggiornare su quello che è successo in questi dieci anni che hai saltato."

"Gliene sono molto grato, signor Radomus. E mi scuso ancora per tutti i problemi che vi ho causato." continuò Adrienn. Il gruppo cominciò ad incamminarsi verso la più vicina centrale di polizia, portandosi dietro Elias ed Angela - e mentre il sacerdote restava calmo e in silenzio, la donna gettava ogni tanto qualche occhiata piena di rancore ai passanti che si fermavano ad osservarli, facendoli indietreggiare con espressione spaventata.

"Non ti devi scusare, Adrienn. Eri stato ingannato, ed eri sinceramente convinto che quello che facevi fosse la cosa giusta." affermò Vera. La bambina camminava a fianco del giovanotto, incuriosita dal suo aspetto, dai suoi modi di fare che in parte le ricordavano il suo amico Cain, e da quell'aria di mistero che gli aleggiava attorno.

"Certo... immagino che anche molti di questo Team Meteora e della Chiesa d'Alfa siano convinti di fare la cosa giusta..." continuò Adrienn, come se volesse dire a Vera che le buone intenzioni da sole non sono sufficienti. "Ma... immagino che a questo punto sua inutile stare qua a discutere, quando abbiamo cose ben più importanti a cui pensare. Io... vorrei fare quello che mi è possibile, con le mie forze, per fare sì che questa città torni ad essere il paradiso che era una volta."

Il Flabebè di Vera sorrise gioiosamente. Sentire quel ragazzo parlare con tanta convinzione era davvero incoraggiante. "Flabebè!" esclamò, mentre fluttuava accanto al misterioso giovanotto.

"Grazie, Flabebè... so che con le mie forze posso fare ben poco, ma... spero che almeno io possa dare un buon esempio, e forse... chi lo sa... magari qualcuno si unirà a me in questo tentativo. Non voglio rinunciare senza prima aver tentato." commentò Adrienn. Una risata di scherno da parte di Angela rovinò per un istante il suo buon umore, ma Gossip Gardevoir reagì prontamente, usando la telecinesi per sollevare in aria un fazzoletto, e usarlo per imbavagliare la fanatica prima che potesse riprendere a delirare riguardo ad Arceus.

"Grazie, Gossip Gardevoir. Sinceramente, non mi andava l'idea di ascoltare le sue farneticazioni un istante di più." affermò Drew.

La graziosa Pokemon Abbraccio fece un occhiolino. "E' stato un piacere." affermò, per poi affiancarsi a Radomus e mettersi a braccetto con lui. Il maestro di scacchi alzò gli occhi al cielo, ma non respinse il gesto di affetto "Ma... non farti venire strane idee, ragazzo mio! Il mio cuore batte solamente per il mio padrone, il signor Radomus!"  

"Oh, lungi da me!" affermò il ragazzo dai capelli verdi, e le sorrise argutamente di rimando. "Dopotutto, sono nella tua posizione anch'io."

Fu il turno di Vera di sentirsi imbarazzata e guardare da un'altra parte. Aveva il più che vago sospetto - o forse avrebbe dovuto dire speranza - che Drew si stesse riferendo a lei, ma quel ragazzo era sempre incline a scherzare e a prenderla in giro, e a volte Vera non aveva proprio idea di come prenderlo. In effetti, a pensarci bene, con tutto quello che era accaduto da quando erano arrivati a Reborn, non avevano mai avuto davvero la possibilità di prendersi un po' di tempo e parlarsi. Erano sempre impegnati con gli allenamenti, o a sfuggire al Team Meteora...  forse adesso avrebbero potuto prendersi una pausa?

"Pika pika!" Vera si distrasse dalle sue fantasie quando Sparky indicò che erano arrivati ad una stazione di polizia, e Radomus stava bussando per richiamare l'attenzione. Nel giro di pochi secondi, un'agente Jenny accompagnata da un Growlithe e un Herdier si presentò alla porta, sorpresa di vedere il maestro di scacchi in quel posto.

"Mademoiselle, perdoni l'incomodo." Con un inchino, togliendosi il cappello con un gesto lento ed elegante del braccio, Radomus si presentò davanti alla poliziotta dai capelli azzurrini. "Ritengo che questi signori che ci stanno accompagnando... siano delle vostre conoscenze. Sono nel vero?"

Elias assunse un'espressione di disgusto, mentre Jenny osservava sbalordita sia lui che la sua complice... la quale, ancora imbavagliata e furente, mugugnò qualcosa che la poliziotta fu contenta di non capire. "Questi... sono Padre elias, il capo della Chiesa d'Alfa, ricercato per sedizione, truffa, sequestro di persona e azioni illegali di proselitismo religioso! E quella... è Angela, una dei suo principali complici! Come.. come siete riusciti a catturare questi due malfattori?"

"Opera di giratina, non c'è dubbio." rispose Elias sprezzante. "Ma non mi preoccupo. La Luce prevale sempre sulle tenebre. Il sommo Arceus saprà come far trionfare la sua virtù, e aprire il duro cuore di voi miscredenti. Coloro che non credono, saranno umiliati e convertiti."

Con un sospiro rassegnato, l'agente Jenny raggiunse Elias e cominciò a trascinarlo con sè. "Ma io credo... credo che voi due finirete davanti ad un tribunale e sconterete un bel po' di tempo in gattabuia. Ora, se voleste fare il favore di seguirmi." affermò, mentre Growlithe ringhiava in direzione di Angela e soffiava un piccolo getto di fuoco vicino ai suoi piedi  per costringerla a muoversi. Altri agenti raggiunsero la poliziotta e si premurarono di portare Elias ed Angela nella stazione e metterli in sicurezza... anche se Elias riuscì a prendersi un istante di tempo per rivolgere a Vera un'occhiata maligna e un sorriso che prometteva rivalsa.

