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Autore: Mariusgon    03/03/2019    2 recensioni
"Il Cyborg donna sparò dall'indice destro, poggiato sul petto del giovane Saiyan, un raggio che lo trafisse all'altezza del cuore."
La storia che segue è un "What if". Per la precisione è un: "Cosa sarebbe successo se, invece che Gohan, fosse morto Trunks nella Linea temporale del futuro?"
Genere: Azione, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mirai!Gohan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mirai!Gohan's Universe'
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Atto 2 - Prima Parte - Una nuova vita...
 
Settembre Anno 788
 
Si trovava in piedi vicino ad un cratere in una pianura a valle di una serie di colline. Molto lontano vedeva una catena montuosa con le montagne innevate, ed ancora più lontano, dietro la catena montuosa, sapeva esserci Città dell'Est.[1]
Si ricordava bene quel luogo. Era dove suo zio Radish era atterrato tanti anni prima. Si ricordò con orrore di quando il Saiyan lo rinchiuse all'interno della sua navicella monoposto. Rimase lì per ore.
Scosse la testa per scacciare quei pensieri. Non era il momento di perdersi in vecchi ricordi, specialmente in ricordi orribili come quello.
Aveva degli avversari contro cui combattere e non poteva distrarsi. E, nel momento esatto in cui si mise in guardia, gli avversari arrivarono.
Lo attaccarono in quattro: due da davanti e due da dietro.
"Prendiamolo ragazzi!" disse uno dei quattro. "Sì!" risposero in coro gli altri tre.
"AHHH!" urlò Gohan, sprigionando una barriera invisibile che respinse un calcio volante, due pugni e una gomitata. I quattro avversari furono costretti ad arretrare, ma non si diedero per vinti.
"Yamcha, A destra! Crilin, A sinistra! Jiaozi bloccalo da dietro con i tuoi poteri psichici!" disse uno dei tre avversari, quello con tre occhi.
"E tu Tenshinhan? Resti a guardare?" lo prese in giro Gohan.
"Non ci sottovalutare!" gli rispose il guerriero, mettendo le mani a forma di triangolo. "Shin Kikoho!" urlò.
Nel frattempo alle sue spalle Jiaozi cercava di bloccarlo con i poteri psichici, con scarsi risultati.
A sinistra e a destra sentì le voci di Yamcha e Crilin urlare "Kamehameha" e con la coda dell'occhio vide due raggi energetici piombargli addosso da entrambi i lati.
Gohan rimase fermo a fissare Tenshinhan fino all'ultimo. Solo quando i tre attacchi arrivarono sul punto di colpirlo, li schivò.
Con la supervelocità si parò dinanzi al piccolo Jiaozi e lo liquidò con un Ki-Blast, e tentò di fare lo stesso con Yamcha, Crlin e Tenshinhan. Col primo ci riuscì ma gli altri due non si fecero fregare.
Tenshinhan e Crilin riuscirono a schivare per un pelo i suoi colpi; ma quando si fecero avanti insieme Gohan ne approfittò e li stese, con due colpi al collo, entrambi.
I corpi di tutti e quattro i guerrieri scomparvero diventando fumo.
 
Gohan rimase a fissare il punto in cui erano "sfumati" i suoi defunti compagni e rifletté ad alta voce: "Non ho avuto neanche avuto bisogno del Super Saiyan per batterli. Sto migliorando, ma non è abbastanza!".
"Eh già." Sentì queste parole prima che qualcuno lo colpisse alle gambe facendogli perdere l'equilibrio. Cadde a terra e non riuscì ad individuare chi fosse stato a colpirlo.
Da dietro gli arrivò un altro colpo, stavolta alla nuca. "Ahi!" si lasciò sfuggire Gohan.
"Non distrarti!" gli urlò un'altra voce, molto familiare.
Si rialzò e si girò di scatto alzando un pugno cercando di colpire il suo assalitore; ma colpì il nulla. Chiunque fosse stato ad assalirlo si era già volatilizzato.
"Dove guardi?" Disse un'altra voce, anch'essa molto familiare. Un'altro colpo alla nuca lo stese.
"Ora basta!" urlò pieno di frustrazione Gohan. Generò una violenta esplosione tutt'intorno a se per far allontanare i suoi aggressori.
"Va bene, va bene. E scontro frontale sia". Gohan udì queste parole prima di veder materializzarsi a 10 metri di distanza prima Piccolo, poi Vegeta ed infine suo padre Goku.
"Che dici mezzosangue, 'sta volta ci batti?" disse il principe dei Saiyan.
"Ma certo!" gli rispose Gohan trasformandosi in Super Saiyan. Goku e Vegeta lo imitarono.
'Tre contro uno. Sarà dura!' pensò Gohan prima di lanciarsi all'attacco.
 
