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Autore: Maki Tsune    09/03/2019    1 recensioni
Alla gilda era una giornata come tante, confusionaria e piena di risse di cui Erza mise a tacere colpendo i responsabili.
Gray questa volta si stava godendo le risate per quelle risse, di cui non vi era partecipe, con in mano un boccale e Juvia seduta accanto.
All'improvviso le porte della gilda si aprirono e una sola figura malconcia si presentò.
Calò il silenzio a Fairy Tail e soltanto l'affanno di quella persona si riusciva a stento a sentire.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Charle, Gray/Juvia, Lyon Bastia, Un po' tutti, Wendy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Lo yukitoko rimase in apnea tornando alla sensazione di morte che provò durante l'ipotermia.
Il freddo. La sensibilità al corpo che lo abbandonava, mentre i suoi compagni samurai combattevano e sentiva cozzare le loro spade. Nessuno aveva tempo per lui e per guarire la sua ferita. Erano in battaglia e chi rimaneva indietro, restava indietro. La loro missione era più importante della loro stessa vita.
Moribondo nella neve, almeno poteva morire in pace mentre un vento gelido soffiava sul suo viso. Quel soffio portò nel suo pensiero la moglie che non aveva mai amato, ma essendo la donna dei venti e il suo amore per il samurai sincero, gli scagliò una maledizione in modo che potessero stare insieme almeno nell'aldilà.
Il samurai morì d'ipotermia ma il suo corpo si risvegliò sentendosi in trappola in un blocco di ghiaccio. La sua spada era nascosta dietro la sua schiena, perduta durante l'incontro, cui alzandosi la riprese in mano e la utilizzò facendo morire della sua stessa sorte le persone che si perdevano in mezzo la neve, rimanendone intrappolati, creando un vortice di gelo.
Durante il suo lungo viaggio, verso la fine del periodo invernale, decise un giorno di meditare su un colle di bambù.
Quel che vide lo incuriosì talmente tanto che andò a controllare.
Si diresse verso un grande lago seguendo quel nuvolone di pioggia concentrato in quell'unico punto.

Sbirciò e si innamorò.
L'ameonna si stava lavando come i gatti, leccando le gocce di pioggia che scivolavano sul suo corpo nudo. Nonostante la donna avesse la pelle rugosa e non avesse la sua bellezza giovanile, lo yukitoko se ne innamorò perdutamente e la corteggiò con delle rose di ghiaccio.
L'ameonna rimase al gioco e i due parlarono conoscendo uno qualcosa dell'altro, ma non tutto. Passarono così le notti, incontrandosi sempre al lago e conoscendosi meglio, finché una notte lei non si presentò al loro punto d'incontro. Preoccupato, lo yukitoko andò a cercarla nel villaggio e ciò che vide lo sconcertò. L'ameonna stava facendo razzia di bambini e malediva le madri che non volevano consegnarle i figli piccoli. Vedendo ciò lo yukitoko intervenne e cercò di farla rinvenire con modi rudi.
L'ameonna gli disse tutta la verità sulla sua natura. Con il volto rigato dal pianto, la maledizione le imponeva di rapire i bambini ogni notte di pioggia anche contro le sue volontà.
Aveva paura che l'avrebbe lasciata per sempre e invece l'amore dello yukitoko era più forte di quanto credesse e cercò una soluzione, almeno di ridurre le vittime d'infanti. Ma nel frattempo le restituì la bellezza perduta. Il corpo tornò in fiore con la pelle di pesca, i capelli corvini e le labbra rosee.

Nei suoi viaggi, lontano dall'ameonna, trovò una sacerdotessa che stava purificando delle anime dannate e le chiese aiuto.
La sacerdotessa ascoltò la storia dello yukitoko e con un incantesimo gli regalò un ombrello di bambù roseo tradizionale giapponese.
"Questo ombrello la aiuterà a controllare il suo potere. E se non dovesse bastare, dovrai creare un talismano che ora ti insegnerò a costruire."
La sacerdotessa gli indicò tutti i passaggi per costruire il talismano e gli insegnò anche un incantesimo per aiutarla a mantenere la calma.
La sacerdotessa non aveva nulla in contrario ai demoni che sapessero vivere con la loro maledizione e che non facessero nulla di male ad altri, ma quando esageravano o non rispettavano i patti presi con lei, li puniva o li purificava.
Lo yukitoko ringraziò la sacerdotessa e prese l'ombrello da regalare alla sua amata, mantenendo in mente ciò che aveva appreso. Si rimise in viaggio e tornò dove i due amanti vivevano assieme.

Insieme trovarono un posto per loro, tra gli alberi lontani dai villaggi e vicino al loro lago. Vissero senza il peso della maledizione, grazie all'ombrello che lo yukitoko le regalò quando tornò a casa, finché l'ameonna non rimase incinta.
Era riuscita a controllarsi quando lo yukitoko le era accanto, ma quando andava via, il controllo svaniva e l'ombrello non l'aiutava più come prima.
La voglia di rapire bambini e mangiarli tornò a sopraffarla e a renderla nervosa sapendo che dentro di lei si stava formando un neonato.
Quando lo yukitoko tornò a casa da un viaggio di una settimana e la vide lesionata alle braccia e al grembo con segni di graffi, le chiese delle spiegazioni.
"Non riesco più a controllarmi. Sono consapevole che dentro di me ci sia un bambino. Un tenero e succulento bambino... E questo mi sta facendo impazzire!" si portò le mani ai capelli iniziando a urlare disperata, piangendo e al di fuori si mise a piovere più forte e su tutto il continente.
A quel punto, lo yukitoko decise di creare il talismano e rinforzarlo con l'incantesimo per mantenere calma la sua amata visto che nel suo grembo c'era un maschio.
A quei tempi avere un maschio era ben visto e assai desiderato, per questo non poteva permettere all'ameonna di farsi del male.
Prese un fazzoletto di stoffa e lo appallottolò, su di esso ci appoggiò un altro fazzoletto e con una radice, come fosse un nastro, lo legò sotto alla palla che aveva creato in precedenza e così creò una specie di fantasmino. Donò il teru teru bozu alla sua amata dopo aver infuso sull'oggetto l'incantesimo e preparò delle campanelle che mise tutto attorno alla casa.
L'ameonna si calmò e la pioggia diminuì sempre di più fino ad arrivare il sole, tornando amorevole e dolce mentre il compagno le canticchiò una filastrocca.
   
 
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