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Autore: Kalahary    21/07/2009    3 recensioni
Breve fic Pansy/George: -DAL 5 CAPITOLO- -Non compro niente!- La voce di George Weasley giunge da dietro la porta, sembra stanca e scocciata. Non compro niente?! Pansy Parkinson un venditore ambulante?! Se lo sentisse mia madre... Risuono il campanello con una certa stizza. -Non sono interessato a qualsiasi cosa vendiate!- Oh, basta, sono qui per chiedere scusa, non per umiliarmi!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aroma di caffè cap3
Aroma di Caffè

Caffè corretto con ipocrisia

Hey, girl, is he everything you wanted in a man?
You know I gave you the world
You had me in the palm of your hand
So why your love went away
I just can't seem to understand
Thought it was me and you babe
Me and you until the end
But I guess I was wrong

Should've known better when you came around

That you were gonna make me cry
It's breaking my heart to watch you run around
'Cause I know that you're living a lie

You spend your nights alone
And he never comes home
And every time you call him
All you get's a busy tone
What goes around...comes around_Justine Timberlake

Uah! Perchè sono così testarda e competitiva? Uffa, se me ne fossi stata zitta e non avessi replicato, ora, alle 5.30, non dovrei sgattaiolare come un ladro dal mio appartamento. E poi perchè dovrei alzarmi così presto quando ho ancora una buona ora? Ah, si, amo le competizioni e, in questo caso, arrivare in ritardo sarebbe come perdere. Ma che sto dicendo?


-Buon Giorno!- così saluto un George Weasley decisamente assonnato appena arrivato alla caffetteria.
-'iorno.-
-qualcuno ha dormito male?- domando girandogli intorno.
-Nh.-Lo prenderò per un sì. Senza tante cerimonie entriamo e io vado dietro il bancone, prendendo un grembiule. Allora, come ha detto che funzionava Sarah? Uhm... lo so, devo solo riordinare le idee. Caffè. Tazzina. Macchinetta. Coso dove si mette il caffè macinato. Do un'occhiata alle mie spalle: George Weasley mi guarda stanco ma con un mezzo sorriso alquanto tenero e... seducente?! E' provato, alzarsi presto ha molti effetti collaterali.
Ritorniamo al caffè.
Dopo dieci minuti sono ancora ferma, senza sapere cosa fare di preciso.
-Hai mai fatto un caffè in vita tua?-
-Ne ho bevuti tanti.-
-Ma non rispondi alla mia domanda.-
-Ok, non ne ho mai fatto uno, contento?- e faccio una smorfia.
-Decisamente.-
Ignoro la provocazione e ritorno alla macchinetta di fronte a me. Prendo questo coso d'acciaio dove ci sta il caffè e...
-Il caffè macinato è lì sotto.-
-Lo sapevo.- rispondo acida.
-Non ne dubitavo.-
Metto il caffè nel dosatore, adesso va compresso... ma salteremo questo procedimento, non è così importante, giusto?
Non sento i passi alle mie spalle ed emetto un gridolino quando sento le braccia di Weasley intorno alle mie.
-Il caffè si comprime qua.- continua la spiegazione su come preparare il caffè che amo tanto ma sono troppo distratta dal suo corpo per poter badare ad altro.
No, Pansy, cosa fai?! Concentrati, tu vuoi il caffè, non il tipo che ti prepara il caffè!
Ma lui ha quel buon profumo che...
Mi muovo seguendo i suoi movimenti, preparando un altro caffè per me, sempre tra le sue braccia.
Alla fine mi lascia per prendere cucchiaini, latte e zucchero. Mi siedo ad un tavolino e lui fa lo stesso di fronte a me.
-Vogliamo assaggiare il tuo capolavoro?- E' ironia quella che leggo tra le righe?
-Assaggia.-
Mi ascolta e lo beve come se si trattasse di una degustazione di vini. -Buono, ovviamente grazie a me.-
Alzo un sopracciglio -No, tesoro, il merito è mio.- e rido.
Prendo il mio caffè e mi permetto di chiedere -Come mai ci lavori tu in questo periodo? Non è di tua sorella?-
Posa la tazzina e si appoggia allo schienale, incrociando le mani sul tavolo -Ginny si è sposata con Harry...-
-Ahh, con lo "sfregiato"...- guardo la sua faccia farsi più dura e mi mordo la lingua -Ignora, era un vecchio nomignolo, involontario...-
-...due settimane fa, quindi adesso sono in luna di miele per un tempo indeterminato in Europa.-
-Quindi tu non sai fin a quando staranno via e sei obbligato a gestire questo bar?- ma che dolce sorellina...
-Non mi dispiace.-
-Capisco.- Non è vero.
Continuiamo a conversare di alcune banalità che dimentico il tempo stesso in cui ne parlo. Però è bello guardare lui, ha un aspetto davvero gradevole, solo alla vista, oggettivamente parlando.
-E tu esci ancora con Malfoy?-
Domanda sbagliata. Mi irrigidisco, e guardo in basso a destra.
-Scusa, domanda inopportuna.- 
Per una volta mi decido a rispondere -Lo vedo ancora, lo frequento e ci vado a letto, e a questo punto deve esserci qualcosa che non va dato che lo dico proprio a te.-
-Non eri obbligata a rispondere.-
-Lo so.- Sento di avere una sorta di legame con lui, come se lo conoscessi da sempre, come se mi capisse subito, anche solo per intuito.
-Cosa fai dopo?-
-Non ho niente da fare, non devo lavorare...-
-Puoi rimanere qui se ti va.-
-Ma non potrò aiutarti, nemmeno con i vassoi.-
-Non te lo chiederei mai, ti ho vista prima, hai impiegato mezz'ora solo per un caffè.-
Poi si alza al suono del campanello del primo cliente. Rimango ancora una mezz'oretta, ma poi ho troppo sono e ritorno a casa, non prima di avergli lasciato un biglietto con scritto Ritornerò.

