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Autore: BellaLuna    10/03/2019    1 recensioni
Raccolta di storie incentrate sulla coppia Bulma/Vegeta ambientate in diversi Universi Alternativi.
#1: CardCaptorSakura!AU: "La verità era che Bulma avrebbe volentieri ceduto il suo ruolo di cattura carte a Vegeta, e grazie tante!"
#2: Avatar, theLastAirBender!AU: Vegeta, principe dei dominatori del fuoco, scopre che esiste qualcosa di più forte dell'odio per cui valga la pena combattere.
#3: LOST!AU: "Forse, semplicemente, il destino di Vegeta era sempre stato quello di salvarla dalla catastrofe, come il suo quello di salvare lui da se stesso."
#4: Victoria!AU: "Bulma sapeva già come sarebbe andata a finire. Vegeta l'avrebbe guardata e non avrebbe visto nient'altro che una corona. Non avrebbe mai visto una donna, non avrebbe mai visto lei."
#5: TheVampireDiaries!AU
#6: LaBellaAddormentataNelBosco!AU
#7: FullMetalAlchemistBrotherwood!AU
#8: DragonTrainer!AU
#9: GossipGirl!AU
#10: TeenWolf!AU
#11: SKAM!AU
#12: YourName!AU
#13: Mulan!AU
#14: L'IncantesimoDelLago!AU
#15: StrangerThings!AU
[Il Capitolo Uno, il Capitolo Quattro e il Capitolo Quattordici di questa Raccolta partecipano alla "Seasons Die One After Another Challenge Edition!" di Laila_Dahl sul forum di Efp.]
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO DIECI: TeenWolf!AU
 


