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Autore: lolli89    28/03/2019    1 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 << Dove ti piacerebbe andare in luna di miele? >>, le domandò James più tardi: erano tutti e tre sul divano a rilassarsi, e lui stava facendo il solletico ad Amelia, che rideva un sacco.
 
 
 
Al pranzo di Natale erano andati dai genitori di lui, e praticamente appena arrivati lui sventolò la mano di Xx sotto il naso dei suoi genitori, di Oliver e di Katy, trascinandola con sé, esplodendo con un: << Ha detto si! Lei mi ha detto di sì… ci sposiamo! >>, che più felice e sincero non poteva essere… non stava più nella pelle.
 
I primi a raggiungerli per le congratulazioni furono Oliver e Katy: << Ben fatto, fratello! >>, approvò sorridendo e abbracciando James e poi Xx.
 
 << E’ un anello bellissimo! >>, fece Katy, osservandolo da vicino, e abbracciando anche lei entrambi.
 
Poi arrivarono i genitori di lui, anche loro felicissimi della notizia, abbracciarono il figlio e poi la sua futura moglie: << Non potevamo sperare e desiderare una ragazza migliore di te per lui. È così felice da quando state insieme… e il merito è tuo. Grazie >>, le disse la signora Phelps, facendola quasi commuovere.
 
 << Beh, dato che sembra il momento dei grandi annunci, ne abbiamo uno anche noi: << It’s a girl! >>, fece Oliver entusiasta, appoggiando la mano sulla pancia di Katy, che iniziava ad intravedersi.
 
 << Oh! It’s a fantastic news! >>, fecero I signori Phelps, correndo ad abbracciarli.
 
 << Questa famiglia si sta riempiendo di donne! Katy, Xx, Amelia e ora questa nuova bambina! >>, brontolò scherzosamente il signor Phelps, ma la moglie gli diede un colpetto.
 
 << Non lamentarti Martyn Io sono stata tutti questi anni in minoranza con te e i ragazzi >>, fece Susan tutta allegra.
 
Prese in braccio Amelia: << Ciao amore di nonna! Hai visto? Qui c’è la tua nuova cuginetta… >>, fece Susan prendendola in braccio e dandole un bacio, per poi avvicinarsi al pancino di Katy.
 
I temi di discussione del giorno erano stati quindi il matrimonio, la futura bambina, il matrimonio, il nome della futura bambina, i fiori del matrimonio, il regalo da parte dei nonni per la nuova arrivata…
 
 
 
 
 << Devo ammettere che il pranzo è stato monotematico >>, gli sorrise Xx, poi le venne in mente una cosa e si alzò dal divano, diretta nella loro stanza.
 
 << Dove vai? >>, le domandò lui curioso, mentre giocava con Amelia.
 
Xx tornò con una scatolina in mano: << Mi… mi sembra giusto che anche tu abbia un segno del nostro impegno. Questo anello bellissimo dice che appartengo a te… che sono tua. Questo dice che tu sei mio >>, gli disse lei, infilandogli l’anello al dito. Era l’anello con cui lei voleva chiedergli di sposarla, anche se poi era successo quel che era successo.
 
 << James Andrew Eric, io sono tanto felice con te. Il mio cuore è tuo… vuoi tu sposarmi e prendermi con te come tua moglie? >>, gli sorrise Xx.
 
 << E me lo chiedi? Certo che si! >>, le rispose lui baciandola.
 
 << Ora siamo pari >>, scherzò Xx.
 
 << Allora, luna di miele. Io credo che la domanda giusta non sia dove mi piacerebbe andare. Sai il viaggio è tuo al cinquanta percento, quindi credo che sarebbe meglio chiedersi dove vorremmo andare >>, gli rispose, poco dopo Xx porgendogli una tazza di thè fumante in mano.
 
 << Grazie. Questo è vero… ma… tra noi quella che ha viaggiato e visto di meno del mondo sei tu. Vorrei rimediare… farti… anzi, farvi, vedere il mondo >>.
 
Xx sorrise, e il suo sorriso si allargò ancora di più a vederlo con la loro bambina.
 
 << E noi lo vogliamo vedere insieme a te. Lo faremo. Ma mi piacerebbe andare in un posto nuovo anche per te >>.
 
 << Mm… si può fare, ci penseremo. Principessa, che dici tu? Dove dovrebbero andare mamma e papà in viaggio di nozze? >>, domandò a sua figlia, che gli fece un sorriso enorme, poi prese a giocare con lei con una pallina piena di lucine che si accendevano.
 
 
 << Oh sì, hai proprio ragione Amelia Holly Susan. New York sarebbe un bel posto >>, fece James, guardando la reazione di Xx, a cui, senza volerlo, si illuminarono gli occhi.
 
 << Poi? Cuba? Polinesia? Maldive? Tu si che hai tante idee amore di papà >>, continuò ancora, scrutando la reazione di Xx.
 
 << La vuoi smettere? Non possiamo andare in tutti questi posti! Dobbiamo scegliere. Tu a New York ci sei già stato molte volte, qui… >>, ma non finì la frase.
 
 << Tu invece no. E lo so che ti piacerebbe andare. Ascolta, possiamo fare qualche giorno li e poi spostarci da un’altra parte. Magari Cuba… o la Polinesia se ci piace di più. O un altro posto ancora >>, insistette lui; sapeva quanto lei desiderasse New York, ci dovevano andare, avevano organizzato tutto, ma era arrivata la notizia della gravidanza, e i problemi di salute che lei aveva avuto verso la fine l’avevano costretta a rinunciare… perciò voleva che New York fosse inserita nel loro viaggio.
 
 << Va bene, possiamo fare così. Grazie >>, gli sorrise, accoccolandosi a lui.
 
Amelia si sporse verso di lei, voleva un po' di attenzioni e di coccole anche dalla sua mamma.
 
 << Vuoi sposarti qui o in Italia? >>, le domandò lui ancora, sistemandosi meglio le gambe sul divano, appoggiando il mento al ginocchio, gli occhiali che si appannavano un po' per il calore del thè ancora fumante.
 
 << Oddio… non lo so. Non ci ho pensato. Però… potremmo fare due cerimonie. Di sicuro tutti i miei parenti e amici in Italia vorranno partecipare, ma non tutti potranno venire… spostare così tanta gente è complicato… e lo stesso vale per chi abita qui. Magari… potremmo sposarci prima qui e poi in Italia, o il contrario, così possono partecipare tutti. Che ne dici? È un’idea sciocca? >>, gli domandò lei, un po' in ansia.
 
 << Dico che è un’idea perfetta! Così tutti i nostri amici e familiari potranno esserci quel giorno. E poi, niente mi renderebbe più felice che sposarti due volte >>, le sorrise lui, baciandola.
 
 << Sai, Jay… tua madre mi ha fatto vedere delle tue foto da bambino oggi. Lei ti somiglia sempre di più >>, gli disse, osservando sua figlia e il suo papà.
 
 << Gli occhi sono i tuoi. Per forma, grandezza e colore… e poi hanno la stessa vivacità ed espressività. Ma anche la forma del viso… e quando sorride, sembra la tua fotocopia >>, sorrise Xx.
 
 << Dici? Io trovo che somigli tantissimo anche a te. Ha il tuo naso per esempio, Le tue labbra carnose, anche se la forma sembrerebbe più la mia. È molto ben equilibrata. È sicuramente una testarda come la mamma >>, ridacchiò lui alla fine.
 
 << Ehi! >>, protestò lei, dandogli un piccolissimo pugno sulla spalla.
 
 << Non ho mica detto che la cosa mi dispiace. Io la adoro così com’è >>, rispose lui con sincerità.
 
Lui riprese Amelia in braccio e le fece fare l’aeroplano e la mise per terra, sul suo tappetone.
 
 << Vado a fare una doccia >>, le sorrise, e la ragazza annuì.
 
Quando tornò in salotto, trovò Xx che stava allattando la bambina: aveva ancora latte, anche se ormai la allattava solo la sera e la mattina, era quasi più un momento di intimità… di coccole tra loro: le rilassava.
 
 << Siete bellissime >>, disse James rientrando in salotto, mentre guardava le “ sue ragazze “.
 
 << Grazie >>, rispose lei radiosa: si era persa nella contemplazione della sua bambina, e quasi non lo aveva sentito arrivare.
 
 << Oliver chiede se abbiamo impegni per l’ultimo dell’anno. Fa una piccola festa a casa sua. Non vogliono andare tanto in giro o fare troppo tardi… per via di Katy e della bambina in arrivo. Dice che se non abbiamo impegni possiamo unirci >>, le lesse il messaggio dal cellulare.
 
 << Tu avevi altre idee in mente? >>, gli domandò.
 
 << Onestamente non avevo pensato proprio a niente. Tutti i miei pensieri erano fermi sulla proposta di oggi >>, le sorrise. << È il primo Capodanno che passiamo con Amelia… volevo solo starmene a casa noi tre >>, ammise.
 
 << Sarebbe un bel capodanno. Ma so che tu vuoi andare alla festa di Oliver… possiamo andare a festeggiare a casa sua, e poi tornarcene a casa presto per festeggiare… privatamente >>, fece lei ammiccante; James sorrise sornione, capendo al volo cosa lei intendesse.
 
 << Si può fare >>, approvò allegro, sistemandosi meglio gli occhiali. Si avvicinò a Xx, dandole dei lievi baci sul collo, mordicchiandolo lentamente… le fece venire i brividi, mentre con una mano lui risaliva sul collo di lei, sulla nuca… scompigliandole i capelli.
 
 << Mmm… >>, si lasciò scappare la ragazza, gli occhi chiusi a godersi quelle carezze.
 
James sorrise sulla sua pelle, soddisfatto… e lo sguardo gli cadde sull’anello che gli aveva appena infilato lei al dito… sorrise istintivamente ancora di più.
 
Scese a baciarle la spalla, sempre senza alcuna fretta, con estrema lentezza e sensualità.
 
 << J- James… >>, miagolò lei, incapace di resistergli a lungo.
 
 << Yes? >>, fece lui, con una mano gli sfiorava il collo e il petto con le lunghe dita.
 
 << N- non… f- fermarti… >>, riuscì a dire, in un sussurro appena percettibile.
 
 << Non mi devo fermare? >>, mormorò lui: anche se era alle sue spalle Xx sapeva benissimo che se la godeva un mondo a vederla così.
 
 << Preferirei di no… >>.
 
James continuò con le sue lievi coccole, alternando dei piccolissimi morsi a dei baci talmente leggeri che sembrava non appoggiasse neanche le labbra sulla pelle di lei.
 
 << CI stanno osservando… >>, le mormorò poco dopo all’orecchio, divertito.
 
 << Eh?? >>, XX aprì improvvisamente gli occhi guardandosi attorno, poi guardò verso la sua bambina, due occhi uguali a quelli di James li stavano guardando interessati: Amelia non stava più mangiando.
 
 << Amore! Scusa, è tutta colpa del tuo papà >>, borbottò Xx, sistemandosi la maglietta e alzandosi con Amelia per andare a lavarla e farle fare il ruttino.
 
 << Faccio io stasera, ok? Tu aspettami… sveglia >>, ridacchiò lui: l’ultima volta che aveva fatto il bagnetto ad Amelia prima di metterla a nanna, qualche giorno prima, e Xx lo aveva “ aspettato “, si era addormentata sul divano.
 
 << Sei proprio un simpaticone >>, gli fece lei il verso, ridendo sotto i baffi.
 
 << Come Amelia >>, fece il padre prendendola e avviandosi verso il bagno, poi la mise giù in modo che gattonasse un po', e tentò di farsi seguire da lei, che gattonando aveva preso un'altra strada.
 
 << No, nò, di qua Amelia >>, fece, prendendola al volo, e rimettendola a terra verso la giusta direzione.
 
 
 
Xx guardava la scena sorridendo: non avrebbe potuto chiedere di meglio, neanche impegnandosi. Andava tutto oltre ogni sua più rosea aspettativa; James, Amelia, come si comportava lui con lei… il matrimonio… era al settimo cielo, da quando lo conosceva era quasi sempre felice.
 