Come promesso alle 15 sono seduta ad un tavolino nell'angolo a sfogliare una rivista di moda.
-Sei arrivata.- Weasley si avvicina con in mano il blocchetto delle ordinazioni.
-Non ci credevi, Weasley? Ti avevo detto che sarei ritornata ed eccomi qua.-
-George.-
-Cosa?-
-Sono George, non Weasley.-
-Non ci conosciamo così bene...-
-Vero, ma se una persona vuole conoscere una persona, per prima cosa si inizia a chiamarla per nome.- Replica.
-E chi ti dice che io voglia conoscerti?- domando, guardandolo di sottecchi.
Weasley si gira e fa per andarsene -Ehi, stavo scherzando!- Sospiro -George!-
Si volta verso di me e mi sorride -Scherzetto!-
Non dico nulla, scuoto la testa e mi scappa un sorrisino. -Allora, tu vuoi conoscermi?- domando, con un involontaria punta di malizia.
Non mi risponde direttamente e inizio a pensare che sia l'unico modo per ottenere risposte da lui. -Tu di certo, o sbaglio, Pansy?-
-Hn.- adesso lo guardo un po' in cagnesco -Ma non rispondi alla mia domanda.- sorrido mentre ripeto la stessa frase che mi aveva rivolto prima.
Capisce subito e assottiglia leggermente gli occhi, come per riconoscere la mia vittoria -Si, Pansy.-

