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Autore: rose07    21/07/2009    4 recensioni
Un ritorno inaspettato a Digiworld e un'amicizia messa a dura prova: quella che lega Tai e Matt.
Coppie trattate: Sora/Matt; Mimi/Tai.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Stay together in the end ( ? )'
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«Matt! Amore, aspettami!» Sora gli si avvicinò con il fiatone «Non ce la faccio a correre»
Il ragazzo si fermò, dandole le spalle. Lei lo abbracciò da dietro e poggiò la testa sopra la sua schiena.
«Torna indietro» fece.
«No, lasciami stare, Sora» Matt si divincolò dalla presa e ricominciò a camminare.
Sia la ragazza che Gabumon si guardarono straniti.
«Matt, aspettaci, almeno!» gli gridò dietro quest’ultimo.
«Andatevene, vi ho detto!» rispose quello, sgarbato.
«Non andiamo da nessuna parte se tu non verrai con noi!» esclamò Sora, risoluta  «Quindi deciditi»
«Voglio starmene per conto mio. Voglio riflettere»
«Non c’è niente da riflettere! Devi solo tornare dagli altri e fare finta di niente» spiegò lei.
Come se fosse semplice, pensò il biondo, voltandosi in sua direzione.
«Matt!» si portò una mano alla bocca Sora «Devi medicarti! Ti sanguina il labbro e ti si sono formati dei lividi qui» con un dito toccò le ferite, mentre quello faceva una smorfia di dolore.
«Cosa vi è preso?» sussurrò, poi, la ramata.
Il biondo sospirò e si appoggiò contro il tronco di un albero.
«Non lo sopporto. Non lo capisco» farfugliò, guardando verso il basso.
«Non è una buona causa per prendervi a botte, però!» lo rimproverò la sua ragazza, sedendosi per terra.
«Lo è» disse fermo Matt «Deve imparare. Deve capire che nel mondo non c’è solo lui... non deve essere così precipitoso, deve... pensare... deve... AHI!»
Sora gli stava accarezzando le guance doloranti.
«Sei combinato male. Immagino come sia messo lui»
«Non m’importa!» sbottò acido.
«Lo dici solo perché avete litigato» irruppe Gabumon «Altrimenti saresti corso da lui!»
Matt arrossì leggermente e si girò dall’altra parte, senza darlo a vedere.
«Non è vero»
«Sì che lo è» lo contestò il suo Digimon «Perché non chiarite?»
«Non hai capito, Gabumon?!» esplose il Digiprescelto dell’ Amicizia «Io ho chiuso con quell’idiota, chiaro?! Ho chiuso definitivamente!»
«Oh, smettila ti prego!» lo rimbeccò quello «Dite sempre così! In fondo vorreste tornare amici e stuzzicarvi!»
«Sta’ zitto!»
«Gabumon ha ragione, lo appoggio» commentò Sora, mentre Gabumon sorrideva compiaciuto «Vi volete bene, non c’è bisogno di tenervi il muso e non parlarvi più»
«E’ quello che farò, Sora» disse Matt, convinto «Non gli parlerò mai più!»
«E sbagli, testone!» esclamò Gabumon «Perché l’amicizia, va oltre queste divergenze, va oltre tutto. Tu lo dovresti sapere benissimo»
«E invece...» Matt sentì gli occhi lucidi «non lo so»
Si tirò su e, prendendo dalla tasca la sua armonica, incominciò a suonare un pezzo malinconico.
Sora guardò preoccupata il Digimon del fidanzato che sospirava.
«Non capisce, Sora, non lo capisce» le sussurrò «Lui è il Digiprescelto dell’ Amicizia e se ha una lite con qualcuno, ne risente da morire»
«Lo so, Gabumon» disse lei, guardando il suo ragazzo «E’ duro di testa! Ma dobbiamo almeno tentare di riportarlo dagli altri. Il sole è tramontato, dobbiamo cercare un luogo per sistemarci»
«Ma quale luogo!» esclamò il mostro digitale «Noi abbiamo affittato una locanda»
«Cosa?!»
«Esattamente» Gabumon si stupì «Perché, non lo sapevate?»
«No, per niente»
«Oh, credevo ve l’avessero detto. Va be, comunque è a vostra disposizione»
«Hai sentito, Matt?» domandò Sora, non appena il ragazzo smise di suonare «I Digimon hanno una locanda. Possiamo passare la notte là»
«Io non ci vado» negò con la testa «Andateci voi»
«No, Matt, ci vieni eccome!» s’offese Gabumon «Facciamo ristorante anche, e tu mi devi dare lezioni extra!»
Matt fece mezzo sorriso. Sora strizzò l’occhio con gratitudine verso il Digimon che l’aveva fatto sorridere.
«Dammi la mano» disse la ramata, allungando il braccio «Vieni con me, non essere sciocco»
«Io...» indugiò.
«Come farà il gruppo senza di te?»
«C’è Tai» rispose duro.
C’era sempre lui che decideva per tutti.
«Sei tu a possedere il simbolo dell’ Amicizia, non lui. E senza di te...»
«..tutti ci prenderemmo a botte e finiremmo col sanguinare come un fiume in piena!» continuò Gabumon, provocando le risa della ragazza.
Matt ci pensò per un attimo, ma poi restò immobile sulla sua decisione.
«Non vengo»
Sora e Gabumon sbuffarono.
«Sei cocciuto!» esclamò quella, esasperata «Ti muovi oppure io e mio compare Gabumon, dobbiamo prenderti in braccio?»
«Non  ce la fareste!»
«Proviamo?» Gabumon fece vedere le sue zampe grandi.
«Grazie, ma non me la sento»
«Perché non te la senti? Non vuoi rivederlo?» chiese Sora, mentre il Digimon annuiva alla sua destra.
«No, è che… uff… Basta, andatevene!» sbottò, innervosito.
«Non sei obbligato a restare con lui. Nessuno ti farà pressione, se non vorrai chiarire» disse la ramata «Ma almeno torna per gli altri. Lo hai detto anche tu che non c’è solo Tai in quest’isola!»
«Già» concordò Gabumon «Devi essere forte. Io ti conosco così»
«E io sto dalla tua parte» lo appoggiò Sora «Hai ragione a preoccuparti. Per questo non ti lasceremo solo»
«Io e Sora rimarremo con te» aggiunse l’altro.
Matt li guardò con affetto. Avrebbero davvero fatto quello per lui...
«Grazie» mormorò, grato.
Si avvicinò abbracciandoli, mentre Gabumon, nel mezzo tra l’ una e l’altro, si lamentava con qualche “basta, non respiro!”
«Vieni, torniamo» La ragazza lo prese per mano e, con Gabumon alle calcagna, si misero in cammino per ritornare dagli altri.
Sora e il Digimon si mandavano occhiatine soddisfatte; era stata dura convincere Matt, ma chi meglio di loro due poteva farlo?
Il biondo, di fatto, non sapeva se stava facendo la cosa giusta.
Ma lui tornava per i suoi amici, i suoi “veri” amici, non per... Tai.
Lui tornava per Sora, la sua ragazza, a cui voleva un gran bene, anzi, sentiva di amarla, non per... Tai.
Per Gabumon, il suo Digimon fidato a cui doveva insegnare a cucinare, non per... Tai.
Camminando, gli sembrò di sentire la sua voce.
Ecco. Erano vicini.








   
 
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