"La Luce... mi salverà." riuscì a dire, prima di essere portato all'interno della stazione. Angela si dibattè come una furia e cercò di divincolarsi, ma si arrese quando Herdier le ringhiò dietro, e si rassegnò a quel rovescio di fortuna inaspettato.

"Sì, certo, come no. Per il momento, l'unica luce che vedrai sarà quella della cella in cui ti metteremo, vecchio pazzo." mormorò Jenny. "Bene, ragazzi... signor Radomus... devo dire che vi state rivelando dei veri pilastri di Reborn City! Non solo state contrastando il Team Meteora... avete fermato le faide tra le bande di strada, e ci avete aiutato a ridurre l'inquinamento e il degrado... ma adesso state mettendo i bastoni tra le ruote alla Chiesa d'Alfa! Non abbiamo mai potuto muovere contro quei fanatici, anche se sapevamo per certo che avevano cattive intenzioni. Sono sotto la protezione di Lord Solaris, il capo del Team Meteora, e agire contro di loro avrebbe comportato gravi conseguenze. Tuttavia... sembra che ora, grazie a voi, il Team Meteora sia molto più occupato a riorganizzarsi."

"Quindi quello che sospettavamo è vero... il Team Meteora e la Chiesa d'Alfa sono alleati." riassunse rapidamente Vera. Non poteva dire di essere sorpresa da quella rivelazione.

Radomus annuì. "Gli indizi per ipotizzarlo erano importanti." rispose. "Tuttavia, ancora non sappiamo per certo in cosa consista la loro collaborazione, e se i loro obiettivi divergono in qualche modo."

"Grazie al vostro aiuto, abbiamo la possibilità di far cantare nientemeno che il gran capo e il suo braccio destro. Questo ci permetterà di sapere molto di più sui loro obiettivi finali." disse Jenny, osservando il gruppo della resistenza con orgoglio e gratitudine. "Sono contenta che ci sia qualche cittadino di Reborn City disposto a rendere pan per focaccia a questi criminali, e abbiamo anche qualche gentile ospite straniero a darci una mano!"

"Facciamo solo quello che ci sembra giusto, agente Jenny." rispose Vera con un sorriso orgoglioso. Tuttavia, l'agente Jenny non stava guardando Vera in quel momento - la sua attenzione era attratta dal giovanotto dai capelli bianchi e dall'aspetto androgino che spiccava in quel gruppetto di allenatori. Era sicura di averlo già visto da qualche parte, e in effetti, da come lo vide salutare e abbassare la testa con educazione, dava l'impressione di essere una persona che aveva una certa confidenza con le autorità di Reborn City...

"Agente Jenny?" chiese Adrienn. "C'è... qualcosa che non va?"

Herdier  annusò la gamba dei pantaloni di Adrienn, e si voltò rapidamente verso Jenny, abbaiando frettolosamente! "Herdier! Herdier! Herdier!" esclamò, ed Adrienn sgranò gli occhi sorpreso. Da quanto aveva capito, il Pokemon canino lo aveva riconosciuto... e l'espressione meravigliata di Jenny gli confermò che in effetti era proprio così.

"Herdier? Tutto... okay?" chiese Adrienn.

Dopo un istante di sorpresa, l'agente Jenny fece cenno al resto degli allenatori di spostarsi, e raggiunse Adrienn, fermandosi a pochi passi da lui. Il ragazzo restò fermo dov'era, sentendosi un po' a disagio sotto lo sguardo indagatore della donna. "A-agente Jenny? C'è... qualcosa che non va?"

Vera e i suoi compagni tacquero, chiedendosi cosa stesse accadendo... e finalmente, la poliziotta fece un passo indietro e sgranò gli occhi, riconoscendo il ragazzo. "AH! Ma certo! Come... come ho fatto a non ricordarmene subito! Tu... tu sei... Adrienn Flores, quell'allenatore di Pokemon Folletto che gestiva i giardini e le serre del Quartiere Corallo! Me lo ricordo benissimo... è successo dieci anni fa, sei scomparso misteriosamente, e non si sono più avute notizie di te! Ma... ma... ma dove sei stato, tutto questo tempo?"   

Adrienn fece un sorriso un po' amaro. Ormai si era ripreso dallo shock del suo salto nel tempo, ma sentirsi dire quanti anni aveva saltato era ancora impressionante...  

"E' un po' lunga da spiegare, agente Jenny..." affermò Radomus. Fece cenno al resto del gruppo di lasciar parlare lui, visto che era più conosciuto. "Mi basti dire che ci vorrebbe un bel po' di tempo per chiarire come sono andate le cose, e forse lei mi prenderebbe per matto."

"Con tutto quello che è successo a Reborn City di recente, credo proprio di no... ma comunque, per adesso non indagherò oltre. Mi fa piacere che siate riusciti a catturare questi due membri della Chiesa d'Alfa, e faremo quanto è in nostro potere per sradicare l'organizzazione... e sperabilmente, infliggere un colpo decisivo al Team Meteora."

"La ringrazio, agente Jenny." affermò Vera, mentre un gruppo di poliziotti accompagnati da alcuni Growlithe scortava Elias ed Angela all'interno della centrale. "A proposito... come sono le acque del lago di Reborn? Sono migliorate almeno un po'?"

La poliziotta scosse la testa. "Temo di no... so che avete fatto qualcosa per impedire al Team Meteora di contaminare ulteriormente il lago, ma sembra che gli impianti di depurazione non funzionino. Temiamo che il Team Meteora abbia fatto qualcosa per sabotarli, ma ancora non abbiamo avuto modo di vedere che cosa."

Adrienn storse il naso. "Sì, capisco... vorrà dire che non appena ne avremo la possibilità, dovremo andare a dare una controllata all'impanto di depurazione."