Vegeta sa che non merita di essere salvato, sa, che in un mondo giusto, in un mondo perfetto che non esiste, tutte le torture che sta subendo da Gelo sono soltanto il risultato delle sue azioni.
È quello che si merita per essere stato uno dei lupi di Freezer, per aver ucciso e cacciato e ridotto in pezzi tutta quella gente innocente, non perché fosse nella sua natura – non tutti i mostri fanno cose mostruose – ma perché era più semplice, perché era un palliativo facile e piacevole, affondare le zanne nel corpo caldo di qualcuno, e dimenticare, dimenticare tutto... l’incendio che gli aveva portato via la sua casa, la sua famiglia, il modo atroce con cui aveva tradito il suo ex branco solo per essere un alfa, solo per riuscire a far parte del branco di alfa di Freezer e sentirsi più potente, più forte, calpestando arti e carne e membra di persone con cui era cresciuto da tutta una vita.
Per tutto ciò che aveva fatto – per tutte le vite che aveva spezzato per gioco, per divertimento, perché Freezer voleva che lo facesse e lui non si era ribellato- questa era la punizione, l’inferno che gli spettava.
C’era stato un tempo in cui era riuscito a seppellire la sua coscienza da qualche parte, mentre una voce spettrale nella sua testa continuava a ripetergli perché non assecondare i suoi istinti? Perché far finta di essere quello che non era più? Che cosa sarebbe cambiato?
Nulla avrebbe potuto restituirgli ciò che aveva perso, nulla avrebbe potuto cancellare quella sfumatura rossa dai suoi occhi e quindi tanto valeva mostrare zanne e artigli e perdersi nell’ebrezza della caccia, perché umano Vegeta non si era sentito mai e allora perché vedere gli esseri umani in modo diverso da semplici prede?
Era una delle leggi della natura, in fondo: il predatore che uccide la preda, era qualcosa che la natura aveva stabilito dall’alba dei tempi, qualcosa che era nata e cresciuta con il mondo, quindi chi era lui per sottrarsi a quell’istinto vorace e predatorio che gli scorreva violento nelle vene?
Era solo un altro mostro fra tanti, un’altra anima perduta fra le tante, un ragazzino orfano che era stato strappato alla sua famiglia e cresciuto insieme all’alfa degli alfa, all’incarnazione del male.
Ma non era mai stato Freezer a fare di lui un assassino, quella era una strada che Vegeta aveva tracciato da solo, percorrendola con le sue gambe, e sarebbe stato da vigliacchi, da ultimi dei codardi dire che ogni cosa terribile che avesse fatto in realtà era stata mera sopravvivenza, sicchè non sarebbe durato due giorni dentro il branco di Freezer se non avesse sin da cucciolo imparato come tirar fuori le zanne, come far risplendere i suoi occhi d’azzurro.
La verità era che non meritava di essere salvato, tanto quanto non avrebbe mai dovuto meritare di essere amato.
Eppure, per qualche incomprensibile ragione, era successo.
Prima era stato salvato da Goku – il vero alfa, il lupo mannaro leggendario che aveva ucciso Freezer – e adesso stava per essere salvato da una semplice ragazza umana.
Vegeta non ricorda molto dei suoi giorni di prigionia a Eichen House, se non le torture a cui il Dottor Gelo lo supponeva ogni giorno per cercare di capire come avvenisse la mutazione genetica che rendeva il suo corpo così forte e veloce, i suoi sensi più acuti di qualsiasi essere umano, e il suo corpo capace di rigenerarsi anche da ferite in apparenza mortali.
Non era che una cavia per lui, un animale, un aborto della natura, un mostro, che forse era anche quello che Vegeta aveva sempre pensato di se stesso senza mai aver avuto il coraggio di ammetterlo.
Ricorda la sedia in cui lo aveva legato, lo strozzalupo che gli aveva ficcato nelle vene per non renderlo capace di ribellarsi, di usare la sua forza sovrannaturale per sfuggire da lui, e strappargli via il cuore dal petto per tutto ciò che gli stava facendo.
Ricorda di essere stato trascinato sanguinante dentro il suo laboratorio, legato a una sedia, e visto gli strumenti di tortura poggiati sopra la scrivania del dottore, che con uno sguardo freddo e sterile – privo di qualsiasi emozione, come se non stesse infliggendo pene inimmaginabili a un adolescente, ma a un essere privo di coscienza, privo di quelle qualità che facevano di lui un essere umano, e forse era davvero così, forse quelle qualità Vegeta non se l’era guadagnate mai, e quindi era giusto che Gelo lo trattasse come l’alieno che era.
E poi, la porta era saltata per aria, e qualcuno aveva fatto irruzione nella stanza gridando il suo nome.
Aveva visto Bulma, con la sua mazza da baseball in mano, tirare un colpo perfetto alla testa di Gelo che si era accasciato a terra come una marionetta a cui avevano appena tagliato i fili.
La ragazza era vestita in maniera ridicola come sempre – camicia a quadri, sopra una t-shirt con una stampa nerd su quel gruppo di super eroi della marvel che le piacevano così tanto – e aveva il viso stravolto e sudato come se avesse dovuto attraversare la bocca dell’inferno per riuscire a raggiungerlo.
Non appena lo vede, gli corre incontro, iniziando a strappar via i lacci che lo legano stretto ai polsi e alle caviglie.
<< Va tutto bene, Vegeta. Siamo qui. Siamo venuti a salvarti. Tra poco ti riportiamo a casa.>>
La verità era che un vero branco – dei veri amici disposti a tutto, persino a morire pur di salvarti – Vegeta non se l’era mai meritato.
Così come non si era mai meritato quel sentimento travolgente che vede adesso riflesso nello sguardo, acceso dalle lacrime e dalla preoccupazione, negli occhi di Bulma.
<< Sei tornata da me... >>
