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Autore: BellaLuna    04/03/2019    2 recensioni
Raccolta di storie incentrate sulla coppia Bulma/Vegeta ambientate in diversi Universi Alternativi.
#1: CardCaptorSakura!AU: "La verità era che Bulma avrebbe volentieri ceduto il suo ruolo di cattura carte a Vegeta, e grazie tante!"
#2: Avatar, theLastAirBender!AU: Vegeta, principe dei dominatori del fuoco, scopre che esiste qualcosa di più forte dell'odio per cui valga la pena combattere.
#3: LOST!AU: "Forse, semplicemente, il destino di Vegeta era sempre stato quello di salvarla dalla catastrofe, come il suo quello di salvare lui da se stesso."
#4: Victoria!AU: "Bulma sapeva già come sarebbe andata a finire. Vegeta l'avrebbe guardata e non avrebbe visto nient'altro che una corona. Non avrebbe mai visto una donna, non avrebbe mai visto lei."
#5: TheVampireDiaries!AU
#6: LaBellaAddormentataNelBosco!AU
#7: FullMetalAlchemistBrotherwood!AU
#8: DragonTrainer!AU
#9: GossipGirl!AU
#10: TeenWolf!AU
#11: SKAM!AU
#12: YourName!AU
#13: Mulan!AU
#14: L'IncantesimoDelLago!AU
#15: StrangerThings!AU
[Il Capitolo Uno, il Capitolo Quattro e il Capitolo Quattordici di questa Raccolta partecipano alla "Seasons Die One After Another Challenge Edition!" di Laila_Dahl sul forum di Efp.]
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Quattro: Victoria!AU