"Potrebbe esserci un PULSE da quelle parti..." riflettè Radomus. "Mi auguro sinceramente che non sia così, ma... spero nel meglio, e al tempo stesso mi preparo per il peggio."

"Un PULSE?" chiese Adrienn, che sentiva quel termine per la prima volta.

Fu Vera a rispondere. "Una diavoleria inventata dal Team Meteora per trasformare i Pokemon in armi di distruzione..." affermò la bambina castana. "Ma... anche questo è un problema che è meglio spiegare in dettaglio più avanti. Per adesso... immagino che può bastare il fatto che abbiamo sferrato un colpo significativo alla Chiesa d'Alfa e al Team Meteora."

"A questo punto, comunque, è meglio tornare al maniero Vanhanen." disse Gossip Gardevoir. "Dobbiamo tenere d'occhio la situazione delle Quattro Chiavi, vedere come stanno Luna e gli altri... e pianificare la nostra prossima mossa. Il Team Meteora comincia a sentire la terra che gli scotta sotto i piedi."

"Già... proprio per questo cominciano a farsi pericolosi... più pericolosi del solito, oserei dire." affermò Ritchie, ripensando con un brivido al momento in cui erano sfuggiti per un pelo a Lin. "Va bene... per adesso, torniamo al castello... Adrienn, tu vuoi venire con noi?"

"Non ti dare pensiero, ragazzo, nel mio castello c'è sempre posto per qualche ospite in più." continuò Radomus.

Un po' imbarazzato, ma consapevole che non aveva molte alternative, Adrienn ci pensò su per un attimo, ma giunse ad una risposta abbastanza presto. "Sì, penso che sia la cosa migliore da fare." disse il ragazzo dai capelli bianchi. "Al momento, non ho un posto a cui tornare, qui a Reborn City. Spero solo di non dare disturbo."

"Come padron Radomus ha detto... per noi è sempre un piacere avere qualche ospite. E avremo tutto il tempo di aggiornarti su quello che è successo in questi dieci anni." continuò Gossip Gardevoir. Flabebè e Sparky dissero di sì con la testa, e Adrienn ringraziò con un sorriso e un cenno della testa.

"Per quanto riguarda noi... cercheremo di renderci utili al signor Flores a modo nostro." continuò l'agente Jenny. "Faremo del nostro meglio per procurargli un posto dove potrà vivere, e se possibile cercheremo di recuperare la sua vecchia abitazione nel Quartiere Corallo."

"Grazie, agente Jenny. Apprezzo molto l'offerta." rispose Adrienn, per poi guardarsi attorno e assumere un'espressione cupa ma determinata. La sua città, che lui ricordava come un luogo felice, era ridotta in quello stato miserevole... ci sarebbe stato molto lavoro da fare... ma se c'era bisogno di qualcuno che lanciasse l'idea di ripulire Reborn City e trasformarla di nuovo nella città prosperosa che era una volta... beh, quel qualcuno avrebbe potuto essere lui. Anche se le possibilità che andasse in porto erano esigue... anche se forse era un sogno impossibile... bisognava almeno tentare. "Va bene... allora, torniamo pure al maniero Vanhanen. Io... farò il possibile per rendermi utile, e per aiutarvi nel tenere al sicuro queste fantomatiche Quattro Chiavi, di qualunque cosa si tratti."

"Grazie, Adrienn. Questo ci darà veramente una mano." disse Drew, mentre il gruppo si accingeva ad avviarsi alla base. "Agente Jenny... grazie ancora di tutto, e mi raccomando! Tenete sotto chiave quei delinquenti, e se cominciano a blaterare di Arceus, della luce o di cose del genere... tenete pronti un po' di tappi per le orecchie!"

"Grazie per il consiglio, ragazzo!" rispose la poliziotta, facendo una breve risata assieme al resto del gruppo. "Vedrò di procurarmene una bella scorta anche per il resto della squadra!"

 

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Poco dopo, in una località segreta, una delle numerose basi operative del Team Meteora...

"Allora... la nuova macchina PULSE è in posizione?" chiese Lord Solaris, dopo aver finito di dare un'occhiata ai progetti disposti ordinatamente sulla sua scrivania. Un gruppo di soldati dell'organizzazione, con Astro ed Eclisse in testa, aveva appena finito di fare rapporto all'apparente capo del gruppo di terroristi... in presenza di un inaspettato ospite che in quel momento era legato ad una sedia, guardato a vista da uno Scizor dall'aspetto stoico e feroce: un ragazzo dai capelli verdi scuri e gli occhiali da vista, vestito in maniera abbastanza ordinaria, ma con un'inconfondibile aria di presunzione, che era soltanto un po' smorzata dalla difficile posizione nella quale si trovava in quel momento. Stava strisciando nervosamente la suola di una scarpa per terra, tradendo la sua apprensione nonostante i suoi modi.

"Affermativo, Lord Solaris. ZEL e Blake ci hanno appena confermato che Agatipoli è sotto il nostro controllo. La resistenza non ha modo di arrivare lì senza cadere vittima del segnale, e la via verso Ametripoli è bloccata. I nostri nemici non riusciranno ad arrivare fin lì tanto facilmente." affermò Eclisse, inviando un pensiero alla gente di Ametripoli. Con quella dannata macchina in attività, la città di Ametripoli era praticamente isolata. Quanto sarebbero riusciti a durare, in mezzo a quelle montagne impervie? A volte, Eclisse si chiedeva seriamente se davvero quello che stavano facendo era l'unico modo di risolvere certi problemi... Astro non dava l'impressione di porsi queste domande, e sinceramente, Eclisse non lo poteva biasimare più di tanto...  quando si vive alla giornata come faceva lui, non sapendo se si riuscirà a mettere assieme il pranzo con la cena, si tende a non guardare alla mano che offre il cibo.

