Film > Il gobbo di Notre Dame
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Autore: lmpaoli94    24/03/2019    1 recensioni
Dopo tanti anni passati a vivere insieme, alla fine Febo ed Esmeralda si lasciano.
Il primo non fa altro che concentrarsi solo sul suo lavoro, rinchiudendo in prigione tutti gli zingari e la povera gente di Parigi accusandoli ingiustamente di reati non commessi.
Esmeralda invece, cercando riparo dalla furia di Febo, si nasconde nella Cattedrale di Notre – Dame lontano dal suo ex amato e scoprendo in Quasimodo un uomo in cui la proteggerebbe fino a costo della vita senza azzardarsi mai a tradirla…
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clopin, Esmeralda, Febo, Nuovo personaggio, Quasimodo
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mentre nessuno si curava dei piccoli incendi appiccati dalle guardie che stavano devastando Parigi, Quasimodo non sapeva cosa pensare della situazione tra Febo ed Esmeralda che si era venuta a creare.
“Esmeralda, perché non mi hai detto di questo peccato? Perché non mi hai raccontato dei tuoi veri sentimenti?”
< Quasimodo, che cosa stai facendo? > domandò Febo una volta ritornati dinanzi alla caserma.
< Niente. Stavo pensando a lei. >
< Ti è venuto in mente dove possa essersi cacciata? >
< No, mi dispiace… >
< Quasi, mi dispiace per te, ma quando mi ritroverò dinanzi a lei non avrò nessuna pietà. Sono stato chiaro? >
Ma Quasi decise di non rispondere, distogliendo lo sguardo da lui.
“Ho paura di questo futuro… Ho paura per te, Esmeralda…”
< Febo? >
< Cosa c’è, Quasimodo? >
< Lei non merita una fine dolorosa > rispose Quasimodo con tono tetro.
< E’ una donna > replicò il Capitano < E merita di soffrire in quanto lei mi ha tradito. >
< Se ti ha tradito ci dovrà essere un motivo, non ti pare? >
< E quale potrebbe essere, secondo te? >
< Vuoi cercare di entrare nella mia mente e dirmi che cosa sarebbe meglio per me? Non ti facevo così… >
< Sto cercando di aiutarti, Febo… Ma tu non me ne dai l’occasione. >
< Se oserai difendere quella donna, non avrò pietà nemmeno per te. Sono stato abbastanza chiaro? >
< Allora sarà in quel momento che ci scontreremo fino all’ultimo sangue. >
< Può darsi… Ma intanto tu vieni con me. Tenente, voi rimanete qui in caserma. Se ci sono degli sviluppi non esitate a contattarmi. Tanto sapete dove mi sto dirigendo. >
< Sì, Capitano. Come volete voi. >
< Bene… Avanti, Quasimodo, monta a cavallo. >
< Preferisco venire con il mio di cavallo. >
< Smettila di discutere o ti sbatto in cella prima del previsto. >
< Tanto il mio destino è segnato, no? >
< Smettila di rendermi le cose difficili, altrimenti… >
< D’accordo, farò come hai detto tu. >
Una volta partiti al trotto, Febo decise di seguire in incognito un gruppo di zingari che si erano radunati in un vicolo cieco e che parlottavano tra di loro in modo sospetto.
< Eccola là. Sono convinto che quella è l’entrata della Corte dei Miracoli. >
< Ancora non capisco perché siamo venuti solo noi due… Non dovevamo avere un esercito al nostro seguito? >
< Combattere un gruppo di zingari e di storpi non sarà così difficile, te lo garantisco. >
< Allora questo significa che non ci conosci abbastanza. >
< Quasimodo, smettila di parlare. Vuoi forse farci scoprire? >
< Sarebbe una grande benedizione, sai? >
< Perché continui a sfidarmi? >
< Perché è l’unica cosa che so fare… >
< A parte proteggere quella traditrice di una zingara. >
< Smettila di parlare di lei in questa maniera! >
< Chi va là?! >
La voce perentoria di Quasimodo per poco non cacciò nei guai sia lui che il suo ex amico.
< Gerard, non è nessuno. >
< Eppure mi è sembrato di sentire una voce qui nelle vicinanze. >
< Sarà la tua immaginazione… Avanti, entriamo. I nostri compagni ci stanno aspettando. >
< Va bene, come vuoi tu. >
Una volta che i due individui sparirono dentro una botola, Quasimodo poté finalmente respirare.
< Meno male. Ce l’abbiamo fatta > fece Febo tirando un sospiro di sollievo.
< Febo, che cos’è questa puzza di bruciato? >
< Sono le case di quei traditori che stanno prendendo fuoco, perché? >
< Ma come diavolo puoi essere così cattivo nell’anima? >
< Adesso basta discutere, Quasimodo. Abbiamo una donna da ritrovare. >
< Cessa immediatamente questi incendi, altrimenti… >
< Quasi, non sei nella condizione di minacciarmi. >
< Vedere la città di Parigi essere messa a ferro e fuoco mi fa ribollire il sangue. >
< Presto i roghi cesseranno, contento? >
< Se hai provato ad uccidere qualche innocente… >
< Non ucciderei mai una persona solo per il piacere di farlo, sai? >
< E chi me lo garantisce questo? >
< Basta discutere! È meglio entrare. >
Ma appena Quasimodo e Febo si ritrovarono all’entrata della botola, il giovane campanaro non era molto convinto nel proseguire.
< Quasi, che cosa stai facendo? >
< Dobbiamo tornare indietro, Febo. >
< Perché? Te la stai facendo addosso dalla paura? >
< Assolutamente no! >
< Allora che cosa ti succede? >
< Se davvero questo è l’ingresso della Corte dei Miracoli, perché non è controllato da nessuno? >
< Per cercare di non dare nell’occhio, furbacchione che non sei altro. >
< Sarà come dici tu, ma io non mi fido assolutamente. >
< Quasimodo, sai che cosa ti succede se torni indietro, vero? >
< Non ho paura della morte. >
< Nemmeno della mia spada? >
< Voi due! Fermatevi immediatamente! >
Sentendo le grida di alcuni contadini che attirarono la loro attenzione, Febo e Quasimodo decisero di darsela a gambe.
Ma non poterono immaginare che il vicolo cieco in cui avevano osato entrare era completamente sorvegliato da alcuni uomini nell’ombra.
< Ecco fatto. Siamo circondati > fece Quasimodo.
< Mai. Non è finita qui… >
< Che cosa credi di fare? >
Guardandosi bene intorno, vide, che alcuni contadini erano completamente disarmati.
< Vieni Quasimodo! >
Dopo essersi fatto largo con la spada, Febo riuscì a montare a cavallo e ad aver salva la vita.
Ma purtroppo Quasi non fu così rapido come volle lui, cadendo così nelle mani dei contadini.
< Ma tu sei il campanaro di Notre – Dame! > esclamò uno di loro.
< Portatemi via con voi. Alla svelta! >
< Ma tu non fai parte… >
< Credete che io sia alleato di un uomo senza scrupoli come quella guardia? Se avete un po’ a cuore la mia sorte, portatemi alla Corte dei Miracoli insieme a voi. Devo ritrovare Esmeralda. >
< Magari per consegnarla a quel dannato Capitano… >
< No! Non farei mai una cosa del genere. Vi giuro. Io e lei siamo molto amici… Non la tradirei mai. >
< Gerard, dobbiamo nasconderci alla svelta prima che quella dannata guardia torni insieme ad altri commilitoni. >
< Sì, hai ragione… D’accordo campanaro, mi hai convinto. Vieni con noi. >
   
 
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