A un passo da una gigantesca crisi di nervi, Bulma provò a seminare le chiacchiere inutili di sua madre barricandosi nelle sue stanze, ma quel giorno nulla sembrava avere effetto su di lei, o dissuaderla dai suoi intenti malvagi.
<< I principi e lo zio arriveranno domani pomeriggio, Bulma! >> esordì, dopo che - senza essere nemmeno stata invitata- aveva letteralmente fatto irruzione in camera sua.
Se avesse potuto, Bulma avrebbe urlato esasperata, per poi staccarsi la coroncina di diamanti dalla testa e gettargliela contro, ma questo atteggiamento sarebbe stato imperdonabile e oltremodo indecoroso.
Non era più solo una ragazza ormai, ma la Regina del Regno della Città dell’Ovest e doveva comportarsi di conseguenza.
<< Ve l’ho già detto, madre! Non sposerò mai il principe Vegeta, qualsiasi cosa voi possiate dire o fare la mia decisione non cambierà.>>
<< Ma perché mai? Perché devi sempre essere così ostinata? >>
<< Perché non ho bisogno di un altro stupido pretendente pronto a sbavare sulla mia corona, e intanto giudicarmi con sufficienza solo perché sono una donna! >>
Bulma non pensava fosse una cosa così difficile da capire. Più aveva a che fare con queste cose, più era convinta che il matrimonio non fosse qualcosa di adatto a una come lei.
Qual era il problema in fondo? Molte altre Regine avevano regnato nella Città dell’Ovest senza avere un marito ben prima che lei nascesse.
Dopo che sua madre Anna Bolena venne decapitata per alto tradimento, sua figlia la Regina Elisabetta decise che non avrebbe mai sposato un uomo e sposò invece il suo paese.
Ecco, quello era il modello di regina a cui Bulma aspirava da sempre, mentre l’unica cosa che sua madre invece aveva sempre voluto era metterle un guinzaglio intorno al collo.
Come se non fossero già stati abbastanza tutti quegli anni passati nella completa solitudine di Kensington, facendo finta di non sentire i complotti che Lord Gelo sussurrava a sua madre nelle orecchie, tutte le volte in cui l’aveva chiamata sciocca ragazzina, tutte le volte che aveva riso di lei alle sue spalle, che fosse per la sua goffaggine o perché a diciassette anni era ancora bassa come una bambina.
No, non avrebbe mai più permesso a nessuno di farla sentire a quel modo, un giocattolo, una bambola stupida nelle mani di qualcuno che credeva di poter avere il controllo dei suoi pensieri, della sua voce.
Per smaltire la rabbia cominciò a fare avanti e indietro per la sua stanza, intanto che la lady sua madre si accasciava su una poltrona con fare sfinito.
<< Bulma... >>
Il tono che usò per richiamarla, quel tono che Bulma tanto odiava perché per tutta la sua vita era sempre riuscito a farla sentire così piccola e inesperta e inadeguata a tutto, fece al fine scattare la molla, sciogliendole la sua celebre lingua biforcuta.
<< Ditemi perché mai dovrei sposare Vegeta?! >>
Sua madre alzò il mento con fierezza, iniziando a sventolarsi con uno dei suoi ventagli << Perché a ogni donna serve un marito, persino a una regina.>> le rispose, come se fosse ovvio, come se lei fosse troppo limitata per capirlo da sola.
“Povera, piccola, stupida, Bulma…”
Le sfuggì un verso sprezzante, mentre reprimeva la voglia di spaccare tutto, stringendo troppo forte le gonne del suo ampio vestito << Ma certo! Così da poter avere un uomo sempre pronto a ricordarmi come dover essere o non essere una buona Regina, giusto madre? >>
La lady sua madre aprì la bocca per replicare e poi la richiuse, preferendo non cedere alle sue provocazioni e provò subito a deviare il discorso dove voleva << Tuo cugino Vegeta è un giovane molto affascinante, sai? Inoltre ho sentito dire che è anche estremamente... >>
<< Noioso! >> riuscì a interrompere la sua sviolinata prima che iniziassero a sanguinarle le orecchie << Sempre in silenzio, in disparte, con quell’aria severa, come se fosse l’unica persona intelligente presente nella stanza e nessuno fosse all’altezza della sua regale considerazione.>>
C’era un modo che la sua guardarobiera Chichi aveva utilizzato una volta per definire un atteggiamento del genere, qualcosa che aveva a che fare con il bastone di una scopa e il didietro di qualcuno, ma Bulma non detestava sua madre a tal punto da usare un simile linguaggio in sua presenza per poi vederla morire di infarto nella sua stessa stanza.
Comunque, Vegeta era veramente troppo rigido e legnoso per i suoi gusti.
Non sorrideva mai. Probabilmente non era nemmeno capace di farlo.
Stavolta, sua madre non riuscì a trattenere un sospiro esasperato, sbuffando come una vecchia teiera, prima di alzarsi e venirsi a piazzare davanti a lei, e provare a calmare posandole le mani sulle spalle.
<< Ti chiedo solo una possibilità, Bulma, un incontro formale. Domani il Principe Vegeta e il Principe Goku saranno qui accompagnati dallo zio Beerus, e l’unica cosa che voglio é che tu li accolga nel modo più consono a una Regina.>>
La giovane si staccò dalle mani delle madre in malo modo, come il suo tocco le bruciasse la pelle.
C’era stato un tempo in cui tutto quello che avrebbe voluto era il tocco gentile di sua madre, ma lei era troppo occupata a complottare alle sue spalle insieme a Lord Gelo per ottenere la reggenza per accorgersene. E adesso era troppo tardi.
<< Non ho bisogno che tu mi dica come fare ad accogliere gli ospiti nel mio palazzo! >> puntualizzò, ma quel giorno sua madre non sembrava proprio in vena di mollare la presa e continuò a incalzarla << Quindi lo incontrerai? >>
C’erano solo due modi in cui poteva sbarazzarsi di lei in quel momento, ragionò Bulma, uno era davvero spiacevole e poco elegante, l’altro era far finta di aver ceduto sulla questione.
Scelse il secondo perché aveva passato tutto il giorno a discutere di guerra con il primo ministro e ora aveva solo voglia di uscire fuori dal suo corpetto e mettersi a dormire.
<< D’accordo. Domani concederò al principe Vegeta un incontro. Ma solo uno.>> il volto di sua madre si illuminò all’istante e il suo trillo di gioia si diffuse in tutta la stanza.
<< Oh, tesoro, come sono felice! Sono sicura che non te ne pentirai affatto! Che felicità! >>
“Non me ne pentirò affatto... come no...”
Bulma sapeva bene come sarebbe andata a finire. Vegeta l’avrebbe guardata e non avrebbe visto nient’altro che il partito migliore sulla piazza internazionale.
L’avrebbe guardata e avrebbe visto solo un trono e una corona.
Non avrebbe mai visto una donna, non avrebbe mai visto la vera lei.