"Molto bene. Le nostre recenti sconfitte sono state un colpo serio per la reputazione del Team Meteora..." affermò Solaris pensieroso. "Quello che dobbiamo fare adesso è assicurarci che la ricerca delle Quattro Chiavi prosegua... e che le nostre nuove macchine PULSE facciano il loro dovere. Vera Maple e i suoi compagni si sono dimostrati un ostacolo molto più insidioso di quanto avessi previsto... ma una volta che ci saremo riorganizzati, non avremo problemi ad eliminarli... e senza dover richiedere aiuto a Lin."

Astro ed Eclisse percepirono un tremitio nella voce del leader del Team Meteora, che però fece finta di niente e si rivolse al ragazzo con gli occhiali legato alla sedia accanto a lui. "Molto bene, giovane allenatore della resistenza... hai visto anche tu a cosa avete deciso di opporvi. Adesso... hai deciso di collaborare? Quello che tu e i tuoi compagni state facendo, è un'impresa destinata al fallimento. State difendendo una città votata all'ignoranza, i cui abitanti profanano questo luogo sacro con la loro presenza."

"Heh... sinceramente, non mi sono mai preoccupato di questa storia del luogo sacro, e non me ne importa nulla neanche adesso." rispose prontamente Fern, spostandosi sulla sedia con evidente fastidio. "Io sono qui... perchè quello che stanno facendo i miei compagni mi sembra un'autentica perdita di tempo. Tutte quelle esclamazioni di principio, tutto quel volersi gettare per forza in un'impresa assurda sapendo che le possibilità di vittoria sono minime. Tsk... tanto spiacente per loro, ma io penso che la verità è che loro non abbiano idea di quello che stanno facendo, e preferisco stare con gente che invece ha le idee chiare."

Fern restituì a Lord Solaris uno sguardo minaccioso, come se volesse dire al secondo in comando del Team Meteora che non lo stava intimorendo... e l'uomo si sfregò il mento, osservando Fern come se non avesse ancora idea di cosa pensare esattamente di lui.

"Non mi interessa, sinceramente, come la pensi... ma mi sembra che tu, almeno, ragioni in maniera un po' più accorta rispetto a quel gruppo di sventati. Al contrario di loro, tu sai quello che stai facendo." commentò Solaris. Accanto a Fern, Astro grattò il terreno con la suola del suo stivale, nascondendo una sensazione di disgusto che gli stava salendo alla gola. "Il nostro scopo è semplice - riportare Reborn ai fasti dell'antichità, quando la mia gente rispettava gli dei che hanno creato questo mondo, e sapeva qual era il suo posto nell'ordine naturale delle cose."

"La tua gente?" chiese Fern, abbassando un po' la testa. Una strana,m inacciosa luce si riflettè sui suoi occhiali, dando al giovinastro un aspetto alquanto intimidatorio.

Solaris appoggiò la schiena e si spostò leggermente sulla sua sedia, prima di ordinare rapidamente i pensieri e decidere che poteva permettersi di rispondere alla domanda di Fern. "Alcuni millenni fa, un asteroide si schiantò su quello che in seguito sarebbe diventato il continente di Reborn, portando con sè una porzione del potere di Arceus. Un potere immenso, proveniente dal Pokemon più potente in assoluto... anche soltanto con una frazione di questo potere, gli umani avrebbero potuto cambiare il mondo, innalzare o far sgretolare le montagne, dominare le acque, anche controllare le menti! Il limite era dato solo dall'immaginazione! Ma... gli uomini di allora erano troppo giovani ed innocenti per abusare di ciò che avevano. Sapevano che il loro scopo, su questa terra, era di vivere in armonia con la natura e accettare il volere divino. Se avessero sfruttato il potere di quell'asteroide, sarebbe stato un imperdonabile atto di blasfemia. Sarebbe stato come cercare di rendersi pari al sommo Arceus. Così, decisero di sigillare il meteorite in un luogo dove nessuno avrebbe potuto avvicinarlo, nascosto agli occhi dei mortali, in modo che a nessuno potesse venire la tentazione di sfruttare i suoi poteri per scopi malvagi."

Solaris si fermò per qualche istante e guardò la reazione di Fern. Il ragazzo con gli occhiali dava l'impressione di non credere molto a quello che stava sentendo, ma restava in silenzio ed attento in ogni caso. Con un cenno della testa, disse al comandante in seconda del Team Meteora di proseguire, e Lord Solaris annuì soddisfatto prima di continuare la sua storia.

"Non del tutto sicuri che le loro precauzioni sarebbero servite, gli antichi - che per convenienza, al giorno d'oggi sono chiamati Popolo delle Meteore, o Dragonidi - sigillarono il meteorite in un luogo a cui non era possibile accedere senza quattro gemme magiche, ognuna incastonata in un particolare artefatto. Esatto, sono quelle che adesso sono conosciute come Le Quattro Chiavi, quelle che stiamo cercando."

"Se sperate che io sappia dove sono, temo di dovervi dare una delusione." rispose Fern con indifferenza. "Volete usarle per aprire quel portale ed accedere al potere che è sigillato oltre di esso, giusto? E a quale scopo? Mi sembrava che credeste che usare il potere di Arceus e del meteorite fosse sbagliato."

"A volte, fini nobili richiedono mezzi sgradevoli. Un genitore che vuole bene ai suoi figli è comunque costretto a punirli quando si comportano male, così è giusto che gli uomini, che hanno dimenticato qual è il loro posto nel creato, devono essere ricondotti alla loro giusta condizione, anche con la forza, se necessario." rispose Solaris. Ripensò tra sè all'ironia della situazione, considerando che anche lui era un genitore, ma non si lasciò prendere dal sentimentalismo, e continuò la spiegazione. "Se potessimo impadronirci del potere di Arceus, lo useremmo per uno scopo nobile - riportare questo mondo com'era nell'antichità, quando la vita era più semplice e gli uomini provavano autentica devozione e gratitudine per gli dei. Non trovi anche tu... che l'era moderna abbia corrotto l'innocenza dell'umanità, e l'abbia portata su una strada che non avrebbe mai dovuto prendere?"

