Syrio – Nobody’s home
Ogni giorno mi trovo in questo posto che mi piace. Cioè, non è che io ami particolarmente gli ospedali, ma c’è una persona che ogni giorni vengo a trovare. Si tratta di una ragazza. Non la conosco, in verità non l’ho mai vista in vita mia, ma sento il bisogno di vegliare su di lei. Non capisco cos’è che mi leghi a lei, né perché. Io non ho legami, sono sempre stato solo sin da quando riesco a ricordare. Non ho una madre, non ho un padre, non ho fratelli, in verità non ho neanche amici. O una fidanzata. Mi piacerebbe avere una fidanzata, penso che potrei renderla felice.
La ragazza che dorme non si sveglia mai. Nessun dottore sa il perché, ma si trova in un sonno profondo da cui pare non volere uscire. Io alle volte le parlo, secondo me può sentirmi. E mi conosce molto più di quanto io conosca lei. Ci si può sentire legati a qualcuno così, dal nulla?
Io non lo so, ma anche se mi dicessero “vai via”, io non potrei. Sento che devo stare qui, sento che è il mio posto, che è il mio dovere. Spero sempre che si svegli, mi piacerebbe anche ascoltare la sua voce.
In questo momento c’è qualcuno che mi guarda. Un ragazzo. Mi fissa e non capisco il perché. E d’altronde anche io sono curioso.
E alla fine lo chiedo:
«Posso fare qualcosa per te?»
[Open your eyes
And look outside
Find the reasons why
You've been rejected
And now you can't find
What you left behind
Be strong, be strong now
Too many, too many problems
Don't know where she belongs]
Nobody's home - Avril Lavigne
Aeshtetic by me
Nota dell'autrice
Se parlo di Syrio non posso non parlare del forte legame che lo unisce a Meredy, e della sua costanza nell'andarla a troavre ogni giorno, sebbene non sappia il perché. Questo momento si ricongiunge, alla fine, al primo incontro con Lyon, è ambientato qualche attimo prima, in pratica. A domani :)