Al ricordo del bacio di lui sentì i brividi per tutto il corpo, adorava quando lui era cos’ audace e la provocava… come se si volesse prendere ciò che gli apparteneva. Sorrise tra sé pensando a quella mattina, avevano fatto l’amore in un modo così…. Speciale, unico. Poteva quasi sentire le dita di lui sul suo corpo, mentre creavano costellazioni immaginarie… i lor cuori che battevano insieme, il suo profumo che le solleticava le narici… il suo sorriso… i suoi baci sulle labbra, i suoi morsi… le sue mani ovunque su di lei… il suo abbracciò così stretto…
 
Xx aprì gli occhi di scatto: i suoi stessi ricordi di qualche ora prima riuscivano, in un certo senso, a darle piacere.
 
Andò a vedere come il suo fidanzato se la stava cavando, e da una piccola fessura vide che lui stava canticchiando qualcosa ad Amelia, mentre finiva di farle il bagnetto; era davvero un papà bravissimo, e l’aiutava molto, non poteva certo negarlo! Mai se lo sarebbe immaginata, soprattutto all’inizio, quando lui non aveva reagito benissimo alla notizia della gravidanza… anche se, ora lo sapevano entrambi, la sua era solo paura. Paura che a quanto pareva affrontava benissimo, non si sarebbe mai detto, a vederlo ora come era con sua figlia, che ormai più di un anno prima aveva quasi proposto l’idea fi abortire.
Era solamente spaventato dalla responsabilità di un bambino.
 
Si spostò andando verso la loro camera, non voleva interromperli: era giusto che anche lui, come lei, avesse del tempo esclusivo con Amelia, che avessero dei ricordi solo loro da creare.
 << Che dici Amelia? Mamma e papà si devono sposare in quale stagione? Con la neve? Con il sole? Le foglie che cadono dagli alberi? Che ne pensi? >>, domandò James a sua figlia, mentre la asciugava e le metteva il pigiama.
 
 << Papà ti svela un segreto. Non mi importa niente in che mese la sposerò, Se potessi la sposerei anche domani, sai? Non vedo l’ora che arrivi quel giorno. Papà gliel’ha chiesto solo stamattina, ma già vorrebbe essere lì ad aspettarla all’altare, vederla camminare verso di me… abbiamo aspettato troppo. Papà vuole solo che sia una bella giornata e che mamma sia felice… tutto qui.  Oh >>, sentì il cellulare suonare lievemente, gli era appena arrivato un messaggio. Quando lesse chi lo mandava quasi rabbrividì.
 
 << Spero tu stia passando un buon Natale, caro James. CI vediamo dopo capodanno come da accordi. Marry Xmas, Simone >>.
 
Sospirò, mettendo via il cellulare. In quella giornata perfetta si era quasi scordato di lei e della sua minaccia che aleggiava su di lui; più ci pensava e più non capiva, cosa pensava di ottenere con quella mossa? Soldi? Non era del tutto sicuro… o almeno non solo. Ma cos’altro poteva volere? Da quel che si ricordava faceva già la modella, quindi non poteva volere che lui la facesse, in qualche modo, entrare nell’ambiente dello spettacolo… ma anche volendo non avrebbe saputo come fare, non frequentava molto quell’ambiente, e non aveva amicizie così altolocate da poterla aiutare. Forse era solo un modo per avvicinarsi a lui? Assolutamente fuori discussione. Non le avrebbe mai permesso di intromettersi tra lui e Xx, lo aveva già fatto una volta, e aveva quasi perso tutte le persone che più amava; la voleva il più lontano possibile da lui, da Xx, da Amelia, da Oliver e Katy e da tutta la sua famiglia.
Xx… ancora non le aveva detto niente, e già per questo si sentiva uno schifo. Ma non voleva farla preoccupare prima del previsto, ancora non era sicuro, non aveva le prove che quelle foto esistessero davvero. Ma, nel caso… come poteva iniziare a parlarne con Xx evitando che si chiudesse a riccio o andasse su tutte le furie?
 
 << Dai, dad reads you a story >>, fece alla sua bambina, che stava muovendo le manine, poggiandole sul suo viso.
 
Dopo qualche pagina James si rese conto che Amelia dormiva beata, la coprì e andò verso il salotto. Lei stava leggendo delle e-mail, e non si accorse subito di lui, che si fermò a scrutarla dallo stipite della porta: aveva i capelli che le uscivano disordinati dallo chignon che si era fatta, lo scollo della maglia largo che pendeva da una parte, e la spallina del reggiseno che era scivolata da una spalla… era bellissima così, tutta concentrata.
 
James si avvicinò con passo felpato, sfilandole il telefono dalle mani senza dire una parola e posandolo sul tavolino a fianco il divano. Xx si girò, guardandolo divertita; lui si sedette a fianco a lei, trattenendo a fatica una risata.
 
Xx alzò un sopracciglio: << Amelia dorme? >>, gli domandò, sistemandosi improvvisamente a cavalcioni su di lui, le braccia attorno al suo collo.
 
 << Dorme come un ghiro >>, le rispose sorridente, ricacciando in un angolo della sua mente il pensiero di Simone.
 
Lei lanciò uno sguardo a James che appiccò un fuoco improvviso nel suo petto: questa ragazza, “ la mia futura moglie “pensò, mi fa impazzire con un solo sguardo.
 
Xx lo baciò, come se non lo facesse da settimane, con una passione così travolgente da far dimenticare a entrambi qualsiasi cosa non fosse quel bacio: le loro lingue si rincorrevano, giocando l’una con l’altra, le loro labbra si cercavano… le mani correvano sui loro corpi, stringendosi sempre di più, sempre più vicino…
 
Lei sentiva le grandi mani di lui andare su e giù sulla sua schiena, stringendola a lui… poi improvvisamente si alzò, come se lei non pesasse niente, reggendola. Le fece posare la schiena sul muro, continuando a baciarla imperterrito, come se non ci fosse niente di più importante al mondo… Xx sospirò, stretta a lui: non avrebbe voluto essere da nessun’altra parte. Fece scivolare una mano lungo il colletto della sua maglietta, infilandoci sotto la mano, sentendo i suoi muscoli tendersi e contrarsi a ogni minimo tocco.
 
 << Posso dirti una cosa? >>, gli domandò lei.
 
 << Spara >>.
 
 << Ti ho mai detto che adoro le tue mani? Mi sono sempre piaciute… Sono grandi, mi danno un senso di protezione, di sicurezza, di forza… ma sanno anche di amore, di dolcezza e di tenerezza… e di passione >>, disse improvvisamente Xx, mentre con una mano lui le sfiorava una guancia e con l’altra la stringeva più forte per tenerla su… e a quelle parole la strinse ancora più forte.
 
 << Ci sono altre questioni che richiedono la nostra attenzione? Perché io avrei altro da fare per questa serata ora >>, le disse divertito.
 
 << E che devi fare di così urgente? >>, domandò lei stando al gioco.
 
 << Amare la mia fidanzata >>, le rispose lui, prendendola in contropiede.
 
 << Allora non ci sono altre cose. Del matrimonio parleremo domani >>, confermò lei, baciandolo di nuovo.
 
 << Questa mi sembra un’ottima idea >>, le rispose lui, mordicchiandole il labbro inferiore, e prendendo a camminare in direzione della loro camera da letto.
 
James non sembrava volerle lasciare il tempo di respirare, continuando a baciarla ininterrottamente; i loro nasi si sfioravano, le piccole mani di lei scorrevano sulla sua nuca, e tra i suoi capelli, le loro bocche si staccavano per poi cercarsi spinte da più desiderio di quando si erano lascate.
 
Il ragazzo cadde insieme a lei sul materasso. Si sfilò la maglia che indossava con gesti rapidi e impazienti, e  Xx potè godere ancora una volta di quella vista meravigliosa del suo futuro marito… a pensarci aveva i brividi.
 
 << Perché ridi? >>, le domandò curioso, il suo sorriso timido stampato in volto.
 
 << Oh niente. Pensavo solo che sono molto fortunata ad averti con me. Ora non montarti la testa >>, aggiunse divertita subito dopo, allungando il mento verso di lui, e gli posò un morbido bacio sul collo.
 
James però non sembrava avesse voglia di scherzare, e la zittì con un bacio sulle labbra.
 
 << Sono io ad essere fortunato >>, le sorrise poi. L’ampia mano di lui percorse la sua gamba lentamente, arrivò all’orlo della maglietta di lei e la sfilò dalla testa.
Era sopra di lei, e si fermò per un secondo a guardarla; aveva i capelli castani sparsi sul cuscino, era bella da togliere il fiato, risplendeva di luce propria… e i suoi occhi… i suoi occhi brillavano per lui.
 
Le mise le mani ai lati del viso, passandole poi tra i suoi capelli: era sorprendente la delicatezza con cui la sfiorava e la toccava; Xx gli mise le mani sul petto, avvicinandolo a sé.
 
James aveva i gomiti puntati sul materasso per tenersi su e non schiacciarla, le baciava il collo con lentezza studiata per farla impazzire. Le baciò il seno, dove la pelle era super sensibile, e continuò, senza mai fermarsi, passando la lingua sul suo capezzolo, sfiorandolo con una mano…
 
La pelle di Xx si surriscaldò immediatamente a contatto con lui: gli fece alzare il viso, e lo baciò sulle labbra, intrappolandolo tra le sue braccia: << Ti amo >>, gli sussurrò, staccandosi di solo qualche millimetro, inspirando il suo profumo.
 
 << Ti amo da morire >>, le sorrise lui, baciandola con più passione, mentre con una mano riprendeva a massaggiarle un seno.
 
 << James… >>, sospirò. Sentirla sospirare il suo nome lo fece fremere ancora di più.
 
Le accarezzava ogni centimetro di pelle disponibile, mentre lei piegava una gamba intorno ai suoi fianchi. Il ragazzo aprì gli occhi per un secondo; lei lo guardava con palese desiderio, le labbra un po' gonfie per i tanti baci che si erano dati. Il suo petto muscoloso andava su e giù velocemente, come se gli mancasse l’aria per respirare.
 
Xx si sfiorò appena le labbra con le dita… il bacio di lui persisteva, era insistente e prepotente, profumava di James… lo sentiva anche se in questo momento non aveva le sue labbra sulle proprie. Il cuore le palpitava nel petto, aveva le farfalle allo stomaco, nonostante fossero passati diversi anni dal loro primo bacio...
 
Il ragazzo poggiò la fronte sulla sua, catturando il suo sguardo: solo questo bastò a Xx per farle sentire un brivido lungo tutto il corpo… lui la faceva sentire viva.
 Lo baciò di nuovo, infilando le mani nei suoi capelli e avvicinandolo ancora un po' a sé. Schiuse le labbra piano, sentendo la punta della lingua di James insinuarsi senza nessuna fretta e nessuna foga, voleva assaporarla lentamente: tutto questo amplificava tutte le sensazioni che provavano: erano incredibilmente forti, intense…
A Xx mancò quasi l’aria e aveva la sensazione che la testa le girasse; se fossero stati in piedi avrebbe rischiato di cadere, anche se era certa che lui non l’avrebbe permesso, che mai l’avrebbe lasciata andare.
 
Una mano di lui era tra i suoi capelli, l’altra si era intrufolata tra la sua schiena e il materasso, l’accarezzava e la stringeva a sé.
Dovettero interrompere il bacio solo per necessità d’aria, anche se entrambi stavano cercando di respirare il più a fondo possibile.
Le sorrise ancora, senza dire niente e senza nessun motivo, solo non poteva farne a meno quando lei era così vicina. Le accarezzò il viso con un dito, con delicatezza… l’unico rumore nella stanza era quello dei loro battiti accelerati.
Il viso di Xx andava a fuoco a quel lieve contatto, era emozionata e maledettamente eccitata; i loro corpi fremevano, e la voglia di aversi cresceva secondo dopo secondo.
Con le labbra James scivolò sul collo, baciandone la pelle con le labbra: Xx sospirò beata, questi momenti di intimità con lui le facevano sempre girare la testa da quanto erano intensi. Sarebbe stato sempre così? Lei credeva proprio di sì.
Con estrema bravura lui scese sempre più in giù, baciandole i seni, i fianchi, la pancia… fu costretto a fermarsi a causa della stoppa dei leggins che indossava. Glieli sfilò, finendo di spogliarla, riempiendosi gli occhi della sua ragazza quasi completamente nuda davanti a lui.
Xx invertì le posizioni, ora era lei che gli era addosso. Poggiò il viso sul suo petto, respirando a fondo quel profumo che era tutto suo e che lei adorava. Gli baciò il punto in cui si trovava il cuore, godendo di ogni suo singolo e più piccolo ansimo.
James mugugnò qualcosa, senza alcun successo. Xx non ci badò, e lo baciò sempre più in alto, fino ad arrivare al suo collo, per poi sollevare lo sguardo e guardarlo negli occhi, baciandolo ancora: di questo non si stancava mai.
 