A Fern, tutte quelle disquisizioni suonavano come un tentativo di giustificare a loro stessi le loro ambizioni... ma del resto, lui chi era per biasimarli? Anche lui era lì per i suoi scopi personali, in fondo.

"Sì, immagino che le cose potrebbero anche andare meglio." rispose infine, alzando le spalle con indifferenza. "E quindi... voi vorreste che io vi dessi una mano a recuperare queste Quattro Chiavi, vero? E vi fidate di uno che fino a poco prima stava con la resistenza, anche se non era d'accordo con i loro metodi?"

"Da come parli, mi sembri un ragazzo che ragiona con la testa e non si lascia prendere la mano da sciocchi sentimentalismi." continuò Lord Solaris. "Al contrario di loro, tu guardi al lungo termine, e ti rendi conto che è necessario fare alcuni sacrifici per raggiungere determinati scopi. Quindi... non vedo perchè non darti la possibilità di giovare alla nostra causa. Se sei disposto a darci una mano, il tuo aiuto verrà giustamente ricompensato."

Un ghigno sottile apparve sul viso di Fern. Ora, l'idea di cambiare bandiera gli appariva molto allettante... in fondo, cosa si sarebbe lasciato dietro? Un branco di idioti che ragionavano con il cuore piuttosto che con il cervello, e non avevano idea delle conseguenze delle loro azioni... una sorella con la quale non aveva alcun rapporto... e degli stranieri che arrivavano lì all'improvviso e credevano di poter dettare legge e dire come dovevano affrontare il Team Meteora.

No, in fondo non avrebbe perso niente, si disse Fern. Combattere contro il Team Meteora non gli era mai davvero interessato, e poi, ora come ora gli sembrava una follia. Come potevano sperare di vincere contro un nemico così superiore a loro? Meglio unirsi a loro e condividere con loro il bottino di guerra una volta che il polverone si fosse diradato.

"D'accordo. Finchè vengono rispettate certe condizioni, io sono più che disposto a lavorare per voi." rispose Fern con espressione tranquilla, anche se le mani legate cominciavano seriamente a dargli fastidio. "Allora... avete intenzione di slegarmi, prima o poi? O devo restare così ancora a lungo?"

Solaris annuì in direzione di Astro, che tirò fuori un coltello da un risvolto della sua uniforme, e con esso tagliò le corde che legavano i polsi del ragazzo. Fern si massaggiò i polsi, sentendosi le mani mezze addormentate, e si alzò dalla sedia con espressione soddisfatta. "Molto bene, credo che finchè vengono rispettate alcune regole di fondo, ci può essere collaborazione tra noi." affermò Lord Solaris. "Per adesso... Astro, Eclisse, preparate una sistemazione per il nostro nuovo collaboratore. Mi raccomando, Scizor, fai buona guardia al nostro ospite."

"Scizor!" esclamò il Pokemon Coleottero/Acciaio che stava al fianco di Fern, chinando appena un po' la testa.

"Ricevuto, Lord Solaris." rispose Eclisse, chiaramente di malavoglia. C'era qualcosa, in quel ragazzo, che le dava fastidio, e non era soltanto per il fatto che lui aveva dato loro un bel po' di filo da torcere quando era ancora con la resistenza... probabilmente era la facilità con cui voltava le spalle ai suoi alleati, alle persone con cui aveva combattuto fino a poco prima.

Astro disse di sì con la testa, e si accinse a guidare Fern fino alla sua nuova sistemazione, quando qualcosa suonò al fianco di Lord Solaris, e il comandante in seconda del Team Meteora infilò una mano nella tasca del suo impermeabile e tirò fuori un cellulare. "Pronto? Sì? Che succede, Taka? Ci sono problemi, lì a Reborn City?" chiese.

Dall'altra parte della conversazione, il ragazzo diede una risposta che fece storcere il naso a Solaris. L'uomo strinse gli occhi... e poi assunse un'espressione vagamente allarmata. "Come sarebbe a dire? Elias ed Angela... sono stati catturati?" chiese. "Hmm... sì, immagino di sapere chi dobbiamo ringraziare... Non ti preoccupare, torna alla base. Io organizzerò un'operazione di recupero."

Taka fece un saluto, e Lord Solaris interruppe la conversazione, per poi alzare lo sguardo verso Fern, i due allenatori d'elite del Team Meteora, e il suo Scizor. "Ci... ci sono problemi, Lord Solaris? I nostri alleati della Chiesa d'Alfa..." chiese Eclisse.

"Sì... Elias ed Angela sono stati catturati da Vera Maple e da Radomus." rispose Solaris. "Questa... è una notizia molto preoccupante. Se sono riusciti ad avere la meglio su Elias, significa che sono ancora più pericolosi di quanto credessimo. Dobbiamo prendere dei provvedimenti il prima possibile... ma prima di tutto, dobbiamo liberare Elias ed Angela. Pius è ancora libero, quindi dovrebbe essere in grado di darvi una mano."

"Posso darvi una mano anch'io." affermò Fern, immaginando che quella fosse la sua possibilità di rendersi utile agli occhi di Lord Solaris e della sua misteriosa superiore. "Visto che facevo parte della resistenza, conosco anche alcuni passaggi segreti che usavamo per spostarci a Reborn City. Possiamo usare quelli per far evadere il suo... anzi, il nostro collega."

