– Dico solo che dovresti considerare i rischi, e non gettarti a capofitto nelle situazioni, – dice Frank a denti stretti, ed è chiaro che stia per perdere le staffe. Continua ad aprire e chiudere i pugni, e Hazel si spaventerebbe, se non lo conoscesse così bene. Leo non sembra nemmeno farci caso, arrabbiato com'è.

– Considerare i rischi, io? Frank, hai intercettato un'ampolla di fuoco greco con il tuo corpo! – esclama, e Frank trasale al ricordo, anche se cerca di non darlo a vedere. Se Hazel non fosse dalla sua parte, in questa vicenda, lo avrebbe già strigliato per aver fatto una cosa tanto stupida. – Non so se ti ricordi, ma qui quello ignifugo sono io! Tu sei quello con la vita legata ad un legnetto!

La mano di Hazel va istintivamente a tastarsi le tasche, e così anche quella di Frank; a trovare la sacca è ovviamente lui, ma Hazel perde interi secondi a cercarla, nel panico, fino a che Leo non gli stringe le mani tra le sue e la costringe ad alzare gli occhi. È serio, come lo aveva visto prima d'ora. Hazel può vedere che è esausto, ma sembra volersi tenere in piedi per pura cocciutaggine. – Leo-, tenta, ma lui la interrompe.

– Non sono debole –, sussurra, ma ha lo stesso volume di una cannonata. Il discorso che voleva fargli le muore in gola. – Non sono inutile. So stare in un campo di battaglia. Ho partecipato alla guerra contro Gea, per gli De-

Il pugno di Frank contro il tavolo le fa quasi prendere un infarto; Leo strabuzza gli occhi, girandosi di colpo verso di lui. Hazel non crede di averlo mai visto così furioso in vita sua, forse solo quella volta che ha sbattuto Trittolemo contro il muro per non aver guarito lei e Nico abbastanza in fretta.

– Non parlare di Gea –, intima, la voce così grave da non sembrare neanche più la sua. Leo fa per parlare, ma Frank lo zittisce con lo sguardo. – È proprio quello il punto. Ti ricordi cosa hai fatto, contro Gea? Ti sei fatto esplodere e sei morto, Leo, morto!

– Avevo un piano-

– E se non avesse funzionato? –, chiede Hazel, ed entrambi si voltano verso di lei, come se l'avessero notata per la prima volta. – Come facciamo a sapere quando è troppo? Non possiamo scommettere con la tua vita, – la voce le trema. – Non di nuovo.

Leo chiude gli occhi e si porta le mani a massaggiare le tempie. Senza la rabbia ad impettirlo, sembra sgonfiarsi di colpo. – Scusate, – dice semplicemente, di colpo, e la litigata è finita. Frank prende un respiro profondo e fa due passi decisi verso di lui, stringendoselo al petto e poggiando la guancia sui suoi ricci. Hazel si unisce all'abbraccio appena vede Leo rilassarsi.

– Puzziamo –, bofonchia Leo contro il petto di Frank, con l'ovvia intenzione di alleggerire la situazione. Hazel si lascia andare in una risatina liberatoria e gli dà un bacio sulla guancia, poco sotto un taglio che dovrà ricordargli di far pulire in infermeria.

– Andiamo a lavarci, – dice Hazel, prendendogli la mano e tirandolo verso l'uscita; dall'altra parte, Frank fa lo stesso.

Leo, finalmente, sorride.