Tre settimane dopo sono seduta al bancone della caffetteria dei Weasley a conversare civilmente con George. Ormai è diventata un'abitudine e ogni giorno vado a prendermi un caffè a inizio giornata e magari un tè dopo il lavoro, tanto per fare due chiacchiere.
-E così sei ancora amica di Zabini e di Nott...- commenta George, arricciando il naso.
-Ovvio, e non fare quella faccia, sono bravissime persone.-
-Se lo dici tu.- Non cerca neanche i nascondere lo scetticismo, e non perchè sia una persona sincera, ma perchè è schietto.
-Certo. Sono i migliori amici che si possano desiderare...- provo a spiegare il nostro rapporto -...mi posso fidare ciecamente di loro, non mi tradirebbero mai e poi mi hanno difesa e protetta un sacco di volte, è come se fossi una sorellina per loro. E' lo stesso tra te e...- sto per affibbiare un nomignolo volgare e maligno ma mi fermo subito -...Ginevra.-
Alza gli occhi al soffitto, con fare pensieroso. -No, non credo, è diverso, abbiamo lo stesso sangue quindi siamo anche più uniti...-
Sbuffo -Non significa nulla. Gli amici li scegli, i parenti li prendi.-
-E allora dimmi, da quand'è che non vedi Nott e Zabini?-
-Un mese.- ammetto -Ma li ho sentiti settimana scorsa.-
-Ecco.- Come se questo fosse una prova.
-E tu, da quando non vedi tua sorella?- Ma si dimentica sempre che sono un avvocato?
-Più di un mese.- e il tono in cui lo dice equivale a una sconfitta.
Rido e gli tiro una pacca leggera sulla spalla. George guarda la mia mano su di lui e subito dopo ride.
L'atmosfera si spezza al ritmo di beccate sul vetro. George infatti guarda la vetrina. Mi sento gelare il sangue, una civetta nera con qualche piuma bianca è appoggiata al davanzale e becca con insistenza la superficie liscia. Con lentezza esco e prendo il biglietto legato alla zampetta dell'animale, conosco il piumaggio e gli occhi scuri e indifferenti di quella civetta. Srotolo il bigliettino di pergamena. Non mi accorgo della presenza di George finchè non parla. -Per chi è? E' Ginny che...- si blocca e mi fissa, sento i suoi occhi addosso.
Lo ignoro e leggo Stasera alle 8 a casa. Nessuna firma, come se ce ne fosse bisogno. Rimango immobile e faccio per entrare, ma George è davanti alla porta.
-Devo andare.- mormoro, convinta che mi lasci passare.
-Chi è? Cos'è successo?- sento la sua voce preoccupata, per la prima volta.
-Devo andare.- ripeto, sempre a voce bassa.
E poi le sue mani mi prendono per le spalle -Cos'è successo? Sei pallidissima.-
Aspetta che io risponda ma non c'è nulla che io possa, o voglia dire.
Mi prende la mano e delicatamente, ma con fermezza, mi apre le dita per leggere il biglietto. -Tutto qui? Se non vuoi, non andarci.-
Finalmente alzo la testa -Cosa stai dicendo? Tu non sai di cosa parli!- e cerco di entrare ignorando il suo corpo.
-Lo so che stiamo parlando di Malfoy.- è sorprendentemente irritato, o così mi sembra.
-E allora cos'è che non capisci?!- mi sto arrabbiando anche io.
Sospira, guarda un punto in alto e poi ritorna a me -Non capisco te! Perchè ci stai insieme se ci soffri così tanto!-
-Perchè è quello che voglio!- mi ritrovo a urlare, perdendo la calma.
-Ah, quindi quello che vuoi è passare la vita così, nella sua ombra, aspettando che si accorga di te.- la sua voce è dura, anche se mantiene una parvenza di calma.
-Si, esatto!-
-E la chiami vita?!-
Stringo le labbra prima di ricominciare a urlare -Non è affar tuo come intendo passare la mia vita! Si, perchè questa è comunque vita, se la trascorri con la persona più importante!-
Si avvicina con il volto al mio, abbassando il tono -A quanto pare per lui non è lo stesso. Ti chiama solo quando lui vuole, si chiede mai cosa vuoi tu?!-
-Non è vero! Non è così! Non puoi capire! E non sono comunque affari tuoi! Non provare di nuovo a parlarne!- entro nel bar, prendo la mia giacca e la borsa ed esco subito.
-Come vuoi, esco per sempre dalla tua vita.- le ultime parole di George suonano tristi e definitive.
Corro a casa e piango, come non avevo mai fatto, senza capire il vero motivo. Cosa c'è che non va?

Ehi ragazza, lui ha tutto quel che cerchi in un uomo?
Sai che ti ho donato il mondo intero
Mi avevi nel palmo delle mani
Allora perché il tuo amore s'è spento?
Non riesco proprio a capire
Pensavo che fossimo tu ed io, piccola
Tu ed io fino alla fine, ma suppongo che mi stessi sbagliando

Avrei dovuto capire meglio, quando ti incontrai
Che mi avresti fatto piangere
Mi spezza il cuore vederti correre in giro
Perché so che stai vivendo una vita falsa

Tu trascorri le tue notti sola, e lui non viene mai a casa
E ogni volta che lo chiami quello che ottieni è un segnale di occupato
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Ecco il terzo capitolo. Non mi sono divertita a scriverlo, ho tagliato e sostituito un'infinità di volte, mah. Spero abbiate comunque apprezzato. Penso di postare presto il prossimo ed ultimo capitolo. Si, sarà l'ultimo, al massimo un piccolo epilogo.. propio piccolo.

Ringraziamenti:
clara111294: Sono veramente felice che questa storia ti piaccia nonostante la coppia non sia delle migliori (anche se io li adoro!)
confettina: Ciao! Grazie per il commento, spero di aver aggiornato abbastanza presto. Anche se non sono tra i personaggi principali Theo e Blaise, mi sembrava giusto metterli, fanno parte della vita della protagonista. Mi sento onorata di averti fatto cambiare idea su questa coppia! Baci!
LaTum: Ciao! Grazie per il commento, è siuramente uno dei più costruttivi quindi è un piacere leggerlo. Cercherò di caratterizzare meglio Draco nel prossimo capitolo, anche se non penso che traccerò un ritratto completo. Grazie mille, comunque.

Al prossimo capitolo!



  
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