Solaris rivolse a Fern un'occhiata severa. "Ragazzino, vedi di non darti tante arie. Al momento, ti stiamo dando una possibilità di dimostrarti utile alla nostra causa, ma non sei ancora parte della nostra organizzazione." lo avvertì Solaris. "Comunque, sentiamo cos'hai da proporre. Vediamo se hai una buona idea."

"Io ho sempre delle buone idee." si vantò Fern, mentre lo Scizor di Lord Solaris lo fissava minacciosamente. "Allora, dovete sapere che..."

 

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"Allora... come se la stanno cavando i tuoi amichetti, lì a Reborn City?" chiese Titania, seduta ad un tavolo con una tazzina di tè fumante appoggiata davanti a lei. Mise appena un cucchiaino di zucchero e cominciò a mescolare, fissando Amaria con espressione intensa. I suoi lunghi capelli rossi fluivano ordinatamente sulla sua schiena, e i suoi occhi argentati erano fissi su quelli verdi acquamarina di Amaria, che stava sgranocchiando un biscotto con aria ipnotizzata.

"Oh... ehm... beh, diciamo che stiamo andando tra alti e bassi... abbiamo avuto a che fare con Lord Solaris, che credevamo essere il capo del Team Meteora... ma a quanto pare c'è qualcuno al di sopra di lui." spiegò Amaria, riportandosi alla realtà. Accidenti, perchè quando era con Titania finiva sempre per perdersi a guardarla? Si era imposta di non essere tanto imbranata di fronte alla sua fidanzata.

Titania sospirò e prese un sorso di tè. "Amy, è un sacco di tempo che te lo dico. Tu e quello scemo di mio fratello, assieme a tutto il resto della banda, state combattendo una battaglia che non potete vincere." rispose Titania, gettando una rapida occhiata al suo Aegislash che restava in un angolo, apparentemente intento a meditare. "Un giorno, vi farete uccidere. Chi ve lo fa fare, di opporvi così a quella gentaglia?"

"Beh... pensavamo che se tu venissi a darci una mano, lì  a Reborn City... forse con il tuo aiuto potremmo mandare via il Team Meteora dal nostro quartiere molto prima." affermò Amaria, cercando di non dare a vedere l'espressione sognante del suo volto. In effetti, non era una proposta del tutto disinteressata... "Se vuoi, quel posto è sempre disponibile. Non sei obbligata a combattere il Team Meteora da sola."

"Finora, io ed Aegislash siamo riusciti a cavarsela da soli." rispose la ragazza dai capelli rossi con indifferenza. "E comunque, lo sai che io e quell'idiota di Pietro non andiamo per niente d'accordo. Finiremmo per metterci i bastoni tra le ruote a vicenda."

Amaria sospirò e si passò una mano tra i capelli. Amava Titania con tutto il suo cuore, ma a volte sapeva essere così testarda. "Immagino... Tania, secondo me non ti fa bene continuare a serbare rancore verso di lui. So che non andate d'accordo, ma non potreste cercare almeno di fare uno sforzo? Siete fratello e sorella, dopo tutto..."

"Lasciamo perdere... comunque, ci penserò su." tagliò corto Titania. "Voglio solo che tu mi prometta di non fare sciocchezze, e se la faccenda si fa pericolosa, non esitare a tgliare la corda."

"Beh, adesso non parliamo di queste cose." continuò Amaria, mostrando il Braccialezaffiro. "Vedi? Ho ancora il bracciale che mi hai regalato tempo fa. Me lo ricordo come fosse ieri, quel giorno. Non ti andrebbe di fare una passeggiata lungo il fiume, noi due da sole... sarebbe un modo per recuperare un po' del tempo che non abbiamo potuto passare in compagnia, con tutto quello che è successo di recente."

"Hmm... sì, mi sembra una buona idea." rispose Titania, sorridendo gentilmente. Prese ancora un sorso di tè, e si sfregò la fronte con una mano. "Quando vuoi andare a prepararti, io ti aspetto qui, okay?"

"Per me non ci sono problemi! Finisco il mio tè, e mi preparo! Tu... esci così?" chiese Amaria, guardando l'abbigliamento della sua fidanzata. Titania indossava una sorta di pettorale di ferro che le copriva il petto e la spalla destra, indossato sopra una maglietta bianca a maniche corte che lasciava la pancia in parte scoperta; un paio di pantaloni lunghi di colore rosso acceso, e un paio di scarpe grigie, un abbigliamento molto semplice che si addiceva al tipo di vita che conduceva in quella baita solitaria... ma a volte Amaria si chiedeva se Titania non avesse freddo!

Certo, non che lei si lamentasse... prese un ultimo sorso del suo tè, e si alzò di scatto dalla sua sedia, portando le stoviglie sporche fino ad un lavello vicino. Poi, strizzò un occhio alla sua fidanzata, e si precipitò su per una rampa di scale che portava al secondo piano. "Beh, non importa! Mi basta che tu ti trovi bene! Aspettami, arrivo tra poco!"

"Certo, Amy. Prenditi il tuo tempo." rispose Titania con un cenno della testa e un lieve sorriso. La ragazza dai capelli verdini riprese a salire le scale e scomparve rapidamente dietro una porta, lasciando Titania seduta al suo tavolo.

La ragazza dai capelli rossi restò per un attimo ad osservare la porta... poi, il suo sorriso svanì, e l'espressione del suo volto si fece dura e tormentata. Si passò la mano sulla faccia, come se stesse lavandosela, e picchiettò con le dita sul legno del tavolo.

"Prenditi pure il tuo tempo, Amaria..." mormorò. "In fondo, ne hai, di tempo, a tua disposizione. Tutto il mio tempo..."