Lui invertì di nuovo le posizioni, sovrastandola: sotto di sé aveva una splendida e bellissima ragazza, che era la mamma della sua bambina e che presto, finalmente, sarebbe stata sua moglie… lei gli apparteneva, ne era assolutamente convinto: la sentiva terribilmente sua, e niente e nessuno poteva cambiare questo fatto.
 
James iniziò a strusciarsi lentamente su di lei. Ad ogni movimento Xx si lasciava andare a un profondo sospiro, e la sua erezione le sfregava contro la gamba. Si rese conto che il ragazzo la stava guardando con desiderio, come se davanti agli occhi non avesse mai avuto niente di più bello.
 
Respirò pesantemente prima di chinarsi di nuovo sul suo seno, lasciando una scia di baci, lambendole i capezzoli con la lingua, e poi scendendo più giù.
 
Xx gli conficcò le unghie nella carne, non riuscendo a trattenere dei gemiti piuttosto forti.
Una volta che la scia di baci arrivò alle mutandine di lei, ne afferrò gli elastici, togliendoli in un unico gesto deciso. Sgranò appena gli occhi, come spesso gli capitava guardandola così, e la sfiorò con due dita, sentendola sussultare al suo tocco.
 
La toccò di nuovo, stavolta con più decisione, anche se le sue dita erano gentili mentre si muovevano abili e sapienti dentro di lei. Xx quasi inarcò la schiena, andando con il bacino incontro ai movimenti di quelle dita, stringendo la maglietta di James che era stata gettata sul materasso.
 
James si interruppe divertito: vederla contorcersi e gemere sotto di lui era sempre, per lui, fonte di gioia e di soddisfazione; sapere di essere la causa del suo piacere lo inorgogliva molto.
 
Xx strusciò un po' sul materasso, fino ad arrivare ai pantaloni della sua tuta: tirò con calma l’elastico per slacciarli, mentre lo osservava. Lo spinse gentilmente sul materasso, mettendosi sopra di lui come un gatto. Gli baciò il petto, lasciando dietro di sé, sulla sua pelle, una scia di fuoco, che arrivò fin sotto l’ombelico, al livello dei pantaloni. Li afferrò da entrambi i lati, e li tirò via insieme ai boxer: non voleva più aspettare.
 
Si abbassò sulla sua erezione, circondandola prima con dei lievi baci; lui stava già sospirando pesantemente.
 
La leccò poi piano, quasi fosse un gelato del suo gusto preferito, assaporandolo fino in fondo… poi lo prese tra le sue labbra, facendo dei piccoli movimenti circolari con la lingua.
 
 << X… X-Xx… >>, sentirlo gemere il suo nome così, in quel modo così erotico e dolce allo stesso tempo, le fece quasi perdere il contatto con la realtà… ma il ragazzo non voleva arrivare così all’orgasmo.
 
Si mise a sedere sul letto, facendola stendere nuovamente: senza aspettare ancora, lentamente iniziò a entrare dentro di lei… mano a mano che entrava e la carne di lei avvolgeva la sua erezione, era più difficile per lui mantenere il controllo. Si stava reggendo sulle braccia, e Xx avvicinò la fronte alla sua, mordicchiandogli un po' il labbro inferiore.
 
Iniziò a muoversi piano, i loro respiri erano vicini, mentre le pupille dei loro occhi si dilatavano impercettibilmente.
 
 << J- Jay… continua… >>, stava gemendo lei piano, non riuscendo a controllarsi, mentre si sentiva invadere da un calore piacevole.
 
 << Amore… proviamo… da dietro? >>, le domandò un po' in imbarazzo lui, ma lei acconsentì.
 
 << Sdraiati su un fianco… e piega le gambe in avanti >>, le indicava lui.
 
 << Qualcuno ha studiato qui >>, lo prese in giro lei, e lui sorrise, arrossendo parecchio, un sorriso pieno di tenerezza… le sciolse in cuore.
 
 << Studiare mi è sempre piaciuto >>, la provocò lui, malizioso.
 
Xx non commentò oltre, mettendosi come lui le suggeriva, poi lui si posizionò dietro di lei, era una specie di cucchiaio.
 
La distrasse baciandole il collo e le spalle, mentre con due dita passava avanti e indietro lungo il braccio di lei e il suo fianco… voleva rilassarla, prima di “ invaderla “.
 
Xx lo lasciò fare, girando solo la testa per baciarlo; lui le mordicchiava il lobo dell’orecchio, per poi scendere sulle labbra… mentre con una mano le carezzava il seno, facendole staccare completamente il cervello dalla realtà.
 
Iniziò con calma ad entrare dentro di lei: all’inizio era molto stretta, e lei era un po' rigida, ma piano piano iniziò a rilassarsi… era una sensazione magnifica per lui, il suo corpo era invaso da un’ondata di calore e di brividi che lo attraversavano all’impazzata.
Xx allungò un braccio fino a toccargli il sedere, e dargli un piccolo colpetto; lo sentì respirare rumorosamente… doveva essergli piaciuto.
 
Sentiva James che, sempre con delicatezza, andava sempre più a fondo dentro di lei, muovendosi con cautela per non farle male.
 
 << J-Jay… vai… ancora >>… non sembrava più in grado di controllarsi, mentre aveva iniziato a muovere il sedere assecondando le sue spinte.
 
Xx lo avvertì: un grumo di piacere sul suo basso ventre che le provocò intensi brividi lungo il corpo che si irrigidì… e l’orgasmo esplose, intenso, sconvolgente… così forte da lasciarla quasi senza fiato.
 
Poco dopo Xx sentì la sua erezione dentro di lei contrarsi, lo sentì serrare più forte, fino quasi a farle male, la mano sul suo seno…
 
 << Xx… Oh… >>, rantolò, in preda a un tremore che aveva preso a muoverlo in tutto il corpo… non riusciva a trattenersi. Affondò le labbra e i suoi denti sulla sua spalla per impedirsi di urlare a causa dell’orgasmo che lo attraversava.
 
Quando l’onda dell’orgasmo fu passata, James uscì da lei, lasciando cadere la testa sul cuscino, un sorriso di beatitudine stampato in viso.
 
 << Sorry >>, fece poi rivolto alla fidanzata, indicando i segni del suo morso inciso sulla sua pelle chiara.
 
 << Non fa niente… anzi, mi è piaciuto. Ha tirato fuori il tuo lato animale >>, sorrise lei sorniona, voltandosi verso di lui… che arrossì.
 
 << Amore? >>, lo chiamò dopo un po' lei, la testa poggiata sul suo petto.
 
 << Si? >>, le domandò, avvolgendola di più con le sue braccia.
 
 << A volte… sai, mi vergogno un po'. Mi dico che forse facciamo troppo spesso l’amore… quasi ne fossimo dipendenti… mi domando… è consentito? >>, era molto in imbarazzo. Non credeva di dover tenere il conto delle volte in cui facevano l’amore, ma a sentire le sue amiche… loro non lo facevano così spesso, o facendo sempre qualcosa di nuovo.
 
 << Scherzi? Amore… noi facciamo l’amore quando ne abbiamo voglia… a volte capita spesso, altre volte, ed è successo, non lo facciamo per un po', ma non c’è niente di male in questo. Una sana vita sessuale fa bene alla salute… e poi, amore, tu seduci un fidanzato consenziente, non è un crimine capitale >>, le fece notare lui ridacchiando piano, facendo sussultare il suo petto muscoloso, e anche Xx.
 
 << Giusto >>, fece lei arrossendo di botto, nascondendosi di più sul petto del suo fidanzato, sentendosi una stupida per averlo solo pensato.
 
 << E poi… io ti desidero sempre >>, continuò lui con voce roca.
 
 << Perché ti è venuta in mente una cosa simile? >>, le domandò curioso.
 
 << Non so… sentendo le amiche… o la gente che chiacchera. Dicono che avere un figlio cambia… anche il sesso. Sembrava quasi che fossimo destinati, dopo Amelia, a farlo una volta a settimana forse, e in maniera monotona… io la trovavo una sciocchezza, ma boh… magari sbagliavo io… >>, gli spiegò.
 
 << Lascia perdere questi discorsi. Io dico che dovremmo farlo quando, quanto e come vogliamo… senza numeri o statistiche >>, fece lui.
 
 << Hai ragione >>, gli sorrise, baciandolo.
 
 << Xx… io… sometimes… mi chiedo cosa ho fatto di così buono per meritarti. E per meritarmi il tuo perdono dopo… sai… quello che è successo >>, fece lui, pensando tra sé, piuttosto serio.
 
 << Cosa è quello che è successo? >>, domandò apposta lei, un po' irrigidita al ricordo.
 
 << Lo sai >>, rispose secco, evidentemente a disagio.
 
 << Certo che lo so. Ma dirlo lo renderà più reale, e pensare alle conseguenze non ci farà ripetere lo stesso sbaglio >>, fece lei piuttosto brusca.
 
 << Dopo la mia momentanea… perdita della testa… e va bene, dopo il mio tradimento >>, aggiustò, dopo un’occhiataccia di lei, << Non lo so se al tuo posto ci sarei riuscito… la sola idea di te a letto con un altro uomo mi fa andare fuori di testa. Mi provoca un dolore che mai avrei immaginato. Penso… che, se fosse successo, avrei ammazzato di botte l’altro >>, disse un po' crudo, ma completamente sincero… Xx non faceva fatica a credergli, data la serietà del suo sguardo.
 
 << Quindi… mi dispiace per tutto il dolore che ti ho provocato. Ero arrabbiato, deluso e ferito… ma questo non giustifica niente. Volevo dirtelo… sai, tra pochi giorni inizierà il nuovo anno, e volevo lasciarci la questione alle spalle. Il prossimo anno ci sposeremo, e non volevo intaccare quest’anno che verrà con una brutta cosa come questa >>, le sorrise.
 
 << Solo io voglio poter fare questo. Nessun’altro >>, aggiunse, baciandola con trasporto, stringendole il sedere con una mano.
 
 << Grazie per queste belle parole Jay. È stato molto doloroso…  ancora oggi, se mi immagino la scena mi sento morire. Non ero sicura di avere la forza per perdonarti e andare avanti con la nostra vita insieme… ma io ti amo… e questo amore ha vinto sul dolore e sulla rabbia. Mi ci è voluto un po'… ma alla fine ti ho perdonato… anche se non è stato facile. Perciò non ne parliamo più, ok? >>, disse incoraggiante << Basta che non lo rifai ancora >>, aggiunse poi minacciosa.
 
 << Promesso, non lo rifarò più… hai la mia parola >>, disse assolutamente sicuro… poi tentennando aggiunse: << Però… ti devo dire una cosa >>, e le spiegò della minaccia di Simone… tutto quanto, senza omissioni. Non voleva avere segreti con lei, e non voleva perdere di nuovo la sua fiducia… sarebbe stata difficile da riconquistare una seconda volta.
 
 << Che cosa?!? Ma… James!! >>, Xx si mise a sedere di colpo, era… spiazzata.
 
 << Scusa se non te l’ho detto subito… ma tra Amelia e Oliver in ospedale… e poi volevo esserne sicuro prima di allarmarti. Ma ora è venuto fuori l’argomento… non potevo dirti che non ne avremmo più parlato e poi tornare sull’argomento più avanti. E poi volevo farti passare in serenità queste feste >>, fece mesto.
 