***
 
Il principe Vegeta, quarto del suo nome, ricordava bene l’ultima volta che era stato in compagnia dell’allora ancora principessa del Regno della Città dell’Ovest.
Avevano quattordici anni e si erano stati antipatici quasi fin da subito, lui troppo abituato a starsene per i fatti suoi, dedito ai suoi studi o ai suoi esercizi di scherma, e lei invece a chiacchierare vivacemente con chicchessia, a fare battute di spirito, a danzare e cantare e suonare e a dedicarsi a tutte quelle altre attività che Vegeta aveva sempre trovato particolarmente inutili.
In comune avevano poco o niente – in realtà non è che si fossero sforzati poi tanto per conoscersi meglio quattro anni fa – ed era evidente che erano entrambi due persone molto orgogliose.
Nessuno dei due avrebbe mai davvero fatto il primo passo – di sicuro non lui, dopo che Bulma lo aveva così sfacciatamente umiliato quella volta che aveva rifiutato di danzare con lei.
“Cosa vi succede, mio principe, avete per caso due piedi sinistri? O forse non siete capace di memorizzare pochi semplici passi?”
Dio, quanto sapeva essere odiosa.
<< Io e Bulma non siamo compatibili! >> aveva provato a far ragionare Beerus, durante il viaggio in carrozza che li avrebbe portati a Buckingham Palace, percorrendo i viali dagli alberi ancora spogli e ricoperti da cristalli di ghiaccio per via delle ultime gelate invernali.
Suo zio lo aveva guardato con quel suo sguardo che prometteva solo morte e distruzione totale. Seduto alla suo sinistra, Goku invece aveva trattenuto una risatina, quel traditore.
<< Sposare la Regina Bulma è il tuo destino, Vegeta. Mettitelo in testa una buona volta e smettila di seccarmi. I viaggi in carrozza già mi annoiano a morte, senza che tu ci metta anche il tuo.  >>
<< Lei non mi sopporta, e l’antipatia è reciproca! >>
<< Oh, Vegeta andiamo, non sarai ancora seccato per quella volta che ti ha costretto ad indossare quell’uniforme imbarazzante, non è vero? >>l’unica dote che Goku avesse mai dimostrato d’avere da quando era nato, pareva essere quella di aprire la bocca solo per rendere situazioni spiacevoli ancora peggiori.
<< Sta zitto, Kakaroth. Non capisci niente.>>
<< Accidenti, se penso alla faccia che avevi quando ti ha detto quelle cose al ballo... >>
<< Ti ho detto di stare zi- >>
<< Smettetela tutti e due! Non mi importa niente di quello che è successo quattro anni fa, Vegeta. Il passato è il passato, ma questo è il tuo momento, e sappi che non accetterò nessun fallimento da parte tua. Entro la fine della settimana tu dovrai convincere quella benedetta ragazza a chiederti di sposarti, ti è chiaro o no? >>
Vegeta represse da un lato la voglia di spaccare la faccia a Goku – lui e quella sua cattiva abitudine di metterlo sempre in imbarazzo, quel deficiente! – dall’altra quella di scaraventare suo zio fuori dalla carrozza Reale.
Se ci teneva tanto, perché non la sposava lui Bulma?
I suoi occhi gialli lo scrutarono a fondo, pericolosi come quelli di un felino che sta per fare un balzo sulla sua preda.
Che strazio!
Il giorno in cui si sarebbe finalmente liberato della sua presenza non sarebbe mai arrivato troppo presto.
<< D’accordo. Ho capito. >>
Tanto sapeva già come sarebbe andata a finire.
Bulma gli avrebbe rivolto giusto un’occhiata, qualche parola di cortesia, per pura educazione, e poi entrambi avrebbero ricominciato a ignorarsi come sempre.
Per quel che lo riguardava, poteva anche tenersela la sua benedetta corona!
 
