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Autore: lelouch 25    04/03/2019    0 recensioni
Era il primo giugno del 1941, mentre Germania e Prussia erano a casa loro per definire gli ultimi dettagli dell’ operazione Barbarossa che sarebbe iniziata il 22 giugno, Romano aveva costretto il fratello a tornare a casa.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Antonio restò accasciato a terra dove fino a quel momento aveva abbracciato il suo Lovino fino a sera, non dando segno di volersi riprendere, era come un guscio vuoto.
Quando Veneziano si svegliò cercò inconsciamente il fratello sperando che quello che era successo fosse un incubo, quando realizzò che non lo era lacrime silenziose ripresero a sgorgare sul suo viso; non poteva farcela da solo perciò si diresse verso il telefono per chiamare Germania.
Quando Germania rispose al telefono si aspettava di sentire il solito tono cantilenante di Veneziano:
“ Germania! Germania! Aiutami!”,
invece quando sentì quella voce così flebile e tremante di pianto si preoccupò:
“Veneziano che è successo?”,
Veneziano scoppiò a piangere e tra un singhiozzo e l’altro gli raccontò cosa fosse successo; a fine racconto Germania era sbiancato, subito disse: “ Aspettami lì! Sto arrivando!”.
Quando Germania chiuse la telefonata andò a cercare suo fratello; anche Prussia sbiancò ascoltando il racconto poi disse:
“ West devo avvertire anche Francia!”,
il fratello annuì. 
Francia sentì squillare il telefono, infastidito andò a rispondere, quando sentì la voce di Prussia, la sua voce si fece infuriata:
“ che cavolo vuoi Prusse?, non ti basta aver distrutto il mio paese? Ora attenti anche al mio sonno?”,
Prussia ripose irritato:
“ smetti di fare la prima donna e ascoltami Francis! non è colpa mia o di mio fratello, ma dei nostri capi!, poi apri bene le orecchie, Romano è morto davanti agli occhi di Veneziano e Antonio!”,
gli raccontò tutta la dinamica, Francia sbiancò poi disse:
“ mon Dieu!, Prussia facciamo una tregua e andiamo da loro, non oso immaginare come si stiano sentendo, mi preoccupa soprattutto Antonio…”,
Prussia annuì.
Quando Prussia riattaccò, Francia non riusciva a credere a quello che era successo, nervoso si grattò la testa, nonostante fossero nemici come nazioni, loro rimanevano sempre amici, erano cresciuti insieme, soprattutto lui e Spagna, sapeva del legame fortissimo tra il suo amico e Romano, e sapeva anche come Romano lo avesse cambiato in meglio, lo aveva fatto diventare una persona migliore, e ora Francis aveva paura che con la morte di Romano, Spagna potesse tornare ad essere la nazione spietata e sanguinaria che era stata.
Veneziano piangeva inconsolabile accucciato nel divano, Spagna non si era mosso di un millimetro da dov’era, il suo dolore era talmente forte che non gli permetteva neanche di piangere.
All’alba, Germania, Prussia e Francia entrarono in casa dei due fratelli, quando entrarono nel salone videro una scena pietosa; Veneziano raggomitolato su se stesso e scosso dai brividi di chi sta ancora piangendo e Spagna fermo immobile come una statua di sale sul pavimento, subito Germania si diresse da Veneziano e timidamente lo avvolse in un abbraccio, Veneziano si accucciò immediatamente al suo petto, continuando a piangere, mentre Germania gli accarezzava la schiena per calmarlo. Francia e Prussia si avvicinarono a Spagna, Francia provò a chiamarlo dolcemente ma non ottenne risposta, Prussia provò a scuoterlo ma niente, i due amici si guardarono preoccupati quando videro lo sguardo totalmente spento del loro amico. Francia lo abbracciò dolcemente:
“ cherì, va tutto bene ci siamo noi con te…”,
a quel punto Spagna parve tornare il sé, ma a quel punto lacrime silenziose cominciarono ad uscire dai suoi occhi.
Veneziano aveva esaurito tutte le sue lacrime, aveva gli occhi rossi e gonfi, con voce flebile disse:
“ Lud, dormiresti con me? Non c’è la faccio a stare da solo… ti prego!”, Germania annuì, lo prese in braccio e lo portò nella camera da letto che Veneziano aveva condiviso con il fratello, lo mise sotto le coperte e poi dopo essersi tolto scarpe e giacca si mise anche lui nel letto, abbracciando stretto Veneziano che si assopì subito cullato da quel tepore e dal senso di sicurezza che gli procurava stare tra le braccia di Germania. 
Intanto Antonio piangeva sulla spalla di Francis, mentre mormorava:
“ l’ho perso… l’ho perso per sempre…, perché non li ho fermati prima!, non c’è la faccio…”,
Francia continuò a consolare Spagna anche se sapeva che l’amico era inconsolabile; Francis guardò Gilbert con sguardo triste, non avevano mai visto Antonio così distrutto.
   
 
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