 
Stavano combattendo da un quarto d'ora ormai e Gohan era riuscito a malapena a tener testa a tutti e tre. Se fosse stato un incontro uno contro uno, li avrebbe battuti facilmente; ma in un tre contro uno la faccenda era più complicata da gestire.
Aveva eliminato Piccolo rapidamente, ma aveva comunque sprecato molta energia. In più Goku e Vegeta insieme sembravano imbattibili: avevano una coordinazione ed una capacità di adattamento strabilianti, e in più non gli concedevano spazi.
"Ti stai infiacchendo!" lo rimproverò Vegeta mentre gli assestava una gomitata alla schiena.
"Ha ragione figliolo, sei più lento dell'ultima... volta!" gli disse Goku assestandogli un calcio allo stomaco.
Gohan si piego in avanti e sputò sangue. "Ah, sì? Lo vedremo!" disse rialzandosi e cominciando a salire verso il cielo rapidamente.
"Evitate questo!" disse il Saiyan mezzosangue, creando una sfera energetica e lanciandola verso il terreno.
I due Saiyan a terra rimasero a fissarlo mentre preparava e lanciava l'attacco, sorpresi e spiazzati dalla velocità con cui si era mosso.
"Cavoli!" Disse Goku.
"Merda!" Imprecò Vegeta.
I due guerrieri cercarono di opporre resistenza, ma fu tutto inutile. La sfera, infatti, li costrinse pian piano ad arretrare finché Gohan non lanciò un Ki-Blast che la fece esplodere. L'esplosione colpì in pieno i due Saiyan, che vennero polverizzati completamente.
'...ho vinto. Ma non ci sono riuscito, neanche questa volta. Non ho raggiunto quel livello... maledizione!' pensò Gohan, poco soddisfatto del suo operato.
"Ragazzo... ?" sentì una voce chiamarlo.
"Maestro?" rispose alla voce e dopo un po' decise di abbandonare la sessione di allenamento mentale.
Riaprì gli occhi e ritornò alla realtà.
 
Si trovava in posizione Sukhasana[2] fuori la Kame-House sospeso a mezz'aria a pochi centimetri dal terreno, rivolto verso il mare. Si voltò verso la casa e vide il maestro Muten, seduto su una sedia da spiaggia, fissarlo di traverso; sembrava leggermente preoccupato.
"E' successo qualcosa?" chiese Gohan.
"Beh..." disse Muten indicando con l'indice un punto poco più avanti di dove si trovasse Gohan.
Il Saiyan si voltò nella direzione indicatagli e si rese conto del perché il vecchio maestro l'avesse richiamato: tutti'intorno a lui la sabbia aveva preso ad alzarsi di qualche metro da terra ed aveva iniziato a volteggiare. Verso riva, inoltre, le onde avevano smesso di esaurirsi sulla spiaggia e l'acqua aveva preso ad infrangersi, contro quello che sembrava essere un muro invisibile, molto prima di arrivare a riva.
Si rese conto di non essere riuscito a trattenere il suo Ki nel mondo reale; si era lasciato andare troppo nella battaglia mentale.
"Oh... hehehehe scusi. La prossima volta starò più attento." disse Gohan sorridendo e ridacchiando, cominciando a "rilassare" il Ki.
La sabbia si riposò a terra e l'acqua salata del mare ricominciò a bagnare la riva. Anche Gohan prese a perdere quota fino a poggiarsi delicatamente sul terreno sabbioso.
"Bene... e quindi? Hai ottenuto nuovi risultati?" gli chiese Muten ritornando a leggere una rivista sconcia.
"Niente di che. Ho vinto ma ho avuto comunque difficoltà con papà, Piccolo e Vegeta." rispose il guerriero.
"E Freezer?" chiese il maestro, senza alzare lo sguardo dalla rivista. Gohan notò che al vecchio cominciava a colare un po' di sangue dal naso.
"Pensavo che in cinque, con quel livello, mi avrebbero messo troppo in difficoltà ed ho preferito non combattere con lui e suo padre. Alla prossima sessione aggiungerò anche loro." rispose il Gohan.
"Ottimo, stai migliorando ragazzo; ma non avere fretta. Cerca di non perderti nella tua ossessione di raggiungere questo 'Super Saiyan di secondo livello' come successo tre anni fa. Finiresti per peggiorare di nuovo." disse il vecchio mettendo via la rivista e pulendosi il sangue dal naso con un fazzoletto.
"Sì!" affermò con decisione il Saiyan.
 