***
 
L’incontro si era al fine svolto quasi in maniera indolore.
Vegeta aveva solo criticato il suo modo di suonare –dovreste allenarvi di più durante il giorno, maestà – e il fatto che facesse sempre troppo freddo nel loro benedetto paese, e per il resto, come si era aspettata, era rimasto per la maggior parte di tempo in disparte, vicino al caminetto acceso, e in perpetuo silenzio.
In silenzio a fissarla.
Un tempo l’aveva guardata come si guardava una bambina che aveva dimenticato di fare i compiti a casa e per questo si meritava di finire in punizione in un angolo, a meditare profondamente sui suoi sbagli da mocciosa maldestra, e quell’atteggiamento le aveva dato sui nervi.
Mentre quella sera, c’era stato qualcosa di diverso nel suo sguardo, qualcosa di nuovo.
L’unica vera conversazione che avevano tenuto per più di qualche minuto riguardava la politica e lui si era dimostrato interessato ai suoi discorsi come anche alle sue opinioni, e le aveva dato risposte concise ma sincere, senza lusingarla ma senza nemmeno dargliele tutte vinte.
Era stato piacevole, per quanto breve.
Qualcosa che non si era minimamente aspettata.
E c'erano anche stati dei momenti, (quando le loro mani si erano sfiorate, per esempio), in cui Bulma, nonostante i gelidi spifferi invernali che penetravano dalle finestre, aveva sentito un'ondata di calore prendere vita dal suo ventre fino a colorarle di rosso acceso le guance.
<< Pensi che il principe sia bello? >> chiese a Chichi quando ormai si fu ritirata nelle sue stanze, mentre la ragazza l’aiutava a spogliarsi per mettersi a letto.
<< Non mi sembra appropiato da parte mia, vostra altezza... >>
<< Su, rispondimi e basta, per favore.>>
<< D’accordo, allora sì, maestà, il principe è davvero un bel giovane.>>
Bulma alzò prima un piede e poi l’altro, aiutando Chichi a sfilarle la gonna.
<< Ma non sorride mai... >> ragionò ad alta voce, e almeno quella era una cosa che non era cambiata.
Era stato sempre un ragazzino serio, Vegeta, e qualunque cosa Bulma facesse nulla sembrava poter scheggiare il suo perfetto aplomb.
Vedendola sopra pensiero, Chichi le lanciò uno sguardo d’intesa << No, non sembra qualcosa a cui il principe sia molto abituato.>>
Come spesso le accadeva quando erano sole la sera lei e Chichi - e la corona scivolava via dal suo capo, permettendo alla ragazza che era in lei di riemergere - Bulma lasciò che la sua bocca parlasse prima che il suo regale cervello le desse il consenso << Per questo vorrei che lo facesse almeno una volta per me.>> e lo sguardo vagamente malizioso che Chichi le rivolse, bastò a farle andare a fuoco le guance.
<< Deduco, vostra maestà, che anche voi abbiate notato un certo non so che nel principe, dico bene? >>
 
