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Autore: Mariusgon    22/03/2019    1 recensioni
"Il Cyborg donna sparò dall'indice destro, poggiato sul petto del giovane Saiyan, un raggio che lo trafisse all'altezza del cuore."
La storia che segue è un "What if". Per la precisione è un: "Cosa sarebbe successo se, invece che Gohan, fosse morto Trunks nella Linea temporale del futuro?"
Genere: Azione, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mirai!Gohan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mirai!Gohan's Universe'
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Premessa:
Vi avverto già da ora che questo capitolo sarà più lungo del solito. Questo perché non sono riuscito a regolarmi: la prima parte sarebbe dovuta essere il finale dello scorso capitolo, ma ho deciso di tagliarla perché come finale di capitolo non mi garbava granché. La seconda parte (molto più corposa) sarebbe dovuta essere mooolto più corta e sarebbe dovuta essere la prima parte, non di questo, ma del prossimo capitolo; quindi... niente vi lascio al capitolo.
Buona lettura!

 
Atto 2 - Quinta Parte - Evoluzione
 
Gohan rimase a fissare a lungo la turchina, pensando e ripensando alle sue parole. Rifletté a lungo su quella possibilità: tornare indietro, salvare suo padre per salvare tutti.
No, non avrebbe funzionato.
Anche se suo padre fosse sopravvissuto fino all'arrivo dei cyborg, non sarebbe cambiato niente... o forse si?
D'altronde suo padre avrebbe potuto avere un asso da giocare contro C-17 e C-18 se fosse sopravvissuto. Questi pensieri gli fecero tornare in mente la discussione che Tenshinhan e Crilin ebbero tanti anni prima. Chiuse gli occhi ricordando quel giorno.
 
Giugno Anno 768
Si trovava in piedi di fronte ad una lapide, in uno dei cimiteri di Città Centrale. Era finito da appena una decina di minuti il funerale; e Gohan era rimasto ad osservare per molto tempo, in silenzio e da solo, la lapide dell'ormai suo ex-compagno di battaglie. Dopo un po' venne affiancato da Crilin, Tenshinhan e Jiaozi.
"E' colpa mia. Se fossi riuscito a trattenerli più a lungo... o se fossi arrivato prima, Yamcha sarebbe riuscito a mettersi in salvo." disse Gohan.
"Se Vegeta non li avesse sottovalutati e fosse arrivato prima, forse avremmo avuto più tempo per mettere in salvo più persone possibili; compreso Yamcha." controbatté Jiaozi, cercando di consolarlo  "Se solo il Supremo fosse vivo..." continuò il piccolo guerriero.
"G-Già." concordò tremando Crilin. "E f-forse se Goku fosse stato lì con noi l'anno scorso... forse Piccolo non sarebbe..." continuò, ma si interruppe non riuscendo a finire di formulare la frase. Il ricordo dei suoi due migliori amici ormai defunti lo aveva sconvolto.
"Non credo sarebbe cambiato niente. Neanche con Goku al nostro fianco." disse Tenshinhan con amarezza.
"Come fai a dirlo?!" strillò Crilin, facendo sobbalzare i presenti. "Che prove hai per affermare ciò? Goku era straordinario! Un genio del combattimento! Ha risolto da solo situazioni critiche come se nulla fosse. E poi era un Super Saiyan, non te lo dimenticare Tien!" disse con rabbia, il piccolo guerriero calvo.
"Già. Il Super Saiyan. Il guerriero leggendario più potente dell'universo. Tanto forte da spazzare via Freezer e suo padre!" rispose Tenshinhan con fare sarcastico, per poi continuare con rabbia crescente. "E ti sembra che il Super Saiyan ci abbia aiutato contro i cyborg?! Ti sei dimenticato che sia Gohan che Vegeta sono dei Super Saiyan?! E GUARDA COME E' ANDATA!" urlò Tenshinhan, facendo cenno con la mano verso la tomba di Yamcha.
Jiaozi sembrava sconvolto e Gohan era sorpreso nel vedere quei due litigare così furiosamente. Si sentì in colpa per aver fatto cominciare quella conversazione.
"Ma... è inutile discutere su questo." riprese il guerriero con tre occhi. "Tanto, ormai, non abbiamo più le Sfere e non sappiamo dove si trovino i namecciani. Quindi non potremo mai verificare chi dei due abbia ragione."
"Ormai non abbiamo più le sfere... non sappiamo dove si trovino i namecciani... TI SEI GIA' ARRESO, TIEN?!" gli rispose ancora Crilin. Aveva preso ad urlare ad alta voce ora.
Tenshinhan si girò verso il basso guerriero calvo, guardandolo con sguardo duro e furente. Sembrava essere lì lì per dargli un pugno, ma poi il suo viso si rilassò e il guerriero sembrò riprendere il controllo.
"No, Crilin. Non mi sono arreso. Combatterò con voi fino alla fine. Siamo i Guerrieri Z dopotutto, non ci possiamo arrendere. Dobbiamo difendere l'umanità ad ogni costo." Tenshinhan recitò quelle parole, con angoscia e fermezza al tempo stesso.
"Già." asserì Crilin, sospirando. Sembrava aver perso tutta la collera che aveva manifestato fino a qualche secondo prima. "Dobbiamo lottare contro chiunque sia il nostro nemico." concluse infine.
"E se il nostro destino è quello di morire in questa lotta..." aggiunse Jiaozi tremante, ma con voce decisa, volgendo il suo sguardo verso la lapide di Yamcha.   
"... così sia." concluse Gohan.
 