Scosse la testa. Era una situazione in cui si era messa lei, di sua volontà... e adesso doveva cavarsela da sola. A volte  rimpiangeva di aver preso quella decisione, non tanto tempo prima... ma che altra scelta aveva? Doveva pur evitare che Amaria facesse qualche sciocchezza, e quello era il sistema più rapido e più semplice... non aveva avuto scelta, o almeno questo era quello che Titania si ripeteva ogni volta che aveva dei dubbi.

Inutile recriminare, si disse. La cosa migliore da fare era farsi questa passeggiata con la sua amica, e cercare di godersela il più possibile. Però... c'erano momenti in cui Titania desiderava davvero poter dire in faccia ad Amaria la verità, e quello che Amaria era veramente per lei...

Ma non poteva. La verità l'avrebbe distrutta.

Doveva restare in silenzio, e sopportare. Era quello il suo compito, ora.

 

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Per il giovane Max Maple, era stato un allenamento più che proficuo. Il ragazzino sorrise soddisfatto quando i suoi Linoone e Mightyena atterrarono da uno spettacolare attacco di coppia che avevano sferrato, questa volta sfoderando una coordinazione e un gioco di squadra che non avevano mai dimostrato prima di allora! Il loro avversario era uno dei Pokemon di Luna, uno strano Pokemon umanoide ricoperto da un'armatura ricoperta di lame affilate, con una testa rotonda nera e rossa rassomigliante ad un elmetto, e i piedi a forma di lama - una creatura che lei aveva chiamato Carpenter, e che il Pokedex di Max aveva identificato come un Bisharp, un Pokemon Buio/Acciaio originario del continente di Unima.

"Un ottimo attacco coordinato, Max. I tuoi Pokemon hanno fatto molti progressi. Si vede che l'oscurità benevola ti favorisce." disse Luna con un sorriso gentile. Poco più in là, lo Honchkrow Jubjub si stava misurando con lo Sceptile di Hitomi, che stava adottando una strategia difensiva per proteggersi dai suoi attacchi. Un attacco Perforbecco andò a vuoto quando Sceptile colse un movimento sospetto, e riuscì a scansarsi poco prima che il corvo gigante si gettasse su di lui girando come una trivella! Ma Jubjub, esperto com'era, riuscì a scansare il contrattacco di Sceptile - un attacco Semitraglia sotto forma di una raffica di semi che il Pokemon lucertola scagliò dalla bocca come tanti proiettili. Il Pokemon Buio/Volante fece un'acrobazia, evitando la Semitraglia come un caccia che sfugge ad una contraerea, e si gettò nuovamente sull'avversario, colpendo con un Aeroassalto che lasciò Sceptile barcollante.

Hitomi storse il naso. Il tempo di reazione del suo Pokemon aveva ancora bisogno di migliorare... "Hmm... okay, non importa, Sceptile. Adesso indietreggia e usa Stridio, poi Attacco Rapido." lo istruì la bambina. Il Pokemon Foresta, nonostante il colpo superefficace, riuscì a rimettersi in guardia e lanciò un nuovo attacco contro il Pokemon corvo. Prese fiato per un breve istante, poi lanciò un acuto strillo che costrinse Jubjub ad indietreggiare sbattendo rumorosamente le ali. Luna non cambiò espressione, e cercò di pensare rapidamente ad un altro modo di attaccare...

Ma Sceptile si mosse rapidamente e colpì l'avversario con un pugno al torace. Sorpreso ma non certo scoraggiato, lo Honchkrow di Luna si allontanò, quello che era sufficiente per prendere di nuovo la mira...

"E adesso, Jubjub, usa un attacco Nube." esclamò Luna con un gesto lento e cadenzato del braccio destro. "Carpenter, usa Danzaspada, e poi Lacerazione."

Con un verso acuto, il Bisharp di Luna alzò le braccia e fece una piroetta, mentre il Pokemon Grancapo spalancò le ali, e una fitta nube grigio piombo si addensò rapidamente sul ring decorato a scacchiera sul quale i giovani allenatori si stavano addestrando. Lo Sceptile di Hitomi alzò la guardia, immaginando che l'avversario ne avrebbe approfittato per attaccare di sorpresa o per potenziarsi.

"Bravo, Jubjub... adesso usa Congiura, e poi un Neropulsar." disse Luna con tono serafico, come se quella battaglia la stesse calmando anzichè eccitarla. Nel frattempo, Carpenter stava eseguendo un poderoso attacco Lacerazione, usando le lame sul braccio destro per cercare di colpire Mightyena e Linoone. Mostrando ancora una volta notevole gioco di squadra, la Mightyena di Max interferì e si lanciò contro il Bisharp nemico, evitando di pochissimo l'attacco Lacerazione e dando a Linoone il tempo di sferrare a sua volta un attacco. Nello stesso momento, nascosto dalla Nube, Honchkrow chiuse gli occhi e meditò per un paio di secondi, e una sinistra aura nera si accese attorno al suo corpo, sintomo che la sua potenza d'attacco stava aumentando vertiginosamente. Anche se Sceptile non riusciva a vederlo, percepiva comunque che Neropulsar stava avendo effetto...

"Linoone! Attacca con Fangosberla!" esclamò Max, decidendo di ricorrere ad una mossa debole ma comunque utile. Linoone riuscì a mandare a segno il suo attacco, schizzando un getto di fango che colpì il Bisharp di Luna in faccia... e il Pokemon Buio/Acciaio stridette per la sorpresa e il disappunto, agitando scompostamente le lame in aria.

Jubjub cercò di tenersi concentrato sul suo avversario, e scagliò il suo attacco Neropulsar. Il suo becco venne avvolto per un istante da un'aura nera... che un attimo dopo si trasformò in un raggio di pura oscurità che sfrecciò verso Sceptile!