In realtà, Gohan avrebbe preferito allenarsi da solo, al suo ritmo, come aveva fatto per cinque anni dopo aver battuto i cyborg. Nei primi tre anni si era allenato duramente e costantemente, raggiungendo un livello di potenza incredibile. Tale livello, non essendo quel livello, non gli bastò e nei successivi due anni si allenò ancora più duramente. Paradossalmente i risultati furono negativi. Più si impegnava a raggiungere quel livello, più se ne allontanava.
Fu allora che decise di prendersi un anno di riposo e di aiutare varie ditte edilizie per la ricostruzione di varie città in giro per il globo[3]. Riuscì anche a mettere da parte un bel po' di Zeni per mantenere se stesso e la madre, tra l'altro.
Aveva poi deciso di ritentare con gli allenamenti e nei quasi ultimi due anni si allenò sotto la guida esperta del maestro Muten. Gli allenamenti con quest'ultimo non lo fecero migliorare molto in quanto a potenza, ma migliorò notevolmente in quanto a tecnica.
 
"Oh, e col tuo allievo? Come va? Sta migliorando il ragazzo?" aveva chiesto all'improvviso Muten.
L'allievo a cui Muten si riferiva era in realtà un'allieva, precisamente una giovane donna di nome Videl. Gohan l'aveva incontrata ed aiutata otto anni prima ad Orange Town, poco dopo l'ultima battaglia contro i cyborg. Dopo quel giorno Gohan la incontrò una seconda volta cinque anni più tardi a Città dell'Est, mentre collaborava con varie ditte per il progetto di ricostruzione mondiale.
Videl lo riconobbe subito quel giorno, invece Gohan ci mise un po' a ricordarsi di lei.
"Ma come non ti ricordi? Era Dicembre di cinque anni fa! Il giorno in cui sono morti i cyborg... insomma non puoi non ricordatene! Li hai distrutti tu! Hai anche salvato la vita a mio padre." aveva insistito la giovane donna. "Per favore insegnami! Voglio che tu mi insegni a fare quelle cose! Quelle magie o come vuoi chiamarle! Per favore! Fammi diventare forte come te! Voglio essere anch'io capace di combattere contro esseri del genere e difendere i miei cari."
Alla fine Gohan si lasciò convincere da Videl e cominciò ad allenarla. Fu proprio grazie a Videl che a Gohan tornò la voglia di allenarsi. Inizialmente aveva intenzione di portare anche lei dal Maestro Muten, ma poi ci aveva ripensato a causa dell'ossessione di quest'ultimo per le giovani ragazze e donne carine; e Videl, Gohan dovette ammetterlo, era veramente carina. Addirittura arrivò al punto tale di mentire al vecchio dicendogli che non stava allenando "una" allieva ma bensì "un" allievo.
"Sì, lei... oh... cioè lui, lui! Lui sta migliorando e anche parecchio!" rispose in fretta Gohan, dopo il lapsus iniziale.
"E' migliorato specialmente nella tecnica del Galleggiamento e nel controllo del Ki. Non è arrivato ancora a sprigionare una gran quantità di energia combattiva, ma non gli manca molto." continuò il Saiyan.
"Bene, molto bene. Beh direi che per oggi abbiamo finito, puoi andare ragazzo. Ci vediamo settimana prossima e non dimenticarti di esercitati!" esclamò Muten.
"Alla prossima allora" disse Gohan facendo un cenno con la mano a mo' di saluto.
Fece per alzarsi in volo ma si bloccò quando si ricordò di non aver chiesto una cosa al vecchio.
"Maestro Muten prima che vada volevo farle una domanda."
"Chiedi pure."
"Ha... ha avuto... ha avuto contatti con Bulma di recente?" Gohan parlò con indecisione iniziale, quasi come se si vergognasse a fare quella domanda.
"No figliolo, non ho contatti con Bulma da... dal funerale di Trunks."
Al solo sentire le parole di Muten, a Gohan venne in mente il giorno del funerale del suo ex allievo.
 