Gli aveva detto di non cercarlo più, aveva troncato con lei nella maniera più brusca e crudele possibile, perché era stato un codardo e quando aveva capito che il loro legame stava diventando tropo forte, quando aveva capito che Bulma era ormai diventata una sua debolezza – e le debolezze portano solo morte e sangue – aveva preferito tagliare la corda e lasciare indietro tutti.
Aveva preferito mettere a tacere ancora una volta il suo cuore e la sua coscienza, pur di non riconoscere che una parte di lui, invece, umana lo era sempre stata, perché l’amore non è qualcosa che appartiene alle bestie, o ai mostri, ma qualcosa di tremendamente umano, qualcosa che lui mai avrebbe pensato di poter provare di nuovo, da quando aveva visto tutta la sua famiglia morire dentro un rogo, e i suoi occhi si erano dipinti di azzurro dopo la prima vittima che aveva assassinato qualcuno, solo perché devastato dal dolore e dalla rabbia.
E invece Bulma – nonostante sapesse bene tutti gli orrori che avesse commesso, nonostante sapesse che ormai era più un lupo che un ragazzo – non aveva comunque esitato a porgergli una mano, non aveva esitato a dirgli “ora fai parte del branco anche tu, perciò piantala di fare il lupo solitario e cerca di renderti utile!”, non aveva esitato a fidarsi di lui tanto da cedergli addirittura il suo fragile cuore umano.
E adesso, nonostante sapesse di averla ferita, di averla umiliata – a me di te non me n’è mai importato niente, eri solo un passatempo come un altro e ora mi sono stufato, e addio! – era comunque venuta a salvarlo, era comunque tornata per lui.
Mentre prova ad aiutarlo a rimettersi in piedi, il corpo del dottore ancora svenuto per terra, mentre l’allarme di quarantena risuona per tutto il manicomio, la vede trattenere indietro le lacrime e annuire.
<< Certo che sono tornata, chi credevi di prendere in giro con la tua uscita di scena penosa? Non puoi pensare di darmela a bere così facilmente, sono un fottutissimo genio io, che cosa credi? >>
<< Devi andartene o faranno del male anche a te… >> riesce a biascicare, nonostante senta la testa pesante, e tutta la stanza girare vorticosamente intorno a lui.
Solo Bulma è immobile, solo lei è punto costante in quel mare di tormento.
La sua ancora.
<< Vegeta, ora sono seria, sta zitto e lascia che sia io per una volta a salvarti il culo, va bene? >>
Vorrebbe risponderle di non fare l’idiota, vorrebbe dirle che non merita affatto tutto ciò che sta facendo per lui, tutto ciò che sta rischiando per lui, che è solo un mostro e merita di morire nel peggior modo possibile.
Vorrebbe dirle grazie, vorrebbe dirle che gli dispiace da morire per averle fatto a pezzi il cuore - distruggendo nel mentre anche il suo-, e vorrebbe dirle che è un bugiardo, vorrebbe dirle che è un vigliacco, ma qualsiasi cosa la sua mente confusa dallo strozzalupo stesse pensando di articolare, viene bloccata in anticipo dalla ragazza, che preme con forza le labbra sulle sue e poi gli dice fissandolo dritto negli occhi << Adesso, aiutami ad aiutarti, ok? Io non sono abbastanza forte per trasportarti da sola, quindi dobbiamo raggiungere l’ala A del manicomio, dove ci aspettano gli altri per portare avanti quello che resta del piano B.>>
<< Piano B? >>
<< Esatto, il piano A era talmente pessimo che lo abbiamo scartato a prescindere.>>
Solo Bulma poteva riuscire a fare sarcasmo mentre si trovano dentro un manicomio, in cui scienziati pazzi che danno loro la caccia sono in agguato per i corridoi, con teaser e forconi.
<< Hai capito quello che ti ho detto? >> le sue mani sono delicate sulle sue guance, sono balsamo su tutte le ferite che è stato costretto a sopportare per niente – perché nemmeno un mostro, forse, meritava ciò che il Dottor Gelo aveva provato a fare con il suo corpo – sono ciò a cui si era aggrappato in quelle due terribili settimane per non uscire del tutto fuori di testa, per non perdersi per sempre nell’oscurità verso cui Gelo lo stava spedendo.
Con le poche forze che ha ancora in corpo, annuisce, continuando a tenere gli occhi fissi su Bulma, come ad accertarsi che lei fosse davvero reale, e non un’illusione dettata dalla follia del dolore.
<< Sì cosa? >> le chiede ancora lei, e Vegeta sa che non si sta riferendo solo alla situazione in cui si trovano adesso ma ad altro, perché la conosce troppo bene e sa riconoscere ogni inflessione della sua voce e quella che ha appena usato significa sto cercando di darti una seconda occasione, per favore non farmene pentire.
Così, perché è solo stanco di essere un essere umano a metà, un mostro a metà, e vuole che Bulma lo riempia di qualcosa che non sia solo dolore e morte, di qualcosa che sia vero e reale, e puro e bello come lei, le risponde: << Aiutami.>>
 
 

FINE#10
 
 

NOTE DELL’AUTRICE…
Eccoci al decismo capitolo, dove troviamo i nostri protagonisti teletrasportati nell’universo di TeenWolf.
Per chiunque abbia seguito la serie, penso sia chiaro il riferimento a un episodio della quinta stagione, dove Lydia viene tenuta prigioniera e Stiles corre a salvarla.
Il punto di vista è quello di Vegeta, che qui è meno orgoglioso del solito e più rassegnato, più divorato dai sensi di colpa di un’intera vita passata solo a distruggere e non creare mai niente, un Vegeta forse più vicino a quello della saga di Buu, dove ha ormai accettato che c’è anche del buono in lui ed è pronto ad aiutare ed essere aiutato dagli altri (sempre alla sua maniera molto saiyan, ovviamente xD).
Quando scrivo i punti di vista di Vegeta ho sempre paura di fare danno, perciò scrivetemi e segnalatemi se va bene oppure no, se è abbastanza IC (abbastanza mi va bene, visto che ci troviamo in universo alternativo) oppure totalmente OOC.
Grazie a chi è riuscito a leggere fino a qui, e un grazie speciale a “Il Corsaro Nero” che recensisce sempre i miei capitoli! <3
Alla prossima,
BellaLuna
  
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