"Agilità!" esclamò prontamente Hitomi, segretamente soddisfatta per essere riuscita a prevedere la mossa successiva della sua avversaria. Sceptile reagì prontamente e scattò di lato, facendo schiantare a terra il Neropulsar dell'Honchkrow nemico... poi, ghignò tra sè, avendo ormai compreso dove attaccare.

"Okay, lo ammetto, è stata una mossa rischiosa." disse Luna, ancora tranquilla nonostante si rendesse conto di avere fatto un errore un po' grossolano. "Honchkrow, reagisci usando Volo."

"Sceptile, non farlo alzare in volo! Colpiscilo con Frana!" rispose Hitomi. Il velocissimo starter di tipo Erba scattò nella direzione opposta rispetto ad Honchkrow e colpì il terreno con un pugno, facendo franare una raffica di sassi grandi come i pugni di un uomo, che investirono Honchkrow prima che quest'ultimo potesse allontanarsi... e il Pokemon Grancapo gracchiò per la sorpresa quando diversi degli attacchi lo raggiunsero e lo trascinarono verso terra! Jubjub riuscì a gettarsi di lato, e tentò di riprendere il volo, ma Sceptile, grazie alla sua velocità aumentata, stava già tornando all'attacco.

"Fendifoglia." ordinò Hitomi. Ad una velocità quasi abbagliante, il Pokemon Foresta scattò verso Honchkrow e sferrò un fendente con le foglie affilate che gli crescevano sugli avambracci... poi tornò indietro e colpì una seconda volta, prima ancora che Jubjub si fosse ripreso dal primo attacco! Puntò i piedi sul bordo della scacchiera e si gettò alla carica per la terza volta... ma stavolta, Jubjub sapeva da che parte sarebbe arrivato il colpo, e riuscì a spostarsi appena in tempo per evitarlo, sentendo il calore della lama di Sceptile che passava pericolosamente vicina al suo torace! Jubjub riuscì a librarsi nuovamente in volo, mentre Mightyena si scagliava all'attacco di Carpenter prima che l'effetto di Fangosberla potesse esaurirsi...

"Carpenter, difenditi con Forbice X!" esclamò Luna.

Il Pokemon Fildilama si difese con abilità, sferrando un attacco con entrambe le braccia e disegnando una grossa X davanti a sè. Mightyena era ormai troppo vicino per scansare l'attacco, e venne colpita in pieno e scaraventata a terra con un guaito, con grande preoccupazione di Max, che vide il suo Pokemon Buio cadere a terra davanti a lui, e i suoi occhi trasformarsi in spirali.

"Accidenti... mi spiace, Mightyena, ero convinto che saremmo riusciti a batterlo." disse Max, chinandosi con fare apologetico davanti aMightyena, e accarezzandolo gentilmente. La iena nera si riprese un po' e gli leccò la mano, mentre Ortilla, seduta su una panchina vicino alla grande scacchiera, fece un applauso.

"Davvero una bella sfida, ragazzi!" disse la bambina dai capelli turchini, mentre la sua Altaria e il suo Scraggy si univano all'applauso della loro allenatrice. "State imparando un bel po' di nuove tecniche... e l'abilità di Luna è davvero straordinaria!"

La biondina sorrise imbarazzata. "Grazie, Ortilla... mi faccio guidare dalla gentile oscurità, ed evito di farmi abbagliare dalla luce." spiegò, in maniera criptica e alquanto misteriosa. Quando Max, Hitomi e i loro Pokemon la guardarono stupiti, Luna alzò un braccio e permise a Jubjub di appollaiarsi su di esso. "Sapete, molti hanno paura del buio... molti bambini, e anche certi adulti... io mi chiedo il perchè. E' forse perchè credono che nel buio dimorino creature orrende e sinistre? Eppure, alla luce se ne vedono molte di più... O forse, hanno solo paura della loro immaginazione? L'oscurità è ciò che può dimostrare il nostro più grande potenziale, ma per alcuni, l'infinità può essere un abisso terrificante."

Hitomi storse il naso. "Parlare più chiaramente no, eh?"

"Scusate... a volte mi succede di perdermi e partire per la tangente..." rispose educatamente Luna. "Tuttavia, la vostra amica ha ragione... questo allenamento vi è servito. Credo proprio... che nel giro di pochi mesi, se continuaste così, arrivereste al livello del signor Radomus."

Jubjub guardò verso il soffitto, e poi aprì le ali, gracchiando rumorosamente. "Krow! Kroooow!" esclamò, attirando così l'attenzione sia di Luna che del resto del gruppo. La biondina apparve preoccupata per qualche istante... poi, sorrise con gioia e cominciò a correre verso il corridoio che portava alla sala d'ingresso.

"Luna? Luna, che succede?" chiese Max, sperando tra sè che fosse come pensava lui.

La biondina si fermò giusto il tempo di rispondere. "Padron Radomus sta tornando! E con lui ci sono anche i nostri amici... e Gossip Gardevoir!"

         

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CONTINUA...

Note dell'autore: Non ero proprio molto ispirato per questo capitolo, e penso che anche il prossimo sarà un capitolo di transizione, nel quale cercherò di concentrarmi sullo sviluppo dei personaggi e su un po' di introspezione. Comunque... abbiamo visto che i nostri giovani eroi sono riusciti a consegnare due dei capi della Chiesa d'Alfa alla polizia. Ma il Team Meteora si sta di nuovo muovendo, e hanno ancora un po' di macchine PULSE dalla loro parte... per non parlare del fatto che qualcuno ha delle idee pericolose in mente!

Cercherò di far arrivare il prossimo capitolo della mia saga di Pokemon il prima possibile... e credo che stavolta torneremo a Kalos per fare un po' di luce su qualche altro mistero!

Grazie a tutti per la cortese attenzione... e arrivederci a presto! :)

 

  
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