***
 
<< Lei ti piace un sacco, non è vero? >>
Vegeta era immerso nella lettura di un buon libro, quando Goku il fastidioso era rientrato all’attacco.
Adesso non poteva starsene in santa pace nemmeno nella sua stanza, maledetto lui.
<< E’ decente, ecco... >>
<< Decente? E tu intendi conquistare il suo cuore in questo modo? Limitandoti a qualche risposta laconica durante una conversazione noiosa, e a fissarla come se volessi strapparle i vestiti di dosso? >>
Se avesse potuto aprire una buca sul pavimento e seppellirsi lì dentro, in quel momento Vegeta l’avrebbe fatto più che volentieri.
Dio, perché fra tutti i cugini a lui era capitato quello più deficiente?
<< Punto primo, Kakaroth, la politica non è noiosa, sei tu che non la capisci, è diverso. Punto secondo io non la stavo fissando affatto.>>
<< Si, come no. Il suo petto era giusto in direzione del tuo sguardo allora? >>
<< Precisamen- no! Voglio dire, certo che non era- ma te ne vuoi andare una buona volta! >> gli lanciò contro il libro, e il ragazzo lo schivò ridendo divertito.
<< Va bene... va bene... stai calmo. Comunque, lo vuoi un consiglio spassionato? >>
<< No.>>
<< E io te lo dico lo stesso. Se proprio non riesci a tirar fuori la vena poetica che è in te, allora non limitarti a fissarla e basta, ma agisci. Falle vedere che tieni a lei.>>
Vegeta gettò il capo all’indietro con fare esasperato.
Agire e basta. Dimostrare a Bulma che teneva a lei. Era più facile a dirsi che a farsi.
Non appena Goku abbandonò la stanza, Vegeta si buttò a capo fitto sul suo letto e, una volta chiusi gli occhi, ripensò all’incontro avvenuto quel tardo pomeriggio con la Regina.
La sua bellezza era un fatto evidente, chiunque a guardarla ne sarebbe rimasto rapito, con quella pelle liscia e levigata, gli enormi occhi azzurri, le labbra piene e quel modo furbo che aveva di sorridere quando stava per lanciare una delle sue leggendarie battutine sarcastiche.
Ma c’era dell’altro, qualcosa che forse prima non era stato capace di cogliere in lei perché l’ombra di sua madre e di Lord Gelo non le avevano permesso che emergesse del tutto.
Bulma era una monarca appassionata, intelligente, attenta.
Aveva conquistato la fiducia dei ministri, combattuto i pregiudizi che gli altri nobili avevano sul suo ruolo in quanto donna, e dimostrato da sola di poter essere forte e compente e indipendente tanto e forse meglio di un Re.
Se un tempo la principessa Bulma – dispotica e volubile – era stata la persona più lontana a quella che, un giorno, lui avesse mai voluto avere al suo fianco per il resto della sua vita, la Regina Bulma era tutta un’altra storia.
E non per quella benedetta corona, o per il potere a cui mirava lo zio Beerus, ma perché lei era vera.
Bulma non mentiva, non aveva schemi, non indossava alcuna maschera e sapeva comunque essere la più scaltra fra i monarchi e al tempo stesso la più divertente, intelligente, sensibile giovane donna che avesse mai conosciuto.
Quindi, forse Goku aveva ragione – quale miracolo! – ed era arrivato davvero il momento d’agire.
Forse, piani per la conquista del mondo a parte, persino Beerus aveva avuto ragione.
Sposare Bulma era il suo destino.
 
 
FINE#4



NOTE DELL’AUTRICE...
Rieccomi anche oggi con una nuova storia e un nuovo universo alternativo che spero vi siano piaciuti :)
Il fandom scelto per oggi è quello della Serie TV Victoria, e molti dei dialoghi qui presenti sono ripresi proprio dal telefilm, quindi stavolta mi sono davvero mantenuta molto fedele all’originale.
Victoria e Albert a me ricordano davvero molto Bulma e Vegeta, perciò non mi sono davvero dovuta sforzare più di tanto per immaginare i nostri due protagonisti in queste loro versione ottocentesche.
Spero che il risultato vi sia piaciuto e di poter leggere qualche vostra opinione a riguardo.
Alla prossima!

BELLALUNA
  
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