Il giorno stesso in cui sconfisse i cyborg riportò il corpo di Trunks da Bulma. La reazione di quest'ultima, in un primo momento fu semplicemente di tristezza ed angoscia; poi, però, mutò e divenne una tempesta, non di tuoni e fulmini, ma di rabbia e di odio. Ed, essendo morti i due cyborg, l'unico parafulmine rimasto era il povero Gohan.
Due giorni dopo, durante il funerale del giovane Saiyan, Bulma lo accusò di essere lui la vera causa della morte del figlio.
"Gli hai fatto credere di essere abbastanza forte! Lo hai portato tu a questa fine" gli aveva strillato contro.
Gohan cercò di farla calmare e ragionare, così come i suoi amici e parenti, ma Bulma non volle sentir ragioni.
Da quel giorno si isolò dai suoi parenti, dai suoi amici e dal mondo intero. La morte del figlio l'aveva sconvolta psicologicamente.
Gohan per molti giorni cercò più volte di riappacificarsi con lei, ma veniva evitato ed ignorato. Dopo molti tentativi decise di lasciar perdere e tornarsene a casa. Sperò che col tempo quella ferita potesse richiudersi, ma non ci contava troppo. La morte di un figlio non si supera neanche dopo eoni.
 
"Oolong e Pual sono andati a vivere a Città dell'Ovest." Riprese Muten, ridestando Gohan dai suoi ricordi. "Ogni tanto cercano di avvicinare i suoi colleghi di lavoro alla Capsule Corp. e di capire come se la passi; ma a detta loro Bulma è sempre schiva e rimane spesso rinchiusa nel suo laboratorio a fare chissà cosa." concluse il vecchio con tono triste e preoccupato.
Gohan decise di non voler indagare oltre sulla situazione e di andarsene. Aveva una sessione di allenamento con Videl e stava per fare tardi.
Di nuovo stava per volare via e di nuovo si fermò, sta volta fermato dal suo maestro.
"Uh, Gohan... vorrei farti anch'io una domanda, ecco... hai percepito un'aura particolare ultimamente?" gli chiese il maestro.
'Che domanda specifica' pensò Gohan. "No, perché?" chiese dopo aver risposto.
"No... nulla di che." disse il vecchio dopo aver fissato il figlio di Goku a lungo. "Devo essermi sbagliato. Beh... alla prossima allora" concluse Muten facendo con un cenno della mano congedando Gohan.
Il Saiyan fissò il vecchio per un po' prima di andarsene. Mentre volava verso nord, Gohan ripensò molto alla domanda che gli aveva posto Muten: "hai percepito un'aura particolare ultimamente?"
Aura particolare? Che cosa avrà voluto dire?
 
Continua
 
ANGOLO AUTORE:
Ed eccoci con l'inizio della "stagione 2". Lo so. E' venuto molto lungo questo capitolo, ma avevo bisogno di introdurre varie cose quindi... è andata così.
In teoria questo Atto 2 dovrebbe venire più lungo e complesso del suo predecessore, ma cercherò di non esagerare e di non portarlo troppo per le lunghe.
Vi invito, come sempre, a farmi sapere se vi è o non vi è piaciuto tramite recensione. Siate il più sinceri possibile!
Detto questo vi saluto.
Alla prossima!
 
[1] Lo ammetto: non ricordo bene se fosse così il luogo. Abbiate pietà se ho sbagliato la descrizione!
[2] Nome di una delle classiche posizioni che si fanno quando si medita. Googlate giovani lettori!
[3] Sì, proprio così. Dopo cinque anni gli umani non avevano ancora finito di ricostruirsi le città. Questo perché essendoci state parecchie morti, la manodopera scarseggiava. Fila il ragionamento, no? No? 
   
 
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