 << Io… capisco il perché tu non me l’abbia detto… ma la cosa non mi rende affatto felice >>, disse poi.
 
 << Lo so. Non rende felice neanche me >>, borbottò lui abbassando lo sguardo. Xx lo notò.
 
 << Ehi… tu… tu non c’entri stavolta. Non è con te che sono arrabbiata. Lo sono con quella… donnaccia. Vuole rovinare la nostra felicità, ecco che vuole fare. E soprattutto ti vuole ricattare. Tu… sai già cosa farai ora? >>, domandò, carezzandogli dolcemente una guancia.
 
 << Immagino che, tanto per cominciare, ci incontreremo. Voglio delle prove di quello che sta dicendo. E poi… cercherò di farla ragionare anche se non so ancora come >>, borbottò lui piuttosto demoralizzato.
 
 << Cosa credi che voglia? >>, domandò lei, carezzandogli una mano con dolcezza.
 
 << Avevo pensato a tante cose. Soldi, agganci nel mondo del cinema o del teatro… ma veramente, non lo so >>.
 
 << Non credi potrebbe essere un modo per avvicinarsi a te? >>, domandò Xx dopo un po'.
 
 << Ci ho pensato. Ma che razza di modo è? Un ricatto per avvicinarsi a una persona… partiamo già molto male >>.
 
 << Forse… ma non lo escluderei del tutto. La gente per questo tipo di infatuazioni fa cose folli. Si sentono tutti i giorni, purtroppo, storie di persone che per “ amore “ o per un’ossessione pedinano e poi danno fuoco ai propri compagni o compagne. Neanche loro credono di fare qualcosa di sbagliato… >>, fece Xx, più spaventata di quanto stava mostrando.
 
 << Non mi succederà niente. Starò attento… parleremo e basta, se vuoi in un luogo pieno di gente >>, cercò di rassicurarla.
 
 << Io voglio venire con te quel giorno >>, fece lei all’improvviso.
 
 << Cosa? No! Non credo sia una buona idea. Potrebbe interpretare questo gesto come un segnale di allarme. Io voglio che la cosa si risolva in maniera pacifica, e al più presto possibile. Non mi farò abbindolare da lei, mi farò mostrare le foto, se ci sono, e le domanderò cosa vuole. A seconda di quello che mi risponderà saprò se avrò bisogno di un avvocato. Non voglio metterti in mezzo a questa storia. E soprattutto non voglio che ti si avvicini >>, le rispose con fermezza.
 
 << Tu non mi stai mettendo in mezzo. Sto scegliendo io di farlo. Magari un discorso tra donne potrebbe farle cambiare idea… non voglio che ti accada niente o che rovini quello che hai costruito in questi anni di lavoro >>, la voce di Xx tremava un po'.
 
 << Amore… no. Ti ringrazio per quello che vorresti fare per me… lo apprezzo davvero tanto. Ma io ho fatto il casino, io lo devo risolvere >>, le disse con un sorriso tenero.
 
 << Ma… almeno posso accompagnarti? Non mi avvicinerò, ma vi guarderò con discrezione da lontano… >>, insistette Xx.
 
 << E va bene >>, consentì lui, più che altro perché era sicuro che Xx non avrebbe mollato.
 
 << Grazie >>, sorrise lei, contenta di averla spuntata.
 
 << Buonanotte amore >>, sbadigliò James, poco dopo, sistemandosi meglio sotto le coperte.
 
 << Buonanotte. Ti amo Jay >>, gli rispose lei, mettendosi al suo fianco, tirandosi le coperte fin sotto il mento.
 
 << Ti amo >>, le sussurrò lui all’orecchio, poco prima di addormentarsi.
 
 
 
 
 << Mamma mia Amelia, abbiamo corso un sacco >>, fece James rientrando in casa: era andato a correre e si era portato la figlia dietro sul passeggino, era una cosa che faceva spesso, era del tempo che passava con Amelia, e intanto lei stava all’aria aperta e si guardava intorno. Solitamente anche Xx andava con loro, ma quella mattina era uscita per delle commissioni, e poi si trovava con delle sue amiche.
 
Si era offerto volontario per stare con sua figlia, e lasciarle un po' di tempo tutto per sé: lei faceva lo stesso con lui di tanto in tanto… e comunque lui adorava stare con la bambina.
 
 << Ora papà ti prepara il latte >>, le stava dicendo, mettendolo a scaldare.
 
Era completamente sudato, avevano corso per parecchio, e non vedeva l’ora di farsi una doccia; era il trentun dicembre, e nel pomeriggio dovevano andare a casa di Oliver e Katy per aiutarli con gli ultimi preparativi.
 
 << Ecco qui piccola mia >>, fece tutto allegro, tirandola su dal passeggino e sedendosi con lei in braccio per darle il latte con il biberon.
 
Amelia lo guardava incantata mentre beveva: era come se lo scrutasse e lo osservasse, e quegli occhi coì uguali ai suoi lo mettevano sempre in difficoltà, era si bellissimo specchiarsi in quegli occhi… ma allo stesso tempo ne temeva il giudizio. Ora era certamente troppo piccola, ma crescendo chissà come sarebbe stato...
 
Aveva acceso la radio prima di sedersi, e in quel momento passò una canzone di Ligabue, “ A modo tuo “… sentì gli occhi inumidirsi involontariamente, non riusciva a non pensare alla sua piccola bambina ascoltandola… e Amelia mosse una manina verso il suo viso in quel momento, come se lo volesse accarezzare, rassicurando il papà che sarebbero stati felici insieme.
 
 
 
 
La festa da Oliver e Katy era un successo: c’erano vari loro amici, c’era musica, c’era da mangiare e da bere… tutto quello che si poteva desiderare.
 
 << Seven, six, five, four, three, two, one… Happy New Year!! >>, era partito il conto alla rovescia, e già gli uomini erano pronti con le bottiglie di spumante in mano a brindare al nuovo anno.
 
 << Happy new year! >>, si dissero quasi in contemporanea James e Xx, baciandosi, e poi Xx prese Amelia in braccio, e le augurarono buon anno, stampandole un bacio ciascuno sulle guance, e rimettendola a terra, dove era stato messo un tappetone con tanti giochi per i bambini che c’erano.
 
 James tirò Xx per un braccio avvicinandola a sé, stringendola tra le braccia, in mezzo a tutto quel trambusto di gente. La baciò, accarezzandole la bocca e gli zigomi con le dita, senza dire una parola, baciandola con ardore, come se attraverso quel bacio dovesse esprimere tutto quello che provava per lei.
Lei aveva il collo allungato per raggiungere il metro e novanta di lui, e James con un braccio attorno alla sua vita e una mano tra i suoi capelli… un po' incurvato su Xx.
Sul finire il bacio divenne tenero, ma carico di promesse per ciò che sarebbe avvenuto in privato, a porte chiuse…
 
James quella sera era un po' allegro, era senza freni ed era divertente vederlo così. A ridere e scherzare con tutti, senza problemi o preoccupazioni… Xx pensò che gli ci voleva, con tutte i pensieri per il matrimonio, il battesimo di Amelia, e le preoccupazioni date da quella Simone… almeno per una sera era libero da tutto e poteva veramente godersi il momento senza pensare a niente.
Qualcuno tirò fuori il karaoke: James aveva provato a trascinarla con lui a cantare, ma era stonatissima a cantare in italiano, in inglese avrebbe fatto sicuramente una figuraccia, per cui tentò di dileguarsi… fortunatamente venne salvata da Oliver, che si offrì di andare al suo posto…
 
I due fratelli si misero a cantare qualche canzone, e Katy e Xx stettero ad ascoltarli e fare il tipo per loro, applaudendoli…
 
 << Katy è una bellissima festa >>, fece Xx a fianco alla ragazza.
 
 << Grazie, anche se l’idea è stata di Oliver >>, le rispose lei allegra.
 
 << Come procede la gravidanza? >>, le domandò la cognata.
 
 << Benissimo! Sai, mai in vita mia avrei immaginato di poter provare così tante emozioni in così poco tempo… avere una vita che cresce dentro di te è un regalo prezioso… e credo indimenticabile… ma questo te lo saprò dire tra qualche mese >>, ridacchiò Katy, e Xx si unì a lei.
 
Si erano distratte per qualche minuto, e Oliver e James non erano più i soli a cantare e a seguire il testo rock della canzone, si erano aggiunti un altro paio di loro amici, e ora tutti e quattro stavano saltellando, le braccia sulle spalle di chi avevano a fianco, mentre tenevano il ritmo con la testa, buttando la schiena indietro sul finale; i capelli di James erano tutti scompigliati, mentre lui saltava e si muoveva come il componente di una banda rock.
Xx scoppiò a ridere a vederlo così, anche se era bello da vedere così spensierato…
 
Poco dopo si misero a cantare una canzone decisamente più lenta, e i quattro amici, a cui se ne erano aggiunti degli altri, presero a dondolarsi a destra e sinistra, sempre tenendosi sulle spalle…
 
Xx e Katy decisero di intrufolarsi tra di loro, almeno a muoversi lentamente da un piede all’altro… James sorrise quando se la vide spuntare sulla sua destra, che era vuota, mentre lei si dondolava come lui.
 
 
 
 << E’ stata una festa bellissima! >>, fece Xx tutta allegra, tornando a casa con James e Amelia.
 
 << Si, e l’idea del karaoke era fantastica, è stato divertente >>, confermò James allegro.
 
 << Ho visto che ti sei divertito parecchio. Sono contenta che per una sera i pensieri e le preoccupazioni siano rimasti fuori dalla porta. TI ci voleva >>, gli sorrise, entrando in casa con il passeggino, Amelia che dormiva beata.
 
 << Una volta che avremmo fatto il battesimo ad Amelia e che ci saremmo sposati, i miei pensieri diminuiranno drasticamente >>, fece lui, chiudendo il passeggino mentre Xx cambiava Amelia.
 
 << Vuoi dire che io e Amelia ti diamo solo preoccupazioni? >>, scherzò la ragazza, che in verità aveva capito cosa intendesse.
 
 << Certo che no! Siete la mia fonte di felicità personale >>, stette al gioco lui.
 
 << Mmm… tipo proprietà privata? >>.
 
 << Beh… Amelia è nostra, l’abbiamo fatta noi, e anche piuttosto bene >>, disse lui guardandole il visino con amore.
 
 << Questo è vero >>, confermò lei, mettendola sulla culla, mentre James le rimboccava le coperte… la loro bambina era proprio bellissima.
 
 << Per quanto ti riguarda… >>, continuò James, uscendo dalla cameretta di Amelia, passandole le mani sulle spalle.
 
 << Si? >>, fece lei, era in piedi sul piccolo corridoio, lui era dietro di lei, con le mani sulle spalle che le baciava il collo.
 
 << Io… sento che mi appartieni, sento che sei mia, mia e di nessun’altro >>, disse, camminando in direzione della loro camera.
 
 << Non di Matt? O Paul? >>, lo provocò lei, che si stava rilassando.
 
 << Mai. Devo dire a Oliver di depennarli dalla lista degli invitati alla prossima festa >>, borbottò lui.
Matt e Paul erano due loro amici, e alla festa continuavano ad avvicinarsi a Xx per parlarle, per chiederle di ballare o di bere qualcosa. Loro sapevano che lei era la fidanzata di James, ma la cosa non sembrava preoccuparli o farli desistere più di tanto. Non era successo assolutamente niente di preoccupante o di grave… ma James era geloso. Lo si vedeva dal suo sguardo, dai toni che aveva avuto, o dai modi di comportarsi che aveva attuato.
 
 << Sono così simpatici >>, lo prese in giro Xx.
 
 << Non sei simpatica >>, protestò lui.
 
Xx si voltò e gli buttò le braccia intorno al collo, baciandolo quasi con disperazione: aveva un bisogno disperato di lui e di nessun’altro, e aveva tutta l’intenzione di farglielo capire.
 
James la strinse a sé, voltandola e bloccandola contro la parete, baciandole il collo con irruenza e desiderio, incollando le sue labbra alla pelle di lei: non aveva mai avvertito un bisogno così radicato ed esasperato di avere con sé una donna, di averla in tutto e per tutto… almeno fino a quando non aveva incontrato Xx, ed era sicuro che tra loro sarebbe stato sempre così.
 