Riaprì gli occhi ritornando al presente, e vide che Bulma si era riportata a lavoro con quel macchinario.
Decise di lasciarla lavorare in pace e di cominciare a fare la guardia alla Capsule Corp. Se Cell aveva veramente intenzione di prendere la macchina del tempo, avrebbe dovuto per forza dirigersi lì. E nel momento in cui lo avrebbe fatto e sarebbe uscito allo scoperto, Gohan lo avrebbe fatto fuori definitivamente.
Fece per uscire dal laboratorio, ma la voce di Bulma lo richiamò, facendolo voltare verso di lei.
"Gohan... tu non sei convinto di questa cosa, non è così?" disse Bulma, per poi continuare "Credi che non ce ne sia il bisogno, no?". Bulma sembrava parlare con voce calma, ma Gohan percepì in lei la rabbia crescerle.
"Esatto." rispose semplicemente e sinceramente Gohan. Ci aveva riflettuto a lungo, e non poteva fare altrimenti di dubitare, non solo della riuscita del piano di Bulma, ma anche della sua utilità.
"Tsk. Come sospettavo. Tu credi che oramai la battaglia sia vinta e che non sia necessario riportare indietro i tuoi compagni." disse Bulma, con tono di scherno.
"Guarda che se ci fosse la possibilità di riportarli in vita, con le Sfere del Drago o con qualsiasi altra cosa, lo farei! Ma tu stai parlando di cambiare quello che è stato, di cambiare la Storia! Questo è troppo Bulma, non siamo Dio[1]. Considerato anche che, sì, la battaglia è vinta!" esclamò Gohan, tutto d'un fiato.
Per tutta risposta Bulma gli si parò davanti e gli prese la testa fra le mani, avvicinandola di forza alla sua.
"Ma cos..." tentò di dire Gohan, ma venne interrotto.
"Guardami. Guardami negli occhi." gli ordinò Bulma.
Gohan, con molta titubanza, la guardò negli occhi e li vide in fiamme. Cercò di arretrare, ma la turchina gli teneva la testa ben stretta.
"Bene e ora... ripetilo. Ripetilo e 'sta volta sii sincero." disse Bulma, una volta accertatasi che Gohan la guardasse dritto negli occhi.
"Ero sincero." ribatté Gohan.
"No, non è vero. Ora ripetimi quello che hai detto; ripetimi che lasceresti morti Yamcha, Tenshinhan, Jiaozi, Vegeta, Piccolo, tuo padre e... Trunks!" contro ribatté Bulma.
"Io..." cominciò titubante il Saiyan.
"Avanti! Dillo!" incalzò la turchina.
Avrebbe voluto dirlo, ma non ci riuscì. Forse Bulma non aveva torto, forse lui veramente non credeva a quello che aveva detto.
Vedendo che il Saiyan non si decideva a rispondere, la turchina decise di continuare il suo discorso.
"Gohan... lo so che mi sto comportando da egoista ma... se tu avessi la possibilità di salvare la persona a cui tu più tieni al mondo, non la coglieresti al volo? Anche se flebile, anche se immorale... tu non la coglieresti?"
Le mani di Bulma avevano liberato il capo di Gohan, ma ora erano scese sulle braccia del Saiyan tenendole ben strette. Lo sguardo della donna era fisso sugli occhi del Saiyan, il quale ne era rimasto come ipnotizzato.
"Ci devo provare, Gohan. Devo provarci. Non voglio morire con questo rimorso... col dubbio. Magari riuscirò nel mio intento, o magari fallirò; ma almeno, in entrambi i casi, sarò in pace con me stessa." concluse Bulma.
 
Il Saiyan la guardò a lungo prima di rispondere; era molto combattuto. Da un lato sarebbe stato ben felice di rivedere i suoi compagni caduti ritornare in vita; ma dall'altro sapeva che, un conto era utilizzare le abilità di Shenron o Polunga, un altro era cambiare alterare il passato. Non era solo una questione etica, ma anche logica. Cosa sarebbe successo se effettivamente fossero riusciti a cambiare il passato? Che fine avrebbe fatto la loro linea temporale? Sarebbe sparita? Oppure no? C'era da considerare anche la possibilità che le cose nella "nuova" linea temporale sarebbero potute andare peggio che in quella "vecchia", attuale.
Rimuginò a lungo sulla questione e poi prese la sua decisione.
"...va bene. Hai vinto." disse Gohan, infine. "Ma ci sono due condizioni che voglio che tu rispetti."
"Condizioni?" domandò la turchina, perplessa.
"Sì. La prima è che sarò io ad andare nel passato, la seconda è che, non appena il viaggio sarà concluso, la macchina andrà distrutta." disse Gohan, deciso.
Bulma lo guardò per un po' prima di rispondere.
"Affare fatto" disse infine, chiudendo definitivamente la discussione.
 
•••
 
Dopo aver scoperto cosa Cell potesse voler da Bulma, Gohan aveva deciso di rimanere a Città dell'Ovest per un po' e di chiedere ospitalità alla turchina. La sua intenzione era quella di aspettare che Cell si facesse avanti per poi eliminarlo, ma non immaginava che l'attesa sarebbe durata oltre una settimana.
Erano infatti passati dieci giorni, e di Cell non si era ancora saputo niente. Gohan non l'aveva percepito in nessuna parte del globo, e non ne aveva sentito neanche parlare alla radio o in televisione. Quella situazione aveva cominciato a stressarlo: non era un tipo impulsivo, ma quell'attesa era veramente snervante. Per sua fortuna, e sfortuna, Videl era riuscita a localizzarlo ed a raggiungerlo. Fortuna perché la donna riusciva, con la sua sola presenza, ad alleviare quel senso di oppressione e stress che aveva avvolto Gohan in quei giorni. Sfortuna perché, appena Videl era arrivata alla Capsule Corp, aveva preso ad urlargli contro.
 
"Ma che diavolo ti è saltato in mente?! Lasciarmi così, di punto in bianco, in quel ristorante da sola! Senza neanche pagare, per di più!" disse Videl, appena lo vide.
"Ma... dovevo fermare quel mostro che ha attaccato la città e..." tentò di spiegare il Saiyan.
"E dopo averlo fermato non potevi tornare?" chiese Videl, interrompendolo.
"Beh, vedi... in realtà non sono riuscito a batterlo e ho... ho ragione di credere che tornerà qui." spiegò Gohan.
"Questo comunque non giustifica il tuo comportamento." affermò Videl, voltandogli le spalle.
"Già... mi spiace." rispose sinceramente Gohan. Tale sincerità ebbe effetto su Videl.
"Non importa... " disse, dopo averlo guardato per un po'. Passò parecchio prima che uno dei due, Gohan per la precisione, riprendesse a parlare.
"...io non posso muovermi da qui, ma posso comunque allenarti... se vuoi." disse.
"Ma sì, credo sia meglio recuperare il tempo perso, no?" rispose Videl, con molto entusiasmo e rapidamente; quasi come se non aspettasse altro.
 
E così, sotto insistenza di Gohan, anche Videl prese ad "alloggiare" alla Capsule Corp. Gohan aveva insistito affinché la donna rimanesse per due ragioni: la prima era perché temeva che Cell avrebbe potuto attaccarla, avendo Videl un Ki molto più potente di gran parte degli umani. La seconda era che, per quanto non gli piacesse ammetterlo, a Gohan piaceva la compagnia di Videl; e, inoltre, in quei giorni aveva cominciato a sentirsi parecchio solo. Bulma se ne stava tutto il tempo nel laboratorio a costruire il suo macchinario, uscendo solo per mangiare, andare in bagno ed andare a dormire. Per quanto riguarda la madre di Bulma... beh, per quanto le stesse simpatica, per Gohan non era poi questa gran compagnia.
I giorni passarono e Settembre stava volgendo al termine. Gohan e Videl si allenavano, quanto meglio potevano, ogni giorno. Gohan, inoltre, non aveva accantonato il suo obbiettivo di raggiungere e padroneggiare definitivamente il Super Saiyan di Secondo Livello. Siccome Videl non era un avversario all'altezza, aveva ripreso ad allenarsi con le sessioni mentali; e, grazie a queste ultime, riuscì alla fine nel suo intento.
Era una sera di fine Settembre e, nonostante l'Estate non fosse ancora finita, faceva un inusuale freddo. Avevano appena finito di cenare e Bulma già si era rintanata nel suo laboratorio, a lavorare al macchinario, come suo solito; la signora Brief era andata a dormire presto, poiché non si sentiva molto bene; e Videl andò a farsi una doccia. Gohan, rimasto solo nel salotto dell'enorme casa di Bulma, decise di attuare una nuova sessione di allenamento mentale. Nonostante avesse interrotto le sessioni di allenamento col maestro Muten, era migliorato molto nell'ultimo periodo. Infatti, almeno nell'allenamento mentale, era riuscito a tener testa a Piccolo, Goku, Vegeta, Cold e Freezer ed a sconfiggerli più volte.
Quella sera, però, decise di portarsi allo stremo: avrebbe combattuto contro tutti i guerrieri con cui avesse avuto a che fare.
Uscì fuori al balcone e prese la classica posa da meditazione; fece fluire il Ki in tutto il suo corpo e cominciò a lievitare a qualche metro da terra. Chiuse gli occhi e si rinchiuse nella sua stessa mente.
 
Si trovava su un isolotto circondato dall'acqua e poco lontano da dove si trovasse lui, su di un'altro isolotto, intravide quello che sembrava essere un villaggio. Il suo sguardo, però, venne attirato dal cielo; o, almeno, da quello che c'era in cielo. Quella che sembrava essere un'astronave si stagliava alta nel cielo, sospesa a mezz'aria ed immobile. Gohan, inoltre, notò la presenza di non uno ma ben tre soli. Realizzò in che luogo si trovasse: era su Nameck.
Si aspettava di essere attaccato subito dai suoi avversari, ma non percepì nessuna presenza ostile. Anzi, non percepì proprio nulla. D'altronde doveva aspettarselo: si trovava nella sua mente, non nella realtà. Le persone contro cui combatteva non avevano Ki, non erano reali. Non li avrebbe visti arrivare, almeno non fino all'ultimo. Decise di recarsi nell'altro isolotto, quello dove c'era il piccolo villaggio; e, una volta arrivato, l'attacco arrivò.
"ATTACCO A SORPRESA!" urlò una voce. Su Gohan piombarono cinque Ki-Blast, i quali però mancarono il bersaglio. Gohan, infatti, riuscì rapidamente a schivare l'attacco "a sorpresa" ed a portarsi rapidamente dietro i suoi primi cinque contendenti. I cinque guerrieri erano... appariscenti. A parte quello più grosso, che aveva un aspetto umano e i capelli arancio carota, gli altri erano ognuno di un colore diverso: uno piccolo e verde, un'altro rosso dai lunghi capelli bianchi, un'altro ancora era completamente viola ed aveva un paio corna, ed infine ce ne era uno blu.
"Sai Ginew, un attacco a sorpresa non va annunciato." rise il Saiyan.
"Rikoom Eraser Gun!" urlò Rikoom.
"Purple Comet Attack!" urlarono Butter e Jeeth, contemporaneamente.
Gohan interruppe i loro attacchi, anticipando i tre guerrieri, colpendoli con gran forza al collo; spezzandoglielo.[2]
"Fuori tre. Avanti i prossimi!" disse Gohan, guardando gli altri due.
"C-Capitano..." disse tremante Guldo.
"Lord Freezer! Da soli non ce la facciamo." esclamò Ginew.
"Oh, Ginew caro. Non ti allarmare..." appena Gohan percepì quella voce, lo percorse un brivido lungo tutta la schiena. Benché fosse consapevole, non solo che fosse tutto irreale, ma che egli stesso fosse molto più forte di Freezer, Gohan non riuscì a non sembrare un minimo intimorito quando il Demone del Freddo si materializzò dal nulla. Si trovava poco distante dalla sua astronave, a braccia conserte, e lì di fianco si materializzarono anche Re Cold, Piccolo, Vegeta e Goku. Dopo loro cinque, presero ad arrivare anche Radish, Napa, quelli che Gohan ricordava essere Zarbon e Dodoria, e tutti i suoi compagni caduti; escluso Trunks. Benché fossero passati otto anni, Gohan preferiva non riportare a galla il ricordo del ragazzo dai capelli viola. Quella ferita non era ancora del tutto chiusa.
Tutti e quindici i guerrieri erano pronti a fiondarsi su Gohan; il quale, d'altro canto, era pronto a rispondere all'assalto.
"Bene scimmione! Ora te la vedrai con tutti noi!" disse l'alieno rosa che portava il nome di Dodoria.
"Beh... è per questo che sono qui." rispose Gohan, con un sorriso.
 
A Gohan bastarono pochi secondi per eliminare Napa, Jiaozi, Yamcha, Dodoria, Guldo e Ginew. Si trasformò subito in Super Saiyan scatenando al tempo stesso una grande esplosione, la quale investì i sei sfortunati guerrieri. Gli altri nove riuscirono, con un po' di fortuna, a scansare l'attacco.
I cinque più potenti si fecero avanti, affrontando Gohan con attacchi combinati ed alla massima potenza. Purtroppo per loro, Gohan sembrava capace, anche se con relativa difficoltà, di tener testa a tutti e cinque; respingendo ogni singolo assalto per poi contrattaccare. Era sul punto di eliminare tre di loro con un colpo solo, quando gli altri quattro avversari, Zarbon, Crlin, Tenshinhan e Radish, decisero di intervenire.
Crilin lanciò un Kienzan e Radish un semplice Ki-Blast. Gohan, evitando i due attacchi, perse, non solo l'occasione di eliminare Vegeta, Freezer e Piccolo, ma non si accorse che alle sue spalle era arrivato Tenshinhan.
Il guerriero con tre occhi non perse l'occasione: lanciò un Shin Kikoho che colpì Gohan alla schiena; scaraventandolo a terra. Dopo di ché arrivò Zarbon; che con un calcio, ben assestato al fianco destro, che lo fece volare via.
Mentre veniva scaraventato via, Gohan vide con la coda dell'occhio suo padre Goku portarsi sopra di lui e caricare una Kamehameha. Quando Goku lanciò l'attacco, Gohan sembrò essere colpito in pieno; ma in realtà il Saiyan fece appena in tempo a creare una barriera difensiva. L'attacco, comunque, lo fece schiantare a terra.
 
Si ritrovò a faccia a terra col corpo quasi totalmente sprofondato nel terreno. Si alzò a fatica e si preparò a riprendere il combattimento; ma la voce di Vegeta lo fermò.
"E' inutile. Se non raggiungi quel stramaledetto Secondo Livello non servirà a niente." disse l'ex-principe.
"La fai facile tu." rispose Gohan. "Credi che non ci abbia già provato? Ogni volta che tento di raggiungere quello stadio, finisco sempre con l'aumentare la mia potenza e stazza fisica; il che non sarebbe un male se non fosse..."
"Se non fosse che quello che guadagni in potenza, lo perdi in velocità. E se non sei abbastanza rapido da colpire il tuo avversario... la potenza è inutile." Goku concluse il ragionamento per lui.
"Già..." concordò Gohan.
Il Saiyan cominciò a ragionare sulla prima volta in cui aveva raggiunto il Super Saiyan di Secondo Livello. Si era semplicemente arrabbiato; infuriato per la morte di Trunks, così come si era infuriato per la morte di Piccolo. Forse era quella la risposta? Forse era...
'E se fosse solo una questione di rabbia?' pensò.
'No. La rabbia serviva solamente a "sbloccare" la trasformazione, come col Super Saiyan normale... aspetta! Io utilizzo il sentimento di rabbia per trasformarmi in Super Saiyan ma poi... poi devo controllarmi. Devo calmarmi... devo far collidere rabbia e calma... forse è la stessa cosa anche per il Secondo Livello? Potrei provare... non ho niente da perdere.'
Prese a pensare a tutto ciò che potesse stimolare in lui rabbia e odio. Pensò a Cell che, probabilmente in quello stesso momento, uccideva poveri innocenti che lui non sarebbe riuscito a salvare.
Il suo Ki divampò e si espanse in tutto il suo corpo. Le fiamme dorate lo avvolsero e dopo un po' furono accompagnate anche da scintille.
'Bene, la prima parte è fatta. Ora devo gestirla, devo controllarmi...'
Non fu semplice, ma ci riuscì. Riuscì a gestire la sua rabbia senza farla scemare, e sembrava che il suo corpo riuscisse a reggere tutto quel potere; cosa che otto anni prima contro C-17 e C-18 non era quasi riuscito a fare.
'Ce l'ho fatta!' realizzò.
"Ce l'ha fatta!" urlò Radish. A quanto pare tutti i guerrieri erano rimasti a fissarlo, senza approfittare della sua temporanea pausa.
"Già... bene! Ora vediamo un po' cosa sei capace di fare!" disse Vegeta, preparandosi a riprendere la sfida.
Vegeta gli andò incontro, pronto a combattere. Gohan non fu da meno e si fiondò verso il suo avversario senza aspettarlo. Quando i due stavano per scontrarsi, Gohan sentì un dolore acuto dietro la testa; come se qualcosa lo avesse colpito. Il mondo in cui si trovava sparì, così come sparirono i suoi avversari.
Fu costretto a riaprire gli occhi ed a ritornare alla realtà.
 
Appena riaprì gli occhi, si ritrovò sul balcone della casa di Bulma vide Videl, con la mano messa di rovescio, guardarlo con aria infuriata.
"Ma sei scemo?! C'è mancato poco che facessi crollare il palazzo!" disse la donna, indicando il muro dietro Gohan.
Il Saiyan, voltandosi verso il muro, capì a cosa si stesse riferendo la donna: c'era una crepa profonda lungo tutto il muro; che sembrava avesse l'aria di star per cedere da un momento all'altro. 
'Cavoli! Devo aver rilasciato il mio Ki mentre ero rinchiuso nella mia mente, di nuovo! Se non fosse stato per Videl...'
"Se devi allenarti così tanto nelle tue sessioni mentali, vedi di farlo nel deserto. Lì, almeno, non rischi di far del male a nessuno." gli disse Videl, dirigendosi verso l'interno.
"Hehehe, sì forse hai ragione. Farò così la prossima volta." le rispose il Saiyan, facendo una risatina nervosa cercando di attenuare la tensione.
Videl si fermò e rimase a fissarlo sconvolta dalla leggerezza con cui Gohan avesse preso la questione. Entrò dentro scuotendo la testa e lasciando il Saiyan solo con i suoi pensieri.
Dopo che la donna fu rientrata, Gohan realizzò ciò che era successo. Esattamente come successo sull'isola del Maestro Muten qualche settimana prima, aveva perso il controllo del proprio Ki e l'aveva rilasciato involontariamente; provocando la crepa nel muro. Ma non era molto preoccupato della cosa, aveva altre cose a cui pensare.
'Ce l'ho fatta! Finalmente! Un'arma in più per combattere... però... ci sono riuscito nella mia mente, non nella realtà.'
Gohan rimase a domandarsi a lungo se sarebbe riuscito a trasformasi anche nel mondo reale in Super Saiyan di secondo Livello; fu sul punto di provarci varie volte, ma poi il sonno, la stanchezza e la paura di disturbare Videl, Bulma o sua madre, gli fecero prendere la saggia decisione di provare a mente e corpo riposati il giorno dopo e decise di andare a dormire.
Rientrò dentro e si diresse verso camera sua per coricarsi; e, più si avvicinava a camera sua, più sentiva sonno. L'allenamento lo aveva sfiancato più del previsto.
Appena entrato in camera si buttò sul letto, senza manco levarsi i vestiti, e si addormentò di botto.
Pensava che a svegliarlo sarebbe stata la sveglia, o Videl o, nel peggiore dei casi, la mamma di Bulma... ma invece fu un'altra cosa a farlo ridestare.
Si svegliò di soprassalto, lasciandosi sfuggire un piccolo gemito di terrore. Guardò istintivamente la sveglia, aspettandosi di sentirla suonare; ma, rimase sorpreso nel vedere che non erano neanche le sei del mattino. Cominciò a guardarsi intorno, ancora disteso sul letto, cercando qualcosa o qualcuno che avesse potuto svegliarlo ma non trovò nulla e nessuno che potesse averlo svegliato.
Fu quando si mise in posizione seduta, cercando di riprendersi dal brusco risveglio, che capì cosa l'aveva destato.
A Nord-Est percepì una forza profondamente maligna e potente che si dirigeva a gran velocità verso Città dell'Ovest.
"Cell!" sussurrò Gohan, nel buio più totale di camera sua.
Si precipitò fuori dalla Capsule Corp e cominciò a volare in direzione del Bio-Androide.
'Dopo giorni! Dopo giorni si fa avanti... perché? Cos'è cambiato? Si è stancato di aspettare? Ma non ha senso. Se mi affronta adesso, non avrà possibilità... Tra l'altro si sta avvicinando troppo alla città. Devo attiralo e portarlo via!'
Gohan era convinto che Cell si stesse dirigendo alla Capsule Corp per prendere la macchina del tempo di Bulma... ma tale convinzione si rivelò errata.
Cell, infatti, prese ad andare sempre più ad Nord-Ovest; dirigendosi in un punto dove Gohan non percepiva nessuna forma di Ki. All'improvviso si fermò e Gohan percepì il suo Ki prima sprigionarsi al massimo per poi quietarsi. Cell continuò a fare ciò per un bel po' di volte.
'Tsk. Mi sta chiamando. E' veramente uscito allo scoperto. E va bene Cell, concludiamo la nostra sfida!'
Così Gohan si diresse alla massima velocità verso il suo nemico; pronto per affrontare quella che, lui lo sapeva, sarebbe stata la battaglia finale.
 
Arrivò dopo una decina di minuti in un area rocciosa, dalla natura ostile e completamente disabitata e deserta. Si ricordava bene di quel posto: era dove lui, suo padre Goku, Crilin e Yajirobei avevano affrontato Vegeta tanti anni prima.
Cell aveva azzerato il suo Ki da un po' e Gohan non riusciva a capire dove fosse. Non riusciva a vedere molto: il sole non era ancora sorto, il buio inghiottiva ogni cosa e, se non fosse stato per la fioca luce delle stelle, Gohan non sarebbe riuscito a vedere nulla di nulla. Ad un certo punto pensò di tornare indietro; forse Cell lo aveva attirato lì solamente per distrarlo il tempo necessario per riuscire a prendere la macchina del tempo. Stava per tornare alla Capsule Corp quando una voce lo salutò.
"Sei arrivato, ragazzo." disse la voce.
Gohan si fermò a mezz'aria e si voltò verso il punto da cui era arrivata la voce. Tale voce, notò Gohan, non sembrava essere la stessa voce che avesse Cell: non era né bassa né roca e tantomeno mostruosa, ma sembra più umana.
Gohan creò una sfera energetica facendola fluttuare alta in aria, verso il punto in cui si sarebbe dovuto trovare colui che aveva parlato. Vedeva la sagoma di qualcuno in quella direzione, ma l'oscurità non gli dava la possibilità di identificarla.
Quando la luce della sfera illuminò l'essere, Gohan si rese conto che si trattava proprio di Cell... ma qualcosa in lui era diverso. Era cambiato.
 
Continua
 

[1] Qui in realta volevo scriverci Supremo, ma poi, riflettendoci, ho capito che non avrebbe avuto senso. Il Supremo, in quanto ad abilità, non ha il potere di cambiare la Storia; cosa che il Dio Giudeo/Cristiano, almeno io credo, sa fare.
[2] Essendo "finti" questi guerrieri, Gohan non si trattiene dall'ucciderli.
   
 
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