Lentamente arrivarono nella loro camera, continuando a baciarsi languidamente: Xx sbattè con le gambe contro il letto, cadendoci sopra, trascinandosi dietro il fidanzato. Ridacchiando lui le sfilò il vestito in un unico gesto fluido, lanciandolo lontano… tanto non le sarebbe più servito per quella sera.
 
James le tese la mano per aiutarla a rialzarsi, e la spinse con dolcezza contro il muro. Le baciò con impeto le labbra, scendendo lungo la mandibola e poi il collo, con quella sua adorabile e incredibilmente sexy barba…
 
 << A- ancora… >>, sussurrò lei con la voce roca, rotta dal mare di piacere che lui le dava anche così.
 
James la guadò negli occhi, abbassandole sensualmente una spallina del reggiseno, facendogliela scivolare lungo il braccio.
 
Il ragazzo già stava respirando pesantemente, completamente avvolto e in balia della sua futura moglie: si chinò a baciarle la spalla, mentre con una mano andava su e giù sul braccio di lei, accarezzandola leggero, e con l’altra mano le stringeva un fianco.
 
Le sfiorò ancora la spalla con le labbra, e le lanciò uno sguardo da quella posizione con la testa inclinata che le fece esplodere dentro un fuoco dirompente: era uno sguardo così caldo ed eccitante…
 
Xx inclinò la testa contro il muro: poteva quasi avere un orgasmo solo guardando quegli intensi occhi verdi… lo vide fare un sorrisetto malizioso e divertito dal vederla così in balia di lui.
 
Lei non ebbe bisogno di dire niente: facevano conversazione con lo sguardo, intendendosi completamente.
 
Lo spintonò piano verso il letto, sbottonandogli la camicia e levandogliela con un gesto secco, poi passò a slacciargli i pantaloni, abbassandogli la cerniera.
 
Finirono di nuovo sul letto, Xx stava a cavalcioni sopra di lui e si abbassò per baciarlo con forza, e lui la lasciò fare. Strinse le dita tra i capelli di lui, osservandolo per qualche secondo, beandosi della sua vista.
 
Tornò di nuovo a baciarlo, partendo dal bordo dei suoi boxer, risalendo all’ombelico, al suo addome, al suo petto, baciandolo dappertutto, lasciando una scia di fuoco dietro le sue labbra.
 
Risalì alle spalle, al collo e seguì la linea della mandibola, James si godeva quelle attenzioni e le sfiorava il braccio con la sua mano… stava quasi per raggiungere la sua bocca, il ragazzo l’aveva schiusa appena, che cambiò idea, rifacendo il percorso a ritroso.
 
Lui ridacchiò.
 
 << Si? >>, domandò lei innocente, un pizzico di malizia nella voce.
 
 << Niente di che, volevo solo distrarti >>, scherzò lui avvicinando la testa di lei e baciandola all’improvviso.
 
 << Per fare questo. Se tu non mi baci lo devo fare io >>, commentò divertito, e anche la ragazza ridacchiò insieme a lui.
 
Si baciarono ancora, le loro lingue si assaggiavano lentamente, come se fosse il loro primo bacio.
 
James face scivolare anche la seconda spallina del reggiseno con sensualità lungo il suo braccio, scendendo a baciare l’incavo tra i suoi seni.
 
Xx sospirò, le mani di nuovo tra i suoi capelli, quasi a tenere ferma la testa: non voleva che smettesse troppo presto.
 
Le mani di James risalirono con una carezza lenta lungo la schiena di lei, slacciandole il reggiseno, facendole venire la pelle d’oca per quel contatto tanto lieve quanto carico di desiderio.
Ridiscese, mettendole le mani strette attorno ai fianchi, avvicinandola: i capezzoli di lei, già turgidi, che sfregavano contro il suo petto.
 
 << J-… Jay… >>, sussurrò Xx, la voce roca, le mani che erano scese per finire di togliere i pantaloni al suo futuro marito, sfiorandogli accidentalmente l’erezione, che già pulsava per uscire.
 
Fu la goccia che fece traboccare il vaso: preso da una frenesia ceca, capovolse le posizioni, e la sovrastò.
 
Scese subito sul suo collo, e poi si fermò sul suo seno, prendendolo tra le labbra, leccandolo piano, con sapienza… mentre con le dita di una mano di divertiva a stuzzicare l’altro, e con la mano libera scese tra le gambe di lei… come erano abili e sapienti le sue dita…
 
Per Xx era come ricevere continue scariche di brividi di piacere da tutte le parti del suo corpo, era in balia di lui.
 
Vide la testa di James scendere ancora e affondare la testa tra le sue gambe: avvertì la lingua di lui insinuarsi in lei, lentamente le lambiva la carne, spostandosi sul clitoride… una mano era rimasta sul suo seno, l’altra le carezzava la coscia, su e giù…
 
<< Oh… si… please… >>, rantolava a stento qualche parola, troppo presa dalle sensazioni che lui le dava: i muscoli le si erano irrigiditi e aveva molto caldo, il suo corpo era scosso da brividi di estasi che non accennavano a calmarsi.
 
 << J- Ja… James? >>, balbettò con difficoltà.
 
 << Mh? Vuoi che mi fermi qui? >>, domandò lui, spostandosi appena.
 
 << Oh no. Ma non voglio avere un orgasmo così in questo momento >>.
 
Lui obbedì e si spostò, guardandola con fare adorante per qualche secondo, rimettendole a posto le mutandine che aveva spostato.
 
Lei ribaltò le postazioni, mettendosi in piedi a fianco il letto: James la guardò incuriosito, e lei, muovendosi piano, incatenando lo sguardo a quello di lui, si tolse le mutandine, rimanendo nuda davanti a lui; lo stava deliberatamente seducendo, e ci stava riuscendo maledettamente bene.
 
Si liberò dei suoi boxer, abbassandosi per passare le labbra su tutto il suo petto… e quando sentì la sua erezione premerle contro la coscia, la prese tra le mani, stringendola, stuzzicandola… sentì il respiro di lui farsi irregolare.
 
James la stava mangiando con gli occhi, e questo era tremendamente eccitante per lei; si avvicinò, accarezzando le labbra di Xx con le sue, esplorando con le mani tutto il corpo della ragazza.
 
Xx scivolò con le labbra attorno alla sua erezione, assaggiandone con la punta della lingua la punta…
 
Il ragazzo gemette con forza, senza riuscire a trattenersi, stringendo le dita sul corpo di lei, affondandovi con le unghie. Intanto lei continuava lentamente a muoversi con la lingua sulla sua eccitazione, scendendo giù, fino alla base, succhiando piano i testicoli, mentre con due dita andava su e giù sulla sua erezione…
 
 << X- Xx… oh… ti p- prego… oh… >>, riusciva appena a dire, la voce roca.
 
Con una mano poi James le afferrò gentilmente la testa, asciugando quelle labbra che tanto amava con la punta della lingua: Xx lo lasciò fare, era incredibilmente erotico, e lei sentiva come se si stesse surriscaldando velocemente.
 
 << Ti voglio >>, le sfuggì, gli occhi semichiusi, assaporando quelle sensazioni che lui le regalava.
 
 << I want you too >>.
 
La ragazza si sedette su di lui; i due si guardarono per qualche istante, perdendosi l’uno negli occhi dell’altro.
 
James la penetrò lentamente, incatenando il suo sguardo a quello di lei. Xx iniziò a muoversi con calma, assaporando la sensazione di essere un’unica cosa con lui, sentendolo fino in fondo.
 
Le mani di lui vagavano sui suoi seni, stuzzicandoli, facendole venire dei brividi di piacere lungo il corpo, mentre con il bacino dava spinte assecondando i movimenti di lei.
 
Xx poggiò le mani sul suo petto, per aggrapparsi a lui e non farsi travolgere da quelle onde di piacere che la attraversavano. Il suo corpo era scosso dai fremiti.
 
 << Ancora… di più >>, sussurrò lei, graffiandogli il petto con le unghie.
 
James obbedì volentieri alla sua ragazza, muovendo i fianchi in avanti, sempre più velocemente, afferrandole il busto e avvicinandola a lui.
 
Le baciò il collo, scendendo sui suoi seni, succhiandoli piano, dolcemente, mentre con le mani era sceso a stringerle il sedere con forza, lasciandole il segno delle sue dita.
 
Il contatto della sua pelle surriscaldata e ipersensibile con la barba di lui le dava i brividi; portò le mani tra i suoi capelli, stringendoli con forza, baciandolo sulla fronte.
 
James si lasciò andare, raggiungendo l’orgasmo con forza, scosso da brividi di piacere che lo fecero tremare dalla testa ai piedi, liberandosi in un profondo sospiro roco, completamente rilassato.
 
Xx lo raggiunse dopo qualche secondo: sentiva i muscoli bruciare, il corpo attraversato da lingue di fuoco, la testa leggera, senza alcun pensiero se non quello dell’orgasmo imminente. Sentiva un groviglio di piacere che si stava irradiando in tutto il suo corpo, iniziò a tremare senza neanche rendersene conto, stringendosi di più attorno ai suoi fianchi; esplose in un orgasmo liberatorio, gemendo forte.
 
 
Xx rimase immobile per qualche secondo, poi si spostò lentamente a fianco a James, piuttosto felice.
 
Non si accorse subito che James la stava guardando, poi quando si girò anche lei e incontrò i suoi occhi arrossì di colpo a causa dell’intensità e dell’intimità di quello sguardo: James ridacchiò beato, e anche lei si sciolse e sorrise.
 
 << Perché stiamo ridendo? >>, fece poi lei incuriosita.
 
 << Per il tuo arrossire per un mio sguardo. Soprattutto dopo che non sei arrossita per quello che abbiamo appena fatto >>, ridacchiò ancora. Xx arrossì ancora di più.
 
James si fece più serio, e le carezzò il viso con delicatezza: << E’ stato fantastico >>.
 
 << E’ stata una notte indimenticabile >>, disse sicura, carezzandogli un fianco.
 
 << Assolutamente vero >>, le sorrise con quel suo sorriso dolce.
 
Xx si avvicinò per un altro bacio: non ne aveva mai abbastanza delle sue labbra premute sulle proprie, e della sua lingua.
 
 << Sei insaziabile >>, commentò divertito lui, stringendola di più contro di sé.
 
 << È tutta colpa tua >>, sorrise radiosa, poggiandogli una mano sul collo.
 
Sentirono Amelia piangere: Xx si stava alzando, ma James la bloccò: << Lascia, vado io >>, le sorrise, infilandosi una maglietta e i boxer.
 
 << Ehi Amelia. What happens? >>, fece James, sollevandola in braccio: la sua bambina aveva i lacrimoni agli occhi, e questo gli strappava il cuore. La cullò dolcemente, dandole un bacio sulla fronte, Amelia piangeva ancora e dimenava le gambe, ma aveva una mano sul viso del padre, e non voleva lasciarlo andare.
 
Si incamminò verso la camera sua e di Xx, provando ad annusarle il pannolino per vedere se sapesse da puzza, ma era pulito. Prese una copertina e la avvolse attorno alla sua bambina, nel caso avesse avuto freddo.
 
 << Scotta? >>, gli domandò Xx, alzandosi e avvicinandosi ai due: ma niente, non aveva la febbre, e non erano nemmeno i denti che uscivano.
 
 << Magari ha fatto un brutto sogno… o si è spaventata per qualcosa. Proviamo a metterla qui tra noi >>, fece James dopo un po': Xx mise un cuscino a forma di salsicciotto nel mezzo del letto, James la mise al centro, e poi entrambi si sdraiarono su un lato, Amelia piangeva ancora, ma molto meno rispetto a prima.
 
 << Hai capito la signorina, vuole solo un po' di attenzioni >>, sorrise Xx guardandola.
 
 << Ta- taa- ta >>, fece lei, che ora non piangeva più.
 
 << Beh, è capitato pochissime volte fin’ora, che si svegliasse e dormisse con noi. Forse due o tre. Siamo stati fortunati >>, dovette ammettere James: già non sentire piangere la sua bambina e non vederla piangere era un gran sollievo per lui.
 
Xx iniziò a massaggiarle la pancia con un tocco leggero e circolare, mentre James delicatamente le carezzava la testolina: Amelia nel giro di qualche minuto era completamente rilassata, gli occhi andavano dalla mamma al papà, sorridenti.
I due si guadarono per un secondo, e senza dire niente iniziarono a canticchiare molto piano una ninna nanna, che la fece riaddormentare nel giro di poco.
 
 << La teniamo qui con noi? Solo per stanotte, passeremo l’inizio dell’anno tutti insieme >>, domandò James, guardandola dall’altra parte del cuscino.
 
 << Va bene, per stanotte. Non possiamo abituarla >>, gli rispose, ma stava sorridendo.
 
 << Buonanotte amore. Ti amo >>, le disse, allungandosi per baciarla.
 
 << Buonanotte Jay. Ti amo >>, rispose lei: si sistemarono la coperta e si addormentarono.
 
 
 
 
 << Xx, vedrai, non ci metterò molto >>, le disse James, non proprio convinto delle sue parole.
 
 << Lo spero >>.
 
Avevano lasciato Amelia da Oliver e Katy, e stavano andando sul luogo dell’incontro con Simone; si era fatta viva qualche giorno dopo l’inizio del nuovo anno, per parlare con James.
 
Il ragazzo, come promesso, anche se controvoglia, portò anche Xx con lui, ma sarebbe stata a distanza, come avevano stabilito.
 
 << Mi raccomando. Non ti voglio vedere nei paraggi, non voglio che lei ti veda. Voglio lasciarti fuori da questa storia >>, le ripetè James: era abbastanza nervoso.
 
 << Te lo prometto. Sta attento tu piuttosto. Non voglio che ti si avvicini oltre una certa soglia. Ma soprattutto cerca di capire cosa vuole. Non vorrei mai che tutto quello che hai costruito con impegno e sacrifici vada in mille pezzi >>, gli disse; anche lei era nervosa.
 
 << Avrei sempre te e Amelia >>, ribattè, per cercare di sdrammatizzare la tensione, poggiandole le mani sulle spalle.
 
 << Di questo non devi dubitare >>, rispose lei seria, guardandolo negli occhi: gli posò le mani ai lati del viso e lo baciò.
 
 << Buona fortuna >>, continuò lei poco dopo, sciogliendo il bacio, ma James le bloccò la testa: non aveva fretta di spostarsi e smettere di baciarla; Xx sorrise sulle labbra di lui.
 
 << Thanks. Vado, a dopo >>, fece lui, e si voltò per entrare in un bistrot dove avevano appuntamento, ma ancora Simone non era arrivata.
 
Xx andò in un bar li vicino, si sedette sui tavolini fuori, e ordinò qualcosa al cameriere.
 
Stava usando il cellulare, quando vide un’ombra per terra ferma davanti a lei: alzò lo sguardo e vide una ragazza ferma lì di fronte che la guardava incuriosita.
 
 << Posso aiutarla? >>, domandò cortese.
 
Simone non rispose subito, ma la guardò fisso per qualche secondo.
 
 << It’s… ok? >, rispose Xx, guardandola, pensando che avesse un comportamento un po' strano.
 
 << Yes. Sorry. Stavo andando via, devo incontrare il mio ragazzo… o almeno spero lo diventerà >>, cinguettò lei, poi lo sguardo le cadde sull’anulare di lei, dove brillava l’anello con cui James le aveva chiesto di sposarla… lo sguardo di Simone si indurì.
 
 << È bellissimo, vero? Me l’ha chiesto il mio fidanzato a Natale. Sa che è un periodo dell’anno che adoro. Non me lo aspettavo per niente, ormai ci avevo quasi perso le speranze, sa, abbiamo una figlia insieme, più sposati di così! Oh, ma scusi. Di solito non racconto tutti i fatti miei a persone che non conosco, ma sono così elettrizzata! >>, Xx si rese conto di quel che stava dicendo e si bloccò, imbarazzata.
 
 << La posso capire, anche io non starei nella pelle se fossi in te. E quello è un anello bellissimo. Deve essergli costato una fortuna >>, le rispose tagliente.
 
 << In verità… non ne ho idea… >>, Xx era nell’imbarazzo più totale: non si era fermata a pensare neanche per un secondo a quanto poteva essere costato a James quell’anello… si vergognò per questo.
 
 << Beh, magari succederà anche a lei. Magari con la persona che sta per incontrare >>, rispose Xx, per uscire dall’argomento del suo anello di fidanzamento.
 
 << Speriamo. Oh, scusi >>, fece con un tono falso Simone, facendo cadere “ per sbaglio “ delle foto dalla sua borsa >>.
 
Xx si chinò per darle una mano a raccoglierle… sbiancò di colpo.
Quelle erano le foto di James… quella notte. Si capiva perfettamente che era lui, anche se erano abbastanza scure come foto. Quella era la loro camera; le veniva quasi da vomitare. Lui sembrava… un po' assente, se doveva dire la verità, e la cosa la rincuorò un po'.
 
Non cambiava però il fatto che vedere quelle foto le facesse male.
 
Simone non si prese la briga di togliergliele dalle mani tanto presto, voleva che le guardasse e che gli rimanessero bene impresse nella memoria.
 
Xx senza neanche rendersene conto le stava guardando una ad una: era incredibilmente doloroso farlo, una pugnalata al cuore: gli occhi le si riempirono di lacrime, anche se le ricacciò indietro con tutta la forza che aveva: non avrebbe pianto di fronte a lei.
 
Vide la foto di James tra le due ragazze, e baciava prima una e poi l’altra, le spogliava, le toccava…
 
Smise di guardarle e le porse le foto: buttarle non sarebbe servito a niente, di sicuro aveva delle copie.
 
<< Cosa vuoi da lui? >>, le chiese invece con schiettezza: tentò di mantenere la calma, ma la sua voce quasi vibrava dalla collera.
 
 << Lo conosci? >>, le rispose facendo la finta tonta.
 
 << Certo che sì. Ma immagino tu lo sappia già. Cosa diavolo vuoi da lui? Ma non ti vergogni? Lui… non stava attraversando un bel momento. Te ne sei approfittata, ti sei divertita e ora lo minacci pure? Cosa speri di ottenere? >>, la rabbia montava sempre di più.
 
 << Ehi ehi, guarda che lui era consenziente e partecipava. Non l’abbiamo costretto a fare niente >>, si difese Simone.
 
 << Era ubriaco. Non te ne sei neanche accorta? >>, fece maligna.
 
 << Non l’ho obbligato a bere, e nemmeno a baciarmi o invitare me e la mia amica a casa sua. Ha scelto lui di fare ogni singola cosa quel giorno. Io l’ho assecondato perché mi andava di farlo e di divertirmi con lui. Mi è piaciuto. Se quando è ubriaco è così, me lo immagino quando è sobrio che gran Dio del sesso che è… magari lo scoprirò presto >>, rispose Simone, appositamente per farla arrabbiare ancora di più.
 
Xx strinse i denti: non voleva darle la soddisfazione di farle ammettere quello che già si immaginava, e che James a letto fosse incredibilmente bravo e fantasioso.
 
 << Ok. Se quello che hai detto è vero… perché ora lo ricatti? A quanto pare è stata una bella notte per te, ho capito, ma pensi che ricattandolo lui scelga te? Non pensi poi a sua figlia? Se pubblichi quelle foto, quando sarà grande tutti potrebbero deriderla, o peggio >>; in effetti doveva ammettere che quella Simone era una bella ragazza: era alta quasi quanto lui, un corpo snello, degli occhi intensi e profondi…
 
 
 “ No, Xx smettila! Lui ha chiesto a te di sposarlo, non a lei. È me che ama, non questa modella qui… con cui ha avuto una storia di una notte di sesso a tre… no, no, basta! Non posso sempre ricadere sulle stesse paure, come a quel gala con le domande della giornalista. Io mi fido di James, lo amo, e non voglio tornare ancora su questa storia. È stato solo un momento no, lo abbiamo superato “, dentro la sua testa, i pensieri di Xx stavano combattendo una guerra aperta gli uni con gli altri.
 
 << Sai… mi domandavo: come mai lui è finito in un bar ad ubriacarsi da solo? Con una ragazza e una bambina piccola… >>, fece subdola.
 
 << Ora sono la sua fidanzata. Non nominare mia figlia. E comunque non sono affari tuoi questi >>, rispose secca.
 
 << Quindi immagino sia colpa tua se era li >>, la attaccò.
 
Xx rimase di sasso: non si aspettava questa accusa, e non l’aveva mai vista in questo modo… non sapeva che rispondere.
 
 << Ti ripeto che non sono affari tuoi. Lascialo in pace, o verrò personalmente a cercarti e ti strapperò a uno a uno tutti quei bei capelli e quelle belle unghie curate >>, rispose minacciosa: era disposta a qualsiasi cosa pur di non fare andare James nei guai.
 
 << Minacci ora? Da brava, non sei migliore di me se ti comporti così. Cosa gli hai fatto per ridurlo così quella sera? Comunque ti devo ringraziare. È merito tuo se l’ho incontrato e ci sono finita a letto insieme. È stata una notte indimenticabile. Scusa, ma ora devo andare a incontrare James. Tanti saluti, e un bacio a vostra figlia a da parte mia >>, si voltò senza attendere risposta e sculettando andò verso il bistrot.
 
Xx rimase allibita lì in piedi, la mano le prudeva da morire, l’avrebbe schiaffeggiata volentieri quella… beh, quella stronza. Le tornarono alla mente le immagini viste su quelle foto: sentiva la bile risalirle l’esofago fino ad invaderle la bocca: stava tremando.
 
Nel frattempo, dentro al locale, James guardava continuamente l’orologio, quella Simone era in ritardo di diversi minuti ormai, ma non era il ritardo in sé a infastidirlo; voleva sbrigarsi in fretta e chiudere questa faccenda una volta per tutte.
 
 << Ben ritrovato James >>, fece una voce femminile alle sue spalle: si voltò e vide Simone in piedi dietro di lui.
 
Non riuscì a dire una parola né tantomeno a risultare cordiale, le fece solo un cenno con il capo e la invitò a sedersi di fronte a lui.
 
 << Suvvia, potresti essere un po' più garbato. Dopotutto abbiamo condiviso una splendida nottata >>, gli sorrise lei, tutta uno zuccherino.
 
 << Nemmeno la ricordo, non dev’essere stata tanto splendida. O forse abbiamo degli standard diversi, chissà. Comunque sia me le ricordo tutte le splendide notti che ho passato… quindi non è un problema di memoria >>, esordì tagliente: non era proprio da lui essere così cattivo e maligno con qualcuno, ma quella ragazza stava minacciando di portargli via e di rovinare ciò a cui lui teneva di più.
 
Simone incassò il colpo senza battere ciglio.
 
 << Volevi parlarmi, giusto? Bene, eccomi qui, parliamo >>, le indicò ancora la sedia, ma lei sedette a fianco a lui, anziché davanti; James si irrigidì, allontanandosi di qualche centimetro.
 
Xx lo vide; da dove stava poteva intravederlo, dato che era molto vicino alla vetrina del locale: si sentì un po' meglio. Probabilmente lui si era seduto lì appositamente per farla stare più tranquilla, si trovò a pensare… sorrise tra sé per questo.
 
Simone non si fece scoraggiare, e si tese in vanti verso di lui, mettendo le mani sulle sue.
 
 << Non voglio che tu fraintenda il motivo del nostro incontro. Siamo qui solo per parlare di quella minaccia che mi hai fatto. Sono un uomo impegnato sentimentalmente, e con la mia fidanzata sto bene, non sono interessato a fare dei cambiamenti. Ora vogliamo parlare di quelle foto? >>, fece freddo, spostando le sue mani da quelle di lei.
 
 
Xx sorrise ancora al gesto di James.
 
 << Si, eccole >>, rispose brusca, e tirò fuori le foto dalla borsa; a James si ghiacciò il sangue.
Erano fotogrammi di un video, ma si distinguevano benissimo tutte le persone… le guardò: come aveva potuto non accorgersi che lo stavano filmando? E non era un fotomontaggio, ne era certo.
 
Sentì i brividi lungo la schiena: se Xx avesse visto quelle foto… si sentì morire al solo pensiero, e provò disgusto verso sè stesse per averle fatto una cosa simile.
 
 << Ora ti ricordi la nostra nottata? >>.
 
 << Che dice l’altra ragazza di quello che stai facendo? È d’accordo? Dopotutto si vede anche lei, potrebbe non starle bene che tu le pubblichi >>.
 
 << Non ti preoccupare per Ashley, le parlerò >>.
 
<< Sai, voi siete due modelle se non ricordo male. Non è visto di buon occhio una modella che si fa strada così, il tuo nome potrebbe essere associato a uno scandalo, e i vari marchi per cui potresti lavorare potrebbero non gradire una associazione simile >>, fece lui cercando di farla ragionare.
 
 << Ti preoccupi per me. Gentile da parte tua >>, Simone si illuminò.
 
 << È più un dato oggettivo. Mi dici cosa vuoi? >>, fece spazientito.
 
 << Vorrei conoscerti meglio. E vorrei che tu mi presentassi a qualche tuo amico che conta. Poi vorrei cinquecento mila dollari >>, gli rispose come niente fosse.
 
 << Che cosa?!? Sei impazzita per caso?? Tanto per cominciare non ho tutti questi soldi >>, James si era innervosito parecchio.
 
 << Secondo alcuni giornali di gossip il tuo patrimonio è ben più alto >>, lo bloccò subito.
 
James era sconvolto, si portò le mani sulla faccia, incredulo.
 
 << Non ho amici così importanti nell’ambiente dello spettacolo, mi spiace >>, rispose secco.
 
 << Ah no? Emma Watson ad esempio, i registi che vi hanno diretti in Harry Potter… se pensi bene c’è qualcuno di importante sicuramente >>.
 
James era incredulo: non credeva possibile che la cattiveria di alcune persone arrivasse così lontano.
 
 << E perché vorresti conoscermi meglio? >>, domandò, ma in realtà sapeva la risposta.
 
 << Mi piaci, stiamo bene insieme, anche a letto, potrebbe esserci qualcosa di più tra di noi… voglio vedere se è così >>, Simone era piuttosto sicura di sé.
 
 << Per come sono fatto io non mi piacciono questi giochetti. Uscire con te così sarebbe un ricatto, e un pessimo modo di cominciare un rapporto, almeno per quanto mi riguarda. Inoltre sono fidanzato, come ti ho già spiegato, e non ho nessuna intenzione di lascarla. Quella notte è stato solo frutto di un mio gigantesco errore, e di un enorme equivoco. Ne pagherò le conseguenze se sarà necessario >>.
James era sconvolto: credeva davvero che tra loro potesse nascere qualcosa, specie con l’uso di quei mezzucci?
 
 << E se togliessi i soldi e le conoscenze e provassimo a uscire e vedere come va? >>, Simone sembrava proprio non capire che non ci poteva essere niente tra loro: aveva lo sguardo da folle.
 
 << No, Simone. Ascolta… sei una bella ragazza, sei giovane… dovresti trovare qualcuno che voglia stare con te non perché è stato ricattato, ma perché lo vuole veramente. Non saresti felice se io uscissi con te perché sono costretto >>, James provò a farla ragionare, un po' più dolcemente.
 
Simone sembrava non aver capito niente, si alzò di scatto avvicinandosi a lui per baciarlo: il ragazzo riuscì a schivarla per un pelo, colto alla sprovvista.
 
 << No, te lo ripeto. Quella notte non avrebbe dovuto esserci. Io non provo niente per te, e non mi piaci abbastanza da poter uscire con te >>, provò a essere più diretto e un po' più duro, ma stava cominciando a spazientirsi.
 
 << Vuoi dire che preferisci la tua ragazza a me? L’ho guardata bene, ma onestamente non la trovo così bella o interessante da monopolizzarti così >>, rispose velenosa.
 
 << Cos… quando l’avresti vista? >>, domandò, a un tratto preoccupato.
 
 << Poco fa. A proposito, congratulazioni per il matrimonio >>.
 
James sgranò gli occhi: come diavolo sapeva del loro matrimonio?
 
 << Oh, non preoccuparti. L’ho incontrata prima. Sai, ho visto come vi baciavate prima che tu entrassi qui, sembrava passabile come bacio, anche se sono convinta che quelli che ci siamo dati noi erano molto meglio. Io l’avevo già vista, ma lei ovviamente non sapeva chi ero io, e quando ho notato il suo costoso anello… beh, le è sfuggito che si sarebbe sposata presto. Ovviamente si è scusata dicendo che di solito non racconta i fatti suoi agli estranei, ma non riusciva a trattenere la felicità. Che cosa romantica, devo dedurne che ti piacciono le principessine delicate tutto zucchero e miele? >>.
 
James strinse i denti, infastidito dall’atteggiamento della ragazza di fronte a lui, e dal modo in cui parlava della sua fidanzata. E seriamente preoccupato: li aveva spiati prima… cosa doveva aspettarsi?
 
 << Non che siano affari tuoi, ma non è solo una principessina delicata. È anche una guerriera tosta, che è pronta a lottare con le unghie e con i denti per la sua famiglia o per ciò in cui crede. O quando ritiene che sia necessario >>, la difese.
 
 << Si… forse hai ragione. Sai, quando ha viso queste foto mi ha minacciato. Verrà personalmente a cercarmi, se le pubblico e tu finisci in mezzo a questo scandalo. Vorrà ancora sposarti, se pubblico prima le foto e tu finisci al centro di un caso mediatico? Magari lo scopriremo >>, continuò maligna.
 
James sbiancò: quindi Xx aveva visto le foto… e anche prima di lui. Si sentì morire al pensiero della sua Xx che vedeva quelle immagini.
 
 << Lo sai che, non essendo stato avvisato che stavi registrando, potrei anche denunciarti? È violazione della privacy, e manca il mio consenso >>.
 
 << La questione è controversa in realtà. Comunque se vuoi possiamo provare >>, replicò serafica.
 
 << Mi vuoi dire una volta per tutte che cosa vuoi? >>, domandò brusco, perdendo completamente la pazienza.
 
 << Te l’ho detto. O cinquecento mila dollari, delle presentazioni che contano e delle uscite con te. Oppure seicento mila dollari e le uscite con te. Si intende chiaramente uscite serie, come negli appuntamenti >>, rispose lei, come se le avessero appena chiesto del tempo meteorologico.
 
 << Beh, le presentazioni te le puoi anche scordare. Non ho nessuna referenza di te, non ho idea di come lavori e non ti presenterò a nessuno sotto ricatto, rischiando di metterci la faccia con qualcuno per cui non vale la pena. >>, rispose lui acido.
 
 << Benissimo. Allora rimaniamo sui seicentomila e gli appuntamenti >>, disse come se stessero facendo una contrattazione di mercato.
 
 << Non ho tutti quei soldi a disposizione. Per chi mi hai preso? Non sono ricco sfondato, e non vivo in una villa, ma in una comunissima casa >>.
 
 << Lo so >>, si fece sfuggire lei.
 
 << Si, lo so che lo s… aspetta >>, James percepiva nello sguardo di lei che non si riferiva solo a quella notte in cui era stato lui a portarla… ma c’era dell’altro.
 
Simone tentava di apparire tranquilla.
 
 << Tu… tu mi hai spiato! Hai spiato me, la mia famiglia… come… come diavolo hai potuto?! >>, James era infuriato: lei aveva guardato cosa succedeva in casa, guardato i loro spostamenti… i suoi, quelli di Xx e di Amelia con loro per tutto quel tempo; era raccapricciante pensarlo.
 
 << Tu… sei malata, sei fuori di testa… >>, era inorridito: tra tutte le ragazze di quella sera, doveva capitargli una psicopatica?!?
 
 << Non hai prove. Tu non capisci comunque… io e te siamo fatti per stare insieme. Molla quella Xx, vendi l’anello che le hai regalato. Cresceremo insieme Amelia, le vorrò bene come fosse figlia mia, le daremo delle sorelline o dei fratellini, noi… >>.
 
 << Non esiste nessun noi! Sei completamente uscita di testa! Io crescerò Amelia con Xx, e con lei farò dei fratellini o sorelline per nostra figlia. Sei folle se pensi che succederà qualcosa tra noi. E ti denuncerò per molestie se ti avvicini ancora a me e alla mia famiglia. Avrai notizie dal mio avvocato, non temere >>, James era incredulo, arrabbiato… ma anche preoccupato. Preoccupato per l’incolumità delle persone che amava di più al mondo. Iniziò a gesticolare: era una cosa che aveva preso da XX, quando era arrabbiata gesticolava più del consueto.
 
 
Pagò il conto ed uscì senza voltarsi a guardarla. Non vide che lei lo salutava tutta radiosa, come se avessero fatto una piacevole chiaccherata tra amici.
 
Vide solo in quel momento un messaggio di XX di circa venti minuti prima: << Jay, io devo sbollire un po' la rabbia che provo per quella St****@, torno a casa e vado a correre un po'. Mi spiace non aspettarti, ma ho visto come sei stato carino a metterti dove potevo vederti. Non credo ti farà del male, almeno non oggi e non in un posto pubblico, quindi vado via un po' più tranquilla. Passi tu da Olly a prendere Amelia? Io vi aspetto a casa. A dopo, love you >>.
 
James sorrise al messaggio: non poteva farci niente… ed effettivamente lui si era messo su quel tavolino per rassicurarla.
Poi però si preoccupò: se quella Simone li aveva spiati… potevano essere in pericolo, ed essere spiati ancora? Poteva davvero diventare pericolosa?
 
 
 << Olly? Ciao, sono appena uscito dall’incontro con quella psicopatica. Passo a prendere Amelia, ok? >>, lo aveva chiamato al cellulare.
 
 << Ehi, Jay. Com’è andata? Non viene Xx anche a prendere Amelia? >>.
 
 << No, è andata a correre, doveva sbollire un po'. Ma ora sono preoccupato >>.
 
 << Perché? Ascolta, vieni a prendere Amelia, ordiniamo una pizza, ci raggiunge anche Xx così ci racconti >>, gli propose, e guardò Katy, che annuì.
 
 << Ok… ora chiamo Xx. Arrivo tra poco comunque >>. Mise giù e compose il numero di Xx, restando in ansia fino a quando non rispose: lei aveva il fiatone.
 
 << Ehi, amore. Allora? Com’è andata? >>, gli rispose, fermandosi un momento.
 
 << Insomma. Ascolta, Oliver mi ha chiesto se vogliamo andare a mangiare la pizza da lui, così vi racconto quello che è successo… >>, disse cercando di rimanere neutrale.
 
 << Ok. È andata proprio così male? >>, rispose un po' irrequieta.
 
 James non le rispose subito, e lo sentì fare un profondo sospiro.
 
 << Diciamo che speravo andasse meglio… e di farla ragionare. Ad un certo punto ho perso le staffe però >>, mormorò abbattuto.
 
 << Cosa facciamo ora? >>, domandò alla fine lei, scoraggiata.
 
 << Credo andrò per vie legali. Ma ne parliamo dopo insieme, ok? >>, domandò, camminando piano, passandosi la mano tra i capelli, preoccupato.
 
 << Se non ci sono altre soluzioni… dopo mi spiegherai per bene. Ascolta, corro qualche altro minuto, poi vado a casa, mi faccio una doccia, prendo le cose per dare la pappa ad Amelia e vengo da Oliver >>, rispose lei: le stava montando una rabbia dentro per quella Simone…
 
 << Va bene… ma sta attenta, ok? A dopo amore >>, continuò, ma era ancora teso.
 
 << Certo. Sono al parco vicino casa. A tra poco, ti amo >>, gli rispose, contenta di sentirlo: le sembravano passate ore da quando si erano parlati l’ultima volta.
 
 
Poco dopo James suonò al campanello della casa del fratello, e Katy andò ad aprirgli la porta.
 
 << Ciao Jay! Vieni, entra pure >>, lo salutò allegra.
 
 << Ciao Katy. Come stai? Come sta la mia nipotina? >>, domandò entrando.
 
 << Bene, grazie. La tua nipotina cresce, si fa sentire sempre di più… ma non vediamo l’ora che nasca! >>.
 
 << Ciao Amelia! Vieni qui da papà >>: fece un sorrisone alla figlia che era arrivata gattonando fino al corridoio d’entrata.
Si era fermata, aveva visto il suo papà, aveva fatto un gran sorriso e aveva gattonato veloce verso di lui, che si era piegato sulle gambe quasi completamente e aveva teso le braccia in avanti, pronto a prenderla.
 
 << Mi sei mancata >>, le disse prendendola in braccio, dandole un bacio: non la vedeva da appena un paio d’ore, ma a lui erano sembrati due giorni.
 
 << paa- paa- pa >>, gli “ rispose “, battendo le mani
 
 << Ehi, ciao Jim. Tua figlia è una piccola teppista >>, gli sorrise Oliver, andandogli incontro: James scoppiò a ridere forte, dopo il pomeriggio appena passato era liberatorio.
 
 << Perché? Cosa ha fatto? >>, domandò più allegro, Amelia ancora in braccio che si faceva coccolare dal suo papà.
 
 << Allora, le abbiamo dato il vasetto di frutta per merenda che ci aveva portato Xx, mi sono girato due secondi e già ci aveva infilato le dita dentro e si era sporcata la faccia. La mettiamo giù, va a giocare dietro la tenda per nascondersi, e la trovo che la stava colorando con un pennarello che per errore era a terra. Senza tappo, non preoccuparti, non ha rischiato di soffocarsi neanche per mezzo secondo. Katy ce l’aveva in braccio, tira un filo della sua maglia, e si è ritrovata la maglia che mancava mezza cucitura >>, elencò, provando a fare il drammatico, anche se in realtà era fiero della sua nipotina.
 
 << Poi abbiamo qui qualcuno dei giochi che ci lasciate nei casi di emergenza. Ce n’era uno con la musichetta, e voleva ascoltarne solo una! Abbiamo provato a mettergliene un’altra, ma non c’è stato verso. A momenti lo lanciava >>, continuò divertita anche Katy.
 
 << Si, poi le abbiamo messo quella che voleva lei, ed è tornata a fare i sorrisi. Comunque è una scheggia quando gattona >>, continuò Oliver.
 
 << Hai fatto diventare matti gli zii? >>, domandò James divertito a Amelia.
 
 << Daa- da- daaa >>, fece lei.
 
 << Scusateci. Vi ripaghiamo di tutti i danni. Fateci sapere solo quanto è >>, continuò il padre.
 
 << Ma sei impazzito? Neanche per scherzo. >>, dissero Oliver e Katy in coro.
 
 << Lo sai che la adoriamo e lo facciamo più che volentieri >>, continuò Katy.
 
 << Si, e poi è un modo per fare le prove per quando toccherà a noi >>, concluse Oliver.
 
In quel momento suonarono al campanello, e James aprì, dato che era il più vicino.
 
Era Xx: d’istinto l’abbracciò con ancora Amelia in braccio, era sollevato di vederla, sentiva che un macigno sullo stomaco era stato dissolto in due secondi.
 
Xx ricambiò l’abbraccio con trasporto, inspirando il profumo di James mischiato con quello di Amelia, erano i profumi che preferiva al mondo, sapevano di buono, sapevano di amore.
 
 << Amelia! È arrivata la mamma, hai visto? >>, fece James, e subito sua figlia allungò le braccia in direzione della mamma, che la prese, passando la borsa con le sue cose a James.
 
Fin da piccola Amelia si era dimostrata una bambina vivace, che giocava e sorrideva sempre, ma era anche una bambina a cui piaceva essere coccolata, e che aveva bisogno del contatto per essere rassicurata, nonostante fosse una tipetta indipendente.
 
 << Ciao Amelia! Mi sei mancata molto. Hai fatto la brava con gli zii? >>, domandò, mentre si avviavano tutti verso la sala da pranzo.
 
 << A quanto pare abbiamo cresciuto una teppista >>, ridacchiò James, e anche Xx, come lui poco prima, scoppiò a ridere.
 
 << Cosa ha fatto? >>, domandò poi, curiosa, ridacchiando ancora.
 
 << Te lo raccontiamo dopo. Intanto scegli la pizza >>, fece Oliver, che stava morendo di fame.
 
 << Io prendo quella con l’ananas >>, fece subito James, scorrendo il menù.
 
XX strabuzzò gli occhi, non riuscendo a reprimere del tutto un brivido di orrore al solo pensiero, lanciandogli una veloce occhiata allarmata.
 
 << Lo so. Tu sei italiana, e questa pizza per voi è improponibile. Ma è buona, sul serio! Te la faccio assaggiare dopo >>, ridacchiò lui, notando la sua reazione.
 
 << Non serve. Sul serio. >>, bocciò subito l’idea.
 
 << Sicura? >>, continuò, non riuscendo a stare serio.
 
 << Davvero. È un pensiero gentile, ma a posto così >>, rispose lei facendo una smorfia.
 
 
 << Ehi Jay… tutto bene? >>, fece poco dopo, mentre aspettavano le pizze: James era seduto sulla poltrona del divano, le gambe stese, la testa indietro, le mani sui capelli; si era messo anche gli occhiali, cosa che faceva se era al limite delle energie.
 
 << Sembri sfinito >>, continuò dopo, avvicinandosi per una carezza sul viso.
 
 << Io… non mi aspettavo una cosa del genere da Simone. Non… mi sento uno stupido. Un coglione che si è fatto fregare >>, fece abbattuto, ed effettivamente senza più forze.
 
 << Questo perché tu sei una persona troppo buona. E non ti aspetti mai che a volte gli altri possano non esserlo. Pensi sempre bene delle persone >>, gli sorrise lei, cercando di tirarlo su di morale, passandogli le dita sopra la barba e tra i capelli.
 
Avvicinò il seggiolone di Amelia, così poteva stare con James intanto che le dava da mangiare.
 
 << So che hai visto le foto… sono… desolato. Mi vergogno davvero tanto. Ho provato nausea io guardandole, non oso immaginare come ci sei rimasta tu… >>, le disse atterrito.
 
 << James… devo ammettere che mi ha fatto male. Tanto male, guardarle. A ogni foto mi sembrava di ricevere una pugnalata al cuore… ero schifata. Giuro, ce ne sono un paio che continuo ad avere davanti ai miei occhi, per quanto mi sforzi di cancellarle e di non pensarci. So che non eri in te però, e questo mi dà un po' di sollievo. Preferirei non rivederle mai più… >>, fece lei, rattristita.
 
 << Non avrei mai voluto che tu le vedessi. Sono sicuro anche che l’abbia fatto apposta… volevo tenerti fuori da questo casino, ma non ci sono riuscito molto bene… >>, si scusò, abbastanza triste.
 
 << Mi dispiace così tanto Xx. Io… non avrei dovuto fare questo errore. Non avrei dovuto dubitare di te per niente al mondo. Non capiterà più. E anche con te, Oliver. Davvero… scusate >>, continuò piuttosto abbattuto.
 
 << Jay, basta. Mi conosci, una volta che ho perdonato una persona non torno sulla questione. Le foto… mi passerà, dammi solo un po' di tempo, ok? So che sei pentito… certo, tutta questa situazione poteva essere evitata facilmente, ma ormai ci siamo dentro, tanto vale affrontarla. SI può sapere che vuole quella pazza? >>, sbottò alla fine Xx.
 
 << Sì, che vuole? >>, domandò Katy: lei e Oliver si erano appena seduti nel salone con Xx e James.
 
 << Aspettate… ho registrato >>, fece James trafficando con il cellulare, facendo partire la registrazione, e tutti si misero ad ascoltare con atenzione.
 
 << No… Jay, no. Questa è... è una pazza. Non voglio che tu la veda mai più, specialmente da solo. Ma come può pensare a delle cose del genere?! >>, sbottò Xx alla fine: non le era piaciuto per niente quello che aveva sentito.
 
 << Infatti Jim. È fuori controllo. Non credo riuscirai a farla ragionare onestamente… maledizione >>, imprecò Oliver, piuttosto turbato da quello che aveva sentito.
 
 << Non lo credo nemmeno io >>, fece mesto, rimettendo in tasca il cellulare.
 
 << James… ma… certo che sei sfortunato. Tra tutte le donne possibili, sei andato proprio con questa qui >>, si fece sfuggire Katy, arrossendo violentemente quando si rese conto di quel che aveva detto.
 
 << Scusami. Non intendevo… beh, hai capito, no? >>, continuò.
 
 << Si Katy, tranquilla >>, le rispose, facendole un mezzo sorriso.
 
 << Come hai intenzione di procedere?... Non… non sembra intenzionata a lasciar perdere. Non so se andare per vie legali possa essere utile. Voglio dire… potrebbe prendersela e per ripicca mettere le foto su internet… o venderle ai giornali, non so…  >>, continuò Xx, guardandolo dritto negli occhi: la situazione non era splendida, ma lei non si sarebbe arresa facilmente.
 
 << Si… ci avevo pensato anche io. Ma non ho molte alternative. Non voglio uscire con lei per degli appuntamenti >>, fece subito James, allarmato che quest’idea folle potesse saltare in mente a qualcuno.
 
 << Neanche per sogno. Non voglio che lei ti si avvicini. Mi da l’idea che è una che farebbe qualsiasi cosa pur di avere quello che vuole. Anche se è qualcosa di pericoloso… sul serio, Jay. Mi devi promettere che non la rivedrai per discutere ancora di queste foto. Almeno non da solo, o non senza dire dove vai a qualcuno di noi. >>, Xx era piuttosto spaventata, anche se cercava di nasconderlo.
 
 << Te lo prometto Xx. Non ho intenzione di rivederla tanto presto in ogni caso. Voi che mi consigliate? La via pacifica ormai credo sia persa per sempre… >>.
 
 << Non saprei Jim. Come diceva Xx forse andare per vie legali non è una mossa saggia, potrebbe vendicarsi. Ha lei il coltello dalla parte del manico. Ma ti direi anche di non assecondarla nella sua follia… >>, fece Oliver, passandosi le mani sul viso, stanco.
 
 << Mi dispiace avervi messi in questa situazione… >>, disse James poco dopo: li guardò uno ad uno, i visi di tutti i presenti erano tirati, in uno stato di costante preoccupazione.
 
 << Non dire sciocchezze James >>, lo ammonì subito Katy, guardandolo con severità, come se avesse appena detto una parolaccia gigantesca.
 
 << Appunto. Noi siamo solo preoccupati >>, fece Xx, prendendogli una mano tra le sue, stringendola quasi a dargli forza, e Oliver annuì.
 
 << Jim… noi ti stiamo vicino. Ti aiutiamo se necessario, ma non preoccuparci è impossibile. Questa Simone non ti ha dato un limite di tempo comunque. Tra pochi giorni c’è il battesimo di Amelia, concentriamoci su questo, e vediamo se lei si rifà viva o che. Poi decideremo sul da farsi. Per ora pensa alla tua bambina >>, fece Oliver, dandogli una pacca sulla spalla.
 
 << Oh, le pizze >>. Fece Katy, andando ad aprire la porta >>.
 
 << Andrà tutto bene Jay, vedrai >>, fece Xx dandogli un lieve bacio a fior di labbra, sorridendogli.
 
 
 
Lo so, lo so! Chiedo umilmente scusa a tutte quelle persone che ancora stanno leggendo questa mia storia! Ho avuto un periodo parecchio indaffarato, e il tempo per scrivere era molto risicato, ma non mi sono mai dimenticata di questa storia! Ho cercato di scrivere un po' ogni volta che potevo… per cui eccomi qui! Già dai prossimi giorni inizierò ad essere più libera, e quindi, spero, di riuscire a scrivere di più e aggiornare più spesso! Grazie ancora a tutti quelli che ancora avranno voglia di leggere quel che